Allevamento Avicolo - Modulo I

L'allevamento avicolo comprende la produzione di uova, carne e pollame. Si suddivide in due tipi principali: estensivo e intensivo, con caratteristiche differenti in termini di allevamento, alimentazione e cova.

Le galline ovaiole sono allevate principalmente per la produzione di uova.

I polli da carne, chiamati anche broiler, sono allevati per la produzione di carne.

L'allevamento estensivo è caratterizzato da condizioni più naturali, con razze autoctone, allevamento all'aperto e alimentazione a base di granaglie.

L'allevamento intensivo è caratterizzato da condizioni controllate, con allevamento al chiuso o in batteria, alimentazione a base di mangimi bilanciati e cova artificiale.

Le caratteristiche dell'allevamento tradizionale sono: razze autoctone, allevamento allo stato libero, alimentazione a base di granaglie e cova naturale.

Le caratteristiche dell'allevamento intensivo sono: allevamento a terra, al chiuso o in batteria, alimentazione a base di mangimi bilanciati e cova artificiale.

La produzione globale di carne di pollame dovrebbe aumentare del 4% nel 2017.

I sistemi di produzione avicola in Italia sono strutturati in base alla specie (pollo, tacchino, faraona) e alla categoria produttiva.

Gli allevamenti di galline da riproduzione sono responsabili della crescita e riproduzione di polli che produrranno uova destinate agli incubatoi.

Gli incubatoi sono responsabili della raccolta delle uova dagli allevamenti di riproduzione, della loro incubazione e della consegna dei pulcini ad altri allevamenti.

Gli allevamenti di galline da uova si occupano della crescita e riproduzione di polli per ottenere uova destinate al consumo umano.

Gli allevamenti di polli da carne sono dedicati alla crescita dei pulcini in modo da ottenere animali pronti per il consumo.

Le razze di galline ovaiole più conosciute sono la Livorno e la Rhode Island Red.

Nel settore delle galline ovaiole, gli ibridi (come ISA Brown e Hy-line) sono molto diffusi.

La maggior parte delle uova prodotte in Italia ha il guscio pigmentato.

Il periodo in cui le galline ovaiole iniziano a produrre uova, di solito tra la 18a e la 20a settimana di vita.

La durata della produzione di uova in una gallina ovaiola, di solito 52 settimane, fino a circa 70-72 settimane di vita.

La percentuale massima di deposizione delle uova, che si verifica tra la 24a e la 28a settimana di vita, arrivando al 92%-93%.

La diminuzione graduale della produttività delle uova, che si verifica tra la 40a e la 44a settimana di vita, con una percentuale di deposizione che scende all'88%-93%.

La significativa riduzione della produttività delle uova, che si verifica a 72 settimane di vita, con una percentuale di deposizione che scende al 65%-70%.

Il processo di riproduzione forzata del ciclo di produzione delle uova, che può essere attuato dopo le 72 settimane di vita, se economicamente conveniente, attraverso la muta forzata.

Un periodo di circa 2-4 mesi (autunno) in cui le galline interrompono la deposizione delle uova per concentrarsi sulla ricostruzione del loro piumaggio.

La quantità di proteine necessaria nella dieta delle galline durante la muta, poiché le proteine sono essenziali per la ricrescita delle penne.

Le galline ovaiole consumano circa 110-115 grammi di mangime al giorno per produrre un uovo medio di 60 grammi.

Il rapporto tra mangime consumato e peso dell'uovo prodotto è chiamato indice di conversione. Un indice di 1,9 indica che per ogni 1,9 grammi di mangime viene prodotto 1 grammo di uovo.

L'alimentazione delle galline ovaiole deve essere bilanciata e contenere la giusta quantità di amminoacidi, minerali e vitamine.

Il calcio e il fosforo sono minerali essenziali per la produzione di gusci d'uovo resistenti. La proporzione ideale è di 4% di calcio per 0.4% di fosforo.

I broiler sono polli da carne, e gli ibridi commerciali sono frutto dell'incrocio di diverse razze per ottenere un rapido accrescimento e una resa elevata alla macellazione.

Le aziende di selezione animale sviluppano ibridi di broiler con marchi specifici per garantire qualità e performance.

La maggior parte degli allevamenti di broiler in Italia si concentra nel Nord Italia, con i ceppi più utilizzati come ROSS e COBB.

Gli allevamenti moderni di broiler utilizzano capannoni con condizioni ambientali controllate per garantire la salute e il benessere dei polli.

L'accrescimento dei broiler è molto rapido: i maschi raggiungono un peso di 2,5 kg in 42-45 giorni, mentre le femmine raggiungono un peso di 1,6-1,8 kg in 35 giorni.

Il periodo iniziale dopo la schiusa delle uova prevede l'accasamento dei pulcini. Lo svezzamento avviene a circa 12-14 giorni di vita. L'accrescimento e l'ingrasso continuano fino alla macellazione.

Questa tecnica prevede di lasciare il capannone vuoto per 21 giorni dopo la macellazione, per disinfettare e pulire. Si possono realizzare fino a 5-5,5 cicli di allevamento/anno.

Il mangime per broiler è composto principalmente da mais e soia, in forma di sbriciolato o pellet. La quantità di proteine ed energia nel mangime deve essere alta per soddisfare le elevate esigenze nutrizionali dei broiler.

I broiler hanno un ottimo indice di conversione alimentare, cioè sono molto efficienti nel trasformare il mangime in carne. In media, servono 1,9 kg di mangime per produrre 1 kg di carne.

I broiler vengono macellati a età diverse in base al sesso, per scopi commerciali diversi.

Nei broiler, l'incremento ponderale giornaliero è molto elevato, raggiungendo i 58 g/capo/d per i maschi e 50 g/capo/d per le femmine.

I broiler raggiungono un peso di 2,5 kg in 42-45 giorni i maschi e 1,6-1,8 kg in 35 giorni le femmine.