I Fisici Pluralisti: Una Pluralità di Principi PDF

Summary

This document discusses the pluralistic physicists of Ancient Greece. It details the core arguments and figures, such as Empedocles and Anaxagoras, who posited multiple fundamental principles to explain reality instead of a single one, as was advocated in other, monistic, schools of thought. It explores the differences between pluralist and monist perspectives within early Greek philosophy.

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I Fisici Pluralisti: Una Pluralità di Principi I fisici pluralisti rappresentano un filone importante della filosofia presocratica. Il termine presocratico si applica a tutta la filosofia precedente Socrate in quanto con Socrate, secondo la tradizione, avviene un radicale cambiamento di prospettiva...

I Fisici Pluralisti: Una Pluralità di Principi I fisici pluralisti rappresentano un filone importante della filosofia presocratica. Il termine presocratico si applica a tutta la filosofia precedente Socrate in quanto con Socrate, secondo la tradizione, avviene un radicale cambiamento di prospettiva che pone l’uomo con il suo agire e quindi con le sue pretese di verità al centro della ricerca filosofica. A differenza dei monisti, che postulavano un unico principio originario (l'arché), i pluralisti sostenevano l'esistenza di molteplici elementi primordiali dai quali si generava tutta la realtà. Perché "pluralisti"? Il termine "pluralisti" deriva proprio da questa loro convinzione: anziché ridurre l'universo a un unico principio, essi proponevano una pluralità di elementi, considerati eterni e immutabili, che combinandosi in vari modi davano origine alla complessità del mondo sensibile. Empedocle: Le Quattro Radici Empedocle di Agrigento è uno dei più noti rappresentanti di questa corrente. Per lui, l'universo è costituito da quattro elementi fondamentali, o "radici": terra, acqua, aria e fuoco. Questi elementi, secondo Empedocle, sono eterni e indistruttibili, ma sono soggetti a due forze contrastanti: Amore e Odio. L'Amore tende a unire gli elementi, creando l'ordine e l'armonia del cosmo (immaginato come una sfera delimitata da confini insuperabili), mentre l'Odio li separa, generando il caos e la discordia. Il ciclo cosmico, secondo Empedocle, è un continuo alternarsi di queste due forze, che determinano la nascita, la crescita e la distruzione di tutte le cose. La sfera tuttavia, cioè la totalità del cosmo rimane identica a se stessa, il mutamento avviene solo al suo interno. Anassagora: Semi di Tutte le Cose Anassagora di Clazòmene, ma vissuto ad Atene e consigliere di Pericle e come tale cacciato dalla città ( fu accusato anche di negare l’esistenza degli dei) pur condividendo con Empedocle l'idea di una pluralità di principi, propone una visione più complessa. Per lui, l'universo è costituito da un numero infinito di "semi" (o "spèrmata" in greco ) di materia, ciascuno contenente in sé tutte le altre. La diversità delle cose dipende dal diverso modo in cui questi semi si combinano. Anassagora introduce inoltre il concetto di nous, (si pronuncia NUS) una sorta di intelligenza cosmica che mette in ordine e organizza la materia primordiale. Empedocle e Anassagora: Un'analisi più dettagliata Empedocle Abbiamo visto come Empedocle postulasse quattro elementi fondamentali (terra, acqua, aria e fuoco) e due forze contrastanti (Amore e Odio) per spiegare la generazione e la corruzione delle cose. Ma approfondiamo alcuni aspetti chiave della sua filosofia: Ciclo cosmico: Empedocle propone un ciclo cosmico eterno, dove le fasi di unione e separazione degli elementi si alternano ciclicamente. Inizialmente, tutti gli elementi sono uniti dall'Amore in una sfera perfetta. Successivamente, l'Odio interviene, separando gli elementi e dando origine alla molteplicità del mondo sensibile. Il ciclo si ripete all'infinito. Percezione: La percezione dei sensi, secondo Empedocle, è determinata dal contatto tra gli elementi presenti negli oggetti e quelli presenti negli organi di senso. In questo senso “il simile conosce il simile”. Si tratta di una teoria epistemologica non del tutto chiara e piuttosto acerba, ma che ci importa perché attribuisce (al contrario di Parmenide) concretezza alla conoscenza, intesa come fatto fisico, materiale: la materia esterna impatta sulla materia di cui sono fatti i sensi. Quindi l’esperienza sensibile è reale e non è pura apparenza. Anassagora Anassagora, come abbiamo visto, postulava un numero infinito di semi contenenti in sé tutte le altre cose. Ma la sua filosofia presenta altre interessanti sfaccettature: Nous: Il nous, o mente cosmica, è un principio ordinatore che agisce sulla materia primordiale, separando i semi e dando origine alla diversità delle cose. Il nous è presente in tutto l'universo e non è identificabile con nessuna delle sostanze materiali. Conoscenza: Anassagora sostiene che conoscere significa separare i semi che compongono un oggetto, in modo da coglierne le caratteristiche essenziali. Anche in questo caso si nota l’importanza data al processo fisico della conoscenza. Anassagora tuttavia pone l’accento sull’opposizione nell’atto del conoscere, si ha conoscenza nel senso di percezione, rispetto a ciò che è contrario, ad esempio il freddo dell’acqua che tocchiamo con la mano che è calda da cui scaturisce la percezione della temperatura. Il Pluralismo in Contrapposizione a Parmenide I fisici pluralisti si pongono in netta contrapposizione alla filosofia di Parmenide. Quest'ultimo, infatti, sosteneva l'esistenza di un unico essere, eterno, immutabile e indivisibile, negando la possibilità del divenire e del molteplice. Le principali differenze: Essere e divenire: Parmenide afferma che l'essere è, e non può non essere, mentre il non- essere è inconcepibile. I pluralisti, invece, ammettono la possibilità del divenire e del cambiamento, spiegando la generazione e la corruzione delle cose attraverso la combinazione e la separazione degli elementi. Unità e molteplicità: Parmenide sostiene l'unità dell'essere, mentre i pluralisti postulano una pluralità di principi. Sensibile e intelligibile: Parmenide considera il mondo sensibile come un'illusione, mentre i pluralisti cercano di spiegare la realtà sensibile attraverso i loro principi. Perché i pluralisti si allontanano da Parmenide? I pluralisti, pur ammirando la coerenza logica di Parmenide, ritenevano che la sua filosofia fosse troppo astratta e lontana dalla realtà dell'esperienza. Essi cercavano una spiegazione più concreta e intuitiva del mondo naturale, basata sull'osservazione dei fenomeni. Tuttavia ne mantengono alcuni presupposti, come ad esempio l’immutabilità complessiva dell’essere, oppure la sua armonia e ordine, la costituzione necessaria delle cose secondo un modo d’essere che trae da se stesso il fondamento e la giustificazione. Le critiche alle teorie pluraliste nell'antichità Le teorie pluraliste, nonostante la loro influenza, non furono esenti da critiche. Alcune delle principali obiezioni mosse ai fisici pluralisti come Empedocle e Anassagora riguardavano: 1. Il problema dell'infinito: Divisibilità infinita: Se ogni cosa è composta da un numero infinito di parti (semi per Anassagora), come è possibile che queste parti si combinino in un numero finito di oggetti? Nel caso di Empedocle si può ribaltare il ragionamento! Regressione all'infinito: Se ogni parte è a sua volta composta da parti ancora più piccole, si innesca una regressione all'infinito, rendendo impossibile raggiungere un elemento indivisibile. Questo è il problema dei semi di Anassagora che dovrebbero in sé contenere virtualmente tutte le possibili qualità delle cose. 2. La natura del cambiamento: Mancanza di una causa prima: Come si innesca il primo movimento che porta alla combinazione e alla separazione degli elementi? Qual è la causa iniziale del cambiamento? La natura delle forze: Le forze come l'Amore e l'Odio (Empedocle) o il Nous (Anassagora) sono entità misteriose e difficili da definire. Come agiscono sulla materia? 3. Il problema dell'unità: Mancanza di un principio unificatore: Se la realtà è composta da una molteplicità di elementi, come è possibile spiegare l'unità e la coerenza del cosmo? La natura del tutto: Se tutto è composto da parti, che cosa tiene insieme queste parti? Qual è la natura del tutto? 4. La conoscenza del mondo sensibile: Relativismo: Se le qualità degli oggetti sono determinate dalla combinazione degli elementi, come possiamo conoscere la realtà oggettiva? Non rischiamo di cadere in un relativismo per cui tutto è soggettivo e dipende dal punto di vista dell'osservatore? 5. La natura del vuoto: L'esistenza del vuoto: Se gli elementi si muovono e si combinano, è necessario postulare l'esistenza del vuoto. Tuttavia, il vuoto è difficile da concepire filosoficamente, in quanto sembra essere il nulla. Le critiche dei parmenidei: I parmenidei, in particolare, attaccavano i pluralisti per la loro concezione del divenire e del molteplice. Secondo Parmenide, l'essere è uno, eterno e immutabile, mentre il divenire e il molteplice sono mere illusioni dei sensi. Le risposte dei pluralisti: I pluralisti cercavano di rispondere a queste critiche in vari modi: Introduzione di principi organizzatori: Il Nous di Anassagora, ad esempio, cercava di spiegare l'ordine e l'unità del cosmo. Distinzione tra essere e divenire: Alcuni pluralisti cercavano di conciliare l'essere e il divenire, ammettendo che gli elementi fondamentali sono eterni e immutabili, ma che le loro combinazioni sono soggette al cambiamento.

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