medioevo

Importante filosofo e teologo cristiano del IV secolo, noto per i suoi scritti sul libero arbitrio e la grazia.

Opera di Agostino che affronta il tema del libero arbitrio, chiedendosi se Dio sia l'autore del male.

Capacità di scegliere tra diverse opzioni, senza costrizioni esterne.

Problema filosofico che cerca di conciliare la presenza del male con l'esistenza di un Dio buono e onnipotente.

Evento chiave nella vita di Agostino che lo portò al cristianesimo.

Il male nasce dal libero arbitrio dell'uomo, che sceglie di allontanarsi da Dio per inseguire beni terreni.

La capacità dell'uomo di scegliere tra bene e male, un potere dato da Dio.

L'allontanamento da Dio e la ricerca di beni temporanei, un'azione non razionale.

Dottrina che considera il male come una sostanza eterna e indipendente da Dio.

L'aiuto di Dio necessario per volere e compiere il bene.

La capacità di conciliare l'aiuto divino con la responsabilità umana nelle scelte.

Agostino si pone il problema di come spiegare le scelte divine che sembrano indipendenti dai meriti umani.

Il concetto di peccato ereditato da Adamo ed Eva, secondo Agostino.

La facoltà di scelta e l'orientamento della volontà, capace di rivolgersi a Dio o a beni terreni.

La capacità di scelta senza costrizioni esterne, basata sulla ragione.

La facoltà umana di giudicare e scegliere, fondamentale per la libertà.

Il principio del male risiede nell'anima stessa, non in fattori esterni.

La capacità dell'uomo di essere causa e principio delle proprie azioni.

Un giudizio indipendente da condizionamenti esterni, un elemento chiave della libertà.

Volontà di allontanarsi da Dio per volgersi a beni terreni.

Ogni essere capace di giudizio, come Dio, gli angeli e gli esseri umani.

Gli esseri umani, a differenza di Dio e degli angeli, sono limitati dalla loro natura materiale, soggetta alle leggi fisiche.

L'affrancamento dalla materia e la focalizzazione sulla vita contemplativa e intellettuale.

Materia, passioni, fortuna e provvidenza divina possono influenzare e limitare le nostre azioni.

Metafora che rappresenta l'imprevedibilità della fortuna, come una ruota che gira e cambia continuamente la condizione degli individui.

Il disegno di Dio che guida la natura e le creature, stabilito al momento della creazione.

Opera di Boezio in cui affronta il tema della consolazione filosofica durante la sua prigionia, discutendo della fortuna e della provvidenza divina.

La capacità di Dio di conoscere il futuro in modo completo e infallibile.

Se Dio conosce il futuro con certezza, le nostre azioni sono veramente libere o pre-determinate?

Un argomento che prova a dimostrare la necessità del futuro basandosi sulla definizione di conoscenza.

Un argomento che dimostra la necessità del futuro basandosi sul fatto che tutto ciò che è passato è necessario.

La conoscenza di una cosa dipende dalle capacità del soggetto conoscente. Quindi, una cosa contingente può essere conosciuta come necessaria da un soggetto necessario come Dio.

Dio conosce tutto come se fosse in un eterno presente, perché la sua natura è eterna e fuori dal tempo.

Boezio cerca di dimostrare la compatibilità tra il libero arbitrio umano e l'onniscienza e la provvidenza divina.

Boezio affronta la questione del libero arbitrio umano e del determinismo teologico, cercando di conciliare la libertà con la prescienza divina.

Dio può fare tutto ciò che desidera. La sua onnipotenza non significa che può fare qualsiasi cosa, ma che può rendere reale ciò che vuole.

Il bene terrestre è una riflessione e somiglianza del bene divino. Esiste una proporzione tra i due, non sono infinitamente distanti.

Dio sceglie l'ordine provvidenziale migliore possibile per il mondo, perché è quello che più assomiglia al bene divino.

Dio compie tutto ciò che fa necessariamente, perché è legato alla sua natura e onnipotenza. Non può fare altro che la cosa migliore.

Dio non è libero nel senso comune del termine. Non può scegliere tra diverse alternative ugualmente buone, perché la sua natura lo spinge a fare la cosa migliore.

Opera di Aristotele che tratta dell'etica e della vita virtuosa. Fu riletta e riscoperta nel Medioevo, influenzando la filosofia e la teologia.

Un problema filosofico: qual è il 'motore' della libertà umana? L'intelletto o la volontà? In altre parole, siamo liberi solo quando pensiamo o quando agiamo?

La questione del libero arbitrio si sposta dalla volontà alla ragione. L'intelletto presenta alla volontà quali sono gli oggetti desiderabili, ma la volontà può scegliere o meno di seguirli?

Nella filosofia greca, soprattutto da Socrate, si pensava che il male fosse dovuto all'ignoranza. Chi conosce il bene non può che desiderarlo e compierlo.

Boezio e Agostino avevano visioni diverse sulla libertà. Boezio la collegava alla ragione, mentre Agostino la collegava alla volontà. Questo conflitto divenne centrale nella filosofia medievale.

La tradizione medievale, basata su Agostino, vedeva la libertà come un atto di volontà che poteva andare contro la ragione. La tradizione aristotelica la vedeva come un'azione libera guidata dalla ragione.

Nella filosofia greca, il male era visto come frutto dell'ignoranza. Coloro che conoscono il bene non possono far altro che desiderarlo e compierlo.

Pensatori che credono che l'intelletto sia la facoltà principale dell'anima e che la libertà sia legata al suo corretto utilizzo.

Pensatori che ritengono che la volontà sia indipendente dall'intelletto e che abbia un ruolo dominante.

Attribuiscono il male a un errore del giudizio e della ragione, a una cattiva applicazione dell'intelletto.

Ritengono che il male sia frutto della libertà della volontà, che può scegliere di rifiutare il bene.

Tommaso propone una visione intermedia, considerando sia l'intelletto che la volontà come motori dell'anima e della libertà.

Azioni il cui principio risiede nell'agente stesso, ovvero azioni che dipendono dalla volontà dell'individuo.

La ragione, che valuta e sceglie i mezzi per raggiungere un obiettivo, ma non il fine ultimo.

Parte dell'anima che è orientata verso il fine ultimo, la felicità dell'uomo.

Un processo di deliberazione razionale che sottopone il desiderio a verifica, per determinare i mezzi migliori per soddisfarlo.

La felicità, che è già presupposta e non è oggetto di scelta, ma verso cui la volontà ci orienta.

La scelta di mezzi o passaggi intermedi per raggiungere il fine ultimo, in seguito a un processo di deliberazione razionale.

Deliberazione, valutazione, scelta di azioni realizzabili, non sui fini ma sui mezzi.

Desiderio che può essere indirizzato a qualsiasi bene, anche irraggiungibile, e verso il fine ultimo.

L'oggetto della nostra libera scelta, il risultato dell'interazione tra ragione e volontà.

La ragione, il desiderio e la volontà lavorano in sinergia per realizzare le azioni umane.

Un tipo di necessità che si applica agli eventi del passato, che sono inevitabili e non possono essere cambiati.

Un tipo di necessità che si applica agli eventi presenti e futuri. Il loro verificarsi dipende da determinate condizioni.

La capacità di scegliere il bene per il bene stesso, non per paura di una punizione o per desiderio di una ricompensa.

La conformità della volontà alla verità, il volere ciò che si dovrebbe volere.

Anselmo sostiene che la libertà di Dio è diversa da quella umana. Dio è libero perché non potendo peccare, è sempre in armonia con la verità.

Anselmo crede che la vera libertà escluda la possibilità di peccare. La capacità di peccare, infatti, limita la libertà.

La capacità di un essere razionale di essere principio di una qualche azione. Un'azione è 'arbitrium' quando è autodeterminata.

Un'azione è libera quando non è condizionata da forze esterne. Non è soggetta alla coercizione di fattori esterni come la natura o la tentazione.

La capacità di un essere razionale di agire in base a ciò che considera 'retto', per il fatto stesso che lo considera retto.

Domanda se Dio potrebbe avere agito diversamente o meglio rispetto a come ha agito, se poteva scegliere altre opzioni.

Abelardo si interrogava se l'onnipotenza di Dio fosse compatibile con la libertà umana e se Dio potesse fare cose diverse da quelle che di fatto fa.