IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI PDF

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Università degli Studi dell'Aquila

Angela Ciccone

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infectious disease public health pathogens transmission

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This document discusses infectious disease control, including general aspects, types of diseases, transmission methods, and reservoirs. It covers various topics such as different types of infections, their causes, methods of transmission, and the human body's defense mechanisms. The document also provides insights into the human body's role as a reservoir of pathogens and the importance of infection control.

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Sessuologia e contraccezione Dott.ssa Angela Ciccone Università degli Studi dell’Aquila [email protected] pn IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI DOCENTE DOTT.SSA ANG...

Sessuologia e contraccezione Dott.ssa Angela Ciccone Università degli Studi dell’Aquila [email protected] pn IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI DOCENTE DOTT.SSA ANGELA CICCONE ASPETTI GENERALI L’infezione è un processo causato dall'ingresso e dalla moltiplicazione di microrganismi nei tessuti di un ospite.. Le conseguenze della “lotta” tra l’agente infettivo e le difese dell’organismo ospite possono essere molto variabili. La malattia infettiva è la manifestazione dell’infezione Istituto Superiore di Sanità 2022 Malattie Infettiva Zecca Protoz oi Le malattie infettive sono affezioni causate da microrganismi patogeni In base al tipo di microrganismo, l'infezione può essere: batterica, virale, fungina, da protozoi. Malattie Infettiva Esogena: quando l'agente infettivo proviene dall'ambiente esterno Endogena: quando è già presente nell'organismo (sulla pelle, nella cavità orale, nell'apparato gastrointestinale o genitourinario) come commensale (ospite) innocuo prima di diventare dannoso. Malattie Infettiva I microrganismi possono penetrare nell'organismo per vie e modalità differenti. Se non sono immediatamente neutralizzati dalle difese dell'organismo (sistema immunitario), alcuni microrganismi possono sopravvivere senza provocare danni in uno stato cosiddetto di latenza (infezione subclinica) oppure, dopo un periodo di incubazione in cui si insediano e si moltiplicano, possono causare un'infezione che si sviluppa rapidamente (acuta) oppure, se non guarisce completamente, che diventa duratura nel tempo (cronica). Malattie Infettiva L'infezione:  può rimanere localizzata al punto di ingresso del microrganismo  può diffondersi ad un altro organo ( es MIP, polmonite, endocardite, ecc.);  può passare nel sangue in maniera temporanea (batteriemia)  può provocare una grave compromissione dello stato di salute generale (sepsi);  può attraversare la barriera ematoencefalica e provocare meningite Malattie Infettiva I meccanismi di difesa dell’organismo sono molteplici. Le prime barriere alla penetrazione dei germi sono quelle anatomiche, come la cute e le mucose che, con il sebo, la saliva e il muco, svolgono un’importante Quando attività antimicrobica. i microrganismi sono già penetrati nei tessuti, l'organismo attiva altri meccanismi come: innalzamento della temperatura corporea o febbre che ha funzioni di difesa ad esempio verso alcuni virus fagocitosi, meccanismo mediante cui cellule particolari (fagociti) inglobano al proprio interno gli agenti infettivi e li neutralizzano reazione infiammatoria con attivazione delle cellule che producono citochine, sostanze che agiscono a livello locale o generale come mediatori dell'infiammazione Queste funzioni fanno parte dell'immunità cosiddetta innata, o aspecifica, perché viene messa in atto indipendentemente dalla natura dell'agente infettivo. Se il microrganismo sopravvive a questo tipo di reazione dell’organismo, segue una Vie di penetrazionedei patogeni Cute:  ferite e lesioni anche microscopiche (tetano, gangrena gassosa, infezioni batteriche),  punture di insetti malaria ( ),  morsicature di animali (rabbia),  iniezioni parenterali (virus epatitici, HIV). Mucose:  apparato digerente (malattie a trasmissione oro- fecale),  apparato respiratorio (malattie a trasmissione aerea),  mucose genitali (malattie a trasmissione sessuale) Placenta:  trasmissione verticale, dalla madre al feto (infezioni congenite) IN dei ZI LI Vi pa M ge to ni N di A E E O e Via Respiratoria  Microrganismi eliminati sotto forma di goccioline attraverso respirazione, tosse , starnuti, ecc. (influenza, raffreddore, pertosse, TBC polmonare, meningite, SARS- CoV-2, ecc.) Via Intestinale  Con le feci eliminati germi patogeni (vibrione del colera, virus della poliomielite, virus dell’epatite A, ecc.). Via Genito-urinaria  Eliminazione di agenti patogeni attraverso urine non rappresenta evento molto frequente (es. TBC renale).  Le secrezioni degli organi genitali possono dar luogo a malattie a trasmissione sessuale (es. sifilide, AIDS, epatite C, ecc.). Via Cutanea  Germi eliminati attraverso le lesioni cutanee presenti durante le malattie esantematiche (es. varicella), micosi cutanee o da lesioni profonde che “fistolizzano” all’esterno (es. pus) Via Placentare  Attraverso questa via di eliminazione la madre affetta da una malattia infettiva la trasmette all’embrione (es. rosolia, toxoplasmosi, ecc.) Modalità Trans- placentare di (prenatale) trasmissio VIA Madre Durante il ne VERTICALE Figlio parto (perinatale) Allattamento (postnatale) La diffusione dell’”agente In caso di contagio infettivo” da soggetto infetto Diretta diretto l'individuo (malato o portatore) a soggetto viene contaminato direttamente dalla sano può avvenire per: sorgente di infezione, VIA per esempio mediante ORIZZONTALE contatto sessuale o per trasmissione aerea Il contagio Indiretta indiretto è invece mediato da mediante mediante veicoli vettori Dott.ssa Lucia Quadrato (componenti (componenti11 Contatto persona- Vie di trasmissione persona o animale- delle infezioni uomo Trans-Mucosa DIRETTA Trans-Cutanea Aerea ORIZZONTALE Altre vie “Veicoli” Indiretta inanimati Mediata da “Vettori “substrati” ” infetti Le malattia trasmissibile malattia il cui agente causale può essere Per "malattia trasmissibile" si intende una trasferito da un individuo a un altro. Le malattie trasmissibili possono essere suddivise in: infettive non infettive. Ciascuna di queste due categorie comprende malattie contagiose non contagiose: Le malattie trasmissibili Alcune malattie trasmissibili infettive non contagiose richiedono l'intervento di un vettore. Il vettore serve a propagare l'agente da un individuo all'altro. ESEMPIO: la malaria si trasmetter attraverso l'intervento di insetti ematofagi quali le zanzare femmina della specie Anopheles che si comportano esclusivamente come vettori meccanici. ESISTONO però anche malattie trasmissibili infettive non contagiose che non necessitano dell'intervento di un vettore, quali quelle sostenute da clostridi (es. tetano, botulismo, carbonchio). ESEMPIO: il tetano si contrae attraverso contaminazione di ferite o soluzioni di continuo di cute o mucose da parte di terriccio o altro materiale contenente le spore. Chi la il tetano non può trasmetterlo ad un altro individuo. Le malattie trasmissibili Infine, è da ricordare che le malattie trasmissibili non infettive e non contagiose comprendono alcune malattie genetiche (tipiche, nell'uomo, il daltonismo e l'emofilia) che si trasmettono per via verticale. Trasmissione delle malattie infettive Vie di trasmissione delle malattie infettive  TRANS-PLACENTARE VERTICALE (prenatale) (madre- figlio)  DURANTE IL PARTO (perinatale)  ALLATTAMENTO (postnatale) Le infezioni trasmesse per via verticale sono per lo più dovute a virus che più facilmente dei batteri attraversano la doppia parete della placenta rosolia virus dell’epatite B HIV citomegalovirus varicella sifilide ecc Vie di trasmissione delle malattie infettive Per via aerea DIRETTA (persona- per via ematogena o persona) trans- mucosa (animale-uomo) ORIZZONTALE INDIRETTA Tramite veicoli Tramite vettori DIRETTA - il passaggio dell’agente infettante dal malato al sano implica un rapporto di continuità tra i due. INDIRETTA - il parassita soggiorna più o meno a lungo nell’ambiente esterno prima di penetrare in un Serbatoio di infezione E’ il substrato nel quale i microrganismi patogeni in condizioni normali vivono e si moltiplicano. I microrganismi patogeni possono essere:  presenti solo nell’uomo (virus morbillo, rosolia, difterite..)  ospitati abitualmente da una specie animale e raggiungere l’uomo casualmente(salmonelle, yersinia pestis., brucellosi.)  presenti nell’ ambiente (legionella pneumophila, clostridium tetani..) SERBATOI DI PATOGENI L’uomo è il più importante serbatoio di malattie infettive I portatori di infezione OBIETTIVO:  vaccinazioni, potenziare il  promozione di corretti stili di vita, benessere ed PRIMARIA impedire  Educazione sanitaria, l’insorgenza  Rimozione dei comportamenti nocivi, delle malattie  Migliorare l’ambiente di vita o di lavoro. OBIETTIVO: individuare e PREVENZI SECONDARI trattare i casi di  Diagnosi precoce ONE A  Test di screening malattia il più precocemente possibile La prevenzione può essere attuata attraverso tre livelli che sono : OBIETTIVO: ridurre Interventi volti a ridurre le complicazioni indotte TERZIARIA le conseguenze da malattie (es. Riabilitazione, supporto psicologico) della malattia 24 Rischio Biologico L’esposizione ad agenti biologici è regolamentata al Titolo X del Testo Unico Sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008). (D.Lgs. 81/2008). Rischio Biologico Con l’espressione Rischio Biologico si intende la possibilità che, in seguito ad esposizione o contatto con materiali vari infetti, costituiti per lo più da sangue o da altri fluidi, un soggetto possa infettarsi e poi ammalarsi. Grazie all'affinamento dei mezzi diagnostici, tra i rischi di natura biologica sono stati riconosciuti quelli allergici, tossici e cancerogeni. Esposizione dei lavoratori a muffe sindromi irritative delle funghi mucose e delle prime vie endotossine batteriche respiratorie enzimi polvere di legno rischi cancerogeni linee cellulari tumorigene Rischio Biologico Il rischio biologico costituisce di per sé un tipo di rischio intrinseco all’attività sanitaria, al quale l’operatore sanitario può trovarsi esposto. Tale rischio è costituito da agenti biologici che possono risultare potenziali portatori delle più varie patologie infettive. Rischio Biologico L’operatore sanitario è infatti costantemente a contatto diretto con materiali biologici (ad esempio sangue, saliva, altri fluidi, aerosol respiratori) nonché con materiali o strumenti che siano stati contaminati da sangue o da altre sostanze risultanti potenzialmente infette. Rischio Biologico L’Art. 267 definisce: a) agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano (parassita che vive nelle cavità interne degli organi dell'ospite) che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni; b) microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico; c) coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari. Il Bioareosol come fattore di rischio Durante le comuni operazioni di laboratorio una delle cause più frequenti di contaminazione ambientale nei laboratori, e di rischio per il personale, è rappresentato dalla formazione di Bioareosol, soprattutto se si lavora con agenti biologici che si diffondono facilmente per via aerea. Classificazione degli Agenti Biologici L’Art 268 del D.Lgs. 81/2008 stabilisce che a seconda del rischio di infezione per l’uomo, gli agenti biologici vengono suddivisi in quattro gruppi: Gruppo 1: agenti con poca probabilità di causare malattie in soggetti umani. Gruppo 2: agenti che possono causare malattie nell’uomo e costituire un rischio per i lavoratori, ma è poco probabile che si propaghino nelle comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche (di prevenzione) o terapeutiche (come ad es. per Streptococcus Aureus, batterio della Pertosse o della Meningite). Gruppo 3: agenti che possono causare malattie gravi nell’uomo e costituire un serio rischio per i lavoratori; possono propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (come ad es. HBV->virus dell’Epatite B, HCV->virus dell’Epatite C, HIV->virus dell’immunodeficienza umana). Gruppo 4: agenti che possono provocare malattie gravi nell’uomo, costituire un serio rischio per i lavoratori, presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità, non essendo disponibili di norma efficaci misure profilattiche o terapeutiche (come ad es. Virus Ebola, Caratteristiche degli Agenti Biologici  Infettività: capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite attraverso vie di penetrazione che si possono realizzare per contatto, inoculazione ematica, inalazione, ingestione.  Patogenicità: possibilità di produrre malattia a seguito di infezione.  Trasmissibilità: potenzialità di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto infetto ad un soggetto suscettibile (immuno-compromissione, gravidanza, patologie croniche).  Neutralizzabilità: validità di efficaci misure preventive o terapeutiche per la cura dell’infezione.  Virulenza: grado di potenzialità patogena posseduta da un microrganismo, ossia la sua capacità di indurre la malattia. Trasmissione orizzontale diretta Trasmissione per via aerea Trasmissione per via ematogena e trans- mucosa Rapporti sessuali completi omo- eterosessuali Baci Sangue MALAT , O/ emoderi OSPI PORTAT Siringhe vati TE ORE Altri strumenti medici Placenta, canale del parto Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente diff usione ematogena o trans- mucosa Veicoli Trasmissione per via aerea Aria La diffusione di agenti infettanti nell'aria avviene attraverso starnuti, colpi di tosse o semplice fonazione. Il materiale emesso si allontana sotto forma di goccioline (diametro 10-2000 µm) dette di “Flugge” composte da muco, residui epiteliali, Diame leucociti, agenti infettanti. Evaporazi Formazion Permane tro one e di nza 38°C); Pollachiuria (elevata frequenza della minzione); Disuria(difficoltà nell’urinare); Tensione sovra-pubica Ematuria IVU: Infezioni delle vie urinarie Per prevenire le IVU è necessario: ridurre al minimo l’uso del catetere; inserire e mantenere il catetere in modo asettico; usare un sistema di drenaggio chiuso. Batteriemia Con il termine “batteriemia” si intende la presenza di batteri nel sangue. Nel caso in cui non si intervenga tempestivamente le batteriemie possono degenerare causando: infezioni al cuore(come endocardite o pericardite ) infezioni al sistema nervoso centrale (come la meningite ) shock settico nei casi più gravi, morte. Batteriemia Cause La batteriemia si può verificare in seguito a: interventi chirurgici ferite trapianti di organi estrazioni dentarie apparecchi ortopedici dispositivi impiantabili (es. pacemaker) infezioni in atto (come quelle del tratto urinario) Batteriemia Cause terapie antibiotiche malattie prolungate che indeboliscono il sistema immunitario uso di droghe abuso di alcol malnutrizione malattie o terapie in grado di provocare ulcere intestinali. Batteriemia Sintomi brividi malessere generale confusione mentale ansia respiro affannoso nausea dolori addominali diarrea vomito Batteriemia Cura e Prevenzione Generalmente, è necessario assumere dei farmaci antibiotici in grado di eliminare i batteri dal flusso sanguigno. Di fondamentale importanza è però la prevenzione: ciò significa, soprattutto, una buona igiene personale che può ridurre il rischio di sviluppare infezioni batteriche. MISURE DI PREVENZIONE ED EDUCAZIONE AI COMPORTAMENTI PREVENTIVI Misure Preventive delle Infezioni Nell’ambito sanitario la prevenzione di tali patologie deve essere perseguita in modo efficace e continuo, proprio per le notevoli conseguenze che queste patologie possono avere tra il personale sanitario e tra i pazienti. Misure Preventive delle Infezioni Precauzioni Standard I paziente e gli operatori sanitari, nel corso delle attività assistenziali, sono esposti al rischio di acquisire e trasmettere agenti infettanti potenzialmente pericolosi per la salute. Allo scopo di tutelare la salute dei pazienti e degli operatori, la buona pratica clinica impone pertanto l’adozione di adeguate misure di controllo delle ICA (Infezioni Correlate all’Assistenza). Misure Preventive delle Infezioni Precauzioni Standard Fra le misure di controllo delle ICA (Infezioni Correlate all’Assistenza) assumono rilevanza le precauzioni standard che costituiscono il fondamento strategico per un efficace controllo delle infezioni. Le precauzioni standard devono essere adottate su tutti i pazienti ospedalizzati, indipendentemente dalla diagnosi o dalla presenza di infezioni. Misure Preventive delle Infezioni Le Precauzioni Standard sono: Igiene delle mani: principale veicolo di microrganismi responsabili delle infezioni; Controllo ambientale: eseguire correttamente pulizia e disinfezione giornaliere e periodiche delle superfici dell’ambiente, dei letti e delle loro sponde, degli arredi o altre superfici. In presenza di superfici contaminate da sangue o materiale organico, prima della pulizia e disinfezione occorre effettuare una decontaminazione preliminare. Dopo la dimissione, trasferimento e/o decesso del paziente devono essere eseguite la sanificazione e la disinfezione accurata dell’unità di degenza. Misure Preventive delle Infezioni Utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI): guanti monouso, mascherina, occhiali e scudi facciali, grembiuli o copri-camici; Smaltimento della biancheria contaminata; Corretto utilizzo delle attrezzature per l’assistenza al paziente: smaltire negli appositi contenitori gli strumenti monouso, procedere alla disinfezione o sterilizzazione di quelli riutilizzabili. Misure di Prevenzione infortuni e malattie professionali Oltre alle vaccinazioni raccomandate per gli operatori sanitari(anti HIV, anti HBV, anti HCV ecc) e alle precauzioni standard le misure di prevenzione del rischio biologico sono: tutti gli strumenti taglienti e pungenti devono essere smaltiti negli appositi contenitori per aghi e taglienti; aghi e oggetti taglienti non devono essere indirizzati verso parti del corpo; Misure di Prevenzione infortuni e malattie professionali non devono essere presi «al volo» strumenti taglienti e/o pungenti se stanno cadendo; non devono essere raccolti con le mani gli strumenti taglienti e/o pungenti caduti; non devono essere portati strumenti taglienti e/o pungenti in tasca; non devono essere piegate o rotte lame, aghi e altri oggetti pungenti; Misure di Prevenzione infortuni e malattie professionali non devono essere sfilate con le mani le lame dei bisturi dal manico; non reincappucciare gli aghi dopo l’uso; gli aghi usati non devono essere rimossi con le mani; usare adeguati dispositivi per la rianimazione respiratoria.

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