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This document provides an overview of Surrealism, a 20th-century art movement. It explores its key concepts and techniques, such as automatic drawing, frottage, and decoupage.

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Surrealismo Il Surrealismo è in qualche modo una deriva del Dadaismo. Quando finisce la Prima Guerra Mondiale gli artisti ritornano dalla Svizzera ai loro paesi nativi. Infatti in Germania abbiamo visto proprio un ramo del dadaismo sviluppatosi dai tedeschi di ritorno in patria. Alcuni artisti inve...

Surrealismo Il Surrealismo è in qualche modo una deriva del Dadaismo. Quando finisce la Prima Guerra Mondiale gli artisti ritornano dalla Svizzera ai loro paesi nativi. Infatti in Germania abbiamo visto proprio un ramo del dadaismo sviluppatosi dai tedeschi di ritorno in patria. Alcuni artisti invece ritornano in Francia, tra cui delle figure che diventano un po' da tramite con il nascente Surrealismo, teorizzato da Andrè Breton. Il Surrealismo richiama il Dadaismo proprio nel volersi sganciare dalla logica, però poi propone di andare proprio al di là di questa logica attraverso gli studi di Freud. Freud recupera l'idea dell'inconscio che non è controllato dalla razionalità, ma che comunque ha delle sue regole interne che non sempre a noi ci sono chiare. L'inconscio segue una "logica" sfuggente. Per il Surrealismo l'inconscio è visto come la possibilità di arrivare ad un mondo governato da regole proprie, che apre a delle possibilità immaginative e creative molto maggiori. SURREALTA' Realtà surreale che si pone al di sopra della realtà in cui viviamo. Il modo per accedere Surrealtà è la liberazione dell'inconscio dalle convenzioni sociali e culturali. Dare quindi libero sfogo al nostro "sentire" e il nostro "pensare" libero. Ma come si raggiunge? Attraverso l'automatismo. Breton dà al Surrealismo una definizione da dizionario: Surrealismo: automatismo tipico puro, che coincide con il funzionamento reale del pensiero. I Surrealisti mettono a frutto una serie di tecniche che permettono di sganciare l'atto creativo dalla razionalità. Tutto ci riporta al gesto automatico. Da una parte queste tecniche ci riportano alla casualità dadaista, ad esempio quando si costruiva la poesia con delle parole scelte a casaccio da un sacchetto. Ma a differenza dei Dadaisti qui c'è una soggettività molto maggiore, perché il procedimento in qualche modo passa attraverso la persona stessa. Nella scelta delle parole a caso dal sacchetto non c'è un contributo personale sul risultato. Invece queste tecniche automatiche sono comunque condizionate dal gesto di chi la sta compiendo. C'è "qualcosa" che passa attraverso l'automatismo. Le varie tecniche sono spiegate meglio nelle slide - Frottage: questa tecnica crea una restituzione non mediata dal processo del pensiero ma dall'automatismo del gesto. - Decoupage: la tecnica si avvicina all'estetica Dada nella combinazione di elementi, che ricorda la tecnica del collage. - Decalcomania: anche qui il risultato è una forma che non può essere predeterminata. - Fumage: la tecnica prevede l'utilizzo della fiamma passata vicino alla superficie, che crea delle sfumature spesso ritoccate con colori ad olio Tutte queste sono tecniche che in qualche modo puntano a rendere un gesto automatico e non predeterminato dalla volontà dell'artista, che invece risiede di più nella scelta della tecnica da utilizzare. L'obiettivo quindi è sganciare il pensiero dalla rappresentazione, in maniera diversa da come la fa Duchamp: nelle sue opere, infatti, è l'idea che ha la supremazia rispetto al prodotto. Con i Surrealisti, più che l'idea, è il processo che entra in gioco. Molte di queste tecniche verranno poi usate negli anni dagli artisti dell'informale, in cui abbiamo un rifiuto della figurazione intesa come rifiuto dei limiti della figura. Ad esempio Alberto Burri utilizzerà la fiamma ossidrica sulle sue plastiche, ricercando una reazione della materia. Rayogrammi di Man Ray: queste tecniche si applicano anche all'ambito della fotografia. Man Ray utilizza la tecnica ad impressione diretta dell'oggetto, che a seconda della qualità di luce crea delle forme più o meno riconoscibili. Il disegno automatico di André Masson Il disegno automatico e il disegno che è la liberazione di ciò che abbiamo dentro, senza il filtro della ragione. Lasciar andare la mano nella maniera più fluida e libera possibile: un gesto che non corrisponde ad un impulso razionale del cervello. Solo così si può esprimere l'inconscio liberamente. Tableau de Sable: in questo famoso procedimento ideato da Masson c'è l'automatismo del gesto del disegno, combinato all'automatismo della materia. Il procedimento comprende lo stendere sulla superficie della colla e lasciar cadere su di essa della sabbia: i granelli si coagulano sulla superficie della tela, in un modo un po' legato al caso e un po' legato alla libera espressione. Masson poi emigrerà negli Stati Uniti e la sua tecnica influenzerà profondamente Pollock. Non solo nella posizione della superficie in orizzontale, ma anche sull'automatismo che sta alla base del dripping: quando posizione della superficie in orizzontale, ma anche sull'automatismo che sta alla base del dripping: quando Pollock si muove sulla tela lo fa in modo automatico seguendo un impulso. Però dobbiamo fare la precisazione che il processo di Pollock non era totalmente casuale e automatico, anzi aveva una parte comunque cosciente. Però era comunque suscettibile a quello che succedeva giocando con la materia. Il metodo paranoico critico di Dalì Salvator Dalì era tra i surrealisti quello più "figurativo" che astratto, così come Magritte, ed è l'inventore del metodo paranoico-critico. Nella Paranoia la razionalità non ti segue più, ed è quindi vista come il momento più creativo. L'obiettivo di Dalì e stimolare quel tipo di stato e avere quindi delle visioni immaginifiche, in cui si perdono i riferimenti razionali. Nelle sue opere Dalì associa elementi che razionalmente non ce li spiegheremmo insieme tra di loro. Egli crea delle visioni in cui mette in scena la dimensione dell'inconscio e la libera espressione. Anche nel Futurismo e nel Dadaismo c'è il concetto di libertà, anche perché sta alla base di ogni Avanguardia. Che viene vista sia nello sperimentare linguaggi diversi e non attenersi a delle regole accademiche, sia nella libertà di progettarsi come esseri umani e proiettarsi in una nuova e inaspettata dimensione. Quindi il punto è generare delle visioni fortemente Soggettive ma allo stesso tempo che possono diventare anche Universali. Proprio perché sono soggettive, ma non immediatamente riconoscibili. Mettersi in una condizione di accedere ad una realtà altra a cui non si può attraverso il pensiero, ma prendo finestre su mondi inaspettati. Per fare tutto ciò bisognava abolire la logica, che poi fondamentalmente è il contrario di quello che facevano Duchamp e gli artisti concettuali. Cadavere squisito: questo è un disegno in cui partecipano i vari artisti nominati nella slide. Il tutto parte da un gioco, quello in cui ognuno scrive una parola, la passa ad un altro che ne scrive un'altra senza sapere la precedente, e così via fino a formare una frase ovviamente di non-senso. Lo stesso procedimento qua viene adattato con il disegno, in cui ogni artista ne ha fatto una parte. Papier déchiré: Jean Arp lavora su delle forme derivate da carte strappate, quindi gioca sulla casualità e su l'indeterminatezza. Combinate le varie forme si ottiene una composizione astratta. René Magritte Magritte, in cui vediamo un precursore dell'arte concettuale, vuole mettere a fuoco il tradimento delle immagini che mistificano la realtà. Egli lavora sull'incongruenza apparente tra immagine e il testo. Il linguaggio sta negando ciò che guardiamo, perché effettivamente è l'immagine di una pipa: non è l'oggetto reale che noi vediamo, ma la sua raffigurazione che implica un grado di interpretazione di quell'oggetto, di una trasformazione di quell'oggetto. Dall'oggetto a rappresentazione di quell'oggetto In un momento in cui Duchamp stava lavorando sull'abolizione della rappresentazione, ossia nell'oggetto non rappresentato ma preso nelle sue fattezze reali (parliamo dei ready-made ovviamente). Un oggetto che non è filtrato da nessuna interpretazione perché è realmente quello. Magritte lavora sullo stesso tema, mette il dito sulla stessa questione attraverso il linguaggio pittorico, ricordandoci che c'è differenza tra la "cosa" reale e la "cosa" rappresentata. Perché la "cosa" rappresentata sarà sempre un tradimento, un'interpretazione. Quest'associazione apparentemente incongruente tra testo-linguaggio e rappresentazione, la ritroveremo molto nell'arte concettuale, la quale gioca sulla reiterazione. Pensiamo all'opera di Kosuth Una e tre sedie: c'è il linguaggio, c'è la foto, e c'è l'oggetto. Un oggetto che posso pensare in tre modi diversi. Ritornando a Dalì Egli teorizza l'approccio all'attività artistica, come possiamo leggere dalla slide. Abbiamo già introdotto come lui cerca di conciliare il momento della paranoia con quello della critica. Egli cerca di ricondurre questo delirio ha un qualcosa che abbia un fondamento e che sia riconducibile alla lettura (anche una lettura soggettiva). Nel testo sulla slide leggiamo anche la teoria dell'immagine doppia: "l'immagine di un oggetto diventa… la rappresentazione visiva di un altro oggetto." Anche qui abbiamo questo gioco di sdoppiamento tra l'oggetto e la sua rappresentazione. Alla fine per Dalì è sempre un gioco interno-esterno, sempre un qualcosa che parte dal proprio inconscio soggettivo che però poi trova una verifica all'esterno e poi ritorna al soggetto Di Dalì abbiamo anche una produzione oggettuale: Pensiamo al Telefono-Astice in cui riprende l'idea duchampiana di ready-made, ma in modo diverso. Infatti l'aragosta funziona come una cornetta, l'oggetto mantiene una sua funzionalità, come se avesse un innesto. In Dalì una commistione tra le varie arti, e qui vediamo anche il suo rapporto con la moda e la collaborazione con Elsa Schiapparelli. Taxy Pluveiax: una vera e propria installazione multimediale, una delle prime in assoluto, che venne esposta fuori alla mostra Esposizione internazionale del surrealismo, di cui abbiamo parlato nella lezione di Duchamp. Questo taxi aveva un sistema che spruzzava dell'acqua. Art of this century Abbiamo già accennato come nel '42 apre la galleria Art of This Century, di Peggy Guggenheim, la quale era molto vicina ai surrealisti ne sposò addirittura uno. Il contesto americano inizia a vedere cosa arriva dall'Europa, ossia una grande selezione di opere surrealiste e astratte. Per "astratte" non intendiamo solamente appartenenti all'Astrattismo come movimento, ma tutte quelle opere che hanno elementi astratti e che provengono da varie Avanguardie. Praticamente viene esposta una somma di tutto quello che è successo dagli anni '10 in Europa. "Art of This Century" era più di una semplice galleria; fu concepita come un'esperienza immersiva. Gli interni, progettati dall'architetto Frederick Kiesler, erano radicalmente diversi dalle gallerie tradizionali. L'ambiente era avveniristico, con pareti curve, espositori fluttuanti, e luci che proiettavano ombre drammatiche sulle opere, creando un'esperienza multisensoriale che rifletteva la modernità delle opere esposte. Tra le varie sezioni ricordiamo quella della Galleria Surrealista e quella della Galleria Astratta: - Nella Galleria Surrealista abbiamo un sistema di distanziamento dei quadri dalla parete, ciò conferisce tridimensionalità all'oggetto dipinto. C'era l'elemento sonoro del treno che entrava in stazione, si azionava in modo periodico durante la mostra. Quindi anche qui, come vedemmo per Duchamp, si gioca sull'esperienza sensoriale. - Galleria Astratta: in questa sala c'erano dei cavi che partivano dal soffitto e arrivavano a terra, su cui erano innestati i dipinti. Nella foto intravediamo anche Mondrian, uno tra le tante importanti influenze per gli americani. Inoltre, nell'altra foto della slide, possiamo vedere la scatola con sistema di illuminazione che si trovava nella Galleria Cinetica. Il (non)Surrealismo di Frida Khalo Prima di arrivare all'espressionismo astratto dobbiamo fare un salto in Messico. I dipinti di Frida sono manifestazioni dei suoi sogni, in cui vediamo elementi della sua vita che entrano in gioco. Lei compie vari viaggi in Europa, nel '39 incontra i Surrealisti ma ne rimane infastidita: infatti per lei non si mettevano in gioco realizzando le loro opere. Mentre lei nei dipinti esprime il suo di inconscio, c'è una soggettività che dipende pesantemente dalla sua biografia. Abbiamo solo apparentemente degli elementi che non dialogano, ma se sappiamo cosa le accade quotidianamente riusciamo a comprendere il tutto. La sua biografia è la chiave per decifrare le sue opere. Questo è il motivo per cui ripudierà sempre l'etichetta di surrealista. David Siqueiros Negli anni '30 in Messico abbiamo il boom della pittura murale a scopi propagandistici. Vengono sempre più realizzati degli affreschi giganti legati ad uno scopo politico di stampo comunista. In ciò c'è il legame con la Russia. E quindi vengono sempre di più utilizzate le vernici industriali, perché sono molto fluide, e detteranno un nuovo modo di dipingere. Quando Pollock incontrerà Siqueiros ad un workshop, farà conoscenza di questo materiale. Da lì la sua carriera ha una svolta. Come vedremo più avanti.

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