Storia Contemporanea 2 PDF

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Università degli Studi di Milano Bicocca

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These notes cover an introduction to contemporary history, discussing its origins and various key developments including the Industrial Revolution, the French Revolution, and the Congress of Vienna. The study also addresses the concept of "long" and "short" 20th centuries and the political and social aspects of the period, including the role of masses, violence, and the rise of American influence.

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lOMoARcPSD|42576337 Storia contemporanea storia contemporanea (Università degli Studi di Milano-Bicocca) Scansiona per aprire su Studocu Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna univ...

lOMoARcPSD|42576337 Storia contemporanea storia contemporanea (Università degli Studi di Milano-Bicocca) Scansiona per aprire su Studocu Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 STORIA CONTEMPORANEA Quando inizia la storia? 3500 a.C. La storia inizia con la DOCUMENTAZIONE SCRITTA, quindi con la scri琀琀ura, quindi con la TAVOLETTA DI KISH. Tu琀琀o ciò si è sviluppato in MESOPOTAMIA NUOVA ORGANIZZAZIONE PROBLEMA DELLE ORIGINI: secondo Marc Bloch è un “falso problema” (sono problemi che non hanno una risposta, lo storico non dovrebbe a昀昀rontarli). Nel 1929 fonda una rivista che aprirà alla “nuova storia”, a昀昀ermando che la storia, oltre ai documen琀椀 u昀케ciali e ai grandi even琀椀/persone, esiste anche la storia delle persone comuni, le fon琀椀 possono essere anche credenze popolari. Pubblica anche “apologia per la storia” dove a昀昀ronta il falso problema. La storia non inizia con la scri琀琀ura, anche prima c’era la storia. La storia è la storia degli uomini nel tempo. La storia può leggersi anche OLTRE I DOCUMENTI SCRITTI. La STORIA ANTICA 昀椀nisce nel 476 con la caduta dell’Impero romano, poi c’è la STORIA MEDIOEVALE 昀椀no alla scoperta dell’America, poi abbiamo la STORIA MODERNA e in昀椀ne la STORIA CONTEMPORANEA (generalmente inizia nel 1914 con la prima guerra mondiale). Chiedersi sempre dove siamo Quando inizia la storia contemporanea? (la periodizzazione è ancora in diba琀 to)  PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Cambiamento straordinario nella vita del tempo Formata da: carbone, vapore, telaio meccanico, industria tessile Persone vivono in condizioni pessime, lavoro minorile Novità: agglomera琀椀 urbani  RIVOLUZIONE FRANCESE (rivoluzione poli琀椀ca) Discon琀椀nuità improvvisa, cambia il principio di legi琀 mità del potere Si a昀昀erma in Europa, il fa琀琀o che la LEGITTIMITÀ DEL POTERE non deriva più da Dio, ma DAL POPOLO  CONGRESSO DI VIENNA Si concentra sulla DIMENSIONE INTERNAZIONALE: restaurazione del sistema internazionale basato sull’equilibrio delle potenze europee. Europa e Nord America hanno avuto un peso rilevante “LUNGO” NOVECENTO (quello che inizia nell’800):  come secolo degli “Sta琀椀 nazione”, dove la TERRITORIALITÀ sia un aspe琀琀o fondamentale. Il lungo novecento deriva dai PROCESSI DI UNIFICAZIONE DI ITALIA E GERMANIA (anni ’60 dell’800)  SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE In Inghilterra negli anni ’40 dell’800 e si espande in Europa lungo tu琀琀o l’800 (PROCESSI che si sviluppano nel tempo, non even琀椀 par琀椀colari) Rivoluzione dell’ele琀琀ricità, dell’acciaio Porterà a organizzazione di concentrazione di capitale e mercato e si giungerà ad un’ESPANSIONE DI MERCATO (CAPITALISMO ORGANIZZATO) Ora ci si concentra sull’aspe琀琀o economico (non poli琀椀co come la prima) “BREVE” NOVECENTO secondo Eric Hobsbawm: novecento che inizia e 昀椀nisce a Sarajevo (a琀琀entato all’erede al trono austroungarico nel 1914-concerto nella Biblioteca Nazionale nel 1991/2) “secolo degli estremi” Cara琀琀erizzato da FORTI OPPOSIZIONI ESTREME Le琀琀ura poli琀椀ca  SECOLO DELLE MASSE Gustan Le Bon pubblica “La psicologia delle folle”. La massa deve essere guidata da un uomo forte per essere indirizzata, quindi le folle non possono esprimere pensieri, ma devono essere solo guidate Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 Nel 1930 Jose Ortega y Gasset scrive “La ribellione delle masse”, queste ul琀椀me hanno una VOLONTÁ DI ESPRIMERSI (ribellione contro la democrazia liberale, quindi si assiste all’installazione del fascismo come conseguenza di questa ribellione) Pelizza ri琀椀ene che l’opinione poli琀椀ca si a琀琀eggia in modo diverso verso le folle (che lo琀琀ano per i propri diri琀 ). Infa琀 nelle sue due opere in cui rappresenta le masse, lo fa in modo diverso. La FOLLA DIVENTA MASSA  SECOLO DELLA VIOLENZA Il ‘900 è il secolo delle GUERRE, mol琀椀 più mor琀椀 rispe琀琀o agli altri secoli è anche il secolo dei GENOCIDI (’18 degli Armeni, degli Ebrei, nel ’94 dei tutsi in Ruanda)  SECOLO AMERICANO Sta琀椀 uni琀椀 intervengono nella guerra mondiale nel 1917 Da ’89 la potenza americana come unica potenza A琀琀entato torri gemelle. L’egemonia mondiale degli sta琀椀 uni琀椀 nel nuovo secolo è messa a dura prova. “SECOLO BREVE”:  STATO NAZIONALE  MASSE  DEMOCRAZIA Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 LA GRANDE GUERRA Alla vigilia della Grande Guerra in Europa ci sono 5 IMPERI: IMPERO TEDESCO, IMPERO RUSSO, IMPERO AUSTRO-UNGARICO, IMPERO OTTOMANO e IMPERO BRITANNICO Agli inizi del 1914 il predominio dell’Europa era ancora indiscusso (nonostante l’emergere di nuove potenze come Giappone e Sta琀椀 Uni琀椀) Con l’evoluzione poli琀椀ca e i progressi economici e materiali (sviluppo della produzione industriale, in campo tecnologico, negli scambi commerciali, con le economie più sviluppate, il consolidamento delle is琀椀tuzioni rappresenta琀椀ve) si comincia a entrare in una logica di PROGRESSO INARRESTABILE, che avrebbe portato BENESSERE A TUTTI, realizzando un processo di democra琀椀zzazione e, quindi, scongiurando il pericolo di rivoluzioni/guerre. Ma ciò non basta a spegnere i CONFLITTI SOCIALI INTERNI e le TENSIONI POLITICHE INTERNAZIONALI tra le potenze europee:  Austria-Ungheria e Russia per il CONTROLLO DEI BALCANI  Francia e Germania per l’ALSAZIA e la LORENA  Gran Bretagna e Germania per la CORSA AGLI ARMAMENTI NAVALI Le potenze che si confrontano sono il Regno Unito e Impero tedesco (entrambi hanno il dominio sul mare). Dalla Lituania alla Francia si estendeva la Germania. La Germania aveva il controllo di colonie dislocate in pun琀椀 strategici: in Africa, nell’oceano Paci昀椀co. Sono centri importan琀椀 per il commercio del tempo, che si basava sul DOMINIO DEI MARI. Impero austro-ungarico aveva una dimensione imperiale basata su una dimensione sovranazionale: Italia (rimaneva escluso dall’Italia il territorio del Tren琀椀no e Trieste), Austria (il cuore del paese era popolato da tedeschi), Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Croazia, Serbia, Slavi del Sud (Balcani, la polveriera d’Europa, perché vi erano state due guerra signi昀椀ca琀椀ve in quanto era una zona di conta琀琀o per l’espansione dell’impero austro-ungarico e o琀琀omano). Nella zona dei Balcani la situazione era esplosiva Le repubbliche in Europa erano poche-AGGLOMERATO DI MONARCHIE Il con琀椀nente era re琀琀o da un SISTEMA DI ALLEANZE:  TRIPLICE ALLEANZA 1879 la Germania e Austria si avvicinano contro la Russia, grazie al cancelliere tedesco Nel 1882 si allarga anche all’Italia (quando la Francia aveva conquistato la Tunisia, territorio nel quale l’Italia voleva espandersi) È un’alleanza a CARATTERE DIFENSIVO, qualora una di queste potenze fosse entrata in guerra le potenze dovevano mantenere neutralità, ma se fosse stata a琀琀accata le altre potenze sarebbero dovute correre in sua difesa.  TRIPLICE INTESA Serie di tra琀琀a琀椀 bilaterali che vedono prima la formazione di un DUPLICE INTESA (franco-russa), quando nel 1890 Guglielmo II licenzia Bismarck. Avvicinamento Francia e Russia Si avvicina poi la Gran Bretagna In昀椀ne è consolidato nel 1907 con un ACCORDO ANGLO-RUSSO, interessato a territori asia琀椀ci L’area dei Balcani è conosciuta come la POLVERIERA DELL’EUROPA: la Bosnia è so琀琀o l’impero austro- ungarico, mentre la Serbia tenta di allargarsi verso il mare, aspirazione bloccata dall’Albania. La Serbia è prote琀琀a dalla Russia (vuole creare una confederazione di slavi del sub, che partendo dalla Serbia vuole estendersi) Ambizioni territoriali, controlli militari Tu琀琀o portava ad un’ipotesi di con昀氀i琀琀o, ma non tu琀 lo ritenevano come il peggiore dei mali. Per mol琀椀 giovani la guerra sarebbe stata una grande occasione per uscire dagli orizzon琀椀 della quo琀椀dianità. La guerra avrebbe potuto RISVEGLIARE UNA SOCIETÀ INTORPIDITA e rilanciare l’IDEALE PATRIOTTICO. 28 giugno 1914 a Sarajevo, durante una visita di Francesco Ferdinando e la moglie, uno studente bosniaco uccide l’arciduca e la moglie. Tu琀琀o ciò archite琀琀ato dall’organizzazione “Mano nera” (organizzazione serba) perché voleva che la Bosnia, annessa all’Austria-Ungheria nel 1908, entrasse a far parte di una “grande Serbia”. Si scatenò la reazione dell’Austria, per impar琀椀re una lezione alla Serbia e alle sue ambizioni. Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 Nel 23 luglio l’Austria-Ungheria lancia un ULTIMATUM alla Serbia che rivendica una serie di richieste, che vengono acce琀琀ate tranne che per una, ovvero che i funzionari austriaci partecipassero alle indagini per l’a琀琀entato di Sarajevo. Ciò non bastò all’AUSTRIA DICHIARA GUERRA ALLA SERBIA il 28 luglio In poche se琀 mane sca琀琀ano tu琀琀e le alleanze Quando l’Austria dichiara guerra alla Serbia, la Russia prepara le sue armate. La Russia ordinò così la MOBILITAZIONE DELLE FORZE ARMATE, per prevenire un eventuale a琀琀acco della Germania, ma venne interpretato, dal governo tedesco, come un ATTO DI OSTILITÁ. Dopo che il 31 luglio la Germania invia un ul琀椀matum alla Russia (al quale non risposte), la GERMANIA DICHIARA GUERRA ALLA RUSSIA l’1 agosto e la FRANCIA MOBILITA LE TRUPPE. La GERMANIA DICHIARA GUERRA ALLA FRANCIA (anche ad essa dopo un ul琀椀matum) il 3 agosto. Fu l’inizia琀椀va della Germania a far precipitare la situazione, perché so昀昀riva da tempo di un COMPLESSO DI ACCERCHIAMENTO (so昀昀ocata in ambizioni internazionali). Strategia: (ormai certa GUERRA SU DUE FRONTI) RAPIDITÁ e SORPORESA, GUERRA LAMPO. 1. Massiccio a琀琀acco contro la Francia (fuori comba琀 mento in poche se琀 mane) 2. Contro la Russia (forte ma lenta a me琀琀ersi in azione) L’a琀琀acco alla Francia doveva essere rapido e bisognava PASSARE ATTRAVERSO IL BELGIO (neutrale) per a琀琀accare la Francia da nord-est e puntare su Parigi (ciò avvenne il 4 agosto). La GRAN BRETAGNA non tollerò l’invasione di un paese neutrale che si a昀昀acciava sulla Manica, perciò DICHIARÓ GUERRA ALLA GERMANIA il 4 agosto. I FRONTI DI GUERRA  FRONTE ITALIANO Le forze austro-ungariche si schierarono lungo il corso dell’Isonzo e sulle alture del Carso. Le truppe comandate da Luigi Cadorna, nel 1915, sferrarono 4 SANGUINOSE OFFENSIVE SENZA SUCCESSO. Nel giugno del 1916 gli austriaci lanciano un improvviso a琀琀acco (strafexpedi琀椀on=spedizione puni琀椀va) per penetrare dal Tren琀椀no nella pianura veneta e SPEZZARE IN DUE LO SCHIERAMENTO ITALIANO, ma l’OFFENSIVA FU ARRESTATA. Ma il governo di Salandra, per il contraccolpo psicologico, fu costre琀琀o alle DIMISSIONI e sos琀椀tuito da un GOVERNO DI COALIZIONE NAZIONALE presieduto da un anziano poli琀椀co conservatore, Paolo Boselli. Nel corso dell’anno furono comba琀琀ute altre ba琀琀aglie sull’Isonzo senza risulta琀椀 importan琀椀.  FRONTE FRANCESE Gli schieramen琀椀 rimasero immobili per tu琀琀o il 1915 All’inizio del 1916 i TEDESCHI SFERRARONO UN ATTACCO contro la piazzaforte francese di Verdun per LOGORARE LE FORZE NEMICHE. Lo scontro dura 4 mesi e risultò troppo costoso per entrambi gli schieramen琀椀 (600 mila perdite). La carne昀椀cina proseguì nell’estate del 1916 quando gli anglo- francesi lanciarono una contro昀昀ensiva sul 昀椀ume Somme (quasi 1 milione di perdite).  FRONTE ORIENTALE Nell’estate del 1915 una grande o昀昀ensiva tedesca costrinse I russi ad abbandonare buona parte della Polonia in autunno gli austriaci a琀琀accarono la SERBIA che fu INVASA ed ELIMINATA dal con昀氀i琀琀o. Fallì il tenta琀椀vo degli anglo-francesi di alleggerire la pressione nemica sull’allegato russo portando la guerra sul territorio della Turchia. Tra la primavera e l’estate del 1915 una spedizione navale britannica a琀琀accò lo stre琀琀o di Dardanelli e riuscì a far sbarcare un con琀椀ngente nella penisola di Gallipoli, sulle coste turche, ma si risolse tu琀琀o in un SANGUINOSO FALLIMENTO. Nel giugno 1916 i russi lanciarono un’o昀昀ensiva contro gli austriaci, impegna琀椀 sul fronte italiano. Gli iniziali successi dei russi convinsero la ROMANIA A INTERVENIRE A FIANCO DELL’INTESA ma venne a琀琀accata in o琀琀obre dagli austro-tedeschi e fu ELIMINATA DAL CONFLITTO, lasciando nelle mani dei nemici le sue risorse agricole e minerarie.  BLOCCO NAVALE Gli Imperi centrali subivano le conseguenze del blocco navale a琀琀uato dai britannici nel Mare del Nord. Nel maggio 1916 la 昀氀o琀琀a tedesca aveva tentato un a琀琀acco in prossimità della penisola dello Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 Jutland, ma le PERDITE subite in quella ba琀琀aglia furono tali da indurre i comandi tedeschi ad una RITIRATA DELLE NAVI DAL PORTO. 1914: la Germania riesce ad avvicinarsi a Parigi, passando per il Belgio. La Gran Bretagna così decide di intervenire nella guerra. La Francia opporrà una CONTROFFENSIVA nella zona della Marna, riuscendo a respingere l’avanzata tedesca. Nell’autunno i due eserci琀椀 sono fermi in TRINCEA. Sarà un fronte stabile negli anni successivi e lo sforzo sarà enorme Sul fronte orientale: inizialmente i russi scatenano un’o昀昀ensiva contro la Germania, ma vengono ba琀琀u琀椀 su due ba琀琀aglie. Perciò cade la possibilità di una guerra lampo. Anche sul fronte orientale si creano linee di difesa. Anche potenze extraeuropee entrano: Giappone e Turchia. La guerra a par琀椀re dall’Europa si di昀昀onde in tu琀琀o il globo. 1915: la Germania con琀椀nua la guerra a琀琀raverso i SOTTOMARINI. A昀昀onda un transatlan琀椀co inglese dove sono a bordo circa 1000 passeggeri americani. Questo evento provoca protesta per gli Sta琀椀 Uni琀椀, che vengono sempre più coinvol琀椀 nel con昀氀i琀琀o. Austria-Ungheria riesce La guerra sembra essere a vantaggio degli imperi centrali 1916: anno delle grandi stragi sul fronte occidentale, franco-tedesco GUERRA DI MOVIMENTO è diventata una GUERRA STATICA, DI LOGORAMENTO I fron琀椀 sono divisi da LINEE DIFENSIVE, TRINCEE Vengono sperimentate nuove armi, come i carrarma琀椀 (comparsi nella ba琀琀aglia della Somme), gas as昀椀ssian琀椀 (armi chimiche), non si conosce la provenienza per via del vento TRINCEE: condizione di vita terribili, situazione di DISAGIO PSICOLOGICO E FISICO 1917: L’ANNO DELLA SVOLTA All’inizio di marzo uno sciopero generale degli operai di Pietrogrado si trasformò in un’imponente MANIFESTAZIONE CONTRO IL REGIME ZARISTA. I solda琀椀 si ri昀椀utarono di sparare alla folla dischiarando la sorte della monarchia, infa琀 lo zar abdicò il 15 marzo e pochi giorni dopo fu arrestato con l’intera famiglia reale. In breve tempo la Russia sarebbe giunta al COLLASSO MILITARE e alla FIRMA DELL’ARMISTIZIO. Il 6 aprile gli STATI UNITI DICHIARANO GUERRA ALLA GERMANIA che aveva ripreso la guerra so琀琀omarina indiscriminata. Il suo INTERVENTO sarebbe stato DECISIVO sia sul piano militare che economico, tanto da compensare il grande colpo subito dall’Intesa con l’uscita di scena della Russia. In Francia e in Italia si fecero più frequen琀椀 gli episodi di INSUBORDINAZIONE dei repar琀椀 comba琀琀en琀椀 e delle proteste contro la guerra. Sul fronte francese alcuni repar琀椀 si ri昀椀utarono di tornare a comba琀琀ere. A questa vicenda seguì un AMMITINAMENTO che fu domato con una durissima REPRESSIONE e con l’adozione di misure volte a MIGLIORARE LE CONDIZIONI DEI SOLDATI. Nell’impero Austro-ungarico prendevano forza le ASPIRAZIONI INDIPENDENTISTE DELLE NAZIONALITÀ OPPRESSE. Nell’estate 1917 seguì un accordo fra serbi, croa琀椀 e sloveni per la cos琀椀tuzione, a guerra 昀椀nita, di uno STATO UNITARIO DEGLI SLAVI DEL SUD. L’imperatore Carlo I avviò tra il febbraio e l’aprile 1917 dei negozia琀椀 segre琀椀 in vista di una pace separata, ma le sue proposte furono respinte dall’Intesa. Lo stesso fece papa Benede琀琀o XV, senza risulta琀椀. Anche per l’Italia il 1917 fu n anno di昀케cile. Fra maggio e se琀琀embre Cadorna ordinò una serie di OFFENSIVE SULL’ISONZO, con modes琀椀 risulta琀椀 e cos琀椀 umani più pesan琀椀 che in passato. Le PROTESTE e i ges琀椀 di INSUBORDINAZIONE si fecero più FREQUENT, si mol琀椀plicavano i segni di MALCONTENTO tra i civili, per i disagi dovu琀椀 all’AUMENTO DEI PREZZI e la CARENZA DI GENERI ALIMENTARI (erano manifestazioni spontanee). Il vero episodio insurrezionale si veri昀椀cò a Torino tra il 22 e il 26 agosto (una protesta, originata dalla mancanza di pane, si trasformò in una AUTENTICA SOMMOSSA). I comandan琀椀 austro-tedeschi decisero di appro昀椀琀琀arne della disponibilità di truppe, perciò sferrarono un COLPO DECISIVO ALL’ITALIA. Il 24 o琀琀obre 1917 un’armata austriaca rinforzata da se琀琀e divisioni tedesche Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 a琀琀accò le linee italiane sull’ALTO ISONZO e le sfondò nei pressi del villaggio di Capore琀琀o. Gli a琀琀accan琀椀 si in昀椀ltrarono rapidamente nel territorio nemico, sfru琀琀ando la SORPRESA per me琀琀ere in CRISI lo schieramento avversario. Buona parte delle truppe dove琀琀e ABBANDONARE LE POSIZIONI, alcuni repar琀椀 riuscirono a ripiegare ordinatamente, altri si disgregarono. Due se琀 mane dopo, l’esercito dimezzato, si a琀琀estò sulla NUOVA LINEA DIFENSIVA DEL PIAVE, lasciando in mano al nemico molto territorio. Prima di essere rimosso dal comando, il generale Cadorna ge琀琀ò le colpe della disfa琀琀a sui suoi STESSI SOLDATI, accusandoli di essersi ARRESI SENZA COMBATTERE, quando la ro琀琀ura del fronte era stata determinata da ERRORI DEI COMANDI, che si erano lascia琀椀 cogliere imprepara琀椀. Lo STADO DI STANCHEZZA era un sen琀椀mento comune a tu琀 gli eserci琀椀, non solo dopo le scon昀椀琀琀e, a cominciare da quello austriaco. I solda琀椀 italiani dimostrarono di saper comba琀琀ere valorosamente, resistendo all’avanzata austro-tedesca. Questa disfa琀琀a ha avuto conseguenze posi琀椀ve sul corso della guerra italiana: notevole accorciamento del fronte, quindi minore pressione dagli eserci琀椀 nemici. I solda琀椀 stavano comba琀琀endo una guerra difensiva contro un nemico che occupava una parte del loro territorio, ma ciò contribuì a rendere più comprensibili gli SCOPI DEL CONFLITTO e ad AUMENTARE IL SENSO DI COESIONE PATRIOTTICA. Fu cos琀椀tuito un nuovo GOVERNO DI COALIZIONE NAZIONALE presieduto da Vi琀琀orio Emanuele Orlando e le forze poli琀椀che parvero trovare una maggiore concordia. Anche il CAMBIO DELLA GUARDIA ALLA TESTA DELL’ESERCITO ebbe e昀昀e琀 posi琀椀vi sul morale delle truppe. ARMANDO DIAZ (nuovo capo di stato maggiore) si mostrò meno incline di Cadorna all’uso indiscriminato di mezzi repressivi, infa琀 è più a琀琀ento alle ESIGENZE DEI SOLDATI (es. vi琀琀o più abbondante e licenze più frequen琀椀). All’inizio del 1918 a琀琀raverso un’opera sistema琀椀ca di PROPAGANDA (tra le truppe a琀琀raverso la di昀昀usione di giornali di trincea e la creazione di un Servizio P) si prospe琀琀ò ai solda琀椀 la possibilità di VANTAGGI MATERIALI IN CASO DI VITTORIA. Prese così vigore l’idea della GUERRA DEMOCRATICA (già agitata dagli interven琀椀s琀椀 di sinistra e rilanciata con ben altra autorità dal presidente statunitense Wilson). 1918: anno della DISFATTA DEGLI IMPERI CENTRALI: impero tedesco a琀琀raversa una crisi interna importante a琀琀raverso le ba琀琀aglie (del Piave per il fronte italiano) si assiste alla scon昀椀琀琀a delle truppe austro-tedesche si arriverà alla SCONFITTA DEGLI IMPERIO CENTRALI e la CONFERENZA DI PACE DI VERSAILLES ITALIA: Tren琀椀no e Trieste sono le terre irredente, erano esclusi dal con昀椀ne. Sono territori in cui la propaganda aveva fa琀琀o sen琀椀re la sua voce (di riportarli nel territorio). Fu una delle ragioni per cui l’Italia entrò in guerra. L’Italia all’inizio della guerra si mostra neutrale 昀椀no al 24 maggio 1915 L’Italia entrò nel con昀氀i琀琀o mondiale nel maggio 1915, schierandosi a 昀椀anco dell’INTESA Nell’agosto 1914 il governo, presieduto da Antonio Salandra, aveva dichiarato la NEUTRALITÁ dell’Italia. In un primo tempo tu琀琀e le principali forze poli琀椀che erano concorde, ma una volta scartata l’ipotesi di un’alleanza con gli imperi centrali, si presentò l’ipotesi totalmente opposta (contro l’Austria). Ciò avrebbe consen琀椀to all’Italia di portare a compimento il PROCESSO RISORGIMENTALE, riunendo alla patria le TERRE IRREDENTE del Tren琀椀no e della Venezia Giulia (sogge琀琀e all’Impero austro-ungarico). Si creano due schieramen琀椀:  NEUTRALISTI L’ala più consistente dei LIBERALI, che faceva capo a Giovanni Gioli琀 , il quale riteneva che l’Italia, per la sua neutralità, avrebbe potuto o琀琀enere, dagli Imperi centrali, buona parte dei territori rivendica琀椀. Inoltre Gioli琀 prevede che la guerra non sarà veloce, ma lunga e l’Italia non è pronta. MONDO CATTOLICO, cominciando dal papa Benede琀琀o XV (per i principi evangelici di pace e la possibilità che trasse contro l’Austria-Ungheria) Il PARTITO SOCIALISTA (Psi) e la CONFEDERAZIONE GENERALE DEL LAVORO (Cgl) mantennero una posizione di condanna della guerra, in nome di IDEALI INTERNZAZIONALISTI (solo Benito Mussolini si schierò a favore, per questo fu espulso dal Psi e fondò nel novembre 1915 il quo琀椀diano “Il Popolo d’Italia”, che divenne la voce principale dell’intervento di sinistra).  INTERVENTISTI (gruppi e par琀椀琀椀 della sinistra democra琀椀ca: REPUBLICANI, RADICALI e SOCIALRIFORMISTI) Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 Erano convin琀椀 che una partecipazione italiana alla guerra contro gli Imperi centrali avrebbe aiutato a “costruire” un’Europa fondata sulla DEMOCRAZIA e sul PRINCIPIO DI NAZIONALITÀ. IRREDENTISTI DEMOCRATICI (tra cui Cesare Ba琀 s琀椀, che chiedono l’uni昀椀cazione nazionale che si era interro琀琀a) CONSERVATORI (tra cui il presidente del consiglio Salandra, il quale si muoverà insieme al ministro degli esteri) NAZIONALISTI (schiera琀椀 in un primo tempo con gli Imperi centrali) erano decisi sul fa琀琀o che l’Italia si potesse a昀昀ermare come POTENZA IMPERIALISTA. SINDACALISTI RIVOLUZIONARI (innescare un processo rivoluzionario a favore del proletariato), in昀椀ne Benito Mussolini (verrà espulso dal par琀椀to socialista e fonderà poi un suo giornale “il popolo d’Italia”) Più prudente e graduale fu l’adesione di gruppi LIBERAL-CONSERVATORI, che temevano che una mancata partecipazione avrebbe gravemente compromesso la posizione internazionale dell’Italia e il pres琀椀gio della monarchia. Gabriele d’Annunzio riesce a diventare una voce importante I neutralis琀椀 erano in ne琀琀a prevalenza, ma non rappresentavano uno schieramento Il fronte interven琀椀sta era più unito da un obbie琀 vo, la guerra contro l’Austria. Per mol琀椀 la guerra doveva signi昀椀care la 昀椀ne del Gioli琀 smo e l’avvio di un radicale RINNOVAMENTO DELLA POLITICA ITALIANA. Le minoranze interven琀椀ste seppero impadronirsi di momen琀椀 decisivi e del DOMINIO DELLE PIAZZE. Il par琀椀to poteva contare anche sui SETTORI PIÚ GIOVANI E DINAMICI DELLA SOCIETÁ La scelta di entrare in guerra venne da il Re, Salandra (capo del governo) e Sonnino (Ministro degli Esteri). Fin dall’autunno del 1914, Salandra e Sonnino, mentre tra琀琀avano con gli Imperi centrali per strappare qualche compenso territoriale in cambio della neutralità, stringevano ACCORDI SEGRETI CON L’INTESA. Ques琀椀 ul琀椀mi due, il 26 aprile 1915 si recano a Londra con le potenze dell’intesa e s琀椀pulano un pa琀琀o (PATTO DI LONDRA) che rimase segreto: Italia entra in guerra entro un mese e in caso di vi琀琀oria l’Italia avrebbe ricevuto avrebbero o琀琀enuto, in caso di vi琀琀oria, il Tren琀椀no, il sud Tirolo 昀椀no al con昀椀ne naturale col Brennero, la Venezia Giulia, l’intera penisola istriana e parte della Dalmazia e delle sue isole adria琀椀che. Ai primi di maggio, Gioli琀 non era ancora corrente del pa琀琀o di Londra e pronunciò la con琀椀nuazione delle tra琀琀a琀椀ve con l’Austria, inducendo Salandra a rassegnare le dimissioni. Quindi la volontà neutralista del parlamento fu scavalcata sia dalla decisione del re, che respinse le dimissioni di Salandra, sia dalle manifestazioni di piazza che in quei giorni decisivi di maggio (GIORNATE RADIOSE) si fecero più imponen琀椀 e minacciose. Le MANIFESTAZIONI INTERVENTISTE diventano imponen琀椀 (GIORNATE DI MAGGIO) Il 20 maggio (approssimandosi alla scadenza del pa琀琀o) la camera concede a Salandra i pieni poteri per entrare in guerra, con solo i socialis琀椀 contrari. 24 maggio ITALIA DICHIARA GUERRA ALL’AUSTRIA-UNGHERIA Il fronte italiano: altopiano di Asiago e tren琀椀no e poi il fronte del Carso Si pensava che la strada più veloce e facile fosse quella Gli austriaci aprono un sistema difensivo ben collaudato. L’illusione dell’Italia di avanzare velocemente viene abba琀琀uta sul fronte dell’Isonzo, perciò la guerra divenne una GUERRA DI TRINCEA Questa divisione che si creò per la scelta dell’entrata in guerra evidenziò l’estraneità di larghe MASSE popolari ai valori patrio琀 ci, l’indebolimento della mediazione parlamentare e l’emergere di nuovi metodi di lo琀琀a poli琀椀ca estranei alle tradizioni dello Stato liberale. L’evento della grande guerra è l’avvio del ‘900 È una GUERRA MODERNA, si sperimentano even琀椀 nuovi: i ci琀琀adini diventano solda琀椀, lo sforzo bellico obbliga che tu琀琀o l’apparato dello stato e tu琀琀a la società sia a servizio dello sforzo bellico Lo stato interviene nella produzione industriale, interviene nell’organizzazione delle industrie. Lo stato assume un intervento che prima non aveva Coinvolge milione di uomini al fronte Dopo due anni di guerra non avevano ancora risolto il con昀氀i琀琀o. L’USURA dei repar琀椀 era dovuta sopra琀琀u琀琀o alla combinazione tra la VECCHIA DOTTRINA MILITARE (ro琀琀ura del fronte avversario) e le NUOVE ARMI AUTOMATICHE (carrarmato, gas e la mitragliatrice, che raggiunge un elevato perfezionamento, con cen琀椀naia di colpi al minuto e il so琀琀omarino). Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 Da punto di vista tecnico, la vera protagonista della guerra fu la TRINCEA (più semplice e primi琀椀va forma di difesa). All’inizio u琀椀lizzate come rifugi provvisori, poi divennero le SEDI PERMANENTI DEI REPARTI DI PRIMA LINEA. Vennero poi allargate, dotate di ripari e prote琀琀e da 昀椀lo spinato e da nidi di mitragliatrici. La vita nelle trincee LOGORAVA gli i comba琀琀en琀椀 nel MORALE e nel FISICO e li ge琀琀ava in uno stato di apa琀椀a e di torpore mentale (vivevano in CONDIZIONI DEPLOREVOLI e non uscivano mai, se non per compiere azioni pericolose di sabotaggio o per lanciarsi all’a琀琀acco). Gli ASSALTI iniziavano le prime ore del ma琀 no ed erano precedu琀椀 da un intenso TIRO DI ARTIGLIERIA, che avrebbe dovuto far scomparire le difese avversarie, ma serviva solo per TOGLIERE L’EFFETTO SORPRESA. I solda琀椀 che sca琀琀avano fuori dalle trincee e riuscivano a superare il fuoco di sbarramento 昀椀nivano col posizionarsi nei varchi aper琀椀 dall’ar琀椀glieria nei re琀椀cola琀椀. Se i nemici riuscivano a superare la prima linea dovevano subire il CONTRATTACCO DEI REPARTI DI SECONDA LINEA E DELLE RISERVE. Dopo i primi mesi di guerra L’ENTUSIASMO PATRIOTTICO INIZIALE SVANÍ. La VISIONE EROICA della guerra restò una preroga琀椀va di esigue minoranze di comba琀琀en琀椀, per tu琀 gli altri era una DURA NECESSITÁ. I solda琀椀 comba琀琀evano per un senso di SOLIDARIETÁ con i propri compagni o con i propri superiori (anche perché vi erano punizioni spietate per ogni forma di insubordinazione). La PAURA o l’AVVERSIONE ALLA GUERRA si poteva trasformare in qualche FORMA DI RIFIUTO: INDIVIDUALE (renitenza, leva, diserzione oppure pra琀椀ca dell’autolesionismo) oppure RIBELLIONI COLLETTIVE/”SCIOPERI MILITARI”. Il primo con昀氀i琀琀o mondiale fu segnato dall’uso di strumen琀椀 bellici già sperimenta琀椀 in precedenza, ma anche dall’invenzione di nuovi mezzi d’o昀昀esa come l’apparizione delle ARMI CHIMICHE (proie琀 li esplosivi che sprigionavano gas tossici letali). I tedeschi nella primavera del 1915 furono i primi ad u琀椀lizzarle, ma in seguito vennero ado琀琀ate anche degli altri eserci琀椀 昀椀no a quando, con l’uso delle MASCHERE A GAS, divennero troppo costose. La guerra accelerò la crescita di diversi se琀琀ori come quello AUTOMOBILISTICO o della RADIOFONIA e TELECOMUNICAZIONI (via radio o via 昀椀lo). Quest’ul琀椀mo permise di COORDINARE MEGLIO I MOVIMENTI DELLE TRUPPE, come l’u琀椀lizzo dei mezzi motorizza琀椀 per gli spostamen琀椀. Più LENTO fu lo SVILUPPO DELL’AVIAZIONE (u琀椀lizza琀椀 solo per la ricognizione e per qualche azione di bombardamento). Esordì il CARRO ARMATO (primi mezzi corazza琀椀), limitato, inizialmente, nei suoi spostamen琀椀 solo su strada. Successivamente vennero sos琀椀tuite le ruote con i cingoli, in modo tale da potersi spostare su qualsiasi terreno ed essere usa琀椀 per poter SCAVALCARE LE TRINCEE NEMICHE. Sperimenta琀椀 nel 1916 furono però MOLTO LENTI, perciò furono impegna琀椀 solo nella fase 昀椀nale della guerra. Fu sperimentato anche il SOTTOMARINO (sopra琀琀u琀琀o dai tedeschi, per a琀琀accare le navi di guerra nemiche e per a昀昀ondare i mercan琀椀li), fu un’arma molto e昀케cace ma solleva gravi problemi poli琀椀ci e morali e urtava gli interessi degli Sta琀椀 Uni琀椀 (Maggio 1915 un so琀琀omarino tedesco a昀昀ondò un transatlan琀椀co britannico sul quale vi erano 140 ci琀琀adini americani, le proteste degli Sta琀椀 Uni琀椀 furono tali da convincere i tedeschi a sospendere la guerra so琀琀omarina). IL FRONTE INTERNO La Grande Guerra cos琀椀tuì un LABORATORIO (campo sperimentale e acceleratore di tu琀 i fenomeni della società di massa). Circa 65 milioni di uomini furono strappa琀椀 alla loro quo琀椀dianità per essere coinvol琀椀 nella guerra, dove dovevano imparare la DISCIPLINA, la vita in comune, ma anche la VIOLENZA. Anche i civili erano coinvol琀椀: le DONNE svolgevano le funzioni di CAPOFAMIGLIA (sos琀椀tuivano gli uomini nei lavori, nei campi, negli u昀케ci…). “mondo so琀琀osopra” la donna che guida il tram. Tu琀琀a la società fu MOBILIZZATA IN FUNZIONE DELLA GUERRA (alcuni paesi ne risen琀椀rono le conseguenze). I più colpi琀椀 furono gli abitan琀椀 delle zone di comba琀 mento, costre琀 a lasciare le case e le terre. Anche chi viveva lontano da quelle zone dove琀琀e a昀昀rontarne le conseguenze. Chi risiedeva in un paese diverso dalla propria patria d’origine e poteva trovarsi improvvisamente nella condizione di NEMICO (sogge琀琀o alla con昀椀sca dei beni e a una serie di restrizioni personali). Le minoranze etniche che avevano manifestato aspirazioni indipenden琀椀ste erano tenute so琀琀o controllo. Per l’Italia la guerra fu la prima esperienza colle琀 va degli italiani (aveva poco più di 50 anni). I solda琀椀 che venivano dalle diverse regioni avevano di昀케coltà a capirsi perché parlavano diale琀 di昀昀eren琀椀. Si assiste ad una NAZIONALIZZAZIONE DELLE MASSE. Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 Caso limite quello degli ARMENI (nella regione del Caucaso), nell’estate del 1915, mentre la Russia e la Turchia si comba琀琀evano in quella regione, gli armeni erano sospe琀琀a琀椀 di INTESA CON IL NEMICO RUSSO e quindi furono so琀琀opos琀椀 ad una DEPORTAZIONE nelle zone interne dell’Anatolia (昀椀nì poi in uno STERMINIO). La guerra produsse una serie di profonde e durature TRASFORMAZIONI in tu琀 i Paesi coinvol琀椀: mondo ECONOMICO e SETTORE INDUSTRIALE (FORNITURE BELLICHE). PROPAGANDA: lo sforzo bellico richiede so昀昀erenze e sacri昀椀cio e ciò deve essere SOSTENUTO con una campagna (in Italia ciò inizia dopo la disfa琀琀a di Capore琀琀o, per coinvolgere in maniera emo琀椀va la popolazione, che non aveva ben chiaro il mo琀椀vo per cui si stava comba琀琀endo). La campagna chiede SOSTEGNO ECONOMICO. RIORGANIZZAZIONE DELL’APPARATO PRODUTTIVO, alcuni se琀琀ori furono pos琀椀 so琀琀o il CONTROLLO DEI MILITARI. Anche la PRODUZIONE AGRICOLA fu messa so琀琀o controllo, si giunse anche al RAZIONAMENTO DEI BENI DI PRIMA NECESSITÀ. In Germania si giunse a parlare di SOCIALISMO DI GUERRA. TRASFORMAZIONI DEGLI APPARATI STATALI (nuove a琀琀ribuzioni) I poteri dei governi erano nelle mani, ormai, dei COMANDI MILITARI (sopra琀琀u琀琀o per ciò che riguardava la conduzione della guerra), che potevano in昀氀uenzare le scelte dei poli琀椀ci. Vennero u琀椀lizza琀椀 tu琀 i mezzi di CENSURA/SORVEGLIANZA dei ci琀琀adini, per comba琀琀ere i NEMICI INTERNI. Lo strumento essenziale era la PROPAGANDA, a琀琀raverso il quale il governo cercava di “curare” l’opinione pubblica e cercava il suo appoggio. Nel se琀琀embre 1915 e nell’aprile 1916 si tennero due CONFERENZE SOCIALISTE INTERNAZIONALI che si conclusero con l’approvazione di due documen琀椀 in cui si chiedeva una “PACE SENZA ANNESSIONI E SENZA INDENNITÀ”. I contras琀椀 alla guerra si ra昀昀orzarono, come i BOLSCEVICHI RUSSI, guida琀椀 da Lenin, che si sono stacca琀椀 dalla socialdemocrazia e si sono cos琀椀tui琀椀 in par琀椀to autonomo. MAX GUALA: pi琀琀ore che partecipa negli alpini alla guerra mondiale le sue tes琀椀monianze sono signi昀椀ca琀椀ve sulla rivoluzione storiogra昀椀ca, sulla possibilità di ricostruire la storia fon琀椀: DIARI DI GUERRA, DISEGNI possiamo osservare il percorso di un milanese che comba琀琀e in guerra su diversi fron琀椀 parte dall’AUTORITRATTO (lui 昀椀glio di commercian琀椀 milanesi, borghesia istruita), prima esperienza a Tirano (disegna paesaggi di guerra) RIVOLUZIONE RUSSA 1917 è un anno di svolta. Anno in cui la Germania riprende la guerra SOTTOMARINA “INDISCRIMINATA”, qualunque nave di qualunque Stato, se dire琀琀a verso l’Inghilterra sarebbe stata abba琀琀uta (s琀椀molo per l’intervento degli sta琀椀 uni琀椀). La rivoluzione russa fu il più VIOLENTO, TRAUMATICO E IMPREVISTO sconvolgimento poli琀椀co (più grande evento rivoluzionario dopo la Rivoluzione francese). CRISI DEI FRONTI INTERNI: Russia nel 1917 PROTESTE, rovesciando il potere dello zar. La Russia in guerra è un enorme paese, un impero mul琀椀nazionale e mul琀椀etnico, si estende tra occidente e oriente, la sua è un’economia pre琀琀amente agricola. A capo della Russia lo zar è Nicola II, che esercita un potere, per quanto limitato già nel 1905 con la rivoluzione di quell’anno dalla concessione del parlamento la Duma (promosso da un movimento liberale che guardava in occidente come un paese con maggiori libertà, si riteneva che la Russia dovesse seguire il modello). Il potere dello zar non conosce limi琀椀. Divisione dei poteri: ESECUTIVO, LEGISLATIVO, GIUDIZIARIO. Il potere AUTOCRATICO dello zar è un potere che concentra tu琀 ques琀椀 poteri. La richiesta della Duma era volta a rompere il potere autocra琀椀co dello zar. Raccogliere in un unico stato nazioni ed etnie diverse. La capitale della Russia era Pietrogrado (si chiamava San Pietroburgo 昀椀no all’entrata in guerra), manterrà questo nome 昀椀no al 1924, poi Pietrogrado 昀椀no al 1991 e in昀椀ne Leningrado. Nella capitale si fanno sen琀椀re gli e昀昀e琀 della guerra Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 Fino al 1918 è in vigore il CALENDARIO GIULIANO, che ha uno scarto di circa un mese rispe琀琀o al nostro. Gli even琀椀 che a inizio marzo porteranno al rovesciamento del potere dello zar sono riconosciu琀椀 come RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO. Due rivoluzioni: RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO (marzo 1917) A inizio marzo scoppia uno SCIOPERO GENERALE DEGLI OPERAI (pesan琀椀 so昀昀erenze), assume un cara琀琀ere contro il potere dello zar. La risposta è PESANTE, chiama l’ESERCITO per reprimere. Ma i SOLDATI SI ALLENANO CON GLI OPERAI. Ciò genera una crisi profonda che porta all’abdicazione dello zar e al suo arresto insieme alla sua famiglia. Il vuoto lasciato dallo zar viene colmato con un GOVERNO PROVVISORIO, al cui capo vi era FEDOROVIC, vedeva nel parlamento l’organo centrare dal quale ripar琀椀re e ricostruire il governo in Russia. Il governo era determinato a CONTINUARE LA GUERRA a 昀椀anco dell’intesa e avvio a RAFFORZAMENTO LEGISLATIVO ED ECONOMICO (SVILUPPO), che portasse ad una MODERNIZZAZIONE. A condividere questa scelta vi furono i gruppi LIBERAL-DEMOCRATICI, i SOCIALISTI MENSCEVICHI (ala del par琀椀to operai sociale democra琀椀co russo) e i SOCIALISTI RIVOLUZIONARI (interpretavano le aspirazioni delle masse contadine e una RADICALE RIFORMA AGRARIA, per limitare lo sfru琀琀amento). I rappresentan琀椀 di tu琀 e tre i par琀椀琀椀 entrarono nel governo provvisorio, gli unici a ri昀椀utare furono i bolscevichi. Lenin nel 1902 aveva pubblicato un libro/manifesto poli琀椀co: a昀케nché vi potesse essere una trasformazione dello stato in senso favorevole al proletariato, non si poteva a琀琀endere una rivoluzione del sistema capitalis琀椀co (che avrebbe prodo琀琀o una rivoluzione), era necessaria l’ORGANIZZAZIONE DI UN PARTITO, che avrebbe agito come AVANGUARDIA, capace di innescare la rivoluzione e coinvolgere le masse in un momento successivo. Al congresso di Londra ciò ebbe una posizione maggioritaria. I BOLSCEVICHI pensavano che a琀琀raverso una RIFORNA interna si potessero cambiare le condizioni e quindi assistere ad un cambiamento. Infa琀 loro appoggiano il governo dello zar. Tu琀 e tre i par琀椀琀椀 entrarono nel governo provvisorio tranne i bolscevichi. Caduto lo zar il POTERE LEGALE è assunto dal governo provvisorio ma si cos琀椀tuisce un altro organo, i SOVIET (assemblee di operai e contadini, che proclamano un autogoverno assembleare). I soviet sono sparsi per l’impero ma quelli della capitale godono di maggior pres琀椀gio. Si parla di MOVIMENTO DI MASSA, che RESPINGEVA L’IDEA DI UN’AUTORITÀ CENTRALE, era favorevole ad un DIFFUSO POTERE DAL BASSO e voleva porre 昀椀ne alla guerra. Non appena Lenin tornò a Pietrogrado, dal suo viaggio in Europa reso possibile dalla copertura delle autorità tedesche, di昀昀use un documento in 10 pun琀椀 (LE TESI DI APRILE) in cui esprimeva la sua posizione sulla poli琀椀ca interna e poneva il problema della PRESA DEL POTERE, rovesciando la teoria marxista ortodossa, secondo cui la rivoluzione proletaria sarebbe scoppiata prima nei paesi più sviluppa琀椀. Il primo obbie琀 vo era di CONQUISTARE LA MAGGIORANZA NEI SOVIET, riconosciu琀椀 come unica legi琀 ma fonte di potere, e di lanciare le parole d’ordine della PACE, della TERRA ai contadini poveri, del CONTROLLO DELLA PRODUZIONE. Altri pun琀椀 delle tesi: pace immediata, terra ai contadini, controllo immediato industriale. Protesta: Il primo scontro tra bolscevichi e governo provvisorio si ebbe a Pietrogrado a metà luglio, quando solda琀椀 e operai arma琀椀 SCESERO IN PIAZZA per IMPEDIRE LA PARTENZA PER IL FRONTE di alcuni repar琀椀. Ma l’insurrezione fallì. A se琀琀embre venne tentato un COLPO DI STATO, promosso dal capo dell’esercito, ma fu SVENTATO DAL GOVERNO. I bolscevichi, e non solo, ne uscirono ra昀昀orza琀椀, perché conquistarono la maggioranza nei soviet di Pietrogrado e di Mosca. RIVOLUZIONE DI OTTOBRE (novembre 1917) La decisione di rovesciare il governo fu presa dai bolscevichi in o琀琀obre. La ma琀 na del 7 novembre (25 o琀琀obre per il calendario russo) SOLDATI RIVOLUZIONARI E GUARDIE ROSSE CIRCONDARONO IL PALAZZO D’INVERNO, sede prima dello zar poi del governo provvisorio, e se ne IMPADRONIRONO. L’assalto fu incruento, pochissime vi琀 me nei confusi scontri che ebbero luogo nei corridoi e nei saloni dell’an琀椀ca reggia. Questa azione segna la CRISI DI QUESTO GOVERNO. Emerge la capacità dei bolscevichi, portano ad un ra昀昀orzamento della maggioranza bolscevica nei soviet di Pietrogrado. Qua Lenin: “TUTTO IL POTERE AI SOVIET”. Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 Il comitato centrale dei bolscevichi pensa ad assumere il controllo dello stato. Il giorno dell’insurrezione viene scelta quando i soviet si sarebbero dovu琀椀 incontrare a Pietrogrado. Per quanto incontrino scarsa resistenza, senza episodi tanto cruen琀椀, riescono a CONQUISTARE IL PALAZZO. Ma è comunque una prova di forza, è un’azione al di fuori della legalità. Il congresso Panrusso dei soviet (assemblea dei delega琀椀 dei soviet di tu琀琀e le province) si stava tenendo nella capitale negli stessi giorni, approva come prime azioni: o CESSARE IL CONFLITTO nella guerra, con PACE GIUSTA E DEMOCRATICA, SENZA ANNESSIONI E SENZA INDENNITÀ. o ABOLIZIONE DELLA PROPRIETÁ TERRIERA senza indennizzi. Viene creato un governo dove Lenin ha la presidenza (consiglio dei commissari del popolo). La presa di potere dei bolscevichi prese tu琀 alla sprovvista, tanto che le altre par琀椀 preferirono puntare le loro carte sulle elezioni dell’Assemblea cos琀椀tuente (assemblea che rappresentava il popolo), per la 昀椀ne di novembre. Ai risulta琀椀 delle urne, i bolscevichi, delusi, o琀琀ennero meno di un quarto dei seggi. Ad assicurarsi la maggioranza assoluta furono i SOCIAL-RIVOLUZIONARI, grazie al massiccio sostegno ele琀琀orale rurale. Riunitasi per la prima volta all’inizio di gennaio, l’Assemblea cos琀椀tuente fu immediatamente SCIOLTA DALL’INTERVENTO DEI MILITARI BOLSCEVICHI, che obbedivano ad un ordine del Congresso dei soviet. Ciò segnava una ro琀琀ura irreversibile con le altre componen琀椀 del movimento socialista e con la tradizione democra琀椀ca occidentale. Quindi si assiste ad un passaggio dalla fase democra琀椀ca ad una stre琀琀a AUTORITARIA e avvio della DITTATURA SOVIETIVA. I bolscevichi sperano di poter procedere rapidamente alla COSTRUZIONE DI UN NUOVO STATO PROLETARIO, ispirato ad un modello dii autogoverno. Nella società socialista non vi sarebbe stato bisogno di Parlamen琀椀 e di magistratura, di eserci琀椀 e burocrazia, ma le MASSE stesse si sarebbero AUTOGOVERNATE secondo i PRINCIPI DI DEMOCRAZIA DIRETTA SPPERIMENTATI NEI SOVIET. Era stato facile per i bolscevichi impadronirsi del potere centrale, ma fu molto più di昀케cile GESTIRE IL POTERE, AMMINISTRARE IL PAESE, GOVERARE LA SOCIETÀ e AFFRONTARE I PROBLEMI. L’ipotesi su cui puntavano era quello di una sollevazione generale dei popoli europei, da cui sarebbe scaturita una PACE EQUA SENZA ANNESSIONI E SENZA INDENNITÀ, ma ciò non si realizzò. I capi rivoluzionari ritrovarono così a dover tra琀琀are con un nemico che occupava già il loro territorio. Il 5 dicembre il governo 昀椀rmò l’ARMISTIZIO che poneva 昀椀ne alle os琀椀lità. E dopo una lunga tra琀琀a琀椀va con gli imperi centrali, il 3 marzo 1918, si 昀椀rma la PACE DI BREST-LITOVSK, con la quale la Russia perse tu琀 i territori non russi dell’ex Impero dove stavano nascendo nuovi Sta琀椀 indipenden琀椀. Lenin sen琀 le perplessità di chi era contrario (es. i social-rivoluzionari, la minoranza di sinistra). Gravi conseguenze Le potenze dell’Intesa, ancora impegnate contro gli Imperi centrali, consideravano la pace come un TRADIMENTO e cominciarono ad APPOGGIARE LE FORZE ANTIBOLSCEVICHE (organizza琀椀 in varie zone so琀琀o la guida di ex u昀케ciali zaris琀椀). Con琀椀ngen琀椀 stranieri (anglo-francesi, statunitensi e giapponesi) cominciarono a sbarcare sul territorio russo, RAFFORZANDO L’OPPOSIZIONE AL GOVERNO BOLSCEVICO e alimentare la GUERRA CIVILE in diverse zone del paese. La prima minaccia venne dall’est, dove i bianchi assunsero il controllo di vari territori della Siberia, in questa circostanza che lo zar e la sua famiglia vennero gius琀椀zia琀椀 dai soviet, col 琀椀more che fossero libera琀椀 dai controrivoluzionari. Le forze controrivoluzionarie erano divise e mal coordinate e non riuscirono a guadagnarsi l’appoggio dei contadini (di昀케davano dei bolscevichi ma temevano il ritorno dei vecchi proprietari). Solo nell’estate del ’19 le potenze straniere avrebbero cominciato a ri琀椀rare le loro truppe (per le proteste e per il pericolo di un “contagio rivoluzionario” fra i solda琀椀). La fase più acuta della guerra si sarebbe chiusa dopo due anni di comba琀 men琀椀 (primavera del ‘20), provocando gravissime perdite. Il regime autoritario accentuava i suoi tra琀 autoritari. Già nel dicembre del ’17 si venne a creare la POLIZIA POLITICA (CEKA), ma anche un TRIBUNALE RIVOLUZIONARIO CENTRALE (per processare chiunque disobbedisse al “governo operaio e contadino”). Nel giugno del ’18 vennero mesi fuori legge i par琀椀琀椀 d’opposizione e fu reintrodo琀琀a la PENA DI MORTE. Arres琀椀 arbitrari e esecuzioni sommarie di “nemici di classe” erano sempre più comuni. Si cercò di ricostruire l’ESERCITO (col nome di ARMATA ROSSA DEGLI OPERAI E DEI CONTADINI), che divenne pronto nel febbraio ’18. TROTZKIJ fu il principale arte昀椀ce, che, servendosi di u昀케ciali del vecchio esercito zarista, costruì una POTENTE MACCHINA DA GUERRA, fondata sulla DISCIPLINA. I COMMISSARI POLITICI provvedevano ad assicurare lealtà al governo rivoluzionario. Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 La creazione di un esercito e昀케ciente avrebbe consen琀椀to alla Russia sovie琀椀ca di sopravvivere allo scontro con un nuovo modello di Stato a PARTITO UNICO dai tra琀 AUTORITARI, ma anche capace di opporsi come AGENTE DI LIBERAZIONE per i popoli di tu琀琀o il mondo. Gli Sta琀椀 Uni琀椀 quando scoppia la guerra si mostrano NEUTRALI. Hanno a昀昀ermato nel corso dell’800 una POLITICA ISOLAZIONISTICA rispe琀琀o a ques琀椀oni europee. Fin dall’inizio hanno un appoggio per rifornimen琀椀 da potenze dell’intesa, in par琀椀colare con la Gran Bretagna. Gli Sta琀椀 Uni琀椀 si propongono come CREDITORI, per la guerra. Diventano quindi un PUNTO FINANZIARIO/COMMERICIALE a livello internazionale. Wilson tenta, in ques琀椀 anni, una MEDIAZIONE per una SOLUZIONE NEGOZIATA DELLA PACE (PACE SENZA VITTORIA). Superare il sistema internazionale dell’800 e mutarlo in un principio di COMUNITÁ TRA LE NAZIONI, con regole condivise. OFFENSIVA DI PACE degli Sta琀椀 Uni琀椀 viene bloccata quando la Germania riprende la guerra so琀琀omarina indiscriminata. Questo s琀椀mola un diba琀 to che porterà all’intervento in guerra degli sta琀椀 uni琀椀, che si associano all’intesa, ma rimane sempre una potenza esterna (è una potenza non vincolata). L’obbie琀 vo di Wilson si basa su una VISIONE IDEOLOGICA volta al futuro Gli Sta琀椀 Uni琀椀 non intervengono subito con delle truppe ma me琀琀ono in campo il loro apparato economico e logis琀椀co, so琀琀olineando il loro predominio. Nella fase 昀椀nale della guerra gli Sta琀椀 dell’Intesa accentuarono il cara琀琀ere IDEOLOGICO dello scontro (democrazia contro autoritarismo). Questa visione della guerra trovò il suo interprete più autorevole nel presidente americano Woodrow Wilson, il quale, nel gennaio 1918, presentò le linee ispiratrici della sua poli琀椀ca in un programma di PACE DI 14 PUNTI. Proponeva, oltre ad un nuovo asse琀琀o europeo, l’ABOLIZIONE DELLA DIPLOMAZIA SEGRETA, RIPRISTINO DELLE LIBERTÀ DI NAVIGAZIONE, SOPPRESSIONE DELLE BARRIERE DOGANALI e la RIDUZIONE DEGLI ARMAMENTI, principio di autodeterminazione di popoli (nazioni devo avere il diri琀琀o di a昀昀ermarsi in uno stato), principio di sovranità degli sta琀椀 (non possono subire l’ingerenza di altre potenze), libertà degli scambi (diminuire le barriere doganali, il libero scambio è ciò che garan琀椀sce la pace mondiale). In昀椀ne si prospe琀琀ava l’is琀椀tuzione della SOCIETÀ DELLE NAZIONI, per assicurare il rispe琀琀o delle norme di convivenza fra i popoli. La pace sembrava ancora lontana, la par琀椀ta decisiva con琀椀nuava a giocarsi sul fronte francese. La Germania impegnò tu琀琀e le forze disponibili dalla 昀椀rma della pace con la Russia. Vennero sferrate le ul琀椀me o昀昀ensive degli imperi centrali e alla 昀椀ne di luglio le forze dell’Intesa (superiori in uomini e mezzi grazie all’aiuto degli Sta琀椀 Uni琀椀) passarono al CONTRATTACCO, fra l’8 e l’11 agosto i tedeschi subirono la prima grave scon昀椀琀琀a sul fronte occidentale e cominciarono ad ARRETRARE LENTAMENTE. I generali tedeschi capirono di aver perso la guerra, ma la loro principale preoccupazione divenne quella di SBARAZZARSI DEL POTERE CHE AVEVANO LARGAMENTE ESERCITATO e di LASCIARE AI POLITICI LA RESPONSABILITÀ DI UN ARMISTIZIO che si pronunciava DURISSIMO. Ad aprire le tra琀琀a琀椀ve fu un NUOVO GOVERNO DI COALIZIONE DEMOCRATICA (formatosi ai primi di o琀琀obre) con la partecipazione dei socialdemocra琀椀ci e dei ca琀琀olici del centro. Mentre la Germania cercava un compromesso, i suoi allea琀椀 crollavano militarmente o si disgregavano dall’interno. La prima a cedere, a 昀椀ne se琀琀embre, fu la Bulgaria. Dopo un mese l’IMPERO TURCO CHIESE L’ARMISTIZIO. L’Austria-Ungheria era in una CRISI FINALE. Cecoslovacchi e slavi del Sud proclamarono l’indipendenza, mentre i solda琀椀 abbandonavano il fronte in numero maggiore. L’impero era già in crisi quando gli italiani lanciarono un’o昀昀ensiva sul Piave. Gli austriaci 昀椀rmarono, il 3 novembre 1918, l’ARMISTIZIO CON L’ITALIA che sarebbe entrato in vigore il giorno successivo. Anche in Germania la situazione precipitava: mol琀椀 marinai si ammu琀椀narono e diedero vita a CONSIGLI RIVOLUZIONARI, ciò si estese e presero parte anche i socialdemocra琀椀ci. Il 9 novembre a Berlino un socialdemocra琀椀co venne proclamato capo del governo e venne proclamata, così, la REPUBLICA. L’11 novembre i delega琀椀 del governo provvisorio 昀椀rmarono l’ARMISTIZIO. La Germania perse la guerra, che aveva contribuito a scoppiare, a causa della fame, della stanchezza, ma senza essere schiacciata sul piano militare e senza invasione territoriale da parte degli stranieri. Gli Sta琀椀 dell’Intesa, vincitori, ne uscirono scossi e prova琀椀 per l’enorme sforzo. Conclusione guerra: tragico bilancio umano e DRASTICO RIDIMENSIONAMENTO DEL PESO POLITICO DELL’EUROPA. Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 VINCITORI E VINTI Il 18 gennaio 1919 a Versailles si tenne la CONFERENZA DI PACE, rimasero esclusi i paesi scon昀椀琀 (chiama琀椀 solo per ques琀椀oni che gli riguardavano). Le materie più importan琀椀 vennero riservate ai “GRANDI QUATTRO” (i capi dei governi delle potenze vincitrici: America, Francia, Regno Unito e Italia, anche se quest’ul琀椀ma ebbe un ruolo secondario). I leader delle potenze vincitrici avevano il compito di RIDISEGNARE LA CARTA POLITICA DEL VECCHIO CONTINENTE. Bisognava tener conto dei principi di democrazia e di gius琀椀zia internazionali enuncia琀椀 nei “14 pun琀椀” di Wilson. La realizzazione del programma si rivelò problema琀椀ca, perché non sempre compa琀椀bili con l’esigenza di punire gli scon昀椀琀 o premiare i vincitori (evidente quando ci furono da prendere decisioni riguardante la Germania, o quando la Francia non si accontentava delle terre date). La Germani si opporrà alla versione di Wilson, di Francia e Gran Bretagna che volevano una pace puni琀椀va. Il tra琀琀ato 昀椀rmato a Versailles il 28 giugno 1919 fu un’IMPOSIZIONE subita dalla Germania so琀琀o la minaccia dell’occupazione militare e del blocco economico. Prevedeva: imputare tu琀琀e le responsabilità della guerra alla Germania con il pagamento delle sanzioni di guerra e la res琀椀tuzione alla Francia dell’Alsazia-Lorena, cessione alla Polonia di alcune regioni orientali abitate in parte da tedeschi (divide la parte più occidentale della Germania dalla Russia), la Germania venne privata delle sue colonie in Africa e Oceania (spar琀椀te tra Francia, Gran Bretagna e Giappone). Ci furono alcune clausole economiche e militari: la Germania doveva rifondere ai vincitori i danni subi琀椀 dal con昀氀i琀琀o, costre琀琀a anche ad abolire il servizio di leva e rinunciare alla marina di guerra, ridurre la consistenza del loro esercito e lasciare “smilitarizzata” l’intera valle del Reno. Queste erano CONDIZIONI UMILIANTI che ferirono profondamente l’orgoglio tedesco, ma l’unico mezzo per impedire alla Germania di riprendere la sua posizione di grande potenza. Altro problema era il RICONOSCIMENTO DELLE NUOVE REALTÀ NAZIONALI, emerse dalla dissoluzione dell’Impero asburgico: la Repubblica di Austria si trovò rido琀琀a entro un territorio di appena 85 mila km 2, rido琀琀a ad una piccola repubblica e l’Ungheria perse le regioni slave e alcuni territori in prevalenza abita琀椀 da popolazioni magiare. A trarre vantaggio dal crollo dell’Impero asburgico, oltre all’Italia, furono i popoli slavi. I polacchi della Galizia si unirono alla nuova Polonia, i cechi e gli slovacchi con昀氀uirono nella Repubblica di Cecoslovacchia e gli slavi del Sud si unirono alla Serbia e al Montenegro per dar vita al Regno dei Serbi, Croa琀椀 e Sloveni. Nuovo asse琀琀o dei Balcani: Romania ingrandita, Bulgaria ridimensionata e quasi completa ESTROMISSIONE dall’Europa dell’IMPERO OTTOMANO, che si trasformava in uno Stato nazionale turco, conservando la penisola dell’Anatolia, tranne le regioni di Smirne assegnate alla Grecia. Le potenze vincitrici spar琀椀rono il paese in ZONE DI INFLUENZA a loro riservate. Aperto era il problema con la Russia rivoluzionaria: gli Sta琀椀 vincitori non riconobbero la Repubblica dei soviet, ma furono riconosciute e prote琀琀e le nuove Repubbliche indipenden琀椀, formate nei territori bal琀椀ci persi dalla Russia. Dopo la conferenza di Parigi, l’Europa contava ben 8 NUOVI STATI, ai quali si sarebbe aggiunta nel 1921 lo Stato libero d’Irlanda, perché la Gran Bretagna gli concesse l’indipendenza. La SOCIETÁ DELLE NAZIONI doveva assicurare RISPETTO DEI TRATTATI e SALVAGUARDIA DELLA PACE. Il nuovo organismo prevedeva la RINUNCIA DA PARTE DEGLI STATI MEMBRI ALLA GUERRA, come strumento di soluzione dei contras琀椀 e l’abolizione di sanzioni economiche nei confron琀椀 degli Sta琀椀 aggressori. La società delle nazioni nasce debole perché non era la Germania e la Russia. Il colpo più duro della società delle nazioni arrivò nel marzo 1920 dagli Sta琀椀 Uni琀椀, quando il Senato si ri昀椀utò di ra琀椀昀椀care i tra琀琀a琀椀 di Versailles, che includevano l’adesione al nuovo organismo. Per gli Sta琀椀 Uni琀椀 cominciò una STAGIONE DI ISOLAZIONISMO, di responsabilità mondiali, quindi non faranno parte della società delle nazioni. La Società delle Nazioni 昀椀nì con l’essere egemonizzata da Gran Bretagna e Francia e non fu un grado di prevenire i con昀氀i琀 che costellarono gli anni fra le due guerre mondiali. MITO E MEMORIA La guerra fu una grande produ琀琀rice di mi琀椀, u琀椀lizza琀椀 come FUGA DALLA REALTÁ (col琀椀vando credenze irrazionali, immaginando apparizioni miracolose o even琀椀 soprannaturali), in una condizione di disagio psicologico. Si contrapponeva la FRATTURA FISICA a quella MORALE. L’en琀椀tà senza preceden琀椀 delle perdite umane (sopra琀琀u琀琀o i più giovani) lasciò una traccia profonda e aprì una ferita non rimarginabile nella memoria privata delle famiglie, ma anche nella memoria pubblica dei Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 paesi coinvol琀椀. Comune era il tenta琀椀vo di elaborare il lu琀琀o e trovare posteriori gius琀椀昀椀cazioni ideali a tanta so昀昀erenza. Nuova era la PARTECIPAZIONE EMOTIVA DI MASSE e più esteso l’IMPEGNO DELLE AUTORITÀ PUBBLICHE. Lo Stato ha un ruolo importante, deve intervenire in economia, per l’assistenza dei reduci. Dal punto di vista economico è il venir meno della Gran Bretagna e l’inserimento degli Sta琀椀 Uni琀椀. Ques琀椀 ul琀椀mi hanno una crescita importante (dal 26 al 32%). Furono ere琀 grandi MAUSOLEI nei luoghi di comba琀 mento più sanguinosi, sorsero anche, in mol琀椀 centri, dei MONUMENTI AI CADUTI, elencandone i nomi, a ciò di aggiunsero anche parchi e viali “della rimembranza”, per ricordare i cadu琀椀 e suggerire l’idea di una comunità della vita. Una nuova forma di celebrazione colle琀 va fu quella del MILITE IGNOTO: la sepoltura solenne delle spoglie di un soldato anonimo, scelto in rappresentanza di tu琀 i comba琀琀en琀椀 mor琀椀. I tu琀 i paesi che la ado琀琀arono, la celebrazione fu seguita con grande emozione e partecipazione. Fu anche il tenta琀椀vo di riuni昀椀care e paci昀椀care una memoria che restava divisa. L’EREDITÁ DELLA GRANDE GUERRA LE CONSEGUENZE ECONOMICHE DELLA GUERRA: L’Europa al termine della guerra era DISTRUTTA e SCONVOLTA, con enormi conseguenze sul piano economico. La guerra aveva portato via una quan琀椀tà enorme di risorse: in Italia, Francia e Germania le spese erano pari al doppio del prodo琀琀o nazionale lordo dell’ul琀椀mo anno, in Gran Bretagna al triplo. Per far fronte a queste di昀케coltà i governi aumentarono le tasse e avevano fa琀琀o appello al patrio琀 smo dei risparmiatori lanciando so琀琀oscrizioni e pres琀椀琀椀 nazionali e allargando il debito pubblico. Avevano anche contra琀琀o massicci debi琀椀 con i paesi amici, es. con gli Sta琀椀 Uni琀椀. Ma ne le tasse ne i pres琀椀琀椀 erano sta琀椀 su昀케cien琀椀 a coprire le spese di guerra, così i governi cominciarono a stampare carta moneta in eccedenza, me琀琀endo in moto un PROCESSO INFLAZIONISTICO. Nei primi anni del dopoguerra la tendenza risultò ulteriormente accelerata e ciò determinò uno sconvolgimento nella distribuzione della ricchezza e nelle stesse gerarchie sociali. L’in昀氀azione DISTRUGGEVA POSIZIONI ECONOMICHE CONSOLIDATE ed ERODEVA I RISPARMI DEI CETI MEDI. Per non aggravare le tensioni i governi dove琀琀ero mantenere il blocco sui prezzi dei generi di prima necessità e sui canoni d’a昀케琀琀o. Il sostegno pubblico era voluto dagli industriali, che dovevano a昀昀rontare la di昀케cile riconversione alle a琀 vità di pace. Rimasero quindi mol琀椀 appara琀椀 burocra琀椀ci. I pubblici poteri intensi昀椀carono la loro tendenza a intervenire su materie un tempo riservate alla libera inizia琀椀va delle par琀椀 sociali. L’industria europea riuscì, in un primo tempo, a mantenere i livelli produ琀 vi degli anni di guerra. Ma a questa ESPANSIONE (che durò meno di due anni) seguì anche una stagione di LOTTE SOCIALI. La ripresa economica era frenata dal calo degli SCAMBI INTERNAZIONALI (4 anni di interruzione). Gli Sta琀椀 Uni琀椀 e il Giappone avevano AUMENTATO LE ESPORTAZIONI, altri paesi avevano sviluppato una PROPRIA PRODUZIONE INDUSTRIALE, diminuendo la dipendenza dall’Europa. Gran Bretagna e Francia persero alcuni partner commerciali (come Germania, Russia o Impero austro-ungarico). Nel dopoguerra si ebbe una RIPRESA DEL NAZIONALISMO ECONOMICO e di PROTEZIONISMO DOGANALE, sopra琀琀u琀琀o da parte due nuovi sta琀椀. I MUTAMENTI SOCIALI: L’espansione dell’industria bellica aveva spostato NUOVI STRATI DI LAVORATORI (perlopiù donne e ragazzi non ancora in età di leva) dalla campagna alla ci琀琀à. La lontananza dei capifamiglia e dei ragazzi (par琀椀琀椀 per il fronte) aveva MUTATO LA MENTALITÀ E LE ABITUDINI nelle generazioni più giovani. Essi cercavano maggiori OCCASIONI di DIVERTIMENTO e le trovavano nel cinema e nella musica. Tu琀 cercavano COMPENSI PER LE SOFFERENZE SUBITE O PER GLI ANNI PERDUTI. A risen琀椀re dei mutamen琀椀 furono anche le donne, che durante la guerra presero il posto dei mari琀椀 nelle fabbriche e negli u昀케ci (昀椀no ad allora non potevano). In casa divennero loro i CAPIFAMIGLIA. Questo TRASFORMÓ L’IMMAGINE DELLA DONNA: le giovani tendevano ad avere più COMPORTAMENTI LIBERI (nella vita quo琀椀diana e nel ves琀椀ario, es. abi琀椀 più cor琀椀 e leggeri). Questo PROCESSO DI EMANCIPAZIONE ebbe Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 anche un riconoscimento sul piano del DIRITTO DI VOTO ALLE DONNE (riconosciuto in Gran Bretagna nel 1918, in Germania nel 1919 e negli Sta琀椀 Uni琀椀 nel 1920). Il cambiamento del ruolo della donna però non fu ben acce琀琀o da tu琀. I reduci di guerra, torna琀椀 dal fronte, teme琀琀ero per il loro posto di lavoro, credevano di averne diri琀琀o. URGENTE era il problema del tra琀琀amento degli ex comba琀琀en琀椀 e del loro REINSERIMENTO, dato che credevano di aver o琀琀enuto un credito nei confron琀椀 della società, mal si rassegnavano a tornare ad un LAVORO SUBORDINATO (mol琀椀 ex comba琀琀en琀椀 si mobilitarono in difesa dei propri interessi). I governan琀椀 dei paesi furono larghi di promesse, ma in realtà, a causa dei gravi problemi 昀椀nanziari, furono LIMITATE. La guerra aveva dimostrato l’importanza del principio di ORGANIZZAZIONE applicato alle masse. Per far valere i propri diri琀 sembrava quindi fondamentale ASSOCIARSI E ORGANIZZARSI IN GRUPPI. Risultò accentuata la MASSIFICAZIONE, ovvero par琀椀琀椀 e sindaca琀椀 videro aumentare il loro numero di iscri琀. Acquistavano maggior peso e frequenza le MANIFESTAZIONI PUBBLICHE (partecipazione dire琀琀a dei ci琀琀adini). La propaganda portò ad incoraggiare le aspe琀琀a琀椀ve di una SOCIETÀ PIÚ GIUSTA e di un ORDINE POLITICO E SOCIALE DIFFERENTE, come quello che si stava creando il Russia dopo la rivoluzione di o琀琀obre. STATI NAZIONALI E MINORANZE: L’applicazione di principi wilsoniani si rivelò PROBLEMATICA. Una di昀케coltà nasceva sopra琀琀u琀琀o dall’impossibilità di tradurre in a琀琀o l’utopia di una paci昀椀ca convivenza fra i diversi popoli (ciascuno sovrano nel suo proprio territorio). Questa utopia si basava sul presupposto di una coincidenza pressoché perfe琀琀a fra poche nazioni etnicamente omogenee e i territori da esse occupa琀椀. Ciò poteva realizzarsi nei paesi dell’Europa occidentale (Francia, Spagna e Italia), ma era molto lontana dalla realtà etnico-linguis琀椀ca della parte orientale del con琀椀nente (popoli diversi erano abitua琀椀 a convivere sullo stesso territorio). L’applicazione del principio di nazionalità non poteva non risultare imperfe琀琀a e di昀케cile. La presenza di gruppi che avevano lingue, culture e religioni diverse fu sen琀椀ta come una MINACCIA dai membri delle comunità nazionali che si volevano omogenee e coese. La liberazione dei popoli dalle dominazioni straniere, però, poteva dar luogo a nuove oppressioni o persecuzioni e scatenare nuovi con昀氀i琀 a sfondo nazionale. Gli sta琀椀 europei si sforzarono di trovare soluzioni paci昀椀che ad un problema che tu琀 avevano so琀琀ovalutato, in alcuni casi furono inde琀 anche plebisci琀椀 per decidere l’assegnazione di un territorio. Più spesso si cercò di VINCOLARE gli sta琀椀 ad un RISPETTO DEI DIRITTI DELLE MINORANZE. Ma queste norme furono per lo più ignorate, anche perché la Società delle Nazioni non era in grado di provvedere sanzioni e昀케caci. In alcuni casi si e昀昀e琀琀uano scambi tra popolazioni. Si sarebbe giun琀椀 a “PULIZIE ETNICHE”, ovvero espulsioni di massa non mi琀椀gate da alcun accordo fra le par琀椀. IL “BIENNIO ROSSO”: RIVOLUZIONE E CONTRORIVOLUZIONE IN EUROPA: Tra la 昀椀ne del ‘18 e l'estate del’20 - “il biennio rosso” - il movimento operaio europeo fu protagonista di una grande avanzata poli琀椀ca che assunse anche tra琀 di AGITAZIONE RIVOLUZIONARIA; ovunque in Europa aumenteranno gli iscri琀 a par琀椀琀椀 socialis琀椀 e lavoratori o琀琀ennero miglioramen琀椀 salaria琀椀 e riduzione di orario di lavoro ad 8 ore. L’ondata di lo琀琀e operaie non si esaurì nelle rivendicazioni sindacali. Ma i TENTATIVI RIVOLUZIONARI FALLIRONO: nelle due maggiori potenze vincitrici, Francia e Gran Bretagna, conservatori e modera琀椀 riuscirono a mantenere so琀琀o controllo il movimento operaio e anche nei paesi scon昀椀琀 i tenta琀椀vi vennero subito stronca琀椀. La Rivoluzione d'o琀琀obre accentuò all'interno del movimento operaio la SCISSIONE tra AVANGUARDIE RIVOLUZIONARIE e il resto del movimento legato ai PARTITI SOCIALDEMOCRATICI e ai SINDACATI. Tale scissione fu sancita u昀케cialmente, nel marzo 1919, con la cos琀椀tuzione a Mosca della Terza Internazionale (COMINTERN, ispirandosi al modello bolscevico, cambiando il nome in “Par琀椀to comunista”) e la nascita dei PARTITI COMUNISTI. Prima di essere sancita dalle scissioni, la ro琀琀ura fra socialdemocrazia e comunismo era stata segnata dalle vicende dramma琀椀che che in Germania avevano seguito la programmazione della Repubblica. Dopo l'armis琀椀zio, la Germania, nelle cui ci琀琀à si erano create consigli degli operai e dei solda琀椀, si trovava una soluzione simile a quella della Russia nel ’17, situazione par琀椀colarmente RIVOLUZIONARIA. Ma i socialdemocra琀椀ci erano contrari a rivoluzioni di 琀椀po sovie琀椀co e scelsero una linea moderata, in convergenza con la vecchia classe dirigente e i militari. L’INSURREZIONE (per protestare contro la Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 des琀椀tuzione di un esponente della sinistra dalla carica di capo della polizia della capitale) tentata dal gennaio ‘19 dai comunis琀椀 “spartachis琀椀” fu repressa nel sangue dai Freikorps e i leader degli spartachis琀椀 Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg furono arresta琀椀 e poi trucida琀椀. Le elezioni per l'Assemblea cos琀椀tuente che si tennero poco dopo (19 gennaio) videro l'a昀昀ermazione della socialdemocrazia (Spd) e del Centro ca琀琀olico. L'assemblea, riunita a WEIMAR, elaborò una COSTITUZIONE DEMOCRATICA fra le più avanzate d'epoca. Ciò non portò tranquillità nel paese, ma con琀椀nuarono i mo琀椀 rivoluzionari. Ma i socialdemocra琀椀ci subirono nel 1920 una scon昀椀琀琀a ele琀琀orale (prevalse il voto clericale e conservatore) e dove琀琀ero lasciare la guida del governo. LA GERMANIA DI WEIMAR: La situazione poli琀椀ca della Repubblica di Weimar era cara琀琀erizzata da una FORTE INSTABILITÀ (frammentazione dei gruppi poli琀椀ci, instabili maggioranze e governi). Nella primavera del 1921 le potenze alleate stabilirono l'ammontare dei risarcimen琀椀 dovu琀椀 dalla Germania nella cifra di 132 miliardi di marchi. L’annuncio dell’en琀椀tà delle riparazioni suscitò in tu琀琀o il paese un'ONDATA DI PROTESTE. I gruppi dell’estrema destra nazionalista (fra i quali si stava me琀琀endo in luce il piccolo Par琀椀to nazionalsocialista di Adolf Hitler) scatenarono un’OFFENSIVA TERRORISTICA, contro la classe dirigente repubblicana (per essersi ripiegata alle imposizioni dei vincitori). Fra il ’21 e il ’22 caddero vi琀 me di a琀琀enta琀椀 il ministro delle 昀椀nanze Ma琀琀hias Erzerberg, leader del Centro ca琀琀olico, colpevole di aver 昀椀rmato nel novembre ‘18 l'armis琀椀zio in rappresentanza del governo provvisorio, e il ministro degli esteri, il democra琀椀co Walther Rathenau, ebreo, che si stava adoperando per raggiungere un accordo con le potenze vincitrici. I governi di coalizione che si succede琀琀ero si impegnarono comunque a pagare le prime rate delle riparazioni, ma per non aumentare lo scontento popolare evitarono interven琀椀 sulle tasse e sulla spesa pubblica, decisero piu琀琀osto di aumentare la stampa di carta moneta, accelerando il processo in昀氀azionis琀椀co già in a琀琀o. All'inizio del ‘23 l'occupazione da parte di Francia e Belgio della Ruhr, regione vitale per l'economia carbonifera e dell’industria siderurgica tedesca, fece precipitare la crisi economica (in Germania ciò rappresentò il TRACOLLO DEFINITIVO poiché privava il paese di una parte delle sue risorse produ琀 ve e costringeva il governo a ingen琀椀 spese per 昀椀nanziare la resistenza passiva), POLVERIZZANDO IL VALORE DEL MARCO. A par琀椀re dall’estate ‘23, si formò un GOVERNO DI “GRANDE COALIZIONE” presieduto da Stresemann (leader del par琀椀to tedesco-popolare) avviò una poli琀椀ca di STABILIZZAZIONE MONETARIA e di RICONCILIAZIONE con la Francia e represse (oltre che molto focolai insurrezionali), nel novembre dello stesso anno, un tenta琀椀vo di colpo di Stato organizzato a Monaco dal par琀椀to nazionalsocialista guidato Adolf Hitler (insurrezione contro il governo centrale), che fu condannato a cinque anni di carcere. Ristabilita l’autorità dello Stato, il governo cercò di porre rimedio al caos economico. Nell’o琀琀obre ’23 era stata emessa non nuova moneta (per rimediare al caos economico), il cosidde琀琀o Rentenmark (marco di rendita). Nel contempo veniva avviata una poli琀椀ca rigorosamente DEFLAZIONISTICA (basata sulla limitazione del credito e della spesa pubblica e sull’aumento delle imposte). Ciò garan琀 ai tedeschi un GRADUALE RITORNO ALLA NORMALITÀ MONETARIA. Grazie al piano Dawes, inoltre, a par琀椀re dal 1924 la Germania poté fruire di pres琀椀琀椀 internazionali (sopra琀琀u琀琀o statunitensi), che le avrebbero consen琀椀to una rapida ripresa economica (serie di PRESTITI A LUNGA SCADENZA). La Germania rientrava in possesso della Ruhr, alleviato l’onere dei suoi debi琀椀 e o琀琀eneva un massiccio aiuto per la sua ripresa economica. Più LENTA E DIFFICILE fu la RIPRESA POLITICA: la grande coalizione di Stresemann si ruppe alla 昀椀ne del ’23. Negli anni successivi si assiste琀琀e ad una ripresa: i par琀椀琀椀 di centro e di centro-destra mantennero il potere 昀椀no al 1928, quando i socialdemocra琀椀ci riassunsero la guida del governo. Stresemann mantenne la sua cairca di ministro degli Esteri, assicurandosi con琀椀nuità di quella linea di COLLABORAZIONE CON LE POTENZE VINCITRICI. IL DOPOGUERRA DEI VINCITORI: Anche nei paesi più sviluppa琀椀 dell'Europa occidentale, “il biennio rosso” si concluse con il RIFLUSSO DELLE AGITAZIONI OPERAIE, una ripresa delle forze conservatrici. Le classi dirigen琀椀 si preoccuparono di Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 RICOSTRUIRE I TRADIZIONALI EQUILIBRI POLITICI E SOCIALI, FRENARE FENOMENI INFLAZIONISTICI e ASSICURARE STABILITÀ. La ripresa economica fu lenta. La Francia degli anni ’20 registrò sul piano poli琀椀co un’EGEMONIA DEI MODERATI, che guida琀椀 da Poincaré ado琀琀arono una poli琀椀ca di STABILIZZAZIONE DELLA MONETA e di RISANAMANTO DEL BILANCIO. Più di昀케cile fu la situazione dell'economia britannica, cara琀琀erizzata da una fase di ristagno per tu琀 gli anni 20. In questo periodo il PARTITO LABURISTA si a昀昀ermò come secondo par琀椀to del paese (dopo il ridimensionamento dei liberali, questo par琀椀to assunse il ruolo principale di antagonista dei conservatori) nonostante la scon昀椀琀琀a subita dal movimento sindacale nel ‘26, in occasione del grande sciopero dei minatori (chiedevano aumen琀椀 e proponevano la nazionalizzazione del se琀琀ore minerario). I laburis琀椀 riuscirono a ria昀昀ermarsi nelle elezioni del 1929, formandosi un MINISTERO DI COALIZIONE LIBERAL- LABURISTA, che rimase 昀椀no alla crisi economica mondiale del 1929/30. Dal punto di vista degli equilibri internazionali, inizia una fase di DISTENSIONE E COLLABORAZIONE TRA GERMANIA E FRANCIA (inizialmente la Germania evitò di assumere impegni vincolan琀椀 sul con琀椀nente, la Francia cercò di costruire in funzione an琀椀tedesca, una RETE DI ALLEANZE con tu琀 i paesi dell’Europa centro-orientale, che non sembrata però su昀케ciente a scacciare la rivincita tedesca), confermata dagli ACCORDI DI LOCARNO nel 1925, che stabilizzavano i con昀椀ni de昀椀ni琀椀 a Versailles. A coronare questa fase di distensione: nel 1926 la Germania fu ammessa alle Società delle Nazioni. Nel 1929 il PIANO YOUNG ridusse ulteriormente l'en琀椀tà delle riparazioni tedesche e nel graduò il pagamento in 60 anni. Questa fase di distensione, tu琀琀avia, si interruppe bruscamente all'inizio degli anni 30 in coincidenza con la CRISI ECONOMICA MONDIALE (la Francia nel se琀琀embre ’30 decise di dare via alla costruzione di un imponente complesso di FORTIFICAZIONI DIFENSIVE lungo il con昀椀ne con la Germania). LA RUSSIA COMUNISTA: Negli anni dell’immediato dopoguerra, la Russia comunista rappresentò un MITO POSITIVO. La capacità espansiva dell’esperienza bolscevica non fu però altre琀琀anto grande, e ancor meno lo ero la forza militare del paese in cui quell’esperienza si incarnava. Appena conclusa la guerra civile, i bolscevichi dove琀琀ero a昀昀rontare l’ATTACCO IMPROVVISO DELLA POLONIA, che cercava di appro昀椀琀琀are delle di昀케coltà del vicino per ritagliarsi con昀椀ni più vantaggiosi. Dopo fasi alterne, si giunse a un tra琀琀ato di pace che accontentava in parte le aspirazioni polacche e segnava sopra琀琀u琀琀o la 昀椀ne della speranza di esportare la rivoluzione grazie ai successi militari. Inoltre, i bolscevichi dove琀琀ero a昀昀rontare la gravissima situazione economica in cui versava il paese (COLLASSO ECONOMICO). A par琀椀re dal ’18, il governo bolscevico cercò di a琀琀uare una poli琀椀ca de昀椀nita “COMUNISMO DI GUERRA”, una poli琀椀ca economica basata sulla CENTRALIZZAZIONE DELLE DECISIONI e sulla STATALIZZAZIONE DI GRAN PARTE DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE: furono create le “fa琀琀orie colle琀 ve” (kolchozy) e “le fa琀琀orie sovie琀椀che” (sovchozy) ges琀椀te dire琀琀amente dallo stato o dai soviet e in campo industriale furono nazionalizzate tu琀 i se琀琀ori più importan琀椀. L’esperienza, sul piano economico, si risolse però in un FALLIMENTO (la popolazione industriale era se琀琀e volte inferiore, le grandi ci琀琀à si erano spopolate per la disoccupazione e la fame e il commercio 昀椀oriva nell’illegalità). Una terribile la CARESTIA colpì il paese nel ’21. In quegli anni si assiste琀琀ero a RIVOLTE, ma stroncate da una feroce repressione militare. Proprio in questo anno ci fu un mutamento di ro琀琀a con la NEP (la nuova Poli琀椀ca economica) basata su una parziale LIBERAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE, la nep s琀椀pulò la ripresa produ琀 va, mentre, dal punto di vista sociale, determina la crescita del ceto dei ci琀琀adini ricchi (kulaki) e dei piccoli commercian琀椀. La Nep ebbe conseguenze bene昀椀che sull’economia. L’URSS DA LENIN A STALIN: La PRIMA COSTITUZIONE DELLA RUSSIA RIVOLUZIONARIA fu varata nel luglio del 1918 e si apriva con una DICHHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL POPOLO LAVORATORE E SFRUTTATO, dove si proclamava che il potere doveva “appartenere unicamente e interamente alle masse lavoratrici e ai loro auten琀椀ci organismi rappresenta琀椀vi: i soviet”. Inoltre, prevedeva che il nuovo stato avesse CARATTERE FEDERALE, rispe琀琀asse Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 l’autonomia delle minoranze etniche e si aprisse all'unione con altre future repubbliche “sovie琀椀che”, nella prospe琀 va di un'unica Repubblica socialista mondiale. In realtà, quella che si a琀琀uò fu semplicemente l'unione alla Repubblica russa (che comprendeva anche l'intera Serbia e che dal 1922 prese il nome di Unione delle repubbliche socialiste sovie琀椀che) delle altre province dell'ex impero zarista: Ucraina, Bielorussia, Azerbaigian, Armenia e Georgia. La nuova cos琀椀tuzione dell'URSS (1924) prevedeva un MECCANISMO CONSILIARE, con al ver琀椀ce il progresso dei soviet dell'unione, ma nella realtà il potere era nelle mani del par琀椀to comunista, il quale, oltre a guidare l'azione di governo (responsabile di dire琀 ve ideologiche e poli琀椀che), controllava la polizia poli琀椀ca (Ceka). Questa si occupava di colpire i “NEMICI DEL POPOLO”, con arres琀椀, fucilazioni e deportazioni. I comunis琀椀 russi mirarono a CAMBIARE LA SOCIETÁ NEL PROFONDO (non solo stru琀琀ure economiche e ordinamen琀椀 poli琀椀ci), a cancellare i valori tradizionali e tale sforzo sì indirizzo sopra琀琀u琀琀o in due direzioni: l'ALFABETIZZAZIONE DI MASSE e la LOTTA CONTRO LA CHIESA ORTODOSSA. Elevarono l'obbligo scolas琀椀co 昀椀no all'età di 15 anni e si preoccuparono di formare ideologicamente le nuove generazioni incoraggiando l'iscrizione in massa all'organizzazione giovanile del par琀椀to, il Komsomol, ossia Unione comunista della gioventù. La lo琀琀a contro la Chiesa ortodosso assumeva una chiara VALENZA IDEOLOGICA, voleva comba琀琀ere la visione del mondo incompa琀椀bile con i fondamen琀椀 materialis琀椀 della do琀琀rina marxista, e quindi da es琀椀rpare. L’in昀氀uenza della Chiesa fu dras琀椀camente ridimensionata. La ba琀琀aglia contro la religione e la morale tradizionale, invece, si estesi anche ai problemi della famiglia e dei rappor琀椀 fra i sessi. Il governo rivoluzionario stabilì fra i suoi primi a琀 il riconoscimento del solo matrimonio civile e sempli昀椀cò al massimo le procedure per il divorzio. Nel 1920 fu legalizzato l'aborto. Venne proclamata l'assoluta parità fra i sessi e la condizione dei 昀椀gli illegi琀 mi fu equiparata a quella delegi琀 mi. Le tendenze autoritarie si andarono consolidando con l'ascesa al ver琀椀ce del Pcus del georgiano Stalin: nominato segretario generale del par琀椀to nell’aprile del 1922. Poche se琀 mane dopo, Lenin fu colpito dal primo a琀琀acco di quella mala琀 a che lo avrebbe condo琀琀o alla morte nel 1924. Da allora si scatenò una dura LOTTA all'interno del gruppo dirigente per la SUCCESSIONE. Stalin riuscì dapprima a emarginare Trotzkij, il più autorevole e il più popolare, dopo Lenin, fra i capi bolscevichi. Si sbarazzò dell’“opposizioni di sinistra”, Zinov’ev e Kamenev (che riprendevano le idee di Trotzkij), che chiedeva la 昀椀ne della nep e l'accelerazione dello sviluppo industriale. Si a昀昀ermava, così, il suo POTERE PERSONALE (di Stalin). DOPOGUERRA E FASCISMO IN ITALIA LE TENSIONI DEL DOPOGUERRA: L'Italia del dopoguerra era un paese inquieto, a琀琀raversato da problemi poli琀椀ci e tensioni sociali. Rispe琀琀o agli altri paesi vincitori, i problemi e le tensioni si presentavano in forma più acuta. Società inquieta e a琀琀raversata da PROFONDE FRATTURE, UNITA da una generale ANSIA DI RINNOVAMENTO. Le TENSIONI SOCIALI erano alimentate prima di tu琀琀o dall’AUMENTO DEI PREZZI DI CONSUMO, che fu all'origine di una serie di tumul琀椀 di piazza, mentre le industrie erano inves琀椀te da una ONDATA DI SCIOPERI vol琀椀 ad o琀琀enere aumen琀椀 salariali. In Val Padana gli scioperi erano organizza琀椀 in “LEGHE ROSSE” controllate dai socialis琀椀, mentre nelle regioni centrali erano a琀 ve le “LEGHE BIANCHE” ca琀琀oliche. Ca琀 va ges琀椀one della pace in Italia. L’Italia era uscita dalla guerra RAFFORZATA (territorialmente) Gli avvenimen琀椀 della primavera 1919 avevano suscitato in larghi stra琀椀 dell’opinione pubblica un sen琀椀mento di OSTILITÁ versi gli EX ALLEATI, accusa琀椀 di voler defraudare l’Italia dei fru琀 della vi琀琀oria. A questo si giunse la ques琀椀one della cosidde琀琀a “VITTORIA MUTILATA", ovvero l'insoddisfazione di una parte dell'opinione pubblica per il tra琀琀amento riservato all'Italia nella conferenza di pace. Clamorosa fu la protesta a琀琀uata da d'Annunzio con l'OCCUPAZIONE DELLA CITTÀ DI FIUME (se琀琀embre 1919) a maggioranza italiana, la cui assegnazione non era prevista dal pa琀琀o di Londra, ma il presidente del Consiglio Orlando e il ministro degli Esteri Sonnino ne chiesero l’annessione a Versailles incontrando l’opposizione degli allea琀椀. Orlando si dimise e gli succede琀琀e Francesco Saverio Ni琀. Nel se琀琀embre 1919: alcuni militari ribelli e volontari capeggia琀椀 da D’annunzio occupano Fiume e ne proclamano l’ANNESSIONE ALL’ITALIA. Inizialmente vista come un mezzo di pressione sul governo, ma si Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 trasformò in un’INEDITA ESPERIENZA POLITICA. D’Annunzio is琀椀tuì una REGGENZA PROVVISORIA e furono sperimenta琀椀 FORMULE E RITUALI COLLETTIVI (ripresi in seguito). I PARTITI E LE ELEZIONI DEL 1919: In questa fase di crisi e profonde trasformazioni, la CLASSE DIRIGENTE LIBERALE si trovò sempre più CONTESTATA e ISOLATA, PERSE L’EGEMONIA a favore delle forze socialiste e ca琀琀oliche (non erano compromesse con le responsabilità della guerra). Nel gennaio 1919 i CATTOLICI (fa琀琀ore di novità) creano il PARTITO POPOLARE ITALIANO (Ppi), che ebbe come segretario don Luigi Sturzo; il programma si presentava DEMOCRATICO, LAICO e ACONFESSIONALE. In realtà, il Ppi era stre琀琀amente legato alla Chiesa e alle sue stru琀琀ure organizza琀椀ve (nascita resa possibile dal nuovo a琀琀eggiamento del Papa e delle gerarchie ecclesias琀椀che, preoccupa琀椀 di opporre un argine alla minaccia socialista). Nonostante ques琀椀 elemen琀椀 contradditori, la nascita del par琀椀to rappresentò una SVOLTA IN POSITIVO per la democrazia italiana. L’altra grande novità nel panorama poli琀椀co italiano fu la crescita del PARTITO SOCIALISTA, dove si registrava la schiacciante prevalenza della CORRENTE DI SINISTRA, ora chiamata MASSIMALISTA, su quella riformista. I massimalis琀椀, che avevano il loro leader di maggior spicco nel dire琀琀ore dell’”Avan琀椀!”, Giacomo Meno琀 Serra琀椀, si ponevano come obie琀 vo l’instaurazione della repubblica socialista fondata sulla DITTATURA DEL PROLETARIATO e si dichiaravano ammiratori entusias琀椀 della Rivoluzione russa. In polemica con questa impostazione, si formarono nel Psi gruppi di estrema sinistra, che si ba琀琀evano per un più coerente IMPEGNO RIVOLUZIONARIO e per una più STRETTA ADESIONE ALL’ESEMPIO DEI BLOSCEVICHI RUSSI. Fra ques琀椀 gruppi emergevano quella napoletano di Amedeo Bordiga e quello torinese che operava a琀琀orno ad Antonio Gramsci e alla rivista “L’Ordine Nuovo”. Il grosso del Par琀椀to socialista era schierato su POSIZIONI APERTAMENTE RIVOLUZIONARIE, ma 昀椀nì con l’isolare il movimento operaio e col ridurre i margini di azione poli琀椀ca. Prospe琀琀ando una soluzione “alla russa”, i socialis琀椀 si preclusero ogni possibilità di collaborazione con le forze democra琀椀co-borghesi. Questa connotazione contribuì ad alimentare le PAURE DEI CETI MEDI e creò un terreno favorevole alla NASCITA DI MOVIMENTI DI ISPIRAZIONE NAZIONALISTA, come i FASCI DI COMBATTIMENTO, fonda琀椀 da Benito Mussolini nel 1919, con un programma che coniugava un audace RIFORMISMO con un NAZIONALISMO AGGRASSIVO, si schierava a sinistra e si dichiarava favorevole alla Repubblica. Il fascismo si fece notare per il suo STILE POLITICO AGGRESSIVO E VIOLENTO. Le elezioni del novembre 1919, o琀琀enute con il NUOVO SISTEMA PROPORZIONALE (confronto fra liste di par琀椀to e non singoli candida琀椀), segnarono la SCONFITTA DELLE FORZE LIBERALI DI GOVERNO e il SUCCESSO clamoroso del PARTITO SOCIALISTA e del PARTITO POPOLARE. Il Par琀椀to popolare italiano si a昀昀ermava come la principale novità poli琀椀ca del dopoguerra. IL RITORNI DI GIOLITTI E L’OCCUPAZIONE DELLE FABBRICHE: Indebolito dall’esito delle elezioni, Ni琀 si dimise e GIOLITTI, ormai o琀琀antenne, fu richiamato a cos琀椀tuire il NUOVO GOVERNO. Gioli琀 , rimasto ai margini della poli琀椀ca negli anni di guerra, era tornato con un PROGRAMMA MOLTO AVANZATO con un GOVERNO DI COALIZIONE formato da popolari e liberal- democra琀椀ci. Si sperava di riuscire a domare l’opposizione socialista con le ar琀椀 del compromesso parlamentare. Egli diede prova ancora una volta di abilità ed energia. I risulta琀椀 più importan琀椀 li o琀琀enne in POLITICA ESTERA: fu risolta la ques琀椀one 昀椀umana con il TRATTATO DI RAPALLO del 12 novembre 1920 (che assegnava l'Istria all'Italia, la Dalmazia -ecce琀琀o Zara che andò a Gioli琀 - alla Jugoslavia e proclamava Fiume ci琀琀à libera e che diventerà poi italiana con un successivo accordo nel 1924). Gioli琀 dove琀琀e a昀昀rontare gravi problemi di POLITICA INTERNA (lo琀琀e operai e agitazioni sindacali), come l’agitazione dei metalmeccanici, che rappresentò il momento più cri琀椀co del “biennio rosso” italiano. Fallì il disegno poli琀椀co complessivo, nonostante i tenta琀椀vi di mantenerlo. In risposta all’a琀琀eggiamento intransigente degli industriali del se琀琀ore, nell'estate-autunno del ‘20 la vertenza culminò nella OCCUPAZIONE DELLE FABBRICHE che coinvolse 400 mila operai, pre昀椀gurando l'inizio di un MOTO RIVOLUZIONARIO des琀椀nato a estendersi a tu琀琀o il paese. Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 Alla 昀椀ne, viene s琀椀pulato un ACCORDO che accoglie le VERTENZE SINDACALI. I sindaca琀椀 videro accontentate le loro RICHIESTE ECONOMICHE. Questa conclusione, fortemente voluta da Gioli琀 , risultò deludente per chi aveva sperato nella rivoluzione e accentuò le DIVISIONI DEL MOVIMENTO SOCIALISTA (le corren琀椀 più radicali del movimento operaio, capeggiate da Gramsci e dalla rivista “Ordine Nuovo”, di cui facevano parte anche Toglia琀 e Terracini, accusavano la Cgil di aver abbandonato le prospe琀 ve rivoluzionarie), che avrebbero portato, nel CONGRESSO DI LIVORNO del gennaio 1921, alla scissione dell'ala più vicina alla Terza internazionale e alla NASCITA DEL PARTITO COMINUSTA, guidato da Bordiga, con un programma ISPIRATO A LENIN. In Italia si inserì, in uno scenario di crisi del movimento operaio, di indebolimento delle divisioni interne e di lo琀琀e, lo sviluppo improvviso del MOVIMENTO FASCISTA. L'OFFENSIVA FASCISTA: Nel marzo 1919 a Milano nasce il movimento fascista, quando Benito Mussolini fonda i FASCI DI COMBATTIMENTO. Il fascismo chiedeva riforme poli琀椀che e sociali, ostentava un acceso nazionalismo e una forte avversione per i socialis琀椀. Dalla 昀椀ne del ‘20, il fascismo accantonò il programma originario radical- democra琀椀co, per organizzare FORMAZIONI PARAMILITATI (le squadre d'azione fasciste) che a琀琀accarono il movimento socialista, con azioni violente, in par琀椀colare contro le leghe rosse contadine della Val padana. In due anni di lo琀琀e le leghe avevano o琀琀enuto notevoli miglioramen琀椀 salaria琀椀, ma avevano creato un sistema apparentemente ina琀琀accabile: controllavano il mercato del lavoro. Il sistema non era privo di aspe琀 autoritari e celava al suo interno molte CONTRADDIZIONI. Il 21 novembre 1920 a Bologna gli squadris琀椀 si mobilitarono per impedire la cerimonia d’insediamento della nuova amministrazione comunale socialista. Vi furono SCONTRI e SPARATORIE. Per un tragico errore i socialis琀椀 incarica琀椀 di difendere il Palazzo d’Accursio, sede del comune, ge琀琀arono bombe a mano sulla folla, composta dai loro stessi sostenitori. Da ciò i fascis琀椀 trassero pretesto per scatenare una serie di RITORSIONI ANTISOCIALISTE. Ques琀椀 avvenimen琀椀 fecero guadagnare ai fascis琀椀 l’appoggio dei proprietari terrieri. I proprietari terrieri capirono che grazie al fascismo potevano scon昀椀ggere le leghe; nuove reclute a昀툀uirono al par琀椀to fascista. Il fenomeno dello SQUADRISMO (camicie nere) si estese. L'o昀昀ensiva squadrista dilagò anche in altre zone del centro nord, colpendo le sedi delle amministrazioni locali e delle rappresentanze sindacali socialiste (che venivano sistema琀椀camente devastate e incendiate), ma anche le persone, i dirigen琀椀 e militan琀椀 socialis琀椀. L'o昀昀ensiva fascista gode琀琀e anche della neutralità degli appara琀椀 statali: le forze di polizia sono di rado si opposero le violenze, mentre lo stesso Gioli琀 pensò di servirsene per ridimensionare il peso poli琀椀co di socialis琀椀 e popolari. SQUADRISMO: un fenomeno eminentemente agrario volto contro il "sistema delle leghe" nella Valle Padana, generosamente sovvenzionato dai proprietari terrieri, cara琀琀erizzato dal suo fondarsi su STRUTTURE PARAMILITARI nelle quali si inquadravano ex u昀케ciali e giovani provenien琀椀 dalla piccola borghesia alla ricerca di nuovi canali di promozione poli琀椀ca e sociale. MUSSOLINI ALLA CONQUISTA DEL POTERE: Nelle elezioni volute da Gioli琀 fecero ingresso i CANDIDATI FASCISTI nei cosidde琀 blocchi nazionali, cioè nelle liste di coalizione in cui i gruppi “cos琀椀tuzionali” (conservatori, liberali e democra琀椀ci) si unirono per impedire un’a昀昀ermazione dei par琀椀琀椀 di massa. I fascis琀椀 o琀琀enevano così una LEGITTIMAZIONE da parte della classe dirigente e la campagna ele琀琀orale fece intensi昀椀care le loro in琀椀midazioni e violenze contro gli avversari. I risulta琀椀 delle urne delusero chi aveva voluto le elezioni: la maggior novità fu cos琀椀tuita dall’ingresso alla Camera di 35 DEPUTATI FASCISTI, capeggia琀椀 da Mussolini. L’esito delle elezioni mise 昀椀ne all’ul琀椀mo esperimento governa琀椀vo di Gioli琀 e il suo successore fu l’ex socialista IVANOE BONIMI. Bonomi tentò di far uscire il paese dalla guerra civile favorendo una TREGUA D’ARMI fra le par琀椀 in lo琀琀a. Nell’agosto 1921, fu in e昀昀e琀 昀椀rmato un PATTO DI PACIFICAZIONE tra SOCIALISTI e FASCISTI con cui le due par琀椀 si impegnavano a rinunciare alla violenza e a sciogliere le loro formazioni armate. Il pa琀琀o rientrava in quel momento nella strategia di Mussolini, che mirava a inserirsi nel gioco poli琀椀co “u昀케ciale”. Questa strategia non era condivisa però dai fascis琀椀 intransigen琀椀, che si riconoscevano nello squadrismo agrario e nei suoi capi locali, i cosidde琀 ras. Scaricato da Giorgia Cavenaghi ([email protected]) lOMoARcPSD|42576337 La ricomposizione si ebbe al congresso dei Fasci tenutosi a Roma ai primi di novembre. Mussolini non riconobbe più il pa琀琀o di paci昀椀cazione e i ras riconobbero la guida poli琀椀ca di Mussolini che trasformò il movimento in un vero e proprio par琀椀to, dando vita al PARTITO NAZIONALE FASCISTA (Pnf), che poteva contare su una base di ben 200 mila iscri琀. Il ministero Bonomi cadde nel 1922 e fu chiamato LUIGI FACTA, cui governo però non mise alcun freno alla violenza fascista che si rese protagonista di OPERAZIONI SEMPRE PIÙ AMPIE E CLAMOROSE. Il movimento operaio non seppe opporre all’a琀琀acco squadrista né una mobilitazione di massa né un’inizia琀椀va poli琀椀ca volta ad appoggiare un governo capace di far rispe琀琀are la legge. O琀琀obre 1922: i riformis琀椀 guida琀椀 da Tura琀椀 abbandonano il Ps per fondare il PARTITO SOCIALISTA UNITARIO (Psu). Pro昀椀琀琀ando della debolezza dei governi e scon昀椀琀琀o il movimento operaio, il fascismo doveva porsi il problema della conquista dello Stato. Mussolini giocò su DUE TAVOLI: (1) intrecciò tra琀琀a琀椀ve con gli esponen琀椀 liberali in vista della partecipazione fascista a un nuovo governo, rassicurò la monarchia sconfessando le passate simpa琀椀e repubblicane, si guadagnò il favore degli industriali annunciando di voler res琀椀tuire spazio all’inizia琀椀va privata e (2) lasciò che l’apparato militare si preparasse per un colpo di Stato. Prese così corpo il proge琀琀o di una MARCIA SU ROMA, ossia una mobilitazione generale di tu琀琀e le forze fasciste, con obie琀 vo la conquista del potere centrale. Le squadre fasciste non erano in grado di a昀昀rontare uno scontro con l’esercito regolare e Mussolini ne era consapevole. Egli contava sulla DEBOLEZZA DEL GOVERNO e sulla BENEVOLA NEUTRALITÀ della monarchia. Decisivo fu l’a琀琀eggiamento del re. Spaventato dalla prospe琀 va di una guerra civile, Vi琀琀orio Emanuele III RIFIUTÒ, la ma琀 na del 28 o琀琀obre 1922, il giorno 昀椀ssato per la marci sulla capitale, DI FIRMARE IL DECRETO PER LA PROCLAMAZIONE DELLO STATO D’ASSEDIO preparato in fre琀琀a da Facta, già dimissionario. Il ri昀椀uto del re aprì alle camice nere la strada per la capitale e al loro capo la via del potere. Mussolini chiese e o琀琀enne di esse chiamato lui stesso a presiedere il governo. Il 30 o琀琀obre 1922, mentre gli squadris琀椀 entravano nella capitale senza incontrare alcuna resistenza, Mussolini riceve琀琀e dal sovrano l'incarico di FORMARE UN GOVERNO. LA CRISI ERA RISOLTA: i fascis琀椀 si convinsero di aver a琀琀uato una rivoluzione (che era soltanto simulata), i modera琀椀 si rallegrarono perché la legalità cos琀椀tuzionale era stata rispe琀琀ata almeno nelle forme e i rivoluzionari si illusero che nulla fosse cambiato nella sostanza. Pochi, nella classe poli琀椀ca, capirono che il SISTEMA LIBERALE AVEVA RICEVUTO UN COLPO MORTALE e il CAMBIO DI GOVERNO sarebbe presto diventato un CAMBIO DI REGIME. VERSO IL REGIME: Divenuto presidente del Consiglio senza disporre di una maggioranza alla camera, Mussolini riuscì a CONSOLIDARE IL SUO POTERE per la miopia degli allea琀椀 di governo che con琀椀nuarono ad appoggiarlo anche di fronte a misure incompa琀椀bili con i fondamen琀椀 dello Stato liberale. Alla 昀椀ne del 1922 furono crea琀椀 due nuovi organismi: il GRAN CONDIGLIO DEL FASCISMO, organo is琀椀tuito con il compito di indicare le linee generali della poli琀椀ca fascista e di servire da raccordo tra par琀椀to e governo; e la MILIZIA VOLONTARIA per la sicurezza nazionale, un corpo armato di par琀椀to cui erano a琀琀ribuite funzioni poli琀椀che, il cui scopo era proteggere gli inesorabili sviluppi della rivoluzione. Non cessarono le violenze illegali contro gli oppositori. Le vi琀 me principali furono i comunis琀椀, costre琀 ad una sorta di semiclandes琀椀nità. Il numero degli scioperi scese a livelli insigni昀椀can琀椀. Sul piano economico si a琀琀uò una POLITICA LIBERISTA, volta a res琀椀tuire libertà d’azione e margini di pro昀椀琀琀o all’inizia琀椀va privata. Essa riuscì a far tornare in pareggio il bilancio dello stato e ad aumentare la produzione. Un sostegno decisivo Mussolini lo ebbe anche dalla CHIESA, dopo l’avvento del nuovo papa Pio XI, di stampo conservatore. Mussolini abbandonò i toni an琀椀clericali e si mostrò disposto a CONCESSIONI: la RIFORMA SCOLASTICA del 1923 varata da Giovanni GENTILE prevedeva infa琀 , oltre all’insegnamento della religione nelle scuole elementari, anche l’introduzione di un esame di stato al termine di ogni ciclo di studi. Il Par琀椀to popolare risen琀 dell’avvicinamento fra fascismo e Chiesa; infa琀 , considerato os琀椀le alla Chiesa, nel 1923, Mussolini impose le dimissioni dei ministri popolari, liberandosi di don Sturzo.

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