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philosophy ancient greek philosophy rhetoric knowledge

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This document discusses the philosophical arguments of Gorgias and Protagoras on the nature of truth, language, and knowledge. It explores ideas of relativism, skepticism, and the power of rhetoric.

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Protagora e Gorgia Parmenide è messo alla stretta da Protagora: L'essere è, e puoi dirlo Il non essere non è, e non puoi dirlo. Ma io posso dire il falso! Dire il falso è dire il non essere? IL LINGUAGGIO PUO' DIRE ANCHE CIO' CHE NON E'!! Protagora spiega: ogni verità è relativa, la verità asso...

Protagora e Gorgia Parmenide è messo alla stretta da Protagora: L'essere è, e puoi dirlo Il non essere non è, e non puoi dirlo. Ma io posso dire il falso! Dire il falso è dire il non essere? IL LINGUAGGIO PUO' DIRE ANCHE CIO' CHE NON E'!! Protagora spiega: ogni verità è relativa, la verità assoluta non esiste........il vero è svincolato dal linguaggio. Ma relativa a che cosa? E' relativa all'utile....la verità è sottomessa al principio di utilità! Quindi l'utile è la mia regola della verità? Si Le leggi sono utili alla vita della poleis allora saranno vere... Il vero rottamatore dell'impianto eleatico è Gorgia da Lentini, un siciliano acuto e abile. Gorgia sostiene che con il linguaggio si può dimostrare tutto e il contrario di tutto. Il trattatello Del Non Essere La sua tesi famosa: 1. nulla esiste 2. se anche qualcosa esistesse, non sarebbe conoscibile 3. se anche fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile Il primo punto è dimostrato per assurdo (ovvero si cerca di dimostrare che il contrario è falso): 1. qualcosa esiste 2. se qualcosa esiste è eterno oppure generato oppure generato ed eterno insieme a. Se fosse eterno allora: 1. non avrebbe alcun principio 2. se non avesse alcun principio sarebbe infinito 3. se fosse infinito allora non sarebbe in nessun luogo 4. se non fosse in alcun luogo allora non esisterebbe. 5. = l'essere non è eterno. b. Se fosse generato allora: 1. dovrebbe essere generato o dall'essere o dal non essere 2. se derivasse dall'essere allora sarebbe già prima di essere, e allora sarebbe ingenerato 3. se fosse generato dal non essere allora vi sarebbe un assurdo perché il non essere genererebbe l'essere (avrebbe la capacità di farlo) 4. l'essere non può essere generato c. l'essere è eterno e generato (ma i due termini si escludono a vicenda). CONCLUSIONE: l'essere non esiste. Il secondo punto 1. se è esistente allora è pensabile 2. ma io posso pensare anche cose che non esistono (ippogrifo) 3. tra il piano dell'esistenza e il piano del pensiero non c'è rapporto 4. se qualcosa esiste, non posso pensarlo. Il terzo punto Se anche fosse pensabile non potrebbe essere comunicabile. Noi per comunicare usiamo le parole , e quando parliamo non esprimiamo una cosa ma una parola che non è la cosa. Siccome la cosa non può mai diventare parola allora non è mai comunicabile. Per Protagora il viaggio di Parmenide verso la Verità si fermava sulla soglia della porta dell'opinione sensibile: che cosa è la verità/divinità assoluta nessuno lo sa (agnosticismo). La mente è incapace di entrare nel tempio della verità assoluta, ma può conoscere la verità relativa. Per Gorgia il viaggio di Parmenide nemmeno inizia: la ragione non ci fa conoscere un bel niente, nulla è, nulla è pensabile, nulla è dicibile. Il suo è uno scetticismo metafisico: all'uomo la verità che va oltre l'esperienza non è data da conoscere (il principio di tutte le cose, l'essenza di ogni cosa etc). Ma se l'uomo è uno stolto quando cerca di arrivare alla verità, è invece il Dio del regno della parola! Se il linguaggio è slegato dalla realtà allora dentro l'universo del linguaggio l'uomo è libero di creare ogni cosa! Ha il potere di suscitare paura, odio, rabbia, commiserazione, allegria simpatia, terrore.... Il linguaggio è una forza magica che rafforza l'esperienza, che la carica di magia!! (immaginate il potere della parola nella politica o nel teatro, o l'urlo degli unni sul campo di battaglia, o ancora il canto). Un discorso ben costruito è come un incantesimo che fa viaggiare chi ascolta in mondi mai visti prima! Il linguaggio può fare ammalare d'amore (come nel caso di Elena) Il linguaggio può curare (può persuadere il malato a prendere la pillola) Il linguaggio serve a persuadere e a convincere... La parola si può insegnare.... Le nostre parole sono come saette magiche,, hanno la potenza di evocare e di trascinare, di stordire e di ridestare....usiamole con cura.

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