Tesi Prova Orale Concorso Maresciallo Guardia di Finanza PDF

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This document is a study guide or educational material on international organizations, specifically focusing on the WTO, EFTA, and OSCE. It explores their functions, structures, and the roles they play promoting trade, security, and cooperation in Europe. It also includes a brief overview of the Council of Europe.

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TESI PROVA ORALE CONCORSO MARESCIALLO GUARDIA DI FINANZA Storia 152 pag. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-...

TESI PROVA ORALE CONCORSO MARESCIALLO GUARDIA DI FINANZA Storia 152 pag. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) EDUCAZIONE CIVICA: W.T.O. ED E.F.T.A. La World Trade Organization, abbreviata WTO (in italiano l’Organizzazione mondiale del commercio, abbreviata in OMC), è un’organizzazione internazionale creata nel 1995, con sede a Ginevra in Svizzera, allo scopo di supervisionare numerosi accordi commerciali tra gli stati membri. Vi aderiscono circa 160 Paesi e altri oltre 20 paesi stanno negoziando l’adesione all’Organizzazione comprendendo così oltre il 97% del commercio mondiale di beni e servizi. L’obiettivo generale dell’OMC è l’abolizione o la riduzione delle barriere tariffarie al commercio internazionale. Oggetto della normativa dell’OMC non sono solo i beni commerciali, ma anche i servizi e le proprietà intellettuali. L’OMC rappresenta un meccanismo di tutela degli accordi sviluppati tra gli Stati membri. Nel caso in cui dovesse riscontrare che una misura nazionale viola gli accordi, infatti, l’OMC, pur non avendo potere esecutivo, deve raccomandare che la misura sia resa compatibile con gli accordi e deve vigilare affinché siano rispettate le sue raccomandazioni. Tale esigenza riflette il fatto che la maggioranza dei membri dell’OMC è composta oggi da paesi scarsamente sviluppati, per i quali il commercio internazionale rappresenta la possibile via d’uscita da una condizione di povertà. Tuttavia, a causa delle profonde divergenze, gli accodi commerciali tra i paesi membri industrializzati (Unione Europea, Stati Uniti e Giappone) e paesi membri emergenti e in via di sviluppo (Brasile, India, Cina, Sudafrica…) sono ancora in fase di sviluppo e contrattazione. Le funzioni dell’OMC sono le seguenti: - favorisce l’attuazione, l’amministrazione e il funzionamento degli accordi commerciali - fornisce un contesto nel cui ambito si possono svolgere negoziati tra i suoi membri - può fungere da arbitro per l’applicazione dei risultati di tali negoziati. - amministra l’intesa sulle norme e sulle procedure che disciplinano la risoluzione delle controversie. Le 2 funzioni principali dell’OMC possono dunque essere identificate nelle seguenti: - Quella di forum negoziale per la discussione sulla normativa del commercio internazionale - Quella di organismo per la risoluzione delle dispute internazionali sul commercio L’OMC presenta la seguente struttura organizzativa: - una Conferenza ministeriale: composta da rappresentanti di tutti gli stati membri dell'OMC, svolge le funzioni dell'OMC ed è abilitata a prendere decisioni in relazione a tutti gli aspetti contemplati negli accordi commerciali multilaterali sottoscritti. - un Consiglio generale, composto anch'esso dai rappresentanti di tutti gli stati membri, si riunisce ogniqualvolta sia necessario esercitare le funzioni dell'organo di conciliazione per la risoluzione delle controversie nonché quelle dell'organo di esame delle politiche commerciali. - 3 Consigli che operano sotto l'indirizzo del Consiglio generale, e si riuniscono ogniqualvolta sia necessario per esercitare le loro funzioni. La partecipazione a tali Consigli è aperta ai rappresentanti di tutti i paesi membri.  Consiglio per gli scambi di merci, che sovrintende al funzionamento degli accordi relativi allo scambio di merci  Consiglio per gli scambi di servizi, che sovrintende al funzionamento degli accodi sugli scambi di servizi  Consiglio per gli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio. - Un Segretariato, diretto da un Direttore generale. - Un Direttore Generale, il quale è responsabile dell’amministrazione dell’organizzazione. Le decisioni politiche sono però prese dai rappresentanti degli stati membri (tramite le Conferenze ministeriali o il Consiglio generale). Attualmente la carica è rivestita dall’economista nigeriana Ngozi Okonjo. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) L’Associazione europea di libero scambio (in italiano AELS. In inglese EFTA: European Free Trade Association) è un’organizzazione tra stati che promuove il libero scambio e l’integrazione economica tra gli stati membri. Ha sede a Ginevra, in Svizzera. Fu fondata nel 1960 come alternativa per gli Stati europei che non intendevano entrare nella Comunità Economica Europea (poi divenuta Unione Europea). All’A.E.L.S. aderirono nel 1960: Austria, Danimarca, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera, Regno Unito. Successivamente si unirono Finlandia, Islanda, Liechtenstein. Tuttavia, successivamente, Danimarca, Regno Unito, Portogallo, Austria, Finlandia e Svezia decisero però di lasciare l’Associazione, preferendole la CEE (che nel frattempo aveva preso il nome di UE – Unione europea). L’AELS è attualmente costituita da 4 Stati, nessuno dei quali fa parte dell’UE: Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera. Lo scopo dell’associazione è la soppressione delle imposte doganali sull’import-export e la promozione degli scambi commerciali fra gli stati membri. Gli Stati dell’AELS hanno stipulato specifici accordi di libero scambio con numerosi paesi nel mondo: nel corso degli anni sono state definite relazioni con numerosi Paesi del resto dell’Europa, ma anche con Stati americani e del bacino mediterraneo. L’AELS aderisce allo Spazio economico europeo sin dal 1992. Il mercato AELS e quello dell’Unione Europea, a seguito di un accordo del 1994, è riunito in un unico “mercato interno”, di cui fanno parte gli stati membri dello Spazio economico europeo e quelli dell’Unione Europea. La Svizzera è l’unico paese ad aver deciso, a seguito di referendum popolare (1992), di non entrare a far parte dello spazio economico europeo ed è quindi l’unico stato AELS a non far parte del “mercato interno”. Negli anni successivi ha negoziato specifici accordi con l’Unione Europea. La struttura dell’AELS è così composta: - Consiglio dell’AELS, che la governa; - Segretariato AELS; - l’Autorità per la Sorveglianza; - la Corte AELS. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) EDUCAZIONE CIVICA: L’O.S.C.E. L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) è la più grande organizzazione intergovernativa di sicurezza per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa. Conta, attualmente, 57 paesi membri. L’OSCE nasce nel 1995 come evoluzione della Conferenza sulla sicurezza e sulla cooperazione in Europa (CSCE). L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa è dotata di organi permanenti per lo svolgimento delle proprie attività:  un segretariato (con sede a Vienna)  un centro per la risoluzione delle controversie legali (con sede a Vienna)  un ufficio per i controlli elettorali (con sede a Varsavia) L'OSCE ha come obiettivo il mantenimento della pace e della sicurezza in Europa, tramite: - l’assenza di conflitti armati - la difesa dei diritti dell'uomo - lo sviluppo di strutture democratiche stabili all'interno degli Stati - lo sviluppo economico e sociale ed uno sfruttamento sostenibile delle risorse. A differenza di altre organizzazioni internazionali, l’OSCE non gode di personalità giuridica, poiché non è stata creata a seguito della ratifica di un documento giuridicamente rilevante. Per questo motivo, l’OSCE ha cercato di costruire la propria personalità giuridica tramite accordi bilaterali tra l’Organizzazione e gli Stati membri. Ad oggi, questi accordi sono stati raggiunti solo da alcuni Stati partecipanti, di conseguenza, il quadro giuridico dell’OSCE non è chiaro per quanto riguarda la sua personalità giuridica, la capacità giuridica e un sistema uniforme di privilegi e immunità, provocando gravi ostacoli a livello operativo. Per via di questo status giuridico, all’interno dell’Organizzazione i paesi che ne fanno parte vengono chiamati Stati partecipanti. L’OSCE adotta un approccio alla sicurezza articolato su 3 dimensioni: - Dimensione politico-militare: è basata su un sistema di scambi dati integrato dalla possibilità di verifiche reciproche sul campo, sia terrestri che aeree. Questa dimensione è soprattutto volta a promuovere una maggiore apertura, trasparenza e cooperazione attraverso il supporto agli Stati partecipanti. I principali settori di attività riguardano il controllo degli armamenti, il controllo dei confini, contrasto al terrorismo, la prevenzione dei conflitti, il contrasto al traffico illecito e distruzione di armi e munizioni; - Dimensione economico-ambientale: si occupa degli aspetti relativi all’economia e all’ambiente, considerati quali ulteriori fattori chiave per il rafforzamento della sicurezza. In particolare, l’organizzazione promuove i principi di buon governo, il contrasto alla corruzione, la promozione delle tematiche ambientali e la condivisione delle risorse naturali; - Dimensione umana: è incentrata sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, sulla promozione della democrazia e dello stato di diritto, elementi comunque fondamentali per la stabilità. L’OSCE assiste gli Stati partecipanti nel rafforzare le istituzioni democratiche, tenere libere consultazioni elettorali, garantire il rispetto dei diritti umani, la libertà di espressione dei media, i diritti delle minoranze, la tolleranza e la non discriminazione. L'OSCE è attualmente presente sul territorio per mezzo di 19 "missioni" operative: la prima missione operativa di lunga durata dell'OSCE è stata quella inviata nel 1992 nel Kosovo, missione fallita a causa dello scoppio della guerra nella regione balcanica. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) EDUCAZIONE CIVICA: IL CONSIGLIO D’EUROPA Il Consiglio d’Europa (CdE) è un’organizzazione internazionale fondata nel 1949 con il Trattato di Londra, conta oggi 46 Stati membri e ha sede a Strasburgo, in Francia, nel Palazzo d’Europa. Lo scopo della sua istituzione era quello di evitare che le atrocità della Seconda Guerra Mondiale si ripetessero. Il Consiglio d’Europa persegue questo scopo, promuovendo il rispetto della democrazia, dei diritti fondamentali dell’uomo e dello stato di diritto. Le principali funzioni dell’Organizzazione per i prossimi anni, come stabilito dal Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d'Europa, svoltosi a Varsavia nel 2005, sono: - Promuovere i valori fondamentali come i Diritti dell'Uomo e la Democrazia - Sviluppo dell’identità culturale europea, basata su valori condivisi, che trascendono le diversità culturali - Ricerca di soluzioni e conclusione di accordi europei al fine di risolvere problemi sociali in Europa - Rafforzare la sicurezza degli europei combattendo in particolar modo il terrorismo, il crimine organizzato e il traffico di esseri umani Dopo il 1989, il ruolo del Consiglio d’Europa è stato quello di: - Essere l’ispiratore di un modello politico e custode dei diritti dell’uomo per le democrazie post-comuniste d’Europa; - Assistere i paesi dell’Europa centrale e orientale ad attuare le riforme economiche, politiche e costituzionali; - Fornire competenze in settori quali i diritti dell’uomo, la democrazia, l’educazione, la cultura, l’ambiente. I principali organi del Consiglio d’Europa sono: - Il Comitato dei Ministri - Il Segretario generale - L’Assemblea parlamentare - Il Congresso dei poteri locali e regionali Lo strumento d’azione principale consiste nel predisporre e favorire la stipulazione di accordi o convenzioni tra gli Stati membri e, spesso, anche fra Stati terzi. Le iniziative del Consiglio d’Europa non sono vincolanti e vanno ratificate dagli Stati membri. Il Consiglio d’Europa è un’organizzazione autonoma, distinta dall’Unione Europea, e non va confuso con organi di quest’ultima quali il Consiglio dell’Unione europea, il Consiglio europeo o la Commissione europea. Tra gli organi del Consiglio d’Europa, il più rilevante è la Corte europea dei diritti dell’uomo la quale si fa garante della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, la più importante convenzione che il Consiglio d’Europa ha elaborato e di cui controlla l’applicazione. I Capi di Stato e di governo dei Paesi membri hanno definito il Consiglio d'Europa come il garante della sicurezza democratica basata sul rispetto dei diritti dell'uomo, della democrazia e dello Stato di diritto. La sicurezza democratica è un complemento essenziale della sicurezza militare, poiché da essa dipendono la stabilità e la pace nel continente. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) EDUCAZIONE CIVICA: L’O.N.U. L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), spesso abbreviata in Nazioni Unite, è un’organizzazione internazionale tra Stati a competenza generale. È stata fondata nel 1945, dopo la Seconda Guerra mondiale, per porre fine alle guerre e ad ogni altra forma di violenza. Dell’ONU, operativa dal 1946 con sede a New York, fanno parte 193 Stati. L’Italia è entrata a far parte dell’ONU il 14 dicembre 1955. La principale funzione dell'ONU è quella di favorire la pace nel mondo, e dare ausilio nella risoluzione dei principali problemi politici, economici ed umanitari mondiali. Gli obiettivi che l'Organizzazione delle Nazioni Unite si è prefissata di raggiungere sono: mantenere la pace e la sicurezza internazionali promuovere la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare ad una rottura della Pace sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e di autodeterminazione dei popoli promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti promuovere il rispetto del Diritto internazionale Le Nazioni Unite sono composte da 5 organi i quali consentono il funzionamento dell'organizzazione. - Assemblea Generale delle Nazioni Unite - Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - Segretariato (avente a capo il Segretario Generale delle Nazioni Unite) - Corte Internazionale di Giustizia (CIG) - Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) L’Assemblea generale è il principale organo dell’ONU, ha sede a New York. È formata dai rappresentanti di tutti gli Stati membri, essa si riunisce in sessioni annuali regolari, ma è anche possibile convocarla per sessioni di emergenza. L’Assemblea è guidata da un presidente (ora Francis Dennis di Trinidad), eletto tra gli Stati membri su base rotante. L’Assemblea Generale si occupa di questioni fondamentali quali: - gestione dei processi di pace internazionale ed effettuazioni di raccomandazioni agli Stati interessati - promozione del rispetto dei Diritti umani e del Diritto internazionale - entrata, sospensione o espulsione di Stati membri Ogni Stato detiene il diritto ad avere 5 rappresentanti nell’Assemblea ma dispone di 1 solo voto. Le decisioni dell’Assemblea sono prese con il voto a favore della maggioranza dei presenti. L’Assemblea non può fare uso della forza contro i Paesi ma può solo fare loro delle raccomandazioni, le quali non sono vincolanti per i membri. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è incaricato di mantenere la pace e la sicurezza tra i paesi dovendo intervenire per evitare che i contrasti fra i Paesi degenerino in conflitti e, in caso di guerra, fare tutto il possibile per ristabilire la pace. Mentre gli altri organi delle Nazioni Unite possono solo formulare “raccomandazioni” agli Stati membri, il Consiglio di sicurezza ha il potere di prendere decisioni vincolanti. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Le decisioni del Consiglio sono note come Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il Consiglio di sicurezza è composto da 15 Stati membri, di cui 5 sono i membri permanenti (vincitori Seconda Guerra Mondiale): Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, e i restanti 10 non permanenti vengono eletti a rotazione ogni 2 anni dall’Assemblea generale. Ciascuno dei 5 membri permanenti detiene il potere di veto sulle risoluzioni, cioè la possibilità di impedire l’adozione di un provvedimento anche contro il parere degli altri 14 membri del consiglio. I 5 membri permanenti hanno dunque un ruolo dominante. In caso di mancato rispetto delle risoluzioni, il Consiglio di sicurezza può disporre di alcune misure: - Misure provvisorie: hanno lo scopo di prevenire l'aggravarsi di una data situazione e sono inviti e quindi non atti vincolanti o sanzionatori. - Misure non implicanti uso della forza: il Consiglio può indirizzare gli Stati membri dell'ONU a certi comportamenti, come l'interruzione dei rapporti diplomatici o come blocchi economici totali ed embarghi - Misure implicanti l'uso della forza: azione di polizia internazionale, può essere adottata solo contro uno Stato colpevole di aggressione o minaccia di violazione della pace, o in uno Stato nel quale sia presente una guerra civile. La presidenza del Consiglio di sicurezza ruota in ordine alfabetico ogni mese. Il Segretariato delle Nazioni Unite è guidato dal segretario generale (dal 2017 Antonio Guterres), assistito dal vicesegretario generale e da uno staff di funzionari pubblici internazionali provenienti da tutto il mondo. Ha sede a New York presso il Palazzo di Vetro. Il Segretariato fornisce studi e informazioni necessarie agli organismi delle Nazioni Unite per le loro riunioni. Il segretario generale è il leader dell'Organizzazione, viene nominato dall'Assemblea Generale dopo esser stato raccomandato dal Consiglio di sicurezza. Dura in carica per 5 anni. Può portare all'attenzione del Consiglio di sicurezza qualsiasi disputa o situazione, secondo lui, critica al fine di mantenere la pace internazionale. La Corte internazionale di giustizia, con sede all’Aia nei Paesi Bassi, è il principale organo giudiziario dell’ONU. È composta da 15 giudici, in carica per 9 anni, nominati dall’Assemblea Generale, ognuno di una nazione diversa. La funzione principale della Corte è di risolvere le dispute fra Stati membri delle Nazioni Unite che hanno accettato la sua giurisdizione. Essa esercita una funzione giurisdizionale riguardo all’applicazione e l’interpretazione del diritto internazionale. Il tribunale ha ascoltato casi relativi a crimini di guerra, interferenze statali illegali, pulizia etnica e altre questioni. Il Consiglio economico e sociale è l’organo consultivo e di coordinamento dell’attività economica e sociale delle Nazioni Unite e delle varie organizzazioni a essa collegate. Le funzioni del Consiglio comprendono la raccolta di informazioni, la consulenza alle nazioni membri e la formulazione di raccomandazioni. Alcuni deli Istituti specializzati ed ausiliari dell’ONU sono: - UNESCO: svolge compiti relativi allo sviluppo dell'educazione, diffusione della cultura, protezione del patrimonio naturale, storico e artistico mondiale - L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS): si occupa di questioni relative alla sanità a livello internazionale (es prevenzione, lotta contro le epidemie e il miglioramento della salute dei popoli…) - Banca mondiale: concede prestiti e assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo per ridurne la povertà e promuoverne la crescita economica Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) - UNICEF: lavora per garantire l'assistenza ai bambini in fatto di salute, alimentazione e istruzione EDUCAZIONE CIVICA: LA N.A.T.O La NATO, ossia l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (North Atlantic Treaty Organization), nota anche come Alleanza atlantica, è un’organizzazione miliare e politica internazionale fondata nel 1949 con la firma del Trattato di Washington, in risposta alla minaccia rappresentata dall’Unione Sovietica all’epoca della Guerra fredda. L’Alleanza atlantica è composta da 30 Stati membri e ha sede a Bruxelles. Il Trattato di Washington è stato sottoscritto da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Danimarca, Islanda, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Norvegia e successivamente ratificato da altri 15 paesi europei e 2 nordamericani. L’obiettivo principale dell’alleanza è la difesa collettiva dei suoi membri, ai quali viene garantita la difesa reciproca in caso di aggressione armata. È previsto infatti che “l’aggressione armata contro uno o più degli Alleati è considerata come un attacco contro tutti gli Alleati”. I principi generali che regolano l’attività della NATO sono: - ogni attività avviene sulla base di decisioni prese a consenso unanime ed ogni paese ha la stessa importanza al tavolo negoziale - ogni paese contribuisce alle capacità militari della NATO secondo la propria volontarietà - le truppe o i materiali messi a disposizione della NATO, dalle varie Nazioni, sono sotto comando della nazione stessa, e vengono impiegati dalla NATO solo in caso di necessità. Tuttavia, le azioni militari, sono concordate con il Governo della Nazione di appartenenza delle truppe - i costi di funzionamento della NATO sono ripartiti tra i paesi membri in funzione dei loro PIL Oltre a strumento di cooperazione militare quindi la NATO, si configura come elemento di collaborazione politica fra i suoi membri, soprattutto nell'ambito della politica estera. Ciò caratterizza la sua duplice struttura politica e militare. L’organizzazione politica della NATO è basata sulla regola del consenso unanime e comprende: - Il Consiglio del Nord Atlantico o semplicemente Consiglio Atlantico: è formato dai Rappresentanti degli Stati membri, ed è l’organismo con l’effettivo potere politico all’interno della NATO. - L’Assemblea parlamentare: è formata da parlamentari dei Paesi membri. Ha lo scopo di riunire deputati dei paesi NATO per discutere di temi relativi alla sicurezza e alla difesa. - Il Segretario generale: proviene da uno dei Paesi membri europei, preside il Consiglio e rappresenta la NATO e a livello internazionale. Dal 2014 il ruolo è ricoperto dal norvegese Stoltenberg. L’organizzazione militare della NATO è guidata dal Comitato militare, con sede a Bruxelles in Belgio. Al vertice del comitato vi è un presidente (un ufficiale generale) ed è formato dai Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate dei Paesi membri e ha il compito di decidere le linee strategiche di politica militare della NATO. Gli eventi di geopolitica europei successivi al 1989 (caduta del muro di Berlino e disgregazione dei regimi comunisti dell’est) hanno modificato a fondo la strategia generale della NATO. Attualmente, è opinione comune che i rischi non derivino più da più da potenziali aggressioni armate, quanto piuttosto da situazioni politicamente instabili dovute a crisi economico-sociali, scontri tra fondamentalismi religiosi, rivalità etniche, contrasti territoriali e terrorismo internazionale. Dopo la fine della Guerra fredda, l’attenzione dell’alleanza si è concentrata sui conflitti regionali e sulla lotta al terrorismo internazionale, con operazioni in Bosnia, Kosovo e Afghanistan. L’11 settembre 2001 è stato in punto di svolta nella storia dell’alleanza, che ha visto l’invio di truppe NATO in Afghanistan per combattere i talebani e al-Qaeda. I membri dell’alleanza si impegnano a consultarsi regolarmente sulla politica di difesa e a condividere le informazioni militari. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) L’alleanza si basa sulla solidarietà tra i suoi membri e sulla condivisione degli stessi obiettivi e valori, come la difesa della democrazia e dei diritti umani. EDUCAZIONE CIVICA: STORIA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA (GENERALE) LO STATUTO ALBERTINO Lo Statuto Albertino è stato concesso da Carlo Alberto il 4 marzo 1848. Era una Costituzione concessa dal Sovrano ed era flessibile, in quanto modificabile attraverso leggi ordinarie. Prevedeva una forma di governo di tipo dualista tra Re e Parlamento. Il Re esercitava il potere esecutivo attraverso i ministri di sua fiducia e responsabili solo davanti a lui. Mentre il potere legislativo era attribuito al Parlamento, composto dal Senato del Regno (scelto dal Re) e dalla Camera bassa, eletta dalla popolazione. Anche il potere giudiziario aveva al capo il Re che era chiamato a scegliere i giudici, i quali amministravano la giustizia in nome del Re e non della Legge o del Popolo. Lo Statuto in quanto Costituzione breve, si limitava dunque ad elencare genericamente i diritti e le libertà dei cittadini. COLPO DI STATO FASCISTA Con le elezioni del 1919 fecero il loro ingresso sulla scena politica italiana i grandi partiti di massa (popolare e socialista) i quali grazie alla riforma elettorale, avevano assunto una posizione di rilievo costringendo la borghesia agraria e industriale a coalizzarsi per conservare il potere. In questo clima di aspre tensioni sociali e di rivendicazioni sindacali trovarono terreno fertile le azioni dei Fasci di Combattimento, creati il 23 marzo 1919 a Milano da Benito Mussolini. I Fasci, divisi in squadre d'azione, si prestarono come difensori degli interessi della Borghesia, ma agendo tuttavia sempre in violazione della legalità, perpetrando violenze d'ogni genere ai danni degli esponenti delle opposizioni. Il clima di generale tolleranza da parte delle classi dirigenti lasciò campo libero a Mussolini il quale ne approfittò per rivendicare un ruolo politico di primo piano e il 28 ottobre 1922 i fascisti organizzarono una marcia di manifestazione su Roma occupandola. Il Re Vittorio Emanuele III non proclamò lo stato d'assedio ma invitò Mussolini a costituire un nuovo governo, il quale ben presto attuò una serie di trasformazioni istituzionali che fecero degenerare il regime parlamentare in una dittatura. A Capo del Governo era collocato il Duce, il quale divideva con il Re la responsabilità della politica del Governo. L'unico partito riconosciuto fu quello Nazionale Fascista e le libertà civili furono soppresse definitivamente mentre gli organi del Regime godevano di una totale libertà d'azione al fine di limitare e controllare i più elementari diritti dei Cittadini. DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE Dopo la caduta del Fascismo, fu indetta una consultazione elettorale per la formazione di un'Assemblea Costituente e la scelta della forma dello Stato al termine della guerra. All'indomani della fine della Seconda Guerra mondiale, il 2 Giugno 1946, fu chiesto ai cittadini italiani di scegliere se mantenere in vita la Monarchia o dar vita ad una Repubblica. Alla votazione parteciparono per la prima volta nella storia del paese anche le donne e quindi tutti i cittadini maggiorenni (21 anni). L’esito vide 12.700.000 voti a favore della Repubblica e 10.700.000 voti a favore della Monarchia. Venne quindi proclamata la Repubblica, mentre re Umberto II andò in esilio in Portogallo. Insieme al referendum si tenne l’elezione dell’Assemblea Costituente, finalizzata alla stesura della nuova Costituzione. LA COSTITUZIONE Tra il giugno 1946 e il dicembre 1947 venne dunque scritta la Costituzione della Repubblica Italiana. I componenti dell’Assemblea vennero chiamati padri costituenti, tra i quali ci furono Togliatti, De Gasperi, Nenni, Sandro Pertini e Luigi Scalfaro. II 25 giugno 1946 venne insediata l’Assemblea costituente con Giuseppe Saragat alla presidenza. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Come suo primo atto, il 28 giugno elesse come Presidente provvisorio della Repubblica ad Enrico de Nicola. Nel gennaio 1948 entrò in vigore la nuova Costituzione, di impronta democratica e antifascista. Pochi mesi dopo si svolsero le prime elezioni politiche dell’Italia repubblicana. EDUCAZIONE CIVICA: LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA: STRUTTURA E CARATTERISTICHE La Costituzione Italiana è la principale fonte del diritto della Repubblica italiana e quindi la legge fondamentale del nostro Stato, cioè quella dalle quale dipendono gerarchicamente tutte le altre norme giuridiche dell’ordinamento giuridico italiano. Essa sancisce le regole della vita sociale e le norme alla base dell’ordinamento dello Stato. Nasce dal lavoro dell’Assemblea Costituente, che la approvò il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948. La Costituzione Italiana è composta da 139 articoli e 18 disposizioni transitorie e finali, divisi in 4 sezioni: - Principi fondamentali (art. 1-12) - Parte Prima (art. 13-54): i Diritti e doveri del cittadino distinti in: Titolo I: Rapporti Civili (1328) Titolo II: Rapporti Etico sociali (2934) Titolo III: Rapporti Economici (3547) Titolo IV: Rapporti Politici (4854) - Parte Seconda (art. 55-139): l'Ordinamento della Repubblica, suddiviso in: Titolo I: Il Parlamento (5582) - Sezione I: Le Camere (5569); - Sezione II: La formazione delle Leggi (6983) Titolo II: Il Presidente della Repubblica (8491) Titolo III: Il Governo (92100) - Sezione I: Il consiglio dei Ministri (9296); - Sezione II: La pubblica amministrazione (9798); - Sezione III: Gli organi ausiliari (99100) Titolo IV: La Magistratura (101113) - Sezione I: Ordinamento Giurisdizionale - Sezione II: Norme sulla Giurisdizione Titolo V: Le regioni, le province e i Comuni (114133) Titolo VI: Le Garanzie Costituzionali (134139) - Sezione I: Corte Costituzionale (134137) - Sezione II: Leggi Costituzionali - Disposizioni transitorie e finali La Costituzione italiana presenta le seguenti caratteristiche: 1. Compromissoria: in quanto frutto di un compromesso tra tutte le forze politiche uscenti dalla 2° guerra mondiale. 2. Laica: in quanto non pendente verso nessuna religione nello specifico, ma anzi stabilendo che tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. 3. Lunga: in quanto disciplina dettagliatamente il funzionamento degli organi costituzionali ed elenca i diritti e i doveri dei cittadini; 4. Programmatica: in quanto oltre a contenere norme che stabiliscono le regole dell’ordinamento, fissa anche obiettivi che lo Stato deve attivamente perseguire e realizzare: il diritto al lavoro, all’istruzione, alla sanità... 5. Rigida: In quanto non è modificabile tramite legge ordinaria ma solo attraverso un rigido procedimento di revisione costituzionale, più complesso di quello necessario per una semplice legge ordinaria (2 deliberazioni a distanza di 3 mesi) (lo Statuto Albertino invece era una costituzione flessibile) Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) 6. Scritta: In quanto è redatta in forma scritta (a differenza ad es. di quella inglese, la quale non è una costituzione scritta, ma si è concretizzata attraverso il processo storico, in vari documenti scritti, usi e consuetudini). 7. Votata: (e non concessa come lo Statuto Albertino) in quanto è stato il popolo, in via indiretta tramite da un'Assemblea costituente, a sua volta pubblicamente eletta, ad approvarla. EDUCAZIONE CIVICA: LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA: PRINCIPI FONDAMENTALI La Costituzione Italiana si apre con un gruppo di 12 articoli in cui sono enunciati i Principi Fondamentali dell'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana. La loro collocazione all’inizio del testo non è casuale, in quanto rappresentano il fondamento su cui poggiano tutte le altre norme dell'ordinamento. Essi esprimono un complesso di valori che devono guidare il legislatore e gli altri poteri dello Stato nel corretto esercizio della funzione legislativa, esecutiva e giurisdizionale. Attraverso questi principi, l'Assemblea costituente ha descritto i valori sui quali si doveva fondare la Repubblica, basata: - sulla democrazia e partecipazione dei cittadini alla vita politica, economica e sociale del Paese - sul riconoscimento e sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali - sul principio di uguaglianza - sul diritto al lavoro come mezzo per affermare la propria personalità. I principi fondamentali sono dunque: 1. PRINCIPIO DEMOCRATICO – Art. 1 L’articolo 1 della Costituzione italiana sancisce la fine della monarchia e la scelta da parte degli italiani della forma repubblicana. La Repubblica italiana si regge sul consenso del popolo, il quale ha il diritto di prendere parte alla vita politica del Paese. La sovranità, infatti, appartiene al popolo, il quale la esercita attraverso la democrazia indiretta, nominando i suoi rappresentanti. 2. PRINCIPIO PERSONALISTA – Art. 2 Con l’espressione “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”: viene sottolineata la già esistenza dei diritti dell’uomo e del valore della dignità umana. I “diritti inviolabili” sono i diritti considerati essenziali, in quanto alla base della natura umana. Per questo motivo tali diritti riguardano non solo i cittadini ma anche gli stranieri, la cui dimensione di “esseri umani” non può essere cancellata da nessun ordinamento democratico. I diritti personali sono, inoltre, indisponibili, perché l’individuo non può trasmetterli e rinunciarvi permanentemente. La Costituzione riconosce tali diritti all’uomo inteso: - Come singolo, ad esempio il diritto al nome, all’onore, alla libera manifestazione di pensiero… - Come membro di una collettività, ossia il diritto di famiglia, partiti politici, sindacati, società… 3. PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA – Art. 3 L’articolo 3 della Costituzione stabilisce il principio di uguaglianza giuridica dei cittadini, intesa come regola fondamentale dello Stato di diritto per cui “la legge è uguale per tutti” (uguaglianza formale). Tale principio comporta che tutti sono uguali davanti alla legge e hanno pari capacità giuridica. Da ciò deriva che lo Stato non può assolutamente adottare nessuna forma di discriminazione in base allo stato sociale di un individuo. Tuttavia, il fatto che lo stato non possa adottare misure discriminatorie non prescrive, che i cittadini siano posti su un piano di assoluta parità. I cittadini infatti possono godere solo relativamente di una parità ed uguaglianza, poiché, per via di ostacoli fisici o socio-economici, non possono avere gli stessi diritti di altri individui della società. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Si pensi al diritto allo studio universitario, che per via delle tasse non possa essere garantito anche ad individui che non possono pagarle. Per questo motivo, nel secondo comma dell’articolo 2, è stato accolto il principio dell’uguaglianza sostanziale, ossia viene affidato alla Repubblica il compito di intervenire per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, affinché tutti i cittadini siano posti in condizioni di parità e godano degli stessi diritti. 4. PRINCIPIO LAVORISTA – Art. 4 La Costituzione italiana, affermando che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro (art. 1) e sancisce il principio lavorista, ossia quello per cui il lavoro costituisce il valore centrale dell’ordinamento e il criterio guida della politica nazionale, che deve essere indirizzata verso la massima occupazione. La Costituzione riconosce il lavoro come un diritto (art. 4) costituendo il mezzo necessario per l’affermazione della personalità dell’individuo. Il lavoro costituisce la fonte principale di sostentamento dell’individuo, nonché strumento imprescindibile per affermare la sua autonomia e indipendenza per consentirgli l’esercizio di ogni altro diritto costituzionalmente garantito. 5. PRINCIPIO AUTONOMISTA – Art. 5 La Costituzione sancisce il principio del pluralismo territoriale, cioè, di centri di potere politico autonomi, diversi dallo Stato ma più vicini ai cittadini. All’art. 5 viene affermato, in subordine all’unità ed indivisibilità della Repubblica, sia il principio del decentramento amministrativo dei poteri e dell’erogazione dei servizi, sia quello della promozione e del riconoscimento delle autonomie locali (Regioni, Province, Comuni…). 6. TUTELA MINORANZE LINGUISTICHE – Art. 6 L’articolo 6 sancisce la tutela delle minoranze linguistiche da parte della Repubblica, al contrario del regime fascista che adottò una politica repressiva di queste. L’articolo 6 oltre a vietare ogni forma di discriminazione, garantisce una tutela al fine di conservare il patrimonio linguistico e culturale delle minoranze. Al fine di perseguire questo obiettivo è stato attuato il bilinguismo ufficiale nelle regioni del Trentino (tedesco- italiano) e della Valle d’Aosta (francese-italiano) 7. PRINCIPIO PATTIZIO E DI LIBERTÀ DI RELIGIONE - Art. 7 e 8 Lo Stato regola i rapporti con ciascuna confessione religiosa a partire dagli accordi disciplinati dalla Costituzione in modo differente a seconda che si tratti di confessione cattolica o acattolica (c.d. doppio binario). I rapporti tra Italia e Santa Sede sono regolati dai Patti Lateranensi che riconoscono la sovranità allo Stato del Vaticano (art. 7). I rapporti tra Italia e altre confessioni religiose sono regolati con legge ordinaria sulla base di intese con le relative rappresentanze (art. 8). 8. PRINCIPIO CULTURALE E AMBIENTALISTA – Art. 9 L’articolo 9 riconosce il valore primario della cultura, e ne favorisce la promozione, lo sviluppo e la ricerca. Inoltre, tutela il paesaggio e i beni culturali e ambientali. 9. PRINCIPIO INTERNAZIONALISTA – Art. 10 Lo Stato italiano vive ed opera in un contesto internazionale che aspira alla tutela universale della pace, della giustizia e del rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo: da ciò deriva l’impegno a rispettare le norme del diritto internazionale. L’articolo 10 detta, quindi, le modalità per recepire nel nostro ordinamento le norme del diritto internazionale. Inoltre, l’articolo 10 tutela lo straniero da potenziali discriminazioni e persecuzioni da parte dello Stato di appartenenza, il quale se ritenuto non democratico, riconosce allo straniero il diritto di asilo e il divieto di estradizione. 10. PRINCIPIO PACIFISTA – Art. 11 Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) L’articolo 11, stabilisce che lo Stato italiano ripudia la guerra come forma di aggressione e si impegna a ricorrere a qualsiasi attività negoziale per assicurare la pace e la giustizia fra le nazioni. Pertanto sono vietate le guerre di aggressione con le quali si lede l’indipendenza o l’integrità di un altro Stato o si vuole imporre con la forza un ordinamento ad un’altra popolazione. ARTICOLI Articolo 1: PRINCIPIO DEMOCRATICO, LAVORISTA E DELLA SOVRANITÀ POPOLARE L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Articolo 2: PRINCIPIO DEI DIRITTI INVIOLABILI DELL'UOMO La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità. Articolo 3: PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Articolo 4: PRINCIPIO LAVORISTA La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Articolo 5: PRINCIPIO DI UNITA' NAZIONALE E AUTONOMIE LOCALI La Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il decentramento amministrativo e adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. Articolo 6: PRINCIPIO DI TUTELA MINORANZE LINGUISTICHE La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. Articolo 7: PRINCIPIO DEI RAPPORTI TRA STATO E CHIESA Lo Stato e la Chiesa cattolica sono indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Articolo 8: PRINCIPIO DEI RAPPORTI TRA LO STATO E LE RELIGIONI Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Articolo 9: PRINCIPIO DELLA TUTELA DELLA CULTURA, DELLA RICERCA E DEL PAESAGGIO La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Articolo 10: PRINCIPIO DELL'ITALIA E COMUNITÀ' INTERNAZIONALI L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale riconosciute. Articolo 11: PRINCIPIO DEL RIPUDIO DELLA GUERRA Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Articolo 12: PRINCIPIO DEL TRICOLORE ITALIANO La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. EDUCAZIONE CIVICA: LA COSTITUZIONE: DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI La Costituzione italiana riconosce ai cittadini una serie di diritti civili, diritti economico-sociali e diritti politici. I diritti civili si suddividono in: - libertà individuali (ad es., la libertà personale); - libertà collettive (ad es., libertà di associazione). I diritti economico-sociali comprendono: - la proprietà privata; - il diritto al lavoro; - il diritto all’istruzione e alla salute. I diritti politici sono: - il diritto di elettorato attivo e passivo; - il diritto di petizione - il diritto di accesso ai pubblici uffici La Costituzione disciplina, inoltre, una serie di doveri pubblici, detti inderogabili poiché nessuno è esentato dalla loro osservanza. In particolare, la Costituzione impone ai cittadini i seguenti doveri: - il dovere del lavoro («svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società»); - il dovere di concorrere alla spesa pubblica, in proporzione alla propria capacità contributiva (tasse e imposte); - il dovere di fedeltà alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi. La Costituzione è la legge fondamentale del nostro Stato, che sancisce le regole della vita sociale e le norme dell’ordinamento dello Stato. È composta da 139 articoli, divisi in 4 sezioni: - I principi fondamentali (art. 1 – 12) - Diritti e Doveri dei cittadini (art. 13 – 54) - Ordinamento della Repubblica (art. 55 – 139) - Disposizioni transitorie e finali La Parte Prima è composta da 42 articoli e si occupa dei “Diritti e dei Doveri dei cittadini”, distinti in:  Titolo I: Rapporti civili (1328)  Titolo II: Rapporti Etico sociali (2934)  Titolo III: Rapporti economici (3547)  Titolo IV: Rapporti Politici (4854) I Diritti civili, detti fondamentali, sono quei diritti basilari della persona che riguardano tutte le manifestazioni della sua personalità. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Sono diritti inviolabili ed irrinunciabili. Tali diritti possono riassumersi in: - Diritto alla libertà personale: solo a seguito di motivato provvedimento dell’autorità giudiziaria è possibile privare l’individuo della libertà personale con la detenzione, la perquisizione personale e altre forme restrittive, salvo casi di necessità e di urgenza (art. 13) - Diritto alla libertà di domicilio e alla sua inviolabilità (art. 14) - Diritto alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione (art. 15) - Diritto di soggiornare, di uscire e rientrarvi e di circolare nel territorio dello Stato, senza alcuna limitazione, se non per motivi di sanità o di sicurezza (art. 16) - Libertà di riunione (se in pubblico con obbligo di preavviso alla pubblica sicurezza) e di associazione: sono escluse le associazioni segrete e quelle politico-militari (art. 17 e 18) - Libertà di fede religiosa e di propagande del culto (art. 19 e 20) - Libertà di manifestazione del proprio pensiero con ogni mezzo possibile di diffusione (stampa, tv…) (art. 21) Dall’articolo 22 al 28 si affermano: - i principi e i limiti dell’uso legittimo della forza - il diritto alla difesa in tribunale - il principio di legalità della pena - il principio di personalità nella responsabilità penale - il principio della presunzione di non colpevolezza - il principio di umanità e rieducatività della pena - l’esclusione della pena di morte Gli articoli dal 29 al 34 disciplinano i Rapporti etico sociali: - la Repubblica italiana riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, e afferma anche che è dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli - la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività. Tale diritto pone anche il diritto all’assistenza sanitaria, alla salubrità dell’ambiente e all’integrità fisica. - Diritto all’istruzione e alla cultura. La scuola deve essere aperta a tutti e l’istruzione libera ed obbligatoria (istruzione dell’obbligo). Gli articoli dal 35 al 47 disciplinano i Rapporti economici, ed in particolare disciplinano i diritti dei lavoratori che pongono le basi per la disciplina del Diritto del lavoro, della contrattazione delle lotte sindacali. Tra i principi economici ci sono: - Principio della tutela del lavoro e della ricerca della massima occupazione - Principio della retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro e sufficiente a garantire una vita dignitosa - Il diritto al riposo settimanale - L’uguaglianza tra lavoratori di entrambi i sessi - La durata massima della giornata lavorativa - Disciplina e limiti del lavoro minorile - la libertà di organizzazione sindacale (associazione libera di lavoratori o datori di lavoro, costituita al fine di tutelare gli interessi professionali della propria categoria), comprendente la libertà di costituire sindacati o di associarsi a quelli già esistenti (art. 39) - il diritto di sciopero, come principale strumento di lotta sindacale (astensione dal lavoro) - la libertà di iniziativa economica e i suoi limiti di contrasto alla sicurezza e alla dignità umana (art. 41) - la proprietà pubblica e privata, i suoi modi di acquisto e di godimento (art. 42) Gli articoli dal 48 al 54 disciplinano i Rapporti politici, ossia: - il diritto di elettorato attivo e passivo: sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età, inoltre, il diritto di voto è personale ed eguale, libero e segreto, e il suo esercizio è dovere civico ma l’astensione non è sanzionata (art. 48) Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) - il cittadino ha il dovere, se richiesto, di concorrere alla difesa dello Stato - i cittadini hanno il dovere di concorrere alle spese pubbliche pagando tasse e imposte (secondo il principio della progressività della tassazione) - i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica, alla Costituzione ed alle leggi PARTE PRIMA: DIRITTI E DOVERI DI CITTADINI Le disposizioni che riguardano i diritti e i doveri dei cittadini sono contenute nella prima parte (13 54) della Costituzione e raggruppate in 4 categorie a seconda dei rapporti cui si riferiscono: Rapporti civili (1328) Rapporti Etico Sociali (2934) Rapporti economici (3547) Rapporti politici (4854) RAPPORTI CIVILI I diritti civili tutelano gli individui nei confronti degli altri individui e nei confronti dello Stato. Articolo 13 - LA LIBERTÀ PERSONALE La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa alcuna forma di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non nei soli casi e modi previsti dalla legge. Articolo 14 – LIBERTÀ DI DOMICILIO Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei modi stabiliti dalla legge. Articolo 15 - LIBERTÀ DI CORRISPONDENZA La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. Articolo 16 – LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE E SOGGIORNO Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Articolo 17 - LIBERTÀ DI RIUNIONE I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. Per le riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica. Articolo 18 - LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati dalla legge. Articolo 19 - LIBERTÀ RELIGIOSA Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa. Articolo 21 - LIBERTA' DI MANIFESTAZIONE DI PENSIERO Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e con ogni altro mezzo. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Articolo 22 - CAPACITA' GIURIDICA, NOME E CITTADINANZA Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome. Articolo 24 - DIRITTO ALLA TUTELA GIURISDIZIONALE Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. Articolo 25 - IRRETROATTIVITÀ' Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Articolo 26 - ESTRADIZIONE L'estradizione del cittadino può essere consentita soltanto se espressamente prevista dalle convenzioni internazionali. Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici. Articolo 27 - DIRITTI PENALI La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte. RAPPORTI ETICO SOCIALI (29-34) I rapporti etico sociali riguardano i rapporti familiari, il diritto allo studio, alla libertà culturale, diritto alla salute e il diritto all'ambiente, al fine di assicurare la salute psicofisica dei membri della collettività. Articolo 29 - LA FAMIGLIA La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Articolo 30 - LA FAMIGLIA RAPPORTO CON I FIGLI È dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Articolo 31 - LA FAMIGLIA AGEVOLAZIONI La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia. Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo. Articolo 32 - DIRITTO ALLA SALUTE La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Articolo 33 - LIBERTA' ARTISTICA, SCIENTIFICA ED INSEGNAMENTO L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. Articolo 34 - DIRITTO ISTRUZIONE La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) RAPPORTI ECONOMICI (35-47) I rapporti economici riguardano la tutela riconosciuta ai lavoratori. Articolo 35 - DIRITTI SOCIALI DEI LAVORATORI La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Articolo 36 - CONDIZIONI LAVORATIVE Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Articolo 37 - DONNA LAVORATRICE E MINORI La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. Articolo 38 - INABILITA' AL LAVORO Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. Articolo 39 - ORGANIZZAZIONE SINDACALE L'organizzazione sindacale è libera. Articolo 40 - SCIOPERO Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano. Articolo 41 - INIZIATIVA ECONOMICA L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Articolo 42 - DIRITTO DI PROPRIETÀ' La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto e di godimento. RAPPORTI POLITICI (48-54) I rapporti politici consentono ai cittadini di partecipare all'esercizio della funzione pubblica. L'articolo 1 stabilisce che la sovranità spetta al popolo, che la esercita nei modi e nei limiti della Costituzione. Tuttavia, il popolo non la esercita in modo diretto, ma nominando dei rappresentanti con il compito di perseguire gli interessi del Paese, ovvero un sistema di democrazia rappresentativa indiretta. Articolo 48 - DIRITTO DI VOTO E CARATTERISTICHE Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. Articolo 49 - PARTITI POLITICI Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere democraticamente a determinare la politica nazionale. Articolo 51 - ELETTORATO PASSIVO Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Tutti i cittadini possono accedere alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo quanto stabilito dalla legge. Articolo 52 - DIFESA DELLA PATRIA La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Articolo 53 – SOLIDARIETÀ ECONOMICA Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Articolo 54 - DOVERE DI FEDELTÀ' Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. EDUCAZIONE CIVICA: LA COSTITUZIONE: GLI ENTI LOCALI Nella Seconda Parte della Costituzione nel Titolo V che va dagli articoli 114133 sono definiti gli Enti Locali, ovvero l'attuazione del principio fondamentale del decentramento amministrativo della Repubblica italiana in Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane. Gli enti locali sono amministrazioni locali la cui competenza è limitata entro una determinata circoscrizione territoriale. Obiettivo di questi organi è amministrare e perseguire gli interessi pubblici di tale circoscrizione. Sono disciplinati dalla Costituzione e dal D.Lgs. 267/2000 - Testo unico sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), nonché dai rispettivi statuti, che stabiliscono le norme fondamentali dell’organizzazione dell’ente. LE REGIONI Le regioni sono dotate di autonomia statutaria e legislativa. Il territorio nazionale è diviso in 20 regioni di cui 5 a statuto speciale e 15 a statuto ordinario. Le 5 regioni a statuto speciale, che dispongono di condizioni di particolare autonomia, sono: il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta. Le Regioni quindi in quanto enti territoriali autonomi, sono dotate di: autonomia statuaria autonomia legislativa autonomia amministrativa autonomia finanziaria AUTONOMIA STATUARIA È contemplata nella Costituzione ed è intesa al riconoscimento della necessità dell'elaborazione degli Statuti da parte delle Regioni, determinandone altresì la funzione ed i limiti. Gli Statuti ordinari sono approvati dal Consiglio Regionale a maggioranza assoluta dei suoi componenti, conferendo ad essi la natura giuridica di leggi regionali. Diversa è la disciplina dettata per gli Statuti delle Regioni speciali le quali dispongono di condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale. Lo statuto determina i principi fondamentali di organizzazione e di funzionamento della Regione, nonché gli obiettivi a cui tende la Regione. Mentre non possono regolare né modificare: il tipo o il numero degli organi di governo regionali la ripartizione delle loro funzioni il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e di incompatibilità alle cariche regionali. AUTONOMIA LEGISLATIVA A tutte le Regioni è riconosciuta la potestà di emanare leggi regionali aventi valore di legge ordinaria. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Tale potestà può essere esercitata dalle Regioni nelle materie non espressamente riservate allo Stato. La Potestà legislativa può essere suddivisa in: Potestà legislativa esclusiva dello Stato Potestà legislativa concorrente Potestà legislativa residuale delle Regioni Potestà legislativa esclusiva dello Stato Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: - politica estera e rapporti internazionali dello Stato - immigrazione - rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose - difesa, forze armate, sicurezza dello Stato, armi, munizioni ed esplosivi - moneta e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema tributario e contabile dello Stato - organi dello Stato e relative leggi elettorali - ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; - ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale - cittadinanza, stato civile e anagrafe - ordinamento civile e penale - determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale - norme generali sull'istruzione - previdenza sociale - legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane - dogane e protezione dei confini nazionali - tutela dell'ambiente e dei beni culturali Potestà legislativa concorrente Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: - rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni - commercio con l'estero - tutela e sicurezza del lavoro - istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della formazione professionale - professioni - ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi - tutela della salute - alimentazione - ordinamento sportivo - protezione civile - governo del territorio - porti e aeroporti civili - reti di trasporto e di navigazione - produzione e distribuzione nazionale dell'energia - previdenza complementare e integrativa - armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario - valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali - casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. Potestà legislativa residuale delle Regioni Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato. I limiti all'attività legislativa regionale L'autonomia legislativa regionale incontra una serie di limitazioni: limite costituzionale: le leggi regionali sono subordinate al rispetto della Costituzione limite derivante dall'ordinamento dell'UE e dagli obblighi internazionali: divieto di introdurre nell'ordinamento norme giuridiche in contrasto a normative comunitarie o di obblighi internazionali limite territoriale: le leggi Regionali possono essere esercitate solo entro i limiti territoriali. AUTONOMIA AMMINISTRATIVA La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia. I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite. AUTONOMIA FINANZIARIA I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate proprie, in armonia con la Costituzione. Inoltre, dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio. Il SISTEMA DI GOVERNO REGIONALE La Costituzione prevede che tutte le Regioni siano dotate di una struttura organizzata su 3 organi: Il Consiglio regionale la Giunta Regionale Il Presidente della Giunta (Presidente della Regione) IL CONSIGLIO REGIONALE È l'organo rappresentativo della collettività regionale. Il Consiglio viene eletto dai cittadini che hanno la residenza nella Regione e dura in carica 5 anni. Il numero di Consiglieri regionali varia proporzionalmente alla popolazione della Regione, da un massimo di 80 ad un minimo di 30 consiglieri. Nelle regioni a Statuto Speciale il numero dei consiglieri è fissato dai relativi Statuti. Il Consiglio regionale esercita le potestà legislative attribuite alla Regione. LA GIUNTA REGIONALE La Giunta è l'organo esecutivo della Regione. Al presidente della giunta spetta il potere di nominare e revocare gli assessori componenti la Giunta stessa. Il numero massimo degli Assessori, fissato nello Statuto, deve essere pari o inferiore ad 1/5 del numero dei Consiglieri. La Giunta in quanto organo esecutivo presiede all'attuazione delle deliberazioni e delle leggi del Consiglio, inoltre: Gode dell'iniziativa legislativa provvede alla gestione dell'ente, dirige l'attività degli uffici regionali e amministra il patrimonio; predispone il bilancio preventivo ed il conto consuntivo Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) predispone i programmi di sviluppo regionale Il PRESIDENTE DELLA REGIONE Il Presidente della Regione è anche il Presidente della Giunta Regionale. È eletto a suffragio universale e diretto dai cittadini maggiorenni residenti. Il Presidente è un organo che riassume in sé distinte funzioni: Rappresenta la Regione Presiede la Giunta LE PROVINCE Le province sono enti locali territoriali, il cui territorio è per estensione inferiore a quello della Regione, ma comprende il territorio di più Comuni e rappresenta la comunità ivi residente, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo. La disciplina delle province è contenuta nel titolo V della parte II della Costituzione. Tra tutte le province d’Italia, si distinguono, quelle autonome di Trento e di Bolzano che godono di autonomia speciale, e la Valle d’Aosta dove le funzioni provinciali sono svolte dalla Regione. Le Province sono organi non elettivi composti da Sindaci e dai Consiglieri comunali dei Comuni compresi nei confini territoriali delle stesse province. Le funzioni della Provincia sono: pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, tutela e valorizzazione dell'ambiente pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale programmazione provinciale della rete scolastica assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali Sono organi della Provincia: Il Consiglio provinciale: organo di indirizzo e di controllo politicoamministrativo (hanno diritto di elettorato attivo e passivo i sindaci e i consiglieri della provincia) Assemblea dei Sindaci: organo esecutivo composto dal Presidente e dai Sindaci dei Comuni facenti parte del territorio provinciale Il presidente della Provincia responsabile dell'intera amministrazione, resta in carica 4 anni. I COMUNI Il Comune rappresenta l'ente statale più vicino alla cittadinanza che svolge le funzioni amministrative locali. La disciplina generale è contenuta nel D.lgs. 267/2000 (TUEL – Testo Unico sugli Enti Locali) e ha come organi politici: Il Consiglio comunale: organo collegiale equivalente del Parlamento a livello statale composto da consiglieri comunali in rappresentanza di tutte le forze politiche del territorio con funzioni di approvazione del bilancio comunale, delle delibere e provvedimenti emessi dal sindaco/giunta (es. ordinanze). La Giunta comunale: è un organo collegiale composto da un numero variabile di assessori comunali nominati dal Sindaco (equivalente del consiglio dei ministri e del capo del governo a livello statale). È l'organo esecutivo con competenza generale. Il Sindaco: eletto dai cittadini comunali, rappresenta il Comune e insieme alla Giunta esercita i poteri esecutivi. Egli è capo dell'amministrazione ed il mandato in carica dura 5 anni. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Ogni comune appartiene a una provincia, ma la provincia non fa da tramite nei rapporti con la regione e questa in quelli con lo Stato a livello gerarchico, poiché esso, essendo dotato di personalità giuridica, può avere rapporti diretti con la Regione e con lo Stato. I comuni devono avere un proprio statuto comunale. Appartengono al comune e sono da esso gestite tutte le strutture comunali ovvero scuole, strutture sportive e culturali quali biblioteche comunali, teatri… Spesso i comuni appartengono a unioni di comuni quali comunità collinari, comunità montane e comunità isolane, oppure rientrano in aree di città metropolitane. Al comune fanno capo gli organi di Polizia Municipale (vigili) per il controllo del rispetto delle norme del Codice della Strada e le forze addette alla pulizia delle strade e dello smaltimento e gestione dei rifiuti. In quanto dotato di autonomia amministrativa e finanziaria nei limiti fissati dalla Costituzione e dal TUEL, il comune è responsabile dell’amministrazione del territorio per quanto riguarda: - Definizione e rispetto del bilancio comunale annuale - Definizione e rispetto del piano regolatore generale comunale - Ordine pubblico e pubblica sicurezza - Gestione viabilità strade comunali - Gestione edifici pubblici - Smaltimento rifiuti - Gestione criticità legate al maltempo e calamità naturali Per tutte le sue funzioni amministrative ogni comune dispone di un budget finanziario annuale da parte dello Stato. Le modalità di ripartizione dei fondi del bilancio comunale sono oggetto di discussione e approvazione da parte del consiglio comunale dopo le richieste di avanzamento da parte della giunta comunale sotto forma di deliberazione. LE CITTÀ METROPOLITANE La città metropolitana è uno degli enti locali territoriali presenti nella Costituzione Italiana. Le città metropolitane prevedono la costituzione di 2 organi: Il Consiglio Metropolitano e il Sindaco metropolitano. Il sindaco metropolitano è il sindaco del comune capoluogo e: - ha la rappresentanza dell’ente - convoca e presiede il consiglio metropolitano e la conferenza metropolitana - sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici ed esercita le funzioni attribuite dallo statuto - ha potere di proposta per ciò che attiene al bilancio dell’ente Il consiglio metropolitano è composto dal sindaco metropolitano e da un numero di consiglieri variabili in base alla popolazione residente (minimo 14 e massimo 24 consiglieri). È composto ed eletto dai sindaci e i consiglieri dei comuni della città metropolitana. Il Consiglio dura in carica 5 anni. È l’organo di indirizzo e controllo, approva regolamenti, piani, programmi e approva o adotta ogni altro atto ad esso sottoposto dal sindaco metropolitano ed esercita le altre funzioni attribuite dallo statuto. La conferenza metropolitana è composta dal sindaco metropolitano, che la convoca e presiede, e dai sindaci dei comuni della città metropolitana. È competente per l’adozione dello statuto e ha potere consultivo per l’approvazione dei bilanci. Roma Capitale Roma Capitale è l’ente territoriale speciale, dotato di particolare autonomia, che amministra il territorio comunale della città di Roma in quanto capitale della Repubblica Italiana. Gli organi di governo sono: Assemblea Capitolina: che svolge funzioni di indirizzo e di controllo politicoamministrativo, Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) composto dal Sindaco e da 48 Consiglieri tra i quali viene eletto un presidente. Il Sindaco La Giunta che collabora con il Sindaco nel governo della Capitale e compie tutti gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo che non siano di competenza dell'Assemblea o del Sindaco. TITOLO V - Le Regioni, le province, i comuni Articolo 114 La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. Articolo 116 Il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con la legge costituzionale (regioni a statuto speciale). La Regione Trentino-Alto Adige è costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano. Articolo 117 La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: a) Politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti con l’Unione Europea; b) Immigrazione; c) Rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; d) Difese e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi; e) Moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie; f) Organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezioni del Parlamento europeo; g) Ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; h) Ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale; i) Cittadinanza, stato civile e anagrafe; l) Giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; m) Determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; n) Norme generali sull’istruzione; Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) o) Previdenza sociale; p) Legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane; q) Dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionali; r) Tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali. Sono materie di legislazione concorrente (ossia la competenza è sia Statale che Regionale) quelle relative a: - rapporti internazionali e con l’Unione Europea delle Regioni; - commercio con l’estero; - tutela e sicurezza del lavoro; - istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della formazione professionale; - professioni - ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; - tutela della salute; - alimentazione; - ordinamento sportivo; - protezione civile; - governo del territorio; - porti e aeroporti civili; - grandi reti di trasporto e di navigazione; - produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; - coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; - valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa. Spetta alle regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata allo Stato. La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salvo delega alle Regioni. La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia. I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite. Articolo 118 Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato. I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze. Articolo 119 I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibili al loro territorio. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio Articolo 121 Sono organi della Regione: il Consiglio Regionale, la Giunta e il suo Presidente. Il Consiglio regionale esercita le potestà legislative attribuite alla Regione e le altre funzioni conferitegli dalla Costituzione e dalle leggi. Può fare proposte di legge alle Camere. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) La Giunta regionale è l’organo esecutivo delle Regioni. Il Presidente della Giunta: - rappresenta la Regione - dirige la politica della Giunta e ne è responsabile - promulga le leggi ed emana i regolamenti regionali - dirige le funzioni amministrative delegate dallo Stato alla Regione Articolo 127 Il Governo, quando ritenga che una legge regionale eccede la competenza della Regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro 60 giorni dalla sua pubblicazione. La Regione, quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge dello Stato o di altra Regione leda la sua sfera di competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro 60 giorni dalla sua pubblicazione. Articolo 131 Sono costituite le seguenti Regioni: Piemonte; Valle d’Aosta; Lombardia; Trentino-Alto Adige; Veneto; Friuli-Venezia Giulia; Liguria; Emilia-Romagna; Toscana; Umbria; Marche; Lazio; Abruzzo; Molise; Campania; Puglia; Basilicata; Calabria; Sicilia; Sardegna EDUCAZIONE CIVICA: LA COSTITUZIONE: GLI ORGANI COSTITUZIONALI La Costituzione, nella Seconda parte, prende in considerazione gli Organi Costituzionali dello Stato e i loro poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario). La Parte seconda è suddivisa in 6 titoli in cui vengono trattati tutti gli organi e le garanzie costituzionali. Le 3 funzioni fondamentali sono distribuite tra 5 organi costituzionali i quali hanno il compito di garantire il funzionamento dello Stato. Essi si distinguono in: Parlamento Presidente della Repubblica Governo Magistratura Corte Costituzionale Gli organi di rilievo costituzionale sono, invece, quelli che, pur non partecipando alla funzione politica e pur non essendo essenziali alla struttura costituzionale dello Stato, sono comunque garantiti dalla Costituzione. Essi sono: La Corte dei Conti Il C.N.E.L. (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro) il Consiglio di Stato Il Consiglio Superiore della Magistratura Il Consiglio Supremo di Difesa TITOLO I - IL PARLAMENTO (55-82) Sezione I – Le Camere L’Italia è una repubblica Parlamentare, ciò vuol dire che il Parlamento ricopre un ruolo centrale nell’ordinamento italiano. Ed è l’organo principale attraverso il quale, gli italiani, esprimono la propria sovranità popolare. Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto. Il numero dei deputati è di 630 (400 ora), 12 (8 ora) dei quali eletti nella circoscrizione Estero. Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che hanno compiuto i 25 anni di età. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Il Senato della Repubblica si compone di 315 (ora 200) senatori, 6 (ora 4) dei quali eletti nella circoscrizione Estero. I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il 25° anno di età. Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto i 40 anni di età. È senatore a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. II Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita 5 cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per 5 anni. Ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti il Presidente della Camera. Presidente Camera: Lorenzo Fontana Presidente Senato: Ignazio La Russa Sezione II - La formazione delle leggi La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere. L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno 50.000 elettori, di un progetto redatto in articoli. Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è esaminato e approvato articolo per articolo e con votazione finale. Le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica entro un mese dall'approvazione. Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulgazione ed entrano in vigore 15 giorni dopo la loro pubblicazione. Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata. È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono 500.000 elettori o 5 Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio. DELEGA AL GOVERNO DELLA FUNZIONE LEGISLATIVA L'esercizio della funzione legislativa può essere delegato al Governo soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti. GLI ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE DEL GOVERNO Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere. I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione. TITOLO II (83-91) PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Nel nostro sistema il Presidente della Repubblica costituisce un potere neutro con funzioni di garanzia e di controllo costituzionale e di rappresentanza dello Stato. Il Presidente è il garante della Costituzione. Requisiti per l'elezione alla carica di Presidente della Repubblica sono: cittadinanza italiana età non inferiore a 50 anni godimento diritti civili e politici Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. Prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Costituzione e alla Repubblica dinanzi al Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Parlamento in seduta comune. Il Presidente della Repubblica è eletto per 7 anni. Le funzioni del Presidente della Repubblica, nel caso egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato. Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. A lui sono affidati i compiti di:  Può inviare messaggi alle Camere  Indire le elezioni delle nuove Camere  Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge del Governo  Promulga le leggi del Parlamento ed emana i decreti del Presidente della Repubblica  Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione  Nomina: Presidente del Consiglio, Ministri, 5 senatori a vita, 5 giudici della Corte costituzionale  Ha il comando delle Forze armate e presiede il Consiglio Supremo di Difesa  Presiede il Consiglio superiore della magistratura Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri o dal Presidente del Consiglio, che ne assumono la responsabilità. Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune. TITOLO III (92-96) - IL GOVERNO Il Governo è l’organo costituzionale a cui è affidata la funzione di individuare e tradurre in programmi d'azione concreti l'indirizzo politico espresso dal Parlamento e quindi dal Popolo. Il Governo deve dunque godere della fiducia del Parlamento nei cui confronti è responsabile. Il Governo è in particolare un organo: Complesso, in quanto è costituito al suo interno da più organi, ovvero il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, che insieme formano il Consiglio dei Ministri. Di parte, in quanto esprime la volontà delle forze politiche che costituiscono la maggioranza parlamentare e che lo sostengono attraverso la fiducia. Esplica funzioni: Politiche, partecipando alla direzione politica del Paese Legislative, emanando atti aventi forza di legge previa delega o con successiva conferma del Parlamento (Decreti legislativi; Decreti-legge) Esecutive, costituendo il vertice del potere esecutivo Di controllo, sull'attività di tutti gli organi amministrativi Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri. Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri devono prestare giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Il Governo deve avere la fiducia delle 2 Camere. Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l'unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l'attività dei ministri. I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri. Sezione II - La Pubblica Amministrazione Per amministrazione pubblica si intende la cura degli interessi di un soggetto pubblico o privato. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) Gli apparati preposti alla cura di tali interessi costituiscono la Pubblica Amministrazione. Le pubbliche amministrazioni inoltre assicurano l'equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico. Sezione III - Gli organi ausiliari CNEL Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro è composto da esperti delle categorie produttive. È un organo di consulenza delle Camere e del Governo e può contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale. CONSIGLIO DI STATO Il Consiglio di Stato è organo di consulenza giuridico-amministrativa. LA CORTE DEI CONTI La Corte dei conti è l’organo con competenza in materie di contabilità pubblica e sulla gestione del bilancio dello Stato. TITOLO IV - LA MAGISTRATURA La Magistratura è l'insieme di tutti gli organi di giustizia civile, penale, amministrativa che nel loro complesso costituiscono il potere giudiziario. Tale organo è il titolare unico della funzione giurisdizionale, ossia della potestà di dare corretta e concreta applicazione al diritto, ove questo non sia rispettato. La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari istituiti e regolati dalle norme sull'ordinamento giudiziario. La magistratura costituisce un organo autonomo e indipendente da ogni altro potere. II Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica. Gli altri componenti sono eletti per 2/3 tra tutti i magistrati ordinari, e per 1/3 dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati. I membri elettivi del Consiglio durano in carica 4 anni. TITOLO VI – GARANZIE COSTITUZIONALI Questa parte della Costituzione è dedicata alle garanzie costituzionali vale a dire a quegli strumenti volti espressamente alla conservazione della Costituzione. Lo Statuto Albertino era una tipica costituzione flessibile, in quanto non era previsto alcun procedimento particolare di revisione, e poteva quindi essere modificato con leggi ordinarie. È grazie a queste caratteristiche che il regime fascista riuscì ad imporsi senza doverlo apertamente violare. Considerando ciò l'Assemblea Costituente decise di rendere rigida la Costituzione. Adesso, per modificare la Costituzione è previsto un complesso processo rispetto alle leggi ordinarie. Nell'ambito delle Garanzie Costituzionali va ricompresa anche la Corte Costituzionale, organo al quale è affidato il compito di controllare la conformità e la costituzionalità degli atti e dei comportamenti degli organi statali e regionali. Sezione I - La Corte Costituzionale La Corte costituzionale, il cui compito è il controllo della costituzionalità delle leggi, è un organo: Costituzionale, sia perché riconosciuto dalla Costituzione sia per il tipo di funzioni che esercita Collegiale, in quanto esercita le sue funzioni sempre in composizione collegiale Imparziale La Corte costituzionale giudica: - sulla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni - sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) - sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione La Corte costituzionale è composta di 15 giudici nominati per 1/3 dal Presidente della Repubblica, per 1/3 dal Parlamento in seduta comune e per 1/3 dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative. I giudici della Corte costituzionale sono nominati per 9 anni. Quando la Corte dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Sezione II Revisione della Costituzione - Leggi costituzionali Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di 3 mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro 3 mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda 1/5 dei membri di una Camera o 500.000 elettori o 5 Consigli regionali. La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. EDUCAZIONE CIVICA: ORIGINI, EVOLUZIONE, ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA COME SOGGETTO POLITICO ED ECONOMICO: I TRATTATI DI PARIGI E ROMA, L’ATTO UNICO EUROPEO, IL TRATTATO SULL’UNIONE EUROPEA, I TRATTATI DI AMSTERDAM E DI NIZZA, IL TRATTATO DI LISBONA L’Unione Europea (UE) è un’organizzazione internazionale, fondata ufficialmente nel 1993 con il Trattato di Maastricht, ma le cui origini risalgono al dopoguerra. La storia dell’UE inizia con una serie di accordi economici, ma i principi che ispirano l’organizzazione sono anche la promozione della pace, della prosperità e della democrazia in Europa e nel mondo. Attualmente, la Unione Europea riunisce 27 stati membri. Il 9 maggio 1950 l’ex primo ministro francese Robert Schuman, propose la creazione di un’Europa unita attraverso un’integrazione progressiva, limitata essenzialmente all’economia, il cui primo passo sarebbe stato l’istituzione di una Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA). La CECA istituita ufficialmente con i Trattati di Parigi il 18 aprile 1951, contava 6 paesi membri (Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi), che misero in comune la produzione e resero libera la circolazione del carbone e dell’acciaio. La proposta partiva dal presupposto che il carbone e l’acciaio, situati prevalentemente in 2 giacimenti (la Ruhr e la Saar) eternamente contesi tra Francia e Germania, erano stati alla base di moltissimi conflitti negli ultimi decenni. 6 anni dopo, con i Trattati di Roma del 25 marzo 1957, gli stessi 6 Stati daranno vita alla Comunità economica europea (CEE) e alla Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM). Con la CEE, la più importante tra le 3 comunità, il mercato comune continuò ad ampliarsi progressivamente, finché nel 1968 non sarebbero stati completamente aboliti i dazi tra i 6 paesi. Successivamente la CEE inizia ad allargarsi, accogliendo nel 1973 la Danimarca, Irlanda e Regno Unito. Nel 1979 viene introdotto il Sistema Monetario Europeo (SME), con lo scopo di realizzare un mercato unico e stabile per le finanze e per la circolazione dei capitali. La Comunità Economica Europea continua nel frattempo ad allargarsi, ammettendo tra i paesi membri la Grecia nel 1981, il Portogallo e la Spagna nel 1986. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-prova-orale-concorso-maresciallo-guardia-di-finanza/10301092/ Downloaded by: giuseppe-pio-sportelli-1 ([email protected]) L’Atto Unico Europeo (AUE) entrato in vigore il 1° luglio 1987, pose agli stati membri della Comunità Economia Europea l’importantissimo obiettivo di realizzare il mercato unico entro la fine del 1992. Il mercato unico avrebbe dovuto essere uno spazio senza frontiere interne, dove le merci, le persone, i capitali ed i servizi, possono circolare liberamente. Per realizzare il mercato comune, una serie di barriere legali, tecniche, fiscali e fisiche andavano eliminate. Per velocizzare la realizzazione del mercato unico, l’AUE introdusse nelle regole delle istituzioni europee il voto a maggioranza qualificata (es. 2/3 o 3/4): sulle questioni relative al mercato unico non sarebbe più servita l’unanimità dei voti dei singoli Paesi, ma sulla maggioranza dei voti singoli, ed ogni paese poteva disporre di un numero di voti in base alla propria popolazione. Il documento accresceva inoltre le competenze della Comunità Economia Europea e si impegnava per ridurre il divario economico tra i diversi paesi. All’inizio degli anni ’90, la guerra fredda poteva dirsi definitivamente conclusa: il muro di Berlino era caduto (1989), la Germania era riunificata (1990), l’Unione Sovietica er

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