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ANATOMIA SEQUENZA DI ERUZIONE Primo molare 6-7 Primo incisivo 7-8 Secondo incisivo 8-9 Primo premolare 10-11 Secondo premolare 10-11 Canino 12 Secondo molare 13 DEFINIZIONI Colletto: area al confine tra corona e radice. Linea cervicale: giunzione amelocemenizia. Cuspide: rilievo della corona nella s...

ANATOMIA SEQUENZA DI ERUZIONE Primo molare 6-7 Primo incisivo 7-8 Secondo incisivo 8-9 Primo premolare 10-11 Secondo premolare 10-11 Canino 12 Secondo molare 13 DEFINIZIONI Colletto: area al confine tra corona e radice. Linea cervicale: giunzione amelocemenizia. Cuspide: rilievo della corona nella superficie occlusale. Composta da unione di cresta triangolare occlusale e cresta triangolare esterna. Tubercolo: rilievo presente in alcuni casi nelle facce non occlusali di una corona. Cresta: rilievo allungato sulla faccia di un dente. Ø Cresta marginale: rilievo lineare al confine tra la faccia occlusale e le facce mesiali o distali. Ø Cresta triangolare: rilievo che dall’apice della cuspide si dirige verso la parte centrale della faccia occlusale. Sezione triangolare. Ø Cresta trasversale: rilievo formato dall’insieme di due creste triangolari opposte, tipica dei molari inferiori. Ø Cresta obliqua: rilievo dei molari superiori che unisce la cuspide mesio linguale alla disto vestibolare. Ø Cresta cuspidale o mesiodistale: rilievi rivolti in direzione mesiale e distale al confino tra le facce vestibolare o linguale a partire dalla faccia occlusale. Solco Profonda incisura nella faccia occlusale, linguale o vestibolare dei denti. Ø Principale: divide le cuspide Ø Secondario: origina dal primario e divide le creste marginali. Fossa Depressione rotondeggiante sulla faccia occlusale Ø Fossa centrale: larga depressione al centro della faccia occlusale, separa i due solchi principali. Ø Fossa marginale o triangolare: depressione triangolare in corrispondenza delle creste marginali. Ø Fossetta: depressione linguale negli anteriori o vestibolare e linguale nei posteriori. Faccia occlusale Ø Propriamente detta: superficie masticatoria dei posteriori, delimitata dalle creste marginali e cuspidali. Ø Totale: superfice masticatoria osservabile dall’alto. DENTI Molari superiori Spesso non hanno la cuspide DL. Le cuspidi di taglio sono vestibolari e sono più appuntite. ha una forma romboidale con le facce MD parallele. La tavola occlusale è delimitata dalle creste marginali e cuspidali. Tutte le cuspidi sono spostate vestibolarmente. La più grande è ML, poi MV, DV e DL spesso assente. Talvolta presente il tubercolo di carabelli Mp. Due fosse, una centrale e una distale. Le creste triangolari disto vestibolare e mesio linguale spesso formano un ponte di smalto. Il solco centrale unisce la fossa centrale alla fossa centrale distale. Il solco vestibolare parte dalla fossa centrale e divide le rispettive cuspidi vestibolari. Il solco linguale parte dalla fossa distale e divide e cuspidi linguali. I solchi accessori hanno forma a V. I solchi formano un mercedes e una graffa. Il secondo molare: la corona è piu piccola, spesso la dl è assente, non c’è il carabelli e il ponte di smalto è meno evidente. Molari inferiori Le cuspidi di taglio sono le linguali. Il diametro mesio linguale è maggiore del vl. Primo molare inferiore. La faccia occlusale ha 5 cuspidi, la piu grande è la mv, la piu piccola la vd. Le cuspidi linguali sono piu alte delle vestibolari. Gli apici delle cuspidi vestibolari sono spostati lingualmente. La faccia occlusale è occupata per un terzo dalla faccia vestibolare. Solchi: dalla fossa centrale originano i solchi linguale e vestibolare mesiale. Hanno forma a y Solco linguale: separa le due cuspidi linguali. Solco vestibolare centrale; separa le mv e cv. Solco vestibolare distale: separa le cv e dv. È distale. Il secondo molare: ha una faccia occlusale di forma rettangolare. Ha 4 cuspidi divise da due solchi disposti a croce. Le cuspidi mesiali sono piu grandi. DIMENSIONI DEI SUPERIORI DENTE PRIMO INCISIVO SECONDO INCISIVO CANINO PRIMO PREMOLARE SECONDO PREMOLARE PRIMO MOLARE SECONDO MOLARE DIMENSIONI INFERIORI DENTE PRIMO INCISIVO SECONDO INCISIVO CANINO PRIMO PREMOLARE SECONDO PREMOLARE PRIMO MOLARE SECONDO MOLARE CORONA 10,5 9 10 8-9 7-8 RADICE 13 13 16-17 13-14 13-14 TOTALE 23,5 22 26-27 21 21 8 7 13-14 14 21-22 21 CORONA 9 9.6 10-11 8-9 8 RADICE 12 13 15-16 14 14-15 TOTALE 21 22 25-26 22-23 23 8 7 13,5 13 21,5 20 CARIE DMFT Decayed, missed, filled tooth. A 12 anni è 1.2 nei paesi occidentali(molto basso.) A 35 anni diventa moderato nei paesi occidentali e basso in quelli del terzo mondo. Rischio di carie a 12 anni Molto Basso, Basso, medio, alto (1,2-2,6-4,4) Rischio di carie adulti Molto basso, basso, medio, alto (5-8.9-13,9) Il 36% dei soggetti caries free a 12 anni nel 1997 è diventato il 60% nel 2007. Il dmft aumenta sempre con l’età. oms= la carie è un processo patologico esterno e localizzato, dopo l’eruzione del dente. determinato da un rammollimento dei tessuti dentari con formazione di una cavità. Eziopatogenesi È spiegata dal diagramma di keys: per avere carie, dobbiamo avere 1. Zuccheri 2. Batteri 3. Ospite suscettibile. Nel diagramma keys modificato viene aggiunto il tempo, espresso in frequenza di esposizone. Il livello critico di ph è 5.5. Come si forma? Pellicola salivare Colonizzazione Sviluppo Differenzazione (2 giorni) Grafico di Miller pH in asse y e minuti trascorsi dall’assunzione zuccherina su quella delle X. Dopo 5 minuti il pH scende sotto la soglia 5.5. il ph parte da 5 e arriva a 6,5, i minuti da 0 e arrivano a 20. clinicamente vediamo 1 – white spot > lesione reversibile 2 – brown spot > lesione irreversibile Classificazioni Anatomo patologica Topografica Sintomatologica Clinica Radiologica ANATOMO PATOLOGICA Ø Carie dello smalto Su superfici liscie è una macchia bianca, su solchi e fessure si presenta come una macchia bruna. Nello smalto su superfici liscie abbiamo carie a cono. Nei solchi e fessure dello smalto abbiamo carie a mina. Questa lesione iniziale presenta 3 zone: traslucente, scura e corpo della lesione. Ø Carie della dentina Possiamo distinguere una forma acuta – dentina molle da una forma cronica con dentina secca. La carie in dentina ha sempre la stessa forma, cioè un triangolo con apice verso la polpa. Se abbiamo carie a cono avremo >>. Altrimenti nel solco avremo <> Schema di Carlier (microscopico) Zona disorganizzata Zona rammollita Zona di invasione batterica Zona trasparente Zona di reazione. Ø Carie del cemento. TOPOGRAFICA Classi di black o classi di Mount e Hume del 1998. È una classificazione clinica basata su due numeri, posizione e size. Posizione 1: prime e quarte classi. Posizione 2: seconde e terze classi. Posizione 3: quinte classi Size 1 minima Size 2 moderata Size 3 grande Size 4 estesa SINTOMATOLOGICA Serve a sapere se è necessaria l’anestesia. La carie iniziale è asintomatica nello smalto, diventa sintomatica nella dentina, con un dolore provocato da stimoli esterni, ben localizzato, immediato, non classificabile. CLINICA Baume e Holtz. ISPPP 1. carie iniziale smalto 2. carie superficiale dentina 3. carie profonda 4. carie penetrante dentina 3 5. carie perforante esposizione pulpare RADIOLOGICA Maher e Lutz. D0 no lesione D1 metà esterna smalto D2 metà interna smalto D3 metà esterna dentina D4 metà interna dentina Classificazione di Anusavice e Benn E1 E2 D1 D2 D3 P DIAGNOSI Si suddivide in diagnosi di presenza, attività e rischio. Diagnosi di presenza Presenza delle carie e dimensioni. Esame obiettivo, Esame strumentale Ø Specillo, si deve impegnare ma senza mettere forza: alta specificità. Ø Transilluminazione Vantaggi: non invasivo, identifica crack, infiltrazioni, anomalie, con le foto si evidenzia la progressione. Svantaggi: non rimpiazza rx, solo settori anteriori Ø Coloranti Ø Fluorescenza laser 13.25 Percentuale di demineralizzazione. I piu vecchi facevano solo diagnosi occlusali o piane. Il DIFOTI tutte le superfici. Vantaggi: no radiazioni, monitoraggio, 1.1, svantaggi: no anteriori, solchi molto profondi. Esame radiografico Senza rx si sbaglia 80% delle diagnosi. Per fare diagnosi di carie la lesione deve aver occupato il 33% del volume dentale in senso vestibolo linguale. Interprossimalmente i denti sono più sottili, è più facile diagnosticarli. Svantaggi rx: sottostima delle dimensioni della lesione, nessuna diagnosi di attività, radiazioni, difficile a livello occlusale (33%), artefatti radiografici (mac). Vantaggi - Carie interprossimali e alcune occlusali - Rapporti tra carie e polpa - Dentina residua - Volume pulpare - Adattamento marginale dei restauri - Recidive - Tartaro - > opt: distorce, ingrandisce e sovrappone le imagini. - Le cavità occlusali sono visibili solo quando la carie ha raggiunto 0,5mm in dentina. INTERPROSSIMALI: clinico 23-33% lesioni radiologico 97%. OCCLUSALE Clinico 76-83% radiologico 33-43%. Una buona lastra deve avere nitidezza, risoluzione, densità e contrasto. Le lastre dirette sono le peggiori, le indirete hanno ottima qualità e versione digitale. Tabella dei richiami RX Si fanno in base alla classe di rischio e alla dentizione. Primaria alto 6-12 mesi medio 18-24 basso 24-36 Mista // Secondaria // Parametri: Leggibilità: densità e contrasto Fedeltà: risoluzione, definizione, nitidezza. Transilluminazione Conduttanza elettrica Coloranti vitali: macchiano lesioni cariose, falsi positivi. Fluorescenza laser: DIFOTI: transilluminazione laser che ti da una immagine su scala di grigi nelle superfici occlusali. DIAGNODENT: diodo laser che trova lesioni iniziali nei solchi e ci dà un valore numerico: 0-12, 13-24, 25-99. Diagnosi di attività Colore e consistenza del tessuto. Smalto: bianco lesione, bruno quiescente. Nella dentina: uguale. Criteri di Nyvad ATTIVA: opaca, ruvida, gessosa, placca. NON ATTIVA: brillante, liscia, dura, no placca, gengiva ok. Diagnosi di rischio Parametri della valutazione del rischio di carie • DMFT • salute orale • test microbiologici • saliva • fluoro • igiene • dieta. Test salivari SALIVA A RIPOSO Idratazione, Viscosita pH > 6,8 – 5,8. Ø Tieni il labbro inferiore fermo e aspetti che si bagni. Top <30s, poi <60s, + 60s SALIVA STIMOLATA (chewing gum di paraffina) Flusso salivare in 5 minuti di attesa. Il valore va da <3,5mm a >5mm Capacità tampone a punteggi di pH. (0-5, 6-9, 10,11) Conta batterica Ø Saliva check mutans. Deve essere minore di 10”5 Ø pH della placca; deeve essere piu di Ø Maturita della placca Valutazione del rischio Include SALIVA – FLUORO – IGIENE – DIETA Fluoro Il fluoro è un batteriostatico, in più inibisce la demineralizzazione e aumenta la mineralizzazione. Mentre lo smalto si dissolve a un pH di 5,5, il fluoro lo fa a 4,5. Inoltre inibisce il processo tramite cui i batteri metabolizzano i batteri per produrre acidi. Sigillatura Materiali posizionati in corrispondenza delle fosse e fessure occlusali in modo da creare una barriera protettiva nei confronti dei batteri. Materiali per sigillature Ø CVI Ø CVI modificati con resina: trppo idrofili. Vantaggi (rilasciano fluori fungendone da serbatoio) Ø Sigillanti resinosi: si usano questi. Ø Compomeri, abbandonati Ø Flow I vantaggi della sigillatura sono: protezione nei confronti delle carie occlusali, indolore, non modificano la struttura del dente, inattivano carie incipienti, Gli svantaggi sono: se applicati male falliscono, non si possono mettere interprossimali, possono nascondere carie occlusali se applicati sopra ad una lesione. Necessita di controlli periodici. DIGA Vantaggi: accesso, visiblità, campo asciutto, sicurezza, comfort, efficienza, riduzione infezioni. UNCINI Sono composti da: arco, braccio (ali mesiali e ali distali), incisure, fori, ganasce, punti di contatto. Anteriori: 9, 212. Premolari: 2A, 27N. Molari: W8A, 26N, 27N, 12 A , 13 A. Tecniche Prima uncino, poi diga. Vantaggi: atraumatico per il paziente, migliore visibilità. Svantaggi: possibilità di lacerare la diga, no anteriori, invasivo, foro ampio. Prima diga, poi uncino. Vantaggi: non si lacera la diga, buona visibilità. Svantaggi: necessità di 4 mani, difficile nei posteriori, invasivo. Wing technique Vantaggi; semplice e veloce Svantaggi: visiblità, lesioni Bow technique Vantaggi visibilita, 2 mani, no lesioni Svantaggi: solo nei posteriori, lacerazione diga. STRUMENTI Frese 1- Forma dell’attacco Ne abbiamo 3 tipi. FG per turbina e manipolo rosso 1,59mm, FG per manipolo dritto, e RA. 2- Materiale Possono essere al carburo di tungsteno o inox. La testa può essere diamantata o in acciaio. Con la diamantata si apre lo smalto, con la multilama si va in dentina. Ø Ø Ø Ø Frese multilama La testa ha 6-8 lame. Ogni lama ha una faccia e un dorso. Angolo della lama: angolo tra faccia e dorso Clearance angle: angolo tra dorso della lama e superfice da fresare Clearence space: spazio tra due lame successive, che permette di rimuovere i residui. Rake angle, angolo tra la faccia della lama e la linea perpendicolare alla superficie del dente. Puo essere negativo, positivo o nullo. Iso6360 5 numeri. Il primo indica il materiale della punta, il secondo indica attacco e lunghezza del manico, il terzo indica la forma della punta, il quarto indica la granulometria, il quinto indica il massimo diametro della parte attiva. Granulometrie Nero verde blu rosso giallo bianco 180-150-100-50-20-8. 180-250, 150-180, 100-125, 50-60, 20-30, 8. Manipoli: turbina 800k, rosso 200k, blu 40k, verde 7400, doppio verde 2700. Classificazione degli strumenti manuali Ø Di black: 1- larghezza della lama, 2- lunghezza della lama, 3- angolo della lama, 4. Angolo del margine tagiente Ø Di Marzuk: strumenti da visita, da restauro e da rimozione di tessuto. COMPOSITI Il composito è fatto da riempitivo, accappiante (silano), monomeri, catalizzatore (canforochinone) e pigmento. Il massimo grado di conversione è del 70%. Le luci polimerizzanti sono: alogene, plasma, led. Le alogene hanno un filtro per il blu, spettro 400500nm e una ventola per il rafreddamento. Si degradano con il tempo. Quelle a led non hanno bisogno di rafreddamento, sono piccoli e hanno un chip interno.

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