Traccia N. 370: Concorso Docenti Scuola Secondaria (2023)
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2023
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Serena Rosalba Caserta
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Summary
This document is a past paper for a teacher's exam in Italy, A018 Philosophy and Humanities. It outlines a unit of study on the differences in language concept between Wittgenstein and Heidegger, focusing on 5th grade students and including specific accommodations for a student with visual impairment. The document details the curriculum and lesson plan for various facets of education and discussion of philosophy.
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CONCORSO PER TITOLI ED ESAMI PER L’ACCESSO AI RUOLI DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO SU POSTO COMUNE E DI SOSTEGNO, AI SENSI DELL’ARTICOLO 3, COMMA 7, DEL DECRETO MINISTERIALE 26 OTTOBRE 2023, N.205 PROCEDURA CONCORSUALE A018 FIL...
CONCORSO PER TITOLI ED ESAMI PER L’ACCESSO AI RUOLI DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO SU POSTO COMUNE E DI SOSTEGNO, AI SENSI DELL’ARTICOLO 3, COMMA 7, DEL DECRETO MINISTERIALE 26 OTTOBRE 2023, N.205 PROCEDURA CONCORSUALE A018 FILOSOFIA E SCIENZE UMANE MATERA 22 OTTOBRE 2024 SERENA ROSALBA CASERTA TRACCIA N.370 Il candidato imposti un’unità di apprendimento di Filosofia che descriva le differenze tra la concezione del linguaggio in Wittgenstein del “Tractatus logico Philosophicus” e la concezione del linguaggio in Heidegger, per una classe 5^ di un Liceo delle scienze umane. Il candidato dovrà tenere in considerazione queste caratteristiche del gruppo classe: nella classe è presente uno studente con disabilità nello specifico (non vedente), gli alunni sono 18. Il candidato dovrà esplicitare la programmazione didattica nelle sue diverse fasi, utilizzando le opportune metodologie. PROGETTAZIONE DIDATTICA Obietti Mediazione vi didattica Analisi del Prerequisi Verifica e contesto ti valutazione La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari (Indicazioni Nazionali 2012) ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIO La scuola si trova a Catania, uno dei comuni più estesi e popolati della costa ionica, che vanta un patrimonio culturale e artistico di antica tradizione. L’istituzione scolastica opera in un territorio dal contesto socio-economico e culturale eterogeneo con famiglie che presentano stili di vita e di lavoro diversi, carichi di impegni extrascolastici disomogenei, stimoli educativi differenti che portano ad esigenze in termini di bisogni formativi e di istanze organizzative distinte. Nell’ottica di una eterogeneità intesa come opportunità, le possibilità di esperienze diverse e variegate, cercano di rispettare le singole situazioni di ogni studente avendo sempre come obiettivo primario l’unitarietà del modello didattico-educativo della scuola. L’istituto favorisce la possibilità di percorsi personalizzati, proponendo una gamma differenziata di opzioni che tengono conto della sostenibilità, dell’impianto organizzativo in termini di coerenza interna, l’articolazione degli orari e gestione dell’organico; della chiarezza e della coerenza del piano di comunicazione nei confronti dell’esterno e soprattutto delle famiglie; della tenuta unitarietà del progetto educativo complessivo. L’allocazione dell’istituto offre la possibilità di realizzare progetti aperti al confronto continuo con il mondo circostante in un territorio che presenta un variegato e numeroso tessuto imprenditoriale e associazionistico, un rapporto continuo e costante con ANALISI DEL CONTESTO SCUOLA La scuola si avvale di strutture e strumenti per lo svolgimento di attività educative. All’interno dell’istituto si è assistito ad un aumento del numero delle classi fruibili dagli studenti, inserendo anche aule dedicate agli alunni con disabilità. La presenza di laboratori, di un planetario, di una biblioteca, soddisfano le esigenze degli studenti, offrendo opportunità di approfondimento dei saperi. Tutte le aule dell’istituto sono dotate di digital board o di LIM touch screen di ultima generazione connesse alla rete internet mediante LAN e rete WI-FI, con telecamere e microfoni utili al corretto svolgimento delle attività didattiche anche in caso di DAD. CLASSE La 5^ F è formata da 18 alunni, 10 femmine e 8 maschi di cui un alunno con disabilità (non vedente). Il gruppo classe risulta essere eterogeneo, compatto e collaborativo con atteggiamento inclusivo nei confronti dei compagni più fragili. ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI UN ALUNNO CON DISABILITA’ PEI CERTIFICATA nello Obiettivi personalizzati, PIANO EDUCATIVO e le strategie didattiche specifico NON INDIVIDUALIZZAT VEDENTE concordati dal GLO O Legge 104/1992 DLgs 66/2017 Stessi obiettivi della classe, perseguibili mediante: ALUNNI CON BISOGNI PDP EDUCATIVI SPECIALI PIANO DIDATTICO MISURE DISPENSATIVE PERSONALIZZATO Legge 170/2010 STRUMENTI COMPENSATIVI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Conoscere la specificità del sapere filosofico e dei vari movimenti, apprendendone il lessico fondamentale imparando a CONOSCENZE comprendere ed esporre in modo organico le idee ed i sistemi di pensiero oggettivo di studio Saper sviluppare la riflessione personale, il giudizio critico, l’attitudine all’approfondimento ed alla discussione razionale, la ABILITA’ capacità di saper argomentare una tesi, anche in forma scritta, riconoscendo la diversità dei metodi con cui la ragione giunge a conoscere il reale. Capacità di sviluppare un pensiero autonomo, critico e riflessivo, applicando le conoscenze acquisite per interpretare la realtà e formulare giudizi su questioni sociali etiche e culturali. COMPETENZE Abilità di comunicare in modo efficace ed articolato nei vari contesti utilizzando un linguaggio adeguato rispettando le diverse prospettive. Sviluppo di una consapevolezza etica ed interculturale che permette di comprendere e rispettare la diversità proponendo una cittadinanza attiva e responsabile. COMPETENZE TRASVERSALI Soci ologi a Psicologia Peda gogi a Ed.civic a Legge 92/2019 AMBIENTE PER L’APPRENDIMENTO Spa Strumenti e TIC Aula Lim touch screen, computer, ebook, digital board, zi libro di testo,screen reader, display braille, podcast Aula registratori vocali informatica BibliotecaDIDATTICI MATERIALI E STRATEGIE PER L’INCLUSIONE Strategie didattiche e per Materiali didattici l’inclusione Didattica inclusiva Libro di testo con mappe concettuali Lezioni partecipate anche in rilievo Discussioni collettive Superfici tattili o braille Conversazioni guidate Contenuti digitali integrativi Ricerche su siti Schemi fatti con parole chiave Sintesi dei capitoli con i nodi istituzionali misure dispensative Strumenti compensativi e concettuali più importanti Cooperative learning o peer tutoring Presentazione multimediale sull’argomento Trattato PIANO DI LAVORO Test a risposta multipla Gamification Lezione frontale partecipata Realizzazione mappa concettuale Presentazione elaborato LE DIFFERENZE TRA LA CONCEZIONE DEL LINGUAGGIO IN WITTGENSTEIN DEL “TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS” E LA CONCEZIONE DELL’INGUAGGIO IN HEIDEGGER Ludwig Wittgenstein e Martin Heidegger offrono due prospettive molto diverse sulla natura del linguaggio e su come esso influenza la comprensione del mondo e dell'esistenza. Mentre Wittgenstein, nel Tractatus logico-philosophicus, si concentra sulla struttura logica del linguaggio e sul suo rapporto con il mondo, Heidegger pone il linguaggio al centro della comprensione dell'essere e dell'esistenza. Wittgenstein e il Tractatus logico-philosophicus Nel Tractatus logico-philosophicus (1921), Wittgenstein sviluppa una visione del linguaggio come rappresentazione logica del mondo. Alcuni punti chiave della sua teoria includono: Il linguaggio come immagine del mondo: Per Wittgenstein, le proposizioni linguistiche sono immagini logiche dei fatti nel mondo. Il linguaggio, in questa visione, è una mappa che rappresenta la realtà; le parole corrispondono a oggetti e le proposizioni mostrano la relazione tra questi oggetti. Limiti del linguaggio e del mondo: Wittgenstein afferma che "i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo". Questo significa che ciò che possiamo pensare e comprendere è vincolato dalla nostra capacità di esprimere tali pensieri attraverso il linguaggio. Di conseguenza, tutto ciò che è al di fuori della possibilità di espressione linguistica è anche al di fuori della possibilità di comprensione. La logica come struttura del linguaggio: Il linguaggio, secondo Wittgenstein, deve essere costruito su una base logica per poter rappresentare il mondo in modo accurato. La logica diventa quindi la struttura sottostante che permette al linguaggio di avere significato. Tutto ciò che esiste nel mondo può essere espresso attraverso proposizioni logiche, e ciò che non può essere espresso in questo modo, per Wittgenstein, è “mistico” e fuori dalla sfera della comunicabilità. In sintesi, Wittgenstein vede il linguaggio come uno strumento formale che serve a rappresentare il mondo, ed è attraverso il linguaggio che comprendiamo e strutturiamo la nostra esperienza del reale. Heidegger e il linguaggio come “casa dell’essere” Martin Heidegger, invece, ha una concezione del linguaggio radicalmente diversa, espressa soprattutto in opere come Essere e Tempo (1927) e nei suoi scritti successivi. Per Heidegger, il linguaggio non è semplicemente un mezzo per rappresentare il mondo, ma è fondamentale per la manifestazione stessa dell’essere. Alcuni punti chiave sono: Il linguaggio come manifestazione dell’essere: Heidegger afferma che “il linguaggio è la casa dell’essere”. Questo significa che il linguaggio è il luogo in cui l’essere si manifesta e si dischiude agli esseri umani. In altre parole, non è il linguaggio a derivare dal mondo, ma è attraverso il linguaggio che il mondo ° viene alla luce. La nostra comprensione ° dell’essere è quindi intrinsecamente legata alla nostra capacità di usare il linguaggio. Il linguaggio come apertura e non come rappresentazione: A differenza di Wittgenstein, per cui il linguaggio è un sistema logico di rappresentazione, Heidegger vede il linguaggio come È un evento, una dimensione in cui gli esseri umani e l’essere si incontrano e si rivelano reciprocamente. Linguaggio, esistenza e temporalità: Per Heidegger, il linguaggio è profondamente legato all’esistenza e alla temporalità umana. Il nostro essere-nel-mondo è sempre un essere linguistico; esistiamo nel mondo come esseri che parlano e comprendono attraverso il linguaggio. Il linguaggio, quindi, non solo media il nostro rapporto con il mondo, ma costituisce anche la nostra temporalità, poiché ci permette di comprendere e articolare il passato, il presente e il futuro. Influenza sulla comprensione del mondo e dell’esistenza Wittgenstein: La sua concezione limita la comprensione del mondo ai confini del linguaggio logico e delle proposizioni. Secondo questa visione, la conoscenza e l'esperienza sono vincolate alla capacità del linguaggio di rappresentare la realtà. Ciò che non può essere espresso logicamente è irrilevante per la comprensione razionale del mondo, lasciando spazio a ciò che Wittgenstein chiama il “mistico”. Heidegger: Egli ci invita a vedere il linguaggio come la dimensione fondamentale dell'esistenza e della comprensione. Il linguaggio non è un semplice strumento, ma una condizione di possibilità per l’esperienza e la conoscenza. La nostra comprensione del mondo, dunque, non è un atto logico di rappresentazione, ma un’apertura in cui il mondo si manifesta attraverso il linguaggio. In conclusione, mentre Wittgenstein vede il linguaggio come una struttura logica che limita e organizza la nostra comprensione del mondo, Heidegger lo concepisce come il mezzo fondamentale attraverso cui l'essere e il mondo si rivelano, andando oltre la semplice rappresentazione e abbracciando la dimensione esistenziale e Funzione del linguaggio Wittgenstein: Nel Tractatus logico-philosophicus, Wittgenstein vede il linguaggio come un sistema logico che ha la funzione di rappresentare il mondo. Le proposizioni linguistiche sono immagini logiche dei fatti, e il linguaggio serve a descrivere la realtà in modo preciso e strutturato. Heidegger: Per Heidegger, il linguaggio è molto più di uno strumento di rappresentazione. Egli lo concepisce come l’elemento fondamentale attraverso cui l’essere si manifesta e si rivela agli esseri umani. Il linguaggio, dunque, è un evento che apre e svela il mondo, permettendo agli esseri umani di comprendere la loro esistenza e il loro rapporto con l'essere. Struttura e logica del linguaggio Wittgenstein: Il linguaggio deve seguire una struttura logica per essere significativo. Egli crede che le proposizioni siano valide solo quando rappresentano correttamente i fatti del mondo attraverso una logica precisa. Ciò che non può essere espresso con proposizioni logiche appartiene al campo dell’ineffabile o del mistico, e per Wittgenstein è fuori dalla sfera della comprensione linguistica. Heidegger: Heidegger, invece, non vincola il linguaggio a una struttura logica. Egli critica l’approccio formalistico e considera il linguaggio come un fenomeno aperto e dinamico, che non si limita a rappresentare fatti ma che dischiude l’essere e permette all'uomo di “abitare” il mondo. La logica, quindi, non è l'unica dimensione del linguaggio; è solo una delle sue manifestazioni. Relazione tra linguaggio e mondo Wittgenstein: La relazione è di corrispondenza: il linguaggio è un'immagine del mondo, e le proposizioni sono vere quando corrispondono ai fatti. La comprensione del mondo è quindi limitata a ciò che il linguaggio può logicamente esprimere. Heidegger: Il linguaggio, per Heidegger, non rappresenta semplicemente il mondo, ma è il mezzo attraverso il quale il mondo stesso si disvela. Esso non è un riflesso del mondo, ma il luogo in cui si realizza l’incontro tra l’essere e l’esistenza umana. Il linguaggio permette la comprensione autentica dell'essere e del mondo. Conseguenze per la comprensione dell’esistenza Wittgenstein: Poiché il linguaggio è visto come un sistema logico che organizza e delimita la comprensione del mondo, la realtà si riduce a ciò che può essere logicamente espresso. L’esistenza è quindi compresa solo nei limiti della struttura linguistica. Heidegger: La concezione del linguaggio come "casa dell’essere" porta a un approccio più ontologico ed esistenziale. Per Heidegger, il linguaggio non solo descrive l’esistenza, ma è fondamentale per la sua realizzazione e comprensione. Il linguaggio è ciò che rende possibile l’apertura e la scoperta dell’essere. In sintesi Wittgenstein vede il linguaggio come uno strumento logico per rappresentare il mondo, ponendo dei limiti alla comprensione che dipendono dalla struttura linguistica stessa. Heidegger, invece, concepisce il linguaggio come il luogo fondamentale di rivelazione dell’essere, uno spazio aperto che permette all’uomo di comprendere e vivere autenticamente la sua esistenza. Queste differenze evidenziano due visioni contrastanti: una formale e logica, l’altra ontologica ed esistenziale. VERIFICA E VALUTAZIONE VALUTAZIONE VERIFICHE STRUTTURATE E INIZIALE O SEMISTRUTTURATE DIAGNOSTICA VALUTAZIONE IN ITINERE O OSSERVAZIONE GENERALE DISCUSSIONI FORMATIVA ATTIVITÀ IN CLASSE EVENTUALE RECUPERO VALUTAZIONE E POTENZIAMENTO FINALE O PRESENTAZIONE LAVORO SOMMATIVA FINALE ALUNNI AUTOVALUTAZIONE DOCENTI Nella valutazione degli studenti con disabilità, sulla base del PEI, i docenti indicano per quali discipline sono stati adottati particolari criteri didattici; quali attività integrative e di sostegno sono state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline GRIGLIE PER LE Inglese OSSERVAZIONI Matehttps:/ I nglese SISTEMATICHE / www.you t ube.com/ w atch? v=UPQ L’altoforn o zRpN84L Am atica A g GRIGLIA DI AUTOVALUTAZIONE (UTILIZZATA DALLO STUDENTE) ATTIVITA’ DATA CLASSE NOME ALUNNO COGNOME ALUNNO LIVELLO 1: LIVELLO 2: LIVELLO 3: LIVELLO 4: INDICATORI INIZIALE BASE INTERMEDIO AVANZATO AUTONOMIA: Non sempre, a volte Si, sono riuscito a Si, mi sono Si, mi sono organizzato mi ha aiutato seguire le istruzioni organizzato da da solo, riuscendo a sono riuscito a lavorare da solo? l’insegnante o un che mi ha dato solo terminare prima del previsto compagno l’insegnante RELAZIONE: Non sempre, a volte Si,era una richiesta Si, lavorare con I Si, lavorare con i avrei preferito dell’insegnante. compagni rende compagni rende le cose mi è piaciuto lavorare in gruppo? lavorare da solo le cose più piuù semplici semplici. PARTECIPAZIONE: Non sempre, ho Si, ho condiviso Si, è stato bello Si, perchè penso che preferito alcune tutto quello che ho condividere il condividere è ho condiviso il mio lavoro con I compagni? cose tenerle per me. fatto con icompagni. proprio lavoro con importante e ci tenevo che anche i miei I compagni compagni ottenessero un buon risultato RESPONSABILITA’: Non sempre, alcune Si, perche Si, ho ritenuto Si, mi è piaciuto volte hanno fatto gli l’insegnante mi ha giusto rispettare rispettare gli impegni e ho svolto i compiti che mi sono stati altri per me raccomandato di farligli impegni portare a termine la assegnati? consegnaricevuta nei tempi concordati con l’insegnante ed i compagni FLESSIBILITA’ RESILIENZA E CREATIVITA’: Ho superato le Ho superato le Ho superato le Ho superato le difficoltà con l’aiuto difficoltà da solo difficolta’ da solo difficoltà da solo che cosa ho fatto davanti alle difficoltà dell’insegnante o dei trovando delle trovando delle soluzioni creative diverrse da compagni buone soluzioni quelle dei compagni Griglia per autobiografia cognitiva Inglese I Matehttps: nglese / / www.you t ube.com/ w Agenda atch? 200 v=UPQ L’altoforn o zRpN84L Am atica Sitografia https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2010/06/15/010G0111/sg https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario https://www.lombardoradicect.edu.it https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1992/02/17/092G0108/sg https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2010/10/18/010G0192/sg https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/08/21/19G00105/sg https://www.agenziacoesione.gov.it/comunicazione/agenda-2030-per-lo-sviluppo-sostenibile/ https://www.miur.gov.it/-/linee-guida-dei-percorsi-per-le-competenze-trasversali-e per-l-orientamento https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/05/16/17G0007/sg https://www.studenti.it/ Grazie per l’attenzione