Sistemi Operativi Modulo I - La Gestione della Memoria PDF

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These slides detail the memory management module of an operating systems course, discussing topics such as relocation, protection, and memory allocation. They cover aspects from basic concepts to more advanced considerations.

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Sistemi Operativi Modulo I Secondo canale Corso di Laurea in Informatica La Gestione della Memoria Fabio De Gaspari Sapienza Università di Roma Dipartimento di Informatica slides by: Igor Melatti Roadmap Gestione della memoria: requisiti di base Part...

Sistemi Operativi Modulo I Secondo canale Corso di Laurea in Informatica La Gestione della Memoria Fabio De Gaspari Sapienza Università di Roma Dipartimento di Informatica slides by: Igor Melatti Roadmap Gestione della memoria: requisiti di base Partizionamento della memoria Paginazione e segmentazione Memoria virtuale: hardware e strutture di controllo Memoria virtuale e sistema operativo Gestione della memoria in Linux Perché Gestire la Memoria (nel SO) La memoria è oggi a basso costo, e con trend in diminuzione Tuttavia, ciò è più che bilanciato dal fatto che le moderne applicazioni richiedono sempre maggiore memoria Se si lasciasse a ciascun processo la gestione della propria memoria, ogni processo userebbe semplicemente tutta la memoria a disposizione Niente più multiprogrammazione, che abbiamo visto essere essenziale Si potrebbe allora imporre dei limiti di memoria a ciascun processo Diventa però difficile per un programmatore scrivere un processo che rispetti tali limiti anche se, agli inizi, era proprio cosı̀ Perché Gestire la Memoria (nel SO) Quindi, ci pensa il sistema operativo I processi fanno finta di avere tutta la memoria a loro disposizione, e sta al Sistema Operativo rendere realistica questa illusione Gestire la memoria include lo swap di blocchi di dati dalla memoria secondaria Questa gestione di I/O è ovviamente più lenta del processore il SO deve pianificare lo swap in modo intelligente, cosı̀ da massimizzare l’efficienza del processore Occorre gestire la memoria affinché ci siano sempre un numero ragionevole di processi pronti all’esecuzione, cosı̀ da non lasciare inoperoso il processore Requisiti per la Gestione della Memoria Rilocazione importante che ci sia aiuto hardware aiuto, non gestione diretta: sistema operativo ed hardware collaborano Protezione importante che ci sia aiuto hardware Condivisione Organizzazione logica Organizzazione fisica Requisiti: Rilocazione Il programmatore non sa e non deve sapere in quale zona della memoria il programma verrà caricato potrebbe essere swappato su disco, e al ritorno in memoria principale potrebbe essere in un’altra posizione potrebbe anche non essere contiguo, oppure con alcune pagine in RAM e altre su disco in questo contesto, per “programmatore” si intende o chi usa l’assembler o il compilatore I riferimenti alla memoria devono essere tradotti nell’indirizzo fisico “vero” preprocessing o run-time se run-time, occorre supporto hardware Rilocazione: gli Indirizzi nei Programmi Rilocazione: gli Indirizzi nei Programmi Generazione di codice eseguibile: il linker (collegatore) mette tutto insieme, tranne le librerie dinamiche il risultato è un load module, perché può essere trattato dal loader (caricatore, sott. in memoria principale) Rilocazione: gli Indirizzi nei Programmi Nota bene: (b) prevede la sostituzione degli indirizzi nel programma; (c) e (d) invece sono a run-time Indirizzi Logici: il riferimento in memoria è indipendente dall’attuale posizionamento del programma in memoria Relativi: il riferimento è espresso come uno spiazzamento rispetto ad un qualche punto noto caso particolare degli indirizzi logici Fisici o Assoluti: il riferimento effettivo alla memoria Rilocazione Vecchissima soluzione (CTSS): gli indirizzi assoluti vengono determinati nel momento in cui il programma viene caricato (nuovamente o per la prima volta) in memoria si può fare senza hardware dedicato nel CTSS, reso ancora più facile: 1 programma per volta, sempre a partire dall’indirizzo 5000; si può fare (b) Soluzione più recente: gli indirizzi assoluti vengono determinati nel momento in cui si fa un riferimento alla memoria serve hardware dedicato Come detto, un programma potrebbe essere messo in diverse partizioni, a causa di swapping e compattazione Rilocazione a Run-Time senza Hardware Speciale Ogni volta che un processo viene riportato in memoria, potrebbe essere in un posto diverso Nel frattempo, potrebbero essere arrivati altri processi e averne preso il posto Quindi, ad ogni ricaricamento in RAM, occorre ispezionare tutto il codice sorgente del processo Sostituendo man mano tutti i riferimenti agli indirizzi Troppo overhead: i costruttori di hardware decidono di aiutare il SO diventa proprio impossibile con la memoria virtuale: ci torneremo Rilocazione a Run-Time con Hardware Speciale Soluzione per indirizzi relativi Registri Usati per la Rilocazione di Indirizzi Relativi Base register (registro base) indirizzo di partenza del processo Bounds register (registro limite) indirizzo di fine del processo I valori per questi registri vengono settati nel momento in cui il processo viene posizionato in memoria mantenuti nel PCB del processo fa parte del passo 6 per il process switch (vedere slides sui processi) non vanno semplicemente ripristinati: occorre proprio modificarli Registri Usati per la Rilocazione di Indirizzi Relativi Il valore del registro base viene aggiunto al valore dell’indirizzo relativo per ottenere l’indirizzo assoluto Il risultato è confrontato con il registro limite Se va oltre, viene generato un interrupt per il sistema operativo simile al segmentation fault... Requisiti: Protezione I processi non devono poter accedere a locazioni di memoria di un altro processo, a meno che non siano autorizzati A causa della rilocazione, non si può fare a tempo di compilazione Quindi, bisogna farlo a tempo di esecuzione E pertanto, serve aiuto hardware Requisiti: Condivisione Deve essere possibile permettere a più processi di accedere alla stessa zona di memoria ovviamente, solo se è effettivamente utile allo scopo perseguito dai processi Caso tipico: più processi vengono creati eseguendo più volte lo stesso sorgente fintantoché questi processi restano in esecuzione, è più efficiente che condividano il codice sorgente, visto che è lo stesso Ci sono anche casi in cui processi diversi vengono esplicitamente programmati per accedere a sezioni di memoria comuni usando chiamate di sistema... è anche il caso di thread di uno stesso processo Requisiti: Organizzazione Logica A livello hardware, la memoria è organizzata in modo lineare sia RAM che disco A livello software, i programmi sono scritti in moduli i moduli possono essere scritti e compilati separatamente a ciascun modulo possono essere dati diversi permessi (sola lettura, sola esecuzione) i moduli possono essere convidisi tra i processi Il SO deve offrire tali caratteristiche, facendo da ponte tra la prima visuale e la seconda spesso tramite segmentazione Requisiti: Organizzazione Fisica Gestione del flusso tra RAM (piccola, veloce e volatile) e memoria secondaria (grande, lenta e permanente) Non può essere lasciata al programmatore: la memoria potrebbe non essere sufficiente a contenere il programma ed i suoi dati la tecnica dell’overlaying (sovrapposizione) permette a più moduli di essere posizionati nella stessa zona di memoria (in tempi diversi...), ma è difficile da programmare il programmatore non sa quanta memoria avrà a disposizione Ci deve pensare il SO Roadmap Gestione della memoria: requisiti di base Partizionamento della memoria Paginazione e segmentazione Memoria virtuale: hardware e strutture di controllo Memoria virtuale e sistema operativo Gestione della memoria in Linux Partizionamento Uno dei primi metodi per la gestione della memoria antecendente all’introduzione della memoria virutale non più molto usata Comunque utile per capire la memoria virtuale la memoria virtuale è l’evoluzione moderna delle tecniche di partizionamento Tipi di Partizionamento Partizionamento fisso Partizionamento dinamico Paginazione semplice Segmentazione semplice Paginazione con memoria virtuale Segmentazione con memoria virtuale Partizionamento Fisso Uniforme Partizioni di ugual lunghezza se un processo ha una dimensione minore o uguale della misura di una partizione, allora può essere caricato in una partizione libera Il sistema operativo può fare togliere un processo da una partizione ad esempio, se nessuno dei processi attualmente in memoria è in stato ready Partizionamento: Problemi Un programma potrebbe non entrare in una partizione sta(va) al programmatore dividere il suo programma in overlays Uso inefficiente della memoria ogni programma, anche il più piccolo, occupa un’intera partizione → frammentazione interna Partizioni Fisso Variabile Mitiga entrambi i problemi ma non li risolve Nella figura, programmi più piccoli di 16M possono essere gestiti senza overlay Per quelli più piccoli, ci sono le partizioni più piccole È sempre partizionamento fisso: le partizioni sono quelle decise all’inizio e non cambiano più Algoritmo di Posizionamento Partizioni di ugual lunghezza algoritmo banale, non c’è scelta Partizioni di diversa lunghezza un processo va nella partizione più piccola che può contenerlo questo minimizza la quantità di spazio sprecato una coda per ogni partizione, oppure una per tutte Partizionamento Fisso e Code Partizionamento Fisso: Problemi Irrisolti C’è un numero massimo di processi in memoria principale corrispondente al numero di partizioni deciso inizialmente Se ci sono molti processi piccoli, la memoria verrà usata in modo inefficiente sia con le partizioni di lunghezza uguale che con quelle variabili Partizionamento Dinamico Le partizioni variano sia in misura che in quantità Per ciascun processo viene allocata esattamente la quantità di memoria che serve Partizionamento Dinamico: Esempio Partizionamento Dinamico: Esempio Partizionamento Dinamico: Esempio Partizionamento Dinamico: Esempio Partizionamento Dinamico Frammentazione esterna: la memoria che non è usata per nessun processo viene frammentata Si può risolvere con la compattazione il SO sposta i processi di modo che siano contigui però ha un elevato overhead Partizionamento Dinamico Il SO deve decidere a quale blocco libero assegnare un processo Algoritmo best-fit (il migliore tra quelli adatti) sceglie il blocco la cui misura è la più vicina (in eccesso) a quella del processo da posizionare nonostante l’apparenza ragionevole, è quello con risultati peggiori lascia dei frammenti molto piccoli costringe a fare spesso la compattazione Partizionamento Dinamico Algoritmo first-fit (il primo tra quelli adatti) scorre la memoria dall’inizio; il primo blocco con abbastanza memoria viene subito scelto molto veloce tende a riempire solo la prima parte della memoria A conti fatti, è(ra) il migliore Partizionamento Dinamico Algoritmo next-fit (il prossimo tra quelli adatti) come il first-fit, ma anziché partire ogni volta dall’inizio, parte dall’ultima posizione assegnata ad un processo assegna più spesso il blocco alla fine della memoria, che è quello più grosso il blocco più grande viene spezzato in blocchi più piccoli occorre usare la compattazione per riottenere un blocco grande alla fine della memoria Allocazione: Esempio La memoria prima e dopo l’allocazione di un blocco da 16M Buddy System (Sistema del Compagno) Compromesso tra partizionamento fisso e dinamico Sia 2U la dimensione dello user space ed s la dimensione di un processo da mettere in RAM Si dimezza lo spazio fino a trovare un X t.c. 2X −1 < s ≤ 2X , con L ≤ X ≤ U una delle 2 porzioni è usata per il processo L serve per dare un lower bound: non si potranno creare partizioni troppo piccole Ovviamente, occorre tener presente le porzioni già occupate Quando un processo finisce, se il buddy è libero si può fare una fusione Esempio di Buddy System Esempio di Buddy System: Rappresentazione ad Albero Roadmap Gestione della memoria: requisiti di base Partizionamento della memoria Paginazione e segmentazione Memoria virtuale: hardware e strutture di controllo Memoria virtuale e sistema operativo Gestione della memoria in Linux Paginazione (Semplice) Non usata, ma importante per introdurre la memoria virtuale La memoria viene partizionata in pezzi di grandezza uguale e piccola Lo stesso trattamento viene riservato ai processi I pezzi di processi (in generale, in memoria ausiliaria) sono chiamati pagine I pezzi di memoria sono chiamati frame Ogni pagina, per essere usata, dev’essere collocata in un frame pagine contigue possono essere messe in frame distanti in generale, una pagina può essere messa in un qualunque frame ovviamente, una pagina ed un frame hanno la stessa dimensione Paginazione I SO che la adottano mantengono una tabella delle pagine per ogni processo Per ogni pagina del processo, questa tabella dice in quale frame effettivo si trova Un indirizzo di memoria può essere visto come un numero di pagina e uno spiazzamento al suo interno realizza anche la rilocazione, aggiornando lo schema con il solo base register Quando c’è un process switch, la tabella delle pagine del nuovo processo deve essere ricaricata Paginazione: Esempio Paginazione: Esempio Paginazione: Esempio Paginazione: Esempio Paginazione: Esempio Paginazione: Esempio Notare che, con il partizionamento dinamico, non sarebbe stato possibile caricare D in memoria Paginazione: Esempio Tabelle delle pagine risultanti Paginazione: Esempio di Traduzione Supponiamo che la dimensione di una pagina sia 100 bytes Quindi, la RAM dell’esempio appena visto è solo di 1400 bytes in totale Inoltre, i processi A, B, C, D richiedono solo 400, 300, 400 e 500 bytes rispettivamente comprensivi di codice (program), dati globali ed heap (data) e stack delle chiamate Nelle istruzioni dei processi, i riferimenti alla RAM sono relativi all’inizio del processo quindi, ad esempio, per D ci saranno solo riferimenti compresi nell’intervallo [0, 499] Paginazione: Esempio di Traduzione Supponiamo ora che attualmente il processo D sia in esecuzione, e che occorra eseguire l’istruzione j 343 vale lo stesso anche per istruzioni di load o store, anche se devono passare per registri Ovviamente, non si tratta dell’indirizzo 343 della RAM: lı̀ c’è il processo A! Bisogna prima capire in quale pagina di D si trova 343: basta fare 343 div 100 = 3 Poi occorre guardare la tabella delle pagine di D: la pagina 3 corrisponde al frame di RAM numero 11 Il frame 11 ha indirizzi che vanno da 1100 a 1199: qual è quello giusto? Basta fare 343 mod 100 = 43, quindi il 44-esimo byte L’indirizzo vero è pertanto 11*100 + 43 = 1143 Paginazione: Esempio di Traduzione Da notare che l’operazione di divisione per 100 equivale a “troncare” il dividendo delle 2 cifre a destra Mentre l’operazione di modulo lascia solo le 2 cifre a destra Sarebbe vero in generale con 10k , solo che bisogna considerare k cifre anziché 2 Quindi, visivamente: 1 prendi 343 e considera solo le cifre dalla terza in poi: 3 2 usa il risultato per accedere alla tabella delle pagine e prendi il frame corrispondente: 11 3 sostituisci, in 343, le cifre dalla terza in poi con il numero appena trovato: 1143 Paginazione: Esempio di Traduzione Quanto detto sopra funziona grazie al fatto che: 1 usiamo la notazione posizionale in base 10 2 la dimensione delle pagine è una potenza di 10 (100 = 102 ) Per farlo funzionare anche con l’hardware dei calcolatori, bisogna usare la base 2 Quindi la dimensione delle pagine è una potenza di 2 E lo stesso giochetto si fa, anziché con le cifre decimali, con i bit (cifre binarie) Paginazione Per ogni processo, il numero di pagine è al più il numero di frames (non sarà più vero con la memoria virtuale) Segmentazione (Semplice) Un programma può essere diviso in segmenti i segmenti hanno una lunghezza variabile e un limite massimo alla dimensione Un indirizzo di memoria è un numero di segmento e uno spiazzamento al suo interno Simile al partizionamento dinamico ma con una differenza fondamentale: il programmatore (o il compilatore) devono gestire esplicitamente la segmentazione dicendo quanti segmenti ci sono e qual è la loro dimensione a metterli effettivamente in RAM e a risolvere gli indirizzi ci pensa il SO sempre con aiuto hardware Indirizzi Logici Segmentazione Qui si suppone che non possano esserci segmenti più grandi di 212 bytes Roadmap Gestione della memoria: requisiti di base Partizionamento della memoria Paginazione e segmentazione Memoria virtuale: hardware e strutture di controllo Memoria virtuale e sistema operativo Gestione della memoria in Linux Gestione della Memoria: Concetti Fondamentali I riferimenti alla memoria avvengono tramite indirizzi logici tradotti in indirizzi fisici a tempo di esecuzione questo perché un processo potrebbe essere spostato più volte dalla memoria principale alla secondaria e viceversa durante la sua esecuzione, ogni volta occupando zone di memoria diverse Un processo può essere spezzato in più parti, che non necessariamente occuperanno una zona contigua di memoria principale L’Idea Geniale Se tutte le caratteristiche appena elencate sono vere, allora non occorre che tutte le pagine (o tutti i segmenti) di un processo siano in memoria principale, per far sı̀ che al processo venga concesso il processore L’unica cosa che serve è che la prossima istruzione e i dati di cui ha bisogno siano in memoria principale Dalla paginazione semplice alla paginazione con memoria virtuale Esecuzione di un Processo Il SO porta in memoria principale alcuni pezzi (pagine) del programma Viene chiamato resident set (insieme residente) l’insieme dei pezzi del programma che si trovano in memoria principale Viene generato un interrupt quando al processo serve un indirizzo che non si trova in memoria principale (page fault) È una richiesta di I/O a tutti gli effetti: il SO mette il processo in modalità blocked Esecuzione di un Processo Il pezzo di processo che contiene l’indirizzo logico viene portato in memoria principale A tal proposito il SO effettua una richiesta di lettura su disco (I/O) Quindi, fintantoché questa operazione non viene completata, un altro processo va in esecuzione E quando l’operazione viene completata, un interrupt farà sı̀ che il processo torni ready non necessariamente in esecuzione... Quando verrà eseguito, occorrerà eseguire nuovamente la stessa istruzione che aveva causato il fault questa volta, la memoria c’è Conseguenze Svariati processi possono essere in memoria principale non (necessariamente) per intero: solo alcune parti di ciascun processo sicuramente di più che con paginazione o segmentazione semplici Questo vuol dire che è molto probabile che ci sia sempre almeno un processo ready il processore è usato al meglio, senza diventare idle Un processo potrebbe anche richiedere più dell’intera memoria principale Memoria Virtuale: Terminologia Memoria virtuale: schema di allocazione di memoria, in cui la memoria secondaria può essere usata come se fosse principale gli indirizzi usati nei programmi e quelli usati dal sistema sono diversi c’è una fase di traduzione automatica dai primi nei secondi la dimensione della memoria virtuale è limitata dallo schema di indirizzamento, oltre che ovviamente dalla dimensione della memoria secondaria la dimensione della memoria principale, invece, non influisce sulla dimensione della memoria virtuale Memoria Virtuale: Terminologia Indirizzo virtuale: l’indirizzo associato ad una locazione della memoria virtuale fa sı̀ che si possa accedere a tale locazione come se fosse parte della memoria principale Spazio degli indirizzi virtuali: la quantità di memoria virtuale assegnata ad un processo Spazio degli indirizzi: la quantità di memoria assegnata ad un processo Indirizzo reale: indirizzo di una locazione di memoria principale Linux: Come un Processo Vede la Memoria Memoria Reale e Virtuale Memoria reale: quella principale (la RAM) Memoria virtuale: quella secondaria (su disco) permette di avere una multiprogrammazione elevata libera il programmatore dai vincoli della memoria (principale) Thrashing Letteralmente: bastonatura o sconfitta Il SO impiega la maggior parte del suo tempo a swappare pezzi di processi, anziché ad eseguire istruzioni Altrimenti detto, quasi ogni richiesta di pagina dà luogo ad un page fault Per evitarlo, il SO cerca di indovinare quali pezzi di processo saranno usati con minore o maggiore probabilità nel futuro prossimo ovvero, nella prossima istruzione da eseguire... Questo tentativo di divinazione avviene sulla base della storia recente Principio di Località I riferimenti che un processo fa tendono ad essere vicini sia che si tratti di dati che di istruzioni Quindi solo pochi pezzi di processo saranno necessari di volta in volta Quindi si può prevedere abbastanza bene quali pezzi di processo saranno necessari nel prossimo futuro Concludendo, la memoria virtuale può funzionare (e funziona) bene Pagine e Località: Esempio Di volta in volta, i riferimenti sono confinati ad un sottoinsieme delle pagine Memoria Virtuale: Supporto Richiesto Paginazione e segmentazione devono essere supportati dall’hardware alcune operazioni sarebbero troppo lunghe se fatte in software dal SO in particolare, la traduzione degli indirizzi è hardware Il SO deve essere in grado di muovere pagine e/o segmenti dalla memoria principale alla secondaria Paginazione Ogni processo ha una sua tabella delle pagine il control block di un processo punta a tale tabella Ogni entry di questa tabella contiene: il numero di frame in memoria principale non c’è il numero di pagina: è direttamente usato per indicizzare la tabella un bit per indicare se è in memoria principale o no un altro bit per indicare se la pagina è stata modificata in seguito all’ultima volta che è stata caricata in memoria principale Traduzione degli Indirizzi Traduzione degli Indirizzi, Caveat La traduzione è fatta dall’hardware la somma non è una semplice somma: il numero di pagina va anche moltiplicato per il numero di bytes di ogni singola entry della tabella delle pagine dopodiché , si può fare la somma Affinché lo schema funzioni, il sistema operativo deve: caricare a partire da un certo indirizzo I la tabella delle pagine del processo caricare il valore di I in un opportuno registro dipendente dall’hardware CR3 nei Pentium questo va fatto ad ogni process switch, quindi fa sempre parte del passo 6 Tabelle delle Pagine Le tabelle delle pagine potrebbero contenere molti elementi Quando un processo è in esecuzione, viene assicurato che almeno una parte della sua tabella delle pagine sia in memoria principale Qualche numero: 8GB di spazio virtuale, 1kB per ogni pagina 33 → 2210 = 223 entries per ogni tabella delle pagine ovvero, per ogni processo quanto occupa una entry? 1 byte di controllo + log(size RAM in frames) con max 4GB di RAM (architettura a 32-bit) fanno 4 bytes max 32 bit - 10 bit = 22 bit per i frame quindi 3 bytes, più il byte di controllo fanno 4 · 223 = 223+2 = 32MB di overhead per ogni processo con RAM di 1 GB, bastano 20 processi per occupare più di metà RAM con sole strutture di overhead Tabella delle Pagine a 2 Livelli Ovviamente, il processore deve avere hardware dedicato per i 2 livelli di traduzione (il SO si deve adattare all’hardware) Tabella ad un Livello: Traduzione Tabella a 2 Livelli: Traduzione Tabelle delle Pagine a 2 Livelli 8GB di spazio virtuale → 33 bits di indirizzo facciamo ad es. 15 bit primo livello (directory), 8 bit di secondo livello, e i rimanenti 10 per l’offset spesso i processori impongono che una page table di secondo livello entri in una pagina (ad es. Pentium) cosı̀, effettivamente, essa occupa 28 · 22 = 210 bytes per ogni processo, l’overhead è 223+2 = 32MB, più l’occupazione del primo livello: 215+2 = 128kB: sempre all’incirca 32MB (32.1 per la precisione) però è più facile paginare la tabella delle pagine: in RAM basta che ci sia il primo livello più una tabella del secondo quindi l’overhead scende a 215+2 + 28+2 = 129kB circa con RAM di 1 GB, occorrono quasi 4000 processi per occupare più di metà RAM con sole strutture di overhead sul mio Linux, in questo momento ci sono 338 processi in esecuzione (contando anche quelli non ready) su 8GB di RAM: l’overhead sarebbe meno del 5 per mille Translation Lookaside Buffer TLB; letteralmente: memoria temporanea per la traduzione futura Ogni riferimento alla memoria virtuale può generare due accessi alla memoria uno per la tabella delle pagine uno per prendere il dato Si usa una cache veloce per gli elementi delle tabelle delle pagine è proprio il TLB contiene gli elementi delle tabelle delle pagine che sono stati usati più di recente TLB: Come Funziona Dato un indirizzo virtuale, il processore esamina dapprima il TLB Se la pagina è presente (TLB hit), si prende il frame number e si ricava l’indirizzo reale Altrimenti (TLB miss), si prende la “normale” tabella delle pagine del processo Se la pagina risulta in memoria principale a posto, altrimenti si gestisce il page fault come descritto sopra Dopodiché, il TLB viene aggiornato includendo la pagina appena acceduta usando un qualche algoritmo di rimpiazzamento se il TLB è già pieno: solitamente LRU TLB: Come Funziona TLB: Come Funziona Memoria Virtuale e Process Switch Il sistema operativo deve poter resettare il TLB è la soluzione peggiore dal punto di vista delle prestazioni Per far almeno un po’ meglio, alcuni processori permettono: di etichettare con il PID ciascuna entry del TLB (es. Pentium) di invalidare solo alcune parti del TLB (raro, alla fine inefficiente) È comunque necessario, anche senza TLB, dire al processore dove è la nuova tabella delle pagine nel caso sia a 2 livelli, basta la page directory gli indirizzi vanno caricati in opportuni registri fa parte del process switch: aggiorna quanto detto per la rilocazione semplice Mapping Associativo Il TLB contiene solo alcuni elementi tratti dalle tabelle delle pagine, il numero della pagina non può essere usato direttamente come indice per il TLB cosa invece possibile nella tabella delle pagine, che le ha tutte Il SO può interrogare più elementi del TLB contemporaneamente per capire se c’è o no un TLB hit c’è supporto hardware per fare ciò Altro problema: bisogna fare in modo che il TLB contenga solo pagine in RAM altrimenti, page fault dopo un TLB hit, ma sarebbe impossibile accorgersene non si guarda la tabella delle pagine! tornano qui utili le istruzioni hardware di reset parziale del TLB se il SO operativo swappa una pagina, deve anche istruire il TLB di eliminarla TLB e Mapping Associativo TLB e Cache Dimensione delle Pagine: Perché Grande Più piccola è una pagina, minore è la frammentazione all’interno delle pagine Ma è anche maggiore il numero di pagine per processo Il che significa che è più grande la tabella delle pagine (per ogni processo) E quindi la maggior parte delle tabelle delle pagine finisce in memoria secondaria La memoria secondaria è ottimizzata per trasferire grossi blocchi di dati, quindi avere le pagine ragionevolmente grandi non sarebbe male Dimensione delle Pagine: Perché Piccola Più piccola è una pagina, maggiore il numero di pagine che si trovano in memoria principale Lo stesso processo può riuscire ad avere un resident set più grande Diminuiscono i page fault Inoltre, c’è maggiore multiprogrammazione Page Faults vs. Dimensione Pagine Con pagine grandi, pochi fault di pagina, ma poca multiprogrammazione! Dimensione delle Pagine in Alcuni Sistemi Dimensione delle Pagine in Alcuni Sistemi Le moderne architetture HW possono supportare diverse dimensioni delle pagine (anche fino ad 1GB) Il sistema operativo ne sceglie una: Linux sugli x86 va con 4kB Le dimensioni più grandi sono usate in sistemi operativi di architetture grandi: cluster, grandi server, ma anche per i sistemi operativi stessi (kernel mode) Roadmap Gestione della memoria: requisiti di base Partizionamento della memoria Paginazione e segmentazione Memoria virtuale: hardware e strutture di controllo Memoria virtuale e sistema operativo Gestione della memoria in Linux Segmentazione Permette al programmatore di vedere la memoria come un insieme di spazi (segmenti) di indirizzi La dimensione degli indirizzi può essere variabile ed anche dinamica Semplifica la gestione delle strutture dati che crescono Permette di modificare e ricompilare i programmi in modo indipendente Permette di condividere dati Permette di proteggere dati Segmentazione: Organizzazione Ogni processo ha una sua tabella dei segmenti il control block di un processo punta a tale tabella Ogni entry di questa tabella contiene: l’indirizzo di partenza (in memoria principale) del segmento la lunghezza del segmento un bit per indicare se il segmento è in memoria principale o no un altro bit per indicare se il segmento è stato modificato in seguito all’ultima volta che è stato caricato in memoria principale Segmentazione: Traduzione degli Indirizzi Paginazione e Segmentazione La paginazione è trasparente al programmatore nel senso che il programmatore non ne è (o non ne deve essere) a conoscenza vale anche per il compilatore La segmentazione è visibile al programmatore ovviamente, se programma in assembler altrimenti, ci pensa il compilatore ad usare i segmenti Ogni segmento viene diviso in più pagine Paginazione e Segmentazione Paginazione e Segmentazione: Traduzione degli Indirizzi Protezione e Condivisione Con la segmentazione, implementare protezione e condivisione viene naturale Dato che ogni segmento ha una base ed una lunghezza, è facile controllare che i riferimenti siano contenuti nel giusto intervallo Per la condivisione, basta dire che uno stesso segmento serve più processi Protezione Roadmap Gestione della memoria: requisiti di base Partizionamento della memoria Paginazione e segmentazione Memoria virtuale: hardware e strutture di controllo Memoria virtuale e sistema operativo Gestione della memoria in Linux Gestione della Memoria: Decisioni Usare o no la memoria virtuale? Usare solo la paginazione? Usare solo la segmentazione? Usare paginazione e segmentazione? Che algoritmi usare per gestire i vari aspetti della gestione della memoria? Elementi Centrali per il Progetto del SO Politica di prelievo (fetch policy) Politica di posizionamento (placement policy) Politica di sostituzione (replacement policy) Altro (solo cenni): gestione del resident set politica di pulitura controllo del carico Il tutto, cercando di minimizzare i page fault; non c’è una politica sempre vincente Fetch Policy Decide quando una pagina data debba essere portata in memoria principale Si usano principalmente due politiche: paginazione su richiesta (demand paging) prepaginazione (prepaging) Demand Paging e Prepaging Demand paging: una pagina viene portata in memoria principale nel momento in cui un qualche processo la richiede molti page fault nei primi momenti di vita del processo Prepaging: porta in memoria principale più pagine di quelle richieste ovviamente, si tratta di pagine vicine a quella richiesta (si può fare efficientemente sul disco) Dove si Mette una Pagina? Placement policy: decide dove mettere una pagina in memoria principale quando c’è almeno un frame libero se non ci sono frame liberi, allora replacement policy C’è l’hardware per la traduzione degli indirizzi, quindi può essere messa ovunque Tipicamente, il primo frame libero è quello dove viene messa la pagina “primo” → con indirizzo più basso Quale Pagina Sostituire? Cosa fare se, quando occorre portare una pagina in memoria principale, tutti i frame sono già occupati? Come con la cache: qualche pagina va sostituita, sovrascrivendo il rispettivo frame Replacement policy: decide quale pagina sostituire Va fatto in modo da minimizzare la probabilità che la pagina appena sostituita venga subito richiesta di nuovo Usando il principio di località, si cerca di predire il futuro sulla base del passato recente Gestione del Resident Set Risponde a 2 necessità: per ogni processo in esecuzione (attivo), quanti frame di RAM vanno allocati? resident set management propriamente detto quando si rimpiazza un frame, bisogna scegliere solo tra i frame che appartengono al processo corrente, oppure si può sostituire un frame qualsiasi? replacement scope Gestione del Resident Set Ci sono 2 tecniche per ogni problema Dimensione del resident set: allocazione fissa il numero di frame è deciso al tempo di creazione di un processo allocazione dinamica il numero di frame varia durante la vita del processo magari basandosi sulle statistiche che man mano vengono raccolte Page Faults vs. Dimensione Pagine Ovviamente, con resident set alto ottimi page fault rate Ma di nuovo poca multiprogrammazione... Gestione del Resident Set Replacement Scope: politica locale se bisogna rimpiazzare un frame, si sceglie un altro frame dello stesso processo politica globale si può scegliere qualsiasi frame (non del SO...) In tutto fanno... 3 possibili strategie con l’allocazione fissa, la politica globale non si può usare altrimenti, si potrebbe ampliare il numero di frames di un processo, e non sarebbe più allocazione fissa Replacement Policy: Frame Bloccati Frame Locking: se un frame è bloccato, non si può sostituire Si fa a livello di kernel del sistema operativo È sufficiente assegnare un bit ad ogni frame Vengono bloccati i frame del sistema operativo, ed eventualmente quelli di altri processi se si usa la politica locale per il rimpiazzamento Politica di Pulitura Se un frame è stato modificato, va riportata la modifica anche sulla pagina corrispondente Il problema è: quando? non appena avviene la modifica non appena il frame viene sostituito Si fa tipicamente una via di mezzo, intrecciata con il page buffering (vedere più avanti) solitamente, si raccolgono un po’ di richieste di frame da modificare e li si esegue Controllo del Carico (Medium-Term Scheduler) Multiprogrammazione da tenere non troppo alta: il resident set di ogni processo diverrebbe troppo basso → troppi page fault Stati dei Processi e Scheduling Il medium-term scheduler può anche sospendere processi (qui non messo perché non è l’unico motivo) Controllo del Carico (Medium-Term Scheduler) Si cerca di aumentare e diminuire il numero di processi attivi aumentando la multiprogrammazione, ma senza arrivare al thrashing si aumenta svegliando dalla sospensione, si diminuisce sospendendo Politiche di monitoraggio ad es.: si aggiusta la multiprogrammazione in modo che il tempo medio tra 2 fault è uguale al tempo medio di gestione di un fault Invocato ogni tot page fault, fa parte dell’algoritmo di rimpiazzamento Controllo del Carico (Medium-Term Scheduler) Come si sceglie un processo da sospendere? processo con minore priorità processo che ha causato l’ultimo page fault ultimo processo attivato processo con il working set più piccolo processo con immagine più grande processo con il più alto tempo rimanente di esecuzione (se disponibile) Algoritmi di Sostituzione Sostituzione ottima Sostituzione della pagina usata meno di recente (LRU: Least Recently Used) Sostituzione a coda (FIFO: First In First Out) Sostituzione ad orologio (clock) Algoritmi di Sostituzione Gli esempi riportati nel seguito usano tutti la stessa sequenza di richieste a pagine: 2 3 2 1 5 2 4 5 3 2 5 2 Si suppone inoltre che ci siano solo 3 frame in memoria principale Sostituzione Ottimale Si sostituisce la pagina che verrà richiesta più in là nel futuro Ovviamente, non è implementabile È però definibile sperimentalmente Usata per confronti sperimentali Sostituzione Ottimale sull’Esempio Risultato: 3 page faults Sostituzione LRU Sostituisce la pagina cui non sia stato fatto riferimento per il tempo più lungo Basandosi sul principio di località, dovrebbe essere la pagina che ha meno probabilità di essere usata nel prossimo futuro Implementazione problematica occorre etichettare ogni frame con il tempo dell’ultimo accesso... la cache usa questa tecnica perché è implementata in hardware ma non si può fare pure questo in hardware, troppo costoso Sostituzione LRU sull’Esempio Risultato: 4 page faults, quasi come l’ottimo Sostituzione FIFO I frame allocati ad un qualche processo sono trattati come una coda circolare Da questa coda, le pagine vengono rimosse a turno (round robin) Implementazione semplice Si rimpiazzano le pagine che sono state in memoria per più tempo però potrebbero servire: magari alcune di loro hanno molti accessi Sostituzione FIFO sull’Esempio Risultato: 6 page faults non si accorge che la 2 e la 5 sono molto richieste Sostituzione dell’Orologio Compromesso tra LRU e FIFO C’è uno “use bit” per ogni frame, che indica se la pagina caricata nel frame è stata riferita Il bit è settato ad 1 quando la pagina viene caricata in memoria principale, e poi rimesso ad 1 per ogni accesso al suo interno Quando occorre sostituire una pagina, il SO cerca come nella FIFO Ma seleziona il frame contenente la pagina che ha per prima lo use bit a 0 Se invece incontra una pagina che lo ha a 1, lo mette a 0 e procede con la prossima Sostituzione dell’Orologio sull’Esempio Risultato: 5 page faults si accorge che la 2 e la 5 sono molto richieste Politica dell’Orologio Politica dell’Orologio Algoritmi di Sostituzione sull’Esempio Algoritmi di Sostituzione: Confronto Buffering delle Pagine Ennesima cache (ma non hardware), stavolta per le pagine È una modifica del FIFO ma talvolta usata anche con LRU e/o clock avvicina il semplice FIFO al clock (semplice) come prestazioni Se occorre rimpiazzare un pagina, non viene subito buttata via, ma viene messa in questa cache Cosı̀ se poi viene nuovamente referenziata, si può subito riportarla in memoria Tipicamente divisa tra pagine modificate e non Si cerca di scrivere le pagine modificate tutte insieme anche con LRU e/o clock si scrive su disco quando la lista delle pagine modificate diventa piena o quasi FIFO e Page Buffering sull’Esempio Assumendo che tutti gli accessi siano in lettura, e che la cache sia di 1 sola pagina Roadmap Gestione della memoria: requisiti di base Partizionamento della memoria Paginazione e segmentazione Memoria virtuale: hardware e strutture di controllo Memoria virtuale e sistema operativo Gestione della memoria in Linux Gestione della Memoria in Linux Distinzione netta tra richieste di memoria da parte del kernel e di processi utente Il kernel si fida di se stesso Pochi controlli, se non nessuno, per richieste da parte di se stesso Per i processi utente controlli di protezione e di rispetto dei limiti assegnati SIGSEGV: segmentation fault... Gestione della Memoria Kernel (Cenni) Ma soprattutto, è completamente diversa la gestione della memoria Semplificando, le richieste di memoria del kernel sono ottimizzate sia per le richieste piccole che per le grandi Il kernel può usare sia la memoria a lui riservata nella parte alta della memoria, che quella normalmente usata dai processi utente se la richiesta è piccola (pochi bytes), fa in modo di avere alcune pagine già pronte da cui può prendere i pochi bytes richiesti (slab allocator) se la richiesta è grande (fino a 4MB), fa in modo di allocare più pagine contigue in frame contigui importante per il DMA, che ignora il fatto che ci sia la paginazione e va dritto per dritto in RAM quando il kernel assegna una memoria ad un DMA, questa dev’essere quindi contigua a tal proposito, usa essenzialmente il buddy system Gestione della Memoria Utente Fetch policy: paging on demand Placement policy: il primo frame libero Replacement policy: nel seguito Gestione del resident set: politica dinamica con replacement scope globale molto globale: vi rientrano anche la cache del disco (page cache, ci torneremo) anche qui, c’è un buddy system per richieste grandi Politica di pulitura: ritardata il più possibile scrittura quando la page cache è troppo piena con molte richieste pending troppe pagine sporche, o pagina sporca da troppo tempo richiesta esplicita di un processo: flush, sync o simili Controllo del carico: assente Linux: Replacement Policy Algoritmo dell’orologio “corretto”, ma il kernel più recente usa un LRU “corretto” il precedente algoritmo dell’orologio era molto efficace, ma poco efficiente soprattutto con le più recenti memorie da decine di GB Due flag in ogni entry delle page table: PG referenced e PG active sulla base di PG active, due liste di pagine sono mantenute dal kernel: attive ed inattive kswapd: kernel thread in esecuzione periodica, scorre solo le pagine inattive PG referenced è settato quando la pagina viene richiesta dopodiché, delle due l’una: o arriva prima kswapd o un altro referimento nel secondo caso, pagina attiva nel primo, PG referenced di nuovo a zero Solo le pagine inattive possono essere rimpiazzate tra di esse, si fa una mezza specie di LRU con contatore a 8 bit Linux: Replacement Policy

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