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statistica statistica inferenziale statistica descrittiva analisi dati

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Il documento contiene un insieme di domande e risposte su argomenti statistici base, adatte ad uno studio di livello universitario. Il questionario copre concetti come l'analisi della varianza, la covarianza e le correlazioni.

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Domanda 1: L'uso di un disegno entro i soggetti è vantaggioso in quanto consente di ridurre: A. La variabilità totale B. La variabilità tra i soggetti C. La variabilità residua D. La variabilità tra le prove Risposta corretta: C. La variabilità residua Domanda 2: In un...

Domanda 1: L'uso di un disegno entro i soggetti è vantaggioso in quanto consente di ridurre: A. La variabilità totale B. La variabilità tra i soggetti C. La variabilità residua D. La variabilità tra le prove Risposta corretta: C. La variabilità residua Domanda 2: In un disegno entro i soggetti, il rapporto F si calcola come rapporto tra: A. Varianza entro le prove e varianza residua B. Varianza tra i soggetti e varianza residua C. Varianza tra le prove e varianza residua D. Varianza tra le prove e varianza entro le prove Risposta corretta: C. Varianza tra le prove e varianza residua Domanda 1: Per calcolare la devianza tra i soggetti è necessario conoscere: A. La media dei punteggi di colonna per le singole prove B. La media dei punteggi di riga per i singoli soggetti C. La somma dei punteggi di riga per i singoli soggetti D. La somma dei punteggi di colonna per le singole prove Risposta corretta: B. La media dei punteggi di riga per i singoli soggetti Domanda 2: Nella formula per il calcolo della più piccola differenza significativa, il valore t è: A. Il t critico con ±α prefissato e i gradi di libertà della varianza residua B. Il t critico con ±α prefissato e i gradi di libertà della varianza tra i gruppi C. Il t critico con ±α prefissato e i gradi di libertà della varianza totale D. Il t critico con ±α prefissato e i gradi di libertà della varianza entro i gruppi Risposta corretta: A. Il t critico con ±α prefissato e i gradi di libertà della varianza residua Domanda 3: La validità di costrutto riguarda il legame: A. Tra indicatori e comportamenti osservati B. Tra indicatori e costrutti latenti C. Tra ipotesi teoriche e costrutti latenti D. Tra indicatori ed ipotesi teoriche Risposta corretta: B. Tra indicatori e costrutti latenti Domanda 1: PsycINFO è la versione computerizzata di: A. Science Citation Index B. Social Science Citation Index C. Psychological Abstracts D. Current Contents/Social & Behavioral Sciences Risposta corretta: C. Psychological Abstracts Domanda 2: I fattori di un esperimento sono: A. I trattamenti B. Le condizioni C. Le variabili indipendenti D. I livelli della variabile indipendente Risposta corretta: C. Le variabili indipendenti Domanda 3: La covarianza tra due variabili è definita come: A. La media della somma degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media B. La media della differenza degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media C. La media del prodotto degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media D. La somma degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media Risposta corretta: C. La media del prodotto degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media Domanda 4: Nella formula per il calcolo del coefficiente tau di Kendall, il valore massimo di S è uguale: A. Al numero di permutazioni di n oggetti B. Al numero di disposizioni di n oggetti presi a 2 a 2 C. Al numero di combinazioni di n oggetti presi a 3 a 3 D. Al numero di combinazioni di n oggetti presi a 2 a 2 Risposta corretta: D. Al numero di combinazioni di n oggetti presi a 2 a 2 Domanda: I gradi di libertà della devianza totale sono: A. k−1 B. N−1 C. N−k D. N−k - k−1 Risposta corretta: B. N−1 Domanda 1: La validità della scienza: A. Dipende dalla cultura B. È indipendente dalla cultura C. Dipende dalla religione D. Dipende dalla politica Risposta corretta: B. È indipendente dalla cultura Spiegazione: La validità della scienza si basa su metodi rigorosi e replicabili, che mirano a ottenere risultati obiettivi e verificabili, indipendentemente dalle influenze culturali, religiose o politiche. Domanda 2: L'ipotesi nulla viene accettata se il valore dell'indicatore z calcolato sul campione è: A. Inferiore al t critico B. Inferiore allo z critico C. Superiore allo z critico D. Superiore al t critico Risposta corretta: B. Inferiore allo z critico Spiegazione: L'ipotesi nulla viene generalmente accettata quando il valore calcolato dell'indicatore z è inferiore al valore critico (z critico) stabilito nel contesto del test statistico, suggerendo che non ci sia evidenza sufficiente per rifiutarla. Domanda 3: In una tabella di contingenza sono incrociate: A. Due variabili qualitative B. Una variabile qualitativa in riga e una variabile quantitativa in colonna C. Una variabile quantitativa in riga e una variabile qualitativa in colonna D. Due variabili quantitative Risposta corretta: A. Due variabili qualitative Spiegazione: Una tabella di contingenza è utilizzata per analizzare la relazione tra due variabili qualitative, mostrando la frequenza dei diversi eventi combinati. Domanda 4: Se un ricercatore vuole misurare le correlazioni di ciascun item dicotomico con il punteggio totale ad un test, dovrà utilizzare: A. Il coefficiente di correlazione rs di Spearman B. Il coefficiente di correlazione rphi C. Il coefficiente di correlazione punto-biseriale D. Il coefficiente di correlazione tau di Kendall Risposta corretta: C. Il coefficiente di correlazione punto-biseriale Spiegazione: Il coefficiente di correlazione punto-biseriale è appropriato per misurare la correlazione tra variabili dicotomiche (come gli item di un test che possono avere solo due esiti) e una variabile continua (come il punteggio totale del test). Domanda 1: Per la psicologia cognitivista, i processi mentali: A. Possono essere inferiti dal comportamento B. Non sono oggetto di studio C. Possono essere compresi attraverso l'introspezione D. Non possono essere inferiti dal comportamento Risposta corretta: A. Possono essere inferiti dal comportamento Domanda 2: L'esperimento di Milgram (1963) sulle scosse elettriche è un esempio degli effetti dovuti: A. Allo sperimentatore B. Alle aspettative del partecipante C. Alle richieste del ruolo D. All'interazione tra sperimentatore e partecipante Risposta corretta: C. Alle richieste del ruolo Domanda 3: Gli effetti di contrasto sono un esempio di: A. Effetti dell'ordine B. Effetti della pratica C. Effetti dell'apprendimento D. Effetti della sequenza Risposta corretta: A. Effetti dell'ordine Domanda 4: Una correlazione eterotratto-monometodo riguarda: A. Lo stesso costrutto misurato da due o più metodi diversi B. Lo stesso costrutto misurato dallo stesso metodo C. Diversi costrutti misurati da metodi diversi D. Diversi costrutti misurati dallo stesso metodo Risposta corretta: A. Lo stesso costrutto misurato da due o più metodi diversi Domanda 1: L'assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi permette di controllare: A. Le variabili legate ai gruppi B. Le variabili legate ai soggetti C. Le variabili legate agli stimoli D. Le variabili legate sia ai gruppi sia ai soggetti Risposta corretta: B. Le variabili legate ai soggetti Domanda 2: In un disegno con trattamenti ripetuti, la tendenza tra post-test 1 e pre-test 2 dovrebbe: A. Uguale a quella tra pre-test 1 e post-test 1 B. Uguale a quella tra pre-test 2 e post-test 2 C. Inversa rispetto a quella tra pre-test 1 e post-test 1 D. Inversa rispetto a quella tra pre-test 1 e pre-test 2 Risposta corretta: A. Uguale a quella tra pre-test 1 e post-test 1 Domanda Si supponga che un campione abbia ottenuto il punteggio di 70 in un test in cui la popolazione ha media 60. La logica alla base del calcolo del test z consiste nel calcolare la probabilità di ottenere un punteggio: 1. Uguale o maggiore di 70 quando il campione è estratto da una popolazione con media 60 2. Uguale o maggiore di 60 quando il campione è estratto da una popolazione con media 70 3. Uguale o minore di 70 quando il campione è estratto da una popolazione con media 60 4. Uguale o minore di 60 quando il campione è estratto da una popolazione con media 70 Risposta corretta 1. Uguale o maggiore di 70 quando il campione è estratto da una popolazione con media 60. covarianza è definita come la media del prodotto degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media Esistono però diversi indici di correlazione che si possono utilizzare quando si hanno misure ordinali o categoriali. Il coefficiente Rs di Spearman fornisce un indice di correlazione per ranghi e viene utilizzato quando entrambe le variabili sono misurate su scala ordinale. Lo stesso coefficiente può essere anche utilizzato quando una delle due variabili è misurata su scala ordinale e l’altra è misurata su scala a intervalli o a rapporti equivalenti Il calcolo del coefficiente rs di Spearman si basa sulle differenze (d) riscontrate tra i ranghi attribuiti allo stesso soggetto nelle due variabili:, il coefficiente rs è una buona stima di r quando n (l’ampiezza del campione) è grande o Se n < 30: i valori critici di rs sono tabulati a due livelli di probabilità (α = 0.05 e α = 0.01): si respinge H0 se il valore campionario di rs è superiore al valore critico; o Se n ≥ 30: si calcola il seguente indice, il quale ha una distribuzione che può essere approssimata alla t di Student con (n – 2) gradi di libertà: Quando si calcola la correlazione tra due variabili ordinali, può capitare che vi siano, per una o per entrambe le variabili, molti ranghi uguali. Un altro coefficiente di correlazione per ranghi, che ha il vantaggio di poter essere applicato anche in presenza di molti ranghi uguali, è il tau di Kendall. Il coefficiente di correlazione punto-biseriale (rpb) viene utilizzato quando si deve verificare la correlazione tra una variabile x continua e una variabile y categoriale e dicotomica. Se quest’ultima variabile assume i valori 1-2, la formula del coefficiente rpb è la seguente:anche rpb varia tra −1 e +1. Tuttavia, se la variabile continua ha distribuzione normale e la variabile dicotomica è equidistribuita (n1=n2), il valore massimo raggiungibile da tale coefficiente è 0.798. Quando i valori della variabile dicotomica sono 0 e 1, rpb è equivalente al coefficiente r di Bravais-Pearson ed è indifferente usare l’uno o l’altro. Il coefficiente di correlazione rphi viene utilizzato quando si intende verificare la relazione tra due variabili categoriali e dicotomiche. Quando i valori in entrambe le variabili dicotomiche sono 0 e 1, il coefficiente rphi coincide con il coefficiente r di Bravais-Pearson ed è indifferente usare l’uno o l’altro. Per la verifica delle ipotesi, è stato dimostrato che: rphi = chi2/n Una stima più precisa dell’accuratezza della previsione fornita dall’equazione di regressione è fornita dal cosiddetto errore standard della stima, che si calcola come deviazione standard (o media degli scarti al quadrato) degli errori di previsione: Dalla formula è evidente che: Se r = 0, Se = Sy: ovvero la varianza d’errore coincide con la varianza totale di y; Se r = 1, Se = 0: ovvero tutti i punti Y cadono sulla retta di regressione e l’errore di previsione è nullo. Analisi della varianza a più fattori In un disegno fattoriale 2 × 2 in cui entrambi i fattori sono manipolati tra i soggetti (between), la scomposizione della devianza, e dei relativi gradi di libertà, deve considerare sia gli effetti principali dei fattori sia le loro interazioni. La devianza totale viene quindi scomposta in devianza tra i gruppi e devianza entro i gruppi (o residua); La devianza tra i gruppi viene scomposta in: devianza del fattore A, devianza del fattore B e devianza dell’interazione A × B I disegni misti sono dei disegni fattoriali che comprendono una combinazione di fattori tra i soggetti e di misure ripetute La devianza tra i soggetti include: la devianza tra i gruppi, che riflette la differenza tra i gruppi indipendenti definiti dai livelli del fattore A (nell’esempio, la differenza tra gruppo sperimentale e gruppo di controllo); e la devianza residua rispetto ai gruppi. Analogamente, la devianza entro i soggetti include: la devianza tra le prove, che riflette la differenza tra le prove definite dai livelli del fattore ripetuto B (nell’esempio, la differenza tra la prova facile e la prova difficile); la devianza dell’interazione; e la devianza residua. Nel campionamento casuale senza ripetizione, la probabilità di un elemento della popolazione di essere incluso nel campione: 1. Aumenta dopo ogni estrazione 2. Diminuisce dopo ogni estrazione 3. Varia in modo casuale dopo ogni estrazione 4. Rimane costante dopo ogni estrazione Risposta corretta 1. Aumenta dopo ogni estrazione. Domanda La minaccia dovuta agli eventi esterni al laboratorio si verifica quando i soggetti vengono esaminati: 1. In condizioni sperimentali differenti in tempi diversi 2. In condizioni sperimentali differenti allo stesso tempo 3. Nella stessa condizione sperimentale in tempi diversi 4. Nella stessa condizione sperimentale allo stesso tempo Risposta corretta 1. In condizioni sperimentali differenti in tempi diversi Spiegazione La minaccia dovuta agli eventi esterni (o minaccia storica) si manifesta quando fattori esterni al laboratorio influenzano i partecipanti in momenti diversi. Quando i soggetti sono esaminati in condizioni sperimentali diverse e in tempi diversi, eventi esterni e imprevisti possono influenzare uno dei gruppi o delle condizioni, creando variazioni nei risultati che non sono dovute alle variabili sperimentali ma a fattori esterni. Domanda In un disegno entro i soggetti, il rapporto F si calcola come rapporto tra: 1. Varianza entro le prove e varianza residua 2. Varianza tra i soggetti e varianza residua 3. Varianza tra le prove e varianza residua 4. Varianza tra le prove e varianza entro le prove Risposta corretta 3. Varianza tra le prove e varianza residua. Spiegazione Nel disegno entro i soggetti, il rapporto F serve a verificare se ci sono differenze significative tra le condizioni sperimentali (prove) per i soggetti che partecipano a tutte le condizioni. In questo caso, il calcolo del rapporto F confronta la varianza tra le prove (variazione dovuta alle diverse condizioni) con la varianza residua (variazione non spiegata dalle condizioni). Domanda La probabilità di commettere l'errore di primo tipo: 1. Non dipende dal numero di confronti effettuati 2. Aumenta all'aumentare del numero di confronti effettuati 3. Diminuisce all'aumentare del numero di confronti effettuati 4. Aumenta all'aumentare del numero di soggetti assegnati ai vari gruppi Risposta corretta 2. Aumenta all'aumentare del numero di confronti effettuati. Spiegazione L'errore di primo tipo (o falso positivo) è l'errore di rifiutare l'ipotesi nulla quando in realtà è vera. La probabilità di commettere questo errore aumenta con il numero di confronti effettuati, poiché ogni confronto aggiuntivo incrementa la probabilità complessiva di trovare almeno un risultato significativo per caso. Questo fenomeno è noto come inflazione dell'errore di primo tipo e spesso si gestisce con correzioni multiple, come la correzione di Bonferroni, per mantenere il livello complessivo di significatività. Domanda L'assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi permette di controllare: 1. Le variabili legate ai gruppi 2. Le variabili legate ai soggetti 3. Le variabili legate agli stimoli 4. Le variabili legate sia ai gruppi sia ai soggetti Risposta corretta 2. Le variabili legate ai soggetti. Spiegazione L'assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi consente di distribuire equamente le caratteristiche individuali dei partecipanti (come età, genere, livello di istruzione, ecc.) tra i gruppi. Questo riduce l'effetto delle variabili individuali sui risultati dell'esperimento, in modo che eventuali differenze tra i gruppi possano essere attribuite alla variabile manipolata (trattamento) piuttosto che a caratteristiche preesistenti dei soggetti. Tuttavia, non controlla le variabili legate ai gruppi, che potrebbero influenzare l'esperimento se presenti. Domanda 1 Considerando la formula profetica di Spearman-Brown, l'attendibilità del nuovo test aumenta quando: 1. nnn è maggiore di 0 2. nnn è maggiore di 1 3. nnn è inferiore a 1 4. nnn è inferiore a 0 Risposta corretta: 2. nnn è maggiore di 1 Spiegazione: Nella formula profetica di Spearman-Brown, nnn rappresenta il numero di parti in cui è possibile suddividere un test. Un aumento del numero di item (cioè n>1n > 1n>1) in genere migliora l'attendibilità del test, poiché la lunghezza maggiore tende a stabilizzare le risposte rispetto agli errori casuali. Domanda 2 Nella formula di correzione della correlazione per attenuazione, il numeratore corrisponde: 1. Al coefficiente di validità del test YYY 2. Al coefficiente di attendibilità del test XXX 3. Al coefficiente di validità del test XXX 4. Al coefficiente di attendibilità del test YYY Risposta corretta: 3. Al coefficiente di validità del test XXX Domanda Nella formula per il calcolo della deviazione standard della differenza tra le medie di due celle, il valore NNN indica: 1. Il numero totale di soggetti esaminati 2. Il numero di soggetti nel gruppo di controllo 3. Il numero di soggetti in ogni cella 4. La somma del numero di soggetti nelle celle relative alle medie da confrontare Risposta corretta: 3. Il numero di soggetti in ogni cella Spiegazione: Quando si calcola la deviazione standard della differenza tra le medie di due gruppi (celle), NNN rappresenta il numero di soggetti in ciascuna cella, essendo essenziale per calcolare la variabilità e confrontare le medie dei gruppi. Domanda 2 Le regole di corrispondenza definiscono: 1. Il legame tra concetto teorico e concetto empirico 2. Il legame tra concetto derivato e concetto empirico 3. Il legame tra concetto teorico e concetto derivato 4. Il legame tra concetto empirico e realtà osservata Risposta corretta: 1. Il legame tra concetto teorico e concetto empirico Spiegazione: Le regole di corrispondenza sono importanti nel campo della ricerca perché stabiliscono come un concetto teorico (che può essere astratto) si traduce in un concetto empirico (che può essere misurato e osservato) attraverso misurazioni, indicatori o strumenti di ricerca. Domanda 1: Se si effettua un test del chi quadrato su una tabella con 4 righe e 5 colonne, i gradi di libertà saranno: 1. 20 2. 1 3. 12 4. 20 Risposta corretta: 12 Spiegazione: I gradi di libertà per un test del chi quadrato sono calcolati come (r−1)×(c−1)(r - 1) \times (c - 1)(r−1)×(c−1), dove rrr è il numero di righe e ccc è il numero di colonne. In questo caso: (4−1)×(5−1)=3×4=12(4 - 1) \times (5 - 1) = 3 \times 4 = 12(4−1)×(5−1)=3×4=12. Domanda 2: L'indice tau è il rapporto: 1. Tra il valore S calcolato sul campione e il valore massimo di S 2. Tra il valore S calcolato sul campione e il valore minimo di S 3. Tra il valore S calcolato sul campione e il valore medio di S 4. Tra il valore massimo di S e il valore S calcolato sul campione Risposta corretta: 1 Domanda 2: Nel pareggiamento, le analisi statistiche devono essere effettuate: 1. Sui prodotti dei punteggi ottenuti dai membri di ciascuna coppia 2. Sui rapporti tra i punteggi ottenuti dai membri di ciascuna coppia 3. Sulle somme tra i punteggi ottenuti dai membri di ciascuna coppia 4. Sulle differenze tra i punteggi ottenuti dai membri di ciascuna coppia Risposta corretta: 4 Domanda: Se un ricercatore vuole misurare le correlazioni di ciascun item dicotomico con il punteggio totale ad un test, dovrà utilizzare: 1. Il coefficiente di correlazione rsr_srs​di Spearman 2. Il coefficiente di correlazione rϕr_\phirϕ​ 3. Il coefficiente di correlazione punto-biseriale 4. Il coefficiente di correlazione tau di Kendall Risposta corretta: 3. Il coefficiente di correlazione punto-biseriale Domanda 1: L'ipotesi nulla viene accettata se il valore dell'indicatore z calcolato sul campione è: 1. Inferiore al t critico 2. Inferiore allo z critico 3. Superiore allo z critico 4. Superiore al t critico Risposta corretta: 2. Inferiore allo z critico Spiegazione: L'ipotesi nulla viene accettata quando il valore calcolato del test statistico (in questo caso, il valore z) è inferiore al valore critico (z critico) stabilito per un dato livello di significatività. Ciò indica che non ci sono prove sufficienti per rifiutare l'ipotesi nulla. Domanda 2: La covarianza tra due variabili è definita come: 1. La media della somma degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media 2. La media della differenza degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media 3. La media del prodotto degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media 4. La somma degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media Risposta corretta: 3. La media del prodotto degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media Spiegazione: La covarianza misura la direzione della relazione tra due variabili. È calcolata come la media del prodotto degli scarti di ciascuna variabile dalla propria media. Se la covarianza è positiva, significa che quando una variabile aumenta, l'altra tende ad aumentare, e viceversa. Se è negativa, quando una variabile aumenta, l'altra tende a diminuire. Domanda: La significatività osservativa di un costrutto riguarda: 1. La validità di facciata 2. Le regole di corrispondenza 3. Le relazioni tra costrutti 4. La definizione dei termini teorici Risposta corretta: 2. Le regole di corrispondenza Spiegazione: Le regole di corrispondenza stabiliscono come un concetto teorico (costrutto) può essere misurato attraverso indicatori osservabili. La significatività osservativa si riferisce all'importanza e alla rilevanza degli indicatori utilizzati per rappresentare il costrutto in modo che siano adeguati e validi nel riflettere la teoria di base. In altre parole, una buona regola di corrispondenza assicura che ci sia un legame significativo tra le misurazioni empiriche e i costrutti teorici. Domanda: Un test che misuri il QI con il numero di libri letti in un anno è: 1. Né valido né affidabile 2. Affidabile ma non valido 3. Valido ed affidabile 4. Valido ma non affidabile Risposta corretta: 4. Valido ma non affidabile. Domanda 2: In un istogramma di frequenza, l'ordinata riporta: 1. La percentuale relativa a ciascun punteggio 2. I punteggi della variabile dipendente 3. I livelli della variabile indipendente 4. La frequenza di ciascun punteggio Risposta corretta: 4. La frequenza di ciascun punteggio. Spiegazione In un istogramma, l'asse delle ordinate (verticale) rappresenta la frequenza, ossia il numero di volte in cui ciascun punteggio (o intervallo di punteggi) si presenta nel campione analizzato Il metodo della regressione tratta la variabile che presenta dati mancanti come: 1. Variabile dipendente 2. Variabile di disturbo 3. Variabile indipendente 4. Predittore Risposta corretta: 1. Variabile dipendente. Domanda: In una matrice multi-tratto multi-metodo, la validità convergente si può valutare considerando: 1. Le correlazioni monotratto-eterometodo 2. Le correlazioni eterotratto-eterometodo 3. Le correlazioni monotratto-monometodo 4. Le correlazioni eterotratto-monometodo Risposta corretta: 1. Le correlazioni monotratto-eterometodo. Sul foglio di risposta dovrebbe essere sempre riportata: La guida per la codifica dei dati Il disegno dell'esperimento La procedura sperimentale La condizione alla quale è stato assegnato il partecipante Risposta corretta: 4. La condizione alla quale è stato assegnato il partecipante. In un grafico a barre, l'ascissa rappresenta: 1. Una variabile indipendente qualitativa 2. Una variabile indipendente quantitativa 3. Una variabile dipendente qualitativa 4. Una variabile dipendente quantitativa Risposta corretta: 1. Una variabile indipendente qualitativa. Spiegazione Nei grafici a barre, l'asse delle ascisse (X) è generalmente utilizzato per rappresentare variabili indipendenti che sono qualitative (categoriche), mentre l'asse delle ordinate (Y) rappresenta tipicamente la variabile dipendente, che può essere quantitativa o qualitativa. Domanda 2: Una rete nomologica definisce le relazioni: 1. Tra una serie di indicatori 2. Tra una serie di costrutti 3. Tra una serie di dimensioni 4. Tra una serie di misurazioni Risposta corretta: 2. Tra una serie di costrutti. 1. L'assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi permette di controllare: 1. Le variabili legate ai gruppi 2. Le variabili legate ai soggetti (Risposta corretta) 3. Le variabili legate agli stimoli 4. Le variabili legate sia ai gruppi sia ai soggetti 2. Nel controbilanciamento tra i soggetti, il numero di gruppi è: 1. Inferiore al numero di combinazioni tra le prove 2. Uguale al numero di combinazioni tra le prove (Risposta corretta) 3. Superiore al numero di combinazioni tra le prove 4. Scelto in modo arbitrario dallo sperimentatore In un articolo, la sezione che andrebbe scritta al presente è: 4. L'introduzione 5. La discussione (risposta corretta) 6. Il metodo 7. I risultati Nella ricerca non sperimentale, lo studioso: 4. Osserva il comportamento di gruppi prestabiliti (risposta corretta) 5. Manipola il comportamento di gruppi prestabiliti 6. Osserva il comportamento di gruppi sperimentali 7. Manipola il comportamento di gruppi sperimentali In un disegno con linee di base multiple, il trattamento deve essere introdotto: 4. In tempi diversi per lo stesso comportamento 5. In tempi diversi per comportamenti diversi (risposta corretta) 6. Allo stesso tempo per comportamenti diversi 7. Allo stesso tempo per lo stesso comportamento NEL SISTEMA DI CODIFICA MESSO A PUNTO DA EKMAN E FRIESEN, L'UNITÀ DI AZIONE CORRISPONDE: 1. All'azione di un singolo muscolo del corpo 2. All'azione di un insieme di muscoli facciali 3. All'azione di un insieme di muscoli del corpo 4. All'azione di un singolo muscolo facciale correto IN UN QUASI-ESPERIMENTO, LA VARIABILE DEL SOGGETTO RAPPRESENTA: 1. Una variabile confusa 2. Una variabile dipendente 3. Una variabile non controllata 4. Una variabile indipendente corretto UNA VARIABILE CONFUSA: 1. Covaria con la variabile indipendente corretta 2. Covaria con la variabile di disturbo 3. Covaria con la variabile dipendente 4. Covaria con una variabile legata ai soggetti NELLE TAVOLE CHE RIPORTANO I VALORI CRITICI PER IL TEST DI WILCOXON, IL VALORE DI T: 1. Aumenta man mano che la probabilità diventa inferiore ad α corretta 2. Diminuisce man mano che la probabilità diventa inferiore ad 0 3. Non dipende dalle variazioni di α 4. Diminuisce man mano che la probabilità diventa superiore ad 0 PER CALCOLARE LA MEDIANA, È INDISPENSABILE: 1. Ordinare le frequenze assolute 2. Ordinare le frequenze cumulate 3. Ordinare le categorie 4. Ordinare le posizioni Risposta corretta: 3. Ordinare le categorie NEL MODELLO FATTORIALE, GLI INDICATORI DEVONO: 1. Correlare con il costrutto teorico 2. Correlare con le variabili osservate 3. Correlare tra di loro (Risposta corretta) 4. Essere indipendenti gli uni dagli altri IN UN GRAFICO DI FUNZIONE, I PUNTI: 1. Non sono uniti 2. Sono uniti da una curva (Risposta corretta) 3. Sono uniti da linee rette 4. Sono uniti da linee tratteggiate UN ITEM CON FORMATO A SCALA LIKERT VALUTA: 1. L'intensità, ma non la direzione, di un'opinione 2. La direzione, ma non l'intensità, di un'opinione 3. Né l'intensità né la direzione di un'opinione 4. Sia l'intensità che la direzione di un'opinione (Risposta corretta) QUANDO SI CITA UN CAPITOLO DI UN LIBRO, LE PAGINE DEVONO ESSERE RIPORTATE: a) Dopo il titolo del capitolo b) Dopo l'anno di stampa c) Dopo la casa editrice d) Dopo il titolo del libro Risposta corretta: d) Dopo il titolo del libro IN UN MODELLO REGRESSIVO, IL COSTRUTTO TEORICO È: 1. La somma lineare di una serie di indicatori 2. La somma lineare di una serie di concetti empirici 3. La somma lineare di una serie di concetti derivati 4. La somma lineare di una serie di costrutti latenti Risposta corretta: 4) La somma lineare di una serie di costrutti latenti LA CORRELAZIONE TRA I PUNTEGGI VERI DEL TEST E DEL CRITERIO È: 1. Inferiore alla correlazione tra i punteggi osservati 2. Superiore alla correlazione tra i punteggi predetti 3. Uguale alla correlazione tra i punteggi osservati 4. Superiore alla correlazione tra i punteggi osservati Risposta corretta: 4) Superiore alla correlazione tra i punteggi osservati NELLA TABELLA DEI VALORI CRITICI DEL CHI QUADRATO LE RIGHE INDICANO: 1. I gradi di libertà 2. Le probabilità cumulate 3. L'ampiezza del campione 4. Il numero delle osservazioni Risposta corretta: 1) I gradi di libertà LA VARIABILITÀ DELLA DISTRIBUZIONE CAMPIONARIA DELLA MEDIA: 1. Diminuisce all'aumentare di n 2. Diminuisce al diminuire di n 3. Aumenta all'aumentare di n 4. Non è influenzata da n Risposta corretta: 1) Diminuisce all'aumentare di n L'IPOTESI NULLA VIENE ACCETTATA SE IL VALORE DELL'INDICATORE Z CALCOLATO SUL CAMPIONE È: 1. Inferiore al t critico 2. Inferiore allo z critico 3. Superiore allo z critico 4. Superiore al t critico Risposta corretta: 2) Inferiore allo z critico IL METODO LISTWISE LIMITA LE ANALISI: 1. Ai casi che presentano valori validi in una specifica coppia di variabili considerate 2. Alle variabili che presentano valori validi su tutti i casi 3. Ad una specifica coppia di variabili che presentano valori validi su tutti i casi 4. Ai casi che presentano valori validi in tutte le variabili Risposta corretta: 4) Ai casi che presentano valori validi in tutte le variabili NEL CONTROBILANCIAMENTO TRA I SOGGETTI, IL NUMERO DI GRUPPI È: 1. Inferiore al numero di combinazioni tra le prove 2. Uguale al numero di combinazioni tra le prove 3. Superiore al numero di combinazioni tra le prove 4. Scelto in modo arbitrario dallo sperimentatore Risposta corretta: 2) Uguale al numero di combinazioni tra le prove LA RICERCA SU SINGOLI SOGGETTI ASSUME CHE: 1. Gli individui siano unici 2. Gli individui siano diversi tra loro 3. Gli individui siano equivalenti 4. Gli individui siano normali Risposta corretta: 3) Gli individui siano equivalenti IL COEFFICIENTE DI DETERMINAZIONE È: 1. Il prodotto delle deviazioni standard delle variabili X e Y 2. La parte di varianza comune alle variabili X e Y 3. La parte di varianza di Y non spiegata dalla X 4. La varianza residua di X, depurata dalle influenze delle altre variabili indipendenti Risposta corretta: 2) La parte di varianza comune alle variabili X e Y

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