Fondamenti Di Politica Economica PDF

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Università degli Studi di Macerata (UNIMC)

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economics political economics economic models

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This document contains an exam paper on the fundamentals of political economics. The paper includes questions and theory discussions on economic concepts like micro and macroeconomi.

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**FONDAMENTI DI POLITICA ECONOMICA: Prova esame 2 domande a risposta aperta (totale)** **Che cos'è la politica economica e dove si colloca all'interno della teoria economica?** **L'economia è una disciplina relativamente recente che nasce alla fine del '700 (Adam Smith), da "una costola della filo...

**FONDAMENTI DI POLITICA ECONOMICA: Prova esame 2 domande a risposta aperta (totale)** **Che cos'è la politica economica e dove si colloca all'interno della teoria economica?** **L'economia è una disciplina relativamente recente che nasce alla fine del '700 (Adam Smith), da "una costola della filosofia" finalizzata a descrivere il funzionamento di un sistema che ragiona attorno a dei concetti "profitto, lavoro, sviluppo". L'economia non è una scienza, in quanto per essere tale dovrebbe essere "testata" empiricamente attraverso prove ripetute ma è una disciplina in continua evoluzione (dibattito fra ragionamenti differenti, visioni che si confrontano); c'è quindi molta comunicazione nell'economia.** **DISTINZIONE FRA ECONOMIA POLITICA E POLITICA ECONOMICA** **Che cos'è l'economia politica? Studia ciò che è, ossia il funzionamento del sistema economico così come si presenta allo studioso, che cerca di produrre delle teorie attraverso l'utilizzo di formule matematiche.** **Che cos'è la politica economica (policy)? Studia ciò che dovrebbe essere, ossia cosa dovrebbero fare le autorità di politica economica (governo, banca centrale) per migliorare lo stato del sistema se ritenuto insoddisfacente in quanto affetto da patologie (disoccupazione, debito pubblico, disavanzo, inflazione).** **MODELLI DI ECONOMIA POLITICA** **Microeconomia, si occupa dell'economia del piccolo, del comportamento cioè del singolo agente (consumatore, imprese, lavoratori) o di singoli mercati.** **Macroeconomia, si occupa dell'economia del grande, dell'intero sistema economico, cioè degli aggregati macroeconomici e degli equilibri di interi sistemi economici.** **I MODELLI MACROECONOMICI (RAGIONAMENTI FONDAMENTALI)** **Rappresentano in modo semplificato i sistemi economici** **Modello keynesiano (a croce/reddito spesa): Evidenzia l'esistenza di una spirale repressiva del sistema. E' necessario l'intervento dello Stato. Rifiuta le teorie liberali in base alle quali si crede che il mercato si autoregoli (laissez faire/ mano invisibile). Il sistema funziona finchè la domanda aggregata è forte, quando questa di affievolisce il sistema economico si inceppa ed è necessario l'intervento dello stato. Il policy maker può rettificare tale situazione attraverso gli strumenti di politica economica che innescano nel sistema un meccanismo positivo.** **Secondo il modello keynesiano il sistema economico è un flusso circolare, cioè esistono degli operatori (imprese, famiglie) tra i quali avvengono degli scambi che hanno natura circolare. Le famiglie cedono alle imprese il fattore LAVORO in cambio di REDDITO da parte delle imprese. Le imprese producono BENI E SERVIZI (materiali e non) destinate alle famiglie. Le famiglie destinano un FLUSSO DI SPESA alle imprese, mentre un altro è destinato a RISPARMIO.** **Le imprese a loro volta necessitano di beni intermedi (materiali e non) per essere consumate internamente nel processo produttivo e di beni di investimento, acquistati da altre imprese. Sono beni che alimentano il capitale. Il capitale è l'insieme dei beni e servizi che servono a produrre nel tempo. L'investimento è un flusso di spesa in beni di investimento. Il flusso di spesa non fa nient'altro che aumentare il capitale. Beni e servizi sono soggetti a deterioramento che in ambito economico prende nome di ammortamento che fa diminuire il valore del bene.** **Quello che compone una parte del PIL è il flusso di investimento: spesa di beni e servizi fatta dalle imprese in un arco di tempo e non lo stock di capitale (l'insieme di beni e servizi che si possiede). Nel PIL è incluso l'ammortamento. L'investimento è lordo quando è incluso l'ammortamento; L'investimento è netto quando è escluso l'ammortamento.** **Richiamo al PIL: Capacità di un sistema economico di generare valore (beni e servizi nuovi) in un certo periodo. E' il valore di tutto quello che è stato prodotto - il valore dei beni e servizi utilizzati per produrre i nuovi servizi: (beni intermedi)🡪 ciò è stato consumato per produrre. E' un aggregato macroeconomico che ci dice se il sistema economico sia in grado di generare valore o meno.** **Manuale di contabilità nazionale: Modello eguale di misurazione del PIL, per gli stati appartenenti alle nazioni unite, che consente di confrontare l'economia dei vari Stati.** **ANALISI DEL SISTEMA ECONOMICO** **Studiare economia dal punto di vista economico significa porre l'attenzione su tre variabili:** **Produzione: Livello di produzione dell'economia (PIL);** **Tasso di disoccupazione: Si riferisce alla proporzione di lavoratori non occupati (che costituiscono risorse inutilizzate) e in cerca di occupazione;** **Tasso di inflazione: Tasso di crescita del prezzo medio dei beni calcolato sulla base del paniere dei beni ISTAT: insieme di beni presi come riferimento per calcolare e monitorare l'andamento dei loro prezzi.** **Che cos'è il prezzo? La moneta è uno strumento per scambiare beni e servizi. Nei mercati i beni e servizi vengono valutati sulla base della moneta. Il problema che segue è quello relativo allo stabilire il prezzo dei beni. Il prezzo proviene dall'incontro fra domanda e offerta. Tanto più cresce la domanda tanto più il prezzo cresce. Tale meccanismo non sempre funziona per via dell'oscillazione nominale dei prezzi. L'oscillazione dei prezzi non fa variare il valore intrinseco delle cose, bensì il potere d'acquisto. E' perciò fondamentale per gli economisti tenere sott'occhio l'inflazione.** **LA PRODUZIONE (o PIL)** **La produzione aggregata PIL è il valore di tutti i beni e servizi nuovi prodotti dal sistema economico in un arco temporale. Valore perché non viene sommata la quantità di beni bensì il loro valore (prezzo x quantità). La produzione è intervallata (i vari settori si utilizzano a vicenda; es: INDUSTRIA: bottiglia di latte utilizza il latte prodotto dall'AGRICOLTURA); L'industria utilizza beni intermedi agricoli per produrre beni industriali. Come si arriva allora al calcolo del pil (valore di beni e servizi nuovi)? Si tiene in considerazione altri due fattori lavoro e capitale =valore aggiunto (NON BENI INTERMEDI) (è il valore aggiuntivo ai beni intermedi distrutti) che riproducono la propria capacità produttiva (es macchinario durata 20/30 anni). Il valore dei beni totale (e non pil) è data dalla somma dai valori intermedi e il valore aggiunto. I beni possono essere utilizzati per scopi produttivi o per scopi finali (dalle famiglie) che costituiscono la domanda finale del bene. La somma dei beni intermedi + domanda finale da il valore totale dei beni (e non pil). Il totale dato dalla somma dai valori intermedi e valore aggiunto eguaglia al totale derivante dalla somma dei beni intermedi e domanda finale. (TAVOLA INPUT OUTPUT). Ma quale è il pil?** **Tale schema permette di calcolare il PIL attraverso diverse metodologie:** - **Produzione totale - totale dei beni intermedi (tutto ciò che è stato distrutto per produrre)= PIL ** - **Che non è nient'altro che la somma dei valori aggiunti (L, K) ---\>se dai 30 lavoro ricevi 30 denaro** - **Il PIL equivale alla somma dei redditi che remunerano i fattori produttivi che hanno partecipato al processo produttivo** - **imposte indirette: Nel sistema economico incide la pubblica amministrazione. Le imposte indirette sono le imposte che la pubblica amministrazione preleva dai processi produttivi, legate all'attività di produzione (irap). Tali imposte si considerano dei redditi.** - **redditi da lavoro** - **reddito da capitale o profitto (quanto riceve l'azienda)** - **Il PIL equivale alla somma della domanda finale perché è il totale del reddito che possiedono le famiglie e che utilizzano per consumare ** - **Crescita della produzione nel tempo** - **Aumento dei prezzi dei beni nel tempo** **Pil reale: Valore dei beni e servizi finali valutati a prezzo base (prezzo di un anno base). Yt= Q x Pb** **E' più importante valutare il Pil reale che il Pil nominale perché, l'effetto prezzo o monetario è neutralizzato nel calcolo. Se il pil cresce, tale crescita dipenderà dalla quantità effettivamente prodotta (sono cresciuti beni e servizi) e non sulla crescita dei prezzi.** **PIL E TASSO DI CRESCITA** **E' importante analizzare l'andamento del PIL, cioè il tasso di crescita (positivo o non)** **Crescita del Pil = (Yt-Yt-1)/Yt-1 : quanto vale la variabile oggi -- quanto valeva la variabile ieri / quanto vale la variabile oggi.** **Se il rapporto è positivo allora si ha espansione;** **Se il rapporto è negativo allora si ha recessione;** **Espansione: Periodo di crescita positiva** **Recessione: Periodo di crescita negativa🡪 Quanto tale indicatore è negativo per due trimestri allora si parla di "Recessione tecnica".** **LA COMPOSIZIONE DEL PIL: Nel modello keynesiano semplice o "a croce" la produzione (pil) deve essere uguale alla domanda aggregata (espressa da tutti gli operatori del sistema). La domanda aggregata è costituita da:** **Y=C+I+G** **Consumo (C): Beni e servizi acquistati dai consumatori** **Investimento (I): Valore dei beni e servizi destinati alla produzione. Beni a fecondità ripetuta.** **Spesa pubblica (G): Beni e servizi acquistati dallo Stato alle imprese. Non include i trasferimenti (contributi dati dallo stato senza contropartita, tali trasferimenti non si traducono nella spesa di beni e servizi ma si limitano ad incentivare determinati comportamenti)** **Il consumo nella Teoria keynesiana è il motore del sistema economico in quanto è il motore della domanda aggregata. Il consumo si compone di due componenti.** - **Consumo di sussistenza: Livello di consumo minimo detto indipendente, in quanto svincolata dal reddito. Il consumo di sussistenza dei vari sistemi economici è relativo. Tanto più l'economia è sottosviluppata tanto più tale consumo è basso, tanto più l'economia è sviluppata tanto più tale livello è alto. ES: Per le economie sviluppate il consumo di sussistenza è la piscina in giardino; per le economie in via di sviluppo potrebbe coincidere con 1 euro al giorno.** - **Propensione marginale al consumo: Livello di consumo che dipende dal reddito (C x y). Come si comportano le famiglie quando utilizzano il reddito per consumare. Tanto più è alta la propensione al consumo, tanto più le famiglie impiegano reddito per consumare. Se tale motore (propensione) si affievolisce, ciò vuol dire che le risorse create vengono solo in parte reimpiegate nel sistema economico (il meccanismo circolatorio dell'economia non ha luogo). Non tutto il reddito viene utilizzato per consumare, una parte è lasciata a risparmio (S).** **C= Co + C1 Y Co\>0, 0\

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