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Il corso di Geografia economica del primo semestre è diviso in tre parti. I. Le specificità del territorio italiano I. a. Geografia dell'Italia (il mare, i rilievi, le caratteristiche del territorio) I. b. L'organizzazione amministrativa del territorio I. c. La localizzazione delle principali attiv...
Il corso di Geografia economica del primo semestre è diviso in tre parti. I. Le specificità del territorio italiano I. a. Geografia dell'Italia (il mare, i rilievi, le caratteristiche del territorio) I. b. L'organizzazione amministrativa del territorio I. c. La localizzazione delle principali attività economiche. II. Il settore primario e secondario. I. a. L'agricoltura I. b. La pesca (le risorse marittime) I. c. Il settore secondario (l'industria) III. Le principali attività industriali in Italia III. a. L'industria della moda in Italia III. b. Milano, Firenze, Roma e l'industria della moda III. c. L'industria automobilistica La Geografia: Il territorio si divide in tre parti: Italia continentale the Italy attached to the European continent Italia peninsulare circondata dal mare Italia insulare 2 isole Sicilia e Sardegna Il mare: nel mar mediterraneo: Il mar ligure the deepest and biggest sea in Italy = il più profondo Il mar tirreno Mare Adiratico il meno profondo pesci Mar Ionio Il tempo: Nel nord dell’Italia continentale freddo (precipitazioni هطول الأمطار ) Nord + Centro Nord continentale temperato (every season has its own weather and it’s repeated) Sud + sulle coste mediterraneo (hot) 2 Catene (Chains) importante: La catena delle Alpi nel nord La catena degli Appennini dal centro al sud Ci sono molte colline هضاب Pianure meno numerose Geografia dei principali poli urbani Pole department Urbanizzazione to make a city (build buildings + infrastructure) La popolazione: La popolazione in italia circa 60 millioni abitanti 200 abitanti/km2 Distribuzione irregolare popolazione concentrate nelle città Milano Roma Napoli Torino La popolazione invecchia meno bambini e più persone anziane La popolazione diminuisce nel 2050 la popolazione sarà di 12 millioni meno (Gli abitanti in Italia stanno diminuendo) La popolazione in Italia comporta degli stranieri immigrant in aumento 9% della popolazione sono stranieri I Settori economici: I settori d’attività Studio britannico Colin Clark I settori d’attività (economia) Si dividono in tre settori: Il settore primario agricoltura + la caccia + la pesca Il settore secondario l’industria Il settore terziario servizi, commerci, strutture servizi ospedale, alberghi, banche + TURISMO Il settore primario: Le risorse minerarie ed energetiche sono scarse (rare), dunque L’Italia dipende dell’agricoltura. L’italia è tra I primi produttori: 1. dell’argumi (arance e manderine) (centro d’Italia) – oranges/lemons – (Toscana) 2. Vino 3. Olio d’oliva Otri produtti: Grano Riso Ortaggi Frutta Produtti animali: Bovini (beef) Suini (pig) Ovini (sheep) Caprini (goats) Uove (eggs) Dove? Principalmente: Nel Mezzogiorno (Mezzo-sud) Quale distretti: Pianura Padana La Campania Sicilia Il settore secondario: Ci sono sopratutto piccolo e medie imprese (small/medium businesses) Che importa di più per l’industria italiana? La qualità dell’industria Made In Italy (prodotti di altissima qualità) Le industrie principale sono: Macchine Di trasformazione di prodotti agricolture tranformare I prodotti agricoli in cibi confezionati (ex.) حفظ الطعام Industria Tessile (textile) abbigliamento Prodotti Artigianali (artisanat) hand-made/ custom products Il settore terziario Questo settore contribuisce maggioramente alla riccchezza del Paese Le attività principale sono: Nel commercio come il settore Finanzario sviluppato in Milano Nel turismo (Venezia, Roma, Firenza, Napoli e Palermo -Sicilia) sono delle città storiche-artistiche Telecommunicazioni – (like Etisalat) Transporto La Geografia italiana è cambiata in seguito alla distrubizione delle risorse energetiche 1700 l’acqua + il vento + la legna (Nord) 1800 revoluzione industrial carbone al Sud + petrolio al Nord movimento verso il Sud nel ottocento 1900 Novecento elettrica + idrica Ottanta terziarizzazione I servizi come: Bancari Assicurativi Commerciali Finanziari Communicazione (train) Settore primario è sopratutto nel Mezzogiorno 45.7% È devenuto meno importante perché ha perso molte manodopera (الأيدي العاملة ) oggi 10% della manodopera è straniera Molti giovani non voglioni più lavorare in questo settore. Il lavoro è difficile e faticoso. Prima della Seconda Guerra mondiale (fino al 1945), il 41% della popolazione lavorava nel settore primario. Attualmente, solo il 14% degli italiani lavora in questo settore. La manodopera necessaria è quindi spesso di origine straniera. Questa attività resta però molto importante dal punto di vista economico. Il suo ruolo nell’economia In Italia ci sono molte zone in cui l’agricoltura è importante per l’economia. La Pianura Padana (distretto) è molto importante per la produzione di uva da vino (per esempio in Piemonte (distretto), ma anche in Veneto (distretto). In Liguria i fiori vengono prodotti in serra. La Campania (Napoli) produce verdura, frutta, grano. La Sardegna è importante per l’allevamento (mucche, pecore…). Il caffè è prodotto in Friuli-Venezia Giulia (Trieste) L’acqua Per migliorare la produzione agricola è stato necessario bonificare (bonifier, assécher) le paludi (marécages). Ad esempio in Toscana. Adesso le terre bonificate sono coltivabili. E’ stato anche necessario costruire grandi canali per portare l’acqua nelle campagne, soprattutto nel Sud dell’Italia in cui c’è poca acqua. Settore secondario produzione di manufatti (manufacturing) La maggior parte delle produzioni sono situate: Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna (districts distretti industriali) Localizzazione del maggior parte dell’industrie: Nord – Nord Ovest Perchè? Perchè c’è della facilità degli scambi (exchange) commerciali con I paesi europei. Industrie Meccaniche (elettrodomestici, auto, moto) Industrie della difesa (defense) (armi, sistemi di difesa) Industrie Chimiche (petrolio, farmaceutica) Industrie Tessile – luxury clothes Localizzazione costiera: sulle coste, per poter esportare ed importare facilmente le merci per via marittima. Grandi porti principali: Genova, Trieste, Venezia, Bari, Taranto. Localizzazione urbana, all’interno delle città: Torino, Milano, Bologna, Roma. Nei distretti industriali (gruppi di imprese localizzate su tutto il territorio) Vicino alle materie prime (Toscana per esempio) Alcune metropoli (grandi città) presentano un’attività industriale simile. Milano e Roma: la loro industria si è sviluppata in città e non nelle campagne. Le due città sono situate su importanti vie di comunicazione: aeroporti (2), strade, autostrade, ferrovie. Milano possiede importanti risorse naturali adatte all’industria: acqua e gas naturale. Milano: l’industria tessile, i metalli (acciaio), moda, prodotti alimentari… Lo sviluppo industriale di Milano le ha permesso di diventare la sede della Borsa italiana. A Roma si è sviluppata l’industria del cinema, ma anche la moda e la stampa. Molte imprese pubbliche si trovano a Roma, ma anche delle grandi banche. Genova: la città ha sviluppato un’importante attività navale: costruzione e riparazione di navi, lavoro si materiali navali (ferro e metallo). (boats-yachts) A Genova si trovano quindi importanti cantieri navali, che costruiscono anche navi militari. Napoli: come Genova, Napoli è un’importante città portuale. Si è sviluppata soprattutto dopo la Seconda Guerra mondiale. Vi si realizzano attività industriali legate alla navigazione. Torino è una città un po’ diversa da Milano, Roma, Napoli e Genova. E’ infatti la città di una sola impresa: la FIAT. Per alcuni anni, nel 19° secolo, è stata la prima capitale dell’Italia, e questo le ha permesso di svilupparsi economicamente. La FIAT è stata fondata nel 1899, ma è diventata molto importante solo dopo la Prima Guerra mondiale. Veneto, Trentino, Friuli Il Triveneto è una grande area industrializzata che comprende tre regioni: Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia-Giulia. Non è una regione amminstrativa In questa zona l’industria si sviluppa molto rapidamente, a partire dagli anni 1980. Non si trovano qui grandi industrie tradizionali come la FIAT. Le risorse naturali di acqua (fiumi = rivers) permettono un rapido sviluppo industriale. Settore terziario più importante dell’economia perchè? Perchè ci sono il più numero di occupati + il valor aggiunto (look up to the summary) la moda in Italia Le origini della moda risalgono al Medioevo (XII°-XV° secolo) In questo periodo Firenze e Venezia diventano dei centri di produzione di tessuti molto raffinati e di ottima qualità (soprattutto di seta (nylon) e di lana (wool) Durante il Rinascimento (XVI°-XVII° secolo) vengono creati stili di vestiti molto raffinati ed eleganti, che hanno un grande successo in tutta l’Europa Questi nuovi stili influenzano la moda europea esempio Catarina de Medici + Eleonora di Toledo perle, oro e pizzo tessuto pregiato Il corsetto allungato, è decorato con perle e pietre preziose Il XXe secolo L’Italia emerge nel settore della moda Milano diventa la capitale della moda italiana Roma e Firenze possiedono creatori famosi Firenze: Gucci (casa fondata nel 1921) Roma: Fendi (casa fondata nel 1925) Nel 1950 il cinema rende famosi gli abiti italiani 1960-1970: L’Apogeo (The successful rise of Moda in Italia) In questi anni la moda italiana emerge sulla scena internazionale I creatori più famosi sono Armani, Versace, Valentino I punti forti di questi creatori sono le sfilate spettacolari e l’attenzione ai dettagli delle loro creazioni (spectacular runways) Queste caratteristiche permettono ai loro abiti di essere venduti nel mondo intero Armani Blazer + Gli anni 1980: il trionfo del “Made in Italy” Negli anni 1980 il Made in Italy rappresenta uno stile particolarmente importante nel mondo della moda Diventano emblematiche le creazioni molto originali di Versace (مميز Versace usa materiali molto originali, come ad esempio la maglia metallica per le sue creazioni Le creazioni di accessori, ad esempio le borse, hanno un grande successo XXIe secolo L’Italia continua ad essere un paese leader nell’industria della moda del XXI° secolo E’ soprattutto grazie a merche di lusso come Prada, Dolce & Gabbana e Gucci L’innovazione e la sostenibilità sono le caratteristiche più importanti di questo settore all’epoca attuale Le capacità artigianali e creative degli stilisti italiani hanno creato il loro successo L’Italia è anche riconosciuta per la sua competenza negli accessori, nelle scarpe e nella pelletteria di lusso. (shoes and boots) Ha un impatto mondiale nell’industria della moda Perché Milano è la capitale della moda italiana? Milano, oltre ad essere una delle maggiori città italiane ed una delle città più cosmopolite al mondo, si è guadagnata nel corso della sua storia il titolo di “capitale della moda”. Come Parigi e New York, è a Milano che è concentrata l’attività del fashion system, con settimane della moda, accademie per stilisti e appassionati del settore, aziende e boutique dei migliori brand. Milano è capitale della moda italiana. È considerata così per ovvie ragioni, un po’ come Parigi per la Francia e New York per l’America. È a Milano che si svolgono le settimane della moda ed è a Milano che vi è l’interscambio maggiore tra stilisti, aziende, professionisti del settore e appassionati di stile. I più grossi acquirenti così come le maggiori boutique sono situate proprio nel capoluogo lombardo, in quella che è da sempre una delle metropoli più cosmopolite al mondo. 5 motivi per i quali Milano è la capitale della moda Milano è capitale della moda per cinque importanti ragioni: La prima sono, ovviamente, le settimane della moda che vengono organizzate con cadenza fissa due volte l’anno, in primavera e in autunno. La seconda è la presenza del quadrilatero della moda, punto sinergico per lo shopping degli amanti del lusso, con boutique esclusive dei migliori stilisti. La terza è il commercio: Milano, grazie a tutto ciò che gira dietro al mondo del fashion system, è anche punto sinergico d’incontro tra domanda e offerta. Infatti, è il maggior punto di scambio commerciale. È a Milano che operano i maggiori grossisti e che sono presenti le più grandi aziende della moda Made in Italy. La quarta ragione è la presenza di una rete infinita di scuole di alta formazione: accademie della moda, scuole di marketing finalizzate al settore del fashion e migliaia di agenzie per aspiranti modelle. La quinta, non meno importante, è che Milano ospita la sede della Camera Nazionale della Moda, un’associazione più prestigiosa che si occupa del mondo del fashion in Italia. Milano è la capitale della moda ed è proprio all’interno della splendida città lombarda che si tengono le settimane della moda maschile e femminile. Si tratta degli eventi fashion più attesi in assoluto, perché vengono presentate le future collezioni degli stilisti più apprezzati al mondo e perché rappresentano un valido trampolino di lancio per gli esordienti. Tra settembre e ottobre (date variabili) si tiene la settimana della moda per la presentazione delle collezioni primavera/estate. Tra febbraio e marzo quella per le collezioni autunno/inverno. L’industria automobilistica in italia L’industria automobilistica fa parte delle attività del settore secondario E’ molto importante per l’economia italiana Ha avuto un impatto molto importante sulla storia economica, sociale e culturale italiana del 20° secolo. E’ un metodo molto importante per sperimentare le innovazioni tecnologiche Ha permesso di creare molti posti di lavoro, soprattutto nel 20° secolo. La prima industria automobilistica italiana è la FIAT; è stata fondata a Torino l’11 luglio del 1899. L’Alfa Romeo è stata fondata nel 1910 a Napoli. La Ferrari è stata fondata nel 1947 da Enzo Ferrari a Modena. la sua importanza: lavoro per giovani negli anni 1900 importanza economica (settore secondario) ha aiuto nello sviluppo tecnologico La prima industria automobilistica italiana è la FIAT; è stata fondata a Torino l’11 luglio del 1899. L’Alfa Romeo è stata fondata nel 1910 a Napoli. La Ferrari è stata fondata nel 1947 da Enzo Ferrari a Modena. La sigla FIAT significa Fabbrica Italiana per Automobili Torino. Inizialmente, la produzione di automobili non era industriale, ma artigianale. Il passaggio dalla produzione artigianale a quella industriale si effettua nel 1907 negli Stati Uniti, dove la Ford inventa la catena di montaggio. Nel 1900, la FIAT è una piccola impresa di 35 impiegati che produce 24 macchine l’anno. Progressivamente, la FIAT produce anche autocarri, autobus e tram. le travail à la chaine/ la production à la chaine = catena di montaggio il successo della fiat La produzione rallenta tra il 1915 ed il 1918 a causa della Prima Guerra mondiale, durante la quale la FIAT deve produrre armi. A partire dalla fine della guerra, la FIAT si specializza nella produzione di macchine utilitarie, piccole ed economiche. Inizialmente non si tratta di macchine di lusso, come sarà il caso per altre imprese come la Ferrari. A partire dal 1923, la produzione diventa industriale perché anche la FIAT usa il metodo della catena di montaggio inventato dalla Ford. La Fiat ha molto successo perché produce macchine piccole, poco care Sono adatte alla crescita delle città italiane degli anni Cinquanta e Sessanta del 20° secolo: sono facili da parcheggiare Permettono anche piccoli spostamenti sui luoghi di vacanza (gli italiani infatti cominciano ad andare in ferie). La Fiat crea molti posti di lavoro: molti giovani che vivono nel Sud dell’Italia vanno a lavorare a Torino. Inizialmente la Fiat si occupa del mercato interno, cioè di vendere le sue macchine in Italia. A partire dagli anni Trenta, cerca di espandersi all’estero nonostante la presenza della dittatura fascista, che riduce le esportazioni. Negli anni Cinquanta comincia ad esportare i suoi prodotti in diversi paesi del mondo: Sudafrica, Turchia, Argentina e Messico. Diventa quindi un’impresa che ha un mercato internazionale molto importante. Costruisce delle fabbriche anche nel Sud dell’Italia (per la produzione di materiale agricolo. Alfa Romeo Ci sono però altre idustrie automobilistiche che producono macchine destinate ad un mercato diverso. Ad esempio l’Alfa Romeo Questa impresa è stata fondata a Napoli nel 1910, ma la sua sede è stata rapidamente spostata a Milano (città più industrializzata) ALFA significa Anonima Lombarda Fabbrica Automobili Il nome completo, Alfa Romeo, risale al 1918 (« Romeo è infatti il cognome del suo proprietario). All’inizio del 20° secolo, Alfa Romeo si specializza nella produzione di macchine sportive, diverse da quelle prodotte dalla Fiat. La sua produzione è artigianale: non si usa ancora il metodo della catena di montaggio inventato dalla Ford nel 1907 ed usato negli Stati Uniti La sua caratteristica è quella di avere un motore molto moderno (per l’epoca) Infatti l’Alfa vuole produrre macchine veloci, di tipo sportivo. Per questo motivo partecipa anche a molte competizioni automobilistiche. La produzione industriale A partire dagli anni Cinquanta, le macchine Alfa Romeo sono prodotte secondo il metodo industriale Produce macchine veloci, sportive, che sono destinate ad un grande pubblico, e non solo ai piloti di F1 Per esempio, Alfa Romeo diventa il fornitore di macchine della Polizia italiana, grazie alla loro velocità. Oggi le macchine Alfa Romeo sono macchine meno popolari di quelle prodotte dalla Fiat, ma non di categoria lusso come quelle della Ferrari. Le ferrari Una delle industrie automobilistiche più celebri nel mondo è la Ferrari E’ celebre per le sue macchine da corsa e da competizione E’ stata fondata da Enzo Ferrari nel 1947 in Emilia-Romagna Enzo Ferrari è un appassionato di corse automobilistiche, di velocità, e vuole produrre delle macchine con dei motori sempre più veloci e potenti. Per Enzo Ferrari, l’elemento più importante delle sue macchine da corsa è il motore. Fa quindi molte ricerche per produrre i motori più veloci. Per lui, la carrozzeria è secondaria; non la produce direttamente, ma si rivolge ad altri costruttori. Il successo nelle competizioni di F1 porta la Ferrari a produrre anche macchine per la strada, che però si rivolgono ad un pubblico ridotto. Sono infatti macchine di lusso, molto care. Primo auto : la ferrari 250GTO La produzione di macchine sportive è molto cara, quindi molto presto la Ferrari ha dei problemi finanziari nonstante il suo successo. Infatti la Ferrari continua a produrre le sue macchine in modo semi-artigianale, e quindi i costi di produzione restano molto alti. La Ferrari produce infatti solo 12.000 macchine l’anno, perché non vuole usare una produzione solo industriale. Quindi nel 1989, una grossa parte della Ferrari viene acquisita dalla Fiat.