Stato di Natura e Nascita del governo Jhon Locke PDF

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Università degli Studi di Milano Statale

Jhon Locke

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political philosophy natural rights contract theory government

Summary

This document explores the concept of the state of nature and the origin of government, as put forward by John Locke. It highlights the importance of natural rights and consent as the basis for legitimate political authority. Key themes include individual rights, societal contracts, and the role of government in protecting those rights.

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Stato di Natura e Nascita del governo Jhon Locke Nasce a Wrington nel 1632, sarà l'autore che svilupperà maggiormente e porterà alle sistematiche conseguenze sia la dottrina dei diritti naturali che quella del contratto. Nel 1690 pubblica anonimamente "i due trattati sul governo" in cui il p...

Stato di Natura e Nascita del governo Jhon Locke Nasce a Wrington nel 1632, sarà l'autore che svilupperà maggiormente e porterà alle sistematiche conseguenze sia la dottrina dei diritti naturali che quella del contratto. Nel 1690 pubblica anonimamente "i due trattati sul governo" in cui il primo è una confutazione della legittimazione del potere sovrano per diritto divino, mentre nel secondo tratta il tema dello stato di natura in completa opposizione alla visione di Hobbes. Lo stato di natura, condizione iniziale dell'uomo, conduce a una vita sociale pacifica, fondato sulla libertà e sulla ragione. L'uomo è creatura di Dio, e in quanto tali sono di sua proprietà il che implica che non possono nuocersi a vicenda. Tutti gli uomini sono per natura uguali e solo il consenso può costituire il fondamento del potere fra gli uomini. La terra, donata da Dio, è di appartenenza comune, mentre ogni uomo ha la proprietà di sé medesimo da cui nascono precisi diritti naturali. Ma si genera naturalmente la proprietà della terra e dei suoi frutti quando l'uomo mescola l'attività lavorativa propria con la materia, il che permette di escludere del beneficio della stessa gli altri uomini, nella condizione in cui però a tutti siano garantiti beni sufficienti. Tutto questo non è determinato da consensi bensì da dettami della legge di natura. In questo modo si sviluppa la proprietà privata che deve essere tutelata, nascendo l'esigenza di uno stato che garantisca la pace, tutelando la libertà e le proprietà degli uomini. Si stipula così un contratto unanime che vede il passaggio allo stato civile, che non implica la rinuncia ai propri diritti naturali, inalienabili, ma solo la facoltà di farsi giustizia autonomamente. Nasce così il governo e vengono stabiliti i suoi canoni di legittimità: esso è un artificio creato dall'uomo per la protezione della proprietà (vita libertà e benitti e viene finanziato attraverso prelievi forzosi dettati da consenso maggioritario. Il governo deve perciò proteggere i diritti naturali degli uomini e avere il loro consenso per farlo La comunità politica dovrebbe seguire il principio dell'unanimità, ma essendo impraticabile deve utilizzare il principio di maggioranza come legge naturale, che permette di decidere la miglior forma di governo per la comunità. Il potere non deve essere accentrato in un soggetto, egli sostiene che il potere più alto sia quello legislativo, che appartiene al popolo e che lo conferisce per delega ad un organi preciso: il parlamento. Il potere esecutivo è subordinato al legislativo, comprende anche il confederativo che riguarda le questioni di politica estera, mentre il giudiziario coincide con il legislativo, crea le leggi e ne punisce la trasgressione. Se il sovrano non garantisce la pace e non permette l'articolazione dei poteri allora il popolo può esercitare il diritto di Resistenza, legittimazione di insurrezioni e sostituzione del sovrano.

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