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INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA 2018 D.M. 2 marzo 2018 incentiva il biometano e i biocarburanti avanzati diversi dal biometano da utilizzare nel settore trasporti; Introduzione del concetto di biocarburante «avanzato», che è considerato tale quando prodo...

INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA 2018 D.M. 2 marzo 2018 incentiva il biometano e i biocarburanti avanzati diversi dal biometano da utilizzare nel settore trasporti; Introduzione del concetto di biocarburante «avanzato», che è considerato tale quando prodotto dalle seguenti matrici, definite appunto «avanzate» : INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA Introduzione del concetto di biocarburante «avanzato», che è considerato tale quando prodotto dalle seguenti matrici, definite avanzate: INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA 2018 Sistemi di incentivazione distinti per: Biometano Biometano avanzato Biocarburanti avanzati diversi dal biometano ma basati sullo stesso meccanismo Certificati di Immissione in Consumo (CIC) Ad esempio, nel caso del Ogni 10 Gcal di biocarburante immesso in biometano 10 Gcal rete, il soggetto che immette ha diritto ad 1 corrispondono a 1230 Smc. CIC. Nel caso di immissione di biocarburanti avanzati, si ha diritto al doppio dei CIC ( 1 CIC ogni 5 Gcal): meccanismo del «double counting» INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA Biometano Il biometano rimane nella disponibilità del produttore, che dovrà necessariamente avviarlo al settore trasporti; I CIC possono essere scambiati sull’apposito mercato o essere venduti mediante contratti bilaterali. Il loro valore economico può variare nel tempo, sulla base dell’andamento dell’apposito mercato o degli orientamenti dei potenziali acquirenti; Nel caso in cui l’impianto preveda l’utilizzo parziale o esclusivo di materie prime avanzate è previsto il doppio dei CIC rispetto al caso base, grazie al meccanismo del double counting. INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA Biometano avanzato Ritiro garantito dei CIC dal GSE per 10 anni; Valore economico di 1 CIC fissato a 375 €/CIC; Ritiro del biometano dal GSE al prezzo medio mensile di mercato con una riduzione del 5%. In alternativa, la vendita può avvenire anche autonomamente; Diritto al doppio dei CIC. Ad esempio... - Impianto con produzione di 600 Smc/h di biometano Il produttore: - Ore di funzionamento: 8.400 h - Riceve 8.195 CIC, da cui guadagna - Utilizzo solo di matrici avanzate 3.073.125 euro/a - Vendita del biometano sul mercato - Guadagna dalla vendita del biometano sul mercato INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA Biocarburanti avanzati diversi dal biometano Ritiro garantito dei CIC dal GSE per 10 anni; Valore economico di 1 CIC fissato a 375 €/CIC; I produttori vendono il biocarburante avanzato a soggetti obbligati ad un prezzo massimo, pari alla media della quotazione mensile del mese precedente ridotto del 5%; Diritto al doppio dei CIC. Esempi: biodiesel, bioetanolo, oli vegetali INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA Riepilogando * *Maggiorazioni per impianti pertinenti: per produttori di biometano avanzato che investono in impianti di distribuzione o di liquefazione è previsto un aumento del 20% del valore dei CIC al fine di tenere conto dei costi aggiuntivi sostenuti. Il decreto prevede un limite pari al 70% dei costi di investimento sostenuti e, comunque, non oltre 600 mila euro per un impianto di distribuzione e fino ad 1,2 milioni di euro per un impianto di liquefazione. INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA D.M. 2/03/2018 Chi può accedere agli incentivi? Impianti che entrano in esercizio entro il 31/12/2022. Il produttore può richiedere la qualifica: in esercizio (dopo l’entrata in esercizio dell’impianto); oppure a progetto (in fase di progettazione o realizzazione dell’impianto, effettuando successivamente una richiesta di qualifica in esercizio). Il rilascio della qualifica avviene entro 120 giorni dalla richiesta, al netto dei periodi necessari per integrare le informazioni fornite. INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA 2022 Decreto firmato il 15/09/2022 regola l’accesso agli incentivi per impianti che entrano in esercizio entro il 30 giugno 2026; Rivolto a nuovi impianti e ad impianti a biogas che verranno riconvertiti per la produzione di biometano destinato sia ai trasporti sia per usi generici; A chi possiede i requisiti verrà riconosciuto un incentivo, così costituito: o una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per una durata di 15 anni; o un contributo in conto capitale sulle spese dell’investimento sostenuto. Tariffa incentivante Mediante procedure competitive (aste) telematiche, in cui sono messi a disposizione dei contingenti di capacità Come si accede agli incentivi e produttiva. come viene calcolata la tariffa I produttori offrono una riduzione della tariffa di riferimento incentivante? posta a base d’asta e stabilita dal decreto. La riduzione percentuale offerta rispetto alla base d’asta non potrà essere inferiore all’1%. INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA Tariffe di riferimento a base d’asta previste dal Decreto Ad eccezione del 2022, ogni anno verranno indette almeno due procedure. Per il 2022 e il 2023, le tariffe di riferimento poste a base d’asta sono quelle indicate in tabella. Dal 2024, le tariffe poste a base d’asta sono quelle in tabella ridotte del 2%. INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA Erogazione delle tariffe incentivanti Tariffa omnicomprensiva Tariffa premio è pari alla tariffa di riferimento, è pari alla differenza tra la tariffa di decurtata della percentuale di ribasso riferimento, decurtata della percentuale di offerta e accettata nell’ambito delle ribasso offerta, il prezzo medio mensile del procedure competitive; gas naturale e il prezzo medio mensile il biometano non rimane in delle GO. Nel caso in cui la differenza risulti disponibilità del produttore ma passa negativa, il GSE conguaglia o provvede a al GSE che lo cede sul mercato. richiedere al produttore la restituzione o la corresponsione dei relativi importi; il biometano rimane in disponibilità del Impianti con produttore che lo vende sul mercato. produzione ≤ 250 Smc/h Impianti con produzione > 250 Smc/h INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA Contributo in conto capitale sull’investimento Principali spese ammissibili: ✓ Costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto ✓ Costi di connessione alla rete del gas naturale ✓ Spese di progettazione, direzione lavori, collaudo ecc. Il costo massimo di investimento e la percentuale di contribuzione sono definite dal decreto e riportate in tabella. Ad es. per un impianto con capacità produttiva di 250 Smc/h, si considera un investimento massimo di k€ 7.250 e potrà ricevere un contributo fino a k€ 2.900. Il GSE esamina la documentazione fornita a supporto e determina il contributo da erogare. INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA Quali sono i principali requisiti per accedere agli incentivi del Decreto biometano 2022? Possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto; Preventivo di allacciamento alla rete gas rilasciato dal gestore e accettato dal soggetto richiedente; Il biometano destinato al settore trasporti deve essere prodotto a partire da matrici «avanzate» e deve garantire un risparmio almeno del 65% in termini di gas serra; il biometano destinato ad usi generici, deve garantire un risparmio almeno dell’80% e non vi sono vincoli sulle matrici utilizzabili; Nel caso di impianti agricoli situati in zone vulnerabili ai nitrati, l’alimentazione dell’impianto deve essere costituita da reflui zootecnici almeno per il 40%; I progetti devono prevedere vasche di stoccaggio del digestato per una produzione pari ad almeno 30 giorni, coperte a tenuta di gas o con sistemi di captazione e recupero del gas. INCENTIVAZIONE DEI BIOCARBURANTI IN ITALIA In conclusione, a che punto siamo? Eolico, fotovoltaico, idroelettrico → nuovo meccanismo di incentivazione attivato nel 2019 per 20 anni Produzione di e.e. da biogas e biomasse → in attesa del nuovo decreto Produzione di biocarburanti → Per gli impianti che entrano in esercizio entro il 2022 vige il D.M. 2/03/2018, per quelli che entrano in esercizio entro giugno 206 vige il Decreto biometano 2022 La normativa di incentivazione ▪ Il termine biometano comparve per la prima volta con il D.Lgs. 3 marzo 2011, n.28 in cui si stabilì di incentivare il biometano utilizzato per autotrazione e immissione in rete. ▪ A fine 2013 uscì il decreto attuativo del precedente atto, il D. M. 5 dicembre 2013, recante le modalità di incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale. ▪ A partire dal 20 marzo 2018 è entrato in vigore il decreto del 2 marzo 2018, emanato dal Ministero dello Sviluppo economico di concerto quelli dell’Ambiente e dell’Agricoltura, il quale promuove l’uso del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti. DM 5 dicembre 2013 - Incentivi al biometano L'incentivazione del biometano è regolata dal D.M. 5/12/2013 e prevede tre tipologie d'incentivo a seconda della sua destinazione d'uso. ▪ Biometano con destinazione specifica nei trasporti; ▪ Biometano senza specifica destinazione d’uso; ▪ Biometano utilizzato in impianti CAR. Sotto questo regime di incentivazione, che si chiude a dicembre 2018, non sono stati realizzati impianti in quanto gli incentivi non sono stati riconosciuti economicamente interessanti o sicuri DM 2 marzo 2018 – Biometano nei trasporti ▪ Il Decreto 2018 ha fatto partire il settore del biometano grazie ad una serie di facilitazioni per certe tipologie di matrici utilizzate, in quanto il DM 5 dicembre 2013 non ha avuto risultati in questo senso ▪ Il Decreto facilita inoltre il raggiungimento dell’obiettivo italiano del consumo di energie rinnovabili nel settore dei trasporti, con target nazionale specifico per il biometano avanzato e gli altri biocarburanti avanzati, pari allo 0,9% al 2020 e all’1,5% a partire dal 2022 dell'obiettivo complessivo. Schema di incentivazione Scenari di Matrici Forma di incentivazione alimentazione 100% prodotti o Utilizzo di prodotti da colture 1 CIC ogni 1230 Smc sottoprodotti dedicate o sottoprodotti Valore CIC da mercato No ritiro dedicato CIC e biometano 30% prodotti Utilizzo di prodotti da colture 1 CIC ogni 1230 Smc per il 30% del biometano prodotto 70% matrici dedicate o sottoprodotti per il 1 CIC ogni 615 Smc per il 70% del biometano prodotto (double avanzate 30% in peso e per il restante counting) 70% biomasse dall'elenco di Valore CIC da mercato biomatrici avanzate (All. 3 No ritiro dedicato CIC e biometano parte A Dm 10-10-2014) 100% matrici Utilizzo biomasse dall'elenco di 1 CIC ogni 615 Smc per il 100% del biometano prodotto avanzate biomatrici avanzate (All. 3 (double counting) parte A Dm 10-10-2014) CIC ritirato da GSE a prezzo di 375/CIC per i primi 10 anni Dopo i primi 10 anni il CIC ha valore di mercato e non è più ritirato dal GSE Ritiro dedicato biometano da parte GSE per i primi 10 anni se impianto connesso con rete tubazioni gas naturale Premio per distributore o liquefattore proprio Nuovo DM 15 settembre 2022 Ad ottobre 2022 è stato pubblicato il nuovo Decreto di incentivazione per il biometano Il Decreto incentiva gli impianti nuovi o riconvertiti che entreranno un funzione entro il 30 giugno 2026 Le principali novità riguardano la modalità di incentivazione e i criteri ambientali e climatici che dovranno essere rispettati Impianti ammessi Gli impianti che possono accedere agli incentivi, sia nuovi che riconvertiti devono rispettare i seguenti requisiti: o Non hanno avviato i lavori prima della pubblicazione delle graduatorie in cui il GSE elenca i produttori che possono accedere agli incentivi (si rimanda ai punti successivi per i dettagli); o Completano la realizzazione dei lavori ed entrano in esercizio entro il 30 giugno 2026. I lavori si considerano iniziati quando è stato effettuato un investimento irreversibile, come l'ordine di attrezzature o l'inizio dei lavori di costruzione. L'acquisto di un terreno e i lavori preparatori, come l'ottenimento di permessi e la realizzazione di studi preliminari di fattibilità, non sono invece da considerarsi come inizio dei lavori. Accesso agli incentivi Si svolge a seguito dell'aggiudicazione di procedure competitive pubbliche in cui vengono messe a disposizione quote di capacità produttiva su base periodica. Sono previste almeno due procedure per ogni anno e il bando rimane aperto per 60 giorni. Il GSE valuta i progetti e pubblica la graduatoria degli impianti ammessi all'incentivo entro 90 giorni dalla chiusura di ogni procedura. Solo nel 2023 si sono svolte tre procedure competitive Gli impianti di produzione di biometano collocati in posizione favorevole nelle relative graduatorie devono entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria per gli impianti agricoli ed entro 24 mesi per gli impianti di trattamento rifiuti. Contingenti delle procedure Risultati prima procedura Risultati seconda procedura Risultati terza procedura Contingente per la terza procedura Tariffe incentivanti È prevista una tariffa incentivante per ogni standard metro cubo prodotto o Durata per 15 anni a partire dalla data di entrata in esercizio dell’impianto; o Applicata alla produzione netta di biometano, cioè al biometano immesso in rete ridotto degli autoconsumi di impianto. Il metodo di calcolo degli autoconsumi è definito con le Procedure operative pubblicate dal GSE Tariffe incentivanti Gli impianti con capacità produttiva ≤250 Smc/h che immettono biometano in rete con obbligo di connessione a terzi possono chiedere di erogare l’incentivo in forma di tariffa omnicomprensiva. In questo caso, il GSE eroga la tariffa incentivante e il biometano passa nella disponibilità del GSE che lo potrà cedere sul mercato. Il produttore riceverà quindi una tariffa fissa per 15 anni; Tariffe incentivanti Per gli impianti con capacità produttiva >250 Smc/h e per tutti gli impianti che immettono biometano in rete senza l’obbligo di connessione a terzi, l’incentivo è erogato in forma di tariffo premio, senza possibilità di scelta. In questo caso, il biometano rimane nella disponibilità del produttore che lo vende sul mercato. La tariffa spettante sarà pari alla differenza tra la tariffa di riferimento riportata e il prezzo medio mensile del gas naturale e il prezzo medio mensile delle Garanzie di Origine (GO). Se la differenza è negativa, quindi se il prezzo del gas e delle GO è più alto della tariffa, il GSE conguaglia e richiede l’importo extra pari alla differenza calcolata. Se la differenza è positiva, quindi se la tariffa di riferimento è più alta del prezzo del gas sul mercato e delle GO, il GSE erogherà un importo pari alla differenza. Tariffe incentivanti Per gli anni successivi al 2023, le tariffe di riferimento sono ridotte del 2%. Per accedere alle procedure, chi fa domanda per accedere agli inventivi deve offrire una riduzione rispetto alla tariffa di riferimento non inferiore all’1%. Tariffe incentivanti (DL 104/2023 – L 9-10-23 n.136) Contributo in conto capitale Il contributo in conto capitale è ammesso per: o costi di realizzazione ed efficienza dell'impianto (edifici e macchinari per la gestione delle biomasse e la digestione anaerobica, stoccaggio del digestato, upgrading del biogas, trasformazione e stoccaggio del biometano e dell'anidride carbonica, realizzazione di impianti e macchinari per l'autoconsumo di biometano); o apparecchiature di monitoraggio e ossidazione dei gas di scarico e apparecchiature di monitoraggio delle emissioni fuggitive; o costi per l'allacciamento alla rete del gas naturale; o acquisto di programmi informatici per la gestione dell'impianto; o costi per il progetto, la direzione lavori, il collaudo, la consulenza, l'acquisto di brevetti e licenze, per un totale massimo del 12% della spesa totale ammissibile; o costi per impianti di compostaggio. Contributo in conto capitale Tutte le spese ammissibili devono essere dimostrate da pagamenti effettuati tramite bonifici bancari fino al 30 giugno 2026. Contributo in conto capitale (DL 104/2023 – L 9-10-23 n.136) Requisiti per accedere agli incentivi Il contributo in conto o Autorizzazione per la costruzione e l'esercizio dell'impianto; o preventivo di connessione rilasciato dal gestore della rete e accettato dai richiedenti, per gli impianti che saranno connessi alla rete di trasporto e distribuzione del gas con obbligo di connessione a terzi; o conformità del biometano ai criteri stabiliti dalla Direttiva 2018/2001/UE per quanto riguarda il principio "non arrecare danni significativi", nonché ad almeno uno dei seguenti requisiti di sostenibilità: ▪ il biometano per i trasporti deve essere prodotto da biomasse avanzate (D. Lgs n. 199/2021, attuazione del REDII) e deve garantire una riduzione dei gas serra di almeno il 65%; ▪ il biometano per uso generale deve garantire un risparmio di gas serra di almeno l'80%. Non sono richieste matrici avanzate. Requisiti per accedere agli incentivi o per le riconversioni: l'intervento deve essere realizzato su impianti agricoli esistenti; o nel caso di impianti ubicati in aree interessate da procedure di infrazione comunitaria per il miglioramento della qualità dell'aria e la lotta all'inquinamento, la produzione di biometano da biomasse deve rispettare i limiti di emissione ivi previsti, secondo i contenuti dei rispettivi "Piani di contrasto al superamento dei limiti di qualità dell'aria"; o nel caso di richiedenti che svolgono attività industriali, rientranti nelle categorie di cui all'Allegato 1 della Direttiva 2010/75/UE, anche in funzione dei valori di capacità, in cui la produzione di biometano avviene su scala industriale mediante processi di trasformazione chimica o biologica di sostanze o gruppi di sostanze nella fabbricazione di prodotti chimici organici, e in particolare di idrocarburi semplici (categoria 4.1.a), deve essere garantito il rispetto della direttiva sulle Emissioni Industriali (Direttiva 2010/75/UE), come da documenti autorizzativi di cui alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni. 152/2006 e s.m.i. e, per le attività industriali, alla Parte V, Titolo I del medesimo provvedimento; Requisiti per accedere agli incentivi o per gli impianti situati in zone vulnerabili ai nitrati, il piano di alimentazione deve prevedere almeno il 40% in peso di deiezioni animali; o gli impianti devono essere dotati di serbatoi di stoccaggio del digestato con una capacità di almeno 30 giorni, che devono essere coperti e dotati di un sistema di raccolta del gas al fine di utilizzarlo per la produzione di energia elettrica e termica e di biometano. Questo requisito non è necessario se il digestato non viene stoccato ma è direttamente destinato al processo di compostaggio. Ipotesi di matrici e dieta Il nuovo Decreto non prevede particolari limitazioni sulle matrici utilizzabili all’interno degli impianti biometano. L’unico criterio da rispettare è un risparmio in termini di gas serra dell’80% nel caso di biometano per usi generici e del 65% per biometano destinato ai trasporti. In pratica, questo significa ponderare le quantità delle matrici utilizzate, sbilanciando la dieta più sull’utilizzo di sottoprodotti e residui colturali e meno sulle colture di primo raccolto. Rimane il vincolo che per il biometano destinato ai trasporti si debbano utilizzare matrici considerate «avanzate» secondo l’Allegato VIII, Parte A, del D.lgs. n. 199/2021.

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