Economia e Management D'impresa PDF

Summary

Questo documento discute i vari approcci allo studio delle imprese, evidenziando l'importanza di considerare l'impresa come un sistema complesso, caratterizzato da interazioni con l'ambiente esterno. Vengono analizzati approcci riduzionistico-analitico, evolutivo e sistemico, sottolineando come l'impresa sia influenzata da fattori umani, economici e tecnologici.

Full Transcript

ECONOMIA E MANAGEMENT D'IMPRESA L'impresa come fenomeno CAPITOLO 1 FENOMENO SOGGETTIVO: il fenomeno soggettivo è quando è posto l'accento sulla componente umana e relazionale, ad esempio sul manager o personaggi che interagiscono con l'impresa come il di...

ECONOMIA E MANAGEMENT D'IMPRESA L'impresa come fenomeno CAPITOLO 1 FENOMENO SOGGETTIVO: il fenomeno soggettivo è quando è posto l'accento sulla componente umana e relazionale, ad esempio sul manager o personaggi che interagiscono con l'impresa come il dipendente, il fornitore... l'organizzazione è vista in una modalità che tende a valorizzarne e specificità individuali. Occuparsi di fenomeni soggetti significa prendere in considerazione organizzazioni complesse, dotati a obiettivi e dotati di componenti relazionali e umane, si crea un'interdipendenza tra obiettivi dell'organizzazione e quelli dei soggetti che la compongono. FENOMENO OGGETTIVO: essa viene "spersonalizzata", resa quantificabile. Quando de-personalizziamo il fenomeno generico e il fenomeno impresa aumentando il principio oggettivo, quindi leggere il fenomeno nella dimensione oggettiva, strutturale, misuratori (esempio: l'impresa va bene/male). L'impresa €.. fenomeno razionale, basata su se stessa, capace di calcolo oggettivo e sottratta al potere dei soggetti esterni. Tale orientamento aspira a ridurre l'arbitrarietà e la variabilità delle componenti rendendole prevedibili, programmabili e controllabili e orientata a misura e quantificare tutto. Il fenomeno oggettivo è cinico, strutturale e si riferisce al concetto di efficienza. Quindi fenomeno misurabile, prescinde dall'etica, della emozioni, è un fenomeno basato sull'efficienza. Che cos'è l'efficienza? La massimizzazione del risultato, quindi a parità di mezzi ottenere il massimo risultato. Che cos'è l'efficacia? L'efficacia invece è il grado di raggiungimento degli obiettivi ↓ preposti. È la capacità di raggiungere l'obiettivo prefissato; l'obiettivo può essere raggiunto in qualsiasi modo, la difficoltà sta nel raggiungere l'obiettivo ma farlo con economicità. FENOMENO INTERATTIVO: l'organizzazione è considerata soggettiva e oggettiva. Una parte della sua relazione è considerata calcolabile; d'altra parte c'è una componente più umana, definita dalla soggettività di individui e gruppi, da obiettivi e logiche non economiche che risultano scarsamente controllabili. Legge l'impresa nella sua complessità, in tutte le sue declinazioni; fatto di uomini, macchine, relazioni, conoscenza, digitalizzazione... tutte le grandezze fisiche e non. Le caratteristiche su cui l'impresa si basa. L'impresa è: Attività economica (fenomeno che attraverso l'eccedenza degli output sugli input si autoalimenta); Un insieme di fattori organizzati; Ha l'obiettivo della produzione e/o lo scambio di beni e servizi. 3 approcci applicati allo studio delle imprese: 1. Approccio riduzionistico-analitico Analitico cioè basato sulla misura della verità, sull'analisi, sulla misurazione. Chiamato anche meccanicistico perchè il classico approccio analitico trova la sua massima espressione nello smontaggio di un motore, di un insieme di componenti. L'approccio analitico scompone il fenomeno in più elementi. Chiamato anche riduzionistico perchè riduce la complessità. Tale approccio è considerato appartenente alle teorie classiche dell'organizzazione. Deve la sua nascita alle idee di Taylor, che ha teorizzato la cosiddetta "organizzazione scientifica del lavoro". I principi di tale impostazione sono rilevabili: nel determinismo, nella scomponibilità (la possibilità di scomporre ogni problema nelle sue parti elementari) e nella sperimentazione. Si capisce quali sono i punti di forza e di debolezza e si arriva a soluzioni. Il pensiero di Taylor viene applicato ed elaborato anche da Fayol che scompone l'impresa e dice che l'impresa è fatta da funzioni direttive/manageriali e le funzioni tecniche; e anche da Weber legge l'impresa attribuendo all'impresa competenze stabili, una gerarchia razionale e una preparazione specialista. 2. Approccio evolutivo Approccio culturale che legge i fenomeni nel loro evolversi nel tempo. L'approccio evolutivo vede l'evoluzione dell'impresa in funzione del tempo. Cerca di individuare quale sono le sue forme tipiche al passare del tempo. Il cambiamento genera modificazioni in termini specifici sull'impresa. Le teorie evolutive possono essere suddivise in due macro categorie. Alcune di esse utilizzano come metafora prevalente quella dell'evoluzione in ambito biologico (analogia biologica) che si regge su due La società concepita come un organismo ampio, che si differenzia al suo interno in organi e funzioni La selezione naturale che selezione le forme più adatte all'ambiente. Altre utilizzano la metafora social (analogia sociale) riconoscendo il cambiamento delle organizzazioni dipendente dall'operare di meccanismi fondati sull'alternarsi di livelli diversi dell'evoluzione sociale. 3. Approccio sistemico Approccio più complesso e complessivo (approccio olistico/multidimensionale). Legge i fenomeni nella loro interezza, nella loro complessità, nella loro multidimensionalità. Si basa sulla visione oggetto di indagine in maniera olistica, andiamo oltre la descrizione dei singoli elementi di un fenomeno. Oltre a smontare il fenomeno nei suoi componenti cerchiamo di riflettere. L'impresa è un sistema. Un sistema è un insieme di elementi. L'approccio sistemico è uguale a quello analitico perchè non si limita a smontare le componenti ma cerchiamo di capire che ogni elemento è parte di un sovra-sistema. L'impresa è orientata verso il perseguimento di obiettivi. È un sistema socio-economico-tecnico-aperto. Socio: fatto da umani. Economico: mosso da fattori economici. Tecnico: ci sono strumenti tecnici, impianti. Aperto: sistema che interagisce con l'esterno ed è caratterizzato da un certo livello di apertura (capacita di apertura e grado di apertura). Il valore complessivo del sistema dovrebbe essere sempre maggiore della mera somma dei valori dei singoli elementi. Un'impresa che funziona sistematicamente bene genera valore e il sistema ha un valore più alto della somma dei singoli elementi (sinergia). Il sistema è un insieme di valori interrelati, interagenti ed è scomponibili in sub sistemi: il sistema impresa contiene il sub-sistema organizzazione, finanza, produzione e ogni sub-sistema si suddivide a sua volta in altri sub-sistemi di livello inferiore. Obiettivi dell'impresa Sopravvivenza Profitto Sviluppo Il mantenimento dello status quo si persegue attraverso la consonanza ottimizzazione delle relazioni con un maggior numero di interlocutori. L'AMBIENTE DI RIFERIMENTO L'ambiente impresa è configurabile come tutto ciò che può direttamente influire sulla sua sopravvivenza o sulla sua crescita. L'ambiente può essere percepito come: Matrice o griglia delle regole del gioco: l'azienda deve attenersi a determinare regole; Matrice delle convenienze e delle opportunità. Tra le opportunità offerte dall'ambiente si annoverano sia le "convenienze dirette" (mercato dei fornitori, della manodopera, del denaro), che le "convenienze indirette" di hardware (infrastrutture) e software (servizi), vale a dire tutte quelle dotazioni di base indispensabili per consentire l'esercizio dell'attività imprenditoriale. Il rapporto impresa-ambiente comprende due livelli di analisi: un ambiente di primo riferimento, espressione con cui si allude ad una determinata area geografico-polita; e un ambiente generale, il cui orizzonte spaziale coincide con lo Stato a cui l'impresa appartiene. Quest'ultimo però non ha confini precostituiti, soprattutto nell'epoca attuale, nella quale la dinamica delle tecnologie informatiche e telematiche, riducono considerevolmente l'importanza ed il significato delle dimensioni spazio-temporali. L'impresa può percepire l'ambiente che la circonda come: Un ambiente competitivo, se fa riferimento all'insieme delle imprese con cui intrattiene relazioni di tipo concorrenziale e/o cooperativo; Un ambiente socio-culturale, se oltre a far riferimento alla cultura con cui è in contatto, essa considera anche tutta una serie di istituzioni diverse dalle imprese; Un ambiente fisico-naturale, inteso come un sistema di risorse costituito sia dall'ambiente fisico, come il paesaggio naturale, sia delle risorse naturali utilizzate dall'attività manifatturiera (es: legatarie prime). In passato, la linea di demarcazione tra impresa e ambiente circostante risultava chiaramente definita e su tale netta delimitazione si fonda il paradigma struttura-condotta-prestazione, secondo il quale la struttura del mercato, e quindi dell'ambiente di primo riferimento, determina la condotta aziendale, la quale, a sua volta, influenza il risultato di gestione. Questo paradigma deriva da una visione "passiva" dell'impresa, Vista come un soggetto economico che adegua il proprio atteggiamento alle condizioni ambientali. Mentre nella situazione attuale le aziende svolgono un ruolo sempre più attivo volto ad influenzare e a fronteggiare l'ambiente con strategie aggressive. L'idea di un'azienda che ha come unica scelta l'adattamento massimo all'ambiente può dirsi ormai superata da una visione secondo la quale essa è in grado di influenzare, prevedere e anticipare alcuni fenomeni ambientali. Si parla di impresa proattiva, in quanto essa deve essere in grado di gestire le conseguenze di eventi che non si sono ancora verificati, e di ambiente di riferimento attivo. L'ambiente in una visione sistemica, racchiude in sé l'impronta per qualche mente realizza la cultura, i valori e gli interessi attraverso azionisti, fornitori, consumatori, sindacati e generale attraverso tutte le relazioni con il mondo socio economico. Se dunque esiste una relazione impresa/ambiente, essa è sicuramente di tipo biunivoco e bidirezionale. L'interazione con l'ambiente esterno comporta dei flussi di ritorno (feedback), se non altro informativi, inerenti all'impatto degli output sull'ambiente esterno, che vengono interiorizzati dall'impresa e possono modificare il comportamento. Il rapporto impresa-ambiente si sviluppa, dunque, in due direzioni: dall'ambiente verso l'impresa e viceversa. Da un lato, l'ambiente influisce sulla vita dell'impresa costituendo la fonte di vincoli, opportunità e minacce; dall'altro, l'impresa stessa delinea i contorni del proprio particolare ambiente, impegnandosi nello sviluppo e nel mantenimento delle relazioni che la legano ad una pluralità di soggetti: clienti, fornitori, finanziatori, prestatori di lavoro... IL SISTEMA IMPRESA E I SUB-SISTEMI AZIENDALI L'impresa è un sistema con obiettivi profit e no profit che eroga beni e servizi, composta da elementi tangibili e intangibili in relazione tra di loro che devono avere ruoli e funzioni diversi per il raggiungimento di uno obiettivo (la sopravvivenza) attraverso l'interazione con l'ambiente di riferimento (mercato finanziario, mercato del lavoro, mercato di sbocco, istituzioni, comunità. Gli obiettivi sono di reputazione e di legittimazione sociale. L'impresa è quindi un'entità aperta agli scambi con l'ambiente esterno, come un sistema in continua interazione con il contesto socioeconomico di riferimento. "È un tutto integrato, un pluralità di parti e di relazioni tra le parti". "Un sistema non è insieme". Ci troviamo di fronte una pluralità degli elementi (intangibili e tangibili); in relazione fra di loro e verso un obiettivo (la sopravvivenza). In linea generale, un sistema è definito come un raggruppamento di elementi tra i quali sono ravvisabili relazioni, collegamenti logici, connessioni. Un sistema è orientato nel caso in cui gli elementi, oltre ad essere relazione abili, sono anche interagenti e finalizzati al perseguimento di una finalità. Gli elementi di un sistema orientato possono essere raggruppati in due categorie, una antecedente e una susseguente in funzione del tempo: input e output. Affinché l'insieme possa essere considerato un sistema, devono ricorrere alcuni condizioni: - La presenza di una pluralità di elementi costitutivi, come l'elemento umano e di mezzi tecnici; - L'interazione e la comunicazione tra le parti; - L'interazione finalizzata al conseguimento degli obiettivi stabiliti. Qualsiasi fenomeno è interpretabile per mezzo dell'analisi: Delle relazioni - interazioni fra i suoi elementi interni Delle relazioni - interazioni del fenomeno con il proprio ambiente esterno di riferimento Relazioni e interazioni=diversi tipi di comunicazione. La teoria dei sistemi ha il suo cardine in alcuni postulati fondamentali: Ogni sistema fa parte di un sistema più vasto, che lo comprende; Ogni sistema comprende in se altri sistemi che gli appartengono; Il valore di un sistema è maggiore della somma dei valori delle singole parti che lo compongono (sinergie) Come sorge un sistema? Le relazioni fra gli elementi di una struttura sono alla base dell'emersione del sistema e del suo conseguimento di un fine (es: sopravvivenza). La struttura è "un insieme di elementi a cui sono segnati ruoli, attività e compiti da svolgere nel rispetto di vincoli e regole". A questo punto creiamo un struttura logica e fisica e poi dobbiamo istituire lo schema organizzativo di massa e lo schema organizzativo definito. Da una struttura logica possiamo avere diversi schemi organizzativi in base alla visone dell'obiettivo da raggiungere. Il sistema esprime una struttura fisica, dotata di componenti fisiche, con uno specifico ruolo, intese come qualificazione di predefinite componenti logiche tra loro interagenti e orientata ad una determinata finalità. Da una determinata struttura fisica possono emergere più sistemi differenti. Non basta creare le relazioni con le componenti ma dobbiamo creare un sistema specifico. TIPI DI SISTEMA Chiuso: come il monopolio. Se l'interscambio è di modesta entità ed i risultati delle azioni compiute ricadono al loro interno; Completamente aperto: le interazioni con l'ambiente esterno sono incontrollate e incondizionate. Come ad esempio wikipedia. Nel caso in cui si riscontri una tendenza all'interscambio con tutto ciò che è loro esterno; Parzialmente aperto: dotato di una "chiusura operazionale", si caratterizza per l'esistenza di una barriera (confine) all'ingresso. LIBRO: Isolati: nel caso di assenza totale di interscambi. Il sistema è adattivo. Tutte le imprese in questo momento storico stanno avendo un comportamento adattivo, come lo hanno quando cambiano i gusti die consumatori. In definitiva, l'impresa si configura come un sistema: Aperto agli scambi con l'ambiente esterno; Orientato al perseguimento di una finalità; Autopoietico, capace cioè di rigenerare le sue componenti e le relazioni tra le stesse; Relazionale, sviluppare relazioni con soggetti esterni; Cognitivo, un sistema cioè che basa la sua sopravvivenza sulla capacita di produrre conoscenza al proprio interno e che utilizza tale conoscenza per produrre valore economico. Con riferimento ai sistemi aperti, la terra ha evidenziato alcune proprietà: TRASFORMAZIONE. Si è in presenza di un ciclo continuo di trasformazione di input in output. I sistemi aperti sono interessati sia da immissioni dall'esterno vero l'interno che da emissioni nel senso contrario: in pratica, gli elementi provenienti dall'ambiente (input) vengono trasformati e rinviati all'esterno come uscite del sistema (output). OMEOSTASI. Un sistema può dirsi omeostatico se nella ricerca costante di condizioni di equilibrio dinamico ovvero relativo, è in grado di assicurare l'equilibrio tra le componenti che cambiano nel tempo. ENTROPIA NEGATIVA. La capacità di sistemi aperti di evolvere verso stati di ordine. (Con il termine entropia si indica un processo, una legge universale di tipo degenerativo che conduce al disordine, alla perdita dei collegamenti, delle relazioni, il disfacimento del sistema). EQUIFINALITÀ. Nei sistemi aperti, in effetti, uno stesso stato finale può essere raggiunto a partire da condizioni iniziali diverse e seguendo percorsi differenti. Viene dunque negata l'esistenza di una one Best Way. DIFFERENZIAZIONE. Fa riferimento alla necessità di passare attraverso sistemi parziali subordinati per pervenire a stati di ordine superiore. Nascono in tal modo i subsistemi che formano il sistema più ampio. INTEGRAZIONE. In base a tali principi, è possibile scomporre l'unità produttivo-decisionale in parti o Sub-sistemi. I subsistemi sono in sostanza percepibili come "porzioni del sistema" e risultano a loro volta scomponibili in ulteriori subsistemi. I rapporti di sovra-sistemi e sotto sistemi sono legati a rapporti di influenza e aspettative. Quindi il sistema, la nostra impresa, ha relazioni e interazioni con una sovra-sistema diretto. L'ecosistema non è altro che l'ambiente che contiene una serie di sistemi in relazione tra di loro. Per sopravvivere un sistema deve interagire con i contesi di riferimento, ma non basta, deve creare delle relazioni di consonanza (compatibilità strutturale tra sistemi, atta a consentire che questi si possano rapportare efficacemente dal punto di vista strutturale) o risonanza (quando oltre ad avere creato un linguaggio comune, c'è anche un obiettivo in comune. Espressione dell'armonia ed efficacia nell'interazione sistemica). Non è detto che per sopravvivere ci debbano essere entrambi. L'impresa si compone di una parte strutturale di carattere logico e fisico. La parte logica è quella legata alle componenti logiche quindi legata ai principi dell'impresa, i compiti, i sistemi sanzionatori.... La struttura fisica invece riguarda macchinari e attrezzature. Questi 2 elementi ci portano ad individuare lo schema organizzativi di massa e lo schema organizzativo definito. La struttura si compone da un piano imprenditoriale fino alla creazione del sistema operativo. Struttura e sistema diventano un passaggio fondamentale. Che governa tutto? L'organo di governo, non sempre è definibile e non sempre è chiaro, potrebbe essere in parte dell'impresa e in parte degli stakeholder rilevanti. L'organi do governo è il cervello del sistema; l'organi decisionale, disegna la dinamica evolutiva del sistema. (Schema spirale) Struttura ampliata= ampliare in termini di capacità di relazione. Questo schema può essere anche visto a ritroso. Dal feedback torno indietro. Quindi si può mettere in discussione l'idea imprenditoriale? Si. La trasformazione da struttura a sistemi passa per una serie di decisioni: Decisioni preliminari: predisposizione sistema organizzativo di massa; scelta delle componenti strutturali; fissazione delle relazioni. Decisioni di governo: si inizino ad individuare e modificare alcuni elementi della struttura specifica e organizzativa. Si inizia a dare una forma alla struttura di massima Decidono operative: utilizzo della struttura; controllo e feedback. LE ATTUALI TENDENZE AMBIENTALI Tutte le imprese tendono a ricercare il costante adeguamento delle proprie strutture produttive alle sempre mutevoli esigenze di mercato. Tuttavia non è possibile elaborare previsioni sufficientemente stabili ed affidabili sugli accadimenti futuri, per questo le scelte strategiche delle imprese sono caratterizzate da un elevato grado di rischio. L'impresa agisce in un ambiente: complesso e incerto. L'incertezza si pone dunque in relazione diretta con il rischio economico. Importante risulta peraltro non sono l'elasticità operativa, ma anche quella strategica (flessibilità), definita come la capacità dell'impresa di adattarsi ai rapidi e incerti mutamenti ambientali. Nella struttura industriale si rileva dunque un bisogno crescente di flessibilità, in termini qualitativi e quantitativi, ai mutamenti che l'ambiente-mercato esprime il livello di domanda. Alcuni elementi notevolmente dinamici, quali la globalizzazione, i fattori demografici e il progresso tecnologico stanno trasformando il panorama competitivo mondiale. Per sopravvivere nel lungo periodo e per conseguire un soddisfacente livello di redditività, occorre che l'impresa si mantenga in uno stato di "equilibrio dinamico". Nel sistema aziendale si assiste all'operare di un insieme di forze interni che interagiscono con quelle provenienti dall'esterno il raggiungimento di un equilibrio che è stato definito dinamico o relativo, in quanto funzione del tempo. (Lo stato di equilibrio relativo è la condizione in base alla quale il sistema per vieni a successive e differenti situazioni di stabilità per effetto del continuo scambio di energia o informazioni o condizionamenti con l'ambiente nel quale è inserito). L'equilibrio che si raggiunge non può peraltro essere quello ottimale perché il sistema resta aperto alle influenze esterne, fonte di potenziale disturbo. L'equilibrio di stato stazionario è soltanto di brevissimo periodo. Il cambiamento costante che si verifica in ambito aziendale genera un processo continuo di adattamento e al contempo di modificazione delle circostanze di mercato, esprimendo così la capacità dell'impresa di auto-generare le proprie forme: in proposito si parla infatti di "morfogenesi autonoma". Si stabilisce in tal modo un'interdipendenza evolutiva tra impresa e ambiente, in quanto le loro rispettive evoluzioni, entrando in rapporto sinergico, forniscono impulso ai processi di trasformazione economico-produttivo aziendale ed ambientale. La struttura aziendale è dunque considerata costante, ma solo protempore e in relazione al mutamento dell'ambiente. Nell'attuale contesto dinamico prevalgono forse scientifiche che premono per il cambiamento, un cambiamento che si configura come la "linfa vitale" di un'impresa destinata ad evolvere in relazione all'ambiente in cui opera è categoricamente "obbligata". Nel mondo ci troviamo sempre più spesso in presenza di tendenze, repentini e talvolta imprevedibili, che comportano mutamenti di grande portata in tutti i campi. Con riferimento alla realtà aziendale, l'evoluzione dell'assetto imprenditoriale evidenzia in molti contesti: l'ambiente aziendale può dirsi complesso per una un rallentamento nei tassi di crescita della domanda; il carattere sempre più frammentario della stessa a fronte dei bisogni sempre più specifici espressi da gruppi omogenei di utenti; un'evoluzione degli stili di vita e quindi nei gusti dei consumatori; la crescente pervasività del progresso scientifico e tecnologico informativo; l'intensificarsi della concorrenza; una nuova dimensione spazio-temporale. In particolare, possiamo pure l'accento su quattro grandi fattori di cambiamento che hanno determinato l'incremento della complessità: La crescente internazionalizzazione dei settori e delle imprese, che ha portato ad un allargamento dell'orizzonte competitivo di questi ultimi appunto si riscontra una diffusa tendenza a svolgere le attività economiche in contesti sempre più ampie; si assiste ad una costante ricerca di nuovi mercati; Lo sviluppo tecnologico sempre più spinto e differenziato, che ha introdotto maggiore flessibilità della produzione, progettazione ed organizzazione dell'impresa; I cambiamenti intervenuti nel rapporto tra domanda e offerta; Le esigenze di ammodernamento e razionalizzazione dei "sistemi paesi", che hanno comportato l'adozione da parte dei paesi più avanzati di regole di governo economico orientate alla stabilità. Internazionalizzazione e globalizzazione hanno dunque contribuito ad incrementare il livello di complessità ambientale. Internazionalizzazione-globalizzazione: entrambi i termini individuano un ampliamento degli orizzonti di riferimento dell'impresa e della competizione e fanno riferimento all'affermarsi di una logica di mercato che prescinde sempre più dai confini nazionali. In particolare: Internazionalizzazione: fenomeno della crescita dell'impresa su mercati esteri, secondo diverse modalità: Mercantile (leggera): esportazione (dirette e indirette) Produttiva (pesante): trasferimento, implementazione di risorse produttive all'estero. Finanziaria. Globalizzazione: può essere interpretata sotto l'aspetto geografico o sistemico: Geografica: si fa riferimento al progressivo allargamento del mercato ad una dimensione unica, unitaria, di un mercato senza confini. Sistemica: individua il comportamento di un'impresa che passa dalla soddisfazione di un bisogno alimentare del cliente al soddisfacimento completo di una certa area di bisogni. Possiamo parlare di impresa globale (vende lo stesso bene in tutto il mondo) o impresa multinazionale (influenza la varietà delle condizioni presenti nei paesi in cui opera, quindi ci si adatta alle necessità dei diversi posti). L'impresa industriale ha risposto alle esigenze socioeconomiche organizzandosi in via via in modo appropriato le situazioni storiche. Diversi sono i modelli organizzativi adottati: organizzazione nazionale; organizzazioni multinazionali; organizzazione internazionale; organizzazione globale; organizzazione transnazionale. L'internazionalizzazione può manifestarsi secondo due diverse fattispecie: L'internazionalizzazione attiva rappresenta il prodotto della capacità di un impresa di operare competitivamente all'esterno del proprio ambiente di riferimento; L'internazionalizzazione passiva si realizza invece nel caso in cui l'impresa subisce la concorrenza di imprese esterne, senza peraltro riuscire ad estendere le proprie vendite nei mercati di queste e/o nel caso di imprese che vengono acquisite da buyer stranieri. L'internazionalizzazione rappresenta oggi una scelta obbligata al fine del mantenimento di adeguati livelli di competitività e di redditività.le aziende di conseguenza devono tentare di conciliare la tendenza al globale con l'operatività locale. L'impresa affronta la complessità ambientale aumentando la varietà e variabilità delle tecnologie adottate, e le forme di organizzazione, dei suoi rapporti con altre imprese. Dalla linea di ragionamento esposta emerge in modo chiaro come le caratteristiche principali che le nuove forme di organizzazione devono possedere sono la flessibilità, intesa come capacità dell'azienda di adattarsi velocemente ed a costi sostenibili alle modificazioni del contesto ambientale, E la capacità di integrare le proprie competenze e attività o quelle di imprese terze allo scopo di rendere operativa la flessibilità stessa. Conseguenze per la gestione d'impresa: Incremento della pressione competitiva in tutti i settori economici (ipercompetizione) Core competitions Confronto con nuovi fornitori, concorrenti e clienti Nuove regole del gioco Aumentano il decentramento e la reticolazione IL CONCETTO DI ENTROPIA Il sistema impresa può essere paragonato ad un sistema di input-output energetico. I sistemi aperti si effettua infatti con l'ambiente uno scambio costante di alimenti materiali ed immateriali, di risorse che costituiscono fonti di energia. L'entropia presente all'interno di un sistema aumenta naturalmente, ponendosi relazione inversa con la qualità di energia disponibile nello stesso. Il termine entropia in ambito aziendalistico, fa riferimento all'esistenza di norme, di routine, di processi standardizzati in cui le procedure sono previste e stabilite ex ante, in sostanza di un ambiente in cui tutto è prevedibile. (Si definisce entropia una grandezza termodinamica che esprime la tendenza dei sistemi chiusi e termicamente isolati a evolvere verso uno stato di equilibrio, appunto termodinamico.) Nei sistemi chiusi l'entropia tende inevitabilmente a massimizzarsi, consentendo di raggiungere uno stato di equilibrio assoluto. Nei sistemi aperti il processo di degrado entropico può e deve essere contrastato mediante importazioni di energia dall'esterno. L'attitudine dei sistemi aperti ad imporre una quantità di energia uguale o superiore a quella distrutta al proprio interno È indicata con il termine di neg-entropia, intesa come la capacità di evolvere verso stati di ordine, di distribuzione non casuale degli elementi. L'azienda dunque, quando riesce a mantenere l'entropia interna ad un livello compatibile con il contesto ambientale, conserva e adatta la sua capacità di sopravvivenza. Il livello di entropia interna può essere mantenuto entro livelli accettabili attraverso una proficua interazione con l'ambiente che consenta la creazione di valore, la riduzione della scarsità delle risorse disponibili ed un aumento delle risorse immateriali cognitive e relazionali. Per l'impresa a produrre valore significa generare continuamente nuove risorse da quelle accumulate, in un processo ricorsivo che continuamente si rigenera. Scendi che creazione di valore e riduzione in pratica sono due concetti fortemente interrelati. Obiettivo dell'impresa deve essere non la minimizzazione del grado di entropia, bensì il controllo della sua entità. L'esistenza di un ragionevole livello di entropia è fisiologica all'evoluzione stessa dell'impresa, la quale, a fronte di importanti cambiamenti ambientali, non può mantenere inalterate le sue caratteristiche nel tempo. L'entropia consente all'azienda di evolvere, di mantenere la sua coerenza con le variabili ambientali, di fare del cambiamento una costante della propria esistenza. Il livello di entropia muta in relazione alle dimensioni dell'impresa, ma dipende piuttosto dall'entità delle relazioni dell'azienda in grado di attivare. Entropia: condizioni di equilibrio. L'entropia deve essere coerente con il contesto interno ed esterno. In ambito aziendale, entropia è da intendersi come la variazione costante dei collegamenti esistenti fra i vari elementi aziendali, come tendenza alla flessibilità, alla variabilità strategica ed operativa, all'interazione costante con l'ambiente, necessaria per la sopravvivenza d'impresa. Entropia negativa: il sistema inizia a modificarsi per effetto di un input come influenze di contesto. È causa da un lato dall'apertura e dall'orientamento e modificano le capacita relazionali e cognitive. Questi fattori influenzano il carattere autopoietico. Secondo la teoria della complessità (o del caos) un sistema adattivo tende a produrre entropia negativa (sintropia), cioè ordine, mediante flussi di scambio di energia e materia che lo attraversano. Se sottoposto ad influenze perturbative si adatta alla nuova situazione mantenendo, fino a che gli è possibile, la propria identità-stato di equilibrio. Gli organi di governo trasducono, cioè dialoga con i contesti di riferimento, quindi con gli stakeholder e crea una condizione di caos perchè gli arrivano numerosi input da questi stakeholder. Successivamente elabora questi dati, espelle qualcosa e il resto va all'equilibrio. Tanto da individuare tra questi stakeholder un dialogo continuo tanto da ritenerli stakeholder rilevanti. La fase entropica entrano n input, si fa una rielaborazione degli input e si arriva ad una condizione di sintropia, cioè di apparente equilibrio. Dobbiamo capire quali sono i processi di governo dell'impresa. La fase entropica è una fase in cui c'è un interruzione degli standard, quindi da relativamente isolati passiamo ad una situazione di caos a cui in una prima fase tutti cercano l'equilibrio e poi si passa ad una condizione di complessità verso un obiettivo comune. Questa condizione è perenne, cioè l'impresa è sempre in questo ciclo. LE RISORSE D'IMPRESA Il patrimonio d'impresa è composto di elementi materiali e di materiali. Le risorse materiali, o tangibili, sono le risorse fisiche, quali terreni, fabbricati, impianti, macchinari, scorte, e quelle finanziarie. Accanto a queste troviamo fattori di natura immateriale. Le risorse immateriali, o intangibili, hanno da sempre costituito fattori critici di successo, sia in quanto fattori materiali specifici (marchi e brevetti), sia con riferimento al complesso di elementi materiali che favoriscono il funzionamento dell'impresa (avviamento). Le risorse sono di varia natura e riconducibile a diversi caratteri dell'impresa. In via generale le risorse immateriali possono essere rappresentate da risorse intangibili di mercato e da risorse specifiche Le risorse di mercato sono definite come fattori utilizzati nella produzione, separabili dal contesto aziendale, trasferibili ad altre aziende. Le risorse immateriali specifiche sono assimilabili al concetto di capacità organizzative, intesi come prodotti generati dall'impresa al fine di accrescere la produttività delle risorse e conferire flessibilità al sistema prodotto o servizio ottenuto. Possiamo individuare due ulteriori categorie generali: Le risorse conoscitive, dirette a fornire soluzioni a specifici problemi operativi. Esse possono essere di tipo statico o di tipo dinamico. Le risorse relazionali, a loro volta comprendenti: - Risorse reputazionali, identificate nel livello di fiducia che si instaura tra l'impresa e di soggetti esterni con i quali essa interagisce. - Risorse relazionali in senso stretto, che indicano la capacità dell'impresa di sviluppare e gestire proficuamente relazioni di varia natura. Esiste una forte connessione tra il concetto di conoscenza, risorse e materiale e quello del valore di impresa. La fonte del valore nel sistema impresa deve infatti essere ricercata non soltanto tra risorse materiali bensì anche tra quelli immateriali, e soprattutto nelle conoscenze. È la loro caratteristica di immaterialità che le rende soggetto a minori imitazioni da parte della concorrenza. CAPITOLO 2 RELAZIONI TRA IMPRESE, SETTORE E DINAMICHE SETTORIALI. 1 COMPLESSITÁ SETTORIALE 2 E RELATIVA EVOLUZIONE > - Sono le imprese a rendere il proprio ambiente complesso. Si è passati da un passivo adeguamento a Forme di CONTROLLO finalizzate a dominarlo e a comprendere i condizionamenti e orientarli a proprio vantaggio, traducendoli in Opportunità. L'IMPRESA È L'ELEMENTO PROPULSIVO Il concetto di settore si è evoluto, quindi sono mutati anche i criteri di individuazione dei suoi confini. prima offerta , fondati sull'omogeneità tra domanda e CRITERI - finalizzati a circoscrivere ORA > adozione di CRITERI FILM CENTERED il settore in funzione di · caratteristiche ritenute + I confini settoriali non sono statici e immodificabili valide dalla singola impresa ↓ · In grado di restringere il Vengono costantemente ridefiniti x vari fattori : campo nell'ambito di immediato riferimento * INNOVAZIONE TECNOLOGICA * PROCESSO Di GLOBALIZZAZIONE Sono le stesse imprese a stabilire i fattori di omogeneità da adottare (in funzione dei cambiamenti tecnologici, produttivi e dei bisogni poco flessibili - Rinunciando a denominatori comuni porta a trascurare gli influssi PARADIGMA STRUTTURA-CONDOTTE PRESTAZIONI - - che le capacità imprenditoriali possono esercitare sulla conforma Analisidinamica Di Settores esigenza x il management zione dei settori. Attraverso quest'ultima il management può disporre di modelli e strumenti idonei e supportare decisioni scomode. E * Individuare variabili dalle quali diffusa nel settore dipende l'incertezza * Determinare l'evoluzione in termini previsionali ModelliDi AnalisiDinamica - consentono di ↑ Costruire scenari efficace ↳ aiutano a prendere decisioni di : Make Or Buy/ Esternalizzazione/ Outsourcing m Contribuire ad orientare le scelte in termini di accordi con altri fattori presenti nel settore. FENOMENO DEL CROSSING BORDER SETTORIALE alcune di mercato appartengono ad settori diversi. aree aree convergenti, pur appartenendo a Queste sono caratterizzate da dinamismo e le fonti di vantaggio competitivo sono scelte in termini di alleanze, progetti di acquisizione e dismissione. 2 2 Il COMPLESSO RAPPORTO TRA IMPRESA E SETTORE In Passato - seguivano un approccio logico, trascurando il comportamento delle singole impresee presupponendo realtà settoriale data. ↳ una Convinzione che le forze concorrenziali potessero determinare la combinazione produttiva + valida e importa sul mercato, il quale avrebbe reso le strutture delle omogenee imprese /attraverso un processo selettival L'IMPRESA E Il SUO SISTEMA Di RELAZIONI T COSTITUISCONO IL CORE DEL CAMBIAMENTO CENTR le concetti Quindi L'IMPRESA RAPPRESENTA UNA CAT Oggi impostazioni attorno. - nuove ruotano a c ~ L'impresa Non È concepibile Come IMPRESA E SISTEMA INDUSTRIALE SONO SPECIFICAZIONI DELLO Una CATEGORIA Astratta Che RESTA ↓ STESSO FENOMENO SEMPRE UGUALE MA SI DIFFERENZIA DI fattore dinamico che c re a continui squilibri nel 20 MUTAMENTO & Aspetto caratteristico della nuova realtà industriale CONTINUO. la analisi richiede il modelli complessi cui passaggio da modelli settoriali omogenei a. 3 DEFINIZIONE Di 2 SETTORE ED EVOLUZIONE DEL CONCETTO I criteri usati in passato erano un tentativo di definizione dell'ambito competitivo svincolato da elementi di omogeneità predefiniti e rivolgono l'attenzione a quei fattori che consentono all'impresa interessata all'analisi di individuare i concorrenti attuali e potenziali. Il problema nella definizione di industria/settore consiste nella possibilità di circoscrivere una porzione del sistema industriale. SETTORE/INDUSTRIA - Insieme omogeneo di unità produttive e decisionali /Porzione circoscritta E Distinta Del Tessuto Industriale) con il fine di considerare i rapporti fra le unità interne secondo una metodologia accreditata e ricca di dettagli. Concetto di settore e funzionale all'individuazione di un nucleo di operatori che presentano caratteristiche comuni che li differenziano rispetto ad altri. PROBLEMA DELLA DELIMITAZIONE DEI CONFINI SETTORIALI E SOLUZIONE E INDIVIDUAZIONE DI UN CRITERIO Di OMOGENEITÀ ↳ per il quale bisogna stabilire IL Criterio Adottato dev'essere funzionale Agli scopi CONOSCITiVi : dei confini ma: tende settore tutte le imprese c h e eccessivamente ampi comporta · 1 Criterio : Fondato sulla domanda a riunire in un unico , il rischio di (accento raggruppare producono una stessa merce sulla capacità dei prodotti/servizi di elementi che difficilmente risentono delle variazioni soddisfare un unico bisogno delimita confini settoriali in base alla similarità dei leccessivamente circoscritti, · 2 Criterio : centrato sull'offerta , i elementi sensibili determinate ↓ a processi produttivi. influenze vengono esclusi dal Critiche settore. ReportPREENSERTEFARPA Esse Zinserisce Nello stesso settore imprese appartenenti a Mercati distanti IL Settore MANUFATTURIERO Merceologico - si individua nel criterio basato sull'offerta ↳ consente di individuare un aggregato d'imprese che producono un bene indifferenziato utilizzando gli stessi materiali il criterio Il settore Economico manufatturiero a configurazione di settore che combina dell'omogeneità di utilizzo ↓ finale o intermedio , dei beni prodotti. Da un por strategico presenta dei vantaggi poiché aggrega tutte le imprese offrendo beni sostituibili. CRITERI FILM-CENTERED (centrati sull'impresa) Secondo questo criterio il settore rappresenta l'insieme delle imprese che una determinata azienda considera sue concorrenti ↳ CAMBIA L'OTTICA CON CUI SI GUARDA AL SETTORE - L'analisi parte dalla singola azienda Fattori da prendere in considerazione in alternativa alle affinità tecnologiche: Concentrazione e frammentazione dell'offerta Lunghezza del ciclo produttivo Concentrazione della domanda e la sua tipologia L'integrazione del ciclo produttivo Canali distributivi La struttura dei costi Ampiezza dell'area commerciale L'importanza della qualità del prodotto Il grado di concorrenza L'importanza dell'innovazione Rilevanza dell'economie di scala L'altezza delle barriere d'entrata L'importanza dei fattori di apprendimento Il tipo di bisogno che il prodotto soddisfa MAGGIOR VANTAGGIO DI QUESTA IMPOSTAZIONE > - ESTREMA FLESSIBILITÀ ↳ permette di considerare di volta in MODELLO DI VOLPATO ⑭ volta fattori diversi, privilegiando gli aspetti significativi Propone di definire il settore come > LUOGO ECONOMICO DATO DALL'INTERSEZIONE DI ALCUNI FONDAMENTALI FATTORI DI OMOGENEITÀ omogeneità = ↳ tipo di bisogno soddisfatto tecnologiche omogeneità di ↳ tipo di tecnologia utilizzata - bisogno soddisfatto # tipo di materiali impiegati ↓ ⑭ tipo di struttura commerciale omogeneità * commerciali Il modello suggerisce una definizione che tende a far coincidere l'ambito del settore con il task enviroment ↓ E l'ambiente competitivo di omogeneità riferimento dell'impresa - nei materiali che vi opera luogo economico in cui si scontrano più forze concorrenziali di CONCETTO DI ARENA COMPETITIVA > - diversa natura ma interagenti tra loro ↓ Porter individua 5 fattori concorrenziali ⑭ Minacce di nuove entrate W Minacce di prodotti o servizi sostitutivi u Potere contrattuale dei fornitori ⑭ Potere contrattuale dei clienti e concorrenti ⑭ Potere dei fornitori più business basati su MODELLO DI ABELL una sola tecnologia Combinazione clienti-funzioni-tecnologie, ricorrendo al concetto di Area Strategica di Affari (ASA) > sottoinsieme del settore e non è sempre in grado di definire le regole del gioco competitivo e l'insieme dei concorrenti FUNZIONI SVOLTE ↑ Gruppi TECNOLOGIE CON > - DiCLIENTi Cui LE FUNZIONI - BUSINESS SONO SVOLTE MOBILITÀ DEI CONFINI SETTORIALI Dal lato dell'offerta comporta che i materiali, i componenti e i processi trovino applicazione in PERVASIVITÀ DELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA ambiti molto distanti 2 PROGRESSIVO BENI DI CONSUMO I La domanda si orienta ATTIVISMO ↓ Prodotti inizialmente considerati verso sistemi che sostitutivi si rivelano complementari utilizzano più tecnologie NUOVE FORME DI in simultanea INTEGRAZIONE PRODUTTIVA Tutto ciò spinge le imprese a NUOVE FORME DI Spinte alla concentrazione o COLLABORAZIONE, sia sul piano commerciale che al decentramento produttivo e progettuale, innescando spinte alterano NUOVE OPPORTUNITA equilibri e confini settoriali. L'utilizzo di parametri oggettivi è sempre meno efficace e non è realistico circoscrivere le imprese ricorrendo all'omogeneità dei beni o delle tecnologie. PROBLEMA DI MOBILITÀ DEI CONFINI IN SENSO STRETTO L'identificazione di un settore ha una validità storicamente determinata, quindi, ogni impresa acquisisce una propria individualità e la dinamica del settore risente delle dinamiche di ciascuna. I Questo comporta l'esigenza di una continua revisione dei criteri di omogeneità con cui stabilire l'appartenenza delle imprese al settore. MODELLI FIRM CENTERED Sono i più appropriati nel delimitare i confini poiché tengono conto del loro dinamismo e restringono il focus sulla singola azienda e sul suo task enviroment. MODELLI DI ANALISI SETTORIALE IL PARADIGMA STRUTTURA - CONDOTTA - PRESTAZIONI (SCP) > - MODELLO CLASSICO In questa impostazione la struttura del settore Le linee continue indicano la sequenza principale inciderebbe sulla condotta delle imprese con Le linee tratteggiate rappresentano la sequenza un'intensità tale da rendere possibile un secondaria, in cui, la performance retroagisce sia collegamento diretto tra struttura e performance. sulla condotta che sulla struttura. Le strategie aziendali assumono una funzione di Le condotte aziendali hanno un ruolo propulsivo e la nesso logico tra struttura e performance. struttura del settore si trasforma da componente esogena ad endogena. CICLO DI VITA DEL SETTORE Il modello presenta una DUPLICE NATURA: Risulta indispensabile per assumere decisioni in materia di marketing e in sede previsionale Si può interpretare come una funzione matematica raggiunto dalla domanda determinatoi > - livello in un istante successivo Il modello fa riferimento al binomio materiale-tecnologia, ovvero, le vendite riferite ai tipi di prodotto. Bisogna quindi considerare che tutti questi binomi costituisce il settore nel suo complesso, poiché omogenei rispetto al bisogno soddisfatto. Il ciclo di vita non può essere utilizzato come strumento di previsione. Le obiezioni sono superabili se le categorie del PLC (Product Life Cycle) vengono trasferite dal prodotto al settore, legandole ai comportamenti tipici dell'offerta. EVOLUZIONE DEL MERCATO DI KOTLER Cristallizzazione - Espansione - Frammentazione - Riconsolidamento - Estinzione Il motore dell'evoluzione è costituito dalla concorrenza e dall'innovazione > strettamente interdipendenti MODELLO CVS (INTRODUZIONE-SVILUPPO-MATURITÀ-DECLINO) INTRODUZIONE Nascita del settore, quindi è popolato da poche imprese che per prime hanno sviluppato tecnologie innovative. Queste imprese sostengono rischi assai elevati a causa delle innumerevoli incertezze relative sia alla domanda che all'area tecnologica. Caratteristiche: alti costi di produzione, mancanza di economie di scala (scarso sfruttamento della capacità produttiva/ridotta dimensione degli impianti), scarsa diffusione delle capacità tecnologiche o di mercato SVILUPPO Notevole incremento dei tassi di crescita dei volumi scambiati, ciò comporta: Aumento capacità produttiva Implementazione di strategie commerciali, distributive e di comunicazione idonee a fronteggiare un mercato in espansione In questa fase di crescita si tende a standardizzare l'offerta in alcune componenti per poter acquisire e mantenere economie legate alla scala produttiva. Le imprese cominciano ad attuare politiche di differenziazione del prodotto, avvicinando le offerte alle esigenze della domanda. MATURITÀ Il settore si assesta su tassi di crescita zero, le opportunità di sviluppo possono registrarsi in alcuni segmenti di domanda, a causa dell'uscita dal mercato di imprese meno efficienti o attraverso forme di sviluppo internazionale. DECLINO Riduzione del livello delle vendite globali che può condurre il settore all'estinzione. Questa fase può avere una durata variabile: Lenta in fase di riduzione delle vendite Repentino e improvviso declino 🔗 L’idea di “coniugare i vantaggi” significa trovare un IL CICLO DI TRASFORMAZIONE DEL SETTORE equilibrio tra questi due approcci. Da un lato, si sfrutta l’universalità e la flessibilità del modello logico-formale, che permette di costruire un quadro teorico applicabile a molte realtà. Dall’altro lato, si incorpora l’attenzione ai dettagli e alle peculiarità proprie dei modelli sostanziali, per non perdere di vista ciò che rende un settore unico. Le variabili che in generale S ALL'INDIVIDUAZIONE Di S FUNZIONALE UNA SUCCESSIONE DI STATI CARATTERISTICI DELLA DOMANDA E DELL'OFFERTA risultano più significative sono: Il grado di diffusione del C - > Consente di effettuare Il settore non è Risultano legati un'analisi settoriale soggetto a a una previsionale cristallizzazione.. precisa combinazione domanda/offerta E consumo relativamente alla domanda potenziale Il grado di segmentazione della domanda -Tampiezza dei confini è soggetta alla prospettiva strateg. Intersecando fra loro le due variabili si ottengono degli stati caratteristici della domanda: CONSUMO Il prodotto è caratterizzato in porzione ristretta della domanda CONSUMO funzione delle esigenze diverse ELITARIO ELITARIO potenziale complessiva ma il rapporto utilità/prezzo ne OMOGENEO SEGMENTATO consente un consumo limitato CONSUMO Il prodotto non presenta particolari Stato di maturità di consumo del CONSUMO caratterizzazioni ed è offerto ad un prezzo bene poiché l'offerta ha esaurito DI MASSA DI MASSA che assicura un consumo allargato per non le forme di differenziazione OMOGENEO SEGMENTATO possibili e le potenzialità della saturare la domanda potenziale domanda sono sature STATI CARATTERISTICI DELL'OFFERTA > la loro individuazione è più complessa poiché il numero di variabili da cui dipendono è numeroso e investe le strutture: concorrenziale, tecnologica e distributiva, inoltre, ciascuna di queste può presentare una variabilità interna elevata. Dà concretezza al settore EVOLUZIONE DEGLI STRUMENTI DI ANALISI SETTORIALE Il termine settore è astratto, quindi necessita dell'individuazione di un DENOMINATORE COMUNE, un elemento di omogeneità in base al quale raggruppare unità che sarebbero distinte tra loro. PROCESSO TERMINALE SISTEMA FILLIERA SETTORIALE SETTORIALE Si tratta dell'insieme degli stadi Indaga l'aspetto prettamente Estende l'analisi alle relazioni esistenti che separano una materia tecnico-produttivo. con operatori che svolgono lavorazioni prima o un semilavorato da un Il presupposto consiste in un settore esterne al processo terminale. prodotto finito, potendo configurato come un'aggregazione di Permette un'aggregazione basata su quest'ultimo essere oggetto di imprese ottenuta ponendo come legami funzionali tra: consumo intermedio o finale. denominatore comune Attività che Tra le direttrici individuate Settore forniscono inputs L'OMOGENEITÀ DEI PRODOTTI risultano rilevanti: manifatturiero operativi e strategici In funzione sia del loro utilizzo che dei TECNOLOGICA materiali utilizzati per produrli. Quindi, la base su cui si costruiscono i La filiera privilegia l'aspetto Risulta quindi possibile una ricostruzione confini del sistema settoriale è il tecnico delle operazioni delle fasi del processo produttivo processo terminale settoriale, per cui vale concatenate tra materia all'inverso (bottom-up) il rapporto di propedeuticità analitica. prima e prodotto finito. In questo caso il concetto di settore ha una finalità Il sistema settoriale ingloba al suo interno il processo terminale e il settore ⑭andprodu MERCEOLOGICO-TECNOLOGICA. manifatturiero merceologico. STRATEGICA Seguendo la direttrice strategica, l'individuazione della filiera si basa sull'individuazione di legami strategici esistenti tra le varie fasi: Coincide con il sistema settoriale quando quest'ultimo è definito secondo un unico processo terminale Se il sistema settoriale è composto da più PT la filiera assume un significato più ampio, in questo caso essa tiene conto sei rapporti verticali tra settori (il sistema settoriale non ne è in grado) Tramite la filiera è possibile anche individuare segmenti strategici che rivelano la maggiore profondità del concetto di filiera rispetto ai modelli di integrazione verticale. Ciò che la rende uno strumento di indagine più efficace è la VERSATILITÀ, la quale permette di estendere la visuale a più settori contemporaneamente. L'ANALISI DINAMICA DI SETTORE E LE SCELTE MANAGERIALI L'impresa cerca di modificare a proprio vantaggio l'ambiente attraverso un'intensa attività di pianificazione strategica. La formulazione di una strategia si compone di due fasi fondamentali: ANALISI INTERNA ANALISI ESTERNA Riguarda la struttura organizzativa e le sue forme. Serve ad individuare i fattori ambientali che Attiene alle situazioni dell'impresa, alle sue risorse, creano minacce ed opportunità e a descrivere al loro impiego e alle sue capacità produttive. possibili scenari futuri. - Utilizzati sempre + spesso Per formulare le strategie le imprese ricorrono a simulazioni o scenari, ovvero, come strumenti di gestione schemi concettuali delle forze che modelleranno il futuro. dell'incertezza e x formulare Questa rappresenta una fase critica poiché serve a definire la strategia aziendale. scelte strategiche I fattori da prendere in considerazione sono di carattere tecnologico, settoriale e generale. Il punto di partenza è rappresentato dalla struttura attuale del settore, di cui viene analizzato ogni elemento per evidenziare le eventuali incertezze che lo riguardano. Gli elementi in questione possono essere classificati come: Costanti: probabilità di cambiamento ridotta Predeterminati: cambiamento prevedibile Incerti: cambiamenti imprevedibili Gli elementi incerti possono derivare da: Incertezze dipendenti (pubblicità televisiva, norme di sicurezza imposte) Incertezze indipendenti (comportamento dei concorrenti) Fattori casuali (costi di energia, ecc) Gli SCENARI sono una fase fondamentale della pianificazione strategica e la loro efficacia dipende dalle informazioni di base sul settore, ovvero, disporre di un'analisi settoriale dinamica (fondamentale nelle attività di management) che permetta di identificare gli elementi di incertezza. Si tratta di scelte che riguardano l'organizzazione verticale o orizzontale del processo produttivo. Filiera e sistema settoriale individuano i segmenti che assumono un valore strategico significativo, inoltre, guidano i decisori aziendali nelle loro scelte in termini di integrazione, decentramento e accordi tra imprese. LA CONVERGENZA SETTORIALE ED IMPRENDITORIALE Il CROSSING-BORDER SETTORIALE indica una serie di relazioni imprenditoriali e settoriali, le quali sono confinanti e interrelate, soprattutto con riferimento ai settori: bancario, assicurativo, della distribuzione al dettaglio e delle telecomunicazioni. Questi settori sono caratterizzati da un elevato grado di dinamismo, quindi, per ottenere vantaggio competitivo sono rilevanti le alleanze, i progetti di acquisizione, di dismissione e le priorità di sviluppo tecnologico. È importante stringere alleanze con le altre imprese, poiché in questo modo possono dotarsi del know-how necessario all'ingresso di altri business. FATTORI CRITICI NELLA CONVERGENZA SETTORIALE: AUMENTATA GLOBALIZZAZIONE DEREGOLAMENTAZIONE SISTEMICA CONCORRENZIALITÀ Riguarda tutti i mercati e i Condizione indispensabile per il realizzarsi Esigenza che le imprese rallentamenti dei tassi di crescita dell'aumento di concorrenzialità. avvertono in misura sempre più della domanda, questo rappresenta In un mercato auto regolamentato, le pressante, ovvero, di non un valido motivo per estendere il imprese possono allargare la propria limitarsi a soddisfare un singolo proprio ambito operativo in settori attività a campi limitrofi senza affrontare bisogno ma assicurare la le cui competenze distintive ostacoli di tipo protezionistico eretti dai soddisfazione dell'insieme dei possono essere reinvestite. governi. bisogni di una catena del valore. PROGRESSIVA Amplia la varietà dei potenziali mercati di riferimento, riducendo le DEMATERIALIZZAZIONE barriere tra i settori, poiché offre maggiori possibilità di intraprendere DELL'OUTPUT D'IMPRESA diverse attività, facilitando l'attuazione di Visione di un'impresa che crea STRATEGIE CROSS-BORDER tra settori affini. valore attraverso la trasformazione di beni fisici affiancata a una visione Questo tipo di imprese opera su mercati diversi per ubicazione che individua le risorse immateriali geografica e specificità tecnica. come fattori critici per la creazione Per questo motivo, la pianificazione strategica dovrà essere orientata di valore e la capacità di alla ricerca e allo sfruttamento delle migliori opportunità. sopravvivenza dell'impresa - Per impresa cross-border si può intendere anche "IMPRESA SENZA CONFINI", ovvero, che attua strategie di globalizzazione. Secondo questa concezione l'impresa è sia transnazionale (globalizzazione geografica) ma riorganizza anche le attività verso settori confinanti e interrelati (globalizzazione sistemica). Insieme di relazioni di tipo imprenditoriale e settoriale: l'imprenditore deve essere in grado di CROSS BORDER stipulare alleanze, relazionarsi con altri imprenditori, per poter acquisire il know-how necessario a interpretare la nuova attività e cercare di soddisfare clienti sempre più esigenti. CONCORRENZA ALLARGATA Si può fare riferimento a quest'ultima mediante l'intersettorialità, ovvero, l'integrazione tra forze concorrenziali operanti in settori diversi Le interrelazioni possono essere relative a: PRODUZIONE (know-how utilizzato in diversi settori) UTILIZZAZIONE COMUNE DI MATERIE PRIME O COMPONENTI COMUNANZA DEI CANALI DISTRIBUTIVI Le tecnologie consentono la diffusione della conoscenza e la ripartizione del rischio legato all'investimento su quest'ultima. Questo rappresenta sia uno stimolo di integrazione tra i vari settori che alla creazione di network finalizzati allo sfruttamento di sinergie comuni. Allo stesso tempo questo fenomeno determina una dematerializzazione della produzione. CARATTERISTICHE UBIQUITÀ REVERSIBILITÀ E - : PRINCIPALI La convergenza imprenditoriale è comprensibile attraverso la costruzione di reti e la decodifica di conoscenza e informazione. ↳ Mette in comunicazione un insieme di unità attraverso un linguaggio specializzato e permette loro una ANALISI SETTORIALE, PANORAMA ECONOMICO, auto-organizzazione tramite l'uso dell'informazione MANAGEMENT Negli anni si è assistito a un'esplosione di varietà di prodotti, mercati, clienti, concorrenti, fornitori ecc., insieme alla velocità di cambiamento, l'instabilità dei mercati, la globalizzazione, la continua messa in discussione dei paradigmi dominanti. La gestione di una tale complessità può avvenire solamente restituendo centralità al ruolo che l'impresa svolge nel generare dinamismo e nel creare la stessa complessità con cui si confronta. CAPITOLO 3 L'EVOLUZIONE DEI PARADIGMI INDUSTRIALI E NUOVI MODELLI D'IMPRESA IL PARADIGMA Lo studio dell'evoluzione che ha interessato il capitalismo industriale si basa sull'impianto metodologico costruito per paradigmi. « Il paradigma è un modello o uno schema accettato, caratterizzato da una costellazione di conclusioni - concetti, valori, tecniche - condivise da una comunità scientifica e utilizzata dalla comunità stessa per definire problemi e soluzioni lecite » Il paradigma serve a sviluppare la scienza normale confrontando le teorie con fatti reali. Si tratta di un METAMODELLO che consiste in un complesso di criteri e logiche interdipendenti nelle sfere dell'organizzazione del management, della motivazione e dell'impiego della tecnologia. Negli studi manageriali, un paradigma è una particolare forma di organizzazione produttiva e sociale. Esso è un momento di transizione che coinvolge tutto il contesto (storico e sociale) delle imprese. Per comprendere l'evoluzione dei modelli di produzione bisogna operare in diversi livelli di astrazione: Modelli operativi: risultato di strategie e scelte della singola impresa Modelli contingenti: definiscono le soluzioni e pratiche ottimali valide per più imprese Ragionare per paradigmi comporta: Attribuire importanza al contesto storico e ambientale in cui le scelte economiche prendono forma Considerare il presente come momento di transizione da un paradigma all'altro Il passaggio da un paradigma ad un altro è il frutto di una serie continua di micro-innovazioni di prodotti e processi Il paradigma é un contesto generale in cui le strategie prendono forma e non rappresenta quindi la causa del cambiamento (non esiste pertanto un rapporto deterministico). Influenza ma non determina le scelte che rimangono soggettive. Il ragionamento paradigmatico si basa su alcuni eventi storici, suddivide i paradigmi industriali rispetto all’introduzione del paradigma fordista: PRE-FORDISMO (antico sistema) FORDISMO (sistema in declino) POST-FORDISMO (sistema nascente) Abbiamo paradigmi pre-fordismo e post-fordismo. l'innovazione della catena di montaggio porta la prima rivoluzione industriale e quindi al periodo fordista. Il paradigma fordista, a causa dell’assenza di determinismo è iniziato a risultare obsoleto. Conseguentemente le imprese non vedono più il mercato assorbire tutta l’offerta poiché la domanda risulta instabile (crisi petrolifera 1970). IL PERIODO PRE-FORDISTA: L'IMPRESA MANUFATTURIERA Si tratta della prima forma di organizzazione della produzione, ovvero il MODELLO ARTIGIANO. Si tratta del primo capitalismo, definito MERCANTILE, situato tra il declino del sistema feudale e la prima rivoluzione industriale. Forma di produzione molto semplice, artigianale, l’imprenditore ha il controllo decisionale totale (figura del mercante-capitalista), manca razionalità organizzativa, non ci sono divisioni ma l’imprenditore controlla tutto il processo terminale (rapporto macchina-imprenditore) in un mercato molto ristretto. Successivamente capisce che la sistematizzazione del proprio agire può portare a risultati economici migliori e maggiori. L’artigiano inizia a diventare mercante-capitalista, poiché commissiona la trasformazione di materia prima in prodotti finiti - capitalismo mercantile. Il lavoratore non vende prodotti finiti ma la sua capacità lavorativa. Colui che agisce economicamente e sistematicamente per ottenere una produzione finalizzata allo scambio di beni e servizi. Da un punto di vista tecnologico, nasce il modello inglese in l'elemento dominante è l'incorporazione della tecnologia moderna in macchine isolate, disgiunte fisicamente e spazialmente tra loro (unità separate dal capitale). CONNESSIONE MACCHINA-IMPRENDITORE-MERCATO La produzione è concepita come manifattura, basata sulla trasformazione fisica delle risorse materiali attraverso il lavoro manipolativo: la manifattura arricchiva di valore i prodotti attraverso processi di trasformazione fisica. I beni sono portatori di valore, incorporano e veicolano conoscenze ed informazioni: Circolano e si accumulano nel sistema attraverso mediazione dei beni materiali. Non si stabilisce un contatto diretto fra chi produce e chi utilizza tale conoscenza. La struttura organizzativa del capitalismo mercantile è caratterizzata da istituzioni liberoscambiste che connettono i singoli operatori attraverso la mediazione del mercato. IL PERIODO FORDISTA: Caratterizzato da: energia elettrica e grandi fabbriche. Frederick Taylor e Henry Ford, tra I teorici principali; Il motore principale è il PROGRESSO TECNICO. - fase del capitalismo organizzato. Collocazione storica: fra gli anni '20 e '70 del secolo scorso anche grazie alla diffusione dell'energia elettrica, che costituisce una fonte di energia decentrabile; Forma di organizzazione della produzione complessa, tipica della large corporation, ossia la grande fabbrica, dove emerge la figura del management, soggetto decisionale diverso dall'imprenditore/proprietario pre-fordista; Motore principale del nuovo paradigma: il processo tecnologico che consente di trasformare le macchine isolate del pre-fordismo in un sistema di macchine molto articolate, differenziate e interconnesse tra loro; Elementi dominanti: la standardizzazione della produzione e l'integrazione verticale > si cerca la crescita. Attraverso la standardizzazione si facilita il processo di produzione, il quale diviene più semplice, richiedendo una preparazione specifica dei lavoratori sempre minore. Si parla di produzione CAPITAL-INTENSIVE, in contrapposizione al metodo artigianale labour-intensive. L'ambiente della large corporation è tendenzialmente stabile e quindi prevedibile; L'OSL - la standardizzazione - la grande dimensione (Bigantismo degli impianti) Large Corporation: grande fabbrica, catene di montaggio e sistema di produzione di massa. Divisione interna fra lavoro operativo e lavoro cognitivo; le conoscenze non possono essere incorporate nei beni ma rimangono localizzate nella struttura imprenditoriale. La divisione esterna comincia a perdere importanza. Si forma un nucleo di sapere "FIRM SPECIFIC" che diventa il cuore della produzione di valore, non trasferibile se non attraverso il contatto diretto tra i membri dell'organizzazione > la conoscenza è centralizzata e irreversibile. Nell’impresa diventa sistema ed emergono nuovi tipi di soggetti decisionali (manager, stakeholder) che diminuiscono parzialmente la soggettività e la "libertà" d'azione dell'imprenditore; Il sapere è firm specific non può essere distribuito mediante incorporazione in beni strumentali; La strategia è fondata sull'internalizzazione, poiché consente elevati livelli di efficienza organizzativa. LE IMPRESE RICERCANO LE ECONOMIE DI SCALA > si intende ogni riduzione del costo medio unitario (di lungo periodo) che si determina l'incremento della produzione, derivante dall’aumento delle dimensioni aziendali, risulta più che proporzionale rispetto all'incremento dei costi determinati da siffatto ampliamento. L'impresa per la prima volta si manifesta come sistema cognitivo, un sistema che basa la sua sopravvivenza sulla capacità di produrre conoscenze al proprio interno e che utilizza la conoscenza prodotta per produrre valore economico. Nel periodo fordista prevalgono forze centripete interessate al mantenimento dello status-quo dei risultati raggiunti. Queste forze puntano alla CAPITALIZZAZIONE DEI SUCCESSI OTTENUTI e ciò può produrre una resistenza al cambiamento e la tendenza ad accentrare tutte le funzioni relative all'attività d'impresa. In questo modo il sistema risulta essere molto costoso, questo perché l'impresa deve coprire un enorme budget di costi generali, i quali sono costituiti principalmente da investimenti in conoscenza, per alimentare l'intelligenza centrale (che deve conoscere, pianificare e decidere). LA CRISI DEL FORDISMO Questa crisi ha inizio nei primi anni 80 a causa di due eventi: SERIE DI SHOCKS CRISI DELLA GRANDE IMPRESA Che hanno investito le economie capitalistiche a La grande corporation manageriale e la struttura partire dalla crisi petrolifera del '73. monocentrica e monolitica vengono messe in dubbio Questi shocks hanno determinato l'interruzione del dall'eccessiva burocratizzazione, dal moltiplicarsi dei grande ciclo economico, complicando le forme di livelli gerarchici e dalla lentezza del processo sviluppo, dimezzando ritmi di crescita, causando decisionale. turbolenze e instabilità nei mercati e dando vita a I costi di organizzazione e la rigidità burocratica nuove forme di competizione. favorivano l'insorgere di oneri di entità superiore. ALTRE TENDENZE AMBIENTALI Fortissime variazioni della domanda (nuovi prodotti e nuove prestazioni), il ciclo di vita dei prodotti si era notevolmente accorciato e le tecnologie flessibili riducevano i costi sui piccoli lotti. CONTROLLARE TUTTO > idea perdente, perché i tempi di reazione sono troppo lenti a causa dell'eccessiva burocratizzazione. La costituzione delle piccole imprese appare come un trend consolidato in quanto vi è l'idea che abbiano una funzione economica progressiva in grado di produrre beni più sofisticati, variati e innovativi. Sul piano delle risorse umane la forza lavoro risulta essere più professionalizzata e qualificata. Le grandi imprese riducono il numero di occupati, si rivolgono alla sub-fornitura decentrando le attività di manutenzione, design e engeneering del prodotto. Emerge l'ECONOMIA DELLA FLESSIBILITÀ che influisce sui criteri di gestione (efficacia ed efficienza). EFFICACIA > adeguamento della risposta al mercato EFFICIENZA > periodo che intercorre tra l'esplicitazione del bisogno nel mercato e la consegna del prodotto/servizio al cliente L'importanza viene attribuita alla COSTUMER SATISFACTION e alla centralità del cliente nelle decisioni aziendali INVERSIONE DI TENDENZA > anni '90, in quasi tutti i paesi industrializzati viene ricostituito un quadro di certezza e stabilità grazie al rientro dell'inflazione e della stabilizzazione del ciclo economico. Vi sono molte acquisizioni, fusioni e concentrazioni che impediscono l'estinzione della large corporation. Questo ritorno della grande impresa è comunque accompagnato dalla ristrutturazione dei modelli organizzativi. Le piccole imprese instaurano collaborazioni (joint ventures). Si inizia a varcare la soglia del CAPITALISMO EVOLUTIVO IL POST-FORDISMO Inizia la transizione verso un altro sistema produttivo, avviene una correzione di rotta rispetto ai principi della produzione di massa. L'organizzazione cerca di combinare i vantaggi del mercato con quelli della gerarchia. Fioriscono cooperazioni e reti, si sviluppano decentramento e deverticalizzazione nelle organizzazioni, praticando una quasi-gerarchia e un quasi-mercato. Si assiste a una transizione dal secondo al terzo paradigma (non ha ancora assunto una forma compiuta). Si possono evidenziare tre punti principali: Si 1 L'INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA E IL 2 ESISTENZA DI UNA TECNOLOGIA COINVOLGIMENTO DEL LAVORO UMANO VINCOLANTE SUL PIANO INTELLIGENTE E RESPONSABILE ORGANIZZATIVO E DI LAY-OUT 3 SUPERAMENTO DEL DISACCOPPIAMENTO TRA PRODUZIONE E MERCATO Non è più possibile semplificare l'ambiente al punto di controllare gli eventi e le scelte, inizia quindi a prendere corpo una sorta di SINCRONISMO ADATTIVO > basato sulla capacità tecnica e sociale di offrire una risposta flessibile alla variabilità del mercato Nell'impresa post-fordista si attua una strategia opposta nel controllare l'incertezza: si punta sul controllo ambientale del sistema logistico e delle risorse umane, non più sulla ridondanza delle risorse materiali. Questo passaggio comporta anche un'evoluzione del sistema cognitivo > nel fordismo si attuava una completa separazione del lavoro operativo da quello cognitivo. Il nuovo paradigma si caratterizza invece per l'intensificazione e l'estensione della divisione del lavoro cognitivo su due fronti: FRONTE INTERNO > ricorrendo all'intelligenza diffusa dei lavoratori operativi nella linea o nella rete di vendita, riducendo o differenziando le competenze dello staff tecnico e manageriale. FRONTE ESTERNO > la divisione del lavoro si è estesa fino a comprendere imprese diverse, la deverticalizzazione dei cicli produttivi, l'esternalizzazione di funzioni specialistiche e la costruzione di reti di scala globale sotto tutte le espressioni di tale fenomeno. L'ESIGENZA DI UN FORDISMO FLESSIBILE. DALL'IMPRESA SNELLA ALLE IMPRESE VIRTUALI Questo fordismo flessibile è basato su una strategia produttiva focalizzata su prodotti semi standardizzati, tarati su nuove dinamiche della domanda dei mercati mondiali. 3 Fattori che hanno scosso l'ambiente economico negli ultimi anni: Le imprese necessita di un nuovo Introduzione continua di innovazioni di prodotto e di processo assetto organizzativo che permetta Riduzio

Use Quizgecko on...
Browser
Browser