Forensic Medicine and Forensic Toxicology PDF
Document Details
Uploaded by Deleted User
Tags
Summary
This document provides an overview of forensic medicine and forensic toxicology in Italy, and covers topics such as identification procedures, forensic examinations and legal procedures. It also details the role of forensic experts in legal investigations, with consideration given to public health and legal aspects. Information on Italian judicial systems and different aspects of legal framework, criminal and civil issues is outlined. Information related to medical-legal investigations, and important articles are also cited on various legal procedures and functions.
Full Transcript
FORENSIC MEDICINE AND FORENSIC TOXICOLOGY Patologia medico-legale, ruolo del medico legale nelle indagini di sopralluogo, accertamento e cronologia della morte -> la perizia - Identificazione personale: utilizzo della Genetica Forense in indagini penali e civili (consulenze in ambito penale, analis...
FORENSIC MEDICINE AND FORENSIC TOXICOLOGY Patologia medico-legale, ruolo del medico legale nelle indagini di sopralluogo, accertamento e cronologia della morte -> la perizia - Identificazione personale: utilizzo della Genetica Forense in indagini penali e civili (consulenze in ambito penale, analisi di paternità) - Biobanche e Database Forensi - Gestione medico legale delle maxi emergenze - Percosse, lesioni personali, maltrattamenti - Violenza di genere e violenza sessuale (parte normativa e parte medico-legale) - Tossicologia Forense MEDICINA PUBBLICA Si divide in: - medicina sociale (collegata alla normativa) - medicina legale Medicina legale -> disciplina che studia la persona umana come realtà psico-fisica in rapporto alle esigenze della vita collettiva, quindi in rapporto al diritto, che di tale vita è regola e norma. MEDICINA LEGALE Studio della persona umana come entità psico-fisica nei suoi rapporti con il Diritto. Tratta l’applicazione delle conoscenze mediche al Diritto. Si divide in: - medicina giuridica -> studia il ruolo, si incontrano giuristi/medici legali, la legge può avere un impatto (in che modo ha questo impatto?/cosa impone?) - medicina forense -> attività di consulenza (tribunale) La medicina legale si occupa di vari rami: Medicina legale generale Identificazione personale Medicina legale penalistica Medicina legale delle assicurazioni Medicina legale civilistica Medicina legale del SSN Medicina legale canonistica Ostetricia forense Traumatologia forense Psicopatologia forense Psicopatologia forense Medicina Sociale Tossicologia forense Pensionistica privilegiata Tanatologia Medicina legale militare Genetica forense Etica medica e deontologia ORDINAMENTO GIUDIZIARIO ITALIANO Possiede una struttura a 3 gradi di giudizio (quello italiano) e possiamo trovare: - Ufficio del Giudice di pace - Tribunale e Corte di Assise - Corte di Appello e Corte di Assise di Appello - Corte di Cassazione - Corte Costituzionale - Corte dei Conti Ufficio del giudice di pace -> si occupa di cause civili e procedimenti penali minori, risolve diatribe in maniera molto veloce -> non è un magistrato, quindi deride cause contenute TRIBUNALE PER I MINORENNI (in ogni sede di Corte di Appello) Organo collegiale, di cui fa parte un membro [laico] onorario scelto fra psichiatri, psicologi e criminologi Competenza: - reati commessi da minori di 18 anni (non subiti) - adozione dei minorenni - adozione speciale (legge 5.6.1966) TRIBUNALE (sede in ogni capoluogo di circondario) Esistono varie forme in tribunale -> adeguate alla tipologia di reato - davanti ad un giudice (monocratico) - collegiale - corte di Assise (reati maggiori) Giudice monocratico possiede delle competenze: -> in materia civile: in 1° grado per illeciti non di competenza del Giudice di pace (G.d.P.) e per l'adozione ordinaria; in 2° grado organo d'appello sulle sentenze del G.d.P. -> in materia penale: (azione penale promossa da un Procuratore con funzioni di PM) - G.I.P.; Giudica in 1° grado nel dibattimento per reati non di competenza del G.d.P. e della Corte d'Assise; in 2° grado organo d’appello sulle sentenze del G. d. P. Quando una delle due parti (accusa = PM o la difesa) non sono soddisfatti del giudizio si passa alla CORTE D’APPELLO (di secondo grado). CORTE DI APPELLO poco più del numero delle Regioni (23) Organo collegiale composto da 1 presidente e 4 consiglieri d'appello Competenza: in materia civile e penale negli appelli contro le sentenze del Tribunale -> si ricorre alla corte d’appello perchè il processo viene rifatto con altri attori (nuovo giudice, nuovi giurati ma con lo stesso avvocato). -> si basa sulle indagini già fatte precedentemente = interpretato in maniera diversa - no nuove indagini (risultati ottenuti dal processo di 1° grado) - si nuovo processo Magistratura giudicante al vertice dell'Ordinamento giudiziario Organo collegiale con sede in Roma -> Sezioni semplici: 1 presidente e 6 magistrati; -> Sezioni riunite: 1 presidente e 14 magistrati. CORTE DI ASSISE (sezione speciale del Tribunale) Composta da un magistrato d’appello (Presidente), da un magistrato di Tribunale (Giudice a latere) e da sei giudici popolari Competenza: reati di particolare gravità (delitti contro la vita, tranne l’omicidio colposo, contro l'incolumità pubblica, ecc…) CORTE DI CASSAZIONE Si esprime su un particolare caso, va a vedere se il processo di 2° grado è stato svolto in maniera corretta -> se ravvisa che il processo non è stato svolto in modo corretto lo rimanda in corte di appello (es. caso di Perugia - Merethid/Amanda) CORTE COSTITUZIONALE 15 giudici così nominati: - 5 dalle Supreme Magistrature ordinarie e amministrative, - 5 dal Parlamento e 5 dal Presidente della Repubblica. Funzioni: giudicare sulle istanze presentate da una delle parti in giudizio, dal Pubblico Ministero o dal Giudice Istruttore legittimità costituzionale disposizione di legge o di un atto avente forza di legge dello Stato o di una Regione. Corte di Cassazione + Corte Costituzionale = aggiornamento dei codici (penale/civili vecchi) CORTE DEI CONTI Suprema Magistratura con funzione di controllo e giurisdizione in materia di contabilità pubblica e di pensioni. DIRITTO PENALE E DIRITTO CIVILE DIRITTO PENALE -> Apparato di norme giuridiche in forza delle quali lo Stato vieta mediante la MINACCIA DI UNA PENA, le azioni umane che offendono la collettività -> singolo contro lo stato -> formato da articoli - codice penale fatto dallo stato - persona offesa (attiva/passiva) -> stato = pena/punizione (detentiva o contravvenzione) “Penale” = Violazione di norme del Codice Penale - Violazione di leggi a contenuto penale Sviluppo delle fasi del contenzioso penale Giudiziale 1. Atto di denuncia-querela a cura della parte offesa nei casi per i quali non è prevista la procedura d’ufficio -> la querela si può ritirare (se c’è scritto nell’articolo) -> la procedura d’ufficio è un procedimento penale che non può essere ritirato e non serve la querela basta solo che si venga a sapere della notizia di reato 2. Atto di costituzione di parte civile 3. Facoltà di remissione della querela DIRITTO CIVILE -> Apparato di norme giuridiche volto a regolamentare i rapporti intercorrenti tra i soggetti ( cittadini, Enti, Stato…) “Civile” = Violazione di norme del Codice Civile Sviluppo delle fasi del contenzioso civile Extragiudiziarie - Richiesta di risarcimento dei danni -> causa = chiesto un risarcimento perchè ho subito un danno (es. medico/paziente) quindi il giudice valuta che il contratto sia stato posto in essere. Giudiziale - Atto di citazione con richiesta di risarcimento (monetario=risarcimento del danno) - Atto di costituzione e risposta - Eventuale chiamata di terzi - Accertamento Tecnico Preventivo - Consulenza Tecnica d'Ufficio SOPRALLUOGO MEDICO-LEGALE Atto istruttorio condotto dal magistrato con il quale si accoglie mediante l’ispezione dei luoghi e delle cose, tutto quanto possa rapportarsi con il reato. Magistrato -> dovrebbe essere presente e dare indicazioni perchè svolge il ruolo di capo - istruttoria -> grazie al sopralluogo il magistrato può affermare effettivamente se si tratta dei un reato o di un’altro evento Il sopralluogo è un’attività a carattere scientifico -> perchè non tutti sono in grado di condurre le indagini, servono delle conoscenze specifiche -> ha lo scopo di: - conservazione dello stato dei reperti (conservati per essere analizzati) - ricerca delle tracce pertinenti al reato, utili per l’identificazione del reo e della vittima (tracce biologiche), per la ricostruzione dell’evento (tracce informatiche) e come si è arrivati e l’accertamento delle circostanti -> è un accertamento statico - fotografare una situazione, fissarla nel tempo e nello spazio IL SOPRALLUOGO risulta quindi un accertamento statico, il cui scopo è quello di fotografare una SITUAZIONE in un determinato momento storico che deve essere fissato nel tempo e nello spazio così che l’evento costituito dalla scena del crimine possa essere rappresentato con precisione e completezza ed il più precisamente ricostruito durante le successive fasi processuali. In termini generali l’attività consta delle seguenti fasi: 1.Pianificazione dell’attività di ricerca dei rapporti individuando: obiettivo della ricerca, reperti presenti deteriorabili o inquinanti. 2. Descrizione scritta della scena del crimine 3. Rappresentazione video-fotografica 4. Ricerca identificazione, refertazione e prelievo di tracce ed elementi attinenti al reato, alla vittima e al reo Art. 244. c.p.p. Casi e forme delle ispezioni “... L'autorità giudiziaria può disporre rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ogni altra operazione tecnica, anche in relazione a sistemi informatici o telematici, adottando misure tecniche dirette ad assicurare la conservazione dei dati originali e ad impedirne l’alterazione”. Art. 55 c.p.p. "Funzioni della polizia giudiziaria". “... La polizia giudiziaria deve, anche di propria iniziativa,..., compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant'altro possa servire per l’applicazione della legge penale”. Art. 348.c.p.p. “Assicurazione delle fonti di prova”. “....Anche successivamente alla comunicazione della notizia di reato, la polizia giudiziaria continua a svolgere le funzioni indicate nell'articolo 55 raccogliendo in specie ogni elemento utile alla ricostruzione del fatto e alla individuazione del colpevole. 2. Al fine indicato nel comma 1, procede, fra l'altro: a) alla ricerca delle cose e delle tracce pertinenti al reato nonché alla conservazione di esse e dello stato dei luoghi; b) alla ricerca delle persone in grado di riferire su circostanze rilevanti per la ricostruzione dei fatti; c) al compimento degli atti indicati negli articoli seguenti....... 4.La polizia giudiziaria, quando, di propria iniziativa o a seguito di delega del pubblico ministero, compie atti od operazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, può avvalersi di persone idonee le quali non possono rifiutare la propria opera.” 354. c.p.p. Accertamenti urgenti sui luoghi, sulle cose e sulle persone. Sequestro. “Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria curano che le tracce e le cose pertinenti al reato siano conservate e che lo stato dei luoghi e delle cose non venga mutato prima dell'intervento del pubblico ministero. 2. Se vi è pericolo che le cose, le tracce e i luoghi indicati nel comma 1 si alterino o si disperdano o comunque si modifichino... gli ufficiali di polizia giudiziaria compiono i necessari accertamenti e rilievi sullo stato dei luoghi e delle cose. Se del caso, sequestrano il corpo del reato e le cose a questo pertinenti....”. QUAL’È LA FINALITÀ DEL SOPRALLUOGO? Registrare con esattezza, precisione e competenza tutti quegli elementi destinati a sfuggire irrimediabilmente se non acquisiti in un determinato momento. FASE DI ESECUZIONE l. accertare l'effettiva realtà della morte del soggetto 2. esame ispettivo della località dove è stato commesso il fatto 3. descrizione verbalizzata dello stato dei luoghi 4. documentazione complementare mediante disegni, piante topografiche, fotografie, filmati, ecc 5. ricerca e prelievo di eventuali corpi di reato 6. ricerca e prelievo di eventuali tracce, macchie, impronte COME SI CONDUCE IL SOPRALLUOGO? ✓con impostazione scientifica ✓ con corretta tecnica ✓con rigorosa metodologia IL PRINCIPIO DELLE 7 GOLDEN W Where (Dove): La prima domanda è dove esattamente è avvenuto il crimine, cioè qual è la cosiddetta scena del crimine primaria. What (Cosa): cosa è effettivamente accaduto, ovvero le dinamiche che hanno portato all'evento criminale. Who (Chi): È essenziale identificare la vittima, ma ciò può diventare molto difficile se il corpo è irriconoscibile per via di danni, decomposizione o mutilazioni. When (Quando): Sapere l'orario in cui si è verificato il reato è cruciale per stabilire alibi o al fine di sincronizzare eventi correlati all’indagine. Why (Perché): Capire il motivo o il movente che ha spinto l'autore del reato a commettere l'atto è fondamentale per stabilire una motivazione dietro l'azione criminale. With What (Con che cosa ): È importante determinare gli strumenti o gli oggetti utilizzati nell'atto criminale. Which Manner (In che modo ): Comprendere le modalità in cui è stato commesso il reato può rivelare informazioni significative sulla personalità e le abilità dell'autore e sulla natura del reato stesso. OGGETTO DEL SOPRALLUOGO 1. ambiente 2. cadavere 2.1 stato dello stesso 2.2 segni indicativi della causa di morte 3. tracce biologiche 4. oggetti attinenti il reato 1. L’AMBIENTE - LUOGO APERTO - LUOGO CHIUSO - MEZZO SEMOVENTE LUOGO APERTO (pubblica via, posto isolato, ecc.) vie di accesso (viottoli, sentieri, strade, ecc.) stato del terreno (smosso, asfaltato, umido, fangoso, segni di trascinamento, segni di lotta, tracce di incendio, tracce ematiche, ecc.) condizioni di visibilità presenza e caratteristiche di eventuali ostacoli, nascondigli, ripari (piante, palizzate, mura, ecc.) esistenza e caratteristiche di corsi d'acqua, pozze d'acqua o di avvallamenti punti di osservazione temperatura, ventilazione, umidità ambientale (per l'influenza sui fenomeni tanatocronologici) LUOGO CHIUSO accessi (androni, scale, pianerottoli, corridoi, terrazze con segni di tracce di passaggio) stanze adiacenti, ampiezza ed altezza degli ambienti, porte, nestre (aperte, chiuse, segni di effrazione, segni o tracce di passaggio) odori condizioni siche del luogo (temperatura, ventilazione, ecc) maniglie, interruttori, stato dei pavimenti (pulito, sporco, con tracce o impronte, fondo sconnesso o meno, se eccessivamente cerato, eventuali gradini o scale, segni di lotta o trascinamento) pareti (pulite sporche, con impronte o tracce, segni di lotta o trascinamento) suppellettili (ordine/disordine domestico o compatibile con aggressione o caduta a terra, rotture, segni di lotta, ecc.) gabinetto/cucina (stato dei lavandini, rubinetti, sacchetti della spazzatura) MEZZO SEMOVENTE (autovettura, carrozza ferroviaria, aereo, ecc.) posizione rispetto a precisi punti di riferimento descrizione di eventuali danni alle strutture portanti descrizione di oggetti all'interno descrizione di eventuali tracce organiche o meno con riferimento alla loro collocazione fi fi 2. IL CADAVERE 2.1 stato dello stesso 2.2 segni indicativi della causa di morte... Perché anche quando la biologia umana appare disgregata, quando ciò che un tempo era vita è ridotto decomposizione, disfacimento e vecchie ossa rinsecchite, i morti possono sempre rendere una testimonianza... Possono ancora raccontare una storia, basta sapere come interpretarla, ed è quel che faccio io: sì, convinco i morti a raccontare la loro storia. 2.1 STATO DEL CADAVERE - sede (rispetto all'ambiente ed agli oggetti) - postura (supina, prona, posizione del capo e degli arti, ecc) - dati identi cativi (razza, sesso, età apparente, colore delle iridi e dei capelli/peli, stato della dentatura, stato di nutrizione ecc.) - stato di integrità (eventuali mutilazioni) - stato di conservazione (fenomeni tanatocronologici) - lesioni esterne indicative della causa di morte e dei mezzi che l'hanno prodotta (limitarsi ai rilievi essenziali) - ricerca di oggetti da offesa/difesa e, sulle mani, di tracce biologiche (ciuffi di capelli, brandelli di vesti strappate, di frustoli di epidermide sotto le unghie, ecc.) - ricerca di corpi estranei nelle cavità naturali Attualmente per determinare il tempo trascorso dalla morte viene utilizzata una combinazione di metodi fisici (metodi convenzionali) e biochimici insieme ai testimoni, poiché l'uso di un solo metodo può produrre risultati errati. I cambiamenti fisici, come: - l’algor mortis, - rigore mortis, - livor mortis - putrefazione costituiscono la base principale per la stima del tempo trascorso dalla morte. ALGOR MORTIS Algor mortis si riferisce alla graduale diminuzione della temperatura corporea dopo la morte. È uno degli indicatori utili per stimare il tempo trascorso dalla morte durante le prime 24 ore dopo la morte. Durante la vita viene mantenuto un equilibrio tra perdita di calore e produzione di calore. Dopo la morte, tuttavia, la produzione di calore cessa e il calore corporeo viene disperso nell’ambiente. La temperatura corporea scende costantemente fino a raggiungere la temperatura ambientale. Questo raffreddamento della temperatura corporea è principalmente un processo fisico e l'influenza dei processi biologici è relativamente bassa. Per misurare la temperatura sono stati utilizzati fi diversi siti del corpo, come la superficie cutanea addominale, l'ascella, il retto, l'orecchio e la narice. L'Algor mortis è uno dei parametri utili per determinare il tempo trascorso dalla morte. Tuttavia, i tassi di raffreddamento stabiliti sono validi solo per una particolare regione climatica e non sono applicabili ovunque. Le tariffe sono valide solo nei climi freschi o temperati perché le stagioni calde estive o le temperature tropicali rallentano la perdita di calore e, in alcune regioni, possono addirittura aumentare le temperature post mortem a causa della rapida putrefazione. Variabili come la dimensione del corpo, la quantità di tessuto adiposo sottocutaneo, l'esistenza di indumenti e coperture, le correnti d'aria e l'umidità e l'ambiente in cui è rimasto il corpo dopo la morte, che influenzano il raffreddamento post mortem, dovrebbero essere considerate durante la stima del tempo dalla morte utilizzando l'algor mortis. RIGOR MORTIS a) fase di insorgenza: la rigidità inizia dalla mandibola 2-3 ore dopo la morte, poi si estende ai muscoli della nuca, degli arti superiori, del tronco ed infine degli arti inferiori e si completa in 12-24 ore; b) fase di stabilizzazione: l'irrigidimento totale del corpo si mantiene per circa 36-48 ore; c) fase di risoluzione: la rigidità si risolve secondo lo stesso ordine di comparsa, prima alla mandibola e in ultimo agli arti inferiori perdurando per 3-4 giorni, dopo i quali i muscoli riprendono lo stato di flaccidità completa e tutte le articolazioni tornano mobili. I fattori che interferiscono con l'insorgenza e la durata del rigor mortis sono la temperatura, le patologie ante mortem esistenti, l'età, la massa muscolare corporea, la presenza di infezioni, la temperatura, le condizioni climatiche e il grado di attività muscolare immediatamente prima della morte. LIVOR MORTIS Il livor mortis o lividità è la sedimentazione del sangue nella parte inferiore del corpo, che provoca una colorazione viola scuro della pelle. Dopo 30-60 minuti dalla morte il sangue diventa permanentemente incoagulabile. Dopo circa 10-12 ore, la lividezza diventa “fissa” e il riposizionamento del corpo risulterà in un duplice modello di lividezza poiché la distribuzione primaria non svanirà completamente. La lividità raggiunge la sua massima intensità intorno alle 12 ore post mortem, ma vi sono alcune variazioni nelle descrizioni di quando appare per la prima volta e quando è ben sviluppata. La lividità diventa normalmente percepibile entro 1/2 - 4 ore dopo la morte, è ben sviluppata entro le successive 3 o 4 ore e raggiunge il suo grado massimo tra 8 e 12 ore post mortem. DECOMPOSIZIONE POST MORTEM La decomposizione o putrefazione post mortem è la distruzione dei tessuti molli del corpo mediante l'azione di batteri ed enzimi. La putrefazione comporta la progressiva dissoluzione dei tessuti in gas, liquidi e sali a seguito dell'azione detta autolisi. I principali cambiamenti che si possono riconoscere nei tessuti in putrefazione sono il cambiamento di colore, l'evoluzione dei gas e la liquefazione. La putrefazione dipende da fattori quali temperatura ambientale, abitudini corporee, malattie, obesità, intossicazioni, presenza di farmaci e infezioni, è ottimale a temperature comprese tra 20-37°C ed è ritardata quando la temperatura scende sotto i 20°C o quando supera i 37°C. °. STATO DEGLI INDUMENTI - tipo di abbigliamento (da lavoro o da casa o da notte, presenza o meno di indumenti, di calze); - rilievo di marche e cifre identi cative e condizioni d'uso; compostezza o disordine degli stessi; - integrità o lacerazioni; - stato di chiusura delle allacciatura; - asciutti o bagnati, puliti o imbrattati (terra, olio minerale, polveri, vernici, disegno del pneumatico, ecc.); - presenza di tracce di verosimile natura biologiche (sangue, capelli, sperma); - segni di bruciatura e/o affumicatura da armi da fuoco; - stato delle scarpe e delle suole; 2.2 SEGNI INDICATIVI DELLA CAUSA DI MORTE SOSPETTO DI CAUSA NATURALE assenza di lesioni o presenza di traumatismi di entità tale da non essere apparentemente idonei a determinare la morte; età del soggetto e stato di nutrizione; rinvenimento di prescrizioni mediche recenti o di farmaci "salvavita" eventuali riferiti dati anamnestici (progressi ricoveri) SOSPETTO DI CAUSA VIOLENTA - CAUSA TOSSICA odore di gas nell'ambiente o cadavere rinvenuto in vicinanze di stufe o scaldabagni; presenza di stufe, fornelli, scaldabagni, caldaie, ecc.; presenza di siringhe usate o di altri oggetti "tipici" del consumatore di stupefacenti; farmaci, contenitori di farmaci, ricette; bevande o residui di cibi nei piatti o in altre stoviglie o nella pattumiera; SOSPETTO DI CAUSA VIOLENTA - DA ARMA DA FUOCO ricercare il foro di ingresso ed eventualmente quello di uscita sugli indumenti; ricercare il foro di ingresso ed eventualmente quello di uscita sul cadavere distinguendoli mediante i caratteri propri degli stessi (introflessione/estroflessione dei margini, presenza/assenza di orletto abraso-contuso, presenza/assenza di aloni, ecc.); SOSPETTO DI CAUSA VIOLENTA - DA ARMA BIANCA - Mezzi di produzione punta e taglio (coltello, pugnali, forbici, schegge di vetro, lamine metalliche appuntite, ecc.); -> caratteri tipici: le codette fendenti (scuri, mannaie, accette, sciabole, grosse coltélle); corpi contundenti (martelli, chiavi, sfollagente, mazze ferrate, barre di ferro); -> caratteri tipici: prevalenza dell’azione pressoria su quella tagliente SOSPETTO DI CAUSA VIOLENTA - CAUSA ASFITTICA - Mezzi di produzione soffocazione interna -> caratteri tipici: rinvenimento di corpi estranei solidi o semisolidi che occludono le vie respiratorie fi soffocazione indiretta -> asfissia nella folla (torace immobilizzato da compressione reciproca in assembramento, fughe collettive, tumulti) -> asfissia traumatica (compressione del torace sotto materiali pesanti, frane, macerie, valanghe); impiccamento -> caratteri tipici: solco cutaneo (solitamente obliquo) diagnosi differenziale con sospensione di cadavere strangolamento -> caratteri tipici: solco cutaneo (solitamente orizzontale) strozzamento (compressione eseguita con le mani) -> caratteri tipici: segni sul collo (ecchimosi digitate), segni di afferramento e di difesa (unghiature, graffi, ecc..) annegamento -> esame del cadavere (ipostasi, raffreddamento, putrefazione, macerazione della cute) -> presenza di fungo schiumoso -> presenza di materiali estranei (sabbia, melma, algfie, larve, ecc..) -> valutare l'eventuale diagnosi differenziale con sommersione di cadavere e/o morte nell'acqua impiccamento 3. TRACCE BIOLOGICHE MACCHIE DI SANGUE recenti -> molli e rosso chiare meno recenti -> secche e rosso brune vecchie -> screpolate e quasi nerastre pozze -> il sangue sgorga in abbondanza con corpo immobile e disteso a terra scolature -> il sangue sgorga dalle ferite (sulle vesti e sulla cute) e la loro direzione dipende dalla posizione della vittima gocciolature -> il sangue sgorga dalle ferite con flusso non continuo e hanno: a) aspetto rotondo (cadono da posizione ferma su un piano orizzontale); b) aspetto ovale (cadono da un corpo in movimento é l'estremo è più sottile nella direzione del movimento); c) aspetto ellittico, a clava, a uovo, con spruzzi secondari nella stessa direzione dello spostamento c.1) margini netti se da piccola altezza c.2) margini più assottigliati se da oltre 1 m. (crescendo m'altezza vi è la formazione di schizzi secondari intorno alla goccia principale) d) aspetto a "punto esclamativo" (quando la goccia di sangue possiede elevata energia cinetica) SOPRALLUOGO - PER LA REPERTAZIONE DI TRACCE BIOLOGICHE Le prove fisiche possono potenzialmente svolgere un ruolo fondamentale nelle indagini generali e nella risoluzione di un sospetto atto criminale. La realizzazione di questo potenziale dipende dalle azioni intraprese nelle prime fasi dell'indagine penale sulla scena del crimine. Gli sviluppi tecnologici e i miglioramenti nell’analisi e nell’interpretazione delle prove fisiche recuperate dalle scene del crimine daranno ancora maggiore importanza alle prove adeguatamente documentate e conservate. -> Un fattore importante che influenza il significato giuridico ultimo di queste prove scientifiche è che gli investigatori seguono un approccio obiettivo, approfondito e ponderato. L'obiettivo di questo processo è riconoscere e preservare le prove fisiche che forniranno informazioni affidabili per aiutare nelle indagini. IL SOPRALLUOGO IN GENERALE - EMERGENCY CARE Principio: Dopo aver controllato eventuali situazioni o persone pericolose, la responsabilità successiva degli agenti che rispondono inizialmente è quella di garantire che venga fornita assistenza medica alle persone ferite riducendo al minimo la contaminazione della scena. Politica: gli agenti che intervengono per primi devono garantire che venga fornita assistenza medica con una contaminazione minima della scena. Procedura: Gli agenti che hanno risposto inizialmente dovrebbero... Riepilogo: Assistere, guidare e istruire il personale medico durante la cura e l'allontanamento delle persone ferite ridurrà il rischio di contaminazione e perdita di prove. - SECURE AND CONTROL PERSONS AT THE SCENE Principio: Controllare, identificare e allontanare le persone sulla scena del crimine e limitare il numero di persone che entrano sulla scena del crimine e il movimento di tali persone è una funzione importante degli agenti che sono intervenuti inizialmente nella protezione della scena del crimine. Politica: gli agenti che rispondono inizialmente identificano le persone sulla scena del crimine e controllano i loro movimenti. Procedura: Gli agenti che hanno risposto per primi dovrebbero... Sommario: Controllare la circolazione delle persone sulla scena del crimine e limitare il numero di persone che entrano sulla scena del crimine è essenziale per mantenere l’integrità della scena, salvaguardare le prove e ridurre al minimo la contaminazione. - BOUNDARIES: IDENTIFY, ESTABLISH, PROTECT AND SECURE Principio: definire e controllare i confini fornisce un mezzo per proteggere e mettere in sicurezza la scena del crimine. Il numero di crimini le scene e i loro confini sono determinati dalla loro ubicazione e dal tipo di crimine. I confini vengono stabiliti oltre l'ambito iniziale della scena del crimine, con la consapevolezza che i confini possono essere ridotti di dimensioni se necessario, ma non possono essere espansi altrettanto facilmente. Politica: gli agenti che intervengono inizialmente sulla scena conducono una valutazione iniziale dell'estensione della scena del crimine e quindi stabiliscono e controllarne i confini. Procedura: Gli agenti che hanno risposto inizialmente dovrebbero... Sommario: Stabilire i confini è un aspetto critico nel controllo dell’integrità del materiale probatorio. - TURN OVER CONTROL OF THE SCENE AND BRIEF INVESTIGATOR(S) IN CHARGE Principio: informare l'investigatore o gli investigatori incaricati aiuta a controllare la scena del crimine e aiuta a avviare ulteriori indagini responsabilità e assiste nella gestione delle risorse. Politica: gli agenti che intervengono inizialmente sulla scena devono fornire un briefing dettagliato sulla scena del crimine agli investigatori responsabili della scena. Procedura: Gli agenti che hanno risposto inizialmente dovrebbero:.... Sommario: Il briefing sulla scena è l'unica opportunità per il successivo comando di ottenere gli aspetti iniziali della scena del crimine prima delle successive indagini. - DOCUMENT ACTIONS AND OBSERVATIONS PRINCIPLE Principio: tutte le attività svolte e le osservazioni effettuate sulla scena del crimine devono essere documentate il più presto possibile dopo l’evento preservare le informazioni. Politica: il funzionario che ha risposto inizialmente conserverà la documentazione come registro permanente. Procedura: Gli agenti che hanno risposto per primi devono documentare... Sommario: Gli agenti che hanno risposto per primi sulla scena del crimine devono produrre informazioni chiare, concise e documentate che comprendano le sue osservazioni e azioni. Questa documentazione è fondamentale per fornire informazioni a sostegno delle considerazioni investigative. RELATIVAMENTE ALLE TRACCE - INITIAL RESPONSE/RECEIPT OF INFORMATION Principio: uno degli aspetti più importanti della messa in sicurezza della scena del crimine è preservarla con una contaminazione minima e disturbo delle prove fisiche. La risposta iniziale a un incidente dovrebbe essere rapida e metodica. Politica: gli agenti che hanno risposto inizialmente, all'arrivo, valuteranno il scena e trattare l'incidente come una scena del crimine. Essi dovranno prontamente, tuttavia, con cautela, avvicinarsi ed entrare sulla scena del crimine, rimanendo attento a persone, veicoli, eventi, potenziali prove e condizioni ambientali. Procedura: gli agenti che hanno risposto inizialmente dovrebbero Riepilogo: è importante che gli agenti che intervengono per primi prestino attenzione quando si avvicinano, entrano ed escono dalla scena del crimine. - PRIORITIZE COLLECTION OF EVIDENCE Principio: la raccolta delle prove deve avere la priorità per prevenire la perdita, la distruzione o la contaminazione. Politica: l'investigatore responsabile e i membri del team determineranno l'ordine in cui verranno raccolte le prove. Procedura: i membri del team dovrebbero... Riepilogo: L'assegnazione delle priorità prevede la conservazione e la raccolta di prove tempestive e metodiche. - CRIME SCENE SEARCH METHODS Principio: la perquisizione approfondita della scena del crimine aiuta a garantire che tutte le prove rilevanti siano riconosciute, documentate e raccolte. Politica: gli investigatori responsabili devono prendere in considerazione diverse strategie di ricerca per le scene del crimine a seconda del luogo e del numero di scene funzionari disponibili ad aiutare nella ricerca. Procedura: esistono quattro tipi di metodologia di ricerca che possono essere considerato per perquisire una scena del crimine: - perquisizione di corsia o di strip search - Ricerca in griglia - Zona - Ricerca Ricerca a spirale IL CORPO UMANO È COSTITUITO DA CELLULE - Tracce ematiche - Tracce biologiche -> sperma, saliva - Formazioni pilifere - Tessuti umani -> resti cadaverici, denti, raschiatura sottounghiale, inclusi in paraffina E’ importante prelevare, catalogare e conservare in modo appropriato i REPERTI - COLLECT, PRESERVE, INVENTORY, PACKAGE, TRANSPORT AND SUBMIT EVIDENCE Principio: il trattamento delle prove fisiche è uno dei fattori più importanti dell'indagine. Politica: i membri del team devono garantire l'efficace raccolta, conservazione, imballaggio e trasporto delle prove. Procedura: i membri del team dovrebbero: a. Mantenere la sicurezza della scena durante l'elaborazione e fino che la scena viene rilasciata. b. Documentare la raccolta delle prove registrandone la posizione sulla scena, la data di raccolta e chi le ha raccolte. c. Raccogli ogni elemento identificato come prova. d. Stabilire la catena di custodia. e. Ottieni campioni standard/di riferimento dalla scena. f. Ottenere campioni di controllo. g. Prendere in considerazione la possibilità di ottenere campioni di eliminazione. h. Proteggere immediatamente le prove registrate elettronicamente (ad esempio, nastri della segreteria telefonica, videocassette di telecamere di sorveglianza, computer) dalle vicinanze. i. Identificare e proteggere le prove nei contenitori (ad esempio etichetta, data, contenitore iniziale) sulla scena del crimine. Diversi tipi di prove richiedono contenitori diversi (ad esempio, porosi, non porosi, indeformabili). j. Imballare gli articoli per evitare la contaminazione e la contaminazione incrociata. k. Documentare le condizioni delle armi da fuoco/armi prima di renderle sicure per il trasporto e la consegna. l. Evitare un trattamento eccessivo delle prove dopo la raccolta. m. Conservare le prove sulla scena in modo tale da ridurre il degrado o la perdita. n. Trasportare e inviare elementi di prova per l'archiviazione sicura. - RACCOLTA DI PROVE DETTAGLIATE SULLA SCENA DEL CRIMINE Principio: la raccolta accurata e tempestiva delle prove può portare alla ricostruzione di una scena per determinare se è stato commesso un reato, all'identificazione del/i sospettato/i e al positivo completamento delle indagini. Politica: i primi soccorritori, gli investigatori e il personale specializzato adeguatamente addestrato, equipaggiato e preparato raccoglieranno ogni potenziale prova. Procedura: il personale appropriato con le conoscenze e la formazione richieste dovrebbe raccogliere prove in ciascuna delle seguenti categorie di prove, a seconda dei casi. Sommario: Prove sulle scene del crimine che si trovano nel il processo di documentazione, raccolta, conservazione o imballaggio deve essere gestito prestando attenzione all'integrità della scena e alla protezione da contaminazione o cambiamenti deleteri. Durante l'elaborazione della scena e la successiva documentazione, le prove dovrebbero essere adeguatamente imballate, etichettate e conservate in modo sicuro e temporaneo fino all'imballaggio finale e all'invio a una struttura protetta per la conservazione delle prove o al laboratorio criminale. -> I reperti di una scena criminosa durante le fasi di documentazione, prelievo, conservazione ed “impacchettamento” dovrebbero essere raccolti facendo attenzione all’integrità della scena e ad evitare contaminazioni o cambiamenti deleteri. Durante il monitoraggio della scena criminosa e la fase di documentazione i reperti dovrebbero essere impacchettati, etichettati e mantenuti in una “condizione di sicurezza”, fino a che non vengono trasportati in un locale di custodia. Quando si repertano campioni è importante: *mantenere la catena di custodia, *consultare il personale di laboratorio *prendere le opportune precauzioni per evitare contaminazioni ❗ I REPERTI PRELEVATI DEVONO ESSERE POSTI CIASCUNO IN UN DIVERSO CONTENITORE ❗ TUTTO IL MATERIALE IMPIEGATO DEVE ESSERE STERILE ED I PRELIEVI SI DEVONO ESEGUIRE INDOSSANDO GUANTI ED UTILIZZANDO PINZETTE ❗ LE TRACCE UMIDE DEVONO ESSERE ESSICATE E POI PREPARATE PER LA CONSERVAZIONE RACCOGLIERE, CONSERVARE INVENTARIARE, IMPACCHETTARE TRASPORTARE E CONSEGNARE I REPERTI La manipolazione dei reperti biologici è uno dei fattori più importanti dell’investigazione Procedure: Condurre un’attenta e metodica valutazione considerando tutte le possibili tracce biologiche ( fluidi biologici, tracce latenti, tracce evidenti...) procedendo dalla situazione meno “intrusiva” a quella più “intrusiva”, operando una ricerca sistematica per la raccolta delle prove basandosi sulle dimensioni e la localizzazione della scena criminosa. La raccolta progressiva delle prove non deve compromettere le successive operazioni di raccolta. Un campione di DNA diventa contaminato quando DNA proveniente da un’altra fonte (biologica umana o non umana) si mescola ad esso. DNA batterico, non amplifica ma può impedire l’analisi del DNA umano da esaminare. DNA umano cambia i risultati dell’indagine Per questa ragione -> LE TRACCE UMIDE DEVONO ESSERE ESSICATE E POI PREPARATE PER LA CONSERVAZIONE che deve prevedere un ambiente asciutto (contaminazione da DNA batterico) Le persone non dovrebbero fumare, masticare tabacco o gomma americana, usare il telefono o il bagno, mangiare e bere, muovere gli oggetti comprese le armi (a meno che non sia necessario per la sicurezza dei presenti), aprire e chiudere le finestre o le porte, toccare qualsiasi cosa, produrre rifiuti all’interno dei confini della scena criminosa. Indossare guanti evitando di toccare ovunque compreso il proprio corpo, indossare una mascherina a contatto con la bocca, tenere raccolti i propri capelli. Utilizzare materiale pulito e non riciclato. -> (contaminazione da DNA umano) E’ ormai dimostrato che la scena di un crimine è un evento unico. Gli investigatori dovrebbero intervenire sulla scena criminosa come se fosse la loro unica opportunità di recuperare prove. E’ impossibile proporre una procedura che indichi passo dopo passo l’approccio ad ogni situazione, ci sono tuttavia alcuni principi di investigazione fondamentali che dovrebbero essere seguiti in ogni circostanza. TRACCE EMATICHE … SE IL SANGUE È ESSICATO Substrato permeabile -> stoffe, indumenti, tappezzerie, asfalto Substrato non permeabile -> vetri, metalli, pavimenti, pareti, armi Di piccole dimensioni -> si conserva l’intero reperto Di grandi dimensioni -> ritagliare o raschiare la parte macchiata, strofinare con una pezza umida … SE IL SANGUE È LIQUIDO - si aspira con una pipetta - si imbeve un pezzo di stoffa - CONSERVARE A BASSA TEMPERATURA FORMAZIONI PILIFERE - prelevare mediante pinzette - conservare in sacchetto di plastica trasparente se è presente il bulbo a bassa temperatura TRACCE DI SPERMA - repertare gli indumenti e i prelievi eseguiti - asciugare all’aria gli indumenti bagnati - conservare in sacchetto di plastica trasparente a bassa temperatura TRACCE DI SALIVA - prelevare mediante pinzette - conservare in sacchetto di plastica trasparente a bassa temperatura L’IDENTIFICAZIONE PERSONALE L’identificazione personale costituisce uno dei più importanti risvolti applicativi della medicina legale: E’ rivolta all’accertamento dell’identità ed al riconoscimento di una persona vivente o di un cadavere. Richiede necessariamente un approccio multidisciplinare combinato: - Genetica forense - Antropologia forense - Odontologia e radiologia forense Diversi elementi possono essere utilizzati per aiutare nella identificazione di resti umani, quali le caratteristiche scheletriche (sesso, età, statura e di ascendenza), le comparazioni dentali, le impronte digitali, segni particolari (tatuaggi e cicatrici), dispositivi medici e protesi, le caratteristiche del DNA (profilo genetico) e, in misura molto minore, testimonianze e oggetti personali. Sebbene l'analisi del profilo genetico (esame dei polimorfismi del DNA) costituisce oggi un potente mezzo per identificare gli individui, trattandosi di un’analisi di comparazione e che pertanto richiede nel processo di identificazione di una persona, dei campioni di riferimento (della persona o) campioni dei presunti familiari). può essere possibile applicare il test del DNA quando non esistono campioni utili per la comparazione del profilo genetico. In questi casi il processo identificativo richiede un approccio antropologico/odontostomatologico; procedendo attraverso la determinazione della specie, il sesso, l'età, e la razza altezza, connotati, contrassegni e segni occupazionali, e, se necessario, procedere alla analisi merceologica ricostruzione facciale. - DIAGNOSI DI SPECIE Il primo passo nell'identificazione consiste, qualora i resti siano gravemente compromessi, nell'accertamento della natura umana o meno degli stessi. - DETERMINAZIONE del SESSO avviene nel caso di cadaveri anche in avanzato stato di decomposizione ed è possibile stabilirlo in base agli organi sessuali principali riconoscibili alla sezione cadaverica. - DIAGNOSI DI ETA’ si fonda soprattutto sull'osservazione delle caratteristiche morfologiche dei denti e dello scheletro. Dopo i 20 anni, la determinazione dell'età biologica è alquanto difficile. - DIAGNOSI DI STATURA La stima della statura si basa prevalentemente sulla lunghezza delle ossa lunghe degli arti quali il femore, la fibula, la tibia e l'omero tramite equazioni di regressione - DIAGNOSI DI RAZZA Le forme umane principali differiscono per forma ed indice di appiattimento del capello, per colore della cute e distribuzione melaninica, per indice nasale, cefalico orizzontale, faciale morfologico, per variazioni qualitative degli aplotipi HLA. e per numerosi altri caratteri somatici e sierologici il cui confronto e sovrapposizione permette l'individuazione dello stipite razziale. Risulta evidente che tali differenze sono facilmente diagnosticabili in un soggetto vivente o in un cadavere ben conservato, diventando via via sempre più incerte con l’avanzare dei processi di cambiamento che si verificano su un cadavere. -> Analisi del DNA - LA RICOSTRUZIONE FACCIALE si basa sull'ipotetica relazione/corrispondenza tra il volto e il cranio. Il principale problema è quello della valutazione dello spessore dei tessuti molli nei diversi punti del cranio. La prima fase della tecnica vera e propria consiste nel modellare ogni strato muscolare, dal più profondo al più superficiale, fino a raggiungere gli spessori finali, differenti per ogni regione del viso. La ricostruzione viene completata modellando lo strato superficiale tenendo conto del sesso, età e razza. ULTERIORI ELEMENTI -> Utili alla ricostruzione dell’identificazione sono utili anche le informazioni più differenti, che vanno dai caratteri somatici (colore, cute, capelli, iride) ai caratteri somatici di altro tipo, quali la forma dei padiglioni auricolari, connotati del volto e i contrassegni (riscontro di tattuaggi e cicatrici), particolarità odontologiche, deformazioni, esiti fratturativi, protesi, stigmate professionali o voluttuarie. Gli esseri umani sono sempre accompagnati da un certo quantitativo di beni materiali: abiti e quanto in esso contenuto. Le analisi merceologiche possono quindi essere di ausilio alle indagini sui cadaveri di soggetti sconosciuti. LA PATOLOGIA MEDICO-LEGALE Perchè si giustifica una specifica analisi della lesività secondo l’ottica medico-legale (patologia medico-legale)? NATURA DELLA LESIVITA’ ENTITA’ DELLA LESIVITA’ TIPO DI AGENTE LESIVO CHE LA HA PRODOTTA CIRCOSTANZE DEL FATTO TRAUMATISMI MECCANICI CORPI CONTUNDENTI STRUMENTI DA PUNTA STRUMENTI DA TAGLIO STRUMENTI DA PUNTA E TAGLIO STRUMENTI FENDENTI ARMI DA FUOCO LESIONI DA CORPO CONTUNDENTE Corpo contundente: forma ottusa, larga superficie, spigoli, arrotondati (arti, bastoni, pietre, martelli, mazze, sfollagente etc..) -> strumenti utilizzati per la loro forza AZIONE: tangenziale rispetto alla cute (sfregamento)-> porto via la parte superiore dell’epidermide compressione (schiacciamento) trazione (strappamento) = agganciamento alla parte superiore della cute (strappo) LESIONI: escoriazioni ecchimosi ferite lacero contuse ESCORIAZIONI Sono caratterizzate da perdita di sostanza che coinvolge la cute o le mucose. Le escoriazioni sono per lo più causate da sfregamento e strisciamento, alcune volte da compressione (in questo caso ripetono la forma dell’oggetto che le ha determinate). Le escoriazioni superficiali non sanguinano perché non vanno ad interessare le papille dermiche, al massimo si può avere fuoriuscita di linfa. Le escoriazioni profonde sono caratterizzate da fuoriuscita di sangue con formazione di croste. E’ necessario descrivere oltre alle caratteristiche prima ricordate (sede, dimensione, forma) anche la presenza o meno di lembetti epidermici utili per capire da quale parte è giunto il corpo contundente che ha determinato la lesione (direzione della violenza traumatica). Le escoriazioni in caso di maltrattamento e violenza sessuale sono da ricercare anche a livello del collo (strangolamento, strozzamento), orifizi delle vie aeree (soffocamento), o a livello polsi e caviglie (segni da legatura) -> Asportazione traumatica parziale o totale dell’epidermide con messa a nudo del derma I grado (crosta sierosa) II grado (crosta siero-ematica) III grado (crosta ematica) AZIONE: tangenziale di un corpo contundente DIREZIONE DEL MEZZO: lembi epidermici (ferita irregolare) -> tipiche di un soggetto impiccato ECCHIMOSI Lesione determinata dalla rottura dei vasi sanguigni del derma o dei piani sottostanti con fuoriuscita di sangue che, se non può riversarsi all’esterno, infiltra i tessuti circostanti e si raccoglie in spazi preesistenti o in spazi che si creano per scollamento. Possono essere superficiali o profonde. Le prime si presentano sotto forma di macchie dapprima rosso-violacee, di diversa estensione, a margini sfumati, non rilevate sulla cute. Le ecchimosi superficiali in base alla forma e alle dimensioni si suddividono in ematomi (voluminosa raccolta di sangue che si può formare in cavità preesistenti o in cavità neoformate per scollamento di sistemi di fasce), petecchie (piccole raccolte di sangue, con contorni netti, per lo più tondeggianti), soffusioni o suggellazioni (per confluenza di tante piccole ecchimosi, le prime sono poco o nulla rilevate, con contorni irregolari, le seconde sono multiple e fitte ecchimosi puntiformi). Le ecchimosi profonde si formano a causa di grandi traumi che interessano i muscoli o i visceri. Le ecchimosi possono cambiare colore: detta caratteristica non può essere utilizzata per datare la lesione. Di solito la sede di comparsa delle ecchimosi corrisponde a quella dove è stata esercitata la violenza traumatica; talvolta, però, stravasi profondi si rendono superficiali solo qualche tempo dopo e lontano dalla sede in cui è stata applicata la forza. In alcuni casi l’ecchimosi può ripetere la forma dell’oggetto che l’ha determinata (es: morso, afferramento, strozzamento, soffocamento) -> Stravaso di sangue nei tessuti prodotto da un’azione contusiva capace di rompere le pareti vasali senza interrompere i tegumenti MODALITA’ DI PRODUZIONE: compressione decompressione trazione COLORE: I fase – bleu (fino al 4°-6° giorno) II fase – verde (tra il 6° - l’8°giorno) III fase – giallo (tra il 9° - il 12°giorno) -> dipende da : - profondità - intensità - estensione ECCHIMOSI FIGURATA: tende a riprodurre il corpo contundente che l’ha generata (es. pneumatici, “tram line”). FERITE LACERO-CONTUSE Il termine si riferisce ad una lesione caratterizzata da lacerazione della cute, della mucosa o anche di strutture più profonde per compressione violenta che vince il limite di elasticità dei tessuti stessi. Spesso si formano anche per scoppio per aumento della pressione e superamento dell’elasticità della cute (es. cuoio capelluto e regione inguinale) I margini delle lacerazioni sono irregolari, spesso contusi con infiltrazione emorragica, retratti. Possono essere presenti ponti fibrosi tra un margine e l’altro (d.d. con le lesioni da taglio, caratterizzate dall’assenza di ponti fibrosi e dalla presenza invece di codette d’entrata e d’uscita). -> Soluzioni di continuo dei tegumenti prodotte dall’azione di corpi contundenti SCARSA POSSIBILITA’ DI IDENTIFICAZIONE DEL MEZZO CARATTERISTICHE: - forma irregolare (lineari, a lembo, stellare) - estesa perdita di sostanza - irregolarità dei margini (sfrangiati) - bordo ecchimotico - fondo irregolare - scollamento dei margini (sottominato) - divaricazione dei margini - presenza di ponti di tessuto tra i margini (lacinie) FERITE DA PUNTA Le ferite punta hanno generalmente un foro d’ingresso, un tramite e talvolta anche un foro d’uscita. Nelle ferite da punta propria il foro di ingresso non ripete la forma dell’oggetto che l’ha determinata, generalmente è fusiforme ed è presente un orletto escoriativo. L’orifizio d’uscita ha le stesse caratteristiche di quello di ingresso ma manca l’orletto escoriativo. (Es. chiodo) Nelle ferite da punta impropria la ferita d’ingresso è di solito ampia, spesso lacera, ovalare o tondeggiante, con orletto escoriativo molto evidente. (Es. pezzo di letro) -> Strumento da punta: forma conica allungata, sezione ovale o circolare, estremità acuminata TIPICI: aghi, spilli, chiodi, punteruoli, stiletti, fioretti ATIPICI: punte di bastone, cacciaviti -> AZIONE: pressione e divaricamento (cuneo) -> TIPOLOGIA: ferita di entrata, tramite (ferita d’uscita) - percorso dello strumento -> MORFOLOGIA: - prevalenza della profondità forma ellittica, a occhiello, a fessura - dimensioni inferiori al calibro dello strumento-> più piccoli = pelle elastica - orletto escoriato - ferita di egresso a fessura priva di orletto FERITE DA TAGLIO Le ferite da taglio si riconoscono per le seguenti caratteristiche: superficialità margini netti e regolari, talvolta divaricati (es lesioni al collo) assenza di ponti fibrosi presenza di codette: importante la loro descrizione in quanto ci permettono di capire la direzione del colpo: la codetta d’uscita è di norma più lunga di quella d’ingresso (ATT! Inversione in presenza di superfici curvilinee) di norma poco o per nulla infiltrata di sangue anche se sofferta in vita difficile identificare il mezzo -> Strumento da taglio: lama a sezione triangolare provvista di spigolo lineare ed affilato TIPICI: rasoi, bisturi, coltelli, lamette da barba ATIPICI: frammenti di vetro, schegge, fili metallici tesi -> AZIONE: pressione e scorrimento (recisione) -> TIPOLOGIA: ferita lineari, a lembo, amputazioni -> MORFOLOGIA: prevalenza della lunghezza sulla profondità sezione completa dei tessuti a tutti i livelli margini regolari netti assenza di perdita di sostanza angoli acuti codette regolarità e detersione del fondo Ferite da sfregio Ferite da difesa (mani, avambraccio) Ferite da schivamento (alle spalle ed al dorso) Ferite di prova (quando una persona tenta di suicidarsi) Ferite da svenamento -> taglio sulle vene Ferite da sventramento> nello delle viscere Ferite da scannamento -> livello del collo Ferite post-mortali FERITE DA PUNTA E TAGLIO (es. coltello) Nelle ferite da punta e taglio si associano l’azione penetrante della punta con quella recidente della lama. Si riconoscono una ferita di ingresso e un tramite. Le caratteristiche della ferita cutanea determinata da un monotagliente sono le seguenti: forma ad asola o a mandorla. Alle estremità spesso è possibile osservare delle incisure dovute ad un movimento di rotazione della lama sul suo asse prima o durante l’estrazione ; margini netti non contusi; assenza di ponti fibrosi; solitamente assenza di codette -> Strumento da punta e taglio: lama con estremità acuminata e con uno o più spigoli taglienti TIPICI: coltelli, pugnale, spada ATIPICI: scalpelli, forbici, lamine metalliche , schegge di vetro -> AZIONE: penetrante (punta) recidente (taglio) -> TIPOLOGIA: ferita di entrata, tramite (ferita di egresso), da monotagliente, bitagliente (da entrambe le parti), tritagliente. -> MORFOLOGIA: prevalenza della profondità forma ovale, ad occhiello, ellittica, triangolare margini regolari netti angoli acuti codette (direzione obliqua) incisure laterali (movimento di rotazione della mano) presenza di orletto escoriato (incostante) FERITE DA FENDENTE (es. accetta) Sono determinate da strumenti dotti di filo tagliente e di considerevole massa che agiscono per lo più perpendicolarmente. La ferita da fendente: è simile a quella da taglio con margini netti, assenza di ponti fibrosi; non ha codette e i margini possono essere contusi spesso è accompagnata da frattura delle strutture ossee sottostanti FERITE D’ARMA DA FUOCO Strumento da arma da fuoco: congegno atto a lanciare a distanza con grande velocità masse pesanti utilizzando l’energia dei gas sviluppati dall’accensione di sostanze esplosive -> TIPICI: a canna corta (pistole rivoltelle) a canna lunga (fucili) proiettile singolo o proiettili multipli -> EFFETTI LESIVI: - del piano di volata dei gas - della fiamma – AREA DI USTIONE - del fumo – AREA DI AFFUMICATURA - della polvere incombusta - TATUAGGIO dei proiettili -> MORFOLOGIA -> Tramite rettilineo, angolare, curvilineo, a fondo cieco, multiplo -> Foro di ingresso: forma rotonda, margini frastagliati, estroflessi, fuoriuscita di materiale: - dimensioni maggiori del foro di ingresso orletto assente ASFISSIA MECCANICA - STROZZAMENTO Asfissia dovuta alla compressione esercitata sul collo da una o due mani (pressione notevole = impronte -> principio di locard) SEGNI: unghiature ed ecchimosi ASFISSIA MECCANICA - STRANGOLAMENTO Asfissia dovuta alla costrizione del collo da parte di un laccio SEGNI: - solco escoriato contuso - trasversale - continuo - di pari profondità ASFISSIA MECCANICA - IMPICCAMENTO Asfissia dovuta alla compressione del collo data da un laccio messo in tensione dal peso del corpo della vittima SEGNI: - solco escoriato contuso - obliquo - discontinuo - più profondo nel punto opposto al nodo - disposizione delle ipostasi - vitalità del solco (crestoline emorragiche) ASFISSIA MECCANICA - IMPICCAMENTO SEGNI ESTERNI: - fungo schiumoso - cute anserina - distribuzione e colorito delle ipostasi - macerazione cutanea SEGNI INTERNI: - enfisema idroaereo - presenza di liquido nel tubo digerente FORMAZIONE FUNGO SCHIUMOSO: reazione fra liquido annegante e secrezioni mucose delle vie respiratorie, fuoriuscita per spinta del diaframma sollevato dai gas putrefattivi. -> compare dopo qualche ora (6) dall’estrazione dall’acqua LUMINOL E un prodotto chimico che eccita a freddo le molecole contenenti ferro. Va eseguito in ambiente buio. È un accertamento a carattere ripetibile. E comunque scontato che lo si debba trattare come irripetibile in quanto spruzzando un liquido si diluisce la già debole traccia. Le sostanze utilizzate sono pericolose quindi vanno utilizzate idonee strumentazioni di sicurezza. E' un accertamento indicativo. Positività sul: - Tracce ematiche - Ruggine - Candeggina - Detersivi (contengono idrogeno con ioni positivi). La fluorescenza che io ottengo può essere una fluorescenza di un sangue che non c'è più, o è una fluorescenza di un detersivo usato per pulire un sangue -> laboratorio di genetica forense ci da riposte. (Risultato positivo c'è dna analizzabile, se negativo non sarà possibile spiegare se non c'era dna o la quantità era talmente bassa da non poterla determinarla dopo l'utilizzo del luminol. - Sostanza cancerogena. STRUMENTI PER IL RILIEVO E PRELIEVO DELLE TRACCE LATENTI DI SOSPETTA NATURA EMATICA - Kit per l'evidenziazione di tracce ematiche sospette (2 contenitori). - Fotocamera digitale reflex (impostazioni) + cavalletto pesante - Tute, guanti e maschere con filtri al carbonio - Coton fioc BLOODSTAINS PATTERN ANALYSIS ANALISI DELL’ASPETTO DELLE TRACCE Bloodstain Pattern Analysis: costituisce l’analisi della forma, posizione e distribuzione delle tracce ematiche, allo scopo di risalire all’evento fisico che ne ha dato origine. Basandosi sul concetto che le tracce ematiche e quindi il loro aspetto sono determinati dalle forze che le hanno prodotte. La determinazione dell’aspetto delle tracce su una scena criminosa o su dei vestiti, in linea generale, può essere utilizzata per: - Confermare o invalidare teorie concernenti gli eventi e la loro sequenza: -> Posizione della vittima: eretta, seduta, distesa -> Evidenza di lotta. (blood smears, blood trails) - Confermare o invalidare teorie quali: Le macchie presenti sui vestiti di un sospetto sono compatibili con le azioni descritte? Le macchie presenti su una vittima o su una scena delittuosa sono compatibili con quanto descritto da un testimone o dal sospettato? TENSIONE SUPERFICIALE La tensione superficiale mantiene un liquido in tale condizione agendo sulle forze che agiscono tra le molecole del liquido stesso. CATEGORIE DI TRACCE: - TRANSFER BLOODSTAINS Una traccia per trasferimento è creata quando quando una superficie umida o bagnata viene in contatto con un’altra superficie. Un’immagine riconducibile a tutta o ad una parte della superficie originale può essere mantenuta nella superficie trasferita, come ad esempio nel caso di impronte di scarpa o di mano. - PASSIVE BLOODSTAINS Passive Bloodstains sono gocce che si formano a seguito della forza di gravità TIPO DI SUPEFICIE Le tracce di sangue si formano su una grande varietà di substrati come tappeti, legno, vetro, muri, vestiti..... Il tipo di superficie determina la quantità della traccia che si forma, nonché la grandezza e la morfologia della traccia stessa. - PROJECTED BLOODSTAINS Projected bloodstains si formano quando una quantità di liquido ematico è sottoposto all’azione di una forza più grande della forza di gravità. La dimensione, la forma e il numero di macchie dipende soprattutto dall’intensità della forza applicata. Questo tipo di trecce possono essere suddivise in: - arterial spurt/gush - tracce da impatto Arterial Spurt / Gush Bloodstain pattern(s) risultante da sangue che esce da un corpo sotto pressione (per es. da una arteria). Tracce da impatto Bloodstain patterns che si crea quando una quantità di sangue riceve una forza che determina una casuale dispersione di tracce di sangue. Possono essere: - bassa velocità - media velocità - alta velocità DIREZIONE DELLE TRACCE Quando una goccia di sangue scontra una superficie in modo perpendicolare la traccia risultante sarà circolare. La traccia avrà uguale lunghezza e larghezza. La goccia di sangue che incontra una superficie con un angolo minore di 90 gradi avrà una forma allungata o di “goccia”. Il centro che ha formato quelle tracce si trova: Prendendo l'asse più lungo delle tracce ematiche posso congiungere tutti gli assi più lunghi di un gruppo di tracce, per determinare il punto di produzione di quelle tracce, dato dall'intersezione delle assi più lunghi. (Es: pendoli posizionati su tracce con nastro adesivo, chi ha laurea ingegnere, fisico, bpa). Ci sono anche dei programmi di computer "directional Analysis of bloodstain patterns found at crime scenes" che riprendono le tracce trovate su pavimento, muro. —> aiuto per ricostruire tragitto delle tracce. -> IABPA ASSOCIAZIONI: - International Association of Bloodstain Pattern Analysts La IABPA è un'organizzazione di esperti forensi specializzata nel campo dell'analisi dei pattern delle macchie di sangue. - Northwest Bloodstain Pattern Association La North West Bloodstain Pattern Association è una partnership senza scopo di lucro di personale delle forze dell'ordine istituita per promuovere la disciplina forense dell'analisi dei pattern delle macchie di sangue. - Association for Crime Scene Reconstruction L'uso di metodi scientifici, prove fisiche, ragionamento deduttivo e induttivo e le loro interrelazioni per acquisire una conoscenza esplicita della serie di eventi che circondano la commissione di un crimine - Bloodspatter Analysis with Computers INFANTICIDIO - ASPETTI MEDICO LEGALI art. 578 Codice Penale Codice Penale → LIBRO SECONDO - Dei delitti in particolare → Titolo XII - Dei delitti contro la persona (artt. 575-623 bis) → Capo I - Dei delitti contro la vita e l'incolumità individuale La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto, o del feto durante il parto, quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto, è punita con la reclusione da quattro a dodici anni. A coloro che concorrono nel fatto di cui al primo comma si applica la reclusione non inferiore ad anni ventuno. Tuttavia, se essi hanno agito al solo scopo di favorire la madre, la pena può essere diminuita da un terzo a due terzi. -> Non si applicano le aggravanti stabilite dall'articolo 61 del codice penale Questo articolo è stato modificato con la legge 5 agosto 1981, n.442 riconoscendo che un atto così gravemente antisociale quale la soppressione della prole (nascente) poteva avere cause determinanti ben più significative che non l’anacronistica causa d’onore o che dietro quella circostanza attenuante potevano essere individuate altre condizioni personali, familiari, sociali, pur esse capaci di spingere al delitto. In effetti la modificazione dell’art. 578 si è accompagnata all’abrogazione dell’istituto del matrimonio riparatore (art. 544c.p.) e del delitto di abbandono di neonato per causa d’onore (art.592 c.p.) e costituisce quindi un apprezzabile adeguamento della norma alla cultura attuale. Il delitto di infanticidio si realizza con la volontaria soppressione della vita del nato. Indipendentemente dal tempo trascorso dalla nascita e persino per l’uccisione del feto che sta nascendo, vale a dire del prodotto del concepimento vivo quando è iniziato il travaglio del parto. La fatti specie risulta così strutturata: - dalla restrizione della ipotesi incriminatrice alla sola madre; - dal fatto che la madre può divenire soggetto attivo del delitto solo quando le circostanze in cui si verifica il parto, la pongono in condizioni di abbandono morale e materiale che devono essere all’origine di un atto che mai avrebbe commesso; - dalla persistente equiparazione dell’uccisione del neonato immediatamente dopo il parto all’uccisione del feto durante il parto; - immediatamente dopo il parto non significa immediatezza assoluta ma brevissimo o breve intervallo di tempo in cui è ammissibile il perdurare del turbamento della donna dovuto al parto ed alla condizione di abbandono - cagionare immediatamente non significa uccidere immediatamente ma semplicemente porre immediatamente in essere i mezzi idonei a provocare la morte. Autrice del delitto è esclusivamente la madre (identificata con l’espressione “proprio neonato”) la cui decisione cosciente e consapevole della madre (il delitto è dunque doloso) è una condizione fondamentale per la sussistenza del reato, l’elemento psicologico essendo costituito dalla precisa volontà di di sopprimere il feto o il neonato, in rapporto a fattori condizionanti che la legge identificata nelle condizioni di abbandono materiale e morale e non già nella causa d’onore. La condizione di abbandono è stata considerata nel doppio aspetto, materiale e morale. L’uno caratterizzato dalla solitudine fisica o dall’assenza di possibilità concrete di assistenza e aiuto durante lo svolgimento del parto, l’altro dall’assenza di stimolazioni psicologiche idonee a far superare alla donna le difficoltà (personali o sociali, affettive o economiche) sicuramente derivanti dalla nascita del figlio. I due aspetti non possono che ricorrere che congiuntamente essendo impossibile che l’abbandono materiale non si accompagni a quello morale e viceversa. Motivi di discussione può essere dato dalla difficoltà di accertare l’effettiva sussistenza dell’abbandono nei casi in cui questa situazione sia la conseguenza di una soggettiva interpretazione della madre ancorchè la stessa ritenesse di essere materialmente e moralmente abbandonata pur nella realtà avesse disponibilità di assistenza, aiuti... -> L’articolo non esclude la possibilità di una valutazione soggettiva delle condizioni di abbandono e sembra dunque che, esclusa la simulazione di tali condizioni , si faccia riferimento anche a quel tipo di valutazione e non solo alle situazioni d oggettivo abbandono. ->Così come specificato dalla Corte di Cassazione: “la concreta situazione di abbandono, pur rappresentando, un dato concreto e indiscutibile che deve effettivamente sussistere, trattandosi di un elemento del fatto tipico, non deve rivestire carattere di oggettiva assolutezza, in quanto è sufficiente ad integrare la situazione tipica anche la percezione di totale abbandono avvertita dalla donna nell’ambito di una complessa esperienza emotiva e mentale quale quella che accompagna la gravidanza e poi il parto”. QUESTIONI MEDICO-LEGALI Il prodotto del parto è nato vivo o morto? Nel caso è nato vivo qual è la causa della morte? La causa della morte è naturale, accidentale o violenta? Nel caso in cui sia nato vivo e la causa di morte sia stata violenta, con quale mezzo è stata determinata? Nel caso in cui sia nato vivo e la causa di morte sia stata violenta, per quanto tempo è vissuto dopo la nascita? Nel caso di nato morto, la morte è avvenuta prima o durante il parto? Nel caso in cui la morte è avvenuta durante il parto, qual è stata la causa? (naturale, accidentale o violenta) Nel caso di morte intrapartum violenta con quale mezzo è stata determinata e a quando risale? Gli elementi he consentono di accertare se il prodotto del parto è nato vivo o morto sono quelli che derivano dal passaggio delle vita intra uterina a vita autonoma: Dalla cessazione della circolazione per via placentare e dall’inizio di quella autonoma sostenuta dalla piccola e grande circolazione; Dalla cessazione della respirazione per via placentare e dall’inizio di quella polmonare; Dalla cessazione della nutrizione per via placentare e dalla sua sostituzione con quella per via gastroenterica Ciascuno di questi fenomeni causa profonde modificazioni dell’organismo fetale ed attraverso l’accertamento di queste è possibile ottenere la prova dell’avvenuto inizio della vita extra-uterina La dimostrazione tecnica delle avvenute trasformazioni si base sul risultato di accertamenti conosciuti con il nome di docimasie. Le docimasie si dividono in: extrarespiratorie e respiratorie. Le docimasie extrarespiratorie sono relative a carico di vari apparati: - Alimentare - Vascolare (obliterazione del dotto di Botallo) - Ombelicale - Nervo ottico Tuttavia si tratta di fenomeni tardivi rispetto al momento della nascita e quindi scarsamente utili ai fini della valutazione medico legale in ambito giudiziario Di conseguenza sono le docimasie polmonari quelle maggiormente utilizzate per la diagnosi differenziale di nato vivo, mediante l’esame dei polmoni LA PERIZIA Definizione: è il modo in cui i periti consulenti comunicano con l'autorità giudiziaria. Relazione tra magistrato e figura di esperto richiesto per svolgere le indagini. Art. 220 di procedura penale - Oggetto della perizia: La perizia è ammessa quando occorre svolgere indagini o acquisire dati o valutazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, scientifiche o artistiche. -> viene contemplata ipotesi di aver bisogno di una persona con specifiche abilità e risolvere dubbio del giudice in vari aspetti, quando la polizia non è in grado. Salvo quanto previsto ai fini dell'esecuzione della pena o della misura di sicurezza, non sono ammesse perizie per stabilire l’abitualità o la professionalità nel reato, la tendenza a delinquere, il carattere e la personalità dell’imputato e in genere le qualità psichiche indipendenti da cause patologiche. Art. 221 di procedura penale - Nomina del perito Il giudice nomina il perito scegliendolo tra gli iscritti negli appositi albi o tra persone fornite di particolare competenza specifica nella disciplina. -> iscriversi nel tribunale di residenza e dice la sua competenza, il giudice sfoglia e sceglie. Non sempre tutti i tribunali hanno i campi pieni di specialisti e chiede ad altri tribunali. Il giudice affida l'espletamento della perizia a più persone quando le indagini e le valutazioni risultano di notevole complessità, ovvero, richiedono distinte conoscenze in differenti discipline. Il perito ha l'obbligo di prestare il suo ufficio, salvo che ricorra uno dei motivi di astensione previsti dall'art. 36. (Non sa fare attività, conosciamo uno dei soggetti messi a processo, richiamare un altro perito dopo che il precedente ha effettuato attività, perito con precedenti/denunce, se ha fatto il testimone). Art. 223. Astensione e ricusazione del perito Quando esiste un motivo di astensione il perito ha l'obbligo di dichiararlo. Il perito può essere ricusato dalle parti nei casi previsti dall'art. 36. La dichiarazione di astensione o di ricusazione può essere presentata fino a che non siano esaurite le formalità di conferimento dell'incarico e, quando si tratti di motivi sopravvenuti ovvero conosciuti successivamente, prima che il perito abbia dato il proprio parere. Sulla dichiarazione di astensione o di ricusazione decide, con ordinanza, il giudice che ha disposto la perizia. Art.224 di procedura penale - provvedimenti del giudice Il giudice dispone anche di ufficio la perizia con ordinanza motivata, contenente la nomina del perito, la sommaria enunciazione dell'oggetto delle indagini, l'indicazione del giorno, dell'ora e del luogo fissati per la comparizione del perito. Il giudice dispone la citazione del perito e degli opportuni provvedimenti per la comparizione delle persone sottoposte all'esame del perito. Adotta tutti gli altri provvedimenti che si rendono necessari per l’esecuzione delle operazioni peritali. Incarico peritale ad un perito: giudice dovrebbe informarsi relativamente alla nostra disponibilità (se siamo operativi, se idea di bisogno siamo in grado di portare a termine), avvisa le parti coinvolti del perito in tale giorno. Art. 225 di procedura penale - nomina del consulente tecnico Disposta la perizia, il pubblico ministero e le parti private hanno facoltà di nominare propri consulenti tecnici in numero non superiore, per ciascuna parte, a quello dei periti. Le parti private, nei casi e alle condizioni previste dalla legge sul patrocinio statale dei non abbienti, hanno diritto di farsi assistere da un consulente tecnico a spese dello Stato. Non può essere nominato consulente tecnico chi si trova nelle condizioni indicate nell'art.222. -> Consulente di parte/accusa: figura che fa l'interesse della parte per cui è stato chiamato. Hanno segreto istruttorio (violato molto stesso), non sono sotto giuramento. -> Il perito è una figura super-partes e si impegna sotto giuramento. -> C.T.U.: consulente tecnico d’ufficio. Perito del giudice. Art. 226 - conferimento dell'incarico Il giudice presenta al perito gli obblighi e le responsabilità previste dalla legge penale, invitandolo in una dichiarazione. - Mantenere il segreto sulle operazioni peritali - Impegnarsi nello svolgimento dell'incarico - Adempiere al mio ufficio senza altro scopo - Responsabilità morale e giuridica. Il giudice formula i quesiti, sentiti i periti (per mettersi d'accordo per domande e esami da fare), consulenti tecnici, il pubblico ministero e la difesa. Il quesito: è la richiesta del giudice verso il perito rispetto alla sua esigenza di scoprire qualcosa. "Andare fuori quesito" è motivo di nullità della perizia, cioè non usare quelle analisi in quella situazione. Art. 227 - relazione peritale Il perito procede immediatamente ai necessari accertamenti e risponde ai quesiti con parere raccolto nel verbale. Se per complessità dei quesiti, il perito non ritiene di poter dare immediata risposta, può chiedere un termine al giudice. Quando non ritiene di concedere il termine, il giudice provvede alla sostituzione del perito; altrimenti fissa la data, non oltre novanta giorni (anche se poi il tempo non è sempre cosi), nella quale il perito stesso dovrà rispondere ai quesiti e dispone perché ne venga data comunicazione alle parti e ai consulenti tecnici. II C.T.U. stabilisce una data e avvocati e parti di difesa/accusa devono avviarsi per avere eventuali consulenti pronti in quella data, perché il ctu inizierà le analisi. Quando risultano necessari accertamenti di particolare complessità, il termine può essere prorogato dal giudice, su richiesta motivata del perito, anche più volte per periodi non superiori a trenta giorni. In ogni caso, il termine per la risposta ai quesiti, anche se prorogato, non può superare i sei mesi. Qualora sia indispensabile illustrare con note scritte il parere, il perito può chiedere (anche se è automatico ormai) al giudice di essere autorizzato a presentare, nel termine stabilito a norma dei commi 3 e 4, relazione scritta. Art. 228. Attività del perito Il perito procede alle operazioni necessarie per rispondere ai quesiti. A tal fine può essere autorizzato dal giudice a prendere visione degli atti, dei documenti e delle cose prodotti dalle parti dei quali la legge prevede l'acquisizione al fascicolo per il dibattimento. Il perito può essere autorizzato ad assistere all'esame delle parti e all'assunzione di prove, nonché a servirsi di ausiliari di sua fiducia per lo svolgimento di attività materiali non implicanti apprezzamenti e valutazioni. Qualora, ai fini dello svolgimento dell'incarico, il perito richieda notizie all'imputato, alla persona offesa o ad altre persone, gli elementi in tal modo acquisiti possono essere utilizzati solo ai fini dell'accertamento peritale. Quando le operazioni peritali si svolgono senza la presenza del giudice e sorgono questioni relative ai poteri del perito e ai limiti dell'incarico, la decisione è rimessa al giudice, senza che ciò importi sospensione delle operazioni stesse. Art. 229. Comunicazioni relative alle operazioni peritali Il perito indica il giorno, l'ora e il luogo in cui inizierà le operazioni peritali e il giudice ne fa dare atto nel verbale. Della eventuale continuazione delle operazioni peritali il perito da comunicazione senza formalità alle parti presenti. Art. 230. Attività dei consulenti tecnici I consulenti tecnici possono assistere al conferimento dell'incarico al perito e presentare al giudice richieste, osservazioni e riserve, delle quali è fatta menzione nel verbale. Essi possono partecipare alle operazioni peritali, proponendo al perito specifiche indagini e formulando osservazioni e riserve, delle quali deve darsi atto nella relazione. Se sono nominati dopo l'esaurimento delle operazioni peritali, i consulenti tecnici possono esaminare le relazioni e richiedere al giudice di essere autorizzati a esaminare la persona, la cosa e il luogo oggetto della perizia. La nomina dei consulenti tecnici e lo svolgimento della loro attività non può ritardare l'esecuzione della perizia e il compimento delle altre attività processuali. Art. 231. Sostituzione del perito Il perito può essere sostituito se non fornisce il proprio parere nel termine fissato o se la richiesta di proroga non è accolta, ovvero se svolge negligentemente l'incarico affidatogli. Il giudice, sentito il perito, provvede con ordinanza alla sua sostituzione, salvo che il ritardo o l'inadempimento sia dipeso da cause a lui non imputabili. Copia dell'ordinanza è trasmessa all'ordine o al collegio cui appartiene il perito. Il perito sostituito, dopo essere stato citato a comparire per discolparsi, può essere condannato dal giudice al pagamento a favore della cassa delle ammende di una somma da L. 300.000 a L. 3 milioni. Il perito è altresì sostituito quando è accolta la dichiarazione di astensione o di ricusazione. Il perito sostituito deve mettere immediatamente a disposizione del giudice la documentazione e i risultati delle operazioni peritali già compiute. Art. 232. Liquidazione del compenso al perito Il compenso al perito è liquidato con decreto del giudice che ha disposto la perizia, secondo le norme delle leggi speciali. = attività retribuita. - richiesta repertorio: in base ai reperti esaminati richiediamo un tot poi il giudice decide. - Misura pagamenti vacazione: idea di tempo lavorativo speso per fare questa attività, corrispondenti a 4 ore di lavoro a giorno massimo. Se abbiamo effettuato delle spese, prima mettiamo noi, poi si va richiedere risarcimento al ministero di grazia nel tribunale che avete lavorato. Art. 232. Consulenza tecnica fuori dei casi di perizia Quando non è stata disposta perizia, ciascuna parte può nominare, in numero non superiore a due, propri consulenti tecnici. Questi possono esporre al giudice il proprio parere, anche presentando memorie a norma dell'art. 121. Art. 348. Assicurazione delle fonti di prova Fino a quando il pubblico ministero non ha impartito le direttive per lo svolgimento delle indagini, la polizia giudiziaria raccoglie ogni elemento utile alla ricostruzione del fatto e alla individuazione del colpevole. Al fine indicato nel comma 1, procede, fra l’altro: alla ricerca delle cose e delle tracce pertinenti al reato nonchè alla conservazione di esse e dello stato dei luoghi; alla ricerca delle persone in grado di riferire su circostanze rilevanti per la ricostruzione dei fatti; al compimento degli atti indicati negli articoli seguenti. La polizia giudiziaria, quando, di propria iniziativa o a seguito di delega del pubblico ministero, compie atti od operazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, può avvalersi di persone idonee le quali non possono rifiutare la propria opera. L’IDENTIFICAZIONE DELLE TRACCE BIOLOGICHE L’indagine genetica finalizzata all’identificazione personale, presenta analogie o connessioni con attività e operazioni investigative come: le indagini dattiloscopie, balistiche e altre tipologie di accertamenti tecnici o perizie che possono essere disposti nel corso di un procedimento penale. Nonostante le similitudini, l’esecuzione di un test del DNA presenta delle caratteristiche tali da esigere che il legislatore se ne occupi espressamente, dettando specifiche disposizioni. Art. 359. Consulenti tecnici del pubblico ministero Il pubblico ministero, quando procede ad accertamenti, rilievi segnaletici, descrittivi o fotografici e ad ogni altra operazione tecnica per cui sono necessarie specifiche competenze, può nominare e avvalersi di consulenti, che non possono rifiutare la loro opera. Il consulente può essere autorizzato dal pubblico ministero ad assistere a singoli atti di indagine. Bisogna avvertire noi gli avvocati/pm quale esame è ripetibile o meno. Accertamenti ripetibile —> articolo 359 Art. 359. del codice penale - Consulenti tecnici del pubblico ministero: Il pubblico ministero, quando procede ad accertamenti, rilievi segnaletici, descrittivi o fotografici e ad ogni altra operazione tecnica per cui sono necessarie specifiche competenze, può nominare e avvalersi di consulenti, che non possono rifiutare la loro opera. Il consulente può essere autorizzato dal pubblico ministero ad assistere a singoli atti di indagine. Dipende dal tipo di reparto che abbiamo se è ripetibile o irripetibile. - Atopsia: è irripetibile. Può avvenire una riesumazione del cadavere ma non verrà di certo nelle stesse condizioni della prima volta. - Un azione è ripetibile quando è possibile rifare l’attività esattamente con le stesse condizioni della prima. - Indagine ripetibile: esame delle minuzie di un impronta e luminol (anche se rovina leggermente il reperto), esame di campione di sangue che avanza. - Indagine irripetibile: dna (possono dire di mettere in congelatore), esame tossicologico se avviene in giorni diversi. Art. 360. Del codice penale - Accertamenti tecnici non ripetibili: I difensori nonché i consulenti tecnici eventualmente nominati hanno diritto di assistere al conferimento dell'incarico, di partecipare agli accertamenti e di formulare osservazioni e riserve. Qualora, prima del conferimento dell'incarico, la persona sottoposta alle indagini formuli riserva di promuovere incidente probatorio, il pubblico ministero dispone che non si proceda agli accertamenti salvo che questi, se differiti, non possano più essere utilmente compiuti. Incidente probatorio: è la formulazione di una ora che andrebbe in dibattimento in maniera anticipata. Passa da un pm ad un giudice che farà questo tipo di indagine e andrà direttamente nel fascicolo processuale. Non lo posso fare quando le indagine sono irripetibili. Es: acquisizione di testimoni —> interrogata dal consulente e per i minori psicologa con dietro un vetro. Serve per cautelare il suo equilibro, metterla a proprio agio. Situazione dove tutti sono presenti ma scenario diverso da quello processuale. Se il pubblico ministero, malgrado l'espressa riserva formulata dalla persona sottoposta alle indagini e pur non sussistendo le condizioni indicate nell'ultima parte del comma 4, ha ugualmente disposto di procedere agli accertamenti, i relativi risultati non possono essere utilizzati agli effetti del giudizio. Art. 392. Casi Nel corso delle indagini preliminari il pubblico ministero e la persona sottoposta alle indagini possono chiedere al giudice che si proceda con incidente probatorio: a) all'assunzione della testimonianza (di una persona, quando vi è fondato motivo di ritenere che la stessa non potrà essere esaminata nel dibattimento per infermità o altro grave impedimento. b) all’assunzione di una testimonianza quando, per elementi concreti e specifici, vi E fondato motivo di ritenere che la persona sia esposta a violenza, minaccia, offerta o promessa di denaro o di altra utilità affinché, non deponga o deponga il falso. c) all’ esame della persona sottoposta alle indagini su fatti concernenti la responsabilità di altri. d) all’esame delle persone indicate nell'art. 210; e) al confronto tra persone che in altro incidente probatorio o al pubblico ministero hanno reso dichiarazioni discordanti; Nel corso delle indagini preliminari il pubblico ministero e la persona sottoposta alle indagini possono chiedere al giudice che si proceda con incidente probatorio: a una perizia o a un esperimento giudiziale, se la prova riguarda una persona, una cosa o un luogo il cui stato è soggetto a modificazione non evitabile; a una ricognizione, quando particolari ragioni di urgenza non consentono di rinviare l'atto al dibattimento. INDAGINI DI LABORATORIO Tracce per esaminare in laboratorio di genetica forense deve essere biologica e umana. Se è di animale il genetista può fare poco. Per identificare il materiale si mette in campo delle analisi: -> Se è liquido vaginale, liquido seminale, saliva. Si asporta il materiale biologico con strofinamento. -> Profilo genetico= materiale genetico. DIAGNOSI GENERICA (= si cerca il genere del materiale) Identifica il genere del materiale (biologico o meno). —> si ricerca emoglobina (contenuta nei globuli rossi per determinare che sia una macchia di sangue). - SANGUE: cromatografia su carta (immerso nel suo margine inferiore dentro un soluzione con solventi, per capillarità il solvente saliva. Si metteva un pezzettino della traccia in una provetta con dell’acqua che si concentrava depositando piccole goccioline del liquido sulla linea di partenza. E si trascinava salendo parte della traccia. Un volta arrivato quasi alla fine della carta si lasciava asciugare e veniva spruzzato colorante benzidina ed essa reagiva con il gruppo m dell’emoglobina e colorava di blu le tracce con emoglobina umana (si capiva per la loro posizione). - Difficile trovare benzidina perché è cancerogena, quindi utilizzano dentro tubetto striscioline con parte apicale gialla—> in contatto con materiale ematico si scurisce in base alla quantità. DIAGNOSI SPECIFICA Identifica la specie di appartenenza del materiale biologico.—> si fa analisi del dna transfer. - molteplici tecniche usate ma poi superate dalla biologia molecolare. - SANGUE: Si va ad analizzare il dna mitocondriale (organelli all’interno della cellula e che hanno un loro dna, che viene trasmesso solo dalla madre). - Citocromo B (gene): stato mappato per tanti animali, e si è visto che la disposizione delle basi del dna all’interno di questo pezzettino è variabile da una specie all’altra. Tutte le sequenze degli animali sono messi in una barca dati “BLAST” e ha le sequenze dei citocromi B di tutti gli animali. - Se voglio sapere da che animale è una certa traccia: estraggo il dna mitocondriale, vado ad isolare il pezzettino del gene, e stabilisce la sequenza mettendola nella banca dati. CASO ORBITO: Chirurgia psichica nelle Filippine La chirurgia psichica viene eseguita da guaritori nelle isole Filippine. In condizioni primitive, questi praticanti raggiungono lo stomaco delle persone a mani nude. Ne esce sangue e i chirurghi psichici estraggono pezzi di organi alla presenza di paesani e turisti attoniti. Ci sono state delle pubblicazioni, andava molto di moda. Chi voleva andava nelle filippine. Lui è diventato cosi ricco che si è comprato una compagna aerea girando il mondo per operare, fino ad arrivare a Padova. Il programma striscia la notizia aveva invitato perché aveva effettuato degli studi, e il NAS lo aveva già adocchiato. Lui a Padova operò nella stanza di un hotel—> striscia la notizia chiese se poteva avere il materiale che lui estraeva dalle persone per analizzarlo. Lui scappò e tornò nelle filippine. —> Nessuno lo aveva denunciato fino ad un padre che aveva chiesto di aiutare il figlio piccolo con un tumore al cervello. Il figlio è morto dati questi prelievi in pancia. Domanda: materiale biologico umano o animale—> analisi del dna mitocondriale (pari al 99% di budella di maiale). Lui materializzava il tessuto di maiale, non umano. Non venne mai arrestato. IDENTIFICAZIONE DELLE TRACCE DI LIQUIDO SEMINALE Indagine generica e specifica. Metodi per identificarlo: - chimici Fisici (crime scope: illuminare tessuto per evidenziare tracce, hanno delle particolari proteine chiamate fosfatasi le cui molecole eccitate con questa luce UV diventano fluorescenti). È possibile avere dei falsi positivi (la sostanza è presente ma devo fare analisi di certezza) ma non dei falsi negativi. —> meglio avere dei falsi positivi invece di fasi negativi perché i falsi positivi con un analisi confermativa possono essere smentiti, mentre i falsi negativi non capisco data la non fluorescenza la presenza di una traccia. - Test presuntivi: per la rilevazione di liquido seminale. - Test di conferma: per la rivelazione di liquido seminale con “reattivo di florence”, in microscopio. - Enzimatici, Morfologici, Immunologici. - Metodo chimico-immunologico e morfologico comprende l'utilizzo del microscopio IDENTIFICAZIONE DELLE TRACCE DI SALIVA Indagine specifica e generica Per vedere se si tratta di traccia di saliva la vado a cercare con la traccia di una componente “amilasi salivare”. Trovarla con: - Crime scope e poi faccio analisi differenziale per capire se si tratta davvero di un traccia salivare o no. - Sistema homemade: difficile trovare coloranti, metto a contatto con una carta rosa il mio supporto dove penso che ci sia la saliva. L’ amilasi salivare digerisce il colorante localizzando dove è la traccia di saliva. Oppure prelevo pezzo di traccia del substrato e con il test tampone (come covid). - Tecniche d biologia molecolare: analisi RNA, sequenza diversa. Posso determinare il materiale esaminato attraverso il picco. (Analisi rara, solo se i test precedenti non hanno dato risultato). IDENTIFICAZIONE DELLE FORMAZIONI PILIFERI Sono un grosso problema: - Non danno risultati soddisfacenti - Sono diffuse nel sopralluogo. Importante distinguere formazione animale o umana. Crescita di un capello: Il capello cresce, rimane stazionario nella testa di una persona, poi in maniera autonoma cade. La crescita di un Capella dura tra i 2 ai 6 anni. Si dice che nella fase Anage, cioè di crescita: il bulbo ha delle cellule molto attive e in crescita che hanno dna, saldamente ancorato alla testa e per recuperare devo strappare direttamente dal cuoio capelluto. Dopo questa fase: vita verso la morte: il bulbo si restringe, meno irrorato. Fase Teloge: il capello cade. Il dna delle cellule enucleate si trova nel bulbo del capello, non nel fusto perché non c’è dna lì. Il capello ha un midollo che può essere presente a tratti, o assente o in forma continua. Tutti i nostri capelli non hanno lo stesso midollo. Se il capello è strappato si porta dietro la guaina, cioè uno strato di cellule che aiuto ad ancorare il capello al cuoio capelluto, con del dna. Formazione pelifera animale: il midollo del capello è molto più ampio rispetto a quella umana. Usare microscopio a tacche per vedere rapporto tra corteccia e midollo (< 0-3 se è umana) (< 0-5 animale). Joseph Donfack: ha dimostrato che i capelli strappati dalla testa dei morti si forma una banda scura nella parte vicina al bulbo. Poi presenta una variazione nella sua formazione man mano col passare del tempo. IDENTIFICAZIONE DI ALTRO MATERIALE BIOLOGICO (tessuto, denti, sudore, lacrime): - Tessuto: se troviamo un organo la sua morfologia ci può dire se appartiene ad un umano o ad un animale. Poi l’analisi tessutale: prendo pezzo di tessuto ne estraggo i dna e lo metto su BLAST. - Denti: si distingue tranquillamente se è una dentatura di animale o umano. - Sudore, lacrime: non ci sono metodi per esaminare, ma tramite “toccature”, cercare zone dove è possibile trovare una traccia. -> Ma non saprò dire se è dovuto a sudore, lacrime o cellule di deposito o azioni di contatto “transfer”, ma se lo trovo vuol dire che è materiale biologico umano. DIAGNOSI INDIVIDUALE Identifica le caratteristiche genetiche del materiale biologico umano. DNA La prima scoperta della forma del DNA 1953 Watson e Crick: vincita del premio nobel. - Aspettava a Rosaline Franklin ma era morta sul lavoro perché era riuscita a vedere il dna e costruire una macchina raggi x ma usava sostanze radionuclidi si è presa un tumore alle ovaie. - Pauli: aveva ipotizzato l’esistenza di una nuova particella subatomica. = loro misero insieme quello che loro due dicevano. Rosaline Franklin non aveva capito che era dna, loro arrivarono che una molecola formata da una variabilità di solo 4 basi potesse creare una grande variabilità degli esseri umani. - 4 basi: adenina - tanina, guanina - cinosina. Che si dispongono lungo il doppio filamento. - Permette che sia complementare tra i 2 filamenti. Deve essere per forza complementare per fare doppia elica. - La variabilità è data da come le 4 basi si dispongono lungo il filamento. Il dna è all’interno del nucleo delle cellule e quando si organizza all’interno delle cellule si formano i cromosomi. - Citogenetica: studia la forma dei cromosomi, cioè le mappe cromosomiche. Si occupa di verificare che i cromosomi siano del numero perfetto, della forma perfetto e vedere se presentano delle malformazione o modifiche. - Genetica molecolare: studia il dna, pezzi della molecola perché è troppo complicato studiarlo tutto (e non si sa la loro funzione in certi punti). Vedere se cambia qualcosa in un individuo che sta bene e se cambia sequenza di basi. Studio del dna: bisogna estrarlo delle cellule per esaminarlo. 1) ESTRAZIONE DEL DNA: mettere in una forma per analizzarlo. - Se sono uno scienziato/ricercatore per scopi medici: deciderò la modalità più corretta. Prima prendevano 10ml di sangue e la mettevano in una macchina “estrattore automatico”. Possono presentare dei campioni sporchi o contaminati. - Tampone salivare (1/2 tampone) ora con attrezzature più avanzate. La genetica forense deve utilizzare una certa tecnica in base al reperto da analizzare, si devono estrarre tutti a mano. Colonnine o biglie magnetiche dove viene fatto passare il liquido dove c’è col dna, dove si ottiene una soluzione acquosa per scioglierlo. La provetta dove si prende il dna e viene sciolto è da 3,5 cm. Per la pcr le provette usate sono minuscole. Per spostare il liquido si usano le pipette, fisso il volume di liquido che voglio prelevare e metto il puntale del tampone deve essere sterile. È presente un filtro per non contaminare la punta della pipetta e quindi tutte le altre prove. 2) AMPLIFICAZIONE DEL DNA Colui che ha creato una macchina per ampliare automaticamente il dna è Kary Mullis, vinto il nobel. - Ci sono pezzetti di dna da utilizzare che devono essere riprodotti in maniera uguale x più volte in modo da averne quantità sufficiente affinché possano essere analizzati. - A questo scopo utilizziamo l’amplificatore automatico costituito da buchi in cui vanno inserite le provette mentre il vero processo avviene all’interno con le reazioni di amplificazione. - All interno della provetta mettiamo dna sciolto, un liquido detto tampone, enzima taq polimerasi, deossinucleotidi e i primers. (= punto di compatibilità che si attaccano ai filamenti di dna dandomi inizio e fine). Si può sfruttare la temperatura per lavorare su i due filamenti del dna. Variando le temperature: - Prima fase/denaturalizzazione: 90 gradi per dividere due filamenti che compongono l’elica. - Seconda fase/attacco: 50-60 gradi per l’attacco dei primer che servono a definire la lunghezza del filamento che mi interessa riprodurre. - Terza fase/estensione: 72 gradi permette di estendere il filamento costituendo un pezzetto di filamento complementare. - Riproponendo questo ciclo alla fine ottengo materiale che voglio analizzare, quando lo divido in tanti pezzetti per tanti cicli ognuno diventa stampo per l’altro. E quindi il dna si incastrerà solo se lui ritrova una sequenza di basi che sia corrispondente al pezzettino di filamento. - Quando devo dividere un dna tutte le proteine ed enzimi presenti si degradano compresa la dna polimeri che serve per legare le basi tra loro, quando si arriva a 95 gradi anche questa viene resa inattiva mentre la taq polimeri sopravvive. - Una volta amplificato riusciamo a fare l’analisi di qualsiasi profilo genetico analizzando anche le trecce miste e riusciremo anche ad attribuire delle tracce in assenza dei termini diretti di identificazione. Es. posso dimostrare la relazione padre-figlio anche senza avere il padre ma anche solo avendo dei suoi parenti Perché non si studia tuto il dna? - complicato - Non sappiamo a cosa serve certe parti, ma solo la sequenza di base azotate. = quindi si va ad ampliare il dna (fare tante fotocopie) ad un certo pezzo di dna. Grosso problema di prima !!—> non si riesciva ad automatizzarsi e quindi si prendevano dei bagnetti a temperatura diversa e si teneva per tot tempo. Ma Kary Mullis riuscì a realizzarla. Una tecnica di grande utilità per distruggere il materiale biologico è l’ebollizione—> tutti i reagenti venivano denaturati e annientati, ed era un problema per i passaggi successivi. Mullis trovò un enzima (tac polimerasi) che rimaneva stabile a 95 gradi e permette di portare avanti i processi. Questo enzima viene preso da un batterio “termofilus acquaticus” e tutte