Accrescimento e fattori influenti

La crescita rappresenta il punto cruciale delle differenze tra il bambino e l'adulto, iniziando durante la gravidanza e proseguendo fino all'età adulta, con il completo sviluppo e maturazione di tutti gli organi e apparati.

L'accrescimento è un indice molto sensibile di salute: un bambino che si ammala acutamente cresce di meno, ma recupera facilmente dopo la guarigione. Tuttavia, in caso di malattie croniche, la crescita può risultare ridotta.

La crescita dipende da vari fattori: interni, come il corredo genetico, e esterni, come l'ambiente fisico e socioeconomico in cui il bambino vive.

L'accrescimento dei segmenti corporei, come l'aumento di peso e altezza, è una parte fondamentale della crescita.

Lo sviluppo si riferisce al processo per cui organi e apparati raggiungono la loro funzionalità adulta, progressivamente durante l'età pediatrica.

L'accrescimento può essere dovuto principalmente a due meccanismi: l'iperplasia, un aumento del numero di cellule, e l'ipertrofia cellulare, un aumento delle dimensioni delle cellule.

La crescita intrauterina è fondamentale per l'accrescimento futuro: eventuali danni durante la gravidanza possono avere conseguenze durature.

Durante il periodo embrionario, l'iperplasia è il processo principale, mentre nel periodo fetale sia l'iperplasia che l'ipertrofia contribuiscono alla crescita.

La capacità del feto di crescere dipende dai fattori legati al feto stesso, come il corredo genetico e alcuni fattori di crescita, dall'efficienza della placenta nel fornire nutrienti e ossigeno, e dalle condizioni della madre.

L'insulina e l'insulin-like growth factor (IGF) sono importanti fattori di crescita durante la gravidanza, contribuendo alla crescita del feto.

La placenta svolge un ruolo importante nello sviluppo del feto: fornisce sostanze nutritive e ossigeno e funge da organo endocrino, indirizzando la crescita uterina.

Dopo la nascita, la crescita del bambino si divide in diversi periodi: neonatale, breve infanzia, prima infanzia (lattante), seconda infanzia, terza infanzia, adolescenza.

I fattori genetici non determinano in modo preciso l'altezza di un bambino: l'ambiente gioca un ruolo significativo in un modello di crescita multifattoriale.

L'etnia, il sesso (le femmine sono generalmente più basse dei maschi) e gli ormoni regolano la crescita.

L'ormone della crescita (GH) stimola la crescita delle ossa e dei muscoli, in particolare la cartilagine di coniugazione alle estremità delle ossa lunghe.

L'IGF-1, prodotto nel fegato in risposta al GH, contribuisce all'azione del GH promuovendo la crescita.

L'ormone tiroideo (tiroxina e triiodotironina) aumenta il metabolismo cellulare, promuovendo la crescita delle ossa e lo sviluppo cerebrale. La sua mancanza provoca ritardo mentale e insufficienza delle capacità apprenditive.

Gli ormoni surrenali (mineralcorticoidi, glucocorticoidi e androgeni) svolgono ruoli diversi: i mineralcorticoidi regolano l'equilibrio idroelettrolitico, i glucocorticoidi hanno un'azione iperglicemizzante e antinfiammatoria, gli androgeni promuovono la crescita muscolare.

Il testosterone è unormone maschile prodotto principalmente dai testicoli, con un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'apparato genitale maschile e dei caratteri sessuali secondari.

Gli estrogeni, ormoni femminili prodotti principalmente dalle ovaie, sono essenziali per lo sviluppo dei caratteri sessuali femminili, come il seno, l'utero e il ciclo mestruale.

L'insulina, prodotta dalle cellule del pancreas, è essenziale per l'assorbimento del glucosio da parte delle cellule: la sua assenza provoca diabete e rallentamento della crescita.

I fattori esogeni, come l'ambiente fisico, sociale ed economico, influenzano la crescita dei bambini.

I bambini crescono di più durante la stagione calda, probabilmente a causa dell'esposizione al sole e la conseguente produzione di vitamina D.

Le condizioni socioeconomiche influenzano la crescita: le classi sociali più povere tendono ad avere un peso più elevato e una statura più bassa rispetto alle classi più ricche.

La malnutrizione cronica ha un impatto negativo sull'accrescimento, influenzando lo sviluppo dei bambini in modo significativo.

I bambini che vivono in orfanatrofi hanno una minore statura, probabilmente a causa di fattori ambientali, come la mancanza di affetto, che possono influenzare negativamente la produzione di GH.

I fenomeni migratori possono favorire il rimescolamento dei geni, con un effetto positivo sulla crescita dei bambini.

I fattori nutrizionali influenzano la crescita: il deficit di nutrienti può portare a magrezza, crescita rallentata e pubertà ritardata. Al contrario, l'obesità, un problema crescente tra i bambini, può accelerare la crescita e anticipare la pubertà.

Non tutte le parti del corpo crescono alla stessa velocità. Il sistema linfatico raggiunge dimensioni maggiori durante l'età pre-puberale, mentre il sistema nervoso centrale raggiunge le dimensioni definitive intorno ai 12 anni. L'apparato riproduttivo, invece, rimane piccolo fino alla pubertà.

Le ossa dei bambini sono meno mineralizzate rispetto a quelle degli adulti, con una maggiore flessibilità e resistenza ai traumi, ma minore resistenza alla trazione e alla pressione. La presenza di cartilagini di accrescimento è una caratteristica importante delle ossa pediatriche, rendendo le ossa solide alla compressione ma più fragili al taglio e alla pressione.

Il tessuto connettivo è più lasso nei bambini rispetto agli adulti, con una maggiore mobilità delle articolazioni e dei legamenti.

L'accrescimento muscolare nei bambini avviene principalmente per ipertrofia. Il tono muscolare è ridotto e i tendini sono più elastici rispetto agli adulti. La forza in età pre-puberale è legata alla coordinazione motoria e all'attivazione delle fibre muscolari, mentre in età puberale dipende anche dall'aumento del volume muscolare.

Il tessuto adiposo nei bambini è influenzato dall'attività fisica e dalla dieta. La sua presenza può essere determinata anche da fattori genetici, come l'obesità.

La pressione arteriosa è più bassa nei bambini a causa di resistenze periferiche minori e forza di contrazione più bassa. La frequenza cardiaca più elevata compensa la minore gittata cardiaca.

I polmoni dei bambini sono più piccoli e la capacità vitale è inferiore rispetto agli adulti. La ventilazione è sostenuta da un'aumentata frequenza respiratoria.

L'altezza e il peso sono i parametri più comuni per valutare la crescita. Nel bambino piccolo, si misura la lunghezza con l'infantometro, mentre per il bambino più grande e l'adulto si usa lo statimetro.

La sindrome di Turner, caratterizzata dalla mancanza di un cromosoma X, comporta una bassa statura. La bassa statura può essere definita come un'altezza inferiore al 3° percentile per età e sesso, mentre l'alta statura si definisce con un'altezza superiore al 97° percentile.

Le proporzioni corporee cambiano durante la crescita: alla nascita, il tronco e la testa sono più lunghi degli arti inferiori, mentre nell'adulto le lunghezze sono simili.

L'apertura delle braccia si misura ponendo il bambino contro un muro e misurando la distanza tra le punte delle dita medie di ciascuna mano. In genere, l'apertura delle braccia è inferiore all'altezza nei primi 7 anni di vita, mentre la supera dopo i 14 anni.

La circonferenza cranica è una misura importante nei primi anni di vita, effettuata con un metro flessibile a livello frontale e sul bordo orbitale. È un indice sensibile di malattie nei primi anni di vita, come il tumore cerebrale.

Il peso è un altro parametro importante, soprattutto nei primi anni di vita. Si misura con una bilancia elettronica o a pesi mobili. Anche per il peso esistono percentili che permettono di confrontare la crescita del bambino con quella di altri bambini della stessa età e sesso.

Il Body Mass Index (BMI) è un rapporto tra peso e altezza al quadrato, che non distingue tra grasso sottocutaneo e grasso viscerale. La sua interpretazione è diversa nei bambini rispetto agli adulti.

La velocità di crescita si misura su tabelle di percentili, generalmente nell'arco di un anno. Essa varia a seconda del periodo di età considerato, essendo rapida nell'infanzia, stabile o in lieve decremento nella seconda infanzia e accelerata durante la pubertà.

Il target genetico è una stima dell'altezza finale di un bambino, calcolata con una formula che considera l'altezza dei genitori. Il risultato è un range di normalità all'interno del quale si colloca il target genetico.

L'età ossea misura l'età biologica di un bambino, basandosi su un esame radiografico della mano e del polso sinistro. Viene considerata ritardata o accelerata se c'è una discontinuità di almeno 6 mesi all'inizio e 1 anno in seguito.

La pubertà è la fase di transizione verso la maturità sessuale, caratterizzata da cambiamenti fisici e psicologici. Si manifesta generalmente tra i 10 ei 14 anni nelle femmine, e tra i 12 e i 16 anni nei maschi.

Il GNRH, prodotto dall'ipotalamo, stimola l'ipofisi a produrre LH e FSH, ormoni che regolano la produzione di testosterone negli uomini e di estrogeni e progesterone nelle donne.

L'ingrandimento del seno (telarca) è il primo segno puberale nelle femmine, mentre l'aumento del volume testicolare è il primo segno puberale nei maschi.

Gli ormoni gonadici (testosterone, estrogeni) esercitano un effetto di feedback negativo sulla produzione di gonadotropine, regolando il processo puberale.

L'attività fisica è essenziale per lo sviluppo di bambini e adolescenti, contribuendo alla salute fisica, allo sviluppo cognitivo e alle abilità sociali.

Il Physical Activity Level (PAL) misura l'attività fisica in base al consumo energetico giornaliero rispetto al fabbisogno a riposo.

Il Metabolic Equivalent Task (MET) è un'unità di misura dell'attività fisica, che rappresenta il consumo di energia a riposo. 1 MET equivale a 3.5 ml di O2/kg/min o 1 Kcal/kg/h.

L'attività fisica ha effetti positivi sul metabolismo, migliorando il profilo lipidico ematico, aumentando il contenuto di mioglobina, promuovendo l'ossidazione di carboidrati e grassi e aumentando la produzione di corticotropina.

L'attività fisica riduce il rischio cardiovascolare, aumentando il volume di eiezione sistolica, diminuendo la frequenza cardiaca, aumentando il volume di sangue e l'emoglobina, migliorando l'ossigenazione dei tessuti e aumentando la massima potenza aerobica.

L'attività fisica migliora la funzione respiratoria, aumentando i volumi polmonari e la capacità diffusione polmonare, e riducendo la frequenza respiratoria.

L'attività fisica ha effetti positivi sull'apparato muscoloscheletrico, aumentando la massa muscolare, il tono, la resistenza e il carico di rottura di legamenti e tendini.

L'attività fisica favorisce dinamismi sociali come la collaborazione, la comunicazione e l'interdipendenza, promuovendo l'accettazione delle diversità e l'assottigliamento delle differenze culturali.

L'attività fisica stimola la produzione di BDNF, un fattore neurotrofico cerebrale che promuove la crescita di nuove cellule cerebrali, con effetti positivi sulle capacità cognitive.