Clinica e Psicopatologia PDF

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These notes cover the definition of psychopathology and mental disorders. They explore different indicators of abnormality, cultural influences on diagnoses, and the DSM-5, along with its limitations.

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CLINICA E PSICOPATOLOGIA Scopo: Saper fare delle diagnosi – esame orale + Libri= pearson (vedi sito), modelli di psicoterapie (cionini) Capitoli: 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14 ESAME= 9 gennaio→ inizia a studiare il 9 dicembre (=20gg) Cionini= modello comportamentale-psicodimanico-sistemico-um...

CLINICA E PSICOPATOLOGIA Scopo: Saper fare delle diagnosi – esame orale + Libri= pearson (vedi sito), modelli di psicoterapie (cionini) Capitoli: 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14 ESAME= 9 gennaio→ inizia a studiare il 9 dicembre (=20gg) Cionini= modello comportamentale-psicodimanico-sistemico-umanistico (=modello antropologico, applicazione dello scompenso e la teoria della cura) CAPITOLO 1 DEFINIZIONI - Psicologia Generale: studia tutte le componenti della mente umana, come funziona la mente dell’uomo (adulto) - Psicologia Sperimentale: studia parti della psicologia che non conosciamo, parte metodologica, studia come studiare i vari fenomeni - Psicologia Clinica: studia le alterazioni dalla norma delle funzioni mentali - Psicologia Sociale: studia come cambia il comportamento del singolo quando entra nelle comunità (diverso dalla sociologia che studia il gruppo e non il singolo) - Psicofisiologia: parte biologica del funzionamento mentale, processi chimici (= ormoni, circuiti ecc) - Neuropsicologia: studio delle alterazioni dei processi studiati dalla psicofisiologia - Psicologia Età evolutiva: come i processi mentali evolvono nel corso del tempo Psicologia della personalità ecc.. PSICOPATOLOGIA→ si occupa della comprensione della natura, delle cause e del trattamento dei disturbi mentali. ANORMALITA’ Il primo compito della psicologia è dare alcune definizioni, come quella di anormalità. ANORMALITA’ → non esiste un accordo chiaro sulla definizione, vi sono però dei chiari indicatori per definirla, nessun singolo indicatore è sufficiente a determinare un comportamento anomalo. La cultura ha un ruolo nel determinare ciò che è considerato normale e anormale. Gli indicatori sono delle manifestazioni che spesso sono associate alla psicopatologia, un indicatore non fa la patologia. INDICATORI DI ANORMALITA’ ❖ Disagio soggettivo: esperienze di dolore psichico (= per noi è prezioso) es= se un uomo è in lutto per la perdita della moglie e piange tutto il giorno non è malato, non è anormale! Però può diventare patologia (=se non si riesce a superare il lutto) ❖ Disadattamento: può essere sociale, lavorativo o affettivo, Il comportamento disadattivo interferisce in modo negativo con il benessere con il lavoro e con propri rapporti con le altre persone Es= truffatore o killer. Entrambi hanno disturbo di personalità antisociale, entrabi agiscono per denaro, non considerano il loro un comportamento disadattivo noi invece li consideriamo anormali perché vediamo il loro comportamento disadattivo nei confronti della società. ❖ Devianza statistica: se tutti fanno una cosa e una persona la fa diversamente è un segnale di devianza statistica cioè si è lontani dal “normale” però: il genio è statisticamente raro (=quindi devianza) però non non consideriamo queste persone anormali invece il ritardo mentale che è anch’esso statisticamente raro noi lo consideriamo anormale PERCHE’? → se qualcosa è raro ma poco desiderabile (=ritardo mentale) noi siamo portati a considerarlo anormale invece qualcosa di raro ma desiderabile (=genio) noi non lo consideriamo anormale. ❖ Violazione delle norme della società: quando le persone che appartengono a un certo gruppo culturale smettono di seguire le regole sociali o morali questo loro atteggiamento viene considerato anomalo/anormale → però ogni cultura segue le proprie regole quindi: es= guidare una macchina o guardare la tv sono comportamenti anomali per la popolazione Amish però per molte società sono comportamenti perfettamente normali. (=divieto di sosta VS mamma che affoga figlio)→ anormalità dipende dal grado di violazione. ❖ Disagio sociale: si parla anche di quando qualcuno viola una regola sociale non scritta. ex. Autobus vuoto, sale una persona e si siede proprio vicino a me, il comportamento di quella persona è anomalo? Per molti si anche se questa persona non ha infranto alcuna legge: ha pagato il biglietto e può sedersi dove preferisce ma noi proviamo un senso di disagio sociale domandandoci perché si è seduto proprio vicino a me. ❖ Irrazionalità e imprevedibilità: noi ci aspettiamo che le persone si comportino in un determinato modo e se non si comportano in quel determinato modo noi le consideriamo come anticonformiste e anormali. Es= se una persona seduta accanto a noi improvvisamente inizia ad urlare consideriamo qiesto comportamento anomalo oppure andare in giro in costume in inverno ❖ Pericolosità: i terapeuti sono tenuti ad ospedalizzare soggetti che risultano pericolosi per se stessi o gli altri, chi è pericoloso per se stesso o per gli altri è considerato psicologicamente anormale. Però bisogna specificare, es un soldato è pericoloso per se stesso e per gli altri ma non è considerato anormale perché? Il fatto di essere un pericolo per noi e per gli altri non significa necessariamente essere malati di mente, al contrario non tutti coloro che hanno un disturbo mentale sono potenzialemente pericolosi per sé e per gli altri. Sono i terapeuti a doverlo stabilire. In poche parole la CULTURA ha un ruolo fondamentale nel determinare ciò che è e che non è NORMALE in una società in costante cambiamento→ es nel passato l’omosessualità era considerata un disturbo mentale oggi non è più così. Società del benessere → esclude la sofferenza, il male viene da altri, mai da noi stessi. DSM-5 Lo standard di riferimento per la definizione di vari tipi di disturbi mentali è il manuale DSM-5 (scritto dall’APA), un manuale che viene aggiornato di volta in volta, l’ultima versione risale al 2013. il dsm fornisce tutte le informazioni necessarie per diagnosticare i disturbi mentali e fornisce ai medici i metodi di diagnosi per ogni disturbo. Inoltre da informazioni sul numero e il tipo di sintomi necessari per fare una diagnosi. Nel DSM-5 si definisce un disturbo mentale come: “Sindrome che è presente in un individuo e che coinvolge in modo clinicamente significativo un disturbo del comportamento, la regolazione di un’emozione o il funzionamento cognitivo” SINDROME → insieme di fenomeni che in sè vanno a definire una patologia, sia parte emotiva che comportamentale. Il DSM non è l’unico sistema di classificazione psichiatrica, esiste anche l’ICD-10 (Classificazione internazionale dei disturbi, pubblicato dall’Organizzazione mondiale della sanità). Ci sono tante teorie su come si sviluppano le malattie mentali, quando si parla di cause bisogna parlare di multifattorialità, devono essere prese in considerazione diversi ambiti da indagare come una disfunzione biologica dei processi cognitivi. Si ha un disagio clinicamente significativo o addirittura una disabilità, è inoltre importante che questi comportamenti disfunzionali non derivino dalla devianza sociale o da conflitti sociali. CLASSIFICAZIONE E DIAGNOSI I sistemi di classificazione forniscono una nomenclatura e un linguaggio comune: ❖ permettono di strutturare le informazioni ❖ facilitano la ricerca ❖ stabiliscono ciò che viene definito patologico. La nomenclatura dà ai clinici e ai ricercatori un linguaggio comune e termini descrittivi più semplici per la definizione di condizioni cliniche complesse (ex. Il termine “schizofrenia” ha lo stesso significato per tutti, facilitando così la comunicazione tra professionisti). Vantaggi della classificazione: ❖ Linguaggio comune ❖ Strutturare le informazioni in modo più organizzato ❖ La classificazione facilita la ricerca (agevola la comprensione e la scelta del giusto trattamento) ❖ Stabilisce ciò che viene definito patologico e il campo di pertinenza ❖ Più disturbi sono classificati, maggiore è la possibilità di avere un’adeguata assistenza sanitaria Svantaggi della classificazione: ❖ Perdita informazioni del singolo soggetto (causa abbreviazioni) ❖ Focalizzazione sui sintomi comuni, perdita focus sull’individualità del singolo ❖ Stigma, stereotipi ed etichette associate ad una diagnosi psichiatrica ❖ Influenza del concetto di sé a causa dell’etichetta assegnata STEREOTIPI → Credenze o idee automatiche, riguardanti altre persone, che inevitabilmente impariamo crescendo in una specifica cultura. Es= persone che indossano gli occhiali sono più intelligenti (=ma non è vero) STIGMA → attribuzione di qualità negative ad una persona o ad un gruppo di persone, spesso causa la paura di rivelare apertamente di avere un disturbo per evitare di essere indesiderato sul lavoro ed essere discriminato Lo stigma colpisce principalmente i giovani, gli uomini e le minoranze etniche. Stigma e stereotipi sono collegati tra loro Sia gli stigmi che gli stereotipi possono causare, nelle persone disinformate, la convinzione che determinati comportamenti siano tipici di un determinato disturbo mentale, a prescindere dalla sua gravità (ex. Se vedo uno che urla senza saperne il motivo posso pensare sia schizofrenico, magari in realtà lo ha punto un’ape). Il DSM-5 non classifica le persone, classifica solo i disturbi e i sintomi che le persone presentano. COME RIDURRE I P REGIUDIZI DELLE PERSONE MALATE DI MENTE Grazie ad alcuni esperimenti svolti (Arthur e colleghi) si è scoperto che gli stigmi e stereotipi sono presenti anche nei paesi meno industrializzati: nonostante viene spiegato che le malattie mentali sono reali disturbi cerebrali, l’atteggiamento di esclusione non è migliorato come sperato. Lo stigma può essere ridotto aumentando i contatti con le persone del gruppo stigmatizzato→ tuttavia ciò provoca altri tipi di problemi ad esempio chi interagisce con una persona che ha un disturbo mentale può provare disagio a causa delle reazioni che una persona malata di mente provoca nella maggioranza delle persone. Un esperimento ha dismostrato che→ gli studenti hanno provato più angoscia e tensione muscolare quando hanno immaginato di interagire con un individuo con schizofrenia. Da qui si può capire che le persone tendono ad evitare i malati mentali perché gli provoca un aumento dell’attivazione psicofisiologica considerata sgradevole per loro. CULTURA E ANORMALITA’ Quando si cerca di dare una definizione di anormalità, bisogna prendere in considerazione le varie differenze culturali, questo viene tuttavia esplicitamente riconosciuto nella definizione di “disturbo” presente nel DSM-5. Culture diverse → abitudini diverse → comportamenti condivisi → modi diversi di descrivere disturbi Es= non esiste una parola per il termine “depresso” nel vocabilario di alcune tribù dei nativi americani. I membri di queste comunità descrivono i sintomi della depressione da un punto di vista fisico e non emotivo, questo non significa che essi non hanno la depressione da un punto di vista clinico. La descrizione dei disturbi deriva principalmente da come viene interpretato il distress, alcuni esempi possono essere: i disturbi clinici sono influenzati dalla cultura di appartenenza come: ❖ In Cina, in presenza di depressione, si pone importanza al disagio fisico, non psichico ❖ In Giappone, c’è un disturbo tipico chiamato KYOFUSHO-TAIJIN→ caratterizzato dal timore che si possa turbare gli altri con lo sguardo, l’espressione del viso o con l’odore del proprio corpo (=disturbo d’ansia) ❖ Sindrome dell’angoscia per i latini→ take de nervios (=attacco di nervi), essa parte da un evento stressante come divorzio o lutto con crisi di pianto, tremori e forti urla. Si ha la sensazione di essere fuori controllo Il pregiudizio nei confronti delle persone affette da malattie mentali sembra essere diffuso in tutto il mondo, certe azioni non convenzionali e alcuni comportamenti sono quasi universalmente considerati come prodotto di un disturbo mentale. IN CHE MISURA SONO COMUNE I DISTURBI MENTALI? Possibili fattori che scatenano disturbo mentali sono: - La classe sociale a cui si appartiene - La zona depressa (=zone malfamate, economicamente basse) - La dieta alimentare - Esposizione a infezioni o contaminazioni ambientali EPIDEMIOLOGIA →(=ESSA RIGUARDA LA PREVALENZA E L’INCIDENZA) è lo studio della distribuzione delle malattie, dei disturbi o comportamenti correlati alla salute in una determinata popolazione. Un elemento importante per essa è sapere la frequenza dei disturbi. Per farlo ci sono diversi modi: prevalenza→ si riferisce al numero di casi attivi di patologie in una popolazione durante un dato periodo di tempo, comunemente espressa in percentuali. Il picco di prevalenza si riferisce alla percentuale stimata di reali casi attivi di una data malattia in una data popolazione e in un dato momento (ex. Se volessimo calcolare la prevalenza di 1 anno della depressione, dovremmo contare tutti coloro che hanno avuto o hanno depressione nel corso dell’anno) Potremmo inoltre ottenere una stima del numero di persone che hanno avuto un particolare disturbo in qualsiasi momento della loro vita, ovvero una stima di prevalenza del periodo di vita. Stime di prevalenza una tantum, si estendono su una vita intera e comprendono sia gli individui attualmente malati sia quelli ormai guariti. INCIDENZA → è il numero di nuovi casi che si verificano in un determinato periodo di tempo (=generalmente 1 anno), tendono ad essere valori inferiori a quelli di prevalenza perché escludono i casi preesistenti La fonte più completa per valutare i casi in America è l’NCS-R, è stata infatti campionata la popolazione adulta americana per vedere quante persone sono affette da una determinata patologia. Essendo il DSM-5 troppo recente non è stato possibile verificarne una prevalenza, quello che però si evince dalle analisi di versioni precedenti è che: ❖ I disturbi individuali più comuni sono il disturbo dep. maggiore, l’abuso di alcol e le fobie specifiche ❖ La durata del disturbo può anche risultare breve ❖ Molte persone pur avendo tutti i sintomi di un determinato disturbo non ne vengono seriamente compromesse Tra i disturbi può esserci: COMORBILITA’ → presenza di uno o più disturbi nella stessa persona, avviene con più probabilità in persone che presentano un disturbo mentale grave. Es= una persona che beve troppo che allo stesso tempo è depresso e ha disturbi d’ansia. “COSTO” DELLA MALATT IA I disturbi mentali hanno un grande “costo” - sia a livello economico per la nazione che deve farsi carico di mettere a disposizione cure e personale (depressione è patologia più costosa) - sia a livello di conseguenze sul paziente. Tutto questo indica la necessità di trovare modi più efficaci per procurare servizi di salute mentale affidabili. TRATTAMENTI Molti trattamenti includono farmaci e forme di psicoterapia, ciò però non significa che tutte le persone che sono affette da un disturbo mentale possono usufruire di un trattamento: - alcuni cercano di evitare il problema minimizzando la sofferenza - altri invece possono riuscire e recuperare senza chiedere aiuto. Il trattamento ambulatoriale richiede che un paziente sia seguito da un professionista, il ricovero e l’ospedalizzazione sono le opzioni idonee per le persone che hanno bisogno di un trattamento più intensivo di quello che può essere fornito su base ambulatoriale. Ultimi decenni → tendenza a non ricoverare o a ricoverare sempre meno CHI SONO I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE MENTALE? - Psichiatra → prescrizione farmaci ed controllo effetti collaterali - Psicologo→ terapia individuale + volte a settimana - Assistente sociale→ aiuta nei problemi familiari - Infermiere psichiatrico → controlla quitidianamente il paziente, lo supporta e lo aiuta L’intensità del trattamento è progettata per aiutare il paziente a stare meglio più rapidamente, solitamente si alternano uno psichiatra e uno psicologo: purtroppo essendo il numero di specialisti molto basso spesso capita che determinati compiti vengano dati alla persona sbagliata (ex. uno psichiatra oltre a dare farmaci svolge il ruolo di psicologo, sbagliato). In Italia la salute mentale fa cagare, ecco perché ci sono pazzi a tutto spiano. QUALI SONO I DISTURBI MENTALI PIÙ COMUNI? - disturbo d’ansia - disturbo dell’umore - disturbo da abuso di sostanze APPROCCI DI RICERCA IN PSICOPATOLOGIA Grazie alle ricerche in psicologia è possibile: ❖ studiare le caratteristiche e la natura dei disturbi ❖ conoscere i sintomi di una malattia ❖ capire se una malattia tende ad essere acuta (di breve durata) o cronica (lunga durata) ❖ conoscere qualcosa in più alla semplice eziologia (=ossia le cause dei disturbi) ❖ fornire migliori cure ai pazienti ❖ ci permette di diminuire i pregiudizi e gli eventuali errori la ricerca ci impedisce di essere ingannati da errori naturali del pensiero e può avvenire in: - cliniche - ospedali - scuole - carceri - per strada La metodologia della ricerca è in continua evoluzione. Esistono 3 diversi approcci utilizzati per raccogliere informazioni sui disturbi mentali: 1) ANALISI DEI CASI DI STUDIO Le informazioni che vengono ricavate dai medici con lo studio dei singoli casi possono essere molto utili, allo stesso tempo sono molto probabilmente soggette a dei bias o distorisioni perché colui che descrive un caso specifico seleziona le informazioni da includere o da non includere. Le conclusioni di un caso hanno una bassa generalizzazione→ le informazioni di un paziente con una determinata patologia non possono essere usate per risolvere i problemi di un altro paziente con la stessa patologia. PUNTI DI FORZA= ❖ Lo studio di casi precendenti è importante per creare nuove teorie di ricerca ❖ Possono fornire una conoscenza su condizioni cliniche particolari e rare LIMITAZIONI= ❖ Bassa generalizzazione ❖ Distosioni o bias 2) DATI SELF-REPORT Se vogliamo studiare il comportamento in maniera più precisa possiamo raccogliere i dati autodescrittivi (=self report) delle persone di cui desideriamo sapere di più. Ciò può avvenire attraverso: - Questionari di vario tipo da completare - Con le interviste sulle proprie esperienze personali LIMITAZIONI= ❖ perché i dati self report sono a volte fuorvianti cioè le persone non sono dei buoni reporter ad esempio= in un’intervista un bambino potrebbe dire di avere tantissimi migliori amici; ma quando lo osserviamo potrebbe giocare sempre da solo. Ciò significa che a volte le persone tendono a mentire per presentarsi in una maniera più favorevole di quello che in realtà è e quindi DATI SELF-REPORT non possono essere considerati veritieri 3) OSSERVAZIONE ❖ Osservazione diretta del comportamento (es= se vogliamo studiare i bambini aggressivi abbiamo bisogno di osservare quante volte essi spingono,mordono, colpiscono ecc) ❖ raccogliere informazioni sulle variabili fisiologiche del bambino aggressivo (es= misurare frequenza cardiaca) ❖ raccogliere info sugli ormoni dello stress(=cortisolo→ chiedendo ai bambini di sputare in un contenitore di plastica e poi inviare i campioni al laboratorio per le analisi) ❖ tecniche di neuroimaging di aree cerebrali (es= la FMRI→ per studiare il cervello mentre lavora, e si può studiare il flusso di sangue nelle parti del cervello durante compiti di memoria) ❖ stimolazione magnetica transcranica (TMS) che crea un campo magnetico sulla superficie della testa. In poche parole la ricerca clinica utilizza un mix di self report e metodi di osservazione come questi elencati FORMARE E VERIFICARE LE IPOTESI IPOTESI → per dare un senso al comportamento i ricercatori formulano delle ipotesi→ è uno sforzo per spiegare, prevedere o esplorare qualcosa. Gli scienziati cercano di progettare studi di ricerca che li aiuteranno a capire come e perché le cose accadono. Es= perché il tasso di suicidio è + alto nelle donne che hanno subito un’operazione di chirurgia plastica al seno? 1- Perché le donne che cercano di aumentare il volume del loro seno potrebbero avere dei più alti tassi di psicopatologie 2- Insoddisfazione del risultato dell’intervento 3- Complicanze post-operatorie che possono portare a depressione Es n2= perché il tasso di depressione per gli uomini ebrei soffrono più di depressione di altri uomini? La risposta degli studiosi potrebbere essere che - Gli uomini ebrei fanno più uso di alcool → la depressione è legato all’uso di alcol Un metodo per aiutare lo sviluppo di ipotesi è lo studio dei casi. CAMPIONAMENTO La ricerca in psicologia si occupa di acquisire una maggiore comprensione e, nel caso fosse possibile, il controllo di un comportamento anomalo, uno dei fattori fondamentali è il CAMPIONAMENTO: cercare di selezionare le persone che sono rappresentative della popolazione. L’obiettivo è che il campione rispetti il più possibile la popolazione totale. Spesso accade che gli scienziati usano nei loro studi i “campioni di convenienza”, ovvero gruppi di persone facilmente accessibili (ex. studenti universitari). Campione molto rappresentativo → maggiore possibilità di generalizzare i risultati Concetti fondamentali: ❖ VALIDITA’ ESTERNA, La validità esterna fa riferimento alla possibilità di generalizzare i risultati a individui e contesti differenti da quelli che il ricercatore ha considerato. Es= uno studio che coinvolge una popolazione sia maschile che femminile di tutte le età e gli stessi livelli di istruzione è più rappresentativo e quindi avrà maggiore validità esterna della ricerca che utilizza solo studenti universitari femminili. VALIDITA’ INTERNA, La validità interna va a definire se la relazione tra due variabili è di tipo causale (si ha validità interna quando tra due variabili c’è relazione causale. E quindi quanta fiducia possiamo avere in un determinato studio. Esempio→ una verifica sperimentale di questa relazione può essere: - si crea X in una situazione particolarmente controllata - si osserva se Y subisce delle modifiche oppure no - si definisce l’intevento su X “manipolazione della variabile indipendente” - il risultato di Y viene chiamato “variazione della variabile dipendente” per testare le loro ipotesi i ricercatori utilizzano il gruppo di controllo (= gruppo di confronto) e gruppo sperimentale (=gruppo criterio). ❖ GRUPPO DI CONTROLLO, ovvero un gruppo di persone che non presentano la malattia di studio (=deve poter essere comparabile al gruppo sperimentale in età, livello di educazione, numero di maschi e femmine ecc). ❖ GRUPPO SPERIMENTALE, persone con la malattia in studio. Nel caso dei gruppi di studio è importante la comparabilità, ovvero il fatto che in entrambi i gruppi siano simili in numero di maschi, femmine, livello di istruzione e variabili demografiche. Solo quando si utilizza un gruppo di controllo adatto i ricercatori possono confrontare i due gruppi sulle variabili di interesse per vere se ci sono delle differenze. RICERCHE CORRELAZION ALI i ricercatori in psicopatologia hanno tra gli obiettivi quello di conoscere le cause dei vari disturbi. Ad esempio si vorrebbero conoscere i fattori che provcano la depressione che potrebbero essere: lo stess di perdere un genitore nei primi anni di vita Il ricercatore spesso utilizza ciò che è noto come un disegno di ricerca correlazionale: un progetto di ricerca che indica lo studio del mondo così com’è. La ricerca di correlazione non comporta alcuna manipolazione di variabili, piuttosto il ricercatore seleziona alcuni gruppi di interesse (=ad esempio le persone sottoposte ad un forte stress o alla morte di un genitore) e confronta successivamente i gruppi per mezzo di una varietà di misure diverse. (=ad esempio i livelli di depressione). Ogni volta che si studiano le differenze tra gli individui che hanno un determinato disturbo e quelli che non lo hanno stiamo utilizzando un disegno di ricerca correlazionale. MISURARE LA CORRELAZ IONE La ricerca fatta con la correlazione èrende le cose così come sono e crea le associa ai fenomeni osservati. - positiva quando al crescere dell'una cresce anche l'altra, o al diminuire dell'una diminuisce anche l'altra. - negativa quando al crescere di una variabile il valore dell'altra diminuisce, o quando al diminuire dell'una l'altra cresce. Perciò quando ad esempio diciamo che una maggiore quantità di sonno è associata ad una maggiore capacità di memoria (o che una minore quantità di sonno è associata a una minore capacità di memoria, stiamo parlando di CORRELAZIONE POSITIVA. Ad esempio quando diciamo che un maggiore consumo di sigarette è associato a una minore longevità (o il contrario) parliamo di CORRELAZIONE NEGATIVA. Il coefficiente di correlazione è una misura della direzione e della forza di una correlazione, e si indica con la lettera r (come in "relazione"). Il coefficiente di correlazione ha un intervallo di variazione limitato. Il valore di r può variare da -1 a +1, e i numeri al di fuori di questo intervallo sono privi di significato. Qual è allora il significato di quei numeri all’interno dell’intervallo? Esistono 3 tipi di correlazione CORRELAZIONE POSITIVA= Se ogni volta che il valore di una variabile aumenta di una certa quantità anche il valore dell'altra variabile aumenta di una data quantità, allora si dice che tra le due variabili esiste una correlazione positiva perfetta e r = 1 CORRELAZIONE NEGATIVA=Se ogni volta che il valore di una variabile aumenta di una certa quantità, il valore dell’altra diminuisce di una data quantità, allora si dice che tra le due variabili esiste una correlazione negativa perfetta e r= -1 CORRELAZIONE NON CORRELATA=Se ogni volta che il valore di una variabile aumenta di una certa quantità, il valore dell'altra non aumenta né diminuisce in maniera sistematica, allora fra le due variabili non vi è alcuna relazione ed esse vengono dette non correlate e r=0. SIGNIFICATIVITÀ STATISTICA Accanto alla correlazione è possibile vedere questa formula= - p< 0,5→ livello di significatività statistica cioè che la probabilità che la correlazione si verifichi per caso è inferiore a 5 su 100 → questo è statisticamente significativo però non significa che il risultato non possa essere avvenuto per caso, significa solo che non è molto propbabile la significatività statistica dipende oltre che dalla grandezza della correlazione tra le due variabili ma anche dalle dimensioni del campione ad esempio= le correlazioni basate su campioni molto grandi (= 1000 persone) possono essere molto piccole al contrario le correlazioni su campioni molto piccoli devono essere molto alte (=per essere significative) AMPIEZZA DELL’EFFETT O I ricercatori per facilitare il confronto dei risultati tra i diversi studi utilizzano una statistica detta: AMPIEZZA DELL’EFFETTO Es= un ampiezza dell’effetto pari a 0 significa che non c’è associazione tra le variabili. Essa è molto utile quando si vuole confrontare la reale potenza dei risultati nei diversi studi METANALISI La metanalisi si basa su “analisi di analisi” cioè analizza i risultati di altre ricerche. Il temine METANALISI fu introdotto da→ Glass nel 1976 Rappresenta quindi un’analisi fatta "successivamente" quindi che va "oltre" La MA è un metodo di analisi secondario che si basa sui dati della ricerca primaria Esistono 2 classi di MA: - Indici di significatività (P): semplice conteggio dei risultati significativi (p prende tutte le ricerche che hanno ottenuto dei risultati rilevanti) - Indici di grandezza dell’effetto: si basa su indici di grandezza dell'effetto tra X e Y. Un indice di grandezza dell'effetto indica la forza della relazione tra X e Y Perché il secondo approccio è da preferirsi? Con grandi campioni aumenta la probabilità di trovare risultati significativi ma questi sono realmente meritevoli di attenzione solo se hanno una forza (effect size) adeguata quindi poiché il primo approccio si basa solo sul mero conteggio dei risultati significativi il secondo è in grado di stimare quanto è forte quella relazione tra X e Y Procedura MA in 4 passi: 1- Formulazione ipotesi di ricerca e le variabili 2- Individuare criteri per campionare studi pregressi: a) correlazione/causa b) best-evidence synthesis (=miglior prova) si vanno ad eliminare gli studi più difettosi a favore di quelli di alta qualità, se si fa un ottima metanalisi ma di ricerche scadenti, i risultati saranno comunque scadenti. c) omogeneità metodologica→ impedisce l’uso di ricerche con metodi diversi d) inclusione/esclusione unpublished studies→ inclusione o meno di studi mai pubblicati) 3- Individuare moderatori 4- Sintesi della stima della grandezza dell'effetto tra X e Y PROBLEMA DELLA 3 VARIABILE Il problema della terza variabile indica il fatto che non è possibile creare una relazione causale tra due variabili sulla base della correlazione naturale esistente tra di esse, data la possibilità sempre presente, non eliminabile, di una correlazione spuria. CORRELAZIONE NON IMPLICA CAUSALITA’ Ci sono 3 motivi: X Y - X causa Y, cioè esposizione mediatica alla violenza causa aggressività - Y causa X, cioè l’aggressività causa l’esposizione mediatica alla violenza X Y Z - Z causa X e Y, (terza variabile Z), senza che tra loro ci sia una relazione causale diretta. Un esempio di terza variabile potrebbe essere la mancanza di supervisione da parte degli adulti. Il rapporto tra aggressività e spettacoli violenti è un caso di correlazione spuria, quando due variabili sono correlate solo perché ciascuna di esse è causata da una terza variabile. Altri metodi di ricerca: ❖ RICERCA RETROSPETTIVA: guardare indietro nel tempo, raccogliere informazioni sui comportamenti dei pazienti nel passato per capire “cosa è andato storto” (=per affrontare meglio i problemi del presente) In alcuni casi questo materiale di orgine potrebbe essere limitato dai ricordi di un paziente o ai ricordi familiari ecc. il LIMITE è che spesso la memoria è difettosa ❖ RICERCA PROSPETTICA: si rivolge al futuro, guardando avanti nel tempo in modo da identificare le persone che hanno maggiore probabilità rispetto alla media di diventare psicologicamente instabili. Un disegno longitudinale è un disegno osservazionale utilizzato per uno studio che segue le persone nel tempo e cerca di identificare i fattori che precedono l’insorgenza di un disturbo (ex. raccolgo informazioni ad intervalli regolari su dei bambini per verificare la probabilità di sviluppare la schizofrenia da adulti). METODO SPERIMENTALE IN PSICOPATOLOGIA Problema fondamentale → problema della direzione dell’effetto (=è la variabile A che causa la variabile B o viceversa?) Per avere maggiori informazioni sulla causalità e risolvere i problemi della direzionalità, è necessario condurre una ricerca sperimentale, si distinguono dunque: 1) Variabile indipendente: una variabile che manipolo 2) Variabile dipendente: anche definita effetto, non viene manipolata Il metodo sperimentale comprende anche: ❖ Studio dell’efficacia dei trattamenti: ci sono due gruppi di pazienti con lo stesso problema: - A uno viene somministrato trattamento - No trattamento Se il gruppo sottoposto al trattameto mostra un significativo miglioramento rispetto all’altro gruppo allora probabilmente il trattamento è efficace. Affinchè il trattamenti è efficace è importante che i due gruppi siano equivalenti il più possibile. Per questo ci deve essere una assegnazion e casuale →ogni partecipante ha la stesso possibilità di essere inserito nel trattamento o nel non trattamento. ❖ Disegni sperimentali a caso singolo: disegni di ricerca a caso singolo dove la persona è studiata nel tempo, i comportamenti vengono confrontati tra il prima e il dopo. Uno dei disegni a caso singolo più semplici si chiama disegno ABAB (le lettere indicano diverse fasi dell’intervento). - Disegno ABA: punto di partenza, poi trattamento e riporto il soggetto al punto di partenza Dopo la fase B il trattamento viene interrotto e si da inzio ad A. esso ha 2 problemi: ❖ La reversibilità del comportamento → comportamento torna alla fase inziale (=prima del trattamento) Ad esempio= se la variabile indipendente è intervento chirurgico sull’ipotalamo laterale che causa la stimolazione della fame nei ratti è impossibile interrompere l’effetto della lesione e far ritornare gli animali al comportamento precedente ❖ Problema deontologico → in alcuni casi è meglio lasciare il soggetto nella nuova condizione dopo il trattamento piuttosto che lasciarlo all’inizio. Es= trattamento per le fobie In questo caso per far si che il trattamento duri nel tempo conviene aggiungere un’altra fase B - Disegno BAB: prima si fa il trattamento, poi si valuta il soggetto e poi si rimette in atto il trattamento - Disegno ABAB: (disegno a trattamento ripetuti) controllo il soggetto prima del trattamento, poi faccio trattamento, poi lo rivaluto di nuovo e poi rimetto in atto il trattamento Quindi è meglio arrivare a questo trattamento ABAB ❖ Ricerca sugli animali: uso di esperimenti noti come studi analogici in cui non si studia il vero elemento di interesse ma un’approssimazione ad ess, come studiare la depressione attraverso la tristezza. Ex. studio di Seligman della depressione sui cani vede che, dopo ripetute scosse elettriche, i cani sopportavano accucciati senza reagire. Grazie agli esperimenti sugli animali si è giunti alla ”teoria dell’impotenza appresa della depressione”. LA PSICOPATOLOGIA NELLA STORIA CAP2 Durante il corso della storia si è passati dalle spiegazioni di tipo soprannaturale alle ipotesi scientifiche sulle cause dei disturbi psichici. Due papiri egizi del XVI (16) secolo a.C. Forniscono alcuni indizi sui primi trattamenti delle malattie mentali e dei disturbi del comportamento. Questi sono: ❖ papiro di Edwin Smith: descrive in maniera dettagliata i primi trattamenti di ferite e operazioni chirurgiche alla testa. In questo papiro il cervello viene descritto per la prima volta come luogo delle funzioni mentali. ❖ papiro di Ebers: si basa su magia e incantesimi per spiegare e curare le malattie prodotte da cause sconosciute, rifiutando così la medicina interna e il sistema circolatorio Nell’antica Mesopotamia vennero descritti alcuni tipi di problemi di salute mentale simili a quelli che sono attualmente riportati come disturbi della personalità nei manuali diagnostici come DSM5. In queste tavolette sono descritti i comportamenti che mostravano caratteristiche quali: aggressività, maltrattamento, impulsività ecc. oggi gli psicologi valuterebbero questo quadro clinico come un disturbo della personalità. LA DEMONOLOGIA, GLI DEI E LA MAGIA I riferimenti alla psicopatologia nei primi scritti della storia dimostrano che tutte le culture antiche (=egiziani,greci,romani) attribuivano i comportamenti di un dato disturbo a un demone o a un Dio che si sarebbe impossessato della persona. La possessione poteva coinvolgere a seconda dei sintomi= 1- spiriti buoni: il comportamento della persona sembrava avere un significato religioso, e proprio per questo erano visti con notevole rispetto e si credeva che possedessero dei poteri soprannaturali. 2- spiriti maligni: il comportamento della persona era contrario agli insegnamenti religiosi. la persona diventava sovraeccitata o iperattiva. gli antichi ebrei credevano che tali possessioni erano considetati l’ira e la punizione di Dio. una soluzione per scacciare questi spiriti maligni era l’esorcismo. questo comprendeva varie tecniche, tra cui la magia, le formule magiche e molto altro. I PRIMI CONCETTI DELLA MEDICA SECONDO IPPOCRATE Ippocrate, considerato il padre della medicina moderna, negò che le divinità e i demoni intervenissero nello sviluppo delle malattie. - Egli credeva che i disturbi mentali avessero cause naturali e che quindi dovessero essere trattati in maniera adegiata - Il cervello era l’organo centrale dell’attività intellettuali e i disturbi mentali erano dovuti a patologie cerebrali. - L’ereditarietà e la predisposizione a una certa malattia mentale erano fattori molto importanti ed eventuali lesioni alla testa sono causa di disturbi sensoriali e motori. Ippocrate classifico i disturbi mentali in tre categorie: 1- La mania→ condizione caratterizzata da estroversione,estremo senso di benessere, euforia, iperattività. 2- La melanconia→condizione caratterizzata da una tristezza morbosa e ostinata e un senso di sfiducia. 3- La phrenitis(febbre al cervello):infiammazione del cervello, causata da sintomi simili a quelli di un’influenza, ma con conseguenze più gravi Il paradigma più noto per spiegare la personalità è la dottrina dei quattro umori (=mayer e mayer) I quattro elementi del mondo materiale sono: - Terra→ secchezza - Aria→ freddo - fuoco →calore - acqua→umidità dai quali derivano le sensazioni di secchezza, freddo, calore e umidità. Questi elementi formano i quattro fluidi essenziali del corpo: il sangue, il Flegma, la bile gialla e la bile nera. Il temperamento di una persona è quindi determinato dalla quantità presente nell’individuo di questi elementi. È da questa visione che nasce una delle prime classificazioni delle tipologie del comportamento umano: sanguigno, flemmatico, collerico e malinconico. Ippocrate Propose trattamenti più all’avanguardia rispetto alle pratiche esorcistiche. Ad esempio Per il trattamento della melanconia prescrisse un regolare e tranquillo stile di vita, astinenza da tutti gli eccessi, una dieta ricca di verdure ecc. Ippocrate credeva che l’ambiente influisse nella genesi di alcuni disturbi, è per questo che molto spesso allontanava i suoi pazienti dalle proprie famiglie. LE PRIME CONCEZIONI FILOSOFICHE DI COSCIENZA PLATONE fu il primo a studiare gli individui con disturbi mentali che avevano commesso atti criminali. lui credeva che questi non sono responsabili dei propri atti e quindi non dovrebbero ricevere una punizione uguale alle persone normali. Platone intende i fenomeni psicologici come risposte all’organismo interno, Che riflettevano la sua condizione e le sue inclinazioni naturali. Per quanto riguarda il trattamento egli propose un’assistenza ospedalizzata per coloro che sviluppavano credenze che andavano in senso contrario all’ordine sociale. ARISTOTELE (=allievo di Platone) si occupò anche lui dei disturbi mentali. Il suo maggiore contributo è la descrizione della coscienza, intesa come un ente in grado di determinare un prima e un poi in relazione alla vita del singolo individuo. IL TARDO PENSIERO GRECO E ROMANO Il lavoro di Ippocrate venne poi approfondito da alcuni dei medici successivi, sia greci che romani. Uno dei medici più influenti fu Galeno, il quale diede una serie di contributi riguardanti l’anatomia del sistema nervoso. Egli divise le cause dei disturbi psicologici in categorie= - fisiche →ferita alla testa - Mentali →delusioni d’amore LE PRIME IPOTESI SUL DISTURBO MENTALE IN CINA La Cina è stata una delle prime civiltà ad aver sviluppato la medicina e l’attenzione ai disturbi mentali. La sua medicina è basata sulla credenza che le malattie fossero causate da fattori naturali e non soprannaturali. ES DELLO YIN E YANG: il corpo umano è diviso in forze positive e negative. Se le due forze sono in equilibrio allora c’è salute fisica e mentale, mentre se le due forze non sono in equilibrio c’è malattia. LA VISIONE DELLA PSICOPATOLOGIA DURANTE IL MEDIOEVO Durante il medioevo si conservarono nei paesi islamici gli aspetti più scientifici della medicina greca. Avicenna ebbe un ruolo importante E fu chiamato il principe della medicina. Durante il medioevo in Europa, l’indagine scientifica per quanto riguarda la psicopatologia è limitata e il trattamento degli individui disturbati è caratterizzata da rituali o da superstizioni varie. A differenza del medioevo nei paesi islamici, il medioevo in Europa è stato quasi privo di pensiero scientifico e di trattamento umano per le persone con malattie mentali. Durante tutto il Medioevo le malattie mentali erano molto diffuse e si credeva che la causa primaria fossero forze soprannaturali. Durante questa epoca ci furono due eventi importanti che hanno avuto un ruolo per la psicopatologia: - La follia di massa: la diffusione simultanea di disturbi del comportamenti in un dato gruppo di persone. ES:In Italia si diffusa la Taranta, cioè un impulso irrefrenabile a ballare che era attribuito al morso della tarantola. Questa danza maniacale si diffuse poi anche nel resto d’Europa. Molti casi di follia di massa sono probabilmente dovute alla depressione e alla paura dei terribili avvenimenti di quegli anni(periodo della peste nera). Nelle zone rurali si diffonde la licatropia → Le persone credono di essere possedute dai lupi e imitano il loro comportamento. Es di isteria di massa in nigeria→koro → paura di perdere i genitali e la paura della morte. Le persone afflitte da questo disturbo sono convinte che a causa di un evento sovrannaturale i genitali possano scomparire. Secondo ilechukwu questa sorta di panico dipendeva dalla paura degli uomini verso l’emancipazione femminile. - Esorcismo e stregoneria: in Europa, le persone mentalmente disturbate erano gestite dal clero, infatti i monasteri erano rifuggi e luoghi di isolamento. Venivano usati diversi tipi di “trattamento”: preghiera,uso di acqua santa, esorcismo e molto altro. Durante il Medioevo le persone con disturbi mentali vennero accusati di stregoneria e quindi spesso venivano punite e uccise. Esistevano due tipi di persone possedute dal demonio: - quelle possedute fisicamente—> considerati folli - quelle possedute spiritualmente—> considerate streghe Gli studiosi di questa epoca credevano che la stregoneria e la malattia mentale fossero tra loro collegate più di quanto probabilmente sia avvenuto nella realtà. VERSO APPROCCI UMANI TARI Durante l’ultima parte del Medioevo e nel primo Rinascimento nasce un nuovo movimento: L’UMANESIMO. Ci fu un aumento del numero dei sostenitori della scienza, tanto che la demonologia e la superstizione cominciarono a perdere prestigio. Ci fu proprio una vera rinascita dell’approccio scientifico: - PARACELSO →medico svizzero criticò le credenze superstiziose sulle possessioni e affermò che la danza maniacale (=taranta) non era una possessione ma una malattia che doveva essere curata come tale. - WEIER→ medico tedesco, fu molto turbato dalle torture e dai rogi delle persone accusate di stregoneria al punto che scrisse un libro per riconoscere e affrontare queste persone. Arrivò alla conclusione che quasi tutti coloro che erano stati torturati e bruciati per stregoneria erano veramente malati nella mente e nel corpo. Nel XVI nacquero istituzioni particolari chiamate asili : luoghi di rifugio destinati alla cura delle. Persone affette da malattie mentali. Lo scopo di questi asili era allontanare le persone folli dalla società. Spesso venivano soprannominati manicomi in quanto furono rifugi poco confortevoli in cui i folli risiedevano, vivevano e morivano in condizioni di sporcizia e crudeltà. Il primo fu in SPAGNA. In questi primi manicomi i detenuti venivano trattati più come bestie che come esseri umani. Inizialmente l’approccio terapeutico si fondava sulla convinzione che i pazienti dovessero scegliere la ragione rispetto alla follia, ed è per questo che le tecniche di trattamento erano aggressive. L’obiettivo principale era ripristinare → “EQUILIBRIO FISICO NEL CORPO E NELLA MENTE”. ES: Un paziente violento poteva essere immerso in acqua ghiacciata o al contrario un paziente passivo in acqua calda. LE RIFORME UMANITARIE Verso la fine del XVIII secolo ci furono molte riforme riguardo il trattamento dei pazienti. IN FRANCIA: ricordiamo Pinel. ESPERIMENTO DI PINEL: rimuove le catene ad alcuni dei detenuti per verificare la sua tesi che i pazienti con malattia mentale dovessero essere trattati con gentilezza e considerazione e non come bestie feroci. Vennero messe a disposizione dei pz camere soleggiate e fu concesso loro di fare ginnastica in ospedale e di fare passeggiate. RISULTATO→ Le urla, la sporcizia e gli abusi vennero sostituiti da ordine e pace IN INGHILTERRA: Ricordiamo Tuke Tuke fondò il Ritiro di York,una piacevole casa di campagna dove i pz potevano vivere, lavorare e riposare in un ambiente benevolo e religioso. Ci fu un aumento dei trattamenti psichiatrici più umani, con la convinzione che avrebbe aiutato maggiormente a recuperare le persone malate di mente. Fu introdotta con ll tempo anche la figura dell’infermiere professionale psichiatrico nelle corsie dell’ospedale psichiatrico. Con queste innovazioni si modificò anche l’atteggiamento sociale nei confronti delle persone “malate”. - Nel 1842 fu approvata una legge sulla follia che imponeva che i manicomi e le case di cura venissero ispezionate adeguatamente ogni 4 mesi. - Nel 1845, proprio in Inghilterra, venne approvata la legge Country Aylum Act: richiedeva che ogni contea fornisse asilo ai poveri e ai pazzi. NEGLI STATI UNITI:ricordiamo Rush (e la gestione morale) Rush fu il fondatore della psichiatria americana promovendo un trattamento più umano nei confronti dei pazienti. Egli ideò e utilizzò un dispositivo chiamato"sedia tranquillizzante" che in realtà era più una tortura dato che diminuita l’afflusso di sangue alla testa. Rush comunque rappresenta una figura di transazione tra il vecchio e il nuovo periodo delle cure psichiatriche in America. In Europa alla fine del 18° secolo e in America dai primi anni del 19° secolo si diffuse l'uso del metodo della gestione morale, che enfatizzò lo sviluppo e la riabilitazione del "carattere" di queste persone piuttosto che solo dei loro disturbi fisici o mentali. Nonostante l'efficacia, la "gestione morale" fu abbandonata dalla seconda metà del 19° secolo. Le ragioni furono: 1- il pregiudizio etnico nei confronti della popolazione immagrata (=in aumento negli ospedali) che portava tensione tra personale e pazienti e ciò non portava a mantenere una formazione di validi collaboratori 2- la sovradimensione delle strutture ospedaliere, che rifletteva la convinzione erronea che anche gli ospedali più grandi potessero attuare le stesse procedure di quelli più piccoli 3- Nascita del movimento igiene mentale che auspicava un metodo di trattamento concentrato quasi esclusivamente sul benessere fisico dei pz ricoverati in ospedale per malattia mentale. 4- Progressi della scienza biomedica che credeva che i disturbi mentali dovessero avere origine da fattori biologici e quindi trattati solo attraverso una cura biologia. LA SCOPERTA DI FRANKLIN SUL POTENZIALE EFFETTO C URATIVO DELLE SCOSSE ELETTRICHE Franklin (=nei suoi esperimenti sull’elettricità) per puro caso vide che le scosse elettriche avevano un potenziale effetto curativo delle malattie mentali. Le sue proposte per l'utilizzo dell'elettricità nel trattamento della melanconia si sono sviluppate in seguito a un grave shock elettrico che lui stesso aveva sperimentato e che aveva alterato i suoi ricordi. Concretamente, però, solo nel 1938 con Cerletti vennero attuate delle procedure standard e una soluzione scientificamente valida dell’elettroschock. STATI UNITI: DIX E IL MOVIMENTO DI IGIENE MENTALE Dix(è una donna) iniziò a insegnare in un carcere femminile dove ebbe la possibilità di stare a contatto con i pz e di vedere dal vivo come questi venivano trattati. Ella portò avanti una campagna per denunciare ciò che aveva visto, e grazie a questi suoi sforzi nasce in America il movimento di igiene mentale:si spesero milioni di dollari per costruire ospedali idonei e 20 Stati risposero positivamente ai suoi appelli. Le si attribuì la costruzione di 32 ospedali psichiatrici, un record sorprendente data l'ignoranza e la superstizione che vigevano ancora in quel periodo. Dix concluse la sua carriera inserendo la figura dell'infermiera all'interno dell'Esercito dell'Unione (=stati uniti) durante la Guerra civile. IL PUNTO DI VISTA DEL 19° SECOLO SULLE C AUSE E I TRATTAMENTI DEI DISTURBI MENTALI. Nella prima parte del 19° secolo, gli ospedali psichiatrici erano gestiti essenzialmente dai laici in seguito al successo del "trattamento morale" nella cura dei "folli". I medici professionisti o gli psichiatri venivano chiamati "alienisti" poiché curavano gli "alienati". Non erano disponibili ancora trattamenti efficaci, le uniche misure usate erano droghe, salassi, purghe con pochi risultati. Tuttavia, durante l'ultima parte del secolo, gli alienisti acquisirono il controllo dei manicomi e incorporarono alla tradizionale gestione morale le loro procedure mediche rudimentali. Nel corso del tempo queste figure acquisirono più status sociale e più influenza nella società, e assunsero il ruolo di "fornitori di moralità". I disturbi mentali vennero solo vagamente riconosciuti, e condizioni come la melanconia furono considerati più come il risultato di un esaurimento nervoso, cioè gli psichiatri erano convinti che i problemi emotivi fossero causati dal dispendio di energia o dall'esaurimento delle energie nel corpo a causa degli eccessi. Per esempio la "nevrastenia" (esaurimento dei nervi) era una condizione caratterizzata da un diffuso e generalizzato basso tono dell'umore, mancanza di energia e tutta una serie di sintomi fisici. IL CAMBIAMENTO DEGLI ATTEGGIAMENTI VERSO LA SALUTE MENTALE AL L'INIZIO DEL 20° SECOLO. Alla fine del 19° secolo l'asilo per alienati era un punto di riferimento in America, nonostante avesse l'aspetto di una fortezza e fosse considerato un luogo misterioso e i suoi inquilini delle persone strane e spaventose. Gli psichiatri del tempo non hanno fatto niente per educare l'opinione pubblica sulla malattia mentale e per ridurne la paura, sicuramente perché i primi psichiatri avevano poche strategie di trattamento. A poco a poco però iniziò a esserci un cambiamento tra gli atteggiamenti del pubblico verso i pazienti con una malattia mentale. In America il lavoro di Dorothea Dix è stato seguito da quello di Clifford Beers. Nel 1908 Beers, laureato a Yale, descrisse in un libro il proprio crollo mentale e il pessimo trattamento ricevuto in tre istituti. Sebbene le catene e altri strumenti di tortura fossero stati abbandonati da tempo, la camicia di forza era ancora ampiamente utilizzata per "placare" i pazienti agitati. Lui sperimentò questo trattamento e fornì una relazione di ciò che tale immobilizzazione dolorosa per le braccia può significare per un malato di mente agitato. LA TERAPIA DEI DISTU RBI MENTALI NEGLI OSPEDALI DEL 20° SECOLO. All'inizio del 20° secolo, il numero di ospedali psichiatrici crebbe, più che altro per ospitare persone con gravi disturbi mentali come la schizofrenia, la depressione, disturbi mentali su base organica, sifilide terziaria e le paresi (sifilide cerebrale) e l'alcolismo grave. I ricoveri erano generalmente molto lunghi e alcuni malati erano destinati a rimanere ricoverati per molti anni. A seguito della seconda guerra mondiale ci fu un immenso sviluppo della psicologia clinica a causa dell’incremento dei servizi di salute mentale(in particolare per i veterani di ritorno alla guerra). Sempre nel 1946 nacque il National Institute of Mental Health, che offri un supporto attivo alla ricerca e alla realizzazione di residenze psichiatriche e di programmi di formazione in psicologia clinica. Sempre in quel periodo, venne approvata la legge Hill-Burton, un programma che finanziava la comunità degli ospedali psichiatrici. Questo, insieme alla Comunità "Mental Health Act" del 1963, contribuì a creare un insieme di programmi per lo sviluppo di ambulatori psichiatrici, in strutture ospedaliere specialistiche e ospedali generici e il coinvolgimento della comunità sociale per favorire idonei programmi di riabilitazione. La necessità di una riforma degli ospedali psichiatrici era un primo interesse sia per i professionisti sia per la popolazione nel corso del decennio 1950-1960. Dopo la pubblicazione del libro Asylum del sociologo Goffman, si mise di nuovo in luce il trattamento disumano dei pazienti e fornì un quadro dettagliato dell'abbandono e dei maltrattamenti subiti. Nell'ultima metà del 20° secolo, il cammino verso delle modifiche accelerò ulteriormente anche grazie al progresso scientifico, per esempio lo sviluppo di farmaci efficaci per molte malattie, come l'uso del litio nel trattamento dei disturbi depressivi maniacali. Vennero fatti sforzi per chiudere gli ospedali psichiatrici e far tornare i pazienti nelle comunità invece che mantenerli isolati. Questo è stato possibile anche grazie ai farmaci che sono stati resi disponibili dal 1950 che alleviano i sintomi psicotici, quindi non fu ritenuta necessaria l’ospedalizzazione. Questa iniziativa denominata deistituzionalizzazione creò grandi difficoltà a molte persone con problemi psicologici così come a molte comunità. È stato un fenomeno internazionale che ha coinvolto molto paesi come: Paesi Bassi, Inghilterra e il Galles. Per esempio in Inghilterra solo 14 istituti psichiatrici su 130 rimasero aperti. Le autorità della comunità parlano spesso di "abbandono" dei pazienti cronici a un'esistenza quasi altrettanto dura e crudele di quella dell'ospedalizzazione. Il fallimento della deistituzionalizzazione si pensa sia dovuta al fallimento delle politiche economiche e sanitarie nel promuovere modalità diverse per colmare le malattie mentali. Alla fine del 20° secolo i luoghi di degenza sono stati sostanzialmente sostituiti da cure basate sul progressivo reinserimento nella comunità sociale, trattamenti di "day hospital", ambulatoriali di assistenza sociale. Il 20° secolo però è chiuso con una serie di incertezze per quanto riguarda le migliori modalità di gestione delle esigenze dei malati psichiatrici. L’EMERGERE DAL PUNTO DO VISTA CONTEMPORANEO IN PSICOPATOLGIA Durante il 19° e il 20° secolo hanno avuto influenze importanti: 1) Le scoperte biologiche 2) Lo sviluppo dei sistemi di classificazione per i disturbi mentali 3) L’emergere di teorie sulla causalità psicologica 4) gli sviluppi della ricerca sperimentale in psicologia 1) Le scoperte biologiche Durante questo periodo ci furono molti progressi biologici e anatomici come sottostanti ai disturbi fisici. Fu scoperto che c’erano alcuni fattori biologici sulla base della paresi dovuta alla sifilide cerebrale. La scoperta di una cura per la paralisi generale risale a quando Bayle distinse la paresi generale come un tipo specifico di disturbo mentale. Alcuni esperimenti verificarono la presenza di batteri mortali nel sangue di un individuo prima che comparissero gravi conseguenze dell’infezione. Viene infatti introdotto il trattamento con febbre malarica, la quale avrebbe ucciso i batteri. Questa innovazione ha fatto nascere grandi speranze nella comunità medica di trovare basi organiche per molti altri disturbi mentali. In questo periodo gli scienziati cominciarono a concentrarsi sulla malattia degli organi come causa di disturbi fisici. Questi supponevano che il disturbo mentale fosse una malattia basata sulla patologia di un organo(in molti casi il cervello). Tutti i disturbi mentali potevano essere spiegati in termini di patologia cerebrale. Un deterioramento del cervello poteva causare una paresi generale. Si credeva che si potesse curare la malattia rimuovendo le infezioni che credeva causassero tale condizione. Ad esempio Freeman utilizzo procedure chirurgiche per il trattamento di gravi disturbi mentali: LOBOTOMIE. Questa tecnica consisteva nel recidere le connessioni neurali nel cervello dopo essere entrati attraverso orbite del paziente. Questi interventi chirurgici per il trattamento dei disturbi mentali sono stati considerati inefficaci e inadeguati da molti professionisti dell'epoca e alla fine sono stati screditati. 2)Lo sviluppo dei sistemi di classificazione Kraepelin creò il suo sistema di classificazione dei disturbi mentali, che può essere definito il precursore dell’attuale classificazione DSM. Kraepelin ha osservato che alcuni sintomi si verificavano insieme tanto da poter essere considerato specifici di una malattia mentale. Egli ha poi descritto e chiarito questo tipo di disturbi mentale, elaborando uno schema di classificazione. Egli osservò che ogni disturbo mentale potesse essere previsto, ma non controllato. 3)Lo sviluppo della ricerca scientifica riguardo alla base del disturbo mentale I primi grandi passi vennero fatti da Freud il quale sviluppó una teoria completa sulla psicopatologia che sottolineava le dinamiche interne di motivazioni inconsce che divennero la base della prospettiva psicoanalitica. Lui usava una tecnica specifica: la psicoanalisi. La psicoanalisi ha le sue radici nell’ipnosi, in particolare con l’isteria. Questa tecnica consiste nel rilassamento indotto su una persona suggestionabile. Anche Mesmer sviluppò ulteriormente le idee di PARACELSO sull’influenza dei pianeti sul corpo umano. I pianeti influenzano un fluido magnetico presente nel corpo, e la sua distribuzione determina la salute o la malattia. Per la guarigione credeva nell’esistenza di forze magnetiche che influenzano il fluido magnetico. A Parigi aprì una clinica in cui trattò tutti i tipi di malattie utilizzando il “magnetismo animale”. I pazienti erano seduti intorno a una vasca con sostanze chimiche e venivano applicate delle stecche di ferro che sporgevano dalla vasca verso le parti del corpo malate, in modo da curarle. Successivamente il Mesmerismo venne screditato in Francia. Nonostante i suoi limiti, il mesmerismo ha avuto un influsso sulla psicologia e L’ipnosi per molti anni. LA SCUOLA DI NANCY: Diretta da Bernheim, il quale si interessò al rapporto tra isteria e ipnosi. La sua ipotesi si era basata su due linee di prove: 1. I fenomeni osservati nell’isteria(es paralisi di un braccio) potevano essere prodotti in soggetti normale mediante ipnosi 2. Questi sintomi potevano essere rimossi tramite ipnosi. Quindi l’isteria fu considerata una sorta di autoipnosi. I medici che hanno accettato questi concetti sono conosciuti come aderenti alla Scuola di Nancy. Charcot dissentì con le conclusioni della Scuola di Nancy e insistette sul fatto che erano i cambiamenti degenerativi del cervello che portavano all’isteria. Questa disputa tra Charcot e la Scuola di Nancy ha suscitato un grande dibattito della storia medica, dove la scuola di Nancy ebbe la meglio. Questo dibattito ha rappresentato un passo avanti per la psicologia e verso la fine del XIX secolo è diventato chiaro che i disturbi mentali possano avere basi psicologiche, basi biologiche o entrambe. L’ESORDIO DELLA PSIC ANALISI Freud si chiese:”Come si sviluppano in realtà i disturbi mentali causati psicologicamente?” Freud conobbe i lavori di Charcot e Bernheim e fu colpito dal loro so dell’ ipnosi con pazienti isterici e si convinse che potenti processi mentali potrebbero rimanere nascosti dalla coscienza. Freud però introduce una novità nell’uso dell’uso dell’ipnosi: invitare i pazienti a parlare liberamente dei loro problemi mentre erano sotto ipnosi. I pazienti dopo l’ipnosi percepivano una significativa distensione emozionale, chiamata catarsi. Questo nuovo approccio ha dato vita l concetto di inconscio , cioè la parte della mente che contiene esperienze di cui una persona non è a conoscenza, ma che influenza il comportamento. Freud comprese i processi di pensiero consci e inconsci dei pazienti attraverso due metodi: -libere associazioni:i pz parlano liberamente di se stessi fornendo indicazioni sui propri sentimenti, motivazioni ecc. -analisi dei sogni: i pz registravano e descrivevano i loro sogni Freud ancora oggi è al centro di molte polemiche, che hanno reso possibile la diffusione di concetti psicoanalitici tra gli scienziati e il pubblico in generale. Altri clinici(come Jung e Adler) proposero “teorie secondarie psicoanalitiche”. 4)L’evoluzione della tradizione della ricerca psicologica:la psicologia sperimentale Le origini del pensiero scientifico della psicologia contemporanea risiedono nei primi rigorosi sforzi per studiare i processi psicologici in modo oggettivo.(come hanno fatto Wundt e James). Nel 1879 Wundt fonda il primo laboratorio sperimentale di psicologia a Lipsia. Egli durante i suoi studi riguardo la memoria e la percezione mise a punto alcuni metodi e strategie sperimentali di base. Solo nel 1896 Witmer(allievo di Wundt)combinò la ricerca con l’applicazione e stabilì la prima clinica psicologica americana presso l’Università della Pennsylvania. Egli fu considerato il fondatore della psicologia clinica e diede inizio alla costruzione di altre cliniche. Witmer fu il primo a riconoscere che alcune patologie erano influenzate dall’ambiente o da fattori socio-culturali. ES. La delinquenza giovanile era sintomo dell’urbanizzazione. Nel XX secolo furono costruiti molti laboratori psicologici e clinici e furono condotte numerose ricerche. In questo anno ci fu un aumento di pubblicazioni di riviste scientifiche e l’APA pubblicò proprio numerose riviste scientifiche concentrate sulla ricerca di comportamenti anomali e sul funzionamento della personalità. LA PROSPETTIVA COMPO RTAMENTALE Il comportamentismo credeva che l’esperienza soggettiva attraverso le tecniche di libera associazione e l’analisi dei sogni non fornisse dati scientifici accettabili perchè non potevano essere verificate da altri ricercatori. Il comportamentismo ha un solo scopo:OSSERVARE IL COMPORTAMENTO DI UNA PERSONA E TRARNE DELLE CONCLUSIONI. Il condizionamento classico Il condizionamento classico è una forma di apprendimento in cui uno stimolo neutro è accoppiato ripetitivamente con uno stimolo incondizionato che provoca una risposta condizionata. Questo tipo di condizionamenti ebbe inizio con Pavlov, il quale aveva dimostrato Che i cani avrebbero cominciato a salivare in risposta a uno stimolo non alimentare(es rumore di una campanella) dopo che lo stimolo era stato più volte associato al cibo. Le scoperte di Pavlov attirarono l’attenzione di Watson, il quale si interessò maggiormente allo studio del comportamento manifesto piuttosto che allo studio dei costrutti teorici mentalistico: COMPORTAMENTISMO. Watson credeva che attraverso il condizionamento avrebbe potuto allevare qualsiasi bambino sano a diventare ogni tipo di adulto che lui desiderasse. Egli credeva che il comportamento patologico fosse il prodotto di uno sfortunato condizionamento precedente e che avrebbe potuto essere modificato attraverso il RICONDIZIONAMENTO. Il condizionamento operante Skinner soprì il condizionamento operante: le conseguenze del comportamento influenzano il comportamento stesso. Il comportamento che opera nell’ambiente può produrre certi risultati e questi risultati possono determinare la probabilità che il comportamento verrà ripetuto in occasioni simili. (Es. Skinner box con i topolini). Skinner crede che i nuovi comportamenti si creano e sviluppano quando qualcosa rafforza una particolare attività di un organismo. CAUSE E FATTORI DI RISCHIO DEL COMPORTAMENTO PATOLOGICO CAP3 Nei tempi più antichi si pensava che comportamenti disturbati fossero opera degli dei o dei demoni. - Ippocrate affermava che uno squilibrio dei 4 umori corporei fosse la causa di disturbi del comportamento (=ogni umore connesso ad un tipo di patologia). - Più recentemente si è ipotizzato che disturbi come la SCHIZOFRENIA o L’AUTISMO fossero causati o da un cattivo rapporto con i genitori o dalla somministrazione di vaccini. FATTORI DI RISCHIO E CAUSE Comprendere le cause di tali comportamenti è molto difficile perché il comportamento umano è molto complesso. Uno degli obiettivi principali della psicologia clinica è quello di capire la natura delle relazioni tra le variabili. ❖ Una variabile X che è associata a Y → si dice CORRELATA Esempio→ abusi fisici nell’infanzia (x) è associato alla depressione (y) quindi si dice che l’abuso è CORRELATO alla depressione. ❖ Se X può essere modificata essa è un fattore di rischio variabile per Y, se invece non può essere modificata (x) essa è un indicatore fisso di Y se la X viene modificata è un indicatore variabile di Y, se non può è un fattore di rischio causale di Y. Diagramma della foto→ inventato da Kramer e colleghi. Esempio= la paresi generale (Y) non può svilupparsi se la persona recentemente non ha contratto la sifilide (X) N.B= la maggioranza dei disturbi mentali ad oggi non ha cause necessarie Esempio= se si è molto disperati riguardo al proprio futuro (X) allora si potrà diventare depressi (Y). Una causa sufficiente non è una causa necessaria! Esempio= un bambino che viene rifiutato dai genitori potrebbe avere nel futuro difficoltà nei rapporti interpersonali→ il rifiuto dei genitori potrebbe essere una CONCAUSA delle difficoltà future della persona ma NON una causa necessaria o sufficiente. Si deve anche considerare il lasso di tempo entro il quale avvengono gli avvenimenti, si possono dividere in: - FATTORI DI RISCHIO DISTALI → = fattori causali che si verificano relativamente presto nella vita. Possono non mostrare i loro effetti anche per molti anni, ma possono contribuire a una predisposizione a sviluppare un dato disturbo. es: genitori violenti → predisposizione alla depressione - FATTORI DI RISCHIO PROSSIMALI → fattori che precedono di poco la comparsa dei sintomi di un disturbo Es: delusione a scuola o delusione amorosa→ depressione - FATTORI DI RISCHIO RINFORZANTI→ fattori che tendono a mantenere comportamenti disadattati già in corso. es: quando il comportamento di una persona depressa allontana amici e famiglia può portare a un maggiore senso di rifiuto che aumenta la depressione stessa. Es2: quando sei malato hai molte attenzioni e ti tolgono da molte responsabilità (=non fare spesa) inizialmente può essere gratificante ma poi involontariamente scoraggia il recupero. Abbiamo casi più complessi in cui possiamo avere fattori di rischio prossimali che possono essere anche fattori di rischio distali: es: la morte di un genitore è un fattore di rischio prossimale (=dolore immediato del bambino); però la morte di un genitore può essere anche un fattore di rischio distale cioè che quando il bambino crescerà potrebbe diventare depresso (=a causa di fattori di stress) → FEEDBACK E BIDIREZIONALITÀ Quando è coinvolto più di un fattore causale si usa il termine QUADRO o PATTERN CAUSALE nel quale le condizioni A, B, C e così via condizionano Y. Nelle scienze del comportamento ci sono molte cause interagenti e spesso si ha difficoltà a distinguere tra ciò che è causa e ciò che è effetto→ ciò si verifica perché gli EFFETTI possono servire come FEEDBACK (=informazione utile) che a loro volta possono influenzare le cause. Quindi devono essere presi in considerazione gli effetti di FEEDBACK e l’esistenza di influenze bidirezionali. Quindi…. EFFETTI→FEEDBACK→ CAUSE INFLUENZE BIDIREZIONALI→ doppia direzione. MODELLO DIATESI-STRESS Si ritiene che i disturbi mentali si sviluppino anche in concomitanza a un importante fattore di stress, soprattutto se un dato soggetto ha una vulnerabilità preesistente per quel disturbo. I modelli che descrivono questo tipo di situazione sono noti come modelli diatesi-stress. - Una diatesi (o vulnerabilità) è una predisposizione verso lo sviluppo di un disturbo che può derivare da fattori causali biologici, psicologici e socio-culturali. - Lo stress è la risposta o l’esperienza di un individuo a richieste o esigenze che lui/lei percepisce come superiori a quelle che sono le sue risorse personali. (cap5) La diatesi è la risultate di una o più cause necessarie relativamente distali che però generalmente non sono di per sé sufficienti a causare il disturbo. Ci deve essere un fattore prossimale scatenante che però non è sufficiente di per sè a causare il disturbo. I fattori che portano allo sviluppo di una diatesi sono spesso essi stessi stress molto forti come la morte di un genitore→ che può portare un bambino ad acquisire una predisposizione (diatesi) a diventare depresso in futuro. DIATESI e STRESS si possono abbinare creando 2 tipi di modelli: ❖ MODELLO ADDITIVO → diatesi e stress si sommano Es= una persona senza o bassa diatesi (=predisposizione) potrebbe anche sviluppare un disturbo difronte ad uno stess molto forte. Mentre una persona con alto livello di diatesi può sviluppare un disturbo difronte ad uno stress molto leggero. ❖ MODELLO INTERATTIVO → c’è una certa quantità di diatesi prima che lo stress possa avere effetto Es= una persona senza diatesi non potrà mai sviluppare una malattia neanche con un forte stress, mentre una persona con diatesi potrà sviluppare una malattia con aumento di stress. FATTORI PROTETTIVI→ I fattori protettivi vanno a ridurre gli esiti negativi. Essi non sono solo l’assenza di un fattore di rischio, ma qualcosa che realmente va ad ostacolare il verificarsi del disturbo (es: aver vissuto con genitori affettuosi→permette una buona relazione tra bambino e genitore e lo protegge da effetti nocivi come quelli di un genitore violento) I fattori di protezione non sono solo esperienze positive perché ad esempio vivere esperienze stressanti superate con successo, può portare ad una sorta di fiducia in sé stessi e aumentare il livello di autostima. Paradossalmente→ alcuni fattori di stress portano a rafforzare il carattere. Ci sono invece alcuni fattori di protezione che non hanno nulla a che fare con l’esperienza, ma sono semplicemente conseguenti ad alcune caratteristiche della persona. Es= è stato studiato che gli adolescenti con un punteggio alto in test di intelligenza emotiva sono meno propensi a mostrare le conseguenze dopo aver subito un comportamento violento. I fattori protettivi molto spesso (=non sempre) portano alla resilienza, ovvero la capacità di adattarsi con successo a circostanze anche molto difficili. un esempio di resilienza→ il bambino che va bene a scuola nonostante gli abusi da parte dei genitori. Inoltre il termine resilienza viene utilizzato anche per descrivere il fenomeno per cui→ alcuni individui mostrano buoni risultati nonostante la sofferenza che normalmente porterebbe a gravi conseguenze negative. Non significa però che chi ha resilienza non ha esperienze o stati emotivi negativi inoltre ad esempio bambini che mostrano resilienza in alcuni campi possono mostrare grandi difficoltà in altri. ESEMPIO DI MARY E TRACY Mary e Tracy sono due sorelle identiche che hanno perso i genitori durante un incidente. Entrambe hanno alle spalle in famiglia storie di depressione. Vennero adottate da due famiglie diverse→ - MARY→ famiglia amorevole, genitori la sostenevano nella scuola e nell’uni - TRACY→ i genitori adottivi hanno divorziato e la madre adottiva inizia ad avere dipendenza per alcol. Sia Mary che Tracy si sposano ma dopo anni si separano - MARY→ dopo il divorzio ha un piccolo episodio di depressione risolto molto rapidamente - TRACY→ episodio depressivo maggiore durato circa 1 anno le due sorelle sono identiche a livello genetico (=quindi stessa diatesi per la depressione), entrambe hanno manifestato lo stesso fattore di stress distale (=morte dei genitori) e prossimale (divorzio). Mary però vivendo in un ambiente amorevole ha avuto più fattori protettivi rispetto a tracy. Quindi grazie a questo esempio capiamo come nel corso dello sviluppo un bambino può acquisire molti fattori di rischio che possono interagire andando a formare una psicopatologia futura. CAPIRE LE CAUSE DEL COMPORTAMENTO PATOLO GICO: PROSPETTIVE spesso ci si chiede quale sia l’origine di una determinata patologia. Per esempio cosa causa la depressione? Ci sono molti punti di vista da cui possiamo partire per rispondere a questa domanda: - Il punto di vista biologico - Psicologico - Socio-culturale Questi punti di vista però devono essere integrati per poter avere una comprensione globale riguardo alle possibili origini di una psicopatologia (=es depressione) PROSPETTIVA BIOLOGICA Questa prospettiva vede i DISTURBI MENTALI come MALATTIE nelle quali molti dei sintomi principali sono in ambito cognitivo, emotivo e comportamentale. Quindi i DISTURBI MENTALI sono considerati delle vere e proprie MALATTIE fisiche del sistema nervoso: - Centrale - Autonomo - Periferico I disturbi che vengono ad oggi riconosciuti con componenti biologiche o organiche sono quelli associati alla degenerazione del tessuto cerebrale → questi disturbi sono vere e proprie malattie neurologiche che possono portare a gravi conseguenze a livello psicologico. (=come ad esempio danni ad alcune aree cerebrali portano ad una perdita di memoria) Ad oggi sappiamo però che la maggior parte dei disturbi non sono causati da danni neurologici di per sé (=es le allucinazioni non sono causate da danni cerebrali) Fattori biologici rilevanti per la comparsa di psicopatologie: - Vulnerabilità genetica - Il danno cerebrale e la plasticità neurale - Neurotrasmettitori, anomalie ormonali - Il temperamento 1- VULNERABILITÀ GENETICA i geni sono molecole molto lunghe di DNA che si trovano nei cromosomi. CROMOSOMI→ sono delle strutture che si trovano all’interno del nucleo cellulare GENI→ sono i portatori delle informazioni che ereditiamo dai nostri genitori (ogni individuo ha due coppie di geni che derivano da entrambi i genitori). I geni non determinano se una persona svilupperà o meno un disturbo mentale ma ci sono molte prove del fatto che alcuni disturbi hanno influenza genetica. Ogni gene occupa nel cromosoma una determinata posizione chiamata→ LOCUS (=quindi i vari geni si trovano in una posizione precisa, caratteristica di ogni specie) Inoltre ogni gene può avere 2 o più forme alternative chiamate ALLELI. → possono essere uguali o diversi: - Se due alleli (=paterno e materno) ricevuti dai figli sono uguali → condizione omozigote - Se i due alleli sono diversi → condizione eterozigote Spesso inoltre tra due alleli ne abbiamo uno dominante e uno recessivo: - Dominante→ ad esempio gli occhi scuri prevalgono sui chiari oppure che i capelli ricci prevalgono sui lisci ecc… Ogni cellula umana ha 23 COPPIE DI CROMOSOMI (=46 in totale): - 22 di queste coppie determinano caratteristiche anatomiche e fisiologiche generali di un individuo - La coppia residua→ determina il sesso (= XX: FEMMINA; XY: MASCHIO) La ricerca genetica ha dimostrato che anomalia al livello della struttura o del numero dei cromosomi possono portare a disturbi: è il caso della sindrome di Down → disabilità intellettiva con trisomia (=nel cromosma 21 sono presenti 3 cromosomi e non 2). Le vulnerabilità ai disturbi mentali sono sempre → POLIGENICHE (=influenzate da più geni o da polimorfismi di geni ovvero delle varianti naturali). In altre parole una persona geneticamente vulnerabile eredita un gran numero di geni che lavorano insieme fino ad aumentare la vulnerabilità di un individuo. → i geni vanno ad influenzare il comportamento solo indirettamente! RELAZIONE TRA GENOTIPO E FENOTIPO Il patrimonio genetico totale di una persona è il suo GENOTIPO e non ci sono due esseri umani che iniziano la vita con lo stesso corredo genetico ad eccezione dei gemelli identici. LE INTERAZIONI GENOTIPO AMBIENTE L’interazione del genotipo con l’ambiente è detta FENOTIPO. I fattori genetici non sono necessari a causare disturbi mentali anche se possono portare a una vulnerabilità a sviluppare una psicopatologia che si verificherà solo se c’è un forte stress nella vita della persona→ questa è l’interazione genotipo ambiente. Es: il disturbo PKU che provoca ritardo mentale→ i bambini con vulnerabilità genetica alla PKU reagiscono in modo diverso ad alimenti con fenilalanina(=aminoacido) rispetto ai bambini normali perché non possono metabolizzarla quindi essa si accumula andando a danneggiare il cervello. Questa sindrome può essere evitata eliminando dalla dieta gli alimenti con fenilalanina. Le persone con una variante del gene: - Due alleli corti → se hanno passato gravi fattori di stress nella vita hanno il doppio delle probabilità di sviluppare la depressione maggiore - Due alleli lunghi → hanno meno probabilità di sviluppare depressione anche se sottoposti allo stesso grado di stress RELAZIONI TRA GENOTIPO E AMBIE NTE Quando il genotipo modella le esperienze ambientali il fenomeno viene chiamato correlazione genotipo- ambiente. Es: un bambino geneticamente predisposto a comportamento aggressivo, durante le scuole elementari a causa di questo suo comportamento può essere respinto dai suoi compagni. Questo rifiuto può portare il bambino ad unirsi ad amici con la sua stessa aggressività. → E avrebbe quindi una maggiore probabilità di diventare un delinquente durante l’adolescenza I ricercatori hanno trovato tre modi in cui il genotipo può modellare il suo ambiente: 1- Il genotipo di un soggetto può avere un effetto passivo dovuto all’ambiente a causa della somiglianza genetica genitori-figli Es= genitori molto intelligenti creano un ambiente molto stimolante per il loro bambino→ ciò porta a sviluppare l’intelligenza. Al contrario genitori antisociali creano un’ambiente rischioso aumentando la possibilità di disturbi mentali nei loro figli. (cap 10) 2- genotipo di un bambino può evocare particolari tipi di reazioni dall’ambiente sociale e fisico, il cosiddetto effetto evocativo es: bambini attivi, felici e sorridenti → danno risposte più positive rispetto ai bambini passivi e non felici 3- Il genotipo del bambino può giocare un ruolo attivo nel plasmare l’ambiente, il cosiddetto effetto attivo cioè cerca un ambiente che gli è adatto (fenomeno nicchia) Es: bambini estroversi cercano la compagnia di altre persone rafforzando il loro essere socievoli. COME STUDIARE L’INFL UENZA GENETICA Nel campo della genetica del comportamento sono stati utilizzati 3 metodi: ❖ Anamnesi familiare o storia della famiglia→ il ricercatore osserva alcuni dei parenti di ciascun soggetto portatore del disturbo per verificare se il disturbo aumenta in proporzione al grado di parentela. Limite= è che i parenti più stretti come genitori e figli in genere condividono anche gli stessi ambienti quindi è difficile capire se gli effetti del disturbo sono genetici o ambientali. ❖ Studi sui gemelli → lo studio dei gemelli identici (monozigoti) ovvero con lo stesso patrimonio genetico afferma che se il disturbo fosse ereditario i gemelli avrebbero la stessa malattia, ma non è così quindi si può dire che i disturbi mentali non sono ereditari. Però in alcune forme più gravi di psicopatologia ci sono dei tassi di concordanza alti nei gemelli identici rispetto ai gemelli non identici. Lo studio ideale per quanto riguarda i fattori genetici in psicopatologia sarebbe quello sui gemelli identici allevati separatamente in ambienti molto diversi→ ma ciò sarebbe impossibile o molto difficle. ❖ Studi sulle adozioni → questo metodo sfrutta il fatto che gli individui non condividono un’ambiente familiare comune. 1- In una variante di questo studio i genitori biologici di soggetti con una determinata malattia sono stati confrontati con i genitori biologici di soggetti senza disturbo. → se esistesse un’influenza genetica ci si aspetterebbe di trovare tassi più alti di malattia nei genitori con il figlio con disturbo 2- In un’altra variante di questo studio i ricercatori hanno paragonato il grado del disturbo nella prole data in adozione (=con genitori che hanno disturbo) e prole data in adozione (=con genitori senza disturbo) → se esistesse un’influenza genetica ci dovrebbero essere tassi più alti di malattia in figli adottati con genitori biologici con disturbo SEPARARE LE INFLUENZE GENETICHE DA QUELLE AMBIENTALI le influenze ambientali possono essere: Condivise → sono quelle che presentano i bambini in una famiglia con caratteristiche simili per tutti i componenti o ambiente simile Es= stessa scuola, la ricchezza familiare ecc Non condivise → sono quelle influenze ambientali nelle quali differiscono i vari membri di una famiglia Es= un genitore che tratta i figli in modo diverso Per quanto riguarda le influenze ambientali non condivise si sono mostrate importanti in alcune forme di psicopatologia. COLLEGAMENTI E ASSOC IAZIONI Per studiare le influenze genetiche sui disturbi mentali sono state utilizzate: - Le analisi di collegamento → studiano alcune aree dei cromosomi note per essere la sede di altre caratteristiche fisiche ereditate o di processi biologici. Es: colore degli occhi della schizofrenia - Studi sulle associazioni → mirano a confrontare due gruppi di individui, uno con e uno senza un determinato disturbo. I ricercatori confrontano le possibili frequenze di disturbi psicopatologici nei due gruppi prendendo come riferimento alcuni marcatori genetici (=parti di dna), noti per essere situati su particolari cromosomi. Se uno o più marcatori si presentano con una frequenza maggiore negli individui con una data malattia psichica, i ricercatori deducono che uno o più geni associati alla malattia si possano trovare sullo stesso cromosoma. Es: marcatori genetici del funzionamento della dopamina erano più presenti nei bambini iperattivi rispetto a quelli non iperattivi 2-DISFUNZIONE CEREBRLALE E PLASTICITÀ NEURALE Determinate lesioni cerebrali con difetti nel tessuto cerebrale raramente sono causa di disturbi psichici. Però negli ultimi decenni si è sempre più affermato che anche le più lievi carenze di una funzione del cervello portino a dei disturbi mentali. Vi è una notevole plasticità neurale →flessibilità del cervello nel compiere cambiamenti nella funzione cognitiva in seguito: - a esperienze pre e post natali - Allo stess - Alla droga - Diete - Malattie ecc Gli effetti di queste lente trasformazioni possono essere sia positive che negative a seconda della circostanza. esempio positivo di esperienza pre-natale → ratti femmina in gravidanza venivano messe in ambienti con molti stimoli gradevoli→ risultato= una prole meno portata ad avere lesioni cerebrali rispetto alla prole di ratti messi in ambienti piccoli e senza stimoli. Esempio negativo di esperienza pre-natale→ esperimento in cui le scimmie incinta che venivano messe in luoghi molto numerosi avevano neonati nervosi con anomalie neurochimiche. Quindi… ratti allevati in luoghi pieni di stimoli e non in isolamento avevano uno sviluppo di cellule più forti e più spesse della corteccia cerebrale. Recentemente è stato inoltre dimostrato che la corsa porta alla neurogenesi cioè alla creazione di nuove cellule cerebrali → quindi la plasticità neurale continua per tutta la vita dell’individuo. La ricerca sulla plasticità neurale riconosce che la genetica influenza l’attività neurale che influenza il comportamento che a sua volta influenza l’ambiente e inoltre riconosce che tutte queste influenze sono bidirezionali GENETICA →ATTIVITA’ NEURALE→ COMPORTAMENTO→AMBIENTE BIDIREZIONALI (anche al contrario) 3- SQUILIBRI DEI NEUROT RASMETTORI ORMONALI Affinchè il cervello funzioni i neuroni e le cellule nervose devono comunicare tra di loro. Questa comunicazione avviene tramite la trasmissione di impulsi nervosi che viaggiano dal corpo cellulare o dai dendriti di un neurone verso l’assone. Anche se abbiamo un solo assone per ogni neurone, gli assoni hanno ramificazioni all’estremità chiamate terminazioni questi sono i luoghi in cui sostanze neurotrasmettenti vengono rilasciate nelle sinapsi → che sono piccoli spazi pieni di liquido (=si trovano tra le terminazioni degli assoni del neurone pre-sinaptico e il corpo delle cellule post-sinaptiche) in cui viene rilasciato il neurotrasmettitore. Queste trasmissioni all’interno dei neuroni sono effettuate dai neurotrasmettitori → sostanze chimiche rilasciate nelle sinapsi dal neurone pre-sinaptico quando c’è un impulso nervoso. Questo neurotrasmettitore agisce poi nella membrana post-sinaptica e possono dare inizio a un impulso i inibire la trasmissione degli impulsi. - La sostanza del neurotrasmettitore non rimane lì all’infinito →altrimenti il neurone ricevente continuerebbe l’attività senza un vero impulso. Ci sono diversi tipi di neurotrasmettitori: - Aumentano la probabilità che il neurone post-sinaptico possa produrre un impulso - Inibiscono l’impulso Si dice che gli squilibri dei neurotrasmettitori nel cervello possono causare un comportamento anomalo anche se molti ricercatori affermano che spesso è lo stress psicologico a portare squilibri dei neurotrasmettitori. Gli squilibri possono essere dovuti a varie cause: ❖ Eccessiva produzione e rilascio di neuro nelle sinapsi ❖ Disfunzioni nei processi con cui i neurotrasmettitori vengono disattivati ❖ Problemi con i recettori del neurone post sinaptico che possono essere: a) Anormalmente sensibili b) Insensibili c) Sensibili in modo anomalo I neuroni (=che sono sensibili ad un particolare neurot. Si raggruppano e formano percorsi neurali tra le varie parti del cervello (=CIRCUITI CHIMICI). Alcuni disturbi possono derivare da squilibri dei neurot. in diverse aree cerebrali. Infatti i farmaci utilizzati per trattare alcuni disturbi servono proprio per correggere questi squilibri (= es prozac e zoloft che rallentano la ricaptazione del neurot della serotonina allungando la presenza della serotonina della sinapsi cap 7) 5 neurotrasmettitori: - Serotonina Monoamine - Dopamina - Noradrenalina - GABA - Glutammato NORADRENALINA→ rilasciata in caso di emergenza quando si è esposti ad una situazione di forte stress, oppure nelle richieste di attenzione ecc (=cap5-6) DOPAMINA→ rilasciata nelle sensazioni di piacere e nell’elaborazione cognitiva ma anche nella schizofrenia o nei disturbi da dipendenza da sostanze. SEROTONINA→ ha importanza sul modo in cui pensiamo e elaboriamo le informazioni dal nostro ambiente, sui comportamenti e sugli stati d’animo quindi anche nell’ansia e nella depressione. Sviluppo degli psicofarmaci= ne esistono 4 famiglie ansiolitici, antidepressivi, antipsicotici, stabilizzatori dell’umore. →molti farmaci usati per il trattamento dei disturbi hanno sede proprio nelle sinapsi I famaci possono essere di due tipi: - AGONISTI → facilitano gli effetti di un neurot sul neurone post-sinaptico - ANTAGONISTI → inibiscono gli effetti di un neurot sul neurone post sinaptico SQUILIBRI ORMONALI Alcune psicopatologie sono collegate a squilibri ormonali. Il sistema endocrino → è formato da un gruppo di organi detti ghiandole endocrine, la cui funzione principale è la secrezione di sostanze ormonali. →gli ormoni sono sostanze endogene che funzionano come messaggeri coordinando le diverse attività dell’organismo Ogni ghiandola endocrina produce e rilascia una serie di ormoni direttamente nel flusso sanguigno. Gli ormoni viaggiano e vanno a interessare le cellule bersaglio situate in varie parti del nostro cervello e corpo→ influenzando diversi eventi come le reazioni figth or fligth (attacco o fuga), le risposte sessuali, la crescita fisica ecc.. Il nostro sistema nervoso centrale è connesso al sistema endocrino soprattutto dagli stimoli dell’ipotalamo sull’ipofisi (=ghiandola principale del corpo che produce gli ormoni che regolano e controllano le altre ghiandole endocrine). Importanti interazioni avvengono sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) : 1- I messaggi per mezzo del rilascio della CORTICOTROPINA (CRH) viaggiano dall’ipotalamo all’ipofisi 2- In risposta a CRH l’ipofisi rilascia ACTH per produrre andrenalina e cortisolo (=ormone dello stress) 3- Il cortisolo fornisce un feedback negativo all’ipotalamo e all’ipofisi e diminuisce il loro rilascio di CRH e ACTH Il mal funzionamento del punto 3 → porta all’insorgenza di depressione o disturbo post traumatico da stress. 4- TEMPERAMENTO Il temperamento è l’insieme delle tendenze o comportamenti innati dell’individuo a reagire agli stimoli ambientali con alcune modalità anziché altre. Questi comportamenti sono molto influenzati da fattori genetici, fattori ambientali pre-natali e post-natali Il temperamento è la base da cui si sviluppa la nostra personalità. A partire dai 2-3 mesi di vita si identificano alcune dimensioni dimensioni relative al temperamento: - Paura - irritabilità - frustrazione - risposte affettive positive - livello di attività - attenzione focalizzata - controllo su di se queste sono poi racchiuse in altre 3 dimensioni della personalità adulta: 1- NEVROSI O EMOTIVITA’ NEGATIVA 2- ESTROVERSIONE O EMOTIVITA’ POSITIVA 3- CONTROLLO DI SE’- CONSCENZIOSITA’-PIACEVOLEZZA A) Le dimensioni infantili collegate a paura e irritabilità sono collegate al nevroticismo in età adulta B) Tendenze infantili ad reazioni affettive positive portano alla dimensione adulta all’estroversione C) La dimensione infantile del controllo su di sé è collegata alla repressione e controllo nella dimensione adulta MASCHI FEMMINE - Livelli più alti di piacere intenso - Livelli meno alti di piacere intenso - Meno controllo e meno attenzione - Maggiore controllo degli impulsi e maggiore attenzione Il temperamento di un neonato ha effetti notevoli o importanti sul loro sviluppo → es= un bambino con un temperamento pauroso molto probabilmente avrà un condizionamento classico della paura. Essere di supporto per i bambini con altà emotività negativa è molto difficile. Risulta però che nelle famiglie con basso livello socio economico si da meno sostegno verso i bambini difficili rispetto alle famiglie di status socio economico medio alto. In poche parole il temperamento può condizionare lo sviluppo di varie psicopatologie in età avanzata →es= bambini timorosi potrebbero avere comportamenti inibiti e portare a disturbi d’ansia in età adulta. Al contrario bambini che non hanno paura di nulla possono non accettare l’educazione dei genitori e all’età di 13 anni avere un comportamento aggressivo L’IMPATTO DAL PUNTO DI VISTA BIOLOGICO SULLA PSICOPATOLOGIA Come afferma gorestein → gli effetti degli eventi psicologici derivano dalle attività del sistema nervoso centrale (snc) perché tutti i nostri pensieri, sentimenti e comportamenti avvengono come eventi biologici nel cervello. Però la biologia da sola non forma i nostri pensieri, sentimenti e comportamenti → c’è quindi bisogno dell’interazione tra individuo e ambiente. Quasi tutti i disturbi mentali dipendono dalla personalità di un individuo o dai problemi che le persone devono affrontare nella propria vita. PROSPETTIVA PSICOLOGICA Le più importanti prospettive psicologiche in psicopatologia sono: - Prospettiva psicodinamica - Prospettiva comportamentale - Prospettiva cognitivo-comportamentale PROSPETTIVA PSICODIN AMICA Freud è stato il fondatore della scuola psicoanalitica→ concetto chiave= INCONSCIO : la parte cosciente della mente è una zona più piccola, mentre la parte inconscia è molto più grande (=iceberg). Infondo all’inconscio vi sono i ricordi dolorosi, i desideri proibiti e altre esperienze fuori della coscienza cioè represse. Freud affermava che cose inconsce erano presenti nelle fantasie, sogni,lapsus ecc.. Fino a che questo materiale inconscio non diventa parte cosciente della mente ad esempio attraverso la psicoanalisi, può creare comportamenti disadattati o anomali. Freud ipotizzava che i comportamenti di una persona fossero il risultato dell’interazione tra: - Es (=prima struttura compare già dall’infanzia)→ fonte delle pulsioni (= sono ereditate e di due tipi opposti ovvero puls

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