Soluzioni - Lezioni (PDF)
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Questi appunti forniscono una panoramica sulle soluzioni chimiche, discutendo vari tipi di soluzioni, come le soluzioni gassose, liquide e solide. Sono spiegati i concetti di solvente, soluto, solvatazione e le forze intermolecolari coinvolte nel processo di dissoluzione, oltre a un'introduzione alle soluzioni acquose e alle sostanze elettrolitiche.
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Le Soluzioni Una soluzione è una miscela omogenea di atomi, molecole, ioni che provengono da sostanze diverse e si distribuiscono uniformemente in tutto il volume Il componente principale è il solvente (presente in quantità maggiore) La sostanza disciolta nel solvente è il soluto Il contatto tra so...
Le Soluzioni Una soluzione è una miscela omogenea di atomi, molecole, ioni che provengono da sostanze diverse e si distribuiscono uniformemente in tutto il volume Il componente principale è il solvente (presente in quantità maggiore) La sostanza disciolta nel solvente è il soluto Il contatto tra solvente e soluto avviene a Le particelle di soluto sono circondate da particelle di solvente. livello molecolare: solvatazione È possibile quando il soluto si scioglie nel solvente. Le soluzioni possono essere sia gassose che liquide che solide SOLUBILITÀ Soluto Solvente Soluzione Esempio Gas Gas Gas Aria (O2 in N2) Gas Liquido Liquido Acqua Frizzante (CO2 in H2O) Liquido Liquido Liquido Vino (Etanolo in H2O) Solido Liquido Liquido Soluzione fisiologica (NaCl in H2O) Liquido Solido Solido Amalgama per ottutazioni (Hg in Ag) Solido Solido Solido Acciaio (C in Fe) Solvatazione Le forze intermolecolari che tengono unite le particelle svolgono un ruolo fondamentale nel processo di dissoluzione Solvatazione un soluto si scioglie nel solvente: le particelle di soluto si disperdono e sono separate le une dalle altre in modo che ognuna sia circondata dalle molecole di solvente La facilità con cui vengono separate dipende dall’intensità relativa di tre tipi di interazione Solvente-solvente Soluto-solvente Soluto-soluto È, nella maggioranza dei casi, un processo ESOTERMICO cioè un processo spontaneo che rilascia calore all’ambiente Soluzioni liquide Soluzione acquosa di un soluto ionico Quando un soluto ionico (ad esempio NaCl) libera in acqua i suoi ioni (dissociazione elettrolitica) NaCl → Na++ Cl- gli ioni vengono solvatati (in questo caso idratati) dalle molecole di solvente Le molecole di acqua si dispongono in modo da massimizzare le interazioni elettrostatiche ione – dipolo Le forze ione – dipolo spiegano la solubilità dei composti ionici in acqua Le soluzioni ioniche o elettrolitiche sono quelle che, per la presenza di ioni positivi e negativi, conducono la corrente elettrica. Un soluto che dà luogo a una soluzione elettrolitica si dice ELETTROLITA. Elettroliti ELETTROLITA FORTE: sostanza che si scioglie formando una DEBOLE: sostanza che si scioglie formando soluzione in cui tutte o quasi tutte le particelle di una soluzione in cui solo una piccola parte delle soluto sono ionizzate molecole di soluto sono ionizzate acidi forti: HCl, HBr, HI, HNO3 , H2SO4 , gli acidi deboli HClO3, HClO4 la maggior parte delle basi e NH3 idrossidi solubili degli elementi del I e II gli alogenuri (F–, Cl–, Br–, I–, ) e i cianuri gruppo (tranne Be(OH)2 e Mg(OH)2) (CN–) dei metalli con numero atomico la maggior parte dei sali solubili (Cl–, Br–, I–, elevato (es. Ag, Pb, Hg) NO3–, SO42–) gli acidi e le basi organiche NON ELETTROLITA: sostanza che si scioglie in acqua senza dissociarsi in ioni (la soluzione non conduce corrente elettrica) I composti ionici solubili generalmente sono elettoliti, mentre i composti molecolari tendono ad essere non elettroliti (fanno eccezione acidi e basi) Soluzione acquosa di un soluto molecolare Quando un soluto molecolare (ad esempio il saccarosio) si scioglie in acqua, le sue molecole vengono solvatate (in questo caso idratate) dalle molecole di solvente Le molecole di acqua formano legami a idrogeno con le molecole di zucchero Saccarosio Vitamina C Le vitamine sono soluti molecolari. Esse possono essere classificate come idrosolubili (solubili in acqua) o liposolubili (solubili nei grassi) Ad esempio, la vit C è una vitamina idrosolubile in quanto, presentando una notevole quantità di gruppi polari, interagisce con l’acqua formando interazioni a idrogeno La Solubilità La solubilità di un soluto in un solvente è definita come la massima quantità di un soluto che, ad una certa temperatura, si scioglie in una data quantità di solvente, formando un'unica fase con esso. Affinché un soluto si sciolga in un determinato solvente liquido, le forze di interazione tra le particelle di soluto e quelle di solvente devono essere dello stesso tipo («simile scioglie il simile»). SOLVENTE POLARE SOLVENTE APOLARE (ad esempio H2O) scioglie: sistemi ionici (NaCl, sali) (ad esempio esano (C6H14)) scioglie: sostanze polari (zucchero, alcol etilico, idrocarburi, grassi, oli HCl…) I2 , S (sostanze non polari) ad esempio molecole contenenti gruppi OH Un sistema che ha affinità con l’acqua è idrofilo Un sistema che NON ha affinità con l’acqua è idrofobo Soluzioni Diluite, Soluzioni Concentrate, Soluzioni Sature Soluzione diluita è una soluzione Soluzione concentrata è una soluzione che contiene una piccola quantità di che contiene una quantità soluto (in relazione alla solubilità ). relativamente grande di soluto (in relazione alla solubilità). Soluzione satura contiene la massima quantità di soluto che può essere sciolta nelle condizioni (e quindi alla temperatura) nelle quali si trova la soluzione. In una soluzione satura, il soluto disciolto è in equilibrio dinamico con quello indisciolto. Effetto della Temperatura sulla Solubilità La tendenza comune consiste (quasi sempre) in un aumento della solubilità di solidi e liquidi in solventi liquidi all’aumentare della temperatura Al contrario, la solubilità dei gas nei liquidi decresce sempre all’aumentare della temperatura I gas sono più solubili nei liquidi freddi che in quelli caldi, per questo motivo i mari del Nord sono notoriamente più pescosi dei mari tropicali Grazie alla maggiore concentrazione di ossigeno nella soluzione fredda dell’acqua del mare, è garantita la sopravvivenza di una biomassa ponderalmente maggiore rispetto a quella che può sopravvivere in mare a temperature più elevate Solubilità di un Gas in un Liquido «A una determinata temperatura, la solubilità di un gas, che non reagisca col solvente, è direttamente Legge di Henry proporzionale alla pressione parziale del gas medesimo al di sopra della soluzione.» [x] = k·px [x] rappresenta la solubilità del gas x, ossia la quantità in peso di tale gas che si discioglie in una determinata quantità di solvente px è la pressione parziale dello stesso gas sovrastante il liquido k è la costante di Henry e dipende dalla natura del gas, del solvente e dalla temperatura Concentrazione di una Soluzione Si definisce concentrazione di una soluzione la quantità di soluto disciolta in una quantità definita di solvente o di soluzione. Modi per calcolare la concentrazione: 1- Percentuale in massa (%) 2- Percentuale in volume (%) 3- Massa in volume di soluzione 4- Frazione Molare (χ) 5- Molarità (M) 6- Molalità (m) 7- Parti per milione (ppm) 8- Normalità (N) Concentrazione di una Soluzione 1- Percentuale in massa di un componente (%) Se indichiamo con mi la massa di un componente e con mtot la massa totale della soluzione avremo che la percentuale in massa (%) = mi/mtot × 100 g soluto quindi % in massa = ∙ 100 gtot soluzione Esempio - Calcolare la percentuale in massa di una soluzione di 5 g di H2SO4 in 20 g di acqua. 5g Percentuale in massa (%) = ∙ 100 = 20% 20g + 5g 2- Percentuale in volume di un componente (%) Se indichiamo con Vi il volume di un componente e con Vtot il volume totale della soluzione avremo che la percentuale in volume (%) = Vi/Vtot × 100 mL soluto quindi % in volume = ∙ 100 mL soluzione Esempio - Calcolare la percentuale in volume di alcol etilico se si sciolgono 30 mL di alcol in una quantità d’acqua tale da raggiungere un volume di soluzione pari a 150 mL. 30 mL Percentuale in volume (%) = ∙ 100 = 20% 150 mL Concentrazione di una Soluzione 3- Massa in volume di soluzione g soluto massa/volume = litri di soluzione Esempio - Una soluzione satura di NaCl contiene 7.922 grammi di sale in 25.0 mL di soluzione. Calcolare la massa su litro di soluzione 7.922 g g massa su litro = = 317 0.0250 L L 4- Frazione molare di un componente (χ) È data dal numero di moli (n) di un componente diviso per il numero totale di moli di tutti i componenti della soluzione (soluti + solvente) Numero di moli di un componente (ni) rispetto al numero totale di moli dei componenti la soluzione (ntot). Frazione molare (ci) = ni/ntot. La somma delle frazioni molari è eguale ad 1. Esempio - Calcolare la frazione molare di NaOH in una soluzione di 10 g NaOH in 90 g di acqua nA χA = nNaOH = 10 g/40 g·mol-1 nA + nB + nc +.. nH2O = 90 g/18 g·mol-1 nB χB = χA + χB + χC +.. = 1 0.25 nA + nB + nc +.. χNaOH = = 0.047 0.25 + 5 nC χC = nA + nB + nc +.. Concentrazione di una Soluzione 5- Molarità (M) È definita come il numero di moli di soluto in 1 litro di soluzione: molsoluto La specie di cui si vuole indicare la concentrazione si mette tra M= parentesi quadre Lsoluzione Esempi: [H+] = concentrazione molare di H+ [HCl] = concentrazione molare di acido cloridrico Esempio - Calcolare la molarità di una soluzione acquosa che contiene 19.6 g di H2SO4 in 4.00 litri di soluzione 19.6 g 0.20 mol mol g = 0.20 mol M = = 0.050 = 0.050 M 98 4.0 L L mol 6- Molalità (m) È definita come il numero di moli di soluto in 1 kg di solvente molsoluto m= kg solvente Esempio - Calcolare la molalità di una soluzione acquosa che contiene 63 g di HNO3 in 2.0 kg di acqua 63 g 1.0 mol mol g = 1.0 mol m= = 0.50 = 0.50 m 63 2.0 kg acqua kg mol Concentrazione di una Soluzione 7- Parti per milione (ppm) Si indica con ppm le parti (in massa o in volume) di soluto per un milione di parti di soluzione (in massa o in volume) parti di soluto ppm = 106 parti di soluzione Esempio - 5 ppm di SO2 in aria significa: 5 mL mL 5 ppm = = 5 106 mL m3 8- Normalità (N) Numero di equivalenti (ne) di un componente per litro di soluzione. ne soluto z= numero di equivalenti su mole (valenza) N= massa massa molare litri ne = ne= n·z massa equivalente = massa equivalente z Valenza di un acido = numero di protoni ceduti Valenza di una base = numero di protoni acquistati Valenza di un ossidante = numero di elettroni acquistati Valenza di un riducente = numero di elettroni ceduti Valenza di un sale = numero di cariche liberate in soluzione Esempio - Calcolare la normalità di una soluzione che contiene 196 g di H2SO4 in 3 litri di soluzione: Massa equivalente = 98/2 = 49 N = (196/49)eq/3 litri = 1.33 eq/litri Diluizione di una Soluzione Si incontra spesso il problema di dover preparare una soluzione diluita a concentrazione data partendo da una soluzione più concentrata. Quando si diluisce una soluzione, miscelandola con del solvente puro, la quantità di soluto non viene modificata (il numero di moli di soluto rimane costante) Molarità1 · Volume1 = Molarità2 · Volume2 M1·V1 = M2·V2 M2·V2 M2·V2 M1·V1 M1·V1 Formule inverse: M1 = V1= M2 = V2= V1 M1 V2 M2 Diluizione di una Soluzione Esempio - Quanti mL di soluzione 2.5 M di acido cloridrico (HCl) occorrono per preparare 1.50 litri di soluzione 0.050 M? M1 = 2.5 M M2 = 0.050 M V1 = x? V2 = 1.50 L 0.050 M ∙ 1.50 L V1 = = 0.030 L = 30 mL 2.5 M Dopo la diluizione cambia la concentrazione, ma le moli di soluto restano le stesse! numero di moli di soluto =Volume (litri) · Molarità (mol/litro) Esempio: Si hanno 30 mL una soluzione 2.5 M di acido cloridrico (HCl) M1 = 2.5 M V1 = 0.030 L n1 = (2.5)(0.030) = 0.075 mol Dopo la diluizione, si hanno 1.50 L di soluzione 0.050 M (solvente aggiunto = 1.50-0.030 = 1.47 L) M2 = 0.050 M V2 = 1.50 L n2 =(0.050)(1.50)= 0.075 mol Preparazione di una Soluzione Esempio - Preparazione di 250.0 mL di una soluzione 0.0150 M di KMnO4 1. Convertire il volume in litri 250. 0 mL = 0.2500 L mL 1000 L 2. Calcolare quante moli di KMnO4 sono contenute in 0.2500 L di una soluzione 0.0150 M 0.2500 L · 0.0150 mol/L= 3.75·10–3 mol di KMnO4 3. Convertire le moli di KMnO4 in grammi usando la massa molare come fattore di conversione g MM (KMnO4 ) = 39.10 + 54.94 + (4 · 16.00) = 158.04 mol g 158.04 · 3.75 · 10−3 mol = 0.593 g mol In laboratorio: 1) Si pesano 0.593 g di KMnO4 2) Si versano nel matraccio tarato da 250 mL 3) Si porta il volume a 250 mL Preparazione di una Soluzione Esempio - Una soluzione è preparata sciogliendo 17.2 g di C2H6O2 in 0.500 kg di acqua. Il volume finale della soluzione è 515 mL. Calcolare a) la molarità della soluzione; b) la molalità; c) la % in massa; d) la frazione molare del soluto. 1. Convertire il volume in litri 515 mL = 0.515 L mL 1000 L 2. Calcolare a quante moli corrispondono 17.2 g di C2H6O2 usando la massa molare: 1 mol C2H6O2 17.2 g di C2H6O2 · = 0.277 mol di C2H6O2 62.07 g C2H6O2 molsoluto 0.277 mol C2H6O2 a) Calcolare la molarità M= Molarità (M) = = 0.538 Lsoluzione 0.515 L molsoluto b) Calcolare la molalità m= kg solvente Preparazione di una Soluzione g soluto c) Calcolare la % in massa % in massa = ∙ 100 gtot soluzione 17.2 g % in massa = ∙ 100 = 3.33% 17.2 g + 500 g nA d) Calcolare la frazione molare del soluto χA = nA + nB + nc +.. Calcolare prima a quante moli corrispondono 500 g di H2O usando la massa molare: 1 mol H2 O mol H2 O = 500 g H2 O · = 27.75 18.02 g H2 O 0.277 mol Frazione molare c = = 9.89 · 10−3 0.277 mol + 27.75 mol Densità La densità (d) di un oggetto è la sua massa per unità di volume massa m d = = volume V Nel SI (sistema internazionale) l'unità base per la massa è il chilogrammo (kg). Spesso in chimica si usano dei sottomultipli (in genere il grammo). Per il volume l'unità nel SI è il metro cubo (m3) che però è molto scomodo per l'uso di laboratorio. Si usa quindi il litro: litro (L)= 1 dm3= 10–3 m3 sottomultipli: 1 mL= 10–3 L = 1 cm3= 10–6 m3 Mentre massa e volume sono proprietà estensive (cioè dipendono dalla quantità di materia), la N.B. densità è una proprietà intensiva (cioè è indipendente dalla quantità di materia). Esempio - In un esperimento occorrono 43.7 g di alcool isopropilico. Sapendo che la densità dell’alcool isopropilico è 0.785 g/mL, quale volume di alcool bisogna usare? m 43.7 g V = = = 55.7 mL d 0.785 g/mL Densità Esempio – Esprimere in molarità la concentrazione di una soluzione acquosa 0.396 molale di glucosio (C6H12O6). (densità della soluzione= 1.16 g/mL) m=0.396 mol/kgsolvente 1. Calcolare la massa glucosio 0.396 mol C6H12O6 · 180.2 g (MM C6H12O6) = 71.4 g 2. Calcolare la massa soluzione 71.4g (C6H12O6)+1000g (H2O)=1071.4g 3. Calcolare il volume soluzione m 1071.4 g V = = = 923 mL = 0.923 L d 1.16 g/mL 4. Calcolare la molarità molsoluto Molarità= = 0.396 mol/0.923 L=0.429 M (mol/L) Lsoluzione Densità Esempio - Un disinfettante è costituito da una soluzione di alcol isopropilico (C3H7OH) al 70.0% m/m (densità = 0.790 g/mL). Esprimere la concentrazione del disinfettante in molarità (a) e molalità (b). 70.0% m/m significa che in 100.0 g di soluzione ci sono 70.0 g di C3H7OH e 30.0 g di solvente. a) Calcolo della molalità 70.0 g 1. Ricavare le moli di alcol isopropilico dalla massa = 1.16 mol 60.09 g/mol 1.16 mol 2. Calcolare la molalità = 38.8 m 0.0300 kg b) Calcolo della molarità 100.0 g 1. Ricavare il volume di soluzione usando la densità = 126 mL 0.790 g/mL 1.16 mol 2. Calcolare la molarità = 9.20 M 0.126 L Legge di Raoult In una soluzione, le proprietà caratteristiche del solvente allo stato puro (quali ad esempio tensione di vapore e punto di ebollizione) vengono modificate dalla presenza del soluto. Soluzione ideale Ipotetica soluzione che si formi senza che il miscelamento dei componenti causi sviluppo o assorbimento di calore e il cui volume sia la somma dei volumi dei singoli componenti Le proprietà dipendono Le forze di attrazione tra particelle di soluto e particelle di solvente sono della dalla concentrazione dei stessa entità di quelle esistenti tra particelle di soluto e particelle di soluto e tra componenti. particelle di solvente e particelle di solvente. In una soluzione ideale, la tensione di vapore, PA, di un qualsiasi componente volatile A è proporzionale alla frazione molare XA del componente stesso; ossia: PA = XA · P°A legge di Raoult La costante di proporzionalità P°A è la tensione di vapore che il componente A possiede quando è allo stato puro, a una determinata temperatura. Le soluzioni ideali obbediscono alla legge di Raoult a tutte le concentrazioni (e a tutte le temperature). Le soluzioni reali invece presentano deviazioni anche notevoli da tale legge, ma la seguono con buona approssimazione quando la soluzione è diluita. Legge di Raoult Se consideriamo una miscela di due liquidi A e B, il loro contributo alla tensione di vapore totale della soluzione sarà: 𝑝𝐴 = 𝑝°𝐴 ∙ 𝜒𝐴𝑙𝑖𝑞 𝑃𝑡𝑜𝑡 = 𝑝𝐴 + 𝑝𝐵 = 𝑝°𝐴 ∙ 𝜒𝐴𝑙𝑖𝑞 + 𝑝°𝐵 ∙ 𝜒𝐵𝑙𝑖𝑞 p°A 𝑝𝐵 = 𝑝°𝐵 ∙ 𝜒𝐵𝑙𝑖𝑞 Il vapore in equilibrio con la soluzione non ha la stessa p°B composizione della soluzione ma è più ricco del componente più pA volatile pB 𝑝𝐴 = 𝜒𝐴𝑔𝑎𝑠 ∙ 𝑃𝑡𝑜𝑡 Legge di Dalton 𝑃𝑡𝑜𝑡 = 𝑝𝐴 + 𝑝𝐵 𝑝𝐵 = 𝜒𝐵𝑔𝑎𝑠 ∙ 𝑃𝑡𝑜𝑡 𝑝𝐴 = 𝑝°𝐴 ∙ 𝜒𝐴𝑙𝑖𝑞 Legge di Raoult 𝑝𝐵 = 𝑝°𝐵 ∙ 𝜒𝐵𝑙𝑖𝑞 0 𝜒𝐴𝑙𝑖𝑞 → 1 1 ← 𝜒𝐵𝑙𝑖𝑞 0 𝑝°𝐴 𝑝°𝐴 ∙ 𝜒𝐴𝑙𝑖𝑞 = 𝜒𝐴𝑔𝑎𝑠 ∙ 𝑃𝑡𝑜𝑡 𝜒𝐴𝑔𝑎𝑠 = 𝜒𝐴𝑙𝑖𝑞 ∙ 𝜒𝐴𝑔𝑎𝑠 ≥ 𝜒𝐴𝑙𝑖𝑞 𝑃𝑡𝑜𝑡 𝑝°𝐵 ≤ 𝑃𝑡𝑜𝑡 ≤ 𝑝°𝐴 essendo 𝑝°𝐵 𝜒𝐵𝑔𝑎𝑠 ≤ 𝜒𝐵𝑙𝑖𝑞 𝑝°𝐵 ∙ 𝜒𝐵𝑙𝑖𝑞 = 𝜒𝐵𝑔𝑎𝑠 ∙ 𝑃𝑡𝑜𝑡 𝜒𝐵𝑔𝑎𝑠 = 𝜒𝐵𝑙𝑖𝑞 ∙ 𝑃𝑡𝑜𝑡 Colloidi e Sospensioni Si parla di : SOLUZIONE se la dimensione delle particelle di soluto è < 1 nm COLLOIDE se la dimensione delle particelle è compresa tra 1 nm e 1000 nm (1 nm < dimensione particelle < 1000 nm) SOSPENSIONE se la dimensione delle particelle è > 1000 nm COLLOIDI Alcuni sistemi tendono a formare, in un solvente o fase disperdente, aggregati molto piccoli (dispersione colloidale) senza però solvatarsi a livello molecolare (soluzione). La sostanza si trova in uno stato finemente disperso, intermedio tra soluzione e miscuglio eterogeneo (o sospensione). Quando la dimensione di queste particelle è tra 1 e 1000 nm si parla di colloidi Colloidi Fase Fase Dispersione Esempio dispersa disperdente colloidale Liquido Gas Aerosol Nebbia Solido Gas Aerosol Fumi, polveri Gas Liquido Schiuma Panna montata Liquido Liquido Emulsione Latte, maionese Solido Liquido Sol Vernici, dentifricio Gas Solido Schiuma solida Polistirolo Liquido Solido Gel Burro, formaggio, argilla, gelatina Solido Solido Sol solido Plastiche e vetri colorati Colloidi Proprietà dei colloidi: Le particelle non si aggregano a causa di interazioni elettrostatiche repulsive Sono (abbastanza) stabili alla gravità (al contrario delle sospensioni, > 1000 nm) Non sono filtrabili da filtri comuni Le particelle si muovono con moto browniano (effetto degli urti molecolari) Danno effetto Tyndall è un fenomeno di diffusione della luce che si manifesta in sistemi colloidali, in sospensioni ed emulsioni. È dovuto alla presenza di particelle di dimensioni comparabili a quelle delle lunghezze d’onda della luce incidente. La luce con lunghezze d'onda più corte vengono disperse meglio, quindi il colore della luce dispersa assume una tinta azzurra. Sol, Gel, Emulsioni Le dispersioni più stabili si formano quando le particelle hanno la stessa carica elettrica, positiva o negativa: ciò si verifica, per esempio, quando le particelle colloidali attraggono (adsorbono) sulla loro superficie ioni originati da un soluto. In questi casi, gli ioni di carica opposta presenti nel solvente garantiscono la neutralità complessiva del sistema. I sol sono delle dispersioni colloidali di un solido in un liquido. Le particelle hanno dimensioni comprese tra 1 µm e 1 nm. Il dentifricio è un esempio di sol. I gel sono dei colloidi in un liquido è disperso in un solido. Esistono sia gel inorganici che organici, costituiti ad esempio da polimeri, proteine o polisaccaridi. In altri casi, invece, le particelle che formano la dispersione colloidale sono di dimensioni molto grandi, per esempio le proteine, e presentano esse stesse gruppi dotati di carica elettrica. Le emulsioni, dispersioni colloidali di un liquido in un altro liquido, risultano stabili se è presente una terza sostanza, chiamata emulsionante. La maionese, per esempio, è un’emulsione di tipo olio-in-acqua stabilizzata dalla lecitina presente nel tuorlo dell’uovo, una sostanza lipidica le cui molecole conferiscono alle microgocce d’olio una superficie carica elettricamente. Tensioattivi I tensioattivi sono sostanze che hanno la proprietà di abbassare la tensione superficiale di un liquido (normalmente acqua). Sono composti da molecole con una duplice natura: una coda generalmente idrocarburica non polare (lipofila) e una “testa” polare-ionica che è idrofila Sodio dodecil solfato In acqua queste sostanze tendono a formare colloidi contenenti aggregati di più molecole detti micelle che si organizzano in modo da esporre la parte polare al solvente Quando l’acqua entra in contatto con una superficie contenete un grasso, essa non deterge essendo immiscibile col grasso: deve essere aggiunto un tensioattivo. Durante la detergenza le molecole di tensioattivo entrano con la parte lipofila nel grasso (da detergere) e tengono la parte polare dalla parte del solvente (acqua) Ciò genera la possibilità di disperdere piccole particelle del grasso nel solvente che può trascinarle