Zoologia Generale_241025_190656 PDF

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This document discusses interspecific relationships, focusing on the concept of symbiosis and its subdivisions. It details various types of symbiosis, including parasitism, emphasizing differences between parasitism and predation.

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Relazioni interspecifiche Decima Lezione - 24/10 Le relazioni interspecifiche sono quelle che intercorrono tra individui appartenenti a specie diverse. Vanno tutte sotto il nome generico di "simbiosi", ossia vita in comune, ma in questo caso si intende per simbiosi l'associazione intima e protratta...

Relazioni interspecifiche Decima Lezione - 24/10 Le relazioni interspecifiche sono quelle che intercorrono tra individui appartenenti a specie diverse. Vanno tutte sotto il nome generico di "simbiosi", ossia vita in comune, ma in questo caso si intende per simbiosi l'associazione intima e protratta a lungo tra due o più organismi di specie differenti. Queste simbiosi possono avere risultati differenti a seconda del rapporto tra gli individui, che siano positivi, negativi o neutrali. L'associazione simbiontica non avviene solo tra specie diverse appartenenti entrambe al regno animale, infatti queste possono instaurarsi tra specie appartenenti anche a regni differenti. Le relazioni di simbiosi sono divise in: 1. Parassitismo, relazione in cui una specie trae beneficio a scapito dell'altra specie (simbiosi agonistica). L'individuo che trae vantaggio è il parassita, mentre quello che subisce il danno è deto ospite. Il parassistismo è una relazione di tipo trofico, ossia il parassita sfrutta dal punto di vita alimentare l'ospite. Il parassitismo si assomiglia alla predazione (relazione trofica), ma la differenza è che il predatore ha come scopo ultimo per cibarsi l'uccisione della preda, mentre il parassita non ha come scopo ultimo la morte dell'ospite, ma il suo sfruttamento, anche se in genere un individuo ospite si indebolisce e può andare incontro a morte per altri fattori (il parassitismo non è la causa primaria della morte). I parassiti sono:  Ectoparassiti - Quando questi vivono e sfruttano l'ospite dall'esterno, come una zanzara o un pidocchio, e interagiscono con la superficie del nostro corpo.  Endoparassiti - Qundo questi vivono e si nutrovo sfruttando l'ospite dall'interno, come il verme solitario, e interagiscono coni tessuti e gli organi interni sottraendo il nutrimento digerito dall'ospite.  Obbligati - le specie di parassiti obbligati per vivere hanno assoluta necessità di interagire con gli individui di una specie ospite. Si distinguono tra questi quelli temporanei, se l'interazione è solo a carico di una fase del proprio ciclo vitale (le zanzare fanno pasti di sangue solo in vita adulta, per produrre uova) e quelli permanenti, se l'interazione è a carico del proprio intero ciclo vitale (il pidocchio nasce sulla cute dell'ospite, si nutre lì, si riproduce e muore lì, se cade dalla testa e non incontra un altro ospite muore in poco tempo).  Facoltativi - le specie di parassiti facoltativi possono cibarsi autonomamente, hanno vita libera, ma se incontrano una specie ospite idonea, vivono da parassiti; sono in genere anche i più pericolosi, sono specie che normalmente non parassitizzano la specie ospite, di conseguenza nel corso dell'evoluzione la specie ospite non ha sviluppato delle difese contro di essi.  Monosseni (monoxeno) - Parassiti che interagiscono con un solo tipo di ospite, durante il loro ciclo vitale, hanno un'unica specie come target su cui possono sopravvivere (Pidocchio della testa ha come unica specie ospite l'homo sapiens)  Eterosseni - Parassiti che svolgono il loro ciclo vitale interagendo con più ospiti, in momenti diversi della loro vita, il parassita presenta ospiti diversi, per ciò si distingue l'ospite intermedio da quello definitivo. L'ospite intermedio è la specie che ospita il parassita allo stadio larvale, mentre l'ospite definitivo ospita il parassita allo stadio adulto. Generalmente il parassita allo stadio larvale si riproduce sull'ospite intermedio in modo asessuale, mentre allo stadio adulto sull'ospite definitivo si riproduce in modo sessuale.  Stenosseni (stenoxeno) - Parassiti che hanno un numero ristretto di specie ospiti, un elevata speciespecificità (pidocchio).  Eurisseni (eurixeno) - Parassiti che hanno un gran numero di specie ospiti, ampio ventaglio di scelta (normalmente anche eterosseni). - il Gasterophilus Intestinalis è un insetto endoparassita monosseno e stenosseno, compie il proprio ciclo vitale interagendo con la sola specie dei cavalli (equus caballus) e la femmina, una volta accoppiata col maschio, depone le uova (visibili ad occhio nudo) fecondate sui crini del cavallo e generalmente ha zone preferenziali su parti del corpo del cavallo che possono essere raggiunte dal cavallo con la bocca (zampe). Mentre lo sviluppo embrionale all'interno dell'uovo si svolge sulla superficie del cavallo, i vermetti vivono e si accrescono se raggiungono l'apparato digerente del cavallo, quindi devono essere leccati e ingeriti. Una volta che le larve raggiungono l'apparato digerente del cavallo si accrescono fino a quando non raggiungono l'età sufficiente per impupparsi e fare la metamorfosi per trasformarsi nell'individuo alato, quando hanno raggiunto le dimensioni ideali, si ricoprono da un astuccio protettivo e vengono liberate nel terreno assieme alle feci del cavallo, l'adulto conduce vita libera. - - La tenia dell'echinocco (Platelminta, echinoccus granulosus) è un endoparassita eterosseno ed eurisseno di cui si ha molta esperienza in Sardegna perchè può interagire con due specie ospiti che sono le pecore e una specie carnivora a loro vicina (cane o lupo). Può anche parassitizzare l'uomo come specie occasionale. La tenia dell'echinoccoso, tenia come il verme solitario, ma con ridotte dimensioni (di pochi millimetri), ha una parte apicale, non una testa, che si chiama scolice, che ha una corona di uncini e una serie di ventose, che serve alla tenia adulta per fiissarsi alla mucosa intestinale dell'ospite e assorbire attraverso il proprio corpo tutte le sostanze nutrienti ingerite dall'ospite. Al di sotto dello scolice ci sono segmenti immaturi (quelli più vicini all'apice) e maturi e grandi (quelli lontani) chiamati proglottidi all'interno del quale c'è l'apparato riproduttore (spermatozoi e uova), le tenie sono ermafrodite. Le specie che può parassitare tenia sono tante: nella forma larvale ovini, caprini, bovini, mentre nella forma adulta specie di carnivori. Gli adulti del parassita sono endoparassiti intestinali dei carnivori (ospite definitivo), il parassita nell'intestino vive e si riproduce, le uova, dette oncosfere o esacanta (con 6 uncini), vengono emesse con le feci del cane all'esterno, sull'erba, l'ospite intermedio, l'erbivoro, mangiando erba entra in contatto e ingerisce queste uova, gli uncini aiutano la larva a perforare la mucosa intestinale dell'ospite creando delle ulcere, piccoli taglietti e hanno accesso nel circolo sanguigno, trasportate dal sangue, le larve raggiungono gli organi interni molli (fegato, il pancreas, nei polmoni e a volte il cervello), una volta raggiunto l'organo, la larva si accresce lì e inizia a produrre una sorta di ciste all'interno della quale si riproduce molte volte (riproduzione asessuale) ingrandendo la ciste, la ciste è detta idattidea (con dimensioni enormi), un erbivoro con una ciste sta molto male perchè sfruttato dal punto di vista alimentare e soffre di patologia (epatica, pancretica). Nel ciclo selvatico l'erbivoro è predato da un carnivoro che punta all'elemento più debole, quindi quello parassitato, il carnivoro uccide l'erbivoro parassitizzato e mangiando gli organi interni e la ciste, ingerisce le larve, dove si trasformano in adulti, si attaccano all'intestino del carnivoro e riprende il ciclo. In Sardegna, il ciclo domestico prosegue con i cani pastori, perchè i visceri degli animali ammalati non venivano smaltiti in maniera corretta e potevano facilmente entrare in contatto con i cani pastori. - - Le zecche sono ectoparassiti obbligati temporanei, le femmine hanno bisogno di effettuare un pasto di sangue per poter indurre una serie di reazioni chimiche all'interno del loro corpo induce la maturazione del loro apparato riproduttore (le uova), sono temporanei perchè interagiscono con l'ospite temporaneamente poi conducono vita autonoma, il rostro, ossia l'apparato che si aggancia all'organismo ospite, è pieno di uncini che fanno in modo tale da inserirsi bene nella cute dell'ospite ma è difficoltoso da rimuovere, strappando la zecca si induce una produzione maggiore di secrezione di alcune ghiandole che molto spesso ospitano dei microorganismi patogeni - - Il pidocchio é un ectoparassita obbligato permamente, le femmine gravide depositano sul capello cementandole le uova con una sostanza ceroso-simile che fa aderire molto bene le uova al capello, le uvoa fecondate impiegano dai 7 ai 10 giorni per schiudere, al termine dello sviluppo embrionale nascono dei giovani che impiegano dai 7 ai 15 giorni (a seconda della temperatura) per trasfromarsi in adulti che si accoppiano. Dal momento in cui le uova schiudono fino al raggiungimento dell'età adulta passano 1-2 settimane. Entrambi gli stadi vitali sono degli ematofagi, quindi siamo sfruttati per il nostro sangue. E' un parassita permanente, quindi se un pidocchio cade a terra non sopravvive, ma si trasferiscono di testa in testa e se cade deve trovare i capelli di un'altra persona in brevissimo tempo. - Undicesima lezione - 27/10 2. Mutualismo, relazione che porta benefici a tutte le specie coinvolte (simbiosi cooperativa). Ciascun individuo di ciascuna specie vive meglio con gli individui dell'altra specie. Più che collaborazione reciproca, bisogna parlare di sfruttamento reciproco che produce vantaggi reciproci. Ciò ha indotto molti scienziati a pensare che parassita e ospite coevolvono e ad ogni modificazione del primo c'è una contromossa dell'altro e viceversa, questa coevoluzione con questa lotta continua di adattamento l'uno all'altro ha portato nel corso dell'evoluzione a trasformare delle iniziali relazioni di tipo parassitario in relazioni di tipo mutualistico. L'ospite ha imparato a sfruttare il parassita e a trarre vantaggi. - I ricci e le alghe contro le stelle marine, La stella marina è un predatore dei ricci, i ricci si difendono entrando in simbiosi con le alghe perchè le stelle marine non mangia le alghe e impara a non mangiare il riccio quando ne è avvolto, il riccio ricava protezione e l'alga ricava movimento. - - Un'altra relazione mutualistica è tra la farfalla e il fiore, la farfalla ricava nutrimento, ma l'ospite fa trasportare alla farfalla i pollini tra i peli e le zampe che li trasporta di fiore in fiore. - - Le termiti come tarli sono insetti che si cibano di legno, ma le termiti non hanno gli enzimi per digerire il regno, si nutrono di legno perchè al loro interno hanno degli altri organismi, dei protozoi che hanno all'interno delle proprie cellule dei batteri simbionti che producono enzimi per digerire la cellulosa, quindi le termiti sono la macchina che procura il cibo, i batteri sono responsabili della digestione del legno ma tutte e tre le specie interagenti ne guadagnano, sia il protozoo vive in un ambiente pieno di cibo, i batteri trovano protezione e cibo, le termiti hanno tanto cibo a disposizione che pur non potendo digerirlo di per sè. - - Un'altra è un granchio facchino che si protegge e la specie protettrice è una spugna (Desydea Avara), non appetibile per i predatori del granchio, quindi stacca dei frammenti di spugna, gli tiene con delle zampe sul carapace e va in giro, la spugna poi si attacca e si accresce sul carapace. - 3. Commensalismo, relazione in cui una specie trae beneficio da un'altra che viene sfruttata senza essere danneggiata (simbiosi altruista). Tipo di simbiosi varia:  Inquilinismo - Quando un organismo sfrutta l'altro per trovare una sistemazione logistica,  una casa. - Come il pesce pagliaccio con le anemoni oppure le orchidee sono inquiline di altri vegetali (piante epifite), vivono su altre piante, le loro radice sono aeree, sfruttano le piante come substrato su cui vivere. -  Foresi - quando l'individuo di una specie sfruttano l'altra specie per essere trasportati. Sulla pelle degli squali si attaccano al corpo di uno squalo perchè nella parte dorsale della loro testa hanno uno scudo adesivo con cui si attaccano, le remore.  Metabiosi - una dipendenza meno diretta in cui un organismo sfrutta un qualcosa creato da un altro organismo che è morto, per proteggere il proprio corpo. I paguri bernardo, che sono crostacei dall'addome molle che utilizzano le conchiglie di molluschi morti per abitarci. Coevoluzione - Le specie che entrano in simbiosi coevolvono perchè ogni specie si adatta alla vita in comune con l'altra specie. Un esempio di Coevoluzione è il Mimetismo: Il Mimetismo è un risultato dell'evoluzione che ha portato gli animali a imitare per forma e/o colore altri organismi attraverso una serie di errori genetici che gli hanno permesso la sopravvivenza in Natura. Puó essere:  Mimetismo criptico (o di camuffamento) - usato per nascondersi da un predatore, confondendosi cromaticamente nello sfondo ambientale o per nascondersi alla preda durante l'avvicinamento (per esempio con le piante su cui vivono). Si verifica quindi quando una specie tende a nascondersi nell'ambiente, assumendo le colorazioni, le forme e i comportamenti, tali da rendere l’individuo simile all’ambiente circostante o a parti di esso. - Tipico è l'esempio dell'insetto stecco, che imita per colore e forma i rametti delle piante che frequenta o l'insetto foglia, il cavalluccio marino con il corallo o la seppia nella sabbia. In realtà questo camuffamento è usato anche dalle specie predatrici, come le righe bianche, gialle e nere della tigre. -  Mimetismo fanerico (o di ostentazione) - si attua quando la preda non si nasconde, ma bensì ostenta la propria presenza. Per far ciò, la specie mimetica imita un’altra specie, tossica o pericolosa, dotata di colori aposematici (colori di avvertimento). I colori aposematici principali sono il giallo, il rosso, l'arancio e l'azzurro, in genere collocati su uno sfondo tale da esaltare il contrasto: lo sfondo può essere nero o bianco, oppure un altro dei colori aposematici. Accostamenti particolarmente diffusi sono il rosso e il nero, e, ancora di più, il giallo e il nero. I colori vistosi aiutano a ricordare ai predatori delle conseguenze che l'ingestione, o anche solo di un assaggio dell'animale aposematico, comporta, con conseguente effetto deterrente. La colorazione ha quindi il vantaggio di allontanare il predatore ancora prima che incominci il suo attacco, con evidente beneficio della preda per la quale, a volte, anche un semplice morso potrebbe essere fatale. 1. Mimetismo Batesiano - si verifica quando una specie animale innocua e inerme di fronte ai predatori sfrutta la sua somiglianza con una specie aposematica che vive nello stesso territorio, arrivando a imitarne colorazione e comportamenti. In questo modo nella mente dei predatori la specie mimetica batesiana viene associata a quella aposematica e quindi aumenta le proprie possibilità di sopravvivenza. Condizione necessaria per lo sviluppo del mimetismo batesiano è che la specie inerme condivida lo stesso tipo di predatori di quella aposematica. - Come il Micrurus fulvius o serpente corallo. È il serpente più velenoso al mondo e il Lampropeltis triangulum Serpente completamente innocuo. Oppure Alcune farfalle (lepidotteri Sesiidae), del tutto innocue e diffuse anche nelle zone temperate, imitano nell'aspetto di alcune specie di vespe e api (Imenotteri). - 2. Mimetismo mülleriano - si esplica quando due o più specie lontane filogeneticamente, tutte inappetibili, si imitano a vicenda e perciò condividono la stessa colorazione aposematica, e lo stesso predatore. Questo avvantaggia tutte le specie interessate, dato che i predatori devono imparare un unico carattere aposematico comune, anziché uno diverso per ogni specie, e di conseguenza il numero di individui di ogni specie sacrificati per consentire questo apprendimento diminuisce. - Ad esempio il lepidottero Zygaenidae 3. Zygaena ephialtes imita l'Arctiidae Amata phegea e altre specie dello stesso genere. Zygaena ephialtes (Zygaenidae) e Amata phegea (Arctiidae), entrambe presenti con un gran numero di individui ed entrambe "velenose" per molti predatori, si nutrivano sui fiori delle stesse dipsacacee. La zigena è quella con le antenne scure, Amata phegea quella con l'apice delle antenne bianco. - 4. Mimetismo Mertensiano - In particolare un anello mimetico mertensiano consiste di tre specie mimetiche o più con un predatore in comune. Una specie fa da modello, a cui le altre tendono ad assomigliare, che è un serpente moderatamente velenoso e le altre due specie di serpente fanno da mimo, un serpente mortale e uno innuocuo. Il modello è la specie moderatamente velenosa perchè per far sì che il predatore acquisisca la conoscenza che quella morfologia non è appetibile, deve fare esperienza e quindi non deve morire. Sistematica Il regno animale è il regno più grande di viventi di circa 1,5 milioni di specie note. Nonostante la diversità di forme, dimensioni e caratteristiche fisiologiche sono considerati come un regno abbastanza omogeneo perchè si pensa che tutti gli animali attualmente presenti sul nostro pianeta si siano originati da un unico antenato comune: un antico protozoo (protista) che era molto simile a dei protozoi attualmente viventi che si chiamano coanoflagellati. I coanoflagellati sono costituiti da una sola cellula o al massimo vivono in colonie, hanno una cellula abbastanza specializzata, ciascun individuo ha un corpo cellulare sferico che contiene il nucleo e maggior parte di citoplasma e organuli, ma ad un polo della cellula ha un flagello che utilizza per il movimento in acqua, circondato da un collare di microvilli (digitiformi) che sono molto più sottili e corti. Questi vengono ritenuti simili ai protozoi che hanno dato vita a tutti gli animali perchè cellule con questa stessa morfologia (coanociti) sono presenti e sono esclusive di un gruppo animale estremamente primitivo, che vive anch'esso in ambiente acquatico, che sono le spugne (poriferi). Inoltre nei coanoflagellati sono presenti delle proteine che negli animali sono molto frequenti e che servono per controllare l'adesione tra le cellule che vanno così a costituire tessuti e organi, le caderine. Gli animali si devono essere evoluti in ambiente acquatico e principalmente in quello marino, il più ricco di specie animali differenti. Dodicesima lezione - 30/10 Gli animali hanno delle caratteristiche in comune:  Cellule eucariote eterotrofe prive di parete cellulare;  Organizzazione pluricellulare;  La nutrizione per ingestione del cibo all’interno di un organo cavo (intestino), almeno nella maggior parte di loro.  Hanno tutti uno stadio unicellulare aploide, rappresentato dai gameti (spermatozoi e uova). Lo stadio unicellulare è transitorio, per effetto della fecondazione (unione dei gameti), è seguito dalla formazione dello zigote (diploide). Il ciclo vitale degli animali è per questo definito Diplonte. Il ciclo vitale diplonte, e anche definito "a meiosi gametica" ed è un ciclo biologico in cui gli individui di una specie sono rappresentati esclusivamente da organismi con cariotipo diploide. È tipico di tutti gli animali, ma si riscontra anche in alcune alghe ed in alcuni funghi. Gli animali si differenziano in base a:  Relazioni - intraprese con i propri conspecifici o con gli individui di specie diversa. Gli Animali possono infatti vivere liberi nell’ambiente o in associazione con altri organismi come simbionti o parassiti.  Dimensioni - in base alla dimensione si distinguono in microfauna e megafauna.  Ambiente - Ambiente in cui vivono: 1. Gli animali possono vivere in acqua (mare e acqua dolce), ed in questo ambiente possono occupare spazi diversi quali: Pelagici (nella colonna d'acqua), bentonici (non nuotano, vivono sul subtrato del fondale) o interstiziali (all'interno del substrato); 2. Ambienti terrestri: sulla superficie, all'interno del suolo (pedofauna, fauna edafica o tellurica), come la marmotta, il lombrico e la chiocciola; 3. In ambienti estremi terrestri o acquatici, come nelle profondità deli oceani e gli abissi, nei ghiacciai e nei deserti.  Capacità di movimento - La maggior parte degli animali è capace di movimento, Ne esistono però alcuni che invece non hanno tale capacità, sono immobili e vivono attaccati ad un substrato. E’ nell’ambiente acquatico, che troviamo le specie animali non dotate di movimento. In zoologia esse sono definite sessili, ovvero incapaci di movimento e vivono ancorate ad un qualche tipo di substrato solido, come per esempio rocce, scafi di imbarcazioni, piante, alghe o altri animali. Tra tutti gli animali sessili più importanti vi sono le spugne e i coralli, capaci di  autocostruirsi il proprio substrato, i briozoi, i crostacei cirripedi, gli ascidiacei. Con il termine Epifauna, si definisce quell'insieme di specie, generalmente sessili, che vivono a stretto contatto con il substrato, non lasciandolo per interi stadi vitali.  Presenza o meno di scheletro - alcuni animali non hanno lo scheletro, altri hanno uno scheletro esterno rigido, altri hanno uno scheletro interno. Gli animali che hanno un scheletro con colonna vertebrale sono denominati Verterbrati (mammiferi, rettili, uccelli, anfibi e pesci) e rappresentano circa il 3% di tutti gli animali noti. La rimanente parte degli animali (97%), senza scheletro, con scheletro esterno o con scheletro interno privo di colonna vertebrale sono denominati Invertebrati (poriferi, cnidari, artropodi etc). La tassonomia La tassonomia (dal greco: tàxis, ordinamento e nòmos, norma o regola) è la disciplina della classificazione in gerarchie (categorie) su base scientifica. Con il termine tassonomia, dunque, ci si può riferire sia all’ordinamento, classificazione gerarchica, di praticamente ogni cosa astratta o reale, biologica e non. Tutti i concetti, gli oggetti animati e non, i luoghi e gli eventi possono essere classificati seguendo uno schema tassonomico. In biologia, la tassonomia è la disciplina scientifica che si occupa di attribuire un nome agli organismi viventi e di classificarli, suddividerli cioè in categorie gerarchiche. La tassonomia biologica prende il nome di sistematica. 1. La categoria sistematica di rango maggiore è il Dominio (dei Procarioti o Eucarioti) 2. La categoria subito inferiore è il Regno (Monere, Protisti, Funghi, Piante e Animali) 3. In seguito troviamo i Phyla: sulla base delle caratteristiche enunciate e su molte altre che diversificano gli animali, come i Cnidari (meduse, anemoni e coralli), animali che vivono solo in ambiente acquatico, sono molto semplici, non hanno organi e sistemi e hanno un particolare tipo di cellule urticanti, i cnidociti, non presenti in nessun altro gruppo animale. Oppure gli Artropodi (insetti, ragni e crostacei) animali che hanno uno scheletro esterno rigido e zampe articolate, ovvero formate da articoli, pezzi uniti tra loro. 4. Il livello inferiore è la classe: Come la clase di insetti o Esapodi, ossia alcuni Artropodi che sanno volare perché dotati di due paia di ali e che hanno il corpo suddiviso in tre regioni: capo, torace e addome; nel capo hanno un solo paio di antenne e nel torace oltre le ali hanno 3 paia di zampe; oppure la classe degli Aracnidi (ragni, scorpioni e zecche), sono altri artropodi che, invece, non hanno ali; il loro corpo e suddiviso in due regioni, cefalotorace (capo e torace fusi) e addome; non hanno antenne e possiedono 4 paia di zampe. 5. Il livello inferiore è l'ordine: come l'ordine dei Ditteri (mosche, mosconi e zanzare) degli Insetti, alcuni sono caratterizzati dalla presenza di un solo paio di ali, quelle anteriori. Le ali posteriori sono ridotte trasformandosi in bilancieri, due moncherini che garantiscono la stabilità del volo. Un altro ordine è quello dei coleotteri, altri insetti che invece hanno il primo paio di ali rigide, denominate elitre, non adatte al volo ma che ricoprono, quando l’insetto è a riposo, il secondo paio. Questo, è invece costituito da ali membranose e quindi adatte al volo. 6. Ancora sotto troviamo le Famiglie: come la famiglia dei Muscidi tra i Ditteri ce ne sono alcuni che hanno capo mobile, occhi composti generalmente grandi, antenne corte, apparato boccale succhiatore o pungente-succhiatore, ali di norma trasparenti, addome corto e ovaleggiante, zampe robuste. Oppure la famiglia dei Culicidi altri Ditteri invece hanno corpo affusolato, zampe lunghe e sottili e una caratteristica propria, data da un particolare apparato boccale, presente esclusivamente nelle femmine, che consente di pungere altri animali e prelevarne i fluidi vitali, ricchi di proteine necessarie per il completamento della maturazione delle uova. 7. All'interno della famiglia si trovano i Generi: Come il genere Musca e il Genere Anthomyia. 8. Infine c'è la classificazione di Specie: la Musca domestisca e la musca autumnalis (La mosca autunnale è simile alla mosca domestica, ma è leggermente più grande, con una media di circa 7 – 8 mm di lunghezza, è grigia con quattro strisce scure sul torace, e con un addome a motivi grigio- 9. nero.) Le differenze sono particolari e sottili riconoscibili solo dagli esperti. Tentativi di classificazione sono esistiti fin dall'antichità (si ricordano, tra gli altri, Aristotele e Plinio il Vecchio) ma è con il Systema Naturæ (1758) di Linneo (nome latinizzato del botanico svedese Carl von Linné, 1707-1778) che la sistematica acquista una forma scientifica. In questo testo Linneo descrisse con un nome scientifico tutte le specie viventi allora conosciute, assegnando a ciascuna di esse un doppio nome (nomenclatura binomia): La nomenclatura binomiale afferma che ogni specie va definita con due nomi: il primo è il genere della specie, il secondo nome è un aggettivo che specifica quella specie (Homo sapiens), poi vengono riportati il nome dell'autore e l'anno della ricerca. I Phyla animali sono circa 40, la cui maggior parte vive in ambiente acquatico, con 13 che vivono solo in ambiente acquatico (endemiche). Endemismo: estensione in cui quella specie si presenta. Gli Artropodi sono il phylum più numeroso, con la classe degli insetti, gruppo più dominante. Nessun filum endemico di acqua dolce, l'ambiente terrestre è quello che ha un minor numero di phila e un philum unico di specie endemiche. Phila che hanno rappresentanti anche di simbionti, tra cui 4 phila di specie solo specie parassite (acantocefali, parassiti di pesci). I CORDATI Phylum a cui appartengono molte specie conosciute: 3% degli animali totali che hanno la colonna vertebrale, mammiferi, pesci, uccelli, anfibi, ci sono anche degli animali invertebrati (privi di colonna vertebrale), infatti é suddiviso in tre subphyla:  Urocordati o Tunicati - Animali invertebrati ed esclusivamente acquatici.  Cefalocordati o Acranii - Animali invertebrati ed esclusivamente acquatici.  Vertebrati o Craniati - Vertebrati sia acquatici che terrestri. Sono animali profondamente diversi, ma condividono alcune caratteristiche: 1. Tutti hanno una struttura chiamata notocorda. Struttura tubulare costituita da un tessuto cartilagineo che funge da supporto per un'altra struttura comune, il tubo neurale, il sistema nervoso tubulare dorsale. 2. Tutti condividono una struttura tubulare localizzata dorsalmente alla notocorda, rappresenta il cordone nervoso. 3. Tutti condividono una porzione dell'apparato digerente e respiratorio, la faringe (fessurata), che è suddivisa in tasche, che nei pesci, per esempio, darà origine alle branchie. Anche l'uomo, presenta nelle fasi iniziali la faringe fessurata, durante lo sviluppo embrionale dalla faringe prendono origine altre strutture (come le ossicine dell'orecchio, le tonsille), in altri cordati la faringe può durare molto più a lungo. 4. Tutti presentano una coda (almeno nelle prime tappe dello sviluppo embrionale). In una prima fase di sviluppo embrionale, la coda è presente anche nell'uomo (La protrusione posteriore all’apertura anale) Urocordati - Quando al termine dello sviluppo embrionale, nasce la larva, questa ha un aspetto pesciforme, ha una coda e la notocorda è presente solo nella regione della coda, la larva vive per un certo periodo di tempo, è pelagica, quindi nuota nell'ambiente acquatico, dopo di che si fissa sul substrato, effettua una metamorfosi (la coda progressivamente regredisce e perde la notocorda), la faringe fessurata permane per tutta la vita. Cefalocordati - il loro rappresentante più tipico è l'anfiosso, una specie animale costituita da individui di forma pesciforme, piccolissimi e trasparenti, misurano pochi millimetri, generalmente vivono sui fondali e insabbiati e nella parte inferiore hanno una sorta di bocca circondata da prolungamenti del corpo che prendono il nome di cirri, forniti di ciglia di cellule sensitive, cioè hanno funzione di percezione per reagire agli stimoli dell'ambiente. La notocorda è presente per tutto il corpo e permane dallo stadio embrionale fino a tutta la vita dell'adulto. Non hanno un vero e proprio cranio. Craniati - l'embrione possiede una notocorda che si estende per i tre-quarti del corpo, escluso il capo, ma negli adulti viene ben presto sostituita dallo scheletro (colonna vertebrale, che racchiude il cordone nervoso dorsale, nell'uomo il midollo). Si distinguono tra vertebrati che possieedono le mascelle e quelli che non le possiedono, per cui i cordati craniati si distinguono in Gnatostomi e Agnati, hanno le mascelle i Pesci, così come noi (Mammiferi), gli Anfibi, i Rettili e gli Uccelli. Esistono cordati vertebrati che non hanno una bocca capace di essere articolata, come le lamprede, craniati pesciformi, parassiti di pesci, la loro bocca è un disco che non si chiude, ha una serie di dentelli che permette loro di attaccarsi agli individui ospite e succhiarne il sangue. I Gnatostomi si differenziano l'uno dall'altro perchè:  I mammiferi respirano dai polmoni, anche quelli in ambiente acquatico (balene, delfini), hanno generalmente 2 paia di zampe, che sono modificati nel caso dei cetacei, con unghie nella maggior parte dei casi, sono omeotermi, (modificano la loro temperatura corporea per tenerla costante), generalmente hanno peli;  Gli uccelli hanno polmoni, hanno 1 paio di ali, 1 paio di zampe e unghie, sono omeotermi, hanno penne e squame sulle zampe;  I rettili hanno polmoni, hanno (generalmente, serpenti) 2 paia di arti arti e unghie, sono eterotermi, pelle secca con squame;  Gli anfibi hanno polmoni o branchie (stadio larvale, girino), 2 paia di arti e non unghie, sono eterotermi, pelle umida coperta di muco nella maggior parti di casi;  Pesci, respirano tutti per branchie, hanno due paia di pinne e sono eterotermi, ma quelli ossei sono coperti di scaglie e muco, mentre quelli cartilaginei da sole scaglie. Tredicesima lezione - 31/10 Le caratteristiche di un animale per essere inserito nella classe dei mammiferi sono le seguenti: 1. Corpo ricoperto di peli 2. Organismo Omeotermo 3. Respirare per polmoni (anche cetacei) 4. Avere i quattro arti (a volte modificati) e muniti di unghie 5. Caratteristica peculiare: le mammelle, animali cordati, vertebrati con mammelle, ghinadole capaci di secernere un secreto che viene utilizzato per l'alimentazione dei giovani 6. I piccoli dipendono per lunghi periodi dai genitori, sono inetti (incapaci di badare a se stessi e sopravvivere) e hanno bisogno di essere accuditi, cure parentali anche molto prolungate. 7. I piccoli apprendono attraverso il gioco, le esperienze del gioco sono componenti importanti per lo sviluppo intellettivo di un mammifero. All'interno di questa classe sono presenti animali estremamente diversi tra loro, tanto che la classe dei mammiferi è suddivisa in tre sottoclassi, che vengono nominate:  Prototeri - Sono poche specie attualmente viventi, sono specie che fanno parte della fauna ristretta all'Australia e zone limitrofe, sono l'echidna e l'ornitorinco. Sono distinti da tutti gli altri perchè depongono le uova (ovipari). Allattano i propri piccoli, ma questi non si sviluppano all'interno del grembo materno, ma come pulcini nelle uova, protette da un guscio estremamente resistente agli ostacoli ambientali.  Metateri - Mammiferi che allattano i propri piccoli, sopravvissute nella fauna Australiana, ma sono noti come Marsupiali, sono il Canguro, il Koala, l'Opossum, il Diavolo della Tasmania. Iniziano una gestazione classica, lo zigote che si forma con la fecondazione delle uova viene trattenuto all'interno dell'utero materno e lì si sviluppa, ma non hanno una placenta, quindi all'interno dell'utero materno l'embrione si sviluppa fino ad un certo punto, perchè poi non ha più nutrimento, allora si ha un parto precoce e lo sviluppo embrionale termina all'interno del marsupio, i piccoli nascono neoformati, ma in grado di arrampicarsi ai peli dell'addome della  mamma e si tuffano dentro il marsupio dove trovano le ghiandole mammarie.  Euteri - Mammiferi chiamati anche vivipari placentati, la prole nasce viva attraverso un parto, ma, per quanto inetta, ha terminato il proprio sviluppo embrionale, vengono allattati finchè non raggiungono una capacità di alimentazione autonoma. Questa sottoclasse è distinta in ordini differenti: ordine Chiroptera (pipistrelli), ordine Perissodactyla (cavalli), ordine Artiodactyla (muflone, capre), ordine Cetacea (orche, balene), ordine Rodentia, (topi, conigli), ordine Carnivora (Cani, volpi, orsi), ordine Primates (uomo, scimpanzè, gorilla). I Perissodattili costituiscono un ordine di mammiferi euteri al quale appartengono il cavallo e le forme affini, i rinoceronti e i tapiri suddivisi in tre famiglie). Caratteristica distintiva di questo gruppo di ungulati è la presenza di arti con dita dispari (perissodattili = imparidigitati), dovuta alla scomparsa di alcune di esse, che ha prodotto arti con asse portante sul terzo dito. 1. Famiglia Equidae, cavalli e simili con un solo dito, genere Equus: Equus caballus Equus asinus Equus zebra. 2. Famiglia Tapiridae, genere Tapirus. 3. Famiglia Rhinocerontidae, tre dita per ogni zampa, generi: Diceros, Ceratotherium, Rhinoceros, Dicerorhinus. CORDATA CEFALOCORDATI UROCORDATI O TUNICATI CRANIATIO VERTEBRATI ACNATI NONATOSTOMI MAMMIFERI ANFIBI EUTERI RETTILI UCCELLI METATERI PROTOTERI PESCI

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