Caratteri tipologici dell'architettura PDF
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Questo documento analizza i caratteri tipologici dell'architettura, esaminando diverse tipologie di case e palazzi in differenti periodi storici, dagli edifici greci a quelli medievali e moderni. Vengono approfonditi gli aspetti progettuali, la disposizione degli ambienti e la loro relazione con l'ambiente urbano e il contesto storico. Un'analisi fondamentale della storia dell'architettura.
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1 LA CASA giovedì 16 settembre 2021 14:05 LA CASA LA CASA DEI GRECI Vitruvio nel suo trattato (libro VI) parla della forma della casa dei greci, partendo dall'origine dell'idea di casa. Triade vitruviana: - utilitas (destinazione d'uso) - venustas (bellezza) - firmitas (solidità co...
1 LA CASA giovedì 16 settembre 2021 14:05 LA CASA LA CASA DEI GRECI Vitruvio nel suo trattato (libro VI) parla della forma della casa dei greci, partendo dall'origine dell'idea di casa. Triade vitruviana: - utilitas (destinazione d'uso) - venustas (bellezza) - firmitas (solidità costruttiva) Vitruvio inizia parlando dell'edilizia privata in relazione a CLIMI e LATITUDINI : per una disposizione ottimale dell'abitazione bisogna tener conto della natura del luogo e della latitudine in cui si costruisce. La costruzione si deve adeguare alle caratteristiche del luogo, il tutto in base al sole. Nelle zone del nord si devono costruire abitazioni chiuse e senza aperture, esponendole verso il lato più caldo, mentre al sud viceversa, il tutto secondo l'asse eliotermico. La Casa dei Greci ha una pianta con una serie di corti/cortili: EDIFICIO A CORTE. E' divisa in tre parti: - Parte pubblica (basso a dx) dove è collocato un ingresso con corridoio, collegata a sua volta con la parte di servizio (estrema dx) e l'appartamento del marito. Nell'estrema destra si trovano poi la scuderia e la portineria - Parte a nord (alto) dove vi sono gli appartamenti della moglie e dei figli, è la zona più privata. Questa zona presenta un PERISTILIO (portico su tre lati rivolto a mezzogiorno). Sono presenti ampie sale in cui le madri di famiglia filano e tessono con le serve. Sia a dx sia a sx sono presenti le camere da letto (TALAMO) anche per la servitù (ANTITALAMO) e i triclini di uso quotidiano, nella zona del GINECEO. Se il peristilio presenta delle zone più alte, questo complesso prende il nome di PORTICO DI RODI - Parte a ovest vi sono gli appartamenti del marito dove la donna non poteva entrare (ma il marito poteva entrare nella zona nord). A sud è presente un OECI che accoglie quattro triclini per i giochi, le zone di servizio e dei convitti riservati agli uomini. I peristili in questa zona sono chiamati ANDROCEI. In questa zona sono anche presenti le stanze per gli ospiti. Vitruvio parla dell'orientamento degli ambienti: - I triclini invernali e bagni: orientati a ovest per sfruttare la luce e il calore del tramonto - Le camere da letto e la biblioteca a est (per non deteriorare i libri) - I triclini primaverili e autunnali a est per il calore del sole - Pinacoteche, laboratori di tessitura e ricamo e gli studi dei pittori a nord (la luce da nord è quella più indiretta e così i colori non mutano di tonalità) LA DOMUS ROMANA La domus romana prende spunto dalla struttura greca, in particolare per i cortili. L'ingresso è caratterizzato da un vestibolo, successivamente si trovano la corte con IMPLUVIO (raccolta dell'acqua piovana) (elemento uguale alle case tradizionali cinesi) e un peristilio su cui si affacciano le altre stanze. CASA ROMANA Questa tipologia di casa viene rappresentata in molti trattati rinascimentali (Vitruvio viene riscoperto in questo periodo), che reinterpretano la domus romana. In particolare viene documentata da Palladio e Daniele Barbaro. CASE DI MERCANTI - Francesco di Giorgio Martini Dalla struttura della Domus si costruiranno anche tipologie di abitazioni più complesse (palazzi o case), come ha progettato Martini. Si inizia a parlare di case urbane, in particolare Martini progetta le Case dei Mercanti, aggiungendo anche elementi estranei alla domus, come le scale. PALAZZI RINASCIMENTALI - PALAZZO FARNESE (Michelangelo e Antonio da Sangallo) Palazzo Farnese rappresenta l'impianto tipico del palazzo rinascimentale italiano. Prende spunto dalla Domus perché è un impianto a corte a più piani. Caratteristiche dei palazzi rinascimentali italiani: - Facciata simmetrica - Grande portale - Struttura del basamento più o meno permeabile con più o meno aperture - Corpo intermedio con due piani: piano nobile con grande balcone centrale e piano superiore con una serie non interrotta di finestre - In questo palazzo sono presenti delle fasce marcapiano: cornici che segnano i tre piani. Un'alternativa potrebbe essere un gioco di fasce verticali ricavate mediante paraste - In alto è presente un fregio di coronamento con tetto a falde - La disposizione dei corpi delle scale sta negli angoli, per poter così poi distribuire ai piani superiori i vari ambienti del palazzo - E' presente un atrio LA CITTA' E LA CASA Leon Battista Alberti nel suo trattato rinascimentale De Re Aedificatoria (diverso da quello di Vitruvio perché Alberti fissa delle regole piuttosto che dei modelli da seguire) dice che la città è come una grande casa e che la casa è come una piccola città; tralasciare un elemento di città o di casa danneggia il tutto, quindi anche le parti più piccole devono essere eseguite a regola d'arte. CASE E TESSUTI URBANI Tessuto Urbano: il termine parla di relazione tra le parti, tra pieno dell'edificato e il vuoto delle strade. Ma nel vuoto si possono trovare altre parti vuote (piazze, cortili, giardini, vuoti senza forma o figura precisa) CASE MEDIEVALI Monestiroli parla di due tipologie di abitazioni importanti nella città medievale: - Case con impianto a corte (diverse variazioni) - Impianto di case a schiera, che insistono sul LOTTO GOTICO. Nella città medievale le case si sviluppano in lunghezza, hanno un fronte stretto e una grande profondità. Le case nel medioevo spesso avevano sotto la bottega e sopra le abitazioni. I corpi scala sono lineari, non riprendono quelle posizionate agli angoli come in palazzo Farnese. Dietro la casa era presente il giardino. Queste case a schiera poi si uniscono lungo le pareti cieche formando la CORTINA EDILIZIA. CITTTA' DI LUBECCA (Germania) La città presenta molti edifici con impianto medievale. In questo caso varia l'andamento del tetto, perché al nord sono molto acuti e a falda. CASE IN LINEA Le case in linea si suddividono in: CASE IN LINEA ROMANA O ISOLATA. CASE IN LINEA ROMANA E' una casa che tipicamente non ha una corte, ma è presente il corpo scala. Può avere due pareti cieche perché può accostarsi ad altre case in linea. Piano terreno con ingresso e aperture con attività commerciali. Piano superiore di mezzanino (es. via Dante a Milano) tipicamente connesso al negozio Piano nobile Piani superiori fino al piano sotto il tetto CASE IN LINEA ISOLATA Sono case caratteristiche di Genova e Roma La casa ha quattro prospetti e sorge isolata all'interno di un giardino o di un isolato WEISSENHOF - STOCCARDA E' un quartiere modello del 1927 costruito per il Werkbund tedesco (esposizioni periodiche), dai progetti dei più grandi architetti moderni (Le Corbusier, Gropius, Mies Van der Rohe,…). Le case che lo costituiscono rappresentano i prototipi dell'architettura moderna e sono prevalentemente abitazioni unifamiliari/bifamiliari o case in linea. Non c'è rapporto tra la strada e la casa, la casa non costituisce la cortina edilizia, si distacca dalla strada ed è inserita in un ambiente naturale, perché questo quartiere è pensato per ampliare la città, in modo da non replicare il tessuto della città storica ("bisogna uccidere la strada-corridoio"), con l'idea di avere case più salubri con aria e verde. CASE UNIFAMILIARI A SCHIERA - OUD Sono case unifamiliari a schiera. CASE PREFABBRICATE - GROPIUS Gropius pensa a due case per abitazione unifamiliari prefabbricate, con montaggio a secco in loco e struttura portante metallica. Sono case pensate per dedicare anche solo uno spazio minimo ma ben strutturato sufficiente per abitare (existenzminimum per dare una casa a tutti). Hanno un impianto quadrato, un piccolo disimpegno con scale e al piano superiore ci sono bagno e camere, Le due case si differenziano tra di loro perché una presenta un terrazzo con svuotamento del piano superiore. LE CORBUSIER - CASE 1910-1929 Le Corbusier fa un viaggio in oriente (viaggio del Mediterraneo), in cui prende appunti di osservazione, in particolare sulla forma della casa mediterranea, talvolta anche con delle misure. VERS UNE ARCHITECTURE (1920-1921) Nel suo libro, egli esprime il fascino dell'estetica della modernità, dell'industria, dall'estetica del modo di costruire in serie delle fabbriche, anche perché è un modo economico per realizzare oggetti. Questa è una visione diversa da quella dell'800 (infatti il '900 è il periodo delle avanguardie). LE CASE DOMINO (1914) Le Corbusier inizia a pensare a come utilizzare il lavoro in serie nei suoi progetti. Il primo progetto è quello delle Case Domino, ispirandosi al gioco domino. Progetta queste abitazioni senza murature portanti, con un'ossatura in cemento armato con un sistema di pilastri e solai. CASA MONOL (1919) Le murature di questo progetto sono realizzate a partire da pannelli alti un metro collocati uno dietro l'altro, il cui interstizio è riempito con materiali trovati sul posto. CASE CITROHAN (1920) E' la prima casa in serie in cui il doppio piano è collegato con uno spazio vuoto. Le Corbusier racconta che l'idea del soggiorno a doppia altezza gli è venuta quando era in un caffè a Parigi, la cui struttura presentava una doppia altezza. Questa casa diventa un modello su cui le Corbusier inizia a studiare delle variazioni: l'idea è di due muri perimetrali, con scala sul perimetro interna o esterna, doppia altezza e sulla parte posteriore camere da letto e servizi. Quindi c'è l'idea di un ambiente di soggiorno ampio e luminoso. CASE AL WEISSENHOF (1927) Allo stesso modo delle Case Citrohan, Le Corbusier ha progettato per il Weissenhof di Stoccarda in cui realizza una Casa Citrohan e una casa bifamiliare in linea nella quale la pianta è completamente aperta e può essere divisa da pareti scorrevoli, convertendo l'abitazione da uso diurno a notturno. PRINCIPIO DI LE CORBUSIER Il principio alla base dei progetti di Le Corbusier è quello della pianta libera e della pianta paralizzata Le Corbusier racconta che la casa tradizionale si costruisce con struttura muraria portante, con aperture nella stessa posizione in verticale in modo da scaricare al meglio le forze, tetto a falde e uno spazio sotto terra come cantina. Egli pensa a un nuovo modo di costruire le case con calcestruzzo armato che permette di costruire con pilastri le abitazioni. La casa può essere sollevata dal suolo per parcheggiare l'auto e recupera lo spazio al suolo con il tetto giardino. La terrazza per Le Corbusier è una stanza all'aperto a tutti gli effetti, in cui è presente una cornice che chiude il tutto e dalla quale ci si può affacciare come se fosse una finestra senza vetri. Il paesaggio quindi si osserva inquadrandolo in una cornice, sviluppando un nuovo modo di vedere il rapporto tra interno e esterno. Nelle sue idee si utilizza una pianta libera in cui si possono avere delle finestre a nastro che portano grande luce. BIBLIOGRAFIA E MONOGRAFIA Verso una Architettura - Le Corbusier Vita e opere di Le Corbusier - Tentori L'architettura della realtà (Le forme dell'abitazione) - Monestiroli Monografie di Gropius, Mies Van der Rohe, Le Corbusier 2 TESSUTI URBANI lunedì 27 settembre 2021 09:49 TESSUTI URBANI MILANO: CENNI SULLA TRASFORMAZIONE DEL TESSUTO URBANO PIANTA DI MILANO - 1734 - MARC'ANTONIO DAL RE La città di Milano era contenuta dai bastioni spagnoli e il castello era ancora un'area fortificata. L'area tra la cerchia dei bastioni e quella dei navigli era ampiamente occupata da giardini, grandi impianti a corte per lo più monastici. Milano inizialmente era una città romana. PIANTA DI MILANO - 1884 - VALLARDI Racconta alcune trasformazioni, post unità d'Italia, nella parte nord dei bastioni spagnoli, che ancora esistevano. Questo perché il 1884 è l'anno in cui viene deciso il piano regolatore Beruto, che demolisce i bastioni spagnoli per ampliare la città. Fuori dai bastioni la città cominciava a crescere, con alcuni primi edifici industriali (alcuni si trovavano anche al centro). Si vede però ancora la campagna con impianti agricoli. Viene demolita la zona del Lazzaretto che da su Corso Buenos Aires e si inizia a costruire al suo interno in modo denso, con una ferrovia che lo attraversa. Viene insediata la prima stazione centrale di Milano, costruita come passante, ed era il duplicato della stazione di Lione perché costruita da una ditta francese. Il bastione in questa zona era stato modificato come passeggiata che arrivava alla piazza della stazione, in cui hanno già iniziato a stanziarsi i più grandi hotel (es. Principe di Savoia). Rispetto a prima, la parte di città a sud della stazione centrale, che prima era costituita da orti e giardini, inizia ad essere satura di edifici. Viene costruito anche il Cimitero Monumentale e si forma l'area dell'Arena vicino al Castello Sforzesco, quest'ultimo ancora adiacente a Piazza d'Armi, che però non è più una zona fortificata. Si assiste quindi a un processo di saturazione dei tessuti e ampliamento della città, inizialmente lungo le arterie principali di uscita della città. Sono gli anni di trasformazioni per dare alla città alcuni servizi (es. creazione di altri rami ferroviari verso Piazza Cadorna, stazioni,…). Sono gli anni in cui si costruisce anche Galleria Vittorio Emanuele e si inizia a ridisegnare Piazza Duomo. PIANO REGOLATORE BERUTO - 1889 Il piano rappresenta l'abbattimento della cerchia dei bastioni e la costruzione strade di circonvallazione. Viene costruito Parco Sempione dietro al castello dove c'era Piazza d'Armi, che viene spostata dove attualmente c'è City Life. Intorno al castello viene realizzato il Foro Buonaparte. Piazza duomo viene riconfigurata e la manica lunga di Palazzo Reale viene demolita. All'esterno viene imposto un limite di edificazione e si decide che si possono costruire nuove case fino alla cerchia dei viali delle regioni (es. viale Abruzzi), con una dimensione di isolati che prende matrice dalla lottizzazione del Lazzaretto. Con il piano Beruto la città inizia a crescere per fasce circolari, accentuata nel 1911 Piano Masera- Pavia mediante un'ulteriore fascia esterna e nel 1933 con il Piano Albertini tramite un'espansione a macchia d'olio (che però non si realizzerà al 100%). PIANO ALBERTINI - 1933 Viene fatta l'ipotesi di diversi sventramenti nella zona tra Piazza Meda e Piazza San Babila, che era un'area molto fitta di matrice medievale. Viene proposta l'apertura di una piazza rettangolare davanti a San Babila e uno sventramento stradale verso Piazza della Scala, in modo da tagliare a metà il tessuto urbano, l'attuale Corso Matteotti. Questa tipologia di interventi viene fatta anche in altre aree della città (es. da Piazza Diaz a Piazza Duomo). CARTA DI MILANO - 1936 Si vede il Lazzaretto interamente realizzato. La Stazione Centrale in Piazza Repubblica viene spostata e diventa stazione di testa. Piazza della Repubblica quindi prende una nuova forma. Piazza Repubblica presenta dei rilievi a causa rilevato ferroviario, che era necessariamente più alto. Al posto della nuova Piazza d'Armi c'è la vecchia fiera. CASE E TESSUTI URBANI - STRATIFICAZIONI Tessuto: rapporto tra lo spazio aperto della strada, che è il primo spazio che dà origine alla città, e case/isolati. Il tessuto è un principio di aggregazione e relazione tra le parti, che può essere diverso in base ai luoghi, al clima, alle civiltà e alle epoche. Anche i caratteri degli edifici sono legati ai luoghi. Si parla di architettura eccezionale (es. grande edificio pubblico) o di edilizia corrente. CASTRA e COHORTES Castra: accampamento romano reticolare Cohorte: impianto delle corti militari Gli edifici a corte si troveranno in tutte le città italiane, accostate a strutture a schiera/linea di matrice gotica. CITTA' DI TREVIRI Questa città è di impianto romano quadricolare, con Cardo e Decumano. Qui si sono aggiunte delle parti successive e si sono modificate delle parti (es. in epoca medievale la cinta muraria è diventata più piccola). All'esterno delle mura romane vi sono conventi, chiostri e impianti religiosi tipici della città medievale. CUICUL-DJEMILA - ALGERIA La città sorge su uno sperone roccioso adornato da montagne e fu fondata nel 96/97 dC. Era un importante nodo stradale. Il Cardo Massimo ha dato origine alla città e ai suoi successivi ampliamenti. La città è stata costruita in parti definite con diversi centri: città cristiana, città vecchia e città nuova. Si vedono le tracce romane (es. terme, aula, teatro, foro, curia, tempio di Settimo Severo,…) STUDI PER UN'OPERANTE STORIA URBANA DI VENEZIA - 1959 - MURATORI In Italia sono stati effettuati diversi studi importanti sul concetto di tessuto, di tipologia e sul rapporto tra morfologia urbana e tipologia edilizia. I rilievi sono del tessuto gotico veneziano, vedendone anche le trasformazioni e il rapporto del tessuto con gli spazi pubblici. La trasformazione riguarda una massiccia edificazione. Viene fatta un'analisi per ogni tipologia edilizia, e come queste si siano evolute a partire dal lotto gotico allungato. Due tipologie di case: - Case a schiera su lotto gotico - Case a corte Questo modo di costruzione delle città storiche si ripropone anche a Padova, con lotti a schiera allungati, a Napoli con case a corte derivanti dalla permanenza in alcune parti del tessuto della domus romana, a Palermo dove si nota una contaminazione tra domus e case a schiera. La contaminazione nel tempo dei tipi si costruisce sulla base di tracce profonde: strade e orme della edificazione precedente. PIANO DI BERLINO A partire da metà '800 si iniziano costruire dei lotti tracciati dei piani regolatori (es. piano Beruto, molto simile al piano di Berlino). Si costruiscono impianti a corte, ma la logica con cui si costruiscono è differente: non è una corte derivante dalla domus, ma deriva dall'accostamento di tipologie a blocco a C o T. RILIEVI MURARI ROMA, GENOVA, COMO, MILANO e FIRENZE - anni '60 - CANIGGIA Roma: sviluppo dei lotti gotici, meno allungati rispetto ai precedenti, che creano la cortina stradale. Genova: lotti gotici ma anche impianti a piccola corte Como: principalmente ha un impianto romano Milano: molti impianti a corte Firenze: domus e case a schiere Il rilievo murario è uno strumento tramite il quale si descrivono i tipi edilizi e architettonici. ISOLATO: porzione di suolo compresa da 3 o 4 strade LOTTO: pezzo di un isolato sul quale insiste l'edificio Tutto ciò si sviluppa anche in verticale, con lo sviluppo dei fronti più stretti o più ampi. Caniggia ci parla anche di un sistema di raddoppio dei lotti in facciata, che vengono riunificati per creare abitazioni più ampie. PIANTA DEL NOLLI - 1748 - ROMA Questa pianta evidenzia il Piano Tridente, uno dei primi piani romani. Si vedono bene i grandi spazi aperti, anche quelli all'interno degli edifici. AMPLIAMENTO DELLA CITTA' PIANTA DI EDIMBURGO - inizio '800 Edimburgo all'inizio dell'800 inizia ad espandersi non mediante ampliamento della città ma tramite addizioni su disegno urbano. Viene addizionata la New Town, disegnata da Craig, alla zona antica con lotti gotici. Craig disegna un'addizione complessa, con residenze a corte, due piazze agli estremi e alcuni edifici pubblici sulla piazza. Successivamente a questo disegno di Craig, vengono aggiunte le parti periferiche con misure e modalità analoghe. In altre città europee si articolano diverse forme di tessuto, diversi rapporti con la strada, cambia la forma degli isolati (es. rettangolari, longilinei, quadrati),… Barcellona: gli isolati sono quadrati con angoli smussati, che creano ad ogni incrocio di strada una piccola piazza. L'architetto aveva immaginato gli isolati per avere al loro interno anche degli spazi aperti. Barceloneta: isolati stretti e lunghi con densità bassa Nelle città mediterranee del Nord Africa le cavità aperte sono all'interno delle case, e le cortine sono spesso continue. Non c'è il disegno europeo in cui la piazza ha un posto notevole, ma ci sono altre strutture pubbliche (es. bazar). SVENTRAMENTO DELLA CITTA' PIANO HAUSSMANN - fine '800 - PARIGI Parigi aveva già perso le mura interne nel '600, poi era stata chiusa da un periodo di mura daziarie prima della rivoluzione francese. Haussmann ristruttura il tessuto interno parigino, che era molto denso e che si era sviluppato a partire dalla Senna, e che non permetteva flussi intensi di traffico (problema che aumentò negli anni '20 con l'auto). Haussmann traccia una serie di diagonali che tagliano il tessuto esistente e ridisegna i fronti lungo le strade tagliate. Egli lavora sulla forma delle piazze, che non sono più chiuse come quelle reali, ma diventano un luogo di circolazione. Inoltre egli stabilisce il modo di innestare varie stazioni di testa e fa arrivare la ferrovia all'interno del centro urbano. Uno degli obiettivi di Haussmann era di aumentare la circolazione della città. Inoltre colloca due grandi parchi ai lati della città, legati all'arteria che passa per Parigi. PIANO HOBRECHT - BERLINO Nelle grandi città vengono demolite le mura per ampliare le città in modo illimitato. Dal 1860 alla Seconda Guerra Mondiale la città cresce molto e attrae popolazione. Ogni piano può realizzarsi non completamente, per fattori sociali, politici, ostacoli che non consentono di andare avanti con regolarità nel tracciamento di una maglia geometrica. Berlino si amplia all'esterno del centro della città con un sistema radiale. In particolare si sperimenta molto con le diverse tipologie di piazze. PIANO BERLAGE - inizio '1900 - AMSTERDAM Il piano tratta l'ampliamento sud della città. Viene realizzato un tessuto regolare, mediante grandi corti allungate e giardini interni comuni. PIANO MAY - anni '30 - FRANCOFORTE SUL MENO Negli anni '20 si inizia a pensare a come abitare la città e a come ampliarla. La missione degli architetti del movimento moderno erano case a basso costo che dessero a tutti una condizione civile di abitazione e che avessero un rapporto diverso con la città e con la natura. Qui si sviluppano le siedlung. La città qui non si espande più a macchia d'olio, ma per insiemi urbani ben disegnati, collegati al centro e spesso ai luoghi di produzione. I quartieri sono meno densi, con più verde. Uno dei temi affrontati è quello di pensare all'orientamento degli edifici secondo l'asse eliotermico. Spesso sono quartieri che mescolano nuove tipologie edilizie, che possono essere: - A bassa densità (es. case unifamiliari a schiera) - A più alta densità (es. siedlung Westhausen, case a 4 piani) Un altro tema è quello della distanza degli edifici in base alla proiezione dell'ombra. PIANO TAUT - 1925-1930 - BERLINO Bruno Taut disegna la Siedlung Berlin-Britz. A differenza del piano di May, c'è l'idea di sperimentare nuove forme. Si pensa a un grande edificio con all'interno una serie di giardini privati. Come "recinzione" del quartiere vengono posti lungo il perimetro grandi edifici di bordo molto colorati. OLANDA Tema: periferie contemporanee In Olanda si compone una periferia contemporanea, con alcune parti che si accostano l'uno con l'altro, alcune aree non costruite, altre con edifici sparsi a bassa densità,... Quasi con una casualità. Queste periferie sono frutto di un utilizzo maldestro di alcuni principi immaginati nella modernità. LISSONE Lissone ha un tessuto simile a quello olandese. 3 IL PALAZZO E L'ISOLATO lunedì 27 settembre 2021 11:54 IL PALAZZO E L'ISOLATO Quando si parla di un Palazzo, importante è il rapporto tra edificio e città. I tipi architettonici riportano gli elementi dell'architettura verso un ordine riconoscibile. PALAZZO CAPRINI - BRAMANTE Bramante è il primo a sollevare gli ordini classici dal piano terra e li dispone sotto forma di semicolonne. Il piano nobile viene spostato superiormente, mentre il basamento al piano terra in bugnato ha un ruolo importante per la relazione tra la città e l'edificio. IMMOBILE COMMERCIALE GOLDMAN & SALATSCH Si enfatizza il rapporto con il suolo e il trattamento del prospetto. Il basamento commerciale è importante perché riprende le tabernae di origine romana. IBA SOCIAL HOUSING - EISENMAN Tutti i volumi sono legati al suono e all'impianto tipologico dove l'edificio si colloca. PALAZZO Ogni palazzo è immerso nel tessuto della città. L'edificio si inserisce nel tessuto ma se ne distingue al contempo. Fondamentale è anche la presenza di un patio/corte interna, che permette di mettere in risalto il rapporto tra pieni e vuoti. Rispetto alla tipologia, comunque, gli edifici sviluppano una loro autonomia. PALAZZO MEDICI-RICCARDI - MICHELOZZO Il palazzo è considerato il prototipo del palazzo rinascimentale, si capisce osservando come si articolano le facciate. Sono presenti tre livelli decrescenti in facciata, accompagnati da una progressiva diminuzione della sporgenza dei conci di bugnato. Al piano terra si vedono le arcate a tutto sesto, bifore ai piani superiori. Queste scelte sono un rimando ai modi compositivi e costruttivi romani e vitruviani, riformulati e ricomposti secondo l'impianto del palazzo rinascimentale. La cornice a modiglioni che sorregge la copertura è sia elemento di modernità sia di richiamo all'antichità. Il tipo si muove sempre tra modernità e antichità. Dalla pianta e dalla sezione si può vedere come l'impianto assiale ingresso-cortile-giardino si pone come asse longitudinale che sviluppa l'edificio. Il cortile è l'elemento più importante della struttura formale del palazzo, le colonne interne richiamano lo Spedale degli Innocenti, poiché prive di trabeazione intermedia, e l'altezza del piano nobile è esaltata dalle alte bifore che poggiano sulla trabeazione che raggiunge quasi l'estensione di parapetto. I corpi scala sono distribuiti nei bracci laterali e arretrati rispetto al fronte di accesso (tipico dei palazzi rinascimentali). PALAZZO STROZZI - SANGALLO e MAIANO Si sono susseguiti più progetti in un arco temporale di 50 anni. Si innalza isolato su una pianta quadrangolare Le facciate sono rivestite da pietra locale, i cui conci sono sagomati a cuscino e vanno spianandosi con il progredire dell'altezza per alleggerire. L'impianto è simmetrico e ripartito specularmente. Sull'asse longitudinale vi sono due vestiboli uguali. Il patio è all'interno del palazzo e non si accosta a nessun giardino. La forma rettangolare viene riportata anche nella geometria del cortile, che si presenta con uno schema 5x3 campate. Il patio presenta colonne corinzie e paraste doriche superiormente. L'altezza alta è dettata dalle alte trabeazioni e dalle volte a botte (novità, perché prima erano tutti tetti piani). PALAZZO CORNER - SANSOVINO Si osserva la persistenza dell'impianto tipologico in rapporto al tessuto urbano, formato da fasce parallele e perpendicolari a Canal Grande. Il piano terra in conci è trattato come basamento tripartito che solleva e nobilita i piani superiori con colonne binate. Il patio è rettangolare e racchiuso all'interno dell'impianto. Interessanti le pareti diagonali dei prospetti che irrompono la simmetria della pianta. PALAZZO GRIMANI - SANMICHELI I tre livelli hanno ordini classici e non è presente un basamento in conci. La pianta si apre verso il Canal Grande e al contempo penetra nella città con una pianta lunga e stretta. La lunghezza è percorsa dal vestibolo iniziale, dal salone longitudinale e dal cortile. Sono poi presenti due bracci paralleli con ambienti e corpi scala. Interessanti le pareti diagonali dei prospetti che irrompono la simmetria della pianta. In questo caso il patio trapezoidale diventa testata del palazzo. PALAZZO FARNESE - SANGALLO e BUONARROTI E' il primo palazzo romano di una famiglia pontificia. L'edificio si pone come blocco urbano inserito nel tessuto della città. È la massima espressione del palazzo rinascimentale, e ne ha tutte le tipologie. I prospetti tripartiti tradizionalmente però non presentano il bugnato fiorentino. I conci in pietra sono disposti solo agli angoli. Le aperture sono divise per ordini. Le mensole inginocchiate sorreggono le aperture del piano terra. Il cornicione, realizzato da Michelangelo, si protende esageratamente ma equilibra la grande facciata. Questo estremizza i caratteri del palazzo rinascimentale. L'impianto è simmetrico, sul cui asse si distribuiscono vestibolo (con tre navate)-cortile centrale- loggia che affaccia sul giardino. Ai corpi scala non viene dato tanto spazio. I due bracci trasversali sono più spessi di quelli longitudinali, che hanno le zone di servizio. PALAZZO della SAPIENZA - DELLA PORTA e BORROMINI E' un corpo rettangolare che si sviluppa per fasce longitudinali e ingloba la pianta della Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza. Il loggiato continuo racchiude il patio centrale e i due bracci portano i corpi scala in facciata (novità). BAUAKADEMIE a Berlino - SCHINKEL Si osserva la differenza di trattamento dei prospetti, sia rispetto al contesto berlinese sia rispetto agli esempi italiani. Vi è una scansione per fasce orizzontali, che viene nascosta/smentita dal ritmo verticale dei prospetti, a sancire un'autonomia. Si osserva l'autonomia dalla vista zenitale e dalla struttura della pianta: il tessuto della città è diradato e funziona su isolati asimmetrici nella forma. Questo edificio si assesta alle due giaciture più prossime, il fiume e il complesso alla sinistra, per affermare una pianta centrale con patio rettangolare ridotto. Scompare la struttura vestibolo-cortile-giardino e viene inserito un sistema a griglia che sposta il discorso gerarchico verso il rapporto tra spazi serviti e serventi, non c'è un asse. Il tetto è spiovente verso l'interno. I mattoni a vista accompagnano i prospetti, le cui aperture son decorate da ornamenti che risaltano l'Art and Craft tedesca. EDIFICIO GOLDMAN E SALATSCH - LOOS Il risultato finale è frutto di una lunga e accesa discussione dell'architetto con amministrazione e opinione pubblica, soprattutto per la richiesta di ornamenti ai quali Loos si oppose. Si trattava di un progetto per concludere la testata di un isolato irregolare, con un edificio che ne risolvesse l'angolo attraverso un prospetto tripartito. Scale e servizi sono disposti secondo l'asse ideale al centro della pianta, verso il retro. Questo permette di addossare gli elementi commerciali verso l'esterno. Il vestibolo cambia la sua giacitura, da verticale si espande trasversalmente, seguendo la forma della pianta. Il patio simmetrico dei palazzi rinascimentali diventa una corte interna coperta, che distribuisce l'accesso ai vari ambienti. L'estensione dell'altezza dal piano strada è data dal marmo verde cipollino, che taglia l'austerità della parete soprastante. Delle colonne libere all'ingresso sorreggono una piattabanda in acciaio, che pone una tregua allo slancio della prima fascia. L'interno racconta un legame sempre più stretto tra edificio e città, ad esempio gli ambienti di lavoro con grandi vetrate richiamano gli ambienti metropolitani. 4 ELEMENTO, TIPO, MODELLO sabato 9 ottobre 2021 10:28 ELEMENTO Vitruvio parla degli elementi nel libro III e IV del De Architectura. Il libro III parla delle proporzioni e simmetrie del tempio, le forme del tempio, le fondamenta dei templi e lo stile ionico; il IV parla degli ordini delle colonne, dei capitelli, il pronao,… Libro IV: "ogni elemento ha un suo impiego specifico, caratteristiche sue proprie e un suo ordine" Rogers dice "elemento vuol dire ciò che entra, come parte, nella composizione di un fatto unitario e concorre a formarlo; ma, nella nomenclatura, elemento vuol dire anche principio, fondamento della teoria di una determinata disciplina" Il tema è complesso. Rogers in un libro fa l'esempio del mattone "il mattone può essere considerato, empiricamente, come uno degli elementi primi della composizione architettonica". Rogers allarga la definizione di elemento: - Società come elemento del fenomeno architettonico - Elemento della tradizione (storia che entra come elemento nel nostro modo di operare nell'architettura) La nozione di elemento può essere estesa dal campo fisico al campo concettuale e al campo materiale. TIPO E MODELLO La nozione di tipo non è riferibile solo all'architettura. Tipo - topos: impronta, modello, figura La TIPOLOGIA EDILIZIA: è lo studio e la classificazione delle forme tipiche (tipi edilizi e architettonici) che caratterizzano le forme insediative (forme del modo di abitare dell'uomo). Ci sono diverse definizioni di Tipologia Edilizia, come quella di Argan, il quale approfondisce la tipologia dal punto di vista dell'architettura ma anche di quella dello storico dell'arte. Argan dice che tipologia significa studio dei tipi, considerando gli oggetti della produzione nei loro aspetti formali di serie, dovuti a una funzione comune o a una reciproca imitazione, in contrasto con gli aspetti individuali. Tipologia quindi è il principio di classificazione dei fatti artistici secondo certe analogie, raggruppati e ordinati per categorie o classi. Emerge un doppio aspetto: - Aspetto legato al progetto, alla serialità - rapporto tra tipo e funzione, che è un tema complesso. - Funzione di classificazione con ricerca dei tratti in comune QUATREMERE DE QUINCY nel suo dizionario di architettura scrive: "La parola TIPO presenta l'idea di un elemento che deve servire di regola al modello" Es. un quadro terminato non è il tipo di una riproduzione del quadro. Uno schizzo invece è il tipo del quadro che ne scaturirà. "Il MODELLO è un oggetto che si deve ripetere tale qual è; il tipo è un oggetto secondo il quale ognuno può concepire delle opere che non si assomiglieranno tra di loro" Questa definizione da una differenza concettuale tra i due termini importante. FORMAZIONE DEL TIPO Ci sono diverse interpretazioni: Argan afferma che il tipo non è mai formulato a priori ma dedotto da una serie di esemplari. Es. il tipo del tempio rotondo non è identificabile con un particolare tempio, ma è il risultato di un’operazione di sovrapposizione di tutti i templi rotondi. La nascita di un tipo è dunque condizionata dal fatto che già esiste una serie di edifici aventi tra loro un’evidente analogia funzionale e formale. Si comincia a parlare di tipo quando questo si consolida. Il processo di formazione del tipo conserva i caratteri comuni alla serie eliminando i caratteri particolari dei singoli edifici: procedimento di riduzione. La forma base porta in sé non solo i caratteri fondanti il tipo dedotti dalle serie precedenti, ma anche i caratteri che possono determinarne la mutazione. Il processo formativo di una tipologia è un processo condotto in vista di una finalità artistica (o progettuale): le serie tipologiche in architettura si formano specialmente in rapporto alla loro configurazione (es. l’edificio sacro rotondo può adempiere a diverse funzioni: battistero, mausoleo,...). Le tipologie architettoniche vengono distinte da Argan in tre grandi categorie: - configurazioni di edifici (es. edifici a pianta centrale, longitudinale, mista) - grandi elementi costruttivi (es. coperture piane, a volta, a cupola, i sistemi architravati o ad archi) - elementi decorativi (es. ordini delle colonne, i fregi, i timpani,...) Argan afferma che ciò corrisponde alla prassi compositiva in cui si succedono la pianta, i sistemi costruttivi, la decorazione finale: ogni opera architettonica mira, in definitiva, a porsi come un tipo. ELEMENTI - tempio di ordine dorico Vitruvio identifica gli elementi principali, la variazione della loro forma (es. i diversi ordini), descrive le prassi costruttive degli antichi. Vitruvio dice che il fondamento della costruzione degli antichi è quello di far corrispondere la composizione degli elementi al loro esatto proporzionamento. Lui descrive minuziosamente tutto ciò che gli elementi devono avere. Vitruvio da dei numeri precisi (es. nell'ordine dorico la colonna deve avere 20 scanalature). BASAMENTO Il basamento è quella parte che coinvolge i gradini, l'altezza del tempio rispetto al suolo. Determinare quanto è alto il basamento in un edificio è una questione fondamentale. Choisy ci spiega che nel tempio dorico cambia un po' la forma del basamento in base ai secoli. BASE E' un elemento tettonico, è ciò che sta tra il basamento e il fusto della colonna. Funge da cuscinetto, da punto di raccordo. E' un punto di giunto. Le proporzioni tra base e basamento rappresentano anche la bellezza e l'armonia dell'edificio. La venustas in questo caso ha anche fare con la firmitas. TRABEAZIONE E' formata da architrave, fregio con triglifi (tre elementi a rilievo e due scanalature -glifi-) e metope 8formelle a bassorilievo) e cornice. L'architrave è l'elemento orizzontale che sta sopra le colonne. Tra colonne e architrave c'è il capitello. Qui c'è la questione tra architettura in pietra e lignea (materiale dell'architrave nelle prime architetture). La cornice è un elemento su cui poi si appoggia il timpano. TIMPANO Grande elemento triangolare con decorazione e può avere proporzionamenti diversi. TIPO COME ELEMENTO GENERATIVO DURAND, dopo la rivoluzione francese, cerca di individuare il tipo in quanto elemento appartenente a un insieme generale tramite un'operazione di riduzione che tende all'eliminazione delle sue caratteristiche accidentali. Il tipo diviene elemento generativo che compone un repertorio legato alle nuove istanze della città moderna, nata con l’industrializzazione. In sue due diversi scritti egli studia i diversi tipi nei secoli e fa un processo di astrazione della forma e di esemplificazioni di regole di costruzione. Durand fa vedere come si combinano le forme (es. forma chiusa, forma chiusa con ripartizione interna semplice o doppia,…) e come queste si trasformano, fissando anche delle proporzioni. Altre tavole riprendono i principi sulle forme e li articolano rispetto agli elementi delle costruzioni: es. gli atri e i vestiboli. Durand fa vedere un numero di variazioni sul tema del vestibolo, che potrebbe essere esteso per altre tavole. Durand usa una griglia e degli elementi costruttivi semplici (muri e colonne) e fa vedere delle diverse composizioni. Fa anche vedere le diverse disposizioni di edifici privati, ad esempio i diversi fronti della strada. Durand parla anche di edifici pubblici e fa vedere come si possano creare diversi edifici a partire da diverse composizioni orizzontali e verticali, a partire dal quadrato passando dalle sue suddivisioni. 5 PASSAGES E GALLERIE lunedì 11 ottobre 2021 10:28 PARIGI A Parigi nel 1786 viene realizzato il primo passage, all'interno dei giardini del Palais Royal: la Galeries de Bois. Il passage ospitò circa 355 negozi, e divenne una delle maggiori attrazioni di Parigi. Realizzata inizialmente in legno, negli anni fu dotata di una struttura muraria e di una copertura in vetro (65x8,5m), che ne fecero il più grande passage costruito in quel periodo. A causa di un incendio del 1828 la galleria venne demolita e sostituita dalla Galerie d'Orleans. La maggior parte dei passages parigini venne realizzata nei quindici anni successivi al 1822, e la prima condizione della loro diffusione è dovuta a una congiuntura del mercato tessile. La galleria aveva già influenzato il panorama internazionale, e le principali città iniziarono a dotarsi di questi spazi a partire dal IXX secolo. I passages ebbero una grande diffusione anche perché a inizio '800 la circolazione dei pedoni nei centri città era difficoltosa (a causa dell'ampio traffico generato dalle carrozze), quindi il passage dava un camminamento più sicuro e permetteva di accorciare i percorsi. Il passage rappresenta anche il frutto della rivoluzione industriale, il trionfo della borghesia e lo sviluppo della tecnica e del commercio. Il passage è un'invenzione nell'ambito del commercio al dettaglio perché per la prima volta il piano terra di queste gallerie viene destinato esclusivamente alle vetrine dei negozi e anche perché vengono utilizzati materiali nuovi (poi adottati e portati in altri luoghi, come stazioni, serre, mercati coperti,…). PASSAGES: spazi che si formano tra due cortine di edifici, coperti da coperture in ferro e vetro, che permettono ai passanti di trovare rifugio durante le giornate di pioggia. L'ingresso dei passage non è monumentale, ma si inserisce in modo silenzioso all'interno della cortina edilizia. I passages attraversarono tre fasi architettoniche: - PASSAGES BRILLANTI: si sviluppano a partire dal 1796. Il termine 'brillante' deriva dal tipo di commercio effettuato al tempo: lusso - PASSAGES LUMINOSI: questi sono chiamati così perché il sistema di copertura viene dotato di vetrate ferro e vetro che portano la luminosità esterna in uno spazio interno. In questo periodo i passage si dotano anche di decorazioni realizzate con stucchi e modanature, mentre la struttura principale rimane in legno - PASSAGES METALLICI: iniziano a dotarsi di una struttura metallica in cui il legno ha solo funzione decorativa L'ISOLATO: PASSAGE DU CAIRE E' il primo passage realizzato (1798) ancora esistente, costruito a ritorno di Napoleone III da un viaggio in Egitto nel quartiere popolare di Saint-Denis. E' un passage modesto, privo di decorazioni interne, con una copertura in ferro e vetro. L'ingresso del passaggio, nella sua decorazione, rende evidente la campagna di Egitto di Napoleone III, poiché vi sono tre teste raffiguranti il Dio Hathor e un fregio a geroglifici. SISTEMA DI ISOLATI: PASSAGE DES PANORAMAS, PASSAGE JOUFFROY, PASSAGE VERDEAU Questi tre passaggi sono uno conseguente all'altro, e mettono in connessione tre isolati. Il Passage des Panoramas venne iniziato nel 1799 e realizzato in due fasi. L'aspetto che ha dato successo al passaggio sono gli elementi delle rotonde: strutture cilindriche accessibili all'interno del passage che permettevano al visitatore di immergersi nella riproduzione dei panorami di alcune città europee, secondo una moda che si diffuse durante l'800. Il visitatore accedeva agli spazi cilindrici mediante corridoi gradatamente bui, poi entrava in una piattaforma da cui si potevano osservare panorami che periodicamente venivano sostituiti. Il Passage Jouffroy venne realizzato nel 1845. E' il primo passage interamente in ferro e vetro che apre la stagione dei passages metallici, in cui il legno è solo decorativo. Il passage presenta una deviazione interna. Il passage era molto stretto, e ciò non permetteva di mettere le vetrine su entrambi i lati, quindi vengono poste solo su un lato e l'altro ha delle scaffalature. Nel 1882 il passage portava anche al museo delle cere Grevin, quindi era molto frequentato. Nel 1846 venne realizzato il Passage Verdeau, interamente in ferro e vetro. La copertura rende luminoso lo spazio. La decorazione interna è leggera e in stile neoclassico. SISTEMA COMPLESSO DI SPAZI: GALERIE VIVIENNE, GALERIE COLBERT Queste due sono gallerie: sono spazi realizzati appositamente per il commercio, non semplicemente uno spazio coperto tra due cortine. La Galerie Vivienne venne realizzata nel 1826, in uno dei quartieri più ricchi di Parigi, su iniziativa del presidente della camera dei notai Marchoux, che acquistò il quartiere con lo scopo di realizzare una galleria e trarne profitto. La galleria connette tre strade molto frequentate e ha una disposizione a L. E' molto decorata e ha un pavimento a mosaico. Ebbe un grande successo anche grazie alla vicinanza ai giardini del Palais Royal. La Galerie Colbert è parallela alla Galerie Vivienne. Venne realizzata nel 1826. Il suo aspetto è più monumentale, ottenuto mediante stucchi che simulano il marmo, presente come rivestimento degli ordini architettonici. E' presente una statua che sostituisce un precedente candelabro. Elemento interessante è la rotonda, realizzata nel nodo tra i due bracci. Essa influenzò anche la tradizione di altre architetture (es. Galleria Vittorio Emanuele). Viene realizzato anche un georama, che voleva concorrere con il cosmorama realizzato nella Galerie Vivienne. LE GALLERIE IN EUROPA Il successo delle gallerie parigine ebbe influenza su diverse capitali europee. Anche l'Italia iniziò a dotarsi di gallerie (es. Trieste, Torino, Napoli, Genova, Milano,…). In Italia si diffondono in un periodo di declino dei passage, quindi più come funzione politica che commerciale, perciò presentano dimensioni e decorazioni notevoli. Tra le gallerie più famose italiane vi sono la Galleria del Tergesteo (Trieste), Subalpina (Torino), Mazzini (Genova), Umberto I (Napoli). MILANO NELL'800: GALLERIA DE CRISTOFORIS Realizzata tra il 1831 e il 1832, si ispira ai passages parigini e collega Corso Vittorio Emanuele con via Montenapoleone. Viene realizzata da parte di Luigi de Cristoforis. Viene demolita nel 1935 per la riqualificazione di Piazza San Babila. Era lunga 110 m e terminava con uno spazio ottagonale, da cui si diramavano due bracci che formavano una T. L'elemento di maggiore interesse era la copertura in ferro e vetro, che rendeva luminosa la galleria. La copertura viene dotata di sistemi per il ricircolo dell'aria e di teli mobili che permettevano di creare ombreggiamento in caso di forte sole. Essa era dotata anche di illuminazione a gas, che simboleggiava un ulteriore simbolo di modernità. Internamente la parte muraria era decorata con lesene giganti che separavano le vetrine, sopra le quali si aprivano delle finestre. Le pareti erano trattate con stucchi lucidi e i pavimenti erano in marmo di carrara. Come nei passages parigini, anche questa galleria si dota di un dispositivo pittorico/meccanico che mostrava paesaggi italiani. GALLERIA VITTORIO EMANUELE II Il progetto selezionato nel 1865 è di Mengoni, scelto tra le varie proposte perché dava uno spazio scenografico alla via. Mengoni si occupò anche della sistemazione dei portici di Piazza Duomo e degli ingressi alla galleria. L'ingresso sul Duomo fu concepito come arco di trionfo rivestito di marmi e graniti, quello su Piazza Scala a forma poligonale con una balconata. Inizialmente la galleria era stata pensata a un unico braccio con uno slargo ottagonale, ma già prima dell'inizio dei lavori venne aggiunto il braccio trasversale. Internamente ha quattro pianti, l'ultimo non visibile dall'interno. La decorazione interna rinascimentale è a contrasto con la modernità della copertura in ferro, ghisa e vetro rigato. Sotto la cupola sono presenti delle lunette molto grandi che rappresentano le allegorie dei continenti, mentre il pavimento, realizzato in mosaico di marmo, raffigura gli stemmi di Torino, Milano, Roma, Firenze e della casata dei Savoia. La decorazione muraria è arricchita con motivi della tradizione italiana (grottesche, aquile,…) MILANO NEL '900: GALLERIA MERAVIGLI 1928-1930 E' uno spazio ampio e luminoso che unisce due strade con palazzi di stili differenti. Caratteristiche sono le volte a padiglione, il pavimento a mosaico con decorazioni floreali stilizzate e le lesene classiche che intervallano le vetrine. MILANO NEL DOPOGUERRA - GALLERIA STRASBURGO Realizzata nel 1957 da Luigi Caccia Dominioni, mette in comunicazione Corso Europa (frutto di un piano regolatore) e via Durini (rappresentanza di memoria storica). E' uno spazio con dimensioni ampie e con pareti vetrate che ospitano i negozi. La galleria ha due tratti, uno curvilineo e uno rettilineo, che in incontrano nello spaizo centrale, caratterizzato da un grande lucernario ellittico traforato. A sottolineare il dinamismo c'è la decorazione del pavimento realizzato da Somaini. GALLERIA DELL'EDIFICIO PER ABITAZIONI, UFFICI E NEGOZI Progettata da Dominioni e realizzata tra il 1957 e il 1961. E' da considerare come un ampio androne dell'edificio. Anche se di dimensioni ridotte rispetto a Galleria Strasburgo, presenta gli stessi tratti decorativi. GALLERIA SAN MARCO Del 1971, realizzata da Vico Magistretti. La galleria è molto piccola, ma la posizione delle vetrine ad angolo contribuisce a generare una prospettiva articolata che sembra ampliare lo spazio. La disposizione delle colonne e la decorazione cromatica dei marmi contribuiscono a rendere il tutto più dinamico. 6 LA VILLA - PALLADIO E LE CORBUSIER lunedì 11 ottobre 2021 10:28 VILLA - PALLADIO e LE CORBUSIER VILLA: in origine edificio agricolo/residenziale, attualmente edificio residenziale, con la caratteristica principale di stabilire una correlazione con la natura circostante (agricola, urbana o legata a un contesto di villeggiatura). Le ville degli imperatori romani erano ville di soggiorno alternativo (es. villa Adriana a Tivoli), fuori dalla vita urbana. In Italia c'è una grande tradizione rinascimentale che con Palladio trova la sua massima e iniziale espressione. PLAN PARALISE' e PLAN LIBRE - LE CORBUSIER Le Corbusier illustra la differenza tra casa tradizionale e moderna. Individua il tema della pianta paralizzata dell'architettura muraria, dove la forma degli ambienti della casa è la stessa ai vari livelli. La pianta libera è invece possibile grazie all'introduzione del calcestruzzo armato, unita a una struttura portante puntiforme data dai pilastri la cui maglia connessa a travi e solai può dare luogo a una pianta libera i cui muri interni non sono portanti. Le Corbusier introduce anche il tema del sollevamento dell'edificio da terra e del tetto-giardino. LA ROTONDA - PALLADIO (Vicenza) 1566-1567 Palladio nel suo trattato descrive minuziosamente il suo lavoro. Lui per progettare utilizzava degli schemi precisi che non modificava. Questa pianta è caratterizzata dalla sala centrale che è asse di simmetria degli ambienti minori ai lati. Presenta tutti e quattro i fronti simmetrici (idea che dall'interno della villa ci si possa immergere nella vita della campagna). La simmetria è il primo principio palladiano. L'architettura monumentale palladiana è come un solido blocco tridimensionale. A questo blocco si doveva apporre una facciata. Palladio usa il fronte dei templi antichi, per nobilitare l'edificio, elemento di trasgressione rispetto alle regole canoniche. Il tema è quello della monumentalizzazione della villa. Wittkower, parlando di Palladio, illustra gli schemi di simmetria delle sue ville. E' una simmetria tripartita centrale: parte centrale, due parti laterali con scale poste in posizioni diverse. In generale una delle caratteristiche delle ville venete è la presenza di un salone che taglia in due l'edificio. VILLA SAVOYE - LE CORBUSIER (Poissy) Sorge in un contesto semi-urbano. Colin Rowe paragona la Rotonda di Palladio con villa Savoye: stesso impianto quadrato con quattro fronti (possiede poche differenze). Altra comparazione tra le due architetture nel luogo: Palladio costruisce su un'area amena, su un colle, con bellissime viste, mentre Le Corbusier su un prato agreste. I CINQUE PUNTI DI LE CORBUSIER Per quanto riguarda la composizione, Le Corbusier si basa sul principio del tracciato regolatore derivato dal rettangolo aureo, che serve a dare ordine alla pianta e alla sezione: impianto rigido. Successivamente si basa sulla composizione data da un rettangolo o quadrato e una serie di forme libere che interagiscono con la forma principale: impianto libero. Le Corbusier fissa cinque principi: - PILOTIS che permettono libertà nella forma - TETTI GIARDINO per raccogliere le acque e trattenere l'umidità sul terrazzo - PIANTE LIBERE non più schiave dei muri portanti - FINESTRE A NASTRO - FACCIATE LIBERE possibili grazie ai pilastri arretrati In villa Savoye importante è la rampa, che introduce il tema della PROMENADE ARCHITECTURALE, che aiuta a percepire la casa in movimento. La rampa poi prosegue anche all'esterno. Importante anche il tetto giardino, che è come un soggiorno all'aperto. Il terrazzo è come se si affacciasse all'esterno grazie a una finestra senza vetri. VILLA FOSCARI - PALLADIO (Mira) 1559-60 L'edificio è costruito su un parallelepipedo. È diviso verticalmente in tre livelli: basamento che contiene funzioni di servizio, piano nobile e piani superiori. La pianta è tripartita con specifiche proporzioni. La facciata principale presenta un frontone ionico e scale che arrivano nel giardino. VILLA STEIN - LE CORBUSIER (Garches) 1927 L'edificio si sviluppa a partire da un parallelepipedo. Qui si vedono in azione i cinque principi di Le Corbusier. Nel piano terreno ci sono le parti di servizio, nel primo piano si sviluppa un grande soggiorno e una terrazza coperta, il secondo piano ha le camere da letto, mentre l'ultimo piano è il tetto giardino (in questo caso non frutto di uno scavo di volume come nelle architetture di Le Corbusier). C'è uno schema di proporzionamento che parte da un rettangolo aureo. Tra Palladio e Le Corbusier c'è quindi una similitudine per quanto riguarda facciate e piante, ma c'è la questione monolitico vs libero. L'architettura tradizionale ha un impianto simmetrico preciso, mentre in Le Corbusier non ci sono più precise forme spaziali, quanto più elementi utilizzati in diversi modi. Ciò che tipicizza le abitazioni di Le Corbusier sono i suoi cinque principi, che possono essere utilizzati in diversi modi. 7 LA SCALA lunedì 11 ottobre 2021 12:04 SCALA: elemento di connessione di diversi livelli interni a un edificio o livelli di suolo. Gio Ponti definisce la scala vista dall'alto come una voragine, elemento astratto dentro la casa in grado di influenzare lo spazio. SCALA COME NUCLEO PAVILLON SUISSE - LE CORBUSIER Le Corbusier scompone il progetto in tre volumi: volume per i dormitori rialzato, volume con servizi comuni e volume con scala. La scala ha una prima parte della rampa libera, successivamente la scala si àncora come un'appendice al volume delle residenze. La scala, pur essendo inserita in un volume chiuso, non è uno spazio buio, perché il lato minore del blocco della scala è tagliato da un'ampia apertura in vetro cemento che dà luminosità e leggerezza. La luce è enfatizzata anche dalla struttura metallica della scala. CASA LAVEZZARI - TERRAGNI, LINGERI L'edificio occupa un lotto irregolare trapezoidale che in pianta è concepito come unione di due blocchi paralleli alle vie laterali che entrano in collisione sul fronte d'angolo. In asse al fronte si trova il vano scala trapezoidale. La scala presenta per tutto il suo sviluppo verticale un taglio continuo che enfatizza luminosità e leggerezza, anche mediante le scelte materiche (parapetti in vetro e metallo e rivestimento in marmo). YALE UNIVERSITY ART GALLERY - KAHN La scala è in un nucleo chiuso cilindrico che rievoca i silos agricoli, non solo dal punto di vista formale ma anche funzionale (la scala, come il silos, è un elemento di supporto al lavoro). La copertura del nucleo scala è formato da un triangolo circondato da tutti i suoi lati da un taglio circolare realizzato in vetro cemento che enfatizza il triangolo e conferisce un'illuminazione zenitale che rende questo spazio quasi sacro. La scala ha una pianta triangolare che ricalca il motivo della copertura (e che ricorrerà in vari modi ad esempio nella copertura dell'edificio). PALAZZINA IN VIA SAN CRESCENZIANO - MONACO, LUCCICHENTI (Roma) Si discosta dalla tipologia di palazzina classica. Il corpo scala è autonomo in posizione mediana tra il corpo basso del garage e il corpo alto delle residenze, facendo da cerniera. In pianta la scala è a rombo. Anche in questo caso il taglio di luce che si viene a creare porta luminosità. SCALA LIBERA VILLA SAVOYE - LE CORBUSIER L'edificio appare come un prisma sollevato da terra mediante i pilotis. Sono presenti due dispositivi di risalita (scala e rampa), i cui assi sono perpendicolari tra di loro. Questi enfatizzano due modi diversi per percepire l'architettura: la scala è più rapida, la rampa- promenade ha un tempo di percorrenza più lungo. La scala sembra srotolarsi da un volume solido, enfatizzato anche dai parapetti pieni, che danno plasticità. Il corrimano sottile in metallo nero, in contrasto con i parapetti, sottolinea l'andamento curvo della scala. Nell'ultimo piano si nota come la scala sia un nucleo solido, come se fosse una ciminiera. PALESTRA DEL DUCE - MORETTI Dall'ingresso il punto focale è la scala a chiocciola elicoidale, che rompe la regolarità dello spazio. La scala appare sempre diversa a seconda del punto di vista da cui la si osserva. SCALA COME FORMA LEGGERA NELLO SPAZIO MAISON DE VERRE - CHAREAU Ampio uso del vetro cemento e di alcuni elementi sottili in acciaio che permettono la luminosità. L'edificio si sviluppa in un lotto molto stretto e ha una pianta complessa, perché il committente doveva ospitare sia la propria casa sia il suo ufficio. Chareau doveva garantire privacy e separare l'ambulatorio medico dall'abitazione, e lo fa mediante dei pannelli mobili traslucidi che nascondono ai pazienti la scala. Le pedate della scala sono sorrette da travi a ginocchio. La parte vetrata sottolinea la leggerezza della scala. Sempre all'interno dell'abitazione si trova una scala retrattile che collega il salotto del secondo piano con una camera da letto. Questa scala, come i pannelli, essendo mobile crea soluzioni sempre differenti. VILLA PESTARINI - ALBINI La scala è in linea e si posiziona a diretto contatto con il fronte sulla strada in vetrocemento e funge da perno come se separasse lo spazio servente e lo spazio servito. Questa scala con i gradini in marmo bianco di carrara viene resa leggera dalla vetrata che contribuisce a far penetrare la luce nell'edificio. Il marmo riflette, mentre i cosciali laterali della scala rosa pastello e i parapetti sottili verdi sono in contrasto con il metallo bianco. PALAZZO ROSSO - ALBINI Edificio a pianta ottagonale. La scala leggera è appesa grazie a un sistema di tiranti, come fosse uno scheletro che si srotola a elica nei vari piani. C'è distacco tra la soletta del piano e la scala. L'elemento strutturale nero è a contrasto con i gradini di feltro rossi e con il corrimano in legno. Albini realizza anche una scala interna all'ultimo piano, sempre molto leggera, realizzata con un sistema di tiranti. SCALA COME SCULTURA GIL TRASTEVERE - MORETTI Il corpo scala rende armoniosa la composizione, si configura come espediente che scandisce lo spazio essendo situata a metà tra due volumi e diventa il punto focale dell'ingresso. Si presenta come un elemento scultoreo che si sviluppa in maniera libera dentro uno spazio delimitato da pareti e vetrate, senza mai sfiorare i confini. La vetrata enfatizza la solidità della scala e la fa emergere. Le pedate sono a contrasto con le balaustre piene e con la balaustra metallica. PALAZZO DEI CONGRESSI - LIBERA L'edificio è formato da due volumi massicci con cupola leggera, i cui ambienti si sviluppano lungo un asse. Le scale si trovano al centro della pianta, in due punti. Sono scale a due rampe che si incrociano, una va verso l'auditorium e l'altra verso il teatro all'aperto. Interessante la scelta cromatica di realizzare i parapetti di una scala con una balaustra metallica nera, mentre l'altra in metallo bianco, in questo modo non si genera una visione confusa e viene enfatizzata la prima scala. PALAIS D'IENA - PERRET Ci sono spunti dell'arte classica e di elementi naturali (es. le colonne ricordano le palme). La scala viene realizzata in cemento armato, è monumentale, e ha un impianto a tenaglia (rampa unica che si biforca) tipico delle scale monumentali dei palazzi. TEATRO FILODRAMMATICI - CACCIA DOMINIONI La scala ha una pianta triangolare con angoli smussati e collega il livello stradale con quello sottostante, che ospita il teatro. La plasticità della scala si nota quando si giunge al piano interrato. RINASCENTE - ALBINI e HELG (Roma) Sono presenti diversi corpi scala all'interno dell'edificio. Qui la scala deve rapportarsi con la soluzione d'angolo dell'edificio. Una scala si trova infatti all'interno di uno degli angoli del magazzino. Si tratta di una scala elicoidale. Questa è una struttura leggera che scolpisce il vuoto. NEGOZIO OLIVETTI - SCARPA La scala diventa una scultura posta nel baricentro dell'edificio e da essa è come se partisse una maglia. Nei progetti di Carlo Scarpa nessun elemento tocca gli altri e i gradini seguono questo principio. CASA AVELINO DUARTE - SIZA L'impianto dell'edificio è longitudinale, ma la scala si pone al centro trasversalmente. MUSEO ABADE PEDROSA - SIZA Sono presenti due corpi scala, uno in particolare esterno diventa spazio vuoto tra il muro dell'edificio e un muro di contenimento per il vigneto del convento. Questa permette di risolvere il problema dell'umidità tra un muro e muro di contenimento. L'altro corpo scala è interno e riempie il vuoto che si viene a creare tra ingresso e spazio di raccordo con il vecchio edificio. EVIDENZA IN FACCIATA OFFICILE FAGUS - GROPIUS e MEYER La scala viene esposta in facciata principale, e i due corpi scala diventano delle colonne in vetro e ferro. PALAZZO DELLE POSTE - LIBERA e DE RENZI I corpi scala riservati ai lavoratori sono in facciata e all'esterno sono individuati da strutture con decorazione diagonale e vetro satinato che isola chi sale e scende dalla scala. EDIFICIO PER ABITAZIONI IN CORSO FRANCIA - LUCCICHENTI La struttura è uguale a Palazzo delle poste ma la scala non è posta nei bracci quanto più nella zona di intersezione tra le parti. CASA AL VILLAGGIO DEI GIORNALISTI - FIGINI La scala si allinea al volume molto longitudinale, sembra srotolarsi verso il giardino e mettere così in comunicazione due luoghi molto diversi (radicamento al suolo del giardino e casa rialzata mediante pilotis). PALAZZINA CASA DEL GIRASOLE - MORETTI La diagonalità della scala qui trova la sua espressione massima. Il taglio in facciata permette l'ingresso della luce, che mediante un vetro viene catturata e illumina la scala. CASA DE VIDRO - BO BARDI Viene utilizzato lo schema di un volume sospeso mediante pilotis. La scala è particolare: il pianerottolo di sosta è necessario per parlare della relazione con il paesaggio. A differenza della casa di Figini, dove la scala portava da un piano all'altro e basta, qui la sosta è necessaria. SCALA COME EDIFICIO PADIGLIONE URSS - MELNIKOV La scala viene legittimata all'interno dello spazio come il volume vero e proprio. VILLA MALAPARTE - LIBERA La scala ripete l'andamento topografico della zona, aprendo al paesaggio. Sono presenti ulteriori rampe che partecipano al meccanismo della scala principale. CASA RAUMPLAN - CAMPO BAEZA Mediante il susseguirsi di piani orizzontali posti ad elica si sottolinea la diagonalità e lo sguardo diagonale, perché i gradoni sono come terrazzamenti. Il corpo scala è come se fosse uno spazio vuoto che media tra i due blocchi. Inoltre il corpo scala è vicino alla zona dei servizi. 8 LO SPAZIO DELLA CASA lunedì 25 ottobre 2021 10:08 LO SPAZIO DELLA CASA - ADOLF LOOS, LUDWING MIES VAN DER ROHE Secondo Quaroni "la realizzazione di un progetto introduce nell'ambiente esistente un'alterazione", "volumi, superfici, linee, concorrono insieme a creare degli spazi" "le superfici esterne dividono gli spazi interne e esterni (dividono, non separano, perché c'è sempre una comunicazione tra interno e esterno". CASA TRADIZIONALE TURCA Sono case a struttura lignea, in laterizio e intonaco. Le parti basse dell'edificio vengono dedicati a usi di servizio, si arriva a un piano nubile mediante una scala. Quando si arriva nella casa c'è un grande atrio di disimpegno che porta alle varie stanze. Le stanze hanno caratteristiche tipiche: grandi sofà a muri, fronti con grandi finestre, spazi rivestiti di legno. Il tetto è spiovente, di legno. VILLA IMPERIALE DI KATZURA - KIOTO Anche qui la casa è rialzata rispetto al terreno. La casa si sviluppa orizzontalmente, dove i locali sono divisi da pareti scorrevoli. Caratteristici sono i tatami (modulo anche in termini metrici). Diverso il rapporto tra interno e esterno, è dato da diaframmi che si aprono e chiudono, con possibilità di totale trasparenza tra dentro e fuori. ADOLF LOOS Austriaco, attivo a partire dagli anni '10. Da Loos si sviluppa il tema del RAUMPLAN (Raum: spazio, Plan: piano/progetto), che caratterizza le sue case. Loos propose una casa per il Weissenhof di Stoccarda, ma questa non venne realizzata. La sua idea era un'abitazione con i locali distribuiti nello spazio e non sul piano. Inoltre le case di Loos non rendono in fotografia. Egli si chiede se l'architettura è arte. La risposta è che l'architettura è sia arte sia artigianato. "La casa non deve dare nell'occhio, deve piacere a tutti, a differenza dell'opera d'arte che non ha bisogno di piacere a nessuno". Loos quindi pensa solo a case da abitare. CASA RUFER - 1922 Le aperture sono particolari, non simmetriche o senza un apparente schema. Sono presenti sfalsamenti di piano. CASA PER HUGO E LILLI STEINER - 1910 La casa ha due fronti completamente differenti: quello verso strada con una copertura a botte in rame. Gli interni fanno capire come Loos si dedichi allo spazio della stanza. Si ritrovano alcuni temi tipici delle case turche: grande divano lungo la parete, camino, boiserie,… E' una casa semplice per quanto riguarda l'articolazione dei piani, sono presenti delle scale che collegano le varie zone dell'edificio. CASA PER HELENE HORNER - 1912 In pianta si vede l'articolazione di varie scale che guadagnano quote differenti, in una pianta ancora semplice. Le finestre hanno misure differenti tra di loro. CASA MULLER - 1928-1930 Questa casa si configura come un grande cubo su un terreno in discesa. Internamente l'abitazione è molto complessa. L'accesso alla casa avviene tramite una quota più bassa di quella del terreno, che porta a una pensilina con grande nicchia di ingresso. Si entra in una piccola anticamera che distribuisce mediante una scala agli altri locali, come il soggiorno. Dal soggiorno si arriva ad altri locali, come la sala da pranzo, rialzata rispetto alla quota del soggiorno, che presenta un'altezza maggiore. Viene ripreso il tema del solarium-terrazzo di Le Corbusier, con anche una grande apertura presente sul tetto. Loos utilizzava molto i colori all'interno delle sue opere, qui i serramenti sono gialli, la ringhiera verde,… Esternamente il cubo è molto semplice, ma internamente è molto articolato: espressione maggiore del Raumplan. CASA MOLLER - 1927-1928 Lavora sugli stessi temi della casa Muller. E' sempre sviluppata su vari piani con quote differenti in base agli spazi, con un gioco di scale. L'ingresso avviene mediante una porta sotto a un grande volume. CASA PER TRISTAN TZARA - 1925-1926 E' una casa in cortina e si sviluppa in altezza. Presenta un giardino sul retro. MIES VAN DER ROHE Rohe ragiona a partire dai diaframmi e dalle superfici. Mies lavora per diaframmi, che possono essere vetrati, lignei o rivestiti. Lo spazio fluisce tra i diaframmi. Caratteristica delle sue architetture sono i pilastri cruciformi e l'utilizzo di sculture. CASA MODELLO ALL'ESPOSIZIONE DI BERLINO L'articolazione è molto fluida CASA CON TRE CORTI L'abitazione di trova in un recinto, che presenta molte parti aperte e con corti. VILLA TUGENDHAT - 1930 I clienti chiedono un progetto innovativo su un terreno in pendenza. Il piano di ingresso è reso piano dall'architetto, e dalla strada non ci si rende conto che tutta la casa si sviluppa in modo imponente verso il giardino. L'ingresso è realizzato con vetri opacizzati e una porta lignea a tutta altezza. Si entra nel piano delle camere. Al piano inferiore vi sono gli spazi comuni, mentre al piano ancora più basso vi sono gli impianti e i macchinari. Le divisioni degli spazi sono date da diaframmi molto sottili. Mies usa sia le finestre, sia grandi diaframmature. CASA FARNSWORTH - 1945-1950 Il tema del perimetro vetrato è molto presente. Due temi: rialzamento dal suolo, sfalsamento di due livelli e scale (con vuoto). I pilastri sono esterni, quindi lo spazio interno è libero. Come sistema oscurante e per dividere sono presenti delle tende. Tematiche in comune: rapporto tra gli spazi in successione interno-esterno (già ripreso da Le Corbusier con la promenade architecturale. 9 IL TIPO ARCHITETTONICO lunedì 25 ottobre 2021 10:13 IL TIPO ARCHITETTONICO TIPO E ARCHITETTURA: INDIVIDUALITA' E RIPRODUCIBILITA' DEL TIPO - La solitudine degli edifici e altri scritti- Rafael Moneo "Un’opera di architettura va considerata in quanto tale, come qualcosa che ha una propria identità… Per un altro verso, si può supporre che un’opera di architettura appartenga a una categoria di oggetti riproducibili" "Cos’è dunque il tipo? Forse si può definirlo come quel concetto che descrive un gruppo di oggetti caratterizzati da una stessa struttura formale. Il concetto di tipo si basa fondamentalmente sulla possibilità di raggruppare gli oggetti servendosi di similitudini strutturali ad essi intrinseche. Si potrebbe anche dire che il tipo consente di pensare per gruppi". TIPO E PROGETTO Il lavoro dell’architetto inizia dal riconoscimento del tipo. "Nel processo di progettazione si manipolano gli elementi di una tipologia – gli elementi di una struttura formale- rispetto a una situazione concreta e precisa che caratterizza l’opera come unica e singolare". Che cosa è una struttura formale? Serie tipologica: "deriva dalla relazione che si stabilisce tra gli elementi e il tutto". TIPO E STORIA Istituzione di nuove serie tipologiche (per successive contaminazioni o per istituzione di nuove tipologie). "TIPO MADRE" Fissa l'origine di una serie di trasformazioni. Cambiamento e trasformazione: "i tipi si trasformano e altri compaiono al loro posto, allorché cambiano gli elementi sostanziali della loro struttura formale". Consolidamento del tipo: "sospensione del giudizio storico, accettazione di un patrimonio comune, neutralizzazione di una determinata forma storica" (Argan). Es. Cupola Ha delle caratteristiche che ricorrono, con mutuazioni formali o stilistiche Es. nel duomo la cupola è compresa nella guglia, mentre quella del Brunelleschi è esterna, con i costoloni a vista e lanterna. Ci sono degli elementi ricorrenti nelle cupole, possono avere volumi e forme diverse, ma il rapporto tra gli elementi è sempre riconoscibile. Le cupole madri sono ad esempio quella del Bramante, quella del Pantheon,…, che verranno riprese negli anni - Le variazioni dell'identità. Il tipo in architettura- Carlos Martì Aris Enunciato sulla forma: "La creazione dei tipi dipende, in gran parte, dal criterio con cui si effettua la classificazione" Assioma di fondo: "considerare la struttura formale dell’oggetto architettonico come la chiave analitica che restituisce la natura peculiare dell’architettura", ovvero un'attenzione più alla forma che alla funzione. Definizione: "un tipo architettonico è un enunciato che descrive una struttura formale" - Il tipo è di natura concettuale, non oggettuale: esso riunisce una famiglia di oggetti che posseggono tutti le stesse condizioni essenziali, senza identificarsi con nessuno di essi in particolare - Il tipo comporta una descrizione attraverso la quale è possibile riconoscere gli oggetti che lo costituiscono: è un enunciato logico che coincide con la forma generale di detti oggetti - Il tipo si riferisce alla struttura formale: ad esso, infatti, non competono gli aspetti fisionomici dell’architettura: parliamo di tipi dal momento in cui riconosciamo l’esistenza di ‘similitudini strutturali’ tra oggetti architettonici, al di là delle loro differenze al livello più apparente e superficiale Invarianti formali: "lo stile rapporta tutte le opere architettoniche a precise coordinate spazio- temporali il tipo esprime la permanenza dei suoi aspetti essenziali e pone in evidenza il carattere invariabile di certe strutture formali, che agiscono come punti fissi nel divenire dell’architettura" Es. Cattedrali gotiche Aris costruisce la serie delle grandi cattedrali gotiche. Si vedono le costanti formali delle cattedrali gotiche francesi, con un'attenzione al tema della trasformazione del transetto. Aris parla poi di "Tre grandi categorie di concetti universali riferiti all’architettura: - Gli elementi o parti degli edifici (quali muro, colonna, finestra, cornicione, vestibolo, scala, tetto,...) intesi come elementi. Sono materiali che implicano un procedimento costruttivo mediante la cui combinazione o assemblaggio si forma l’edificio - Le relazioni formali tra questi elementi o parti (quali giustapposizione, successione, separazione, chiusura, penetrazione, assialità,...), cioè concetti che, anche se riferibili al mondo dell’architettura, appartengono a una disciplina più ampia che possiamo denominare morfologia - I tipi architettonici (quali pianta centrale, spazio basilicale, chiostro, edificio in linea, o anche teatro romano, casa artigianale, tempio periptero,…), cioè tutti quei concetti che alludono a una struttura, a un’idea organizzativa della forma che riporta gli elementi dell’architettura verso un ordine riconoscibile" Aris poi fa un'analisi di alcuni impianti e come questi insorgono in mondi diversi: IMPIANTI IPOSTILI E LINEARI Impianti ipostili: es. moschee di Cordoba e Fez Impianti lineari: es. Stoà di Assos, il magazzino del grano a Napoli, il portico del Gallaretese IMPIANTI CENTRALI es. Tempietto di S. Pietro in Montorio, Tempio della Rocca a Gerusalemme IMPIANTI CLAUSTRALI E RETICOLARI Claustrali: es. Convento di Maulbronn, Santa Maria delle Grazie Di solito il chiostro è dato dall'accostamento di diversi edifici (es. chiesa, aule,…) Reticolari: formati dall'incrocio di forme lineari, es. edificio industriale della Siemens e Halska, scuola a Gentofte SPAZIO DIREZIONALE E CENTRALE Direzionale: es. San Giovanni in Laterano Centrale: es. Pantheon Un esempio di contaminazione è la Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, che con il tempo cambia, parte longitudinalmente e con il tempo si modifica e diventa di impianto centrale INCROCI TIPOLOGICI: IMPIANTI CENTRALI COMPOSITI Aris guarda come diversi impianti si costruiscono e si contaminano, ad esempio da impianto centrale si allungano e diventano longitudinali. EVOLUZIONE DEL TRANSETTO Aris studia l'evoluzione dei rapporti proporzionali tra corpo e transetto, e la sperimentazione di croce greca e latina. ADDIZZIONI E GIUSTAPPOSIZIONI: I MONASTERI CERTOSINI Sono impianti diversi da quello claustrale. Viene inserito un chiostro circondato dalle cellule in cui vivono i monaci STRATIFICAZIONI, GIUSTAPPOSIZIONI E SOVRAPPOSIZIONI Es. Convento de Cristo a Tomar: l'edificio nel tempo è mutato notevolmente, sono state addizionate varie parti. Es. Cattedrale di Siracusa: costruita a partire da un tempio dorico, poi nel tempo si è costruita. Si parla quindi di una variazione dell'uso della funzione nel tempo ma con forma sempre uguale. L'ARCHITETTURA DELLA CITTA' - ALDO ROSSI - 1966 Il discorso generale di Rossi verte sul rapporto tra architettura e città. Architettura per Aldo Rossi non è solo l'immagine visibile, ma viene vista come costruzione della città nel tempo. La città è risultato di processo di costruzione da parte delle comunità. L'architettura è quindi collettiva, ed è un fatto permanente, universale e necessario. L’architettura della città ricerca un metodo di analisi. Il metodo è offerto: - dalla teoria dei fatti urbani - dalla identificazione della città come manufatto - dalla divisione della città in elementi primari e in aree di residenza "L’architettura è la scena fissa delle vicende dell’uomo: carica di sentimenti di generazioni, di eventi pubblici, di tragedie private, di fatti nuovi e antichi. L’elemento collettivo e quello privato, società e individuo si contrappongono e si confondono nella città" Tema della MUTAZIONE E PERMANENZA "Le case d’abitazione e l’area su cui insistono diventano nel loro fluire i segni di questa vita quotidiana". "La collettività come insieme, sembra invece esprimersi con caratteri di permanenza, nei monumenti urbani. I monumenti, segni della volontà collettiva espressi attraverso i principi dell’architettura, sembrano porsi come elementi primari, punti fissi della dinamica urbana". INDIVIDUALITA' DEI FATTI URBANI "Nel descrivere una città noi ci occupiamo prevalentemente della sua forma: questa forma è un dato concreto che si riferisce a una esperienza concreta: Atene, Roma, Parigi. Essa si riassume nell’architettura della città ed è da questa architettura che io mi occuperò dei problemi della città". PALAZZO DELLA RAGIONE a PADOVA: indipendenza della forma dalla funzione "Dove comincia l’individualità di questo palazzo e da dove dipende? L’individualità dipende senz’altro dalla sua forma più che dalla sua materia, ma dipende anche dall’essere la sua forma complicata e organizzata nello spazio e nel tempo". "Ci rendiamo conto che se il fatto architettonico che noi esaminiamo fosse, per esempio, costruito recentemente non avrebbe lo stesso valore: in quest’ultimo caso la sua architettura sarebbe forse giudicabile in sé, potremmo parlare del suo stile e quindi della sua forma, ma esso non presenterebbe ancora quella ricchezza di motivi con cui riconosciamo il fatto urbano". La collettività si può riconoscere anche nel tempo in cui l'edificio si modifica, ad esempio negli usi. LA CITTA' COME OPERA D'ARTE La città è contesa tra "naturale e artificiale" (Claude Lévi-Strauss) "La città è l'incarnazione dell'immaginazione e della memoria collettiva" (Maurice Halbwachs) LA CITTA' COME MANUFATTO La città è "come opera di architettura o di ingegneria che cresce nel tempo" IL TIPO "Io penso al concetto di tipo come qualcosa di permanente e di complesso, un enunciato logico che sta prima della forma e che la costituisce" (riferimento a Quatremère de Quincy). "Il tipo è una costante, esso è riscontrabile in tutti i fatti architettonici. Il tipo è l’idea stessa dell’architettura: ciò che sta più vicino alla sua essenza". LA TEORIA DELLA PERMANENZA E I MONUMENTI "Teoria delle permanenze": "le persistenze sono rilevabili attraverso i monumenti, i segni fisici del passato, ma anche attraverso le persistenze dei tracciate e del piano". Elementi 'patologici' e 'propulsori' Patologici: es. Alhambra di Granada: elementi che hanno una forte permanenza, che rappresentano il momento specifico della storia della città, ma che sono conservati senza più essere modificati e usati (sono congelati) Propulsori: es. Palazzo della Ragione di Padova: edifici monumentali che continuano a essere usati, in parte quindi subiscono qualche modifica IL LOCUS - rapporto tra luogo e memoria Locus: rapporto tra una certa situazione locale e le costruzioni che esistono in quel luogo. Il valore delle architetture è data unitamente dal luogo in cui si trova (es. Sacro Monte). Ogni volta che si interviene con la costruzione dell'architettura bisogna prima astrarre a partire dall'immagine di un tipo e poi l'idea deve 'precipitare' sul luogo. Nasce anche il concetto di protezione degli elementi storici e degli oggetti della memoria collettiva (che vengono inseriti in musei). Inoltre si introduce il tema dei luoghi identici ovunque, questo a causa della globalizzazione (es. aeroporti). 10 CASE, CITTA' GIARDINO, SOBBORGHI, QUARTIERI lunedì 8 novembre 2021 09:53 CASE, CITTA' GIARDINO, SOBBORGHI, QUARTIERI CITTA' GIARDINO Il termine è stato concepito nel 1898. Ebenezer Howard era un impiegato della city di Londra che ha scritto un libro sulle città giardino. Si è interessato al tema della città dopo un viaggio in America e a come migliorare la vita nelle città. Erano anni che negli USA e in UK, il tema dell'espansione della città post industrializzazione era un tema importante. Howard aveva concepito l'idea della città giardino come modello ideale. C'era il tema di ritorno alla campagna, di trovare un diverso rapporto tra città e campagna rispetto a quello che si stava instaurando nelle città in quegli anni, poiché la campagna veniva erosa. La città iniziava a perdere limiti precisi e si veniva a creare una zona di incertezza tra il residuo agricolo e la parte urbana. Il primo intento era ritrovare una riconciliazione con la campagna e ritrovare dei limiti. Da qui Howard pensa un modello ideale di 6000 acri riuniti in un'unica proprietà fondiaria: - Identificazione di un centro in cui convergono le strade principali (6 grandi assi) - Il centro circondato da un parco pubblico di 58 ettari - Intorno al parco un grande Crystal Palace: grande suggestione, perché nel 1851 Paxton aveva realizzato il Crystal Palace per l'expo di Londra. Sarebbe stata la meta favorita per gli abitanti quando piove e sarebbe dovuto essere usato come mercato. La città giardino è proprio una città autonoma, quindi ha una sua produzione. Poiché molto grande, una parte di questo sarebbe dovuto essere dedicato a giardino di inverno. - Circondato da una strada intorno alla quale si sarebbero dovuti insediare case e giardini con una grande strada anellare al centro - La produzione della città è sviluppata intorno alle case e giardini, suddivisa in base a come è adibita l'area: foreste, fattorie per la frutta, servizi pubblici (es. asilo per ciechi e sordi), zona per il pascolo,… - Nella sua idea c'è anche un'idea di ferrovia che gira intorno alla città - A sud della ferrovia foreste e parte di fabbriche RAYMOND UNWIN L'idea della città giardino viene ripresa negli anni seguenti. Raymond Unwin è un architetto che scrive nel 1909 un libro sul design di città e sobborghi. Unwin parla del tema dei limiti della città, tema importante di dibattito. Dice che non c'è ragione di delimitare le città come nel passato, il farlo significherebbe aggravare la situazione. Ma lasciando libere le città c'è bisogno di dare dei limiti, in particolare per i nuovi quartieri e sobborghi. Parla anche di mettere delle città strisce di separazione fatte di parchi, giardini,… Unwin realizzerà due sobborghi e città giardino vicino a Londra e Manchester. Importante è anche l'idea di separazione dei percorsi di Unwin: al centro la strada, ai lati di essa alberi e piante, all'esterno dei marciapiedi. La strada si distingue da quella delle città consolidate dal fatto che non sono presenti cortine continue, ma case separate con giardini frontali: sequenza discontinua. LETCHWORTH Questa garden city ha una serie di edifici pubblici (es. scuole, alberghi, municipio, poste,…) e poi ha una relazione con luoghi del lavoro intorno alla città stessa. C'è l'idea che queste città hanno un centro secondario in corrispondenza della stazione. Unwin reinterpreta alcune forme tradizionali (es. piazza, lotti per lo sport,…) e le integra tra i lotti delle case. Tipologie: case piccole binate e a schiere con doppio giardino, anteriore e posteriore (Case binate: case uniche ma suddivise internamente in due parti. Hanno due ingressi, sono case per due famiglie di medie dimensioni). HAMPSTEAD Lo stesso schema viene applicato a questo sobborgo di Londra, più piccolo. E' presente una piazza centrale con chiesa e edifici pubblici, case lungo le strade,… ciò che tiene insieme questo spazio sono le aree verdi a disposizione degli abitanti. Durante la modernità si sviluppano idee diverse della città giardino, del sobborgo, della città autonoma,… HELLERAU - DRESDA Tessenow aveva già realizzato alcune case a Dresda. Per questa città giardino si seguono le idee di Unwin, anche se ha meno spazi pubblici. Questa città si sviluppa sul tema di trovare delle variazioni rispetto alle abitazioni che compongono la città giardino. Tema: variazione. Uno dei grandi temi all'interno di un quartiere è quello di variare la tipologia edilizia, per due motivi: - Ospitare famiglie con diverso numero di componenti e diverse possibilità economiche - Dare varietà all'insieme urbano Si trovano quindi: - CASE A SCHIERA: ogni casa unifamiliare si accosta all'altra creando una sequenza continua, tipicamente a due piani, tetto a falde, giardino privato e pergolato all'ingresso. C'è l'idea di ricerca di semplicità ed economicità del sistema costruttivo (Tessenow studia anche la parete Tessenow di laterizio e legno, con l'idea di realizzare 'case costruite a macchina'). Il loro impianto planimetrico, con scala su un lato e locali sull'altro, è simile al Lotto Gotico. Tessenow semplifica anche i volumi (es. il tetto a falde ha poca sporgenza, come se il tutto fosse un unico volume). Ci sono degli elementi interessanti: pluviali a vista sul fronte come fossero colonne, basamento dato da una gradinata che dà importanza, finestre e porte a filo,… - EDIFICI AD APPARTAMENTI A PIU' PIANI: sono presenti ai lati delle case a schiera. Sono destinati a più famiglie e sono divisi longitudinalmente da una spina, su più piani. - CASE UNIFAMILIARI CON GIARDINO - CASE BINATE: un'unica casa che contiene due case per due famiglie - CASE UNIFAMILIARI GEMELLE: destinate a famiglie più numerose e cospicue. Qui si accentua il tema di accesso alla casa: si può accedere dalla strada mediante alcuni gradini e passando per una cinta che separa la strada dall'edificio Nelle case di Tessenow vengono ritrovate alcune proporzioni (es. iscrizione dei fronti in quadrati e cerchi) che costruiscono la composizione molto semplice delle facciate. LE CORBUSIER QUARTIERE DI PESSAC - BORDEAUX Per Le Corbusier è importante costruire case in serie perché sarà il futuro, a causa dell'industrializzazione. Il quartiere di Pessac è stato concepito tra il 1925 e il 1926 grazie all'iniziativa di un industriale illuminato. La realizzazione di questa città segue una ricostruzione della città post bellica, infatti il committente chiede a Le Corbusier di costruire una decina di case 'di emergenza'. Le Corbusier costruisce in meno di un anno queste case, e l'industriale decide di costruire un intero quartiere. Il tema dell'esigenza di semplicità entra in modo prepotente nella politica di Le Corbusier, anche legata al tema dell'economicità. Vengono usati anche qui le diverse tipologia delle case unifamiliari, binate e a schiera. Non ci sarebbero dovute essere due case identiche. Inoltre vennero colorate esteriormente. L'idea delle case in serie parte da un modulo di 5m (utilizzo di una trave lunga 5m), unico elemento che genera la composizione, un mezzo modulo 5m x 2,5m e un modulo 2,5mx2,5m. Si crea così un gioco compositivo che riporta alla questione monolitico vs scomponibile, in questo caso si parla di scomponibilità. Pessac è stata concepita in ragione del cemento armato, come obiettivo c'era il buon mercato e come metodo la Taylorizzazione. CONFRONTO TRA IL WEISSENHOF DI OUD E PESSAC DI LE CORBUSIER Il tipo della casa a schiera è comune ai due quartieri. CASE DI OUD Fronte di 5 m, profondità 10,5 m, che permette un doppio affaccio e uno spazio intermedio utilizzato in modo diverso rispetto a Le Corbusier. Nella parte intermedia, dato che c'è poca luce, vengono poste le zone di servizio. Per dare luce alla cucina, che è intermedia, viene realizzato un piccolo cortile di ingresso. La scala è longitudinale. Al posto dei terrazzi di Le Corbusier, Oud mette dei balconi CASE DI LE CORBUSIER Fronte di 5 m. L'ingresso avviene con un semi-cilindro per dare varietà, che porta a una zona porticata con l'ingresso. Tutti i locali sono arretrati. Al piano superiore c'è una terrazza. La scala è trasversale Da queste due tipologie poi si sviluppano diverse tipologie. QUARTIERE - SIEDLUNG Quartiere: aggregazione degli abitacoli. Viene posto il tema del limite vitale, per fornire più abitazioni possibili. Si studia in primo luogo lo studio della cellula abitativa; la casa era data dalla moltiplicazione e aggregazione delle cellule; l'aggregazione di più edifici dà luogo al quartiere. SIEDLUNG - BERLINO Questa Siedlung è una sfida per diversi architetti di realizzare vari edifici. Ci sono due tipologie: - Case a Ballatoio: alloggi piccoli e semplici che si affacciano su un ballatoio comune - Case in Linea: il corpo scale centrale porta a un pianerottolo piccolo che permette l'ingresso a due alloggi per famiglie, più grandi rispetto a quelli nelle case a ballatoio Gropius introduce anche il tema delle Case Alte, Medie e Basse, in particolare il tema della distanza tra due edifici in modo da non farsi ombra (più sono alti gli edifici, più deve essere la distanza). Il quartiere di Gropius non è quello della città storica con servizi, piazze, parchi,… quanto più l'idea di quartieri residenziali vicino alle industrie con solo i servizi essenziali, che però non generano ricchezza. 11 LA SOGLIA lunedì 8 novembre 2021 12:03 LA SOGLIA FRANK LLOYD WRIGHT Wright è un esponente del movimento moderno attivo dalla fine dell'800. SOGLIA: spazio di transizione, di passaggio, tra interno e esterno PRAIRIE HOUSES: Casa Winslow, Dana, Robie, Gale sono case del primo periodo di sperimentazione di Wright, che parte dal 1887 con compimento massimo nei primi 10 anni del '900. Questo periodo di sperimentazione consisterà in due fasi: la prima preparatoria, la seconda terminale. Le Prairie Houses sono abitazioni unifamiliari nelle aree più periferiche di Chicago, in cui adotterà una nuova concezione di tipologia di casa unifamiliare. Negli anni ci saranno alcuni temi prevalenti, ad esempio l'orizzontalità, radicamento della casa allo spazio aperto,… CASA WISLOW - CHICAGO, 1893-1894 E' stata una delle prime case progettate da Wright del tema delle Prairie Houses. È una casa simmetrica rispetto a un asse centrale. La simmetria, in pianta e in alzato, permette di leggere meglio il tema dell'ingresso. L'ingresso è incorniciato da un portale in pietra bianca monumentale tripartito, che individua tre elementi: una porta e due finestre. La larghezza del portale viene ripresa dallo spazio antistante la casa che la separa dalla strada, uno spazio verde che Wright progetta con uno spazio di tripartizione (aiuola centrale e camminamenti laterali), che è uno spazio di filtro tra strada pubblica e spazio privato. Questa casa inizia ad anticipare uno dei temi delle Prairie houses: l'orizzontalità, enfatizzata dai marcapiani, dalle diverse cromie dei materiali, dalla presenza di un tetto a falde molto aggettante. Dall'ingresso, il visitatore si ritrova nella reception hall e davanti ha uno spazio lievemente a una quota superiore, inquadrato da una sorta di alcova, che a sua volta inquadra l'elemento del camino. Il camino ha per Wright una funzione sia compositiva (il camino tiene insieme tutti gli spazi e li organizza) sia simbolica (il camino è il legame con la famiglia). Il camino risulta essere l'unico elemento verticale non interrotto che va dal piano terra a quello di copertura. Il camino è disposto in asse con l'ingresso ed è il primo elemento visibile dall'accesso. Sempre in asse, ma non visibile dall'ingresso vi è la sala da pranzo absidata. Un ulteriore ingresso di servizio è posto lateralmente. E' uno spazio aperto ma coperto, uno spazio inquadrato da un arco che introduce uno spazio coperto per l'automobile. Questo ingresso conduce direttamente dalla strada mediante un accesso carrabile. Introduce a spazi più di servizio (cucina e scale). Questo ingresso è trattato in modo differente mediante un lungo corridoio stretto. CASA DANA - SPRINGFIELD, 1902-1904 Questa casa non ha un impianto simmetrico rispetto a un asse centrale, questo anche perché questa abitazione venne realizzata come ampliamento di un'abitazione preesistente. L'ingresso si presenta come un accesso monumentale, inquadrato da un tetto a timpano sporgente e dall'elemento dell'arco, che a sua volta, come fuoco prospettico, inquadra una scultura che raffigura una musa. Il vestibolo di ingresso è tripartito, perché inquadrato lateralmente da due rampe di scale. Anche qui tutta la casa si sviluppa a una quota lievemente superiore all'ingresso. Anche qui, in asse con ingresso principale subito dietro la statua, si trova lo spazio dedicato al camino, che ha una funzione centrale rispetto alla distribuzione degli spazi. Anche qui sono presenti accessi secondari laterali che, come elemento distintivo rispetto all'ingresso principale, presentano rampe esterne, che colmano all'esterno le diverse quote tra il piano del giardino e dell'abitazione. Il visitatore, entrato dagli ingressi secondari non percepisce la grandezza dello spazio, come se fosse bloccato da un ostacolo che deve aggirare. CASA ROBIE - CHICAGO, 1908-1910 Qui si rendono più evidenti i principi delle Prairie Houses: l'orizzontalità sia dei prospetti, sia della pianta e quindi delle coperture. Rispetto alle altre case, l'ingresso non è più collocato non più su strada. Questa decisione consente la possibilità di leggere la configurazione in pianta della casa secondo due fasce: - Una fascia ridotta nella parte nord della pianta, dedicata agli spazi di servizio - Una fascia più ampia inferiore, destinata agli spazi di rappresentanza. L'ingresso conduce dapprima a uno spazio aperto semicoperto, e poi a una hall di ingresso. In questo progetto, Wright usa un espediente: riduce l'altezza dello spazio dell'ingresso in modo da dilatare lo spazio. L'altezza della hall infatti riprende l'altezza delle porte. Anche in questo caso l'ingresso si trova vicino al camino, dal quale si distribuiscono tutte le stanze. Wright, avrà tre periodi (individuati da Bruno Zevi): - Primo periodo Prairie Houses - Secondo periodo Prairie Houses (Casa Gale) - Terzo periodo delle Prairie Houses1910-1934 CASA GALE - CHICAGO, 1909 Si vede già il passaggio al terzo periodo delle Prairie Houses, in cui si vede il passaggio e all'influenza dell'architettura asiatica-giapponese. E' un contesto urbano con una presenza di vegetazione. L'area di ingresso è all'interno di un cono d'ombra, è il cuore del progetto che si articola insieme all'elemento del camino. Vi sono due modalità diverse di penetrazione all'interno della casa, perché due sono gli ingressi: - Longitudinale (ingresso principale) - Ad angolo (ingresso posto più in alto) Il tema della soglia è molto più ampio del mero ingresso, e si vede nel rapporto tra la cucina a sinistra della porta e la sala da pranzo a destra: c'è un angolo con un pilastro centrale per passare da uno spazio a un altro. E' un volume vero e proprio. CASA FREEMAN - LOS ANGELES, 1923 Questo edificio è il cuore dell'esplorazione asiatica di Wright. C'è una riduzione ancora più accentuata della materia piena, per diventare un setto scultoreo. Sempre importante è il luogo del camino. C'è un braccio che porta al fulcro della casa giapponese: il salotto con focolare. Tutte le aperture sono accompagnate da piani verticali e orizzontali, come si vede dal tratteggio della pensilina. Nel caso dell'altro accesso in basso, la porta viene accompagnata da una 'guancia' muraria. L'esterno è più massiccio dell'interno. Non c'è intonaco nei lavori di Wright: viene usato il materiale per quello che è. JACOBS FIRST RESIDENCE - MADISON, 1936-1937 Questo è il caso in cui vengono condensati tutti i punti dell'architettura organica. Tutto l'impianto è basato su andamento cruciforme, anche i due accessi. Il blocco dei servizi è posto come nucleo baricentrico. Qui si capisce come il tema della soglia non riguarda solo l'accesso, ma l'esperienza dello spazio. SEI PUNTI DELL'ARCHITETTURA ORGANICA - Semplicità - Molteplicità di stili - Rapporto armonico edificio-ambiente - Armonia di colori - Valorizzare i materiali naturali - Integrità dell'architettura 12 QUARTIERI giovedì 11 novembre 2021 14:16 QUARTIERI MILANESI QT8 Il quartiere del QT8 si trova nella zona Nord-Ovest della città, nella zona dell'asse di Corso Sempione. Corso Sempione è stato uno degli assi importanti dell'espansione della città. Il QT8, Quartiere sperimentale della Triennale, non è all'interno delle regole delle maglie dei piani urbanistici, è nato come quartiere esterno alla città. Il Piano Beruto ha dato più risultati rispetto al Piano Masera, attualmente nella zona periferica non si distinguono bene i tessuti urbani e gli stili, sono zone ibride. I quartieri a Milano si configurano come delle isole urbane. Generalmente si tratta di insediamenti economici (dare un'abitazione a tutti lavorando sull'industrializzazione dell'edilizia), che si sviluppano secondo alcuni piani (es. Piano INA casa). Molti quartieri hanno funzione residenziale con matrice funzionalista, che prevedeva anche delle aree funzionali (es. aree di residenze, aree per industrie,…) e il tutto era tenuto insieme tramite aree con servizi per i cittadini e la città. Questa suddivisione funzionale ha poi determinato una serie di problemi di segregazione spaziale. Alcuni modelli, tipo la città-giardino, venivano inseriti in alcune aree, con situazioni particolari. Es. tra il 1920 e 1930 alla Bicocca viene costruito il Borgo Pirelli, un borgo di case popolari binate, a bassa densità, come un piccolo segmento di città giardino, destinate agli operai della Pirelli. CASA TONINELLO (1933-34), CASA RUSTICI (1933-35), CASA LAVEZZARI (1934-35) - TERRAGNI e LINGERI Negli anni '30 ancora si stava costruendo l'espansione del Piano Masera. In queste case vengono introdotti diversi temi. Casa Rustici: vengono realizzate due case in linea raccordate tra loro mediante un appartamento passante a ponte da un edificio all'altro e un sistema di balconi non percorribili, che chiudono l'isolato. Casa Lavezzari interpreta il tema dell'angolo. E' un unico blocco con pianta trapezoidale, viene inserito un balcone nell'angolo, in modo da far leggere l'edificio come se fosse scomposto. Casa Toninello è costruita con un corpo importante sulla strada e una connessione con un corpo più ridotto sul fondo del cortile, in modo da avere uno spazio al centro. QUARTIERI RAZIONALISTI All'interno di questo piano sono stati realizzati molti progetti, non tutti realizzati. MILANO VERDE - 1938 - Pagano, Albini, Gardella, Minoletti, Palanti, Predaval, Romano Non realizzato. E' presente solo un edificio di Bottoni che si rifà al progetto di questo quartiere. Posizionato lungo l'asse del Sempione. Questo progetto doveva mettere insieme sia le edificazioni di media densità (realizzati con edifici in linea), sia alcune lame alte. CITTA' ORIZZONTALE - 1940 - Pagano, Diotallevi, Marescotti Non realizzato. Era un'ipotesi originale di città orizzontale. Si portava nel centro di Milano un'idea di case basse. QUARTIERE FABIO FILZI - 1937/48 - Albini, Camus, Palanti Costituito da case in linea disposte all'interno di un lotto triangolare. QUARTIERI DEL DOPOGUERRA QUARTIERE ANTONINI -1963/71 - Cerutti Sono presenti edifici in linea. QUARTIERE GRATOSOGLIO - 1962/71 - BBPR E' un quartiere costruito in altezza mediante tipi a torre bianche con un largo basamento. QUARTIERE INA CASA-INCIS - 1957/60 - Pollini e collaboratori Case in linea alte con all'interno anche i servizi comuni. EDIFICIO PER ABITAZIONI (1960) - Caccia Dominioni E' una casa borghese in klinker a blocco. COMPLESSO PER ABITAZIONI, UFFICI, AUTORIMESSA (1951-1956) - Moretti E' un intervento moderno in un contesto storico, una grande e alta lama. QUARTIERE G