Metodi Proiettivi PDF

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Presentazione sui metodi proiettivi in psicologia, con particolare attenzione ai test proiettivi come il Rorschach e il TAT. La presentazione copre argomenti come la proiezione, la classificazione dei test proiettivi e come funzionano.

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Università degli studi Magna Graecia di Catanzaro - Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva Corso di Psicodiagnostica I Test Proiettivi Dr. Francesco Scarfone [email protected] Dr.ssa Marianna Contrada Tipi di Test Psicologici Self-Attribution Test (es. MMPI-2) Stimulus-Attribution Test (es. TAT o ORT) Performance-Based Test (es. WAIS-IV) Test di Costruzione o Constructive Test (es. Disegno della Figura Umana) Test Osservazionali o Comportamentali o Observational Test Information-report Test Ma prima di passare ai Test… Cos’è la proiezione?  La proiezione è un meccanismo di difesa primitivo che consiste nel percepire e reagire a impulsi interni inaccettabili come se fossero al di fuori del Sé  Un meccanismo di difesa primitivo si attiva a livello Percezione inconscio, pertanto è come se in realtà fosse sempre attivo nel nostro modo di dare un significato alle informazioni che arrivano dal mondo a noi circostante attraverso i sensi Proiezione  Pertanto percezione e proiezione si integrano per dare vita all'appercezione che è il modo in cui la nostra mente integra le informazioni nuove e le nuove Appercezione esperienze attraverso i contenuti che già ha all'interno (Traumi e disagi pschici inclusi)  I Test Proiettivi sfruttano questo meccanismo per risalire da queste informazioni a caratteristiche della personalità, degli stati interni o anche dei bisogni del Paziente Classificazione dei Test Proiettivi Classica Operativa  Associazione (es. Rorschach)  Strutturali (es. Rorschach)  Costruzione (es. Figura  Grafici (es. Figura Umana) Umana, TAT, ORT)  Narrativi (es. TAT, ORT)  Completamento  Riordinamento  Espressione (Narrativi?) Test di Rorschach Che cosa vedi in queste immagini? (Risposte più frequenti) Prima Immagine (Tav. V) Seconda Immagine (Tav. III)  Un Pipistrello  Due esseri umani  Una Farfalla  Figure umane random  Una Falena Terza Immagine (Tav. VIII) Quarta Immagine (Tav. X)  Un animale a quattro zampe  Un granchio, un’aragosta, un ragno  Non è un gatto né un cane  Una testa di coniglio  bruchi, vermi, serpenti Il Test di Rorschach  Il test di Rorschach nasce nel 1921 dallo psichiatra svizzero omonimo, che aveva iniziato i primi esperimenti con le macchie già nel 1911  Non si basa su nessuna teoria specifica della personalità, ma nasce come strumento di indagine della relazione tra percezione e personalità  Il test originale viene considerato incompleto, perché l’autore muore un anno dopo la pubblicazione della monografia sul test, per cui ognuno lo interpretava a seconda della sua formazione  È attualmente formato da 10 tavole: 5 monocromatiche, 3 bicolore, 2 colorate (in origine erano 15) Il metodo Exner  Exner iniziò a studiare tramite approccio psicometrico tutti i vari metodi usciti per interpretare il test di Rorschach per costruire un sistema integrato in grado di rispondere all’esigenza di conciliare l’approccio cognitivo con quello clinico  Quel lavoro oggi si chiama Sistema Comprensivo o anche Metodo Exner  La prima versione del Sistema Comprensivo viene pubblicata nel 1974 e si basa su una somministrazione standardizzata, una siglatura oggettiva affidabile e un database normativo.  Nel corso dei suoi studi Exner si ritrovò a modificare il concetto di proiezione e di processo di risposta.  Attraverso studi condotti con l’eye scanning, ha verificato che il processo di risposta in un test proiettivo comporta una complessa dinamica decisionale, che attiva le stesse modalità percettive e cognitive impiegate nei compiti di problem solving.  La risposta rappresenta la modalità con cui il soggetto reagisce agli stimoli reali e organizza la realtà Come funziona?  Fase di somministrazione  «Ora le farò vedere delle tavole, una ad una, lei mi dica cosa può essere»  Fase di Inchiesta  «Ora torneremo a rivedere le tavole. Desidero vedere le cose che lei ha detto di vedere ed essere sicuro di vederle allo stesso modo. Le vedremo una per volta. Io le leggerò quello che lei mi ha detto (contenuto) e poi lei mi mostra dove (localizzazione) si trova nella macchia, dicendomi anche cos’è che glielo ha fatto sembrare così (determinanti) Critical Bits  I Critical Bits sono quelle parte della macchia che tirano fuori determinate risposte e in cui si distinguono percetti specifici. Questo indica che le macchie non sono degli stimoli totalmente non strutturati, ma hanno in sè un certo grado di strutturazione  La risposta è primariamente un processo percettivo e secondariamente associativo. È per questo che è una ‘misura’ della capacità di strutturazione cognitiva e implica processi di attenzione, percezione e analisi logica (problem solving).  Secondo Exner la proiezione avviene solo nelle prime e nelle ultime fasi del processo di risposta. Nelle prime per via di una distorsione o dispercezione della forma della macchia. Nelle ultime per via della personalizzazione di ciò che il soggetto percepisce Card Pull  Le caratteristiche del card pull (potere di spinta dello stimolo) coincidono con l’aspettativa di una risposta comune e indicano se e quanto le percezioni del soggetto sono in linea con i dati normativi  Esistono due categorie di Card Pull  Overt Card Pull caratteristiche della macchia a cui tutti i soggetti rispondono direttamente, quando seleziono le risposte (Esempio: Proprietà di forma, di colore, Chiaroscuro, grado di somiglianza con oggetti che esistono).  Covert Card Pull caratteristiche della macchia che i soggetti nominano raramente per motivi di desiderabilità sociale, ma che influenzano comunque il modo in cui rispondono (esempio: le risposte sessuali). Fase di interpretazione  Il Sommario Strutturale trasforma i dati raccolti nel corso della somministrazione in una serie di indici.  Si compone di 3 parti principali  Parte superiore: vengono riassunti alcuni dati della siglatura, come i valori relativi alle localizzazioni, alla qualità evolutiva, alle determinanti ecc.  Parte inferiore: sono presentati i 7 cluster principali. I Cluster rappresentano specifiche dimensioni della personalità, sono graficamente separati in modo da facilitare la lettura di tutti i vari indici che compongono ognuno di essi.  Riga finale: sono riportati gli indici psicopatologici.  Dopo la morte di Exner (2006) il lavoro di revisione del Rorschach non si è fermato. Tutti i contributi hanno aiutato alla formulazione di un nuovo metodo, noto come Rorschach Performance Assessment System o R-PAS (2011)  In ogni caso l’interpretazione dei dati del test di Rorschach richiede un training specifico per la complessità delle siglature, infatti gli psicologi che lo vogliono annoverare tra gli strumenti diagnostici devono frequentare un apposito corso Ambiti applicativi del test di Rorschach  Diagnosi psicologica clinica aiutando il clinico nella identificazione dei punti di forza e di debolezza del funzionamento psicologico del soggetto  Pianificazione e valutazione degli esiti di un trattamento  Psicologia forense  Selezione del personale  In generale quando è necessario valutare le caratteristiche di personalità Le tecniche proiettive tematiche  Sono definiti anche test proiettivi narrativi e si basano sul racconto di storie  Nascono intorno agli anni 40, nell’ambito della cosiddetta psicologia proiettiva  Le caratteristiche comuni delle tecniche proiettive tematiche sono:  La composizione degli strumenti, costituiti da un set di stimoli vaghi o ambigui;  la consegna data al soggetto (una richiesta aperta, che ammette diverse possibili soluzioni);  assunto proprio della psicologia proiettiva, che a una maggior indeterminatezza dello stimolo corrisponda una maggiore profondità di proiezione da parte del soggetto  Le tecniche proiettive tematiche più conosciute sono il Thematic Apperception Test (TAT) o l’Object Relation Technique (ORT) Il Thematic Apperception Test (TAT) Thematic Apperception Test (TAT)  Viene creato nel 1935 da Henry Murray in una ricerca sulla personalità  È composto da 30 tavole (30 in chiaroscuro, 1 bianca) che raffigurano personaggi umani da soli o inseriti in contesti sociali che differiscono per sesso ed età  Secondo Murray 11 tavole (bianca compresa) potevano essere somministrate a tutti i soggetti, mentre le restanti 20 venivano scremate in base a età e sesso.  Dietro ogni tavola c’è una sigla che indica il numero della tavola e il soggetto maggiormente indicato ad averla somministrata (B o G ovvero boy, girl 14 anni). Le tavole che hanno solo il numero invece sono rivolte a tutti  Seguendo questa distinzione le tavole possono essere suddivise in 3 serie: la serie maschile, quella femminile e le tavole comuni  Originariamente Murray suggeriva di somministrare 20 tavole in due sedute differenti, perché riteneva fosse dispendioso per il soggetto da svolgere in una singola seduta  Più avanti nel tempo si è optato per una somministrazione mirata di tavole scelte in base ad una valutazione clinica  Diversi autori tuttavia hanno composto set diversi di tavole senza individuare criteri specifici nella scelta.  Chi usa il TAT secondo i principi di Murray sostiene l’importanza di mantenere una sequenza di tavole bilanciata, gli altri invece concordano sull’importanza di definire un set standard da applicare nello stesso ordine sia ai maschi che alle femmine  In generale il principale problema di test come il TAT è la mancanza di studi soddisfacenti di validazione psicometrica. La valutazione qualitativa dei protocolli, tuttavia, ha fornito un valido contributo clinico e diagnostico per la comprensione delle modalità di funzionamento mentale e di espressione della psicopatologia nell’età evolutiva. Come funziona?  Consegna: “Adesso ti farò vedere delle figure. Lei per ognuna di queste figure dovrà inventare una storia. Mi deve raccontare quello che sta succedendo nella figura, che cosa è successo prima e poi come va a finire la storia. Io scriverò la sua storia. Ecco la prima figura” (l’esaminatore consegna la figura al soggetto). Contenuti Manifesti e Contenuti Latenti  La tavola di prima rappresenta una bambina di fronte ad un violino (contenuto manifesto). Dovrebbe sollecitare nel soggetto l’identificazione con un bambino posto di fronte ad un oggetto “da adulti” che ha un significato simbolico chiaro. Il conflitto riguarda la possibilità di superare la condizione di immaturità funzionale, che si esprime nella impossibilità di saper utilizzare il violino nell’immediato, all’interno di un processo identificatorio (contenuto latente) Limiti del TAT  Assenza di un metodo univoco riconosciuto: ci sono decine di scuole di pensiero che propongono somministrazioni e scoring diversi  Prerequisito fondamentale è che il soggetto abbia pensiero narrativo  Il soggetto a cui si sottopone il TAT è chiamato a:  identificare la/le persone protagoniste del racconto, e quindi scegliere attraverso un processo di pensiero non consapevole, quelle parti della tavola che contribuiscono a precisare l'oggetto della narrazione;  identificare la questione e/o il problema del racconto. Questa capacità è a sua volta legato all’attivazione di uno specifico schema immagazzinato nella memoria;  collocare gli eventi lungo una dimensione temporale;  Comprendere e attribuire credenze e desideri ai personaggi identificati. Quindi di mettere in relazione gli stati interni con le circostanze esterne;  Porre i personaggi in relazione, in modo da produrre storie ricche in termini di rapporti reciproci;  identificare una soluzione o un finale. I Test Proiettivi Grafici I test proiettivi grafici  Sono test principalmente rivolti a soggetti in età evolutiva, che seguono il concetto che il disegno è direttamente collegato a contenuti presenti nell’inconscio (Klein)  Sono test relativamente semplici da somministrare, serve solo un foglio e una matita e la consegna da dare al soggetto  Possono dare diversi tipi di informazioni in base al tipo di consegna che viene data. Es: nel test del disegno della famiglia in base alle posizioni Test della Figura Umana  Il test della Figura Umana (o del disegno della…) è stato inventato nel 1949 da Korine Machover come strumento di analisi e valutazione dei bambini che non hanno molta capacità comunicativa  Il test venne poi applicato in tutti i campi e esteso anche a ragazzi ed adulti  La proiezione dell’immagine corporea veicola contenuti relativi a:  Contatto con se stessi  Contatto con gli altri  Aspirazioni, bisogni, desideri ecc Test della Figura Umana  Consegna: «Disegna una persona» e poi di seguito «Disegna una persona del genere opposto a quella appena disegnata»  Durante lo svolgimento dei disegni è compito del clinico fare attenzione a:  Verbalizzazioni  Aspetti non verbali e paraverbali  Spontaneità e inibizione nel disegnare;  Ordine di esecuzione dei personaggi in relazione al proprio sesso;  Sequenza delle parti del copro via via disegnate;  Localizzazione delle esitazioni e degli arresti;  Cancellature;  Cambio o eliminazione del foglio;  Stato psichico espresso durante il disegno  Successivamente segue la fase dell’inchiesta in cui il clinico deve chiedere al soggetto:  Chi ha disegnato?  Come si chiama?  Quanti anni ha?  Se potesse rifare il disegno cambierebbe qualcosa?  Racconti una storia con questo personaggio come protagonista  La fase di interpretazione invece avviene su 3 livelli:  Grafico (es. cancellature, tratto)  Strutture Forali (es collocazione del disegno sul foglio, staticità vs. movimento ecc)  Contenuto (es. ordine di esecuzione, tipo di disegno, confronti tra i due disegni) «Grazie per l’attenzione» Buona questa, tutti ridono, rullo di tamburi, sipario

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