Lez.2_Studio di fattibilità_completa PDF

Summary

This document details a feasibility study for a new production unit. It covers various stages, from market analysis and product selection to process design and economic evaluation. The document also discusses the different phases of implementing a new production system.

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1 Studio di fattibilità 1 2 Pianificazione e realizzazione di un sistema di produzione 1) STUDIO DI FATTIBILITA’ Impianto Industriale...

1 Studio di fattibilità 1 2 Pianificazione e realizzazione di un sistema di produzione 1) STUDIO DI FATTIBILITA’ Impianto Industriale Realizzazione di un Pianificazione e 2) PROGETTAZIONE COMPLETA 3) REALIZZAZIONE DEL PROGETTO 2 3 Pianificazione e realizzazione di un sistema di produzione 1) Lo studio di fattibilità Lo studio della fattibilità di una nuova unità produttiva è un insieme organico di valutazioni tecniche ed economiche, dirette a verificare la convenienza dell’investimento. 3 FASI DELLO STUDIO DI FATTIBILITA’ 4 ANALISI DI MERCATO P, PV SCELTA E STUDIO DEL TIPO DI PRODOTTO E PRODOTTO PREZZO DI VENDITA P SCELTA DEL CICLO C CICLO DI LAVORAZIONE PRODUTTIVO P,C S COMPLESSO DEI SERVIZI STUDIO DEI SERVIZI NECESSARI ALLA PRODUZIONE P, PV,C, S STUDIO ECONOMICO Q POTENZIALITA’ PRODUTTIVA DEL DELL’INIZIATIVA NUOVO IMPIANTO 4 5 Pianificazione e realizzazione di un sistema di produzione 1) Lo studio di fattibilità Lo studio della fattibilità di una nuova unità produttiva è un insieme organico di valutazioni tecniche ed economiche, dirette a verificare la convenienza dell’investimento. Fase ) Ricerche di mercato e studio del prodotto P (product design); Fase ) Scelta del ciclo produttivo C e definizione qualitativa del diagramma di lavorazione (process design); Fase γ) Definizione dei servizi S (o impianti ausiliari) necessari al funzionamento dell’impianto di produzione; Fase ) Scelta della potenzialità produttiva ottimale Q sulla base del confronto costo/prezzi di vendita e valutazione della redditività economica dell’investimento impiantistico. 5 6 Possibili destinatari dello studio di fattibilità L’imprenditore I potenziali soci I possibili partner I dipendenti Banche e mercati finanziari Potenziali clienti e fornitori Istituzioni pubbliche 6 Fase − Studio del prodotto 7 SCELTA E STUDIO DEL PRODOTTO (Decisione del prodotto) = RACCOLTA SISTEMATICA DI IDEE LORO VAGLIO E SCREENING SCELTA DELLE IDEE CHE SODDISFANO GLI OBIETTIVI DELLA IMPRESA 7 Fase − Studio del prodotto 8 Sorgenti di idee per nuovi prodotti* MERCATO (Specifiche dei clienti) 36.4 % RICERCA E SVILUPPO 29.7% ALTA DIREZIONE 14.7% DIPARTIMENTO NUOVI PRODOTTI 7.5% MANAGEMENT 4.1% ALTRE FONTI (Idee dipendenti, brevetti, ecc..) 7.8 % *indagine condotta tra 71 imprese in USA. 8 Fase − Studio del prodotto 9 Selezione delle idee per nuovi prodotti (Screening) 100 Analisi qualitativa Numero di idee 25% Analisi economica Commercializzazione 10 Sviluppo Prodotto 13% Collaudo riuscito 5 6% 4% 2% 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 0% 9 Fase − Studio del prodotto 10 Circa il 75% delle idee iniziali viene eliminato quasi subito attraverso una analisi qualitativa, ponendosi semplici domande o con il metodo del punteggio. A. Domande semplici a cui rispondere : È davvero una business idea? Quante idee in una? A chi venderete il prodotto/servizio? Quanto è grande il target a cui vi rivolgete? Quali sono le modalità di acquisto? Chi soddisfa lo stesso bisogno? In cosa ci possiamo distinguere? 10 Fase − Studio del prodotto 11 B. Metodo del punteggio Prodotto A (B) Punteggio Relativo (A) Peso Fattori Qualitativi Punteggio relativo Molto Buono Discreto Scarso Molto pesato buono (40) (30) (20) (10) scarso (0) AxB Volume di vendita 0,20  8 Concorrenza 0,05  2 Protezione brevetti 0,05  2 Opportunità tecniche 0,10  3 Disponibilità dei materiali 0,10  3 Valore aggiunto 0,10  3 Analogia con la linea 0,20  6 Effetto sui prodotti attuali 0,20  2 TOTALE 1,00 29 Tale metodo è spesso usato come analisi comparativa tra prodotti. 11 Fase − Studio del prodotto 12 OBIETTIVI DELL’IMPRESA Tra i possibili obiettivi della impresa: - Profitti adeguati - Tasso di espansione adeguato - Prodotti congruenti con l’immagine della società(*) (*) Una azienda che produce prodotti di alta qualità può compromettere il suo prestigio se passa a prodotti analoghi di bassa qualità. Analogamente una azienda che produce articoli di largo consumo può trovare notevole difficoltà, sia di penetrazione che tecniche, a produrre prodotti di qualità molto più alta. 12 Fase − Studio del prodotto 13 OBIETTIVI DELL’IMPRESA Tra i possibili obiettivi della impresa: - Profitti adeguati - Tasso di espansione adeguato - Prodotti congruenti con l’immagine della società(*) (*) Una azienda che produce prodotti di alta qualità può compromettere il suo prestigio se passa a prodotti analoghi di bassa qualità. Analogamente una azienda che produce articoli di largo consumo può trovare notevole difficoltà, sia di penetrazione che tecniche, a produrre prodotti di qualità molto più alta. 13 Fase − Studio del prodotto 14 Ogni azienda ha normalmente il suo livello ottimo di qualità Lqott Livello di qualità Lq >Lqott Necessitano nuove competenze, nuovi investimenti in macchinari, etc….. Lq < Lqott Aumentano i costi indiretti quali la sostituzione di pezzi in garanzia, manutenzioni, ecc. 14 Fase − Studio del prodotto 15 Ogni azienda ha normalmente il suo livello ottimo di qualità Lqott Livello di qualità Lq >Lqott Necessitano nuove competenze, nuovi investimenti in macchinari, etc….. Lq < Lqott Aumentano i costi indiretti quali la sostituzione di pezzi in garanzia, manutenzioni, ecc. 15 Fase − Studio del prodotto 16 PRODOTTO NON ACCETTABILE Un prodotto può essere considerato non accettabile se si verifica una o più delle seguenti ipotesi: Non sono prevedibili profitti Prodotto incompatibile con altri obiettivi Investimenti troppo elevati per le possibilità della azienda Competenze manageriali o tecniche superiori a quelle disponibili in azienda SCELTA E SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI REGOLATI DALLE DECISIONI DELLA ALTA DIREZIONE 16 Fase − Studio del prodotto 17 Un’azienda, per sopravvivere e crescere in una economia dinamica, ha costantemente bisogno di immettere sul mercato prodotti nuovi e/o diversificare, rinnovare quelli esistenti. 17 Fase − Studio del prodotto 18 Un’azienda, per sopravvivere e crescere in una economia dinamica, ha costantemente bisogno di immettere sul mercato prodotti nuovi e/o diversificare, rinnovare quelli esistenti. Ciò è dovuto al fatto che un prodotto ha uno specifico ciclo di vita, fortemente legato alla natura del prodotto, ma che comunque tende a diventare sempre più contenuto nel tempo. 18 Fase − Studio del prodotto 19 Ciclo di vita del prodotto 19 Fase − Studio del prodotto 20 Fasi del ciclo di vita di un prodotto Introduzione: Crescita lenta delle vendite e sensibilizzazione del mercato Crescita: Aumento veloce delle vendite e del fatturato Maturità: Stabilizzazione vendite e fatturato Declino: Diminuzione vendite e fatturato 20 Fase  - Studio del processo 21 FASE : Scelta del ciclo produttivo C (process design), e definizione qualitativa del diagramma di lavorazione Verifica della esistenza di tecnologie idonee alla fabbricazione del prodotto Scelta del ciclo tecnologico più adatto 21 Fase  - Definizione qualitativa del diagramma di lavorazione 22 Ciclo di produzione del concentrato di pomodoro Su tale diagramma non sono indicati i collegamenti qualitativi con i servizi, né le quantità specifiche di riferimento (energie, materie prime accessorie, i fluidi, ecc…..) 22 Fase  - scelta del ciclo produttivo 23 Grado di Flessibilità ed Elasticità del processo: misura con la quale si ritiene che il processo produttivo debba rispondere prontamente sia alle variazioni qualitative che a quelle quantitative del prodotto senza sensibili aumenti del costo di produzione. 23 Fase  - scelta del ciclo produttivo 24 Grado di Flessibilità ed Elasticità del processo: misura con la quale si ritiene che il processo produttivo debba rispondere prontamente sia alle variazioni qualitative che a quelle quantitative del prodotto senza sensibili aumenti del costo di produzione.  €   pezzo    A  pezzi   anno  Nella situazione rappresentata dall’impianto di tipo A, avremo un impianto relativamente semplice e flessibile. Produciamo pochi pezzi all’anno, sostenendo dei costi unitari rilevanti. 24 Fase  - scelta del ciclo produttivo 25 Grado di Flessibilità ed Elasticità del processo: misura con la quale si ritiene che il processo produttivo debba rispondere prontamente sia alle variazioni qualitative che a quelle quantitative del prodotto senza sensibili aumenti del costo di produzione.  €   pezzo    A B  pezzi   anno  q1 Al di sopra di una certa quantità q1 ipotizzata o richiesta dal mercato, sarà conveniente passare ad un impianto di tipo B. Aumenterà la complessità dell’impianto, saremo meno flessibili ma più in grado di rispondere ad aumenti di domanda. 25 Fase  - scelta del ciclo produttivo 26 Grado di Flessibilità ed Elasticità del processo: misura con la quale si ritiene che il processo produttivo debba rispondere prontamente sia alle variazioni qualitative che a quelle quantitative del prodotto senza sensibili aumenti del costo di produzione.  €   pezzo    A B C  pezzi   anno  q1 q2 Oltre la quantità q2, sarà nuovamente necessario modificare l’impianto produttivo, ricorrendo a macchinari altamente automatizzati. 26 Fase  - scelta del ciclo produttivo 27 Grado di Flessibilità ed Elasticità del processo: misura con la quale si ritiene che il processo produttivo debba rispondere prontamente sia alle variazioni qualitative che a quelle quantitative del prodotto senza sensibili aumenti del costo di produzione.  €   pezzo    A B C  pezzi   anno  q1 q2 Passando dall’impianto di tipo A, all’impianto C, la tecnologia diviene più complessa e le macchine sempre più automatizzate. In generale diminuisce la flessibilità del processo. 27 Fase  - definizione dei servizi 28 FASE γ: STUDIO DEI SERVIZI Definizione dei servizi necessari alla produzione Progettazione di massima degli impianti ausiliari Valutazione dei costi preventivi di installazione e di esercizio 28 Fase  - definizione dei servizi 29 Tab. Consumi specifici produzione concentrato di pomodoro Fase del processo Energia termica Energia elettrica (kJ/kg) (kWh/kg) Lavaggio e cernita - 0.0002 Triturazione - 0.0013 Scottatura 335 0.0004 Passatura, raffinazione, superaffinazione - 0.0014 Sterilizzazione prodotto 250 0.0042 Inscatolamento - 0.0040 Sterilizzazione confezioni (*) 360 0.0067 Concentrazione in doppio effetto 11.000 – 12.000 0.050 - 0.050 Concentrazione in triplo effetto 8.500 – 10.500 0.060 – 0.085 (*) Solo per piccoli formati 29 Fase  - definizione dei servizi 30 Tab. Consumi di acqua per unità di prodotto Tipo di impianto Consumo di acqua specifico Zuccherificio 100 kg acqua/kg zucchero Pastificio 1.2 – 1.4 kg acqua/kg pasta Cartiera 400 - 600 kg acqua/kg carta giornale Lanificio 30 - 120 kg acqua/kg tessuto 30 Fase  - Scelta della produttività ottimale e valutazione economica 31 Approfondita nella prossima lezione 31 32 Pianificazione e realizzazione di un sistema di produzione 2) Progettazione completa a) Scelta dell’ubicazione b) Studio del lay-out generale: - definizione del ciclo di lavoro, con stesura dei diagrammi tecnologici quantitativi e dei diagrammi di flusso dei materiali; - analisi dei rapporti tra le attività di servizio; - scelta del tipo e del numero di macchine, attrezzature ed apparecchiature di produzione; - definizione delle esigenze di spazio e confronto con le disponibilità; - stesura ed analisi del diagramma delle relazioni tra gli spazi; - considerazioni pratiche di modifica e formulazione di alternative di lay-out (tramite l’ausilio anche di programmi di calcolo); c) Progetto del lay-out dettagliato; d) Progettazione esecutiva. 33 Pianificazione e realizzazione di un sistema di produzione 3) Realizzazione del progetto MANAGEMENT - determinazione dei tempi e metodi di realizzazione dell’impianto con applicazione PROJECT di tecniche reticolari; - sviluppo e controllo delle varie fasi di realizzazione. 33 34 Materiale di riferimento Impianti Industriali, Arrigo Pareschi Paragrafi da 1.1 a 1.6 (inclusi), pp.65-69, paragrafi 2.5-2.5.1, capitolo 3, capitolo 4 34

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