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This document provides an overview of general pathology, covering eziology, patogenesi, and the response to cellular damage. It also examines the concept of homeostasis and its importance in maintaining overall health.
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PATOLOGIA 27 febbraio 2024 La patologia generale è una scienza multidisciplinare che studia il perché (eziologia) e il come (patogenesi) viene alterato lo stato di salute dell’organismo. Si suddiv...
PATOLOGIA 27 febbraio 2024 La patologia generale è una scienza multidisciplinare che studia il perché (eziologia) e il come (patogenesi) viene alterato lo stato di salute dell’organismo. Si suddivide in: Eziologia: conoscenza delle cause. Che cosa ha provocato la malattia? Patogenesi: conoscenza dei meccanismi. In che modo, con che meccanismi gli agenti eziologici hanno provocato la malattia? Risposta al danno: I meccanismi con cui l’organismo reagisce a qualsiasi insulto che interferisca con la sua integrità. La Patologia Generale studia i processi patologici elementari (chiave) che sono alla base delle malattie più diverse. LO STATO DI SALUTE Definizione (1946) adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto l’assenza di malattia”. Lo stato di salute è individuabile non solo sulla base della sensazione soggettiva di benessere fisico e psichico ma anche sulla base di determinati parametri di obbiettivo riscontro, indicanti che l’organismo è in grado di mantenere costante la sua composizione. Omeostasi: insieme di meccanismi messi in atto da ogni essere vivente per mantenere costante, sia sotto l’aspetto costitutivo che sotto quello funzionale, i propri costituenti (stato stazionario). Piccole variazioni di questa condizione occorrono con molta frequenza, dovute all’interazione con l’ambiente esterno, con la conseguenza che le reazioni omeostatiche sono continuamente messe in atto per ripristinare la condizione originaria che si è modificata (es. meccanismi fisiologici che presiedono al mantenimento dell’equilibrio idrico- salino, di quello acido-base, temperatura corporea, etc.). Quando una forza interna o esterna all’organismo altera l’omeostasi in un modo tale che i meccanismi regolatori non riescono ad esercitare il loro effetto insorge la patologia. Per definire nanismo e gigantismo bisogna prima di tutto stabilire l’altezza media della popolazione; quindi, valori che si stabiliscono in più o in meno rispetto a quel valore sono patologici. Per quanto riguarda la definizione di glicemia patologica nel 1996 è stato fatto un congresso per stabilire che: 2 misurazioni di glicemia a digiuno superiori a 126 mg/dl confermate in 2 giornate differenti indicano che il soggetto è diabetico. Questa è una convenzione. In alcuni casi la deviazione del livello omeostatico non è patologica: Es. Il normale valore di ematocrito corrisponde a ~ 5 milioni di globuli rossi ma, per gli abitanti delle Ande, il normale è di ~ 7 milioni di globuli rossi, valore che potrebbe essere definito “anormale”. Si parla in questo modo di adattamento: si creano nuovi livelli omeostatici che si adattano a particolari necessità ambientali. Adattamento: capacità che hanno le cellule di modulare alcune loro funzioni in occasione di eventi stressanti di vario tipo in modo da raggiungere una condizione di equilibrio diversa da quella originaria (esercizio fisico, alta montagna, etc.). Viene continuamente messo in atto per rispondere ai cambiamenti interni ed esterni a cui è soggetto l’organismo. La Patologia è lo studio degli adattamenti inadeguati ai cambiamenti degli ambienti, esterni od interni. 1 LA MALATTIA Malattia: un insieme di fenomeni che si manifesta con l’alterazione anatomica e/o funzionale di uno o più organi, turbando la condizione omeostatica originaria ed inducendo uno stato di reattività dell’intero organismo. Segni/sintomi: fenomeni che si verificano nel decorso di una malattia. 1. Fenomeni passivi: prodotti dal danno causato dagli agenti eziologici, indipendentemente dai processi reattivi dell’organismo. 2. Fenomeni reattivi: sostenuti dai meccanismi di difesa dell’organismo. 3. Fenomeni riparativi. L’esito della malattia può essere: A. Guarigione, eliminazione o neutralizzazione della causa (restitutio ad integrum – ripristino dello stato di normalità). B. Cronicizzazione, quando la causa non è eliminata o lo è solo parzialmente. C. Morte, quando la reazione dell’organismo diventa insufficiente a controbattere tutti gli effetti dannosi provocati dall’agente eziologico. Con il termine morbidità si intende il tasso di incidenza della malattia, mentre con il termine mortalità si intende il tasso con cui i pazienti vanno incontro a morte a causa della malattia. EZIOLOGIA le cause di malattia possono essere di natura esogena od endogena: Cause esogene (patologia ambientale): costituite da agenti presenti nell’ambiente. Sono di natura: o Fisica: radiazioni ionizzanti e ultraviolette, etc. o Chimica: etanolo, benzopirene, CO, cianuro, etc. o Biologica: tossine batteriche, virus, parassiti multicellulari, etc. Cause endogene (patologia genetica): patologie genetiche (ereditarie o non). o Malattie monogeniche: ▪ Malattie monogeniche mendeliane classiche. ▪ Malattie monogeniche da espansione di triplette nucleotidiche. o Malattie citogenetiche. o Malattie poligeniche multifattoriali. o Malattie genetiche mitocondriali. Tuttavia, la maggior parte delle malattie più comuni sono multifattoriali e insorgono a causa dell’interazione tra fattori esogeni ed endogeni. Alcuni esempi sono ipertensione, diabete, etc. MALATTIE MONO E MULTICAUSALI Monocausali: Si tratta di tutte quelle malattie la cui insorgenze è determinata da un determinato agente patogeno cioè tutte quelle patologie in cui si può individuare una causa ben precisa e determinata. Malattie genetiche monogeniche (fibrosi cistica) / alcune malattie infettive (tetano, varicella, etc.). Multicausali: Sono le malattie come i tumori, gli infarti, gli ictus, cioè tutte quelle malattie la cui insorgenza è dovuta a numerosi e molteplici fattori concomitanti. Molto spesso risultano dalla combinazione fra corredo genetico e stile di vita. Ad esempio, soggetti obesi sono più soggetti all’insorgenza del diabete. 2 PATOLOGIA AMBIENTALE La patologia ambientale si occupa degli agenti eziologici esogeni (fisici, chimici, biologici). CAUSE FISICHE DI MALATTIA La malattia indotta da cause fisiche è causata da un trasferimento di energia dall’agente eziologico all’organismo. Il tipo di energia può essere: Meccanica: o Traumi superficiali: contusioni, escoriazioni, ferite. o Traumi profondi: es. commozione cerebrale o viscerale, pneumotorace o emotorace. Termica: o Sindromi ipertermiche: ustioni I, II e III grado (T> 45°C), colpo di calore. o Sindromi ipotermiche: congelamento (ipotermia localizzata), assideramento (intero organismo). Elettrica: o Tetanizzazione muscolare, blocco respiratorio, fibrillazione ventricolare, arresto cardiaco, ustioni. Deriva da sorgenti ad alto voltaggio (fulmini) o basso voltaggio: (elettrodomestici). Variazione della pressione atmosferica: o Iperbaropatie condizioni che riguardano un numero limitato di individui (subacquei durante un’immersione troppo rapida), può causare embolia polmonare durante il riabbassamento di pressione. o Ipobaropatie condizioni che riguardano un numero maggiore di persone e sono dovute ad un dislivello affrontato in modo non graduale con conseguente mancanza di ossigenazione. Gravitazionale: o Vertigini, ipotensione. Deriva da bruschi impatti (incidenti automobilistici, esplosioni). Radiante: o Radiazione elettromagnetica. o Radiazione corpuscolata. DANNI DA TEMPERATURE ESTREME Il corpo reagisce normalmente per mantenere l’omeostasi in situazioni di caldo o freddo rispettivamente attraverso meccanismi di termodispersione (vasodilatazione e sudorazione) e termoconservazione (deviazione del circolo verso i visceri e i tessuti profondi, produzione di calore attraverso brividi, aumento del metabolismo basale). Quando questi meccanismi non sono sufficienti a far fronte di temperature estreme incorre il danno di diversa intensità. USTIONE Il danno dipende dalla temperatura raggiunta e dal tempo di esposizione. La classificazione delle ustioni si basa sulla profondità del danno: A. Ustioni di I grado: scottatura superficiale che riguarda solo l’epidermide, reazione soprattutto vascolare che porta alla comparsa di eritemi (vasodilatazione, eritema, edema, necrosi focale dell’epidermide). B. Ustioni di II grado: scottatura che riguarda anche il derma, con comparsa di bolle (vasodilatazione, eritema, edema, bolle, necrosi focale dell’epidermide). C. Ustioni di III grado: compromissione importante degli strati profondi del derma, la guarigione comporta la comparsa di protrusioni estese dette cheloidi, frutto del processo di cicatrizzazioni (trombosi, necrosi dell’epidermide e derma profondo, essudato fibrinoso). 3 COLPO DI CALORE Conseguenza di una esposizione prolungata al caldo (regione capo-nuca) in un ambiente con scarsa aereazione e alto tasso di umidità che porta ad un esaurimento dei poteri termoregolatori dell’organismo e può portare anche a morte. CONGELAMENTO Il congelamento è una lesione locale che interessa una o più parti del corpo (naso, orecchie, dita e piedi) di un organismo vivente in seguito all’azione del freddo sui tessuti (< -4 °C). Deriva da vasocostrizione, quindi trombosi e necrosi. ASSIDERAMENTO Un individuo è detto in ipotermia quando la sua temperatura scende a < 35 °C. Può essere distinta in: accidentale o primaria se conseguente a permanenza in ambienti particolarmente freddi e con protezione inadeguata. secondaria se conseguente a patologie e/o condizioni in grado di alterare il controllo centrale o periferico della termoregolazione (Malattia di Parkinson, sepsi, malnutrizione, diabete). La classificazione attualmente utilizzata è quella svizzera, che si basa sui segni clinici e non sulla temperatura misurata. Grossolanamente in base alla clinica si può stimare la temperatura corporea: Classificazione Manifestazioni cliniche Temperatura in °C Brivido sensazione di freddo. Non alterazioni della Grado 1 35 - 32 coscienza. Pallore. Grado 2 Stato soporoso, nessun brivido. 32 - 28 Grado 3 Incoscienza, parametri vitali rilevabili. 28 - 24 Grado 4 Assenza di segni vitali. 24 29 febbraio 2024 DANNI DA ESPOSIZIONE A RADIAZIONI Trasferimento di energia nello spazio dall’ambiente alla materia biologica. Il danno può derivare in seguito dell’assorbimento. Il danno dipende dalla natura sia dell'agente eziologico che dalla risposta del sistema biologico. Lo spettro elettromagnetico include tutte le radiazioni presenti, la maggior parte sono di origine naturale mentre una piccola parte (a destra) originano da strumenti ideati dall’uomo. Le radiazioni elettromagnetiche si propagano nello spazio sotto forma di onde, a lunghezza d’onda minore corrisponde una maggiore intensità di energia (sinistra). E sono suddivise in varie categorie, da sinistra a destra: radiazioni cosmiche (raggi x, gamma) → a cui siamo esposti nell’ambiente ma che utilizziamo soprattutto in ambito medico (80% naturale) spettro solare (UV, visibile, infrarossa) microonde onde radio 4 Un'ulteriore suddivisione è data dal fatto che esistono radiazioni ionizzanti (