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MIMNERMO, SOLONE, TEOCNIDE, ANACREONTE SONO 4 AUTORI DI LIRICA MONODICA MIMNERMO Nome parlante da mimno che signi ca resistere infatti Mimnermo è colui che resiste sull’ermo, perché c’è un componimento in cui...

MIMNERMO, SOLONE, TEOCNIDE, ANACREONTE SONO 4 AUTORI DI LIRICA MONODICA MIMNERMO Nome parlante da mimno che signi ca resistere infatti Mimnermo è colui che resiste sull’ermo, perché c’è un componimento in cui parla di un antenato che si distinse dagli altri poiché resistette sull’ermo, infatti probabilmente è di origine aristocratica perché vanta questo glorioso antenato, l’ermo è un ume dell’Asia minore e probabilmente Mimnermo anche perché usa il dialetto ionico è dell’Asia minore, di Mileto e partecipo alla colonizzazione di Colofone. Siamo contemporanei ad Archiloco, quindi ci troviamo a metà del 7 secolo, ed inoltre presentano caratteristiche comuni poiché parlano entrambi dell’eclissi del 648. Ci sono giunti due titoli di due raccolte: Smirneide, riguardo l’origine di Smirne, elegie storiche, di cui ci sono giunti pochi frammenti l’altra raccolta ha come titolo Nanno, probabilmente il nome delle fanciulla che lui amò Sono frammenti di elegie di carattere sentenzioso in cui parla della giovinezza, quando c’è giovinezza c’è bellezza, se ci sono entrambe c’è amore, in opposizione a giovinezza c’è vecchiaia, in opposizione a bellezza c’è bruttezza cioè malattia ed invece di amore c’è morte, se tu vai avanti con gli anni vedi la casa che si logora, i gli che muoiono, la malattia, quindi è meglio morire piuttosto che vivere a tarda eta, in un frammento dice che vuole vivere no e non oltre 60 anni, risponde solone dicendo che vuole vivere no a 80 anni, perché più si va avanti più si accumula esperienza, è quindi coego di solone e le sue elegie dall’asia minore si erano di use no ad Atene e lo celebravano. Mimnerno celebra la giovinezza e dice che è fragile e breve come le foglie, e usa la similitudine delle foglie come omero che diceva che la vita dell’uomo è fragile come foglie, stessa analogia ripresa da Ungaretti nella poesia del 900. Per esprimere il suo concetto con una valenza universale usa il mito in funzione paradigmatica, quindi per dire che la cosa più importante è la giovinezza usa il mito di titono, un giovane che si innamoro della ninfa aurora e chiese alla ninfa di poter stare sempre insieme e allora lei si fece mediatrice con Zeus chiedendo l’immortalità per titono, che rimase eternamente vecchio. Aurora ha sbagliato poichè per titolo dove chiedere l’eterna giovinezza. L’altra elegia mitica con valenza paradigmatica parla del carro del sole che incomincia il suo viaggio all’alba, sale sul cocchio che diventa un’imbarcazione per attraversare l’oceano costruito da Efesto e per tutto il giorno attraversa l’oceano giungendo no alle esperidi (occidente), e dopo essere arrivate risale sul cocchio per ritornare in Etiopia cioè in oriente, questo viaggio è la metafora del vivere umano, del quotidiano ritmo dell’uomo. fi ff fi fi fi fi fi fi SOLONE Di Solone abbiamo notizie più chiare e certe per vari motivi: È solone il legislatore, di cui parla Aristotele nella costituzione degli ateniesi Ne parla Plutarco in vite parallele, mette a confronto un legislatore Greco (solone) ed un legislatore romano Abbiamo notizie da Diogene Laerzio che ne parla nella sua opera vita dei loso , inserito nell’opera tra i 7 sapienti, era quindi considerato saggio. Altre notizie sono quelle che ci da Solone stesso, è vissuto a cavallo tra 7 e 6 secolo, è vissuto tra il 640 e il 560 a.C. Il simposio di Solone, è diverso rispetto agli altri simposi, si rivolge a tutta la città di Atene, quindi non solo ad una eteria, come l’aedo che si rivolgeva a tutti i greci. Il dialetto è ionico ma ricco di atticismi. Solone si occupo soprattutto della legislazione timocratica, in base al censo, divise la città in classe sociali: i pentacosiomermni, coloro che possedevano un reddito di 50 merini I cavalieri I zeuciti, coloro che possedevano una coppia di buoi I teti, cioè i nullatenenti adibiti come rematori Si occupò della sesacteia, cioè la separazione, lo scuotimento dei pesi, ovvero i debiti, attraverso la legislazione timocratica si occupò di togliere i debiti ai nullatenenti perche altrimenti sarebbero stati costretti a diventare schiavi o migranti. Fu una persona impegnata ma nonostante tutto ricevette lamentele da parte dei ricchi che non godevano dell’espropriazione delle terre, e da coloro che non furono esonerati dal pagamento dei debiti e che quindi furono costretti o a diventare migranti o schiavi Alla ne lasciò Atene e andò a cipro. Scrisse elegie in distico elegiaco, sopratutto sentenziose, gnomiche, di argomento politico, ma anche componimenti in cui si dovette difendere da chi lo accusava di non operare correttamente, in questo caso scrive in trimetri giambici, un componimento chiamato autodifesa; non è una inventiva ad personam ne al livello di ipponatte ne di archiloco, usa il dimetro giambico solo per difendersi dicendo che no alla ne ha operato con giustizia nell’interesse della città, quando parla di giustizia riprende Esiodo, che nelle opere e giorni ha parlato del fratello Perse. TEOCNIDE Teocnide di Megara, si discute di quale Megara fosse originario, alcuni dicono di Megara Misea, vicino Corinto, del Peloponneso, altri invece sostengono di Megara Ibla (la nostra attuale Augusta), probabilmente fu nativo di Megara misea ma andò in esilio perché l’eterna di cui faceva parte era formata da aristocratici ed entrò in fi fi fi fi fi collisione con i ceti emergenti del suo paese, e per questo dovette emigrare spostandosi a Megara Ibla. Siamo a metà tra il 7 e il 6 secolo a.C. Di Teocnide ci è giunta una silloge, ovvero una raccolta in due libri: Il 1 libro di circa 1.200 versi Il 2 libro, di circa 200 versi I libri sono divisi disequamente perche nel primo le tematiche erano varie, tematiche gnomiche, sentenziose, simposiali, tematiche elegiache, per esempio funebri, inoltre nel simposio di Teocnide sono presenti le catene simposiali cioè quando un etairos iniziava a parlare di una tematica e agire si continuava la trattazione di quest’ultima, oppure si creavano degli indovinelli botta e risposta tra i vari etairoi del simposio, però l’eteria di teocnide è molto aristocratica ed invita i compagni a non unirsi in matrimonio con i nuovi ricchi ed esorta a sposare i nobili, gli estroi in opposizione ai kakoi. Consiglia anche una regola di vita: Quando ci si trova davanti a persone diverse e nuove consiglia la morale del polipo, quella di adattarsi, mimetizzarsi per evitare forti contrapposizioni. Nel secondo libro vengono trattate le tematiche erotiche, in epoca medievale illeciti, sono componimenti particolari poiché parlano di un amore omoerotico per un fanciullo, Cirno, l’amore omoerotico in eta arcaica era paredeutico, l’educazione volta al fanciullo, non trasgressiva, ma è una educazione volta ad aiutare, far crescere, avviare il fanciullo alla vita, cioè l’adulto si a ancava ad un fanciullo a nché lo avviasse ad essere vero uomo, vero sposo e vero padre di famiglia. I toni erotici erano spesso delicati, sensuali, gioiosi verso il fanciullo, Cirno. I versi sono continui, scrivevano cosi per risparmiare spazio, la di colta sta quindi nel distinguere un componimento dall’altro La seconda di colta è che nella raccolta sono presenti componimenti anche di altri autori, quindi diventa di cile riconoscere quali sono i componimenti veramente autentici, sono sicuramente autentici i componimenti in cui è presente la sfraghis, il sigillo di autenticità, un nome proprio, Teocnide o il nome del suo fanciullo amato, Cirno, o il patronimico di Cirno, Polipaide, se è presente una sfraghis di questo tipo il componimento è sicuramente di Teocnide. ANACREONTE Anacreonte di Teo, una città dell’asia minore, a cavallo tra 6 e 5 secolo, vive in un contesto diverso, partecipa alla fondazione di baderà in Tracia, poi viene accolto dal tiranno policrome a ramo, dopo la sua morte va dal tiranno ipparco ad Atene, dopo la morte di ipparco andò in Tessaglia alla corte degli elevati, è vissuto quindi presso le principali città del 6 secolo Non fu collegato ad una citta Come solone , fu un poeta cortigiano, si spostava quando un tiranno lo voleva nella sua corte. È autore di melica monodica, cioè poesia cantata I componimenti sono simposiali (scolio) e componimenti erotici, sono presenti anche omoerotici il suo amato si chiamava cleobulo Quando si parla di amore e di simposio le parole chiave sono 3: ffi ffi ffi ffi ffi Karis, bellezza Abrosune, delicatezza Eufrosune, amabile gioia Ancreonte è stato vittima di un plagio storico viene considerato un poeta disimpegnato e poiche nel tempo ci furono gli imitatori che ripresero gli argomenti del banchetto e dell’amore fu ripreso anche in eta rinascimentale con le cosiddette odi anacreontiche Di anacreonte parla anche Orazio nell’ode I 27 È un plagio storico perche presso i principali tiranni per cui lavoro parlò delle sue 3 parole chiave per evitargli di diventare tiranni spietati Amare è un arte e tutte le arti si acquisiscono con l’esperienza.

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ancient poetry Greek literature Mimnermus Solon
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