Progettazione del PDF e del PEI PDF

Summary

This document contains questions and answers related to project design and PEI. It discusses various dimensions, including the definition of adulthood for individuals with disabilities and the creation of an inclusive culture. The document explores how education, family, and society can work together to support inclusive practices.

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Domande 1. Quali sono le dimensioni del Progetto di Vita? 2. Cosa significa essere adulti per persone con disabilità? 3. Cosa permette la creazione di una nuova cultura? 4. Quali sono i valori che il concetto di inclusione porta con sé? 5. In che modo è possibile ripensare alla disabi...

Domande 1. Quali sono le dimensioni del Progetto di Vita? 2. Cosa significa essere adulti per persone con disabilità? 3. Cosa permette la creazione di una nuova cultura? 4. Quali sono i valori che il concetto di inclusione porta con sé? 5. In che modo è possibile ripensare alla disabilità non come «fattore ostativo» nell'approccio inclusivo? 6. Il viaggio dell'uomo civile verso l'orizzonte più ampio del diritto, dell'autodeterminazione e realizzazione della persona con disabilità sta raffinando il senso di civilizzazione dell'uomo. Indica in che modo? 7. L'azione educativa nella dimensione del Progetto di vita è quella di orientare verso un percorso comune tra famiglia, scuola e società. Indica chi sono i protagonisti che operano nel mondo dell'inclusione. 8. Quali azioni bisogna mettere in campo per traghettare lo studente verso l’adultità? 9. Creare una cultura dell'inclusione significa 10. Nella prospettiva dell'inclusione come incidono i bisogni, il contesto e il curricolo? 11. Cosa richiede un Progetto di Vita per diventare adulti? 12. Per cosa si caratterizza il cammino verso la scuola inclusiva? 13. Cosa serve perché si realizzi il cammino verso l'autonomia? 14. Quali sono le circostanze nelle quali l'inclusione può essere assunta come paradigma pedagogico? 15. Cosa consente un'affermazione progressiva di una visione inclusiva? Domande e risposte 1. Quali sono le dimensioni del Progetto di Vita? La Dimensione sincronica si riferisce al futuro «dopo di noi» e tiene in considerazione il contesto «verticale», ovvero parte solo da ciò che il bambino è, ma dall'idea che la famiglia ha. La Dimensione diacronica si riferisce «Qui ed ora» e si caratterizza dalla doppia dimensione della possibilità vs criticità. La Dimensione sincronica si riferisce al futuro dopo di noi» e tiene in considerazione il contesto «orizzontale», ovvero non parte solo da ciò che il bambino è, ma dall'idea che la famiglia ha. La Dimensione diacronica si riferisce «Qui ed ora» e si basa sulle fantasie dei genitori, è caratterizzata dalla doppia dimensione della possibilità vs criticità. La Dimensione sincronica si riferisce al «Qui ed ora» e tiene in considerazione il contesto «orizzontale», ovvero non parte solo da ciò che il bambino è, ma dall'idea che la famiglia ha. La Dimensione diacronica si riferisce al futuro «dopo di noi» e si basa sulle fantasie dei genitori; è caratterizzata dalla doppia dimensione della possibilità vs rischio. 2. Cosa significa essere adulti per persone con disabilità? Un individuo è considerato adulto quando raggiunge il completo sviluppo fisico e psichico. Siamo di fronte ad una fase caratterizzata dall'acquisizione della capacità di autodeterminarsi, di assumersi delle responsabilità. Traguardo che si raggiunge solo dopo una complessa maturazione affettiva che comporta lo sviluppo di una identità autonoma e stabile. Avviene la separazione dalle persone adulte di riferimento. Si è in grado di avere una gestione autonoma del proprio tempo. Matura la convinzione di elaborazione di un personale percorso sessuale e familiare. Si realizza la capacità di avere un'occupazione o un ruolo funzionale nella società, creare relazioni con i pari e con la comunità, vivere in modo indipendente Nel caso di persone con disabilità l'adultità diventa molto più complessa; ci si chiede se la persona con disabilità, soprattutto nei casi più gravi, possa diventare una persona responsabile delle sue scelte. Questa visione dell'adulto (ancora prevalente) e dei suoi compiti è superata. Questa visione della condizione adulta non è poi così attuale e che sarebbe preferibile esplorare non tanto "una" adultità ma una molteplicità di condizioni adulte. Un individuo è considerato adulto quando raggiunge il completo sviluppo sessuale, fisico e psichico Siamo di fronte ad una fase caratterizzata dalla acquisizione della capacità di autodeterminarsi, di fare scelte consapevoli, di assumersi delle responsabilità e determinate libertà. Traguardo che si raggiunge solo dopo una complessa maturazione psicologica e affettiva che comporta lo sviluppo di una identità autonoma e stabile. Avviene la separazione dalle persone adulte di riferimento. Si è in grado di avere una gestione autonoma del proprio tempo. Si acquista la capacità di rivestire un ruolo nei vari contesti di vita. Matura la convinzione di elaborazione di un personale percorso affettivo, sessuale e familiare Si realizza la capacità di avere un'occupazione o un ruolo funzionale nella società MANCA TESTO 3. Cosa permette la creazione di una nuova cultura? Il concetto di inclusione sottintende un processo dinamico in continua evoluzione. La logica inclusiva ha come obiettivo cardine la creazione di una nuova cultura democratica, in grado di valorizzare le peculiarità e le differenze, concepite come ricchezza da condividere. Con la valorizzazione della diversità ogni persona trova un terreno difficoltoso da superare per esprimere i propri talenti, contro ogni forma di discriminazione. L'educazione deve essere per tutti: “avvio di un cambiamento, spostando dall'educazione speciale, in senso stretto, alla diversità intesa come valore in sé, e al suo riconoscimento in una scuola per tutti”. Il concetto di inclusione sottintende un processo dinamico in continua evoluzione. La logica inclusiva ha come obiettivo cardine la creazione di una nuova cultura aperta e democratica, in grado di valorizzare le peculiarità e le differenze, concepite come ricchezza da condividere. Con la valorizzazione della diversità ogni persona trova un terreno fertile per esprimere i propri e speciali talenti, contro ogni forma di discriminazione. L'educazione deve essere per tutti: “avvio di un cambiamento e di un rinnovamento, spostando dall'educazione speciale, in senso stretto, alla diversità Intesa come valore in sé, e al suo riconoscimento in una scuola per tutti”. Il concetto di inclusione sottintende un processo in continua evoluzione. La logica inclusiva ha come obiettivo cardine la creazione di una cultura aperta, in grado di valorizzare le differenze, concepite come ricchezza da condividere. Con la valorizzazione della diversità ogni persona trova un terreno fertile per esprimere i propri e speciali talenti, contro ogni forma di discriminazione. L'educazione deve essere per tutti: “avvio di un cambiamento e di un rinnovamento, spostando dall'educazione speciale, in senso stretto, alla diversità intesa come valore in sé”. 4. Quali sono i valori che il concetto di inclusione porta con sé? I valori impliciti al concetto di inclusione riguardano: la non violenza, la fiducia, l'onestà, il rispetto per la diversità, l'enfasi sullo sviluppo delle comunità scolastiche, il sostegno al senso di appartenenza di ciascuno, la riduzione dell'esclusione, della discriminazione e delle barriere all'apprendimento e alla partecipazione. I valori impliciti al concetto di inclusione riguardano: la sostenibilità, la fiducia, il rispetto per la diversità, la valorizzazione della diversità stessa, l'enfasi sullo sviluppo delle comunità scolastiche, la riduzione dell'esclusione, della discriminazione e delle barriere all'apprendimento e alla partecipazione. I valori impliciti al concetto di inclusione riguardano: la sostenibilità, la non violenza, la fiducia, l'onestà, il rispetto per la diversità, la valorizzazione della diversità stessa, l'enfasi sullo sviluppo delle comunità scolastiche, il sostegno al senso di appartenenza di ciascuno, la riduzione dell'esclusione, della discriminazione e delle barriere all'apprendimento e alla partecipazione. 5. In che modo è possibile ripensare alla disabilità non come «fattore ostativo» nell'approccio inclusivo? L'approccio inclusivo richiede elementi che caratterizzano l'organizzazione scolastica, realizza itinerari di accompagnamento di tutte le persone verso l'età adulta, in definitiva una realistica e consapevole costruzione di un autonomo Progetto di vita. La scuola come propulsore istituzionale maggiormente qualificato per strutturare a fondo le esperienze educative: «tutti gli allievi possano compiere esperienze d'apprendimento significative costruendo nel contempo solide radici di appartenenza comunitaria». Serve una capacità di ripensare la disabilità non come "fattore ostativo", ma come risorsa da integrare per migliorare la qualità didattica della scuola nel suo complesso. L'approccio inclusivo richiede elementi che caratterizzano il contesto e l'organizzazione scolastica e sociale, realizza itinerari di accompagnamento della persona disabile verso l'età adulta, in definitiva una realistica e consapevole costruzione di un autonomo Progetto di vita. La scuola come propulsore istituzionale maggiormente qualificato per strutturare a fondo le esperienze educative, come ruolo di presidio nell'emancipazione umana: «tutti gli allievi possano compiere esperienze d'apprendimento significative costruendo nel contempo solide radici di appartenenza comunitaria». Serve una capacità di ripensare la disabilità non come "fattore ostativo", ma come risorsa da integrare per migliorare la qualità pedagogico-didattica della scuola nel suo complesso. L'approccio inclusivo richiede elementi che caratterizzano l'organizzazione scolastica e sociale, realizza itinerari di accompagnamento di tutte le persone verso l'età adulta, in definitiva una realistica e consapevole costruzione di un autonomo Progetto di vita. La scuola come propulsore istituzionale maggiormente qualificato per strutturare a fondo le esperienze educative: tutti gli allievi possano compiere MANCA TESTO 6. Il viaggio dell'uomo civile verso l'orizzonte più ampio del diritto, dell'autodeterminazione e realizzazione della persona con disabilità sta raffinando il senso di civilizzazione dell'uomo. Indica in che modo? Si sta assistendo ad un percorso che prevedeva prima l'integrazione mentre oggi l'inclusione con scenari sempre nuovi e diversi, sicuramente complessi. Sono maturati bisogni di strumenti normativi in grado di rispondere efficacemente alle diverse esigenze di salute, crescita, formazione, autonomia e autodeterminazione e partecipazione sociale della persona con disabilità. Per questa via sono state abbattute numerose barriere; modificato radicalmente il significato attribuito alla disabilità. Una vera e propria rivoluzione di senso è stata avviata da parte dell'OMS grazie all'ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health). Strumento di analisi e classificazione che non intende più la disabilità come un problema di salute ma come una limitazione delle comuni attività quotidiane entro contesti di partecipazione sociale. Con l'intervento dell'OMS c'è stato un superamento della prospettiva sanitaria e della medicalizzazione totalizzante dell'esistenza del disabile a favore di una visione più complessa, articolata, integrata ed ecologica della vita e della salute. 7. L'azione educativa nella dimensione del Progetto di vita è quella di orientare verso un percorso comune tra famiglia, scuola e società. Indica chi sono i protagonisti che operano nel mondo dell'inclusione. Pensare a percorsi di intervento educativo per generare contesti inclusivi ed equità di opportunità. Bisogna consentire a ciascuno, tenendo conto della diversità delle condizioni, di conseguire il massimo sviluppo delle possibilità oggettive e il più ampio livello di partecipazione democratica. Si ignora che la persona in situazione di disabilità, al pari di ogni altro soggetto, ha necessità di conseguire la capacità di autodeterminarsi e divenire decisore del proprio progetto esistenziale. Per queste ragioni i protagonisti del mondo dell'inclusione hanno bisogno di sperimentare percorsi educativi familiari, scolastici e sociali orientanti. In definitiva, stimolare cambiamenti autoriflessivi laddove la severità del deficit non consenta di andare oltre la costruzione della propria identità personale e nello sviluppo delle capacità di autorientarsi di fronte alle possibili scelte. Pensare a percorsi di intervento educativo per generare contesti inclusivi e equità di opportunità. Bisogna consentire a ciascuno, qualunque sia la propria condizione, di conseguire il massimo sviluppo delle possibilità soggettive e il più ampio livello di partecipazione democratica. Si ignora che la persona in situazione di disabilità, al pari di ogni altro soggetto, ha necessità di conseguire la capacità di autodeterminarsi e divenire artefice consapevole del proprio progetto esistenziale Per queste ragioni i protagonisti del mondo dell'inclusione hanno bisogno di sperimentare percorsi educativi familiari, scolastici e sociali orientanti. In definitiva, stimolare cambiamenti autoriflessivi, anche semplici e basilari, laddove la severità del deficit non consenta di andare oltre la costruzione della propria identità personale e nello sviluppo delle capacità di autorientarsi di fronte alle possibili scelte. Alcuni percorsi educativi devono tendere a generare contesti inclusivi ed equità. Bisogna consentire a ciascuno, qualunque sia la propria condizione, di conseguire il massimo sviluppo delle possibilità soggettive e il più ampio livello di partecipazione. Si ignora che la persona in situazione di disabilità, al pari di ogni altro soggetto, ha necessità di conseguire la capacità di divenire artefice del proprio progetto esistenziale. Per queste ragioni i protagonisti del mondo dell'inclusione hanno bisogno di imporre percorsi educativi familiari, scolastici e sociali orientanti. In definitiva, stimolare cambiamenti autoriflessivi, anche semplici e basilari, laddove la severità del deficit non consenta di andare oltre la costruzione della propria identitä personale e nello sviluppo delle capacità di autorientansi. 8. Quali azioni bisogna mettere in campo per traghettare lo studente verso l’adultità? Le azioni da mettere in campo per traghettare lo studente verso l'adultità devono condurre lo stesso verso una maturazione della personalità. L'alunno deve essere aiutato a conquistare quelle capacità progettuali necessarie per realizzare una completa autonomia. Crescere significa modellare la personalità; vivere la propria dimensione di differenza dagli altri; riflettere sul fluire temporale dentro cui l'individuo è immerso (storia personale). L'adultità deve permettere di vivere e superare le varie fasi della vita, affrontare i conflitti familiari; conquistare possibili traguardi. Avere un progetto di vita è anche arrivare a una visione completa del Sé. Le azioni da mettere in campo per traghettare lo studente verso l'adultità devono condurre lo stesso verso una maturazione affettiva e verso un distacco dagli adulti di riferimento. L'alunno deve essere aiutato a conquistare quelle capacità progettuali necessarie per trovare il giusto accordo tra aspirazioni personali, desideri e realtà. Crescere significa vivere la propria dimensione di differenza dagli altri; riflettere sul fluire temporale dentro cui l'individuo è immerso (storia personale). L'adultità deve permettere di vivere e superare le varie fasi della vita, stabilire le distanze o le alleanze con gli altri; conquistare possibili traguardi. Avere un progetto di vita è anche arrivare a una visione cosciente e completa del Sé. Le azioni da mettere in campo per traghettare lo studente verso l'adultità devono condurre lo stesso verso una maturazione affettiva, verso una maturazione della personalità, verso un distacco dagli adulti di riferimento. L'alunno deve essere aiutato a conquistare quelle capacità progettuali necessarie per realizzare una completa autonomia e trovare il giusto accordo tra aspirazioni personali, desideri e realtà. Crescere significa modellare la personalità; vivere la propria dimensione di differenza dagli altri, riflettere sul fluire temporale dentro cui l'individuo è immerso (storia personale). L'adultità deve permettere di vivere e superare le varie fasi della vita, affrontare i conflitti familiari, stabilire le distanze o le alleanze con gli altri; conquistare possibili traguardi. Avere un progetto di vita è anche arrivare a una visione cosciente e completa del Sé. 9. Creare una cultura dell'inclusione significa Il concetto di inclusione sottintende un processo dinamico in continua evoluzione che ha come obiettivo cardine la creazione di una nuova cultura, aperta e democratica, in grado di valorizzare le peculiarità e le differenze, concepite come ricchezza da condividere. La valorizzazione della diversità per ogni persona trova un terreno fertile nel poter esprimere i propri e speciali talenti, contro ogni forma di discriminazione. Per tale ragione, l'inclusione è diventata, negli ultimi decenni, uno dei principali temi di interesse anche delle Nazioni Unite nell'ambito dei diritti civili e sociali. Il concetto di inclusione sottintende un processo tendenzialmente statico che ha come obiettivo cardine la creazione di una nuova cultura in grado di valorizzare le differenze, concepite come ricchezza da condividere. La valorizzazione della diversità per ogni persona trova un terreno fertile nel poter esprimere i propri talenti, contro ogni forma di discriminazione. Per tale ragione, l'inclusione è diventata, negli ultimi decenni, uno dei principali temi di interesse. Il concetto di inclusione sottintende un processo in continua evoluzione che ha come obiettivo cardine la creazione di una nuova cultura in grado di valorizzare le peculiarità e le differenze, concepite come ricchezza da condividere. La valorizzazione della diversità per ogni persona trova un terreno fertile nel poter esprimere i propri e speciali talenti, contro ogni forma di discriminazione. Per tale ragione, l'inclusione è diventata, negli ultimi decenni, uno dei principali temi di interesse. 10. Nella prospettiva dell'inclusione come incidono i bisogni, il contesto e il curricolo? Nella dimensione inclusiva, che rimanda necessariamente all'approccio bio-psico-sociale, non deve far venire meno la necessaria attenzione da riservare all'allievo e ai suoi bisogni particolari. Ogni allievo presenta una propria condizione particolare e le azioni specifiche che vengono pensate e proposte per ognuno devono cercare di rispondere alle sue peculiari esigenze, intese come criticità da affrontare, ma anche come punti di forza. Inoltre, sono da considerare quei fattori come possibili facilitatori nel contesto di apprendimento, sia quelli strutturali e legati alla presenza di attrezzature e sussidi, sia quelli che attengono all'organizzazione e alla metodologia educativa. Fondamentale è l'indicazione di come i facilitatori da prevedere e le barriere da eliminare possano agire sui comportamenti, sulle attività e sulla partecipazione dell'allievo in situazione di disabilità. Infine, articolare l'intervento in tre momenti risponde soprattutto alla volontà di evidenziare il piano del curricolo, che fa riferimento agli obiettivi disciplinari da adattare al fine di rispondere anche alle esigenze di allievi in situazione di disabilità. Nella dimensione inclusiva, che rimanda all'approccio bio-psico-sociale, deve diminuire l'attenzione da riservare all'allievo e ai suoi bisogni particolari. Ogni allievo, pur presentando una propria condizione particolare e proprie azioni specifiche, deve rispondere alle sue peculiari esigenze non sottraendosi alle criticità da affrontare. Inoltre, sono da considerare quei fattori come possibili facilitatori nel contesto di apprendimento, sia quelli strutturali e legati alla presenza di attrezzature e sussidi, sia quelli che attengono all'organizzazione e alla metodologia educativa. Fondamentale è l'indicazione di come i facilitatori da prevedere e le barriere da eliminare possano agire sui comportamenti, sulle attività e sulla partecipazione dell'allievo in situazione di disabilità. Infine, si deve articolare l'intervento subordinandolo alla volontà di evidenziare il piano del curricolo, che fa riferimento a obiettivi disciplinari specifici da adattare al fine di rispondere non solo alle esigenze. 11. Cosa richiede un Progetto di Vita per diventare adulti? Un progetto di Vita per diventare Adulti tende verso un'identità adulta che comprende la motivazione, la rappresentazione di sé e i valori dell'essere adulto. Per molti alunni/e con disabilità, in particolare intellettiva, risulta essere un percorso totalmente difficile anche per le corrispondenti difficoltà della famiglia. La scuola deve giocare un ruolo importante nel costruire un Progetto di vita attraverso la definizione di obiettivi di competenza per stimolare apprendimenti. Un progetto di crescita così ampio richiede l'assunzione di mezzi coerenti con la strategia di adultità: modelli reali, stage, alternanza scuola-lavoro, apprendistato e tirocinio. Un progetto di Vita per diventare Adulti richiede la capacità di saper fare le cose che richiede un'identità adulta, ovvero la motivazione, la rappresentazione di sé e i valori dell'essere adulto. Per molti alunni/e con disabilità, in particolare intellettiva, risulta essere un percorso particolarmente difficile anche per le corrispondenti difficoltà della famiglia. La scuola deve giocare un ruolo importante nel costruire un Progetto di vita perché deve possedere una visione progressivamente più adulta nella definizione degli obiettivi di competenza da sviluppare, delle crescite psicologiche da favorire e dei mezzi concreti di insegnamento per stimolare questi apprendimenti. Un progetto di crescita così ampio richiede l'assunzione di mezzi coerenti con la strategia di adultità: modelli reali, stage, alternanza scuola-lavoro, apprendistato e tirocinio. Un progetto di Vita per diventare Adulti tende verso un'identità che comprende la motivazione, e i valori dell'essere adulto. Per molti alunni/e con disabilità risulta essere un percorso parzialmente difficile anche per le corrispondenti difficoltà della famiglia. La scuola deve giocare un ruolo importante nel costruire un Progetto di vita attraverso la definizione di obiettivi di competenza per stimolare apprendimenti. Un progetto di crescita così ampio richiede l'assunzione di mezzi coerenti con la strategia di adultità: stage, alternanza scuola-lavoro, apprendistato e tirocinio. 12. Per cosa si caratterizza il cammino verso la scuola inclusiva? Il dibattito italiano sugli alunni con disabilità articolato e sviluppato intorno a tre parole chiave: inserimento, integrazione, inclusione. Termini che non descrivono solo il percorso compiuto a livello nazionale dal punto di vista pedagogico e didattico, ma anche normativo. Il passaggio dall'inserimento, all'integrazione e all'inclusione inteso come un percorso formativo, un processo che l'intera comunità scolastica deve concretizzare valori che il concetto di inclusione porta con sé: la libertà, la dignità, la solidarietà, l'eguaglianza, il diritto, la partecipazione. Il dibattito italiano sugli alunni con disabilità articolato e sviluppato intorno a due parole chiave: inserimento e inclusione. Termini che descrivono solo il percorso compiuto a livello nazionale dal punto di vista pedagogico e didattico. Il passaggio dall'inserimento all'inclusione inteso come un percorso formativo, un processo che l'intera comunità scolastica deve concretizzare valori che il concetto di inclusione porta con sé: la solidarietà, l'eguaglianza, il diritto, la partecipazione. Il dibattito italiano sugli alunni con disabilità articolato e sviluppato intorno a due parole chiave: integrazione e inclusione. Termini che descrivono solo il percorso compiuto a livello nazionale dal punto di vista normativo. Il passaggio dall'integrazione all'inclusione inteso come un percorso formativo, un processo che l'intera comunità scolastica deve concretizzare valori che il concetto di inclusione porta con sé: la libertà, la dignità, la solidarietà, l'eguaglianza, il diritto. 13. Cosa serve perché si realizzi il cammino verso l'autonomia? Deve avviarsi già dalle fasi di vita precedenti. Nell'apprendimento graduale di quelle capacità necessarie per una vita autonoma. Nello sviluppare capacità di orientamento nelle proprie scelte di vita abbandonando atteggiamenti iperprotettivi. La transizione dall'adolescenza all'età adulta segna il raggiungimento della maturità biologica che si realizza sulla base di alcune scelte essenziali: il lavoro, la famiglia, posizione sociale, le amicizie, gli affetti, le ideologie e la religione. L'assunzione di ruolo rappresenta il presupposto imprescindibile di qualsiasi condizione adulta anche quando la persona disabile non andrà più a scuola, sorge la necessità di proporre servizi nei quali si pensi a un «ruolo possibile». Pensare per loro alternative alla scuola attraverso percorsi formativi che consentano loro di avviarsi al mondo del lavoro; frequenza di centri diurni. Garantire una vicinanza ai genitori affinché non vedano nella separazione un rifiuto, bensì un'opportunità per il figlio di acquisire i propri spazi e maturare una relativa autonomia. Deve avviarsi già dalle fasi di vita precedenti. Sostenere le persone disabili nella costruzione di una realistica immagine di sé. Nell'apprendimento graduale di quelle capacità necessarie per una vita autonoma. Nello stimolare la crescita della loro identità, nel pieno rispetto delle loro unicità. Nello sviluppare capacità di autodeterminazione e orientamento nelle proprie scelte di vita, abbandonando atteggiamenti iperprotettivi e delineando un percorso di indipendenza possibile. La transizione dall'adolescenza all'età adulta segna il raggiungimento della maturità biologica. L'identità individuale per le persone con disabilità inizia a realizzarsi sulla base di alcune scelte essenziali: il lavoro, la famiglia, la posizione sociale, le amicizie, gli affetti, le ideologie e la religione. L'assunzione di ruolo rappresenta il presupposto imprescindibile di qualsiasi condizione adulta anche quando la persona disabile non andrà più a scuola, sorge la necessità di proporre servizi nei quali si pensi a un ruolo possibile». Pensare per loro alternative alla scuola attraverso percorsi formativi che consentano loro di avviarsi al mondo del lavoro; frequenza di centri diurni. Prioritario diventa il distacco dalla famiglia di origine perché la crescita e il divenire adulti implicano processi di emancipazione dalla famiglia di origine e non di regressione su di essa. Garantire una vicinanza ai genitori affinché non vedano nella separazione un rifiuto, bensì un'opportunità per il figlio di acquisire i propri spazi e maturare una relativa autonomia. Sostenere le persone disabili nella costruzione di una realistica immagine di sé. Nell'apprendimento graduale di quelle capacità necessarie per una vita autonoma. Nello sviluppare capacità di autodeterminazione nelle proprie scelte di vita, delineando un percorso di interdipendenza possibile. L’identità individuale per la MANCA TESTO 14. Quali sono le circostanze nelle quali l'inclusione può essere assunta come paradigma pedagogico? L'inclusione diventa paradigma pedagogico quando l'accoglienza non è condizionata dalla disponibilità della maggioranza ad integrare una minoranza, ma scaturisce dal comune diritto alla diversità; una diversità che non si identifica solamente con la disabilità, ma comprende la molteplicità delle situazioni personali, così che è l'eterogeneità a divenire normalità. La sfida dell'inclusione coinvolge tutti i protagonisti della vita scolastica (docenti, alunni, personale ausiliario, genitori, personale dei servizi socio-sanitari) ad attivarsi in maniera sinergica per migliorare le azioni-nel campo della prevenzione del disagio e della personalizzazione degli interventi al fine di realizzare una didattica più inclusiva per tutti. L'inclusione diventa paradigma pedagogico quando l'accoglienza accetta la disponibilità della maggioranza ad integrare una minoranza, solo in questo modo si genera il comune diritto alla diversità; una diversità che non si identifica solamente con la disabilità, ma comprende la molteplicità delle situazioni personali, così che è l'eterogeneità a divenire normalità. La sfida dell'inclusione coinvolge tutti i protagonisti della vita scolastica (docenti, alunni, genitori) ad attivarsi in maniera sinergica per migliorare le azioni nel campo della prevenzione del disagio e della personalizzazione degli interventi al fine di realizzare una didattica più inclusiva per tutti. L'inclusione diventa paradigma pedagogico quando l'accoglienza è condizionata dalla incerta disponibilità della maggioranza ad integrare una minoranza, ma scaturisce dal comune diritto alla diversità; una diversità che si identifica prevalente con la disabilità, senza comprendere la molteplicità delle situazioni personali. La sfida dell'inclusione non sempre coinvolge tutti i protagonisti della vita scolastica (docenti, alunni, genitori, personale dei servizi socio-sanitari); così che non viene attivato in maniera sinergica le azioni nel campo della prevenzione del disagio e della personalizzazione degli interventi ostacolando una didattica più inclusiva per MANCA TESTO 15. Cosa consente un'affermazione progressiva di una visione inclusiva? Lo sviluppo delle disuguaglianze non sempre consente il contenimento della marginalità senza incidere sull'abbattimento dell'esclusione sociale. Una società che vuole costruirsi come inclusiva deve progressivamente affermare culture, politiche e pratiche in una prospettiva inclusiva, Nell'ultimo trentennio si è fatta sentire con sempre maggior forza l'esigenza dell'istituzione di sistemi scolastici che permettano la frequenza di scuole inclusive per combattere atteggiamenti discriminatori e raggiungere l'istruzione per tutti. Lo sviluppo delle disuguaglianze, il contenimento della marginalità e l'abbattimento dell'esclusione sociale sono alcuni dei compiti da affrontare per una società che vuole costruirsi come inclusiva, attraverso alcuni enti e alcune istituzioni che la compongono. In Italia si sono progressivamente affermate culture, politiche e pratiche in una prospettiva inclusiva. Nell'ultimo ventennio si è fatta sentire con sempre maggior forza l'esigenza dell'istituzione di sistemi scolastici che permettano la frequenza di scuole inclusive per combattere atteggiamenti discriminatori e raggiungere l'istruzione per tutti. Evitare lo sviluppo delle disuguaglianze, contenere la marginalità e abbattere esclusione sociale sone compiti fondamentali da accogliere e da affrontare per una società che vuole costruirsi come democratica e inclusiva, attraverso tutti gli enti e le istituzioni che la compongono in Italla si e progressivamente affermata una visione capace di ridefinire, culture, politiche e pratiche in una prospettiva inclusiva Nell'ultimo ventennio si è fatta sentire a livello globale e con sempre maggior forza l’esigenza dell’istituzione di sistemi scolastici inclusivi, sulla base del principio che la MANCA TESTO

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