Antropologia vittoriana: Tylor e la cultura

• La Gran Bretagna, sotto il regno della Regina Vittoria dal 1837 al 1901, è considerata la culla dell'antropologia moderna.
• L'era vittoriana vide la Gran Bretagna come una potenza industriale, coloniale, militare e politica, segnata da progressi tecnico-scientifici.
• Le conquiste coloniali e sociali promossero una visione ottimistica del divenire storico, richiedendo però prove empiriche fornite dall'antropologia.
• L'antropologia moderna si sviluppò distaccandosi dalla filosofia e basandosi su "prove empiriche" sulle popolazioni europee ed extraeuropee.

Edward B. Tylor e la Scienza delle Società Primitive

• L'antropologia nella Gran Bretagna vittoriana era vista come una "Scienza del Riformatore", utile per apportare riforme sociali, politiche e culturali.
• Tylor (1832-1917) definì l'antropologia come "Scienza del riformatore" ed è considerato uno dei fondatori della disciplina.

Il Concetto di Cultura

• L'opera più famosa di Tylor, "Cultura primitiva" (1871), esplora lo sviluppo delle idee religiose.
• Il lavoro affronta l'evoluzione culturale e include la prima definizione antropologica di cultura.
• La definizione di CULTURA di Tylor include "l'insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società" (Tylor 1871: 1).
• La prima idea è che la cultura si trova ovunque, implicando che non esistono popoli senza.
• La seconda idea è che la cultura è un "insieme complesso" di elementi universali come economia, morale e diritto.
• Il terzo elemento è che la cultura è acquisita, non innata o trasmessa col sangue.
• La quarta idea è che la cultura si acquisisce come membro della società.
• Gli esseri umani sono esseri culturali e esistono tante culture quante sono le società.
• Tylor spostò il concetto di cultura da individuale a collettivo, definendola un sistema complesso di oggetti, azioni e simboli.
• Gli elementi menzionati sono "dentro una cultura" e la costituiscono.
• Tylor non affrontò l'interazione tra questi elementi, ma considerava gli insiemi scomponibili.
• La cultura, come enunciata da Tylor, era adeguata al progetto evoluzionista.
• Tylor, come i suoi contemporanei, credeva nell'esistenza di popoli "superiori" e "inferiori", vedendo i popoli selvaggi come rappresentanti degli stadi precedenti della storia umana.

Cultura, Sopravvivenza e Comparazione in Tylor

• Nel 1881, Tylor affermò che le tribù selvagge rappresentano stadi culturali passati dai nostri antenati, spiegando le origini dei nostri costumi e leggi.
• Il concetto di stadio culturale permise a Tylor di inserire la cultura in una rappresentazione progressiva della storia umana.

La religione e la sopravvivenza

• Religione e parentela erano temi centrali per i primi antropologi, con una prevalenza notevole della religione.
• Tylor dedicò gran parte della sua opera "Cultura primitiva" all'evoluzione della religione, in particolare all'animismo.
• Animismo indica la credenza nelle anime e negli esseri spirituali, tipica dei popoli primitivi, secondo cui gli oggetti, anche quelli inerti, possiedono un'anima.
• Animismo era la base della filosofia della religione, dal selvaggio all'uomo civile, riflettendo un tipo di pensiero che spiegava fenomeni naturali e psichici con principi estranei all'indagine razionale.
• L'animismo definì per Tylor l'essenza del pensiero mitico, magico e religioso, distinto dal pensiero scientifico e razionale.
• Con l'aumento delle conoscenze e del pensiero razionale, l'animismo si ridusse alla credenza in un'anima individuale.
• Nonostante ciò, "le credenze e i riti dei popoli superiori mostravano la sopravvivenza del vecchio nel cuore del nuovo, le modificazioni del vecchio per adattarsi al nuovo e l'abbandono del vecchio in quanto non più compatibile con il nuovo" (Tylor 1920: 500).
• Emerge il concetto di Sopravvivenza dall'antropologia evoluzionista, illustrato in "Primitive culture": "quando con il tempo si è venuto a creare un cambiamento generale nelle condizioni di vita di un popolo, è comunque facile trovare molte cose che chiaramente non hanno la loro origine nel nuovo stato di cose, ma che si sono semplicemente mantenute all'interno di esso".
• Le SOPRAVVIVENZE implicano che la cultura in cui si osservano deve derivare da uno STATO CULTURALE PRECEDENTE che ne contiene l'autentico luogo e significato (Tylor 1920: 71).
• La Sopravvivenza era dunque un qualcosa, una credenza o pratica con un significato originario ora perduto, ma che continuava a SOPRAVVIVERE.
• La Sopravvivenza per Tylor è "fuori posto" e priva di relazioni con altri elementi della cultura che aveva in passato.

Il metodo comparativo

• Per gli Evoluzionisti, l'antropologia è un viaggio intellettuale attraverso le CULTURE.
• Nonostante poca esperienza diretta, l'obiettivo era tracciare stadi e sequenze di sviluppo delle istituzioni e idee culturali.
• L'antropologia assunse il ruolo di "sapere comparativo", essenziale e ispiratore dell'antropologia.

Possibilità divergenti

• L'evoluzione culturale non implicava che tutti i popoli seguissero una stessa linea di sviluppo.
• Tylor e altri contemporanei consideravano che lo sviluppo culturale potesse seguire "possibilità divergenti", portando culture a percorsi diversi in ambito sociale, politico o religioso.
• La cultura come insieme complesso, la nozione di sopravvivenza e la comparazione formarono le basi per ricostruire gli stadi dell'evoluzione culturale.