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This document provides medical information about seizures and convulsions. It describes symptoms, prevention measures, and proper first aid procedures in Italian. Key topics include recognizing a seizure, preventing further injury, and administering appropriate care.
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LE CRISI EPILETTICHE E CONVULSIVE Epilessia = colto di sorpresa La crisi convulsiva è una manifestazione di una attività elettrica anomala del cervello. L’attività cardiaca è determinata dalle contrazione delle camere cardiache, al cuore l’ordine di contrarsi arriva alle cellule...
LE CRISI EPILETTICHE E CONVULSIVE Epilessia = colto di sorpresa La crisi convulsiva è una manifestazione di una attività elettrica anomala del cervello. L’attività cardiaca è determinata dalle contrazione delle camere cardiache, al cuore l’ordine di contrarsi arriva alle cellule muscolari del cuore. Durante una crisi epilettica o convulsiva, l’attività elettrica è diversa da quella normale. Una determinata area del cervello inizia ad avere una attività elettrica anomala che può propagarsi in tutto il cervello. Un impulso elettrico fa muovere le cellule muscolari del cuore. I neuroni hanno una attività elettrica rilevabile (attraverso elettrocardiogramma). La persona che ha la crisi epilettica diventa incosciente, perciò è importante non cercare di far contenere i movimenti impulsivi. La persona soggetta a questa crisi non respira. La maggior parte delle crisi comincia con dei movimenti degli occhi all’indietro con deviazione dello sguardo. La crisi convulsiva è sempre un evento di grande impatto psicologico ed è molto frequente nei bambini piccoli. Spesso è associata a febbre ed è importante sottolineare che la maggior parte delle crisi convulsive si autolimitano entro 3 minuti e quasi tutti cessano entro 5 minuti dall’esordio. Per tanto se abbiamo a che fare con una persona che ha una crisi epilettica è importante avere la prontezza di controllare il tempo (l’orario di inizio). Dopo aver avuto questa perdita di coscienza e contatto inizia ad avere delle scosse, diventa rigido. Successivamente possono subentrare tremori in tutto il corpo. Una volta superata la crisi, il paziente rientra in una fase post-critica, che può durare no a 2 ore. Il paziente per esempio apre gli occhi ma non parla, o non riesce ad ascoltare. Esiste un farmaco per pazienti che superano i 2 minuti di durata di scariche elettriche. GUARDA VIDEO “Cosa fare in caso di crisi epilettica” Una volta passata la crisi, è fondamentale non lasciare mai il paziente da solo. Se il paziente è cosciente può anche stare a pancia su nel senso che “sta bene”; se invece non è cosciente sarebbe meglio posizionarlo in posizione laterale di sicurezza siccome che nella maggior parte dei casi, le persone colpite possono avere una salivazione eccessiva (bava) e anche il senso di vomito; quindi per evitare di “a ogarsi” la posizione laterale di sicurezza consente di liberare le vie aeree. Il trisma è la contrazione della muscolatura del viso durante la crisi epilettica e non si riesce a risolvere se non con dei farmaci. Se noi abbiamo questa contrazione continua dei muscoli che fanno muovere mandibola e mascella (pezzo unico) è fondamentale non aprire in modo forzato la bocca. Questo potrebbe portare a contrazioni e fratture. Le “ferite da morso”, nel caso in cui noi tentiamo di aprire la bocca al paziente, possono causare infezioni dato che, non essendo cosciente, il paziente la può chiudere fortemente e forzatamente. Quindi IL PAZIENTE CON CRISI EPILETTICA VA SEMPRE LASCIATO STARE. Per ruotare una persona in posizione di sicurezza bisogna: - Porre la mano del paziente sulla spalla opposta - Porre una mano sotto al collo del paziente ed una mano sul ginocchio - Si fa pressione sul ginocchio e lo ruota - È importante prendere uno spessore da mettere sotto la nuca Collo, colonna e testa devono essere verticali (in linea) ff fi Cosa NON fare: 1) Bloccare la crisi o mettere oggetti fra i denti bloccando la bocca 2) Coprire eccessivamente il bambino per non fargli prendere freddo (durante la crisi noi tentiamo a produrre calore, quindi un eccessivo calore addosso non va bene) 3) Somministrare farmaci non prescritti dal medico 4) Trattenerlo con forza: se noi ostacoliamo la scossa peggiora lo sforzo muscolare 5) Farsi prendere dal panico: la crisi epilettica è brutta da vedere 6) Non cercare di mobilizzare il paziente 7) Evitare che che il bambino o il paziente, durante i movimenti involontari, cada bruscamente a terra La strategia comportamentale per evitare di farsi prendere dal panico è avere sempre un foglio a portata di mano con tutte le cose che si possono fare nei diversi contesti. Cosa FARE: 1) Proteggere la testa con una asciugamano, cuscino… 2) Slacciare il colletto ad abiti stretti 3) Far procedere la crisi 4) Tenere controllato il bambino, specialmente se deve vomitare (deve essere girato di lato); la posizione di lato riduce il periodo di inalazione. Se inala non succede niente di che gli verrà da tossire un pò quando si riprende Convulsione febbrili cosa fare: - Prevenire la crisi evitando che la febbre salga rapidamente; - Coprire il bambino; - Borsa del ghiaccio in testa; - Spugnature d’acqua da temperatura ambiente a più fredde; - Rimuovere con un dito qualsiasi cosa il bambino abbia in bocca ma non farlo durante la crisi; - Evitare che il bambino possa farsi male; - In ogni caso la prima cosa da fare è chiamare subito il 118. Le epilessie sono di tanti tipi; esistono anche le convulsioni febbrili specialmente nei bambini piccoli che consistono in un aumento brusco della temperatura corporea. In questo passaggio, quando la temperatura passa da quella normale a quella “anomala” in poco tempo o rimane alta per molto tempo, il cervello perde le sue capacita di “adattarsi” a queste modi che e reagisce con la crisi epilettica. Nel bambino, i fenomeni di adattamento non sono rapidi quanto quelli degli adulti: per esempio quando noi abbiamo la febbre tendiamo ad addormentarci; in questo modo il cervello lavora di meno e si protegge. Quando ci svegliamo abbiamo tendenzialmente una temperatura corporea più bassa. La febbre gioca un ruolo fondamentale per la distruzione di tutti quei batteri che causano infezioni; la maggior parte delle infezioni nei bambini non va curata per fare in modo che si costruiscano difese immunitarie adeguate. Più ci ammaliamo da piccoli, più anticorpi utili sviluppiamo. fi INTOSSICAZIONE L’assioma è che i bambini più piccoli portano alla bocca tutto quello che trovano; più del 50% delle richieste di intervento in centro antiveleno interessano fascia d’età da 1 a 4 anni. Il problema è che molte cose transitano no all’espulsione con le feci, ma altre (come ad esempio monetine) non riescono a fuoriuscire pertanto bisognerà intervenire in altri modi. Gli avvenimenti possono avvenire in molti modi: - Ingestione di cibi avariati - Ingestione di sostanze nocive come insetticidi, farmaci e altri prodotti presenti in casa. PREVENZIONE DEGLI AVVENIMENTI ACCIDENTALI - E’ importante controllare le etichette e le ricette dei farmaci prima di somministrarli; - Tenere i farmaci in luoghi inaccessibili al bambino, controllare di aver chiuso sempre le confezioni di tossici e medicinali; - Non mettere mai detersivi, liquidi e tossici in bottiglie diverse da quelle originali: evitare le bottiglie di bevande come contenitori di tossici; - Non chiamare “caramelle” pastiglie e capsule medicinali; evitare di farsi vedere dal bambino mentre si assumono data la tendenza ad imitare gli adulti; - Nei bambini più grandi è importante informare sui pericoli connessi con l’uso di farmaci, medicinali, droghe… In caso di ingestione accidentale di sostanze tossiche da parte dei bambini, esiste un centro antiveleni. Quindi è necessario rivolgersi a loro o chiamare il 118. È assolutamente vietato prendere iniziative personali: qualsiasi provvedimento deve essere concordato con il medico COSA NON FARE: - Non si deve provocare il vomito in particolare in seguito all’ingestione di corrosivi come acidi, varichina, solventi, per il rischio che la sostanza tossica raddoppiando il proprio passaggio attraverso il tubo digerente, possa aggravare il danno; - Questo vale a maggior ragione quando il bambino non è perfettamente cosciente: potrebbe infatti esporlo a rischio di rigurgito con successiva aspirazione del materiale acido nelle vie respiratorie; - Se il bambino ha ingerito sostanze schiumogene, inoltre, l’aspirazione può portare a so ocamento; - Non bisogna usare acqua e sale per fare vomitare il bambino; - Non fare bere latte! Il latte addirittura favorisce l’assorbimento di derivati del petrolio, solventi, naftalina, canfora, tarmicidi e smacchiatori; - Non serve somministrare purganti per accelerare l’eliminazione del tossico ingerito; - Non attendete che si manifestino i primi disturbi. Alcune sostanze caustiche infatti richiedono tempo prima di provocare dolore: ciò non signi ca che non hanno già prodotto lesioni anche gravi; - Individuare la sostanza ingerita:qualità e quantità; - Contattare: medico o meglio il Centro Antiveleno; - Se andate in Pronto Soccorso portate con voi il contenitore INTOSSICAZIONI DA FARMACI: - Tra le principali cause di avvelenamenti domestici; - Assunzione accidentale vs errori di somministrazione. Infatti oltre ai farmaci destinati all’uso negli adulti, anche i farmaci destinati all’uso pediatrico possono comportare dei rischi: un esempio per tutti è il Paracetamolo (la comune Tachipirina), che è molto pericoloso in caso di sovradosaggio; Bisogna anche ricordare di conservarlo in un luogo inaccessibile ai bambini. Le stesse cautele vanno adottate con le compressine di uoro utilizzate per la prevenzione della carie dentaria. Il uoro è uno dei farmaci più frequentemente responsabile di intossicazione per ingestione accidentale. INTOSSICAZIONI DA DETERSIVI: Tutti detersivi comportano rischi, sia perché irritanti se vengono in contatto con la cute e soprattutto con gli occhi e le mucose, sia perché tossici e corrosivi se ingeriti, sia perché schiumogeni se inalati. I più pericolosi sono quelli per lavastoviglie. Sono molto pericolosi anche i disingorganti, gli anticalcare e gli ammorbidenti. ff fl fi fi fl INTOSSICAZIONI DA COSMETICI: Possono anche questi comportare rischi se ingeriti o inalati, in modo particolare: 1. L’acetone è pericoloso se ingerito; 2. Lo smalto è rischioso se assunto in una quantità superiore ad una tazzina da ca è; 3. Tutti i prodotti che producono molta schiuma sono pericolosi se inalati; 4. Smacchiatori e solventi smacchiatori : trielina o benzina, sia liquidi/spray, sono molto pericolosi per ingestione, inalazione, contatto prolungato con la pelle; 5. Smacchiatori più pericolosi sono quelli contro le macchie di ruggine (antiruggine ): a contatto con la pelle provocano gravi lesioni e se ingeriti possono essere mortali. In generale non usate questi prodotti in locali chiusi o poco arieggiati. La candeggina (varichina) è forse lo smacchiatore più di uso, è pericolosa se ingerita e non va mai mescolata ad altre sostanze (specialmente l’ammoniaca) perché si possono sviluppare vapori tossici. INTOSSICAZIONI DA SOSTANZE VARIE: 1. Canfora e naftalina: sono molto pericolose in caso di ingestione; 2. Il tabacco se ingerito è molto velenoso; 3. Le bevande alcoliche possono comportare seri rischi. Dosi che sono modeste per un adulto, in un bambino possono comportare reazioni gravi che vanno da uno stato di depressione della coscienza, alle convulsioni, no al coma; 4. Le colle cianoacriliche a presa ultrarapida se ingerite sono pericolose per i solventi che contengono; 5. La maggior parte degli insetticidi in polvere contro formiche o scarafaggi ha bassa tossicità per ingestione; 6. Gli insetticidi in spray contro mosche e zanzare risultano anch’essi poco pericolosi per inalazione, mentre l’assunzione orale è alquanto improbabile per la formulazione aerosol.; 7. Innocue sono anche le tavolette anti zanzare; 8. Alcune piante da appartamento hanno foglie velenose, come la stella di Natale, la di enbachia, il lodendro, il vischio; 9. Attenzione inalazione del banale borotalco da parte dei bimbi piccoli: questo innocuo presidio se inalato nelle vie respiratorie in grandi quantità con il tempo può portare a seri problemi di brosi polmonare. Tuttavia in generale quando parliamo di tossicità da prodotti domestici dobbiamo dire che la modesta tossicità della maggior parte di questi prodotti e la dose modesta nell’assunzione accidentale fa sì che le intossicazioni siano di grado lieve-moderato. Importante è ricordare che: - Un sorso di un adulto (da assaggio a sorsata piena ) corrisponde a 20-50 ml; - Un sorso di un bambino corrisponde a 3-5 ml; - Un bicchiere d’acqua contiene 200-250 ml; - Una tazzina da ca è 50-60 ml; - Un cucchiaio da tavola 12-15 ml; Infatti può essere utile orientarci nel quanti care la dose di una sostanza tossica ingerita. PRODOTTI NON TOSSICI: NON producono tossicità sistemica o locale se ingeriti in piccole o modeste quantità: argilla, cera delle candele, cenere, gomma per cancellare, gesso, acquarelli, burrocacao, cibo e lettiera per gatti, mercurio del termometro (tossico solo per inalazione), pennarelli, colla stick, inchiostro, talco tossico solo a livello polmonare se inalato, plastica, silcagel (bustine antiumidità ). PRODOTTI A BASSA TOSSICITA’: Causano solo sintomi lievi in genere gastrointestinali ( nausea, vomito, dolore addominale, diarrea ); rientrano sostanze schiumogene il cui rischio maggiore è il vomito di grosse quantità di bolle che possono nire nelle vie respiratorie: bagnoschiuma, balsamo per capelli, shampoo non medicati, saponi, schiuma da barba, creme mediche al cortisone, antibiotiche, idratanti, detersivi per piatti o per bucato a mano, profumo pericoloso solo in proporzione alla quantità di alcool presente ingerita, fertilizzante per piante, pillola anticoncezionale, che in grosse quantità può causare disturbi gastrici e modesto sanguinamento vaginale nelle bambine. PRODOTTI TOSSICI (a tossicità elevata anche in piccole dosi): Candeggina, candeggina gentile, ammoniaca, acido muriatico, detersivi per lavastoviglie, brillantanti, scioglicalcare, sgorgatori, pulitori per il forno o per i metalli, antiruggine, tinture per capelli, permanenti, Creme depilatorie, acqua ossigenata superiore a 10 volumi, smacchiatori (trielina), solventi (trementina acqua ragia), prodotti antigelo, canfora, pesticidi. fi ff fi ff fi fi fi ff ff Cosa FARE: - Veri care sempre il nome esatto e completo del prodotto; - Contattare il Centro Antiveleni (o direttamente o tramite il 118); - Chiamare il 118 e trasporto del bimbo in pronto soccorso se sostanza pericolosa o nel dubbio; - Portare, possibilmente, la confezione + eventuali istruzioni /portare la sostanza; - Cercare di capire la quantità ingerita. Cosa NON fare: - Provocare il vomito; - Assumere latte o altri antidoti; - Perdere tempo inutilmente (telefonate inutili). EMERGENZE AMBIENTALI 1. Colpo di calore 2. Emergenze correlate al freddo. Colpo di calore o di sole: - La cute è calda e secca; - Temperatura corporea elevatissima; - Stato mentale è alterato; - Respiro ed il polso sono frequenti, Il colpo di calore è un’emergenza assoluta ed è necessario intervenire nel modo che segue: - Controllare le funzioni vitali; - Chiamare il 118; - Spostare il bambino in un ambiente fresco; - Spogliarlo; - Ra reddarlo con acqua spruzzata o lenzuola bagnate, se ci si trova in ambiente secco; - Ra reddarlo con borsa di ghiaccio, se ci si trova in un ambiente molto umido; - Mantenere la testa e le spalle del bambino leggermente sollevate; - Se insorgono le convulsioni gestirle come di consueto Le emergenze correlate al freddo sono meno frequenti, e includono: - Congelamento; - Ipotermia. Il congelamento si veri ca quando la temperatura scende al di sotto 0°; ciò provoca la formazione di cristalli di ghiaccio tra le cellule. COSA FARE: - Il bambino congelato andrà spostato in ambiente caldo; - Andranno rimossi tutti gli indumenti che sono freddi e intrisi d’acqua; - È una patologia che prevede il ricorso al 118; - In caso di paziente molto lontano da struttura sanitaria metodo di riscaldamento lento e progressivo, ponendo la parte interessata in acqua appena tiepida. COSA NON FARE: - Non utilizzare acqua temperature superiori; - Non rompere eventuali vesciche; - Non stro nare o massaggiare; - Non riscaldare la parte colpita con altre fonti di calore; - Non dare da bere al bimbo. L’ipotermia è il ra reddamento della temperatura interna corporea. COSA FARE: Immergere il bambino in acqua tiepida mantenendo le braccia e le gambe sollevate fuori dall’acqua. Ricorrere anche agli impacchi con acqua calda. Il corso da soccorritori serve per acquisire competenze relative alla “gestione” dei pazienti. Il primo consiglio è quello di cercare di stare attenti agli operatori che salgono sull’ambulanza a seconda della gravità della situazione. In base al bisogno possono salire infermieri, dottori, rianimatori… Per i bambini è fondamentale capire la situazione per attivare il tipo di soccorso adeguato. ff ff fi fi ff fi EMERGENZE AMBIENTALI: Negli ultimi anni le nostre estati stanno diventando impegnative, pertanto può capitare che il bambino possa andare incontro ad un “colpo di sole o di calore”. Nel corpo di calore, la cute è calda con temperatura corporea molto alta. Lo stato mentale è alterato e la cute è secca. È necessario intervenire subito in quanto si tratta di una emergenza. In questo caso bisogna chiamare il 118, spostare il bambino in un ambiente fresco, spogliarlo, ra reddarlo. - Se c’è un ambiente secco (casa) va ra reddato con acqua o con dei teli bagnati - Se c’è un ambiente umido (in piscina) va ra reddato con del ghiaccio, bisogna far mantenere le spalle del bambino leggermente sollevate. Se insorgono le convulsione iniziare il trattamento opportuno. Se il bambino dovesse andare in congelamento, andrà spostato in un ambiente caldo e spogliato. Bisogna chiamare il 118, in caso ci si trovi lontano da una struttura sanitaria si utilizzerà un metodo di riscaldamento lento e progressivo. Se si formano i cristalli di congelamento, dovremo e ettuare un passaggio di stato che potrebbe lacerare i tessuti. Lo scioglimento di questi cristalli dovrà per tanto essere il più lento possibile. Non bisogna massaggiare le parte del corpo freddo per riscaldarla, non dare da bere al bambino. L’ipotermia è un ra reddamento degli organi vitali interni. Questa situazione necessita di immersione in acqua tiepida con gambe e braccia sollevate dall’acqua, è possibile fare degli impacchi con asciugamani bagnati di acqua calda. EMERGENZE TRAUMATOLOGICHE: Possono variare a seconda dell’età Prevenzione: Quando si vanno a veri care le cause degli incidenti domestici che vedono coinvolti i bambini ci si accorge che spesso purtroppo vengono disattese alcune elementari norme di buon senso. L’unico modo per prevenire i rischi in questi casi è perciò quello di adottare tutte le precauzioni possibili e sorvegliare i bimbi. Le cadute e le ferite sono ai primi posti per frequenza tra gli incidenti domestici, è importante perciò: non lasciare mai solo un bambino piccolo in luogo da dove possa cadere ( seggiolone, fasciatolo, letto senza sponde…). Le scale rappresentano una fonte di rischio, è consigliabile perciò installare cancellini di sicurezza removibili. I balconi costituiscono un grande pericolo Per renderli più sicuri è opportuno proteggerli con pannelli o reti metalliche a maglie strette… non lasciare incustoditi sgabelli, sedie o vasi da ori. Proteggere gli spigoli dei mobili che sono all’altezza della testa del bambino. Eliminare i tappeti su cui si può inciampare, gli specchi che partono da terra, i tavolini di vetro… Non lasciare incustoditi coltelli, forbici o arnesi da lavoro. Per quanto riguarda gli incidenti stradali: - Fondamentale è il corretto trasporto in auto con apposito seggiolino e cinture di sicurezza; - Educare n dalla più tenera età all’uso del casco per ogni attività che lo prevede…dallo sci, alla bicicletta…dai pattini a rotelle, al motorino; - Educare alle norme del codice della strada. Il trauma rappresenta la prima causa di morte e di gravi invalidità nel bambino. Eziologia variabile in relazione all’età: - Dalla nascita ad 1 anno le cause principali sono costituite soprattutto da cadute, so ocamento e lesioni non accidentali come da incuria e maltrattamento. - Da 1 a 4 anni incidenti del tra co stradale (come occupante del veicolo), incidenti domestici, ustioni, annegamento, cadute; - Da 5 a 14 anni soprattutto incidenti del tra co stradale, non solo come occupanti del veicolo, ma anche come pedoni, lesioni da caduta di bicicletta e sportive, ustioni, annegamento. - Inoltre i bambini, rispetto agli adulti, hanno caratteristiche anatomiche particolari che rendono più frequenti alcuni tipi di traumi. Il trauma cranico: - È molto frequente nei bimbi vista la maggior super cie del capo rispetto al corpo; - Ridotto controllo dei muscoli del collo; - La ridotta consistenza della scatola cranica; - La plasticità dei tessuti cerebrali espone ad una maggior gravità delle lesioni. Ibambini oltre che al trauma cranico diretto da caduta sono particolarmente esposti anche a lesioni con meccanismo di accelerazione-decelerazione anche senza un apparente trauma diretto (baby shake syndrome) ff ff fi ff ffi fi ff ffi ff fi ff fi Il classico “bernoccolo”: Nei bimbi grandicelli è solo un versamento di sangue super ciale sotto lo strato di cute che riveste il cranio; nei lattanti è una cosa su cui bisogna riporre grande attenzione se la quantità di sangue sequestrata nell’ematoma è eccessiva. Altra cosa da guardare nei lattanti è se le fontanelle sono distese o se appaiono come rigon ate. Molto importante è notare se il bimbo presenta dopo un trauma: 1. Una di coltà a stare attento alle cose; 2. Una sonnolenza strana; 3. Pianto inconsolabile; 4. Inconsueta irritabilità; 5. Di coltà a stare in equilibrio; 6. Se riferisce mal di testa; 7. Perdita di coscienza, anche se solo transitoria. Il singolo episodio di vomito post traumatico non deve particolarmente preoccupare, infatti i centri nervosi addetti sono ancora immaturi e grandemente in uenzati dalla componente emotiva; ci si deve cominciare a preoccupare se gli episodi di vomito iniziano ad essere superiori a 3 nell’arco di 1ora, se sono ingravescenti, se non sono preceduti da nausea, ma compaiono all’improvviso e soprattutto se sono accompagnati dai sintomi neurologici descritti sopra. Quando i bimbi piccoli battono la testa possono veri carsi episodi convulsivi anche piuttosto precocemente, specialmente se sono predisposti, come per esempio se so rono di convulsioni febbrili; in genere si risolvono da soli, ma se sono ricorrenti richiedono un approfondimento diagnostico. Di tutti i segni e sintomi che abbiamo descritto è inoltre importante : - Evoluzione; - Progressione nel tempo, cioè se peggiorano con il passare delle ore; è possibile infatti che dopo che un bimbo ha battuto la testa nelle prime ore e, in alcuni casi, anche nei primi giorni, non ci sia nessun segno che desti preoccupazione nei genitori e che la reattività sia normale, progredendo successivamente gradatamente nella sintomatologia descritta… l tempo trascorso non necessariamente quindi può essere correlato dall’evento traumatico. Frequente nei bambini è anche il riscontro di lesioni multiple a carico di vari organi interni, spesso in assenza di lesioni o segni esterni evidenti. Nei bambini la massa muscolare e il grasso corporeo sono ridotti, i tessuti sono molto elastici E le ossa poco calci cate, quindi gli organi interni sono molto vicini alla super cie corporea. L’energia d’impatto conseguente ad un trauma di conseguenza raramente porterà ad una frattura ossea, ma porterà più facilmente a danni interni, come la rottura di milza, anche in seguito a cadute banali. Il trauma anche se lieve nei bambini non va mai sottovalutato. Un lattante può per esempio cadere. È necessario lavorare sulla prevenzione, pertanto è necessario garantire al bambino un ambiente sicuro. Le scale rappresentano una fonte di rischio come anche i balconi. I traumi possono essere causati da: - Da schiacciamento - Cadute - Ferite Bisogna sempre stare attenti in macchina alla tipologia necessaria di seggiolino in base all’età del bambino. Un altro grande pericolo per un bambino piccolo è la bicicletta, specialmente se portato sulla strada. - Il trauma cranico è più frequente nei bambini perchè la testa rappresenta la maggior percentuale di super cie corporea, e anche mediamente più grave dovuto alle caratteristiche anatomiche del bambino. - Se il bambino viene scosso (sia per gioco che per farlo smettere di piange) possono subentrare delle emorragie cerebrali, che se diventano gravi possono mandare il bambino in coma. Un bambino ha sbattuto la testa, quando bisogna preoccuparsi? La misura del bernoccolo non è proporzionale alla gravità del trauma cranico. ffi ffi fi fi fi fl ff fi fi fi USTIONI Le lesioni termiche sono collocate al secondo posto tra le cause di morte accidentale nei bambini al di sotto dei 4 anni di età e al terzo posto in quelli di età superiore. Più del 70% dei bambini ustionati ha un’età inferiore ai 4 anni; il 60% è di sesso maschile. Il luogo di maggior frequenza degli incidenti è l’abitazione, soprattutto la cucina; l’incidente all’esterno riguarda il 37% dei casi. La causa dell’ustione è in netta correlazione con i luoghi dell’incidente: i liquidi rappresentano il 67% degli agenti ustionanti, il fuoco il 24%, le super ci roventi il 9%. Le ustioni non gravi (super cie interessata inferiore al 10%) in genere richiedono solo un trattamento in ambulatorio o in pronto soccorso, senza che il bimbo necessiti di essere ricoverato. Nelle lesioni più gravi è invece indispensabile una speci ca terapia idonea e precoce per minimizzare il rischio di complicanze. Mai sottovalutare un’ustione anche se piccola, deve sempre essere trattata con la massima attenzione per l’elevato rischio d’infezioni, specialmente se in aree particolarmente delicate come il collo e i genitali. I nostri gli sono quotidianamente in contatto con questo potenziale pericolo...basti pensare a tutti gli elettrodomestici che sviluppano calore (forno, fornelli, ferro da stiro,...), ai liquidi e agli alimenti bollenti. Le ustioni, le lesioni cioè provocate dagli e etti distruttivi sulla pelle ad opera del calore in tutte le sue possibili forme ( amma diretta, corpi solidi o liquidi surriscaldati, acidi,...), sono tanto più gravi quanto maggiore è la temperatura con cui si viene a contatto, quanto più a lungo l’agente ustionante rimane a contatto con la cute e a seconda della delicatezza e vulnerabilità della parte interessata. Fondamentale anche in questo caso è la prevenzione: - Tenere lontano dal camino tappeti, tende, giornali e qualsiasi materiale in ammabile; - Non usare liquidi in ammabili per accendere o per ravvivare il fuoco; - Non lasciare pentole con i manici sporgenti sui fornelli accesi; Attenzione a quando si scalda l’olio: se si supera una certa temperatura, può bruciare, inoltre mai tentare di ra reddarlo in modo brusco nell’acqua; - Con i bimbi in casa non lasciare incustoditi cibi bollenti sui tavoli apparecchiati, né pentole con liquidi in ebollizione; - Se non è possibile avere la collocazione del forno in alto, assicurarsi che il vetro dello sportello del forno non si scaldi; - Attenzione ai forni a microonde, non scaldano i contenitori per cui si può essere ingannati sulla reale temperatura dei cibi; - Cercare di non vestire mai i bimbi con bre sintetiche, ma solo con bre naturali, che sono meno pericolose in caso di accidentale contatto con amma viva. Ecco di seguito un riepilogo per la prevenzione delle ustioni: - Fare attenzione alla temperatura dell’acqua per il bagnetto, che non sia troppo calda. Utile regolare il termostato dello scaldabagno a temperature non superiori a 45° C, sentire con il polso l’acqua del bagnetto prima d’immergere il bimbo. - Non tenere in braccio il bambino mentre si cucina o si trasportano liquidi bollenti; tenere i manici delle pentole sul fornello fuori dalla portata del bambino; posizionare i piatti caldi di cibo al centro del tavolo e al di fuori della portata dei bambini. - Fare attenzione alla temperatura del latte, soprattutto se lo si scalda al microonde, perché il liquido potrebbe essere più caldo del contenitore e al centro e meno caldo ai lati: testare sempre con la mano prima di darlo al bimbo. - Proteggere i fornelli con apposite griglie e comunque utilizzare i fuochi più interni; scegliere forni con vetri atermici. - Non far utilizzare ai bambini da soli il microonde, no a che non abbiano un’altezza che permetta loro di maneggiare con sicurezza le stoviglie all’interno e un’età che permetta di comprendere la forza ustionante del vapore. - Insegnare ai bambini a non giocare con ammiferi e accendini, tenere questi oggetti lontani dalla loro portata. - Installare, se possibile, in casa allarmi antincendio, avere in casa un estintore. - Controllare periodicamente stufe e scaldabagni per l’emissione di fumi, se possibile procurarsi un rivelatore di monossido di carbonio. - Coprire prese di corrente con gli appositi sistemi e veri care che i cavi elettrici siano integri (attenzione agli animali domestici che mordono i cavi scoprendoli). fi fi fi fi fi fi ff fi fi fi fi fi fi fi ff Cosa fare in caso di ustione: Esistono norme di condotta generali da applicare nell’immediato soccor- so, indipendentemente dall’agente ustionante, dalla quantità di super cie ustionata e dall’età del paziente. Valutare sempre attentamente il pericolo ambientale; Chiamare i soccorsi: 118! In attesa dei soccorsi... - Allontanare l’agente ustionante, tenendo presente che la gravità dell’ustione è direttamente proporzionale alla temperatura e al tempo di contatto con la super cie corporea; - Nelle ustioni da liquido bollente spogliare il bambino nel minor tempo possibile; nelle ustioni da amma sdraiare il bimbo a terra per impedire il propagarsi delle amme, cercando di so ocarle con una coperta o con altro materiale non in ammabile; - In caso di esplosione o di incendio portare il bambino all’aperto per evitare ulteriori inalazioni di gas tossici; - Ra reddare la super cie cutanea lesa con acqua corrente per almeno 15 minuti, anche più a lungo se l’agente ustionante è una sostanza chimica; - Proteggere la parte lesa con garza sterile o con un panno pulito. - Togliere i vestiti tagliandoli (solo se non attaccati alla pelle) e toglie- re eventuali costrizioni. Cosa non fare: - È molto importante non applicare sulle ustioni di propria iniziativa pomate, medicamenti o sostanze varie ( olio! ); - Non tentare di rompere le vescicole, sono una naturale protezione sterile sopra la ferita; - Se i vestiti sono di materiale sintetico rimangono attaccati alla super cie ustionata non dovete tentare di rimuoverli ad ogni costo. - Non applicare direttamente ghiaccio. - Se i vestiti sono adesi alla pelle lasciarli e bagnarli abbondantemente. - Non sottovalutare mai un ustione. FERITE: Una ferita è l’interruzione della super cie cutanea con fuoriuscita di sangue. Le ferite possono comprendere diverse tipologie: - Abrasioni (cute sbucciata con parziale perdita di super cie cutanea e con piccole perdite ematiche); - Lacerazione (ferita cutanea a margini frastagliati); - Taglio (ferita cutanea a margini lisci); - Puntura (ferita determinata da oggetto appuntito); - Avulsione (parziale lacerazione di un frammento di cute, di cui residua un lembo libero e pendente); Nelle ferite lievi bisognerà utilizzare: - garze sterili; - acqua o soluzione siologica; - disinfettante; - cerotti; - bende. Cosa fare: - Per prima cosa è necessario risciacquare sotto l’acqua corrente oppure lavare con acqua e sapone intorno alla ferita. Successivamente si utilizzerà il disinfettante solo intorno alla ferita. Si applica la medicazione e si veri ca la condizione della vaccinazione antitetanica. - Nelle ferite profonde, o con gravi emorragie, si dovrà sempre chiamare il 118. - Nelle ferite con oggetto con ccato si dovranno prendere garze e bende. In caso di oggetto piccolo, bisognerà immobilizzarlo e trasportare il bambino in ospedale. - In caso di oggetto voluminoso, si chiamerà il 118 e si terrà fermo l’oggetto. - Se è presente emorragia si deve operare una compressione su entrambi i lati dell’oggetto. - In caso di ferite con ossa sporgenti bisognerà utilizzare garze sterili per la medicazione. Cosa non fare: - Non parlare o tossire sopra la ferita; - Non usare cotone, polvere antibiotica o alcool; - Non applicare lacci emostatici o bendaggi che fermino la circolazione sanguigna; - Non togliere eventuali oggetti con ccati. fi ff fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi ff CONTUSIONI: In genere sono conseguenti a traumi diretti e sono frequenti nei neonati e nei lattanti ma anche nei bambini (traumi da sport). Sono caratterizzate da dolore immediato, localizzato e a volte da tumefazioni. Non è vero che se il bimbo riesce per esempio a muovere il braccio o un arto in genere non può esserci rottura ossea. Cosa fare: - Non muovere l’arto ma cercare di immobilizzarlo e tenerlo a riposo; - Applicare ghiaccio (non a contatto diretto con la pelle); - Tenere l’arto “in scarico” (es. braccio alzato); - Accompagnare subito il bimbo al pronto soccorso in caso di forte trauma con dolore che non regredisce oppure in caso di tumefazione o deformazione dell’arto. Cosa non fare: - applicazioni calde; - applicare pomate di qualsiasi tipo senza prescrizione medica; - massaggiare la parte contusa; - applicare bendaggi stretti o compressivi. EMORAGGIE: La fuoriuscita di sangue da una ferita aperta determina un sanguinamento esterno o emorragia. L’organismo umano risponde in modo naturale al sanguinamento attraverso la coagulazione che deve essere però aiutata in caso di abbondante fuoriuscita di sangue. In caso di emorragia bisogna chiamare il 118 e nel caso di interessamento di braccia e di gambe si deve sollevare delicatamente l’arto colpito ad un’altezza superiore del cuore. Si dovrà applicare una garza o telo pulito sopra il punto di fuoriuscita del sangue e comprimere manualmente e forte. In caso di epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso) si deve: - Pinzare le narici con le mani Tenere la testa leggermente reclinata in avanti - Non deglutire il sangue - Applicare ghiaccio sulla fronte - Cessata l’emorragia non so are e toccare il naso per qualche ora - Avere pazienza - Recarsi in ospedale se l’emorragia non cessa LESIONI OCULARI: Le lesioni oculari possono essere determinate da corpi estranei ma anche da schizzi di sostanze. Non bisognerà mai tentare di rimuovere i corpi estranei con ccati e bisogna raccomandare al bambino di non stro narsi gli occhi. È necessario praticare un lavaggio oculare mentre non si devono mai usare colliri. Alla ne bisogna coprire entrambi gli occhi (per evitare i movimenti coniugati) e trasportare il bambino in ospedale. Il lavaggio oculare può essere così praticato: - riempire di acqua potabile una siringa (di quelle grandi) priva di ago; - far ruotare di lato la testa del bambino; - tenere aperte le palpebre con le dita; - lavare l’occhio dal lato del naso verso l’esterno imprimendo una certa pressione sullo stantu o della siringa; - ripetere l’operazione per 10 minuti. Ecco di seguito un riepilogo per la prevenzione degli incidenti domestici: - Non lasciare mai soli i lattanti, neppure per pochi istanti su ripiani alzati (tavolo, letto, fasciatoio,...) per evitare caduta accidentali; evitare lettini o culle che non abbiano protezioni o con sponde in cui il bambino si potrebbe in lare e cadere. - Fare attenzione a tavoli, mobili, televisori ed altri grandi apparecchi instabili che possano cadere: ssare librerie, scarpiere e mobili alti al muro, mettere protezioni di gomma sugli spigoli. - Impedire l’accesso dei bambini a scale, nestre e balconi. - Legare sempre il bambino con cinghie apposite nei passeggini e seggiolini. - Assicurarsi che il bambino giochi sempre in spazi e con oggetti adeguati all’età; far giocare su tappetini di gomma o morbidi per ridurre i rischi da caduta accidentale. - Non lasciare mai il bambino in vasca da bagno. Riporre oggetti pericolosi in luoghi sicuri e al di fuori dalla portata del bambino. fi ffi fi fi fi fi fi ff