Appunti Storia dell'Architettura Contemporanea PDF
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2024
Maria Teresa Sambin De Norcen
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Maria Teresa Sambin De Norcen's lecture notes for the 2023/2024 academic year on Contemporary Architecture History. The notes cover various topics like the XVIII century, Neoclassicism, different architectural schools and movements across Europe and the first phase of the industrial revolution. It also discusses the relationship between arts, industry and society.
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APPUNTI STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA Maria Teresa Sambin De Norcen, anno accademico: 2023/2024 1 INDICE - Lezione 1: XVIII secolo: illuminismo e neoclassicismo pag.3 - Lezione 2: Charles Francis A. Voy...
APPUNTI STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA Maria Teresa Sambin De Norcen, anno accademico: 2023/2024 1 INDICE - Lezione 1: XVIII secolo: illuminismo e neoclassicismo pag.3 - Lezione 2: Charles Francis A. Voysey pag.10 - Lezione3: Vienna e la secessione viennese pag.14 - Lezione 4: Modernismo catalano e Antoni Gaudì pag.23 - Lezione 5: Architettura in Italia tra ‘800 e ‘900 pag.31 - Lezione 6: La Germania e Peter Behrens pag.38 - Lezione 7: La scuola di Chicago pag.43 - Lezione 8: Frank Lloyd Wright, parte I pag.53 - Lezione 9: Frank Lloyd Wright, parte II pag.61 - Lezione 10: Adolf Loos e la situazione artistica e architettonica in Olanda pag.66 - Lezione 11: La Germania nel I dopoguerra pag.75 - Lezione 12: Le Corbusier, parte I pag.79 - Lezione 13: Le Corbusier, parte II pag.88 - Lezione 14: Ludwig Mies Van der Rohe pag.94 - Lezione 15: Scandinavia e Alvar Aalto pag.103 - Lezione 16: Movimento e tendenze del ventennio fascista pag.109 - Lezione 17: Louis Kahn pag.118 2 Lezione 21 febbraio 2024 Antichità → 4000 a.C. – 476 d.C. (caduta dell’Impero romano d’Occidente) Medioevo → 476 d.C. – 1492 d.C. (scoperta dell’America) Età moderna → 1492 d.C. – 1789 d.C. (Rivoluzione francese) Età contemporanea → 1789 d.C. – oggi XVIII SECOLO: ILLUMINISMO E NEOCLASSICISMO - Illuminismo: movimento filosofico, spirituale e politico, che improntò l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del XVII secolo e la rivoluzione francese, determinando una evoluzione di idee in fatto di religione, scienza, filosofia, politica, economia e insieme anche delle varie forma della letteratura; è caratterizzato dall’affermazione del rigoroso uso della ragione e dell’autosufficienza del metodo empirico nella scienza, da una vivace polemica nei confronti delle autorità, dei valori e delle dottrine tradizionali, da una tendenza verso l’individualismo e da una fede entusiastica nell’universale e inarrestabile progresso dell’umanità. - Neoclassicismo: caratterizzato dal recupero di forme classiche, come norma e tendenza alla perfezione, alla logica, alla simmetria e alla chiarezza, fu sostenuto dalla ricerca teorica di un fondamento razionale del bello e da una metodica indagine storica delle fonti. Un ruolo fondamentale come teorico del Neoclassicismo spetta a Johann Joachim Winchelmann (1717-1768), secondo il quale scopo dell’arte è il raggiungimento del bello, il cui canone è definito dalla perfezione della scultura e dell’architettura greche. - Classico: «appartenente alla prima classe dei cittadini», e, riferito a scrittori, «di prim’ordine». Appartenente al mondo o all’antichità greca e latina, considerate come fondamento della civiltà e della cultura. - Classicismo: Complesso di concetti teorici e di norme pratiche desunti dagli antichi Greci e Romani e applicati alla composizione e al giudizio delle opere d’arte. Fu soprattutto il Rinascimento italiano che propose le opere degli scrittori e artisti latini e greci come modelli da seguire, nell’illusione di poter razionalmente determinare una volta per tutte i canoni del bello. - Accademia: associazione permanente di studiosi, retta da un proprio statuto, istituita per curare le lettere, le scienze e le arti; nacque nell’Italia del Rinascimento, quando le libere riunioni di umanisti e artisti cominciarono a trasformarsi in organizzazioni regolari. Nel corso dei secoli, alcune accademie mantengono la loro funzione, altre si trasformano in istituti di istruzione. 1671: Luigi XIV fonda a Parigi l’Académie royale d’architecture. Oggetto di studio sono gli edifici antichi, il De architectura di Vitruvio e la trattatistica successiva. Luogo di formazione per i futuri architetti; gli studenti più valenti perfezionavano la loro formazione durante un periodo di studio presso l’Accademia di Francia a Roma. 1762: entra nell’Accademia Jacques François Blondel, che imposta un vero e proprio sistema organizzato di corsi in grado di fornire agli architetti in formazione tutti gli strumenti utili alla preparazione culturale e professionale. Sull’esempio dell’accademia parigina, ne nasceranno altre in tutta Europa, fra cui quella francese resterà la più importante. 1750: nasce l’Accademia di belle arti di Venezia 1774: Ètienne Louis Boullée succede a Blondel come professore di architettura all’accademia parigina Cenotafio di Newton: 150m di diametro Geometrie perfette: basamento con sopra una sfera 3 Aperture sulla calotta che riprendono le costellazioni celesti La tomba (vuota) è l’unico oggetto all’interno della sfera - Politecnico: Istituto di studi superiori, amministrativamente e didatticamente autonomo, che comprende una facoltà di ingegneria e una di architettura, con annesse scuole di perfezionamento nei vari settori dell'ingegneria 1794: il governo francese istituisce l’Ècole Centrale des Travaux Publics, l’anno successivo ridenominata Ècole Polythecnique. Lo scopo è quello di «liberare» le scienze dall’isolamento delle Accademie e tradurre in azione la loro intrinseca operatività. Da qui i diplomati sarebbero entrati nelle scuole di applicazione già esistenti (Artiglieria, Genio, Ponti e strade, Miniere, più tardi Ferrovie). Jean Nicolas Louis Durand, professore di architettura, insegna che l’unico scopo dell’architettura deve essere l’utilità : le forme più importanti sono quelle che nascono dalla natura dei materiali e dalla funzione degli oggetti, a seguire quelle che ci sono più vicine per consuetudine d’uso e infine quelle alle quali si è abituati per motivi culturali, vale a dire le forme derivanti dall’antichità. Sono le radici del cosiddetto razionalismo strutturale. Il sistema progettuale diventa automatico e accessibile a tutti gli addetti ai lavori: la forma della pianta, impostata su una griglia ortogonale, genera prospetti e sezioni mediante la composizione di semplici moduli cubici combinabili in soluzioni differenti, scegliendo il disegno finale in base a criteri di risparmio e sovrapponendo degli ordini in maniera decorativa e priva di un significato intrinseco. 1859: nasce la Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri di Torino, in seguito denominata «Politecnico» 1863: nasce il Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano, in seguito denominato «Politecnico» 1865: Camillo Boito fonda la Scuola speciale di architettura presso il Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano 1920: viene fondata a Roma la prima facoltà di architettura presso l’università La Sapienza 1926: viene fondato a Venezia lo Iuav RIVOLUZIONE INDUSTRIALE PRIMA FASE : dal 1760 al 1830 circa Gli inizi sono collocabili in Inghilterra tra la metà del XVIII e i primi decenni del XIX sec.. La rivoluzione industriale ebbe inizio allorché una serie di invenzioni che nel giro di un ventennio, tra il 1760 e il 1780, rinnovarono la tecnologia delle industrie imprimendole uno straordinario salto di qualità. Nel 1764 il tessitore J. Hargreaves (1720-1779) costruì una filatrice multipla capace di consentire a un solo operaio di azionare 8 fusi per volta; nel 1768 R. Arkwright (1732-1792) mise a punto un telaio meccanico idraulico. Ma la scoperta più importante di tutte avvenne a opera di James Watt, che tra il 1765 e il 1781 inventò e perfezionò la macchina a vapore. Questa prima fase è limitata all’Inghilterra, al Belgio, parte della Francia e della Germania. Nasce il sistema di fabbrica con AFFLUSSO DI GRANDI MASSE NELLE CITTA’ L'utilizzazione delle macchine per la produzione su vasta scala portò sempre più a concentrare masse di lavoratori in fabbriche organizzate secondo criteri razionali con funzioni, orari, ritmi definiti in base alle esigenze della divisione del lavoro, senza badare alle esigenze dei lavoratori. Si sviluppano in particolare: -settore TESSILE (invenzione del telaio meccanico), -settore METALLURGICO (con l'aumento della produzione e dell'uso del ferro), -Settore estrattivo (in particolare di carbon fossile per alimentare le macchine, in particolare le macchine a vapore) Si rivoluziona il MONDO DEI TRASPORTI 1819: prima traversata dell’Atlantico su una nave a vapore 1825: si inaugura in Inghilterra la prima linea ferroviaria SECONDA FASE: 1870-1880 4 Tra gli anni Sessanta e Settanta dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento l'industrializzazione non solo si estese e intensificò in Germania, nell'Italia settentrionale, in regioni dell'Impero austro- ungarico e di quello Russo, in Giappone e negli Stati Uniti, ma rinnovò profondamente le sue basi energetiche e tecnologiche in un quadro che vide l'Inghilterra cedere progressivamente il primato. Negli anni Ottanta del XIX sec. l'applicazione dell'elettricità avviò un processo destinato a creare una nuova generazione di macchine, appunto le macchine elettriche, che servivano sia per la locomozione sia per la fabbricazione di nuove macchine industriali e di una varietà di altri prodotti. Nel decennio seguente, l'invenzione del motore a combustione interna aprì altri enormi orizzonti con in primo piano la creazione delle automobili, per il trasporto di persone e di merci. Si affermò sempre più il gigantismo industriale. Si svilupparono in particolare i settori - dell'elettricità - dei prodotti chimici - del petrolio. Nasce il comunismo: si dà importanza alla massa che deve reagire ai cambiamenti dell’industria, non farsi governare dalle classi dirigenti. ARTI – INDUSTRIA – SOCIETA’ - ARTE: deve essere per il popolo e deve essere espressione del proprio tempo. - INDUSTRIA: è fonte di benessere economico ma anche di squilibrio. - SOCIETA’: deve reagire ai cambiamenti: da una élite si passa alla società di massa. Compiti dell’architettura: - Sostenere l’industria con la progettazione di edifici e oggetti di design. - Mettere a punto edifici che garantiscano le migliori condizioni di vita e sviluppo per la società. - Esprimere i valori del proprio tempo, soprattutto attraverso i nuovi materiali: ferro, cemento armato, vetro. Tradizione: termine di confronto con cui l’architettura deve dialogare, specialmente nella fase di transizione tra Ottocento e Novecento. Diffusione delle informazioni: nascita del telegrafo, diffusione di quotidiani e riviste, esposizioni e fiere internazionali - Prodotto artigianale/artistico: pezzo unico o in pochi esemplari, destinato a una committenza facoltosa, molto costoso, eseguito con lentezza a regola d’arte, con materiali di pregio, fatto per durare nel tempo, quindi insostituibile - Prodotto industriale: realizzato in serie e velocemente a macchina, destinato a un pubblico allargato, con dettagli grossolani, con materiali di qualità medio- bassa, poco costoso, destinato a durare per un tempo limitato, quindi sostituibile con facilità. 5 NUOVI SISTEMI DI LAVORAZIONE DEL FERRO John Wilkinson Tecnologo, figlio di un proprietario di ferriere, continuò l'attività del padre e introdusse importanti innovazioni nella costruzione di altiforni, infonderia e nella lavorazione meccanica. Le sue innovazioni tecniche si rivelano fondamentali per l’impiego del ferro in edilizia: Wilkinson e Abraham Darby costruisce l’Ironbridge, il primo ponte in ghisa, Alexandre-Gustave Eiffel (1832-1923) Ingegnere francese Dopo aver studiato chimica, indirizzatosi, per circostanze contingenti, alle costruzioni in ferro, lavorò per imprese legate alle ferrovie e realizzò il suo primo viadotto sulla Garonna, a Bordeaux, con travature metalliche a traliccio. Nel 1867 fondò una sua impresa e studiò in particolare l’utilizzo di ferro e ghisa nelle costruzioni, brevettando anche un sistema per ponti smontabili. Fu attivo in Francia e all’estero e, tra le sue realizzazioni, hanno particolare rilievo il viadotto di Garabit presso Nimes e la torre, che porta il suo nome, per l’esposizione di Parigi del 1889, certamente la sua opera più popolare e audace (300 m di altezza, massa 8000 t), considerata simbolo della nuova architettura. IL VETRO Agli inizi del XIX sec., gli sviluppi dell’industria del vetro, insieme a quelli dell’industria siderurgica, permisero all’architettura nuove e ardite soluzioni applicate, inizialmente, in settori particolari come le serre e i passaggi coperti. In Francia e in Gran Bretagna tra il 1830 e il 1850 furono costruite molte serre di inusitate dimensioni, che ebbero notevole successo e divennero spesso luoghi d’incontro e di passeggio. John Aird, Ingegnere (Londra 1833 - Beaconsfield 1911). Entrato giovanissimo nell'impresa di costruzioni del padre, diresse con questo i lavori per l'erezione del Crystal Palace, sul luogo dove sorgevano gli edifici dell'esposizione di Londra del 1851 (costruiti dal padre). Impiantò, in patria e all'estero, numerose officine per la produzione del gas, eseguì lavori di canalizzazione, opere portuali, acquedotti, e contribuì, in Sardegna, alla costruzione delle ferrovie. La sua opera maggiore, la diga di Assuan sul Nilo (1899-1902), gli valse il titolo di baronetto. CEMENTO ARMATO 1867: anche se ci sono dei precedenti, l’”invenzione” del cemento armato è attribuita al giardiniere Joseph Monier, che presenta all’Esposizione Universale di Parigi di quell’anno dei vasi in calcestruzzo rinforzato con una rete metallica, invenzione brevettata. In seguito, applica la medesima tecnica per altri elementi di vario tipo (tutti soggetti a brevetto). Vende i diritti parziali dei suoi brevetti agli ingegneri tedeschi Schuster e Wayss altri a Freytag (1884 nasce l’azienda Wayss e Freytag) Fioriscono pubblicazioni e importanti studi teorici sul comportamento del cemento armato sotto sforzo in Germania, America, Inghilterra e Francia 1879: l’imprenditore François Hennebique, che verosimilmente aveva visto i vasi di Monnier nel 1867, realizzata la prima gettata in cemento armato per una soletta, brevettando la tecnica nel 1892. A differenza dei sistemi precedenti, Hennebique utilizzava barre a sezione circolare che potevano 6 essere incurvate e agganciate insieme tramite staffe, risolvendo il problema della discontinuità nei punti di giunzione 1898: Hennebique inizia la pubblicazione della rivista «Le beton armé» In seguito, il cemento armato ha un rapido sviluppo. IL GOTHIC REVIVAL L’architettura neoclassica dominante nel Settecento e nella prima metà dell’Ottocento comincia non soddisfare più una porzione sempre più vasta di artisti e committenti. Questo fenomeno si manifesta più precocemente nei paesi dove la tradizione classica era stata importata più tardi, come la Gran Bretagna, dove il linguaggio ispirato all’antico non compare prima degli inizi del XVII secolo, quando Inigo Jones porta a Londra una grande collezione di disegni di Andrea Palladio e nasce il Palladianesimo inglese. Il problema del rapporto con l’arte e l’architettura medievale nei sec. XV- XVIII è molto complesso. Sebbene siano sempre esistiti episodi di apprezzamento per l’età di mezzo, è innegabile che il modello vincente sia stato quello dell’antico e che il medioevo sia stato considerato prevalentemente un’epoca buia. Una rivalutazione radicale si ha con il Romanticismo, che nasce alla fine del XVIII secolo come reazione all’Illuminismo, contrapponendo il sentimento alla ragione e l’irrazionalità alla razionalità: valori meglio rappresentati dall’arte medievale che da quella antica. Con la conquista napoleonica, la successiva restaurazione e la lotta per raggiungere l’unità nazionale, nasce un nuovo sentimento identitario, che porta i popoli che si vanno accorpando nei nuovi stati a cercare un’identità culturale specifica. Anche nei paesi dove da tempo si era raggiunta l’unità nazionale, come la Francia e il Regno Unito, si sviluppa un nuovo sentimento della Nazione. Di conseguenza, anche in architettura si rifiuta il classicismo, in quanto non rappresentativo dell’identità nazionale, e si comincia con uno studio approfondito – assai sviluppato anche in Germania - dell’età medievale che viene periodizzata: nascono le categorie di «romanico» e «gotico». Nasce l’idea che il gotico, che viene IDEALIZZATO, rappresenti in questi stati lo «stile nazionale». In Inghilterra, in particolare, la fine del medioevo si fa coincidere con l’ascesa al trono di Elisabetta I Tudor nel 1558 e in effetti l’architettura gotica è ancora fiorente nel XVI sec. Già nel XVIII secolo comincia la moda neogotica. Grazie alla grande espansione dell’impero coloniale britannico si riscontra anche un grande interesse per l’Oriente e l’esotismo, soprattutto nell’aspetto decorativo. ROMANTICISMO Movimento filosofico-letterario e artistico che, a partire dagli ultimi anni del XVIII sec., operò una trasformazione del gusto e dei valori fino allora dominanti, e in particolare di quelli illuministici, rivendicando il valore del sentimento, delle tradizioni religiose e popolari, della memoria e della storia, e ponendo in primo piano il ruolo della poesia e dell’immaginazione come strumenti per la messa in contatto dell’uomo finito con l’infinito. L’artista romantico non è impegnato socialmente Augustus Welby Northmore Pugin, - Architetto, scrittore e disegnatore (Londra 1812 - ivi 1852). Ha importanza più per la produzione teorica che per le architetture realizzate. Esprime gli scontenti spirituali e culturali provocati da un’epoca materialista. Convertito al cattolicesimo nel 1835, propugna un ritorno diretto ai valori spirituali e alle forme architettoniche del Medioevo. Pugin è il maggiore esponente del movimento di rivalutazione dell'architettura gotica in Inghilterra. 7 Racconta di essersi convertito al cattolicesimo osservando le cattedrali gotiche. 1836: giovanissimo pubblica delle opere, dove espone l’idea del rapporto imprescindibile fra arte e moralità e che lo scisma anglicano è responsabile della decadenza dell’arte Al contrario dell’arte pagana, l’arte cristiana è comprensibile a tutti. L’architettura inglese contemporanea deve imitare l’architettura medievale autoctona. 1837-1901: regno della regina Vittoria Ruskin, John. - Critico d'arte e riformatore sociale (Londra 1819 - Brantwood, Lake District, 1900). La sua formazione è riferita in alcune pagine autobiografiche: figlio di un ricco mercante di sherry, più che gli studi, compiuti in maniera irregolare, fondamentali furono per Ruskin i molti viaggi, l'osservazione attenta della natura, dei monumenti e delle opere d'arte, l'assidua lettura dei classici. Ancor prima di entrare al Christ Church college di Oxford (1834) pubblicò una serie di articoli in cui echeggiava le idee di A. W. Pugin, apostolo del neogotico. Il problema della produzione industriale è la scarsa qualità degli oggetti, lavorati in catena di montaggio, sia che l’uomo produce una piccola parte dell’oggetto che andava montato e non prova soddisfazione del realizzarlo → scadimento qualitativo del lavoro. Tutti i problemi sono stati denunciati da John Ruskin → allievo di Pugin, precocissimo nella sua produzione teorica pubblica molti articoli. È figlio di un ricco mercante ed ha occasione di viaggiare in Italia, e durante essi riproduce molte architetture medievali che attirano la sua attenzione, vive per un lungo periodo a Venezia dove pubblica “le pietre di Venezia”, un’analisi stilistica della cultura veneziana, tuttora accettata con qualche accertamento. Scrive anche “le 7 lampade dell’architettura”: lega il modo di produzione e di lavorare dell’artigiano con il prodotto. Sostiene che solo attraverso una disposizione d’animo positiva si può avere la condizione per produrre un buon prodotto d’arte. È un passaggio fondamentale perché sposta l’attenzione sullo stato d’animo dell’artigiano, contrapposto allo stato d’animo dell’operaio. L’architettura ha lo scopo di influire sullo spirito dell’uomo: non accetta quindi quella asserzione che l’architettura deve essere solo utile. La costruzione ha un utilità pratica mentre l’architettura ha un’utilità spirituale. Riporta inoltre come modello per la produzione artistica, le forme naturali → nel Rinascimento paragonavano gli archi gotici e i pilastri slanciati, alle foreste e agli alberi, questa metafora della forma naturale dell’architettura è sempre esistita ma emerge di più solo in alcuni momenti storici. Riguardo alla produzione parla del fatto che l’uomo non può effettuale un lavoro che venga porzionato → solo un unico elemento. L’intelligenza dell’uomo è complessa e ciò implica un lavoro complesso; solo con il lavoro manuale il pensiero può essere salvo. La domanda corretta da porre per tutti gli ornamenti: è stato fatto con piacere? Sposta l’attenzione dall’oggetto finito al produttore, cioè all’artigiano che l’ha realizzato. Da questo pensiero nasce il movimento ARTS AND CRAFT → William Morris è uno dei maggiori esponenti di questo movimento → egli si occupa sia della progettazione architettonica che di problemi sociali, ed è sulla scia di Pugin. Il movimento prende a modello Morris e la sua produzione ma non è il suo movimento, anche se all’interno Morris ha un ruolo importante. Lui studia ad Oxford, viaggia in Francia e qui si appassiona alle cattedrali gotiche e decide di diventare architetto, nel frattempo conosce un altro pittore Rossetti, e questo gruppo continua a lavorare insieme alle diverse arti. In pittura invece vi era un movimento noto come pre raffaellismo: movimento pittorico che si ispira ai pittori precedenti a Raffaello, esso era stato considerato uno dei top artisti mai esistiti in grando di riproporre con la sua pittura un’armonia e un aderenza alla natura senza pari, imitatissimo nel ‘500 e 8 nei secoli successivi. Si vuole tornare all’arte Medievale del ‘400 ma che era molto più spontanea rispetto a quella molto elaborata e perfezionata di Raffaello stesso, per cui anche in pittura c’è una corrente che si ispira al Medioevo. In questo clima di esaltazione del Medioevo, di condanna della produzione industriale e esaltazione del lavoro artigiano, Morris fonda la “Morris, Marshall Faulkner and Co”. Si tratta di una società che Morris crea per organizzare in maniera più efficiente il lavoro artigianale; quindi, manifattura di stoffe ceramiche e vetrate. Il problema di questa produzione è che appunto essendo artigianale manteneva prezzi elevati anche se di grande successo, non riusciva a competere con i prezzi della produzione industriale. Morris scrive Nowhere → utopia di un paese senza istruzione dove non c’è distinzione tra città e campagna. I modelli orientali diventano sempre più diffusi e alla moda. C’è anche una grande ricerca cromatica studiata e raffinata. Morris che era appunto aspirante architetto non ha mai progettato architetture proprie, è stato un grande teorico sulla scia di Ruskin. Due sue affermazioni: - non possiamo sottrarci all’architettura perché il risultato delle modifiche che facciamo alle superficie terrestre in vista delle nostre necessità; - vede l’architettura legata alle altre arti che devono essere in armonia con l’architettura. Il tema della casa è un tema fondamentale dell’arts and crafts e dell’epoca vittoriana. L’arte deve essere comprensibile a tutti, anche se alla fine sarà solo per la classe agiata, ma l’idea di una maggiore apertura alla popolazione è insita alle sue teorie. - Morris insieme a Philip Webb progettano la casa di Morris stesso, anche se poco abitata da lui → Red House: casa di colore rosso grazie all’utilizzo del mattone a vista; anche il tetto è in laterizio. La casa è volutamente situata su una via di pellegrinaggio, una strada molto antica citata da Chaucer nel The Canterbury Tales. Anche in questa casa lo stile è un neogotico spogliato delle decorazioni di quelle caratteristiche proprie della sede del Parlamento perché la casa non ha la stessa importanza di un’opera pubblica. Le finestre hanno forma variabile a seconda dell’effetto luminoso che vuole ottenere negli ambienti interni → grazie all’effetto luminoso l’ambiente interno ha una configurazione dominante rispetto all’esterno. Enfasi dei camini. I frontoni triangolari che si incrociano l’uno con l’altro e il tetto continua a scendere, gli incroci sono proprio del gotico Tudor del ‘600. Soltanto alcuni dettagli come quelli del tetto e del camino sono gotico Tudor, la pianta invece nulla. Particolare è un bow-window → una specie di balcone ma chiuse che è in continuità con l’ambiente retrostante in cui si innesta questo corpo aggettante. La planimetria → le piante non hanno niente in comune con i palazzi del ‘500 britannico; sono piante ad L, tipiche dell’architettura birtannica dell’’800 → vi sono due piani, ingresso che da su un androne aperto, riserva di carbone, servizi, la hall… Le stanze sono allineate da corridoi, quindi quello che invece ricerca con attenzione Morris, è la decorazione di questi ambienti che devono essere accoglienti per dare una sensazione si comfort agli abitanti e agli ospiti → coincide con la domesticità, ma va contro la modernità (no bagni e acqua corrente perché rifiuta gli impianti). I mobili sono stati progettati da Morris e realizzati anche dai suoi amici in quanto l’opera d’arte deve essere totale/progetto 9 unitario. C’è un vasto uso del legno. Comfort inteso come appropriatezza funzionale ed estetica: la casa che è un’opera di architettura deve avere la capacità di stimolare positivamente chi la abita dal punto di vista emotivo e dal benessere della persona. Camino in laterizio → domesticità. Lezione 22 febbraio 2024 CHARLES FRANCIS A. VOYSEY Charles Francis A. Voysey (1857-1941) Formatosi nella scia delle idee di Morris, mantiene l’attaccamento all’architettura vernacolare inglese, ma si stacca dal revival neogotico. È presente nelle esposizioni di Arts and Crafts e associato alla Art-Workers Guild. Molto attivo come disegnatore di tessuti per ditte meccanizzate: è impegnato proprio a “industrializzare” i soggetti di Morris e Webb. Questo porta a un certo livello di schematizzazione e a una minore qualità cromatica, ma a una maggiore abbordabilità economica del prodotto che presenta comunque le suggestioni del modello Arts and Crafts. Meno implicato rispetto a molti contemporanei nelle questioni sociali, si concentra nel raggiungere intensità e semplicità di stile; realizza quindi case più semplici rispetto a quelle costruite nei decenni precedenti. Il suo stile deriva da quello di Webb, aderendo ai suoi principi di rispetto per i metodi tradizionali e i materiali locali. Tra il 1889 e il 1910 progettò circa quaranta case, che divennero tema centrale nell’architettura inglese di quegli anni; disegna spesso anche gli arredi e mantiene i tratti tipici delle costruzioni tradizionali di campagna: - Tetto a falde molto spioventi: in ardesia solitamente - Muri intonacati di bianco - Ampie finestre orizzontali che creano ambienti luminosi e ariosi (blow-windows) - Contrafforti inclinati - Camini pronunciati che creano giochi nelle facciate - Grondaie in ferro - Volumi articolati - Abbaini Le case progettate da Voysey trovano ampia risonanza anche grazie alla pubblicazione sulle pagine della rivista inglese “The Studio” (fondata nel 1893). WALNUT TREE FARM, Castlemorton, Melvern (1890) Impianto a L, tipica inglese, volumi aggettanti, prospetto regolare, crea giochi decorativi con le grondaie per creare dei giochi con elementi che sono funzionali Finestre molto ampie spesso a nastro. Si concentrò soprattutto sulle case di campagna per la borghesia, alcuni esempi sono: Annesley Lodeg, Broadleys Cottage 10 ANNESLEY LODGE, Platt’s Lane, Hampstead (1895) Ingesso nell’angolo della pianta a L (nell’incontro dei due bracci), protiro con due colonne Contrafforti inclinati, finestre a nastro, camini meno evidenti dell’esempio precedente Crea un “vestibolo” Incastra le diverse stanze cercando di ridurre il numero dei corridoi. Interni molto semplici, che accentuano il carattere di novità, contrastante con l’Art Nouveau che si stava diffondendo nel continente. BROADLEYS COTTAGE, Windermere (1898) Si affaccia su un lago → rapporto con la natura attraverso l’architettura Grande luminosità degli ambienti grazie alle bow-windows Interno molto semplice, riduce l’uso dei corridoi in favore di una compenetrazione dei volumi Sapeva interpretare le aspirazioni delle classi borghesi → ritorno alla semplicità e alla vita di campagna Le sue opere vengono pubblicate a Berlino da un importante editore Hermann Muthesius→ si esalta il modello abitativo inglese perché legato alla tradizione Venne mandato dal governo in Inghilterra per ampliare e rinnovare l’architettura tedesca BELGIO In altre parti dell’Europa la tendenza non era quella di semplificare ma al contrario creare delle strutture più ricche Belgio→ ricerca di un nuovo stile nazionale, poiché era uno Stato nato nel 1830, anno in cui ottiene l’indipendenza dall’Olanda 1870-1880→ la rivista L’emulation esorta alla creazione di un nuovo stile belga Horta nel 1892 crea uno stile nazionale e moderno Victor Horta Si reca da giovane a Parigi, dove studia il ferro e le sue tecniche e si interessa a Violet Le-Duc per quanto riguarda l’uso dei nuovi materiali e delle nuove tecnologie Completò la sua formazione all’Accademia di Bruxelles e iniziò a lavorare nello studio di A. Balat Nel 1889 si recò all’esposizione di Parigi e vide le opere di Eiffel Nel 1890 aprì uno studio a Bruxelles e iniziò anche a lavorare come insegnante dell’Universitè Libre de Bruxelles Nel 1913 fu nominato direttore dell’Accademia di Bruxelles Padre dell’Art Nouveau → Movimento artistico che, con declinazioni diverse, si diffuse tra il 1890 e il 1910, e che interessò in particolare le arti applicate e l’architettura. Alcuni autori con Art nouveau intendono solo quella belga e francese, altri tutte le manifestazioni simili che si svilupparono in Europa e negli Stati Uniti. 11 -desiderio di un’arte nuova che doveva rispondere alle esigenze della nuova borghesia (gusti diversi rispetto alla nobiltà), -superamento degli storicismi (stile neoclassico, neogotico), -l’opera d’arte lo è nel suo insieme, tutte le arti dovevano collaborare per la riuscita dell’edificio, usare diverse arti, -progettare opere unitarie che riscattassero lo scadimento che derivava dai processi produttivi industriali -diffusione di valori estetici di ogni tipo di prodotto, dalla carta da parati al gioiello, dall’illustrazione al mobilio -razionalismo strutturale: nulla è bello in architettura tranne il vero, esistono due condizioni necessarie di verità: rispetto al programma (soddisfare esattamente e semplicemente le condizioni imposte dalla necessità) e rispetto ai metodi costruttivi (utilizzare i materiali secondo le loro qualità e proprietà), i problemi relativi alla simmetria e alla forma apparente sono solo condizioni secondarie. Esigenza di chiarezza e esibizione dei metodi costruttivi (Torre Eiffel→ vediamo bene la struttura) Le- Duc dice che devono vedersi le nuove tecniche senza nasconderle con i materiali Esempi Hotel Tassel, Bruxelles (1892-93) Palazzo di città, hotel = casa di città di alto livello Simbolo dell’art nouveau: sintesi di architettura e arti decorative, accurata ricerca dei materiali in funzione espressiva Horta fa per la prima volta largo uso del ferro nell’architettura residenziale Facciata in marmo con molti elementi in ferro, usato per funzione strutturale ma anche per funzione decorativa, lasciato a vista Primo piano finestra scandita da colonne che non hanno una forma classica ma inventata dal progettista, foglie che si appoggiano (avviluppare) sul basamento e sulla cornice superiore Pianta molto profonda leggermente rialzata, vestibolo ottagonale, scale e poi sala→ percorso unico, chi entra vede già la fine dell’edificio che dà sul giardino, lunghe prospettive Interno con colonnine e archi in ferro con intorno dei viticci, ovvero delle linee sinuose, rampicanti, senza fiori, che danno l’impressione di una crescita organica Parapetti, pavimenti in mosaico che riecheggiano le stesse forme a serpentina, così come le carte da parati sui muri e le vetrate Luce proviene spesso dall’alto con dei lucernai Scalone che non ha forme geometriche ma smussate con gradini di diversa dimensione→ architettura mobile non rigida Ispira il Roccocò francese→ nato per rispondere al barocco, linee molto sottili quindi meno pesanti (Johannes Theodoor Toorop: pittore indonesiano-olandese. Studiò ad Amsterdam e a Bruxelles dove aderì al gruppo belga Les Vingt, che diffonde i principi dell’art and crafts inglese; si dedicò a composizioni d’impronta simbolista combinando elementi di ispirazione pagana e cristiana con modi partecipi ai principi dell’art nouveau nella densa rete di linee decorative) Maison Horta Terrazzino appeso dalle colonne di ferro, parapetto a farfalla con viticci Scalone sempre molto importante e irregolare, vele concave suggestive Arco ribassato elemento caratteristico, anche i mobili sono progettati da Horta Hotel Solvay Arco ribassato, blow-windows, viticci Molti vista la raffinatezza di Horta lo criticano per essere un artista poco impegnato solo per la borghesia, poco attento al popolo (la sambi dice di no perché tutti gli edifici sono stati fatti per i ricchi, anche nei tempi precedenti) 12 Maison du Peuple→ opera demolita, sede partito socialista, composta da una gabbia in muratura che ingloba pannelli in ferro e vetro, sulla sommità si trovava un auditorium, porzione centrale della facciata ricurva in ferro e vetro, ali laterali inclinate Caratteristiche di lusso: aria e luce, che nelle opere dei ghetti della classe operaia precedenti mancavano (effetto ottenuto grazie al ferro e all’acciaio, che permettono ampie luci interne e vaste aperture) In cima corpo di fabbrica rialzato che era un auditorium→ struttura in ferro lasciata a vista, pareti laterali ridotte a sottili tamponamenti, soffitto movimentato che serviva per controllare il riverbero del suono, la galleria sospesa alle travi di copertura ospita le tubature dell’impianto di riscaldamento Si ispira a capannoni industriali e stazioni ferroviarie SCOZIA - La scuola di Glasgow Charles Rennie Mackintosh (1868-1928) Architetto, pittore e designer 1884-1888: è apprendista in uno studio di architettura e contemporaneamente frequenta i corsi alla Glasgow School of Art (Glasgow è in quegli anni la città più sviluppata della Scozia per i commerci, l’industria e le sedi universitarie) 1891: vince un premio in denaro e compie un viaggio in Italia All’inizio della sua carriera è influenzato dal Gothic Revival, soprattutto nell’architettura sacra: si tratta tuttavia di un gotico riletto secondo la tradizione scozzese di volumi semplici e superfici lisce, tradizione rimasta viva per secoli in Scozia Abbandonerà presto i goticismi in favore di una tendenza sempre più marcata dell’astrazione, un ritorno alla tradizione celtica e un’attenzione al Giappone, meta di frequenti viaggi dei ceti abbienti europei in quegli anni Valenza politica del ritorno a un linguaggio tipicamente scozzese, in quanto la Scozia da secoli era impegnata nella lotta per l’indipendenza dall’Inghilterra. In letteratura abbiamo il rilancio romanzesco dell’epopea dei clan e delle baronie scozzese. Ritroviamo riferimenti al mondo dei druidi e delle civiltà celtiche nell’opera di designer dei Glasgow four. Chiesa con masse molto imponenti riprende le caratteristiche gotiche (volumi semplici, superfici lisce) In architettura vengono imitati degli edifici scozzesi, castello preso come ispirazione da Mackintosh Castello del 600 Nell’800 si guardava molto a quest’architettura scozzese che si contrapponevano a quelle inglesi e si guardava alle civiltà antiche della Scozia (celti) Nella scuola di Glasgow nasce un quartetto (mackintosh, sua moglie, un tipo e sua moglie) Lavorano tutto insieme le tipe pittura i tipi architettura, si presentano a una mostra inglese e ottengono molto successo, vengono pubblicati da The studio (non con architettura) Linguaggio va nella direzione dell’art nouveau (linee molto allungate che danno vita a forme particolati, come delle ali) 13 Nelle locandine vediamo immagini che sono quasi inquietanti→ ispirazione al mondo celtico dei druidi, mondo pagano, si ispirano alla tradizione antica Per ispirazioni di questo tipo→ il gruppo diventa Spook School 1897: concorso per nuova sede della scuola di Glasgow Costruzione in due fasi: volume più basso per primo, dopo volume più alto Vetrate molto ampie che si inseriscono all’interno di una massiccia scultura in pietra (pietra molto importante perché i nuovi materiali non avevano la stessa massa della pietra), molte aule per disegnare Ci sono dei lucernai, che si interrompono per dare spazio alla scalinata, che danno luce al piano seminterrato Pianta a E, facciata principale piana e sul retro 3 corpi di fabbrica aggettanti Dalla scalinata si arriva alla hall che distribuisce poi agli spazi adiacenti, corridoi che porta alle aule e allo scalone Impianto simmetrico, con elementi non simmetrici→ navata con la scala da una parte e Torrette irregolari che scandiscono la facciata Ingresso con arco ribassato, torretta e una serie di elementi in ferro Ogni campata della cancellata ha un’inferriata con delle frecce nel mezzo, servivano per agevolare la struttura L’ufficio del preside si trova sopra la porta di ingresso → nei castelli del 500 lo studio del re si trovava sopra l’ingesso Biblioteca che si trova nel punto segnato (p48) e in un volume sporgente rispetto alla facciata dietro 1907: costruita la biblioteca, all’esterno ha due facce sud in bn Questo corpo di fabbrica è molto slanciato e deriva dal gotico ma con forme squadrate Finestre tutte a vetrate incassate all’interno di aperture più ampie Finestre esagonali, poco inclinati. irregolari vetrati verso l’esterno e aperti e chiusi verso l’interno L’interno della biblioteca che è su due livelli: tavoli per studiare più ballatoi superiore ispirato all’architettura giapponese con elementi lignei (ferro rivestito) perpendicolari che danno un’impressione di leggerezza, pannelli che si intersecano con parapetto che continua al di fuori del ballatoio Lampade ispirate al Giappone, mobilio richiamo alla tradizione scozzese Nel 2014 la biblioteca è andata a fuoco, è stata poi ricostruita, ma non è più l’originale Nel 2018 c’è stato un altro incendio Si dedicò ad altre architetture: Windyhill Planimetria a L con corpi molto sporgenti Ispirazione al castello→ superfici bianche, tetti a spiovente Hill House→ facciate con tetto a spiovente più alte del tetto dietro, sembra un pannello che chiude l’edificio (anche nell’edificio precedente) Interno: mobili progettati dai 4, sceglie colori scuri del mobilio, nelle stanze di rappresentanza e degli ospiti; invece, gli ambienti privati hanno colori tenui bianco, oro, rosa (art nouveau) ricerca della privacy Willow Tea Rooms Non c’è il blow-windows ma la finestra curva lo richiama Arredo non conservato perché la funzione è cambiata Dopo depressione, allora si trasferisce in Inghilterra con la moglie e si occupa di pittura e design. Lezione 28 febbraio 2024 VIENNA Vienna è una città importante dell’impero asburgico, di cui poi ne diventa capitale. L’impero asburgico viene dichiarato caduto da napoleone nel 1806, ma poi con il congresso di Vienna vengono 14 riportate gli antichi regimi → 1814-1815 Vengono fatte delle modifiche urbanistiche all’interno della città: le mura vengono demolite e al loro posto si crea una grande via circolare, chiamata Ringstrasse, che circonda il centro storico che non viene toccato o modificato. Intorno a questa Ringstrasse nei periodi successivi verranno costruiti diversi edifici importanti monumentali di architetti come Von Ferstel, Von Siccardsburg, Von Forster. Sede università e chiesa votiva, Heinrich von Ferstel, 1828-1883 → si tratta di due edifici che sono diversi rispetto a quelli del passato. Il palazzo dell’università si ispira ai grandi palazzi classici, caratterizzati da ordini sovrapposti, arco inquadrato. L’edificio inoltre presenta una simmetria che delinea l’influenza dello stile neoclassico. La chiesa è predominata da uno stile neogotico, in quanto quest’ultimo veniva usato molto spesso nella realizzazione di opere sacre e religiose. Un altro esempio di opera che ha influenza neoclassica è il teatro dell’opera di Vienna realizzato nel 1869 da von Siccardsburg. Otto Wagner Nasce a Vienna nel 1841 e muore sempre a Vienna nel 1918. - Dal 57 al 59 studia al politecnico di Vienna e poi studia nell’accademia di costruzioni a Berlino dove ha come insegnante Schinkel. Schinkel → architetto molto attento ai metodi compositivi dell’architettura antica, rispetto che alle decorazioni e agli ordini. Nel suo metodo di insegnamento egli va a stimolare molto gli allievi con il fine di arrivare alla scoperta di una nuova arte. - 1861 mentre studia all’accademia acquisisce il titolo di mastro costruttore, ciò va a formare sempre più la sua formazione, che è sia tecnica che artistica. In una prima fase della sua carriera, le sue opere sono caratterizzate da un linguaggio che aderisce ai canoni neoclassici. - Borsa di Vienna → molte caratteristiche dei palazzi italiani classici, uso ordini, piano bugnato, balaustra superiore, criteri di simmetria, cortile quadrato rinascimentale. - Un altro esempio di opera abbastanza tradizionale è quella della Landesbank di Vienna del 1882 → si rifà alla biblioteca marciana di Venezia. Vi sono elementi di diversi palazzi italiani, che vengono tutti mescolati in un solo edificio. I caratteri tradizionali sono così visibili che si potrebbe trattare di un palazzo del rinascimento italiano. La pianta invece non è neoclassica, dalla scalinata centrale si accede ad un atrio circolare che serve come snodo di ambienti che vengono ruotati (a causa del loto). Il linguaggio dell’atrio circolare ha dei dettagli classici, come colonne monolitiche in marmo rosso, ma a questi dettagli vengono aggiunte strutture nuove, come lucernario superiore di vetro e ferro che corrisponde alle nuove tendenze artistiche. 15 Anche la sala delle casse ha gli stessi caratteri → colonne rosse, arcate che si aprono verso un ballatoio superiore, parapetto di ferro battuto (nuova tecnica) e lucernario di vetro che viene sostenuto da delle travi reticolari in ferro. In sezione si possono notare dei ballatoi che girano attorno al lucernario al primo piano, al di sopra parapetto, e successivamente un altro lucernario → più lucernari che fanno entrare la luce all’interno. Nella parte della sala delle casse invece l’interno prende luce solo dall’alto e non ci sono più sovrapposizioni di lucernai. Il retro viene lasciato senza decorazioni e senza ordini. - Edificio residenziale con facciate all’antica o art nouveaux molto monumentale per borghesi → molto criticate perché si tratta di un palazzo molto monumentale ma che dentro ha appartamenti molto piccoli. Vi è influenza dall’oriente, soprattutto dal Giappone. Wagner evidenzia i diversi piani però vi sovrappone delle lesene che non sono classiche ma che decora con medaglioni e decorazioni floreali. Il fianco è meno decorato rispetto alla testata che dà sulla via principale. Con questi edifici Wagner diventa molto famoso e nel 1902 vince il concorso per il piano regolatore di Vienna. Diventa anche insegnante di architettura all’accademia delle belle arti. - Pubblica la prima opera teorica → “architettura moderna”, dove enuncia diversi principi che al tempo risultano rivoluzionari. Egli si mette in polemica con gli indirizzi accademici, poiché dice che l’architettura deve corrispondere alla vita moderna e deve usare soluzioni strutturali materiali nuovi, per questo motivo deve essere semplificata da quella precedente. Ciò non toglie comunque che possa essere mantenuti alcuni caratteri antichi che vanno a dare monumentalità e a rappresentare la funzione dell’edificio. Uno dei problemi che si pone è il rapporto tra la struttura portante e il rivestimento e la decorazione → egli da molta importanza al rivestimento che molto spesso vuole essere paragonato a dei tessuti, perché Gottfried Semper aveva individuato come origine dell’architettura la tenda (struttura lignea ma rivestimento tessile). Per Wagner l’importante è trovare un linguaggio dell’epoca e si tratta di un processo molto lungo; un nuovo stile deve rappresentare una nuova epoca, ma va ad attingere alle tradizioni passate. - Egli parla di aspirazione alla verità come compito dell’architetto → non implica l’esibizione della parte strutturale. La verità implica il fatto che dobbiamo progettare gli edifici tenendo conto della funzione (disegnando la pianta) e facendo dipendere l’esterno dall’interno. Enuncia una serie di elementi che influenzano la composizione → mezzi finanziari, posizione geografica, durata di utilizzo e l’aspetto che l’esterno deve corrispondere all’interno. L’opera architettonica per Wagner deve poi essere inserita all’interno del contesto urbano. Enuncia anche il principio di massima comodità e pulizia → principi pratici e mette la funzionalità di un edificio prima della forma. - Descrive anche il piano regolatore per Vienna → la città era cambiata e anche le esigenze. Vienna si era espansa in maniera esponenziale dopo la distruzione delle mura. Progetta un piano regolatore con una rete metropolitana molto estesa che va a servire molte zone della città. Questa rete metropolitana non viene realizzata interamente, ma solo una parte → problemi tecnici sulla scelta di quale macchina di treno scegliere. - Viadotto e stazioni della metropolitana di Vienna → le stazioni delle fermate Michelbeuren e ober St. Veit fanno parte di quello che si è costruito del piano. Si tratta di edifici simmetrici. Una di queste stazioni va ad utilizzare gli ordini mentre gli altri sono più moderne → colonne mantenute solo 16 all’esterno, facciata vetrata sostenuta da pilastri che non hanno ordini. Un’altra stazione ha una facciata ispirata all’arte giapponese. L’edificio ha due edifici pieni e un vuoto in mezzo a loro → accostamento pieni e vuoti. - Friedensbrucke stazione → pieni vuoti e decorazioni in ferro. Si va ad allontanare sempre più al linguaggio classico per modernizzarsi. Gli allievi di Wagner si vanno a modernizzare → Oldrich e Hoffman sono i più famosi che insieme a Klimt formano la secessione viennese → un gruppo di artisti che si impegnano a staccarsi dall’arte classica per creare una nuova arte. - Hofpavillon Hietzing, Vienna → accesso di imperatore francesco Giuseppe alla metropolitana. Si tratta di un’opera molto monumentale, poiché aveva una funzione importante. Si ispira in parte all’architettura classica, ma per il timpano e per il tamburo sembra ispirarsi all’arte barocca. L’interno è estremamente decorato con decorazioni che riprendono l’art nouveau → molta vegetazione e abbondanza di oro decorato. Le decorazioni sono molte perché si tratta di un’opera per l’imperatore. Fermate → nuove nella loro concezione, non più in muratura ma con scheletro in ferro con dei tamponamenti. Tamponamenti in marmo bianco, pregiato. Copertura in lamiera ondulata. I tamponamenti sono rivestici con un intonaco di gesso che favorisce l’isolamento termico. - Fermata Akademiestrasse → diversi rifermenti ai tessuti, e alla visione originale di architettura come tenda. - Realizza tre diversi palazzi sulla Linke Wienzeile nel 1898 → si tratta di appartamenti che in pianta hanno una forma particolare, angolata, che Wagner sfrutta e cerca di valorizzare. Palazzi con appartamenti e scaloni e cortili, egli raccomanda però anche l’utilizzo di ascensori e delle nuove tecnologie. Viene data importanza all’elemento angolare tramite una sezione di cilindro e la decorazione è in nuovo stile. Vi sono molti elementi decorativi però si vanno sempre più a semplificare infatti non vi sono più ordini. Il prospetto laterale presenta un decoro in lamina d’oro con elementi vegetali → utilizzo dell’oro tipico della scuola viennese. Vi è sempre il riferimento al tessuto, infatti la facciata sembra che sia una tenda che si apre. Non esiste più l’ordine però vi sono elementi allusivi agli ordini, per esempio non ci sono capitelli ma vi sono comunque elementi decorativi. Dall’altra parte vi è un basamento bugnato ma molto lineare, e decorazioni che separano le finestre che riprendono i triglifi antichi. - Majolikahouse, Vienna, 1898 → con la decorazione finge un vero e proprio tendaggio. L’edificio ha questo nome poiché il rivestimento è tutto di ceramica vetriata → ceramica rivestita con una vernice che la fa assomigliare al vetro. Si inserisce questo palazzo nel tessuto urbano continuo ma è isolata dai palazzi vicini con dei terrazzini decorati con prevalenza di oro. 17 - Cassa di risparmio Vienna 1903 → primo progetto di cui molti caratteri rimangono invariati. Si trova su un lotto trapezoidale tra diverse vie e davanti alla facciata vi è uno slargo che funge da piazzetta. Il tratto dove vi è la facciata è lineare mentre le parti laterali sono leggermente inclinati. Articolata pianta tradizionale che si apre in cortili simmetrici. Si sviluppa intorno alla sala centrale illuminata da un soffitto vetrato, che è contornata da diverse stanze. L’ispirazione per la facciata parallela allo slargo e le ali inclinate proviene dall’architettura italiana, e propriamente dal palazzo Montecitorio a Roma (risale all’epoca seicentesca). Palazzo di Montecitorio ha gli angoli scanditi da lesene → Wagner va a realizzare quasi delle torri (in facciata sembrano torri, ma non sono vere e proprie torri) per andare a separare le diverse facciate. Il rivestimento è tutto di marmo e viene differenziato quello del basamento rispetto a quello delle aperture. Wagner aveva chiesto il marmo di Lasa, ma viene usato quello di Vipiteno per motivi pratici. Voleva quello di Lasa perché sembra quasi riflettere la luce e le lastre di marmo sono fissate con dei bulloni e vanno a caratterizzare la facciata. I bulloni dovevano essere in bronzo ma viene utilizzato l’alluminio (nuova lega). Il tetto diventa piano e vi sono delle statue trionfali di vittorie perché la cassa di risparmio doveva rappresentare la rinascita dello stato austriaco e doveva dare sicurezza a chi depositava i soldi nella cassa di risparmio → sicurezza data dal marmo quasi metallico e dai bulloni. Sala delle casse molto diversa da quella della Landesbank, si tratta di una costruzione più recente → priva di decorazione ed estremamente semplice. Gran senso di pulizia e semplicità ed efficienza che è quella che chi depositava i soldi cercava. Le decorazioni vanno sempre più a diminuire poiché non si tratta di edifici per persone borghesi, per questo motivo si utilizzano anche i nuovi materiali come ferro e vetro. Il pavimento è intessuto di occhi di vetro perché al di sotto vi è un altro ambiente quindi la luce che entra deve filtrare e illuminare il più possibile anche l’ambiente sottostante. - Chiesa Ospedale psichiatrico Steinhof → la costruzione della struttura ospedaliera non è compito di Wagner ma lui ottiene l’incarico di costruire la chiesa dedicata a San Leopoldo dell’edificio; diventa anche consulente artistico per l’interno complesso. La chiesa diventa edificio cuore e deve essere visibile da tutti i padiglioni. Essa ha una struttura particolare, fortemente influenzata dalla secessione viennese e dal suo linguaggio. Si tratta di un edificio crociforme tipico della tradizione cristiana e bizantina (esempio san marco a Venezia) con una cupola centrale con bracci voltati a botte. Questa cupola è una sovra cupola ha lo stesso sistema di quelle di san marco anche se è una volta a crociera e le impalcature non sono di legno ma di ferro, si tratta di un tipo veneziano che viene modernizzato e portato a Vienna. 18 Il braccio di entrata è più lungo poiché vi è un atrio di ingresso. All’esterno vi è la presenza di un basamento lapideo, e la cupola è tutta rivestita da oro. All’ingresso vi sono quattro colonne in cima alle quali si appoggiano statue di vittoria alate, quindi ha una funzione ornamentale e monumentale non strutturale. Campanili gemelli, elemento storico molto diffuso. All’interno della struttura vi è un prevalere del colore oro nella decorazione → chiesa che vuole fare una rilettura del bizantino in chiave moderna. Molto influenzato dalla secessione viennese. SECESSIONE VIENNESE 1897 - 1897 Gustav Klimt insieme a Koloman Moser e Joseph Maria Olbrich e Hoffmann vanno a fondare la secessione e vanno alla ricerca di una nuova arte. 1899 aderisce alla secessione anche Wagner. Nel 1905 Klimt e altri anche gli architetti lasciano il gruppo. - Si basa sul rinnovamento dei valori estetici in ogni tipo di prodotto, sia decorazioni scolpiti che di ferro. Bisogna rinnovare tutto e la progettazione è unitaria → deve andare dalla progettazione dei macro-edifici fino alla scelta degli arredi. Vi è l’influenza bizantina sia in Klimt ma anche nell’architettura. Klimt va ad accostare elementi realistici con elementi astratti, usa lo sfondo in lamina d’oro mentre se si guarda il quadro della committente si vede lo sfondo e il vestito d’oro mentre la pelle sembra quasi una fotografia. Joseph Maria Olbrich - Nato 1967 a Troppau e muore a Düsseldorf nel 1908. Studia all’istituto professionale statale a Vienna, si iscrive all’accademia delle belle arti di Vienna e vince un concorso che gli fa visitare l’Italia e il nord africa. Quando torna lavora nello studio di Wagner. Egli è il progettista del palazzo della secessione che diventa il monumento che rappresenta il movimento. - Palazzo della secessione → Due blocchi laterali dove si appoggia un elemento laterale con delle torri laterali ed una cupola particolare con delle foglie di ottone d’orate → le foglie sono collegate l’una con l’altra lasciando degli spazietti. Si tratta di una cupola semisferica che continua a girare e vuole essere quasi sferica per simboleggiare il valore universale dell’arte. Tutto il palazzo ha un assoluto valore simbolico dell’arte che rinasce nel periodo del secessionismo vi è un’iscrizione → primavera dell’arte, ver sacrum (nome della rivista secessionista). Sopra all’ingresso vi è un’altra iscrizione con caratteri d’oro che recita “ad ogni tempo la sua arte, ad ogni arte la sua libertà” → dichiarazione di autonomia. I muri dovevano diventare bianchi e splendenti, tutto doveva interessarsi di una dignità solenne. Questo complesso ha una funzione espositiva: vi è una grande sala centrale illuminata da lucernai a shed inclinati che lasciano entrare la luce all’interno. 19 La pianta è cruciforme e quindi richiama un edificio sacro, che viene richiamato anche dalla cupola. Si tratta di un edificio che da molta influenza anche alla chiesa dell’ospedale di Wagner. Il tutto doveva rimanere senza decorazioni e in origine vi doveva essere il quadro di klimt dell’albero della vita. Ospita molte mostre tra il 1898 e il 1905, circa 25. Le modanature orizzontali danno molta enfasi sull’orizzontalità dell’edificio. Una prima configurazione del palazzo richiama le tecniche e le forme più tradizionali che richiamano la chiesa settecentesca di san carlo. La composizione simmetrica con una marcata orizzontalità e differenziazione degli elementi deriva dagli schemi di Wagner. All’interno vi è il fregio mobile di Beethoven realizzato da Klimt nel 1902. - Colonia di Darmstadt → Il grand duca di Assia Ernst Ludwig invita Oldrich ad unirsi alla colonia di sette artisti che egli intendeva insediare nel parco di Mathildenhöhe a Darmstadt con obiettivi economici (fallimentari) e di prestigio culturale. - Olbrich progetta la casa dell’arciduca stesso presso questa colonia e diverse case atelier di artisti. La colona viene però lasciata da molti artisti dopo pochi, anche perché erano contro al ruolo di direttore di Olbrich. La colonia si impegna nel tema di abitazione per classi meno abbienti, che poi diventerà molto importante nel Novecento. Nel 1914 quando scoppia la guerra la colonia vede la sua fine, ma gli edifici realizzati rimangono sede di esposizioni d’arte. - La casa del granduca è quella più grande e monumentale però comunque molto semplice. Grande volume bianco che si sviluppa orizzontalmente con accesso tramite scalinata. L’unico punto dove vi sono decorazioni è l’arcata con due statue che rappresentano forza e bellezza. Le modanature orizzontali si fanno sempre più semplici. - Le case atelier degli artisti sono ispirate alla tradizione tedesca → tetti a spiovente con forme incurvate tradizionali, camini in evidenza. Vi sono però novità come le scale racchiuse in una sorta di volume vetrato. Le case hanno uno stretto rapporto con la natura → si intende l’intima connessione tra la casa in sé stessa e i suoi interni. Connessione tra casa e natura che la penetra… Joseph Hoffmann - Nasce nel 1870 e muore nel 1956. Studia a Brno, successivamente all’accademia delle belle arti di Vienna. Anche lui vince il premio e riesce ad andare in Italia → interessato all’architettura spontanea italiana e soprattutto a quella meridionale (tetti piani case bianche). Fa degli studi a Pozzuoli e Capri. - Nella sua produzione viennese non usa però il linguaggio italiano (non sarebbe stato capito e apprezzato) → realizza due condomini gemelli, appartamenti per borghesi. Si nota l’influenza di 20 Wagner nei decori delle foglie di bronzo, successione dei piani e divisione tra le diverse finestre. Gli edifici sono collegati da un’arcata che evoca gli archi trionfali antichi. - Anche lui progetta delle case per artisti ma a Vienna stessa non nella colonia. Vi è un desiderio degli artisti di creare una sorta di colonia informale nella città → le case anche qui sono attente al vernacolo, all’architettura tradizionale e rustica. Come diversi artisti incomincia a progettare in maniera tradizionale però per poi mirare ad un linguaggio più astratto - Casa Moser → tetti a spioventi tipiche dell’architettura austriaca. Aggiunge un corpo cilindrico tradizionale, ed è tutto lavorato con la tecnica delle case a graticcio → case tradizionale con graticcio in legno che vengono tamponate per chiudere gli spazi tra la struttura lignea, per creare pannelli che poi vengono intonacati. Anche in Casa Moll I (si chiama così perché poi si trasferirà), sono presenti questi elementi di architettura tradizionale e graticci come casa Moser. - Casa Henneberg → più complessa per spazi e volumi. Diverse terrazze su fronti e livelli della casa diversi, dove in parte abbiamo tetti spioventi e graticci, in altri invece vi è il tetto piano. Nell’angolo viene incastonato un elemento di vetro cilindrico. L’interno della casa è innovativo: il mobilio è progettato da lui e ha delle linee perpendicolari tra loro e vi è anche il motivo del quadrato (pavimento). Egli dichiara di essere interessato al quadrato in quanto tale e all’uso del bianco e del nero come colori dominanti, poiché questi elementi non vi sono negli stili precedenti. - Hoffmann partecipa e lavora anche alla fondazione di una nuova associazione → officina viennese, associazione di artisti che decidono di lavorare, sponsorizzati da ricchi industriali, per andare ad aumentare il livello della qualità industriale. Questa aspirazione proviene dal movimento arts and craft. Nascono quindi dei laboratori ispirati a questo movimento. I prodotti sono industriali e non artigianali, ma allo stesso tempo sono di design e di qualità. Si aveva come obiettivo quello di alzare la qualità ma di diminuire il prezzo, quest’ultimo non viene però soddisfatto. - Sanatorio di Purkenrsdorf (dal 1903 in poi) → Architettura molto semplice, dove sono scompare le modanature e le decorazioni. Volumi molto nitidi dove viene ripreso il tema delle torri angolari (senza cesura e modanatura) dove tra di esse vi è una terrazza. Vi è nuovamente una predilezione verso il quadrato come si può notare negli infissi che sono tradizionali tutt’ora. La facciata posteriore ha una configurazione volumetrica diversa con corpi che si estendono fino all’ingresso → palazzo della secessione tradotto in maniera molto diversa. Uso del quadrato del bianco e del nero. Intorno alle finestre vi è appunto una modanatura di quadrati bianca e nera. All’interno vi è la bicromia del bianco e del nero e dei quadrati, sia nel motivo delle piastrelle, ma anche negli arredi. 21 La struttura in cemento armato ha delle travi che vengono lasciate a vista e formano una sorta di soffitto a cassettoni spoglio (richiama quello tradizionale ma senza la tipica decorazione). Tutto i mobili vengono progettati dal pittore Kolo Moser. - L’opera più ricca e importante di Hoffman → palazzo Stoclet di Bruxelles (1905-1911). Adolf Stoclet era un ricchissimo finanziatore belga che va a Vienna e scopre Hoffman e gli commissiona questo palazzo a Bruxelles. Si tratta della sua casa, ma anche di un palazzo di rappresentanza con delle stanze interne realizzate per ricevimenti di personaggi importanti. La struttura è formata con volumi di forme differenti che si vanno a combinare tra loro. L’edificio è rivestito di lastre di marmo, volute esclusivamente dal committente per far vedere i suo prestigio e la sua ricchezza. Tutti gli spigoli sono segnati da un cordolo con lamine d’orate. Il corpo più alto contiene lo scalone. L’ingresso avviene tramite una pensilina e poi si arriva alla hole dove bisogna girare perché vi è una voluta rotazione di assi. La facciata è piana con un corpo a pianta semicircolare che emerge, il retro invece è complesso con volumi di corpi di fabbrica più complessi triangolari che danno sul giardino. La torretta è molto decorata e presenta dei cordoli anche interni che indicano la verticalità, vi è una cupola a foglie e fiori di camelie che vuole evocare la cupola del palazzo della secessione. Molto ricca in questo punto in cima con anche statue → in cima poiché in questo modo la decorazione è visibile da un raggio più ampio. I cordoli vanno a dare valore alla superficie e interrompendo la continuità della facciata e dando valore volumetrico. All’interno vi è una sala da musica e doveva esserci una loggia che dava sulla terrazza, quest’ultima è soggetta a diversi cambiamenti durante il tempo. La sala da musica è trasferita in uno degli ambienti più sporgenti e vi sono degli elementi triangolari che vanno quasi ad insinuarsi verso il giardino, creando così più continuità tra edificio e elemento naturale esterno. Il grande salone prende due piani e diventa a tutta altezza. Vi sono delle colonne, infatti, che sorreggono il ballatoio del piano superiore. Gli interni sono ricchissimi e quasi tutto è rivestito di marmo. Diverse lacche e profilature di metalli prestigiosi. Tutto il mobilio viene prodotto dall’officina viennese. Nella sala da pranzo Stoclet vi sono rivestimenti marmorei e opere di Klimt sulle pareti (albero della vita). Questa sala è l’ambiente che da sul giardino maggiore con vetrate. La sala della musica si trova invece nell’ambiente che ha pianta a semicerchio e vi sono materiali prestigiosi e qui Hoffman a causa del committente non può usare il colore bianco e nero. - Vi è un’evoluzione di Hoffmann → inizio classicheggiante – art nouveau – fino a qualcosa che è moderno e molto decorativo non tanto con gli elementi ma con materiali. L’architettura a livello europeo si va ad evolvere in una direzione ben precisa. 22 Lezione 29 febbraio 2024 MODERNISMO CATALANO E ANTONI GAUDì Modernismo: corrente architettonica affermatasi in Catalogna tra Otto e Novecento. Si tratta di un periodo artistico fondamentale per la cultura catalana contemporanea, in cui le tradizioni artigianali locali si fondano alti stilemi più aggiornati dell’art nouveau internazionale e al razionalismo strutturale. Il modernismo catalano si sviluppa in un clima di scontri nel ‘800 tra separatisti spagnoli (appoggiati anche dalla chiesa) e governo centrale (che vieta nel 1860 l’uso della lingua catalana). Vi erano scontri dovuti dal fatto che i modernisti e separatisti volevano che il catalano venisse concepito come stile nazionale. Barcellona 1859 si affida a Ildefons Cerdà progetta il piano di Barcellona → dopo la demolizione delle antiche mura della città si decide di progettare la città secondo un disegno a griglia ortogonale, che può teoricamente espandersi all’infinito. L’orientamento degli isolati viene dato sia dalle grandi strade presenti, ma anche dall’esposizione al sole e dai venti. Antoni Gaudì - Nasce nel 1852 a Reus, vicino a Barcellona e muore nella città nel 1926. Frequenta una scuola scientifica e quella superiore di architettura. Ha successivamente una formazione presso diversi studi. Studia molto la teoria dell’architettura di Le Duc e la filosofia. Lavora anche un breve periodo in Nord-Africa (intorno al 1890). - Egli ha una spiritualità e religiosità molto profonda e seguiva molto la religione, tanto che è stato avviato un processo di beatificazione. Secondo lui le leggi strutturali che governano un edificio sono il riflesso della mente divina, che infonde ordine alla materia. - È influenzato da Ruskin, per questo motivo si rifà molto all’architettura gotica della città di Barcellona, ma va a fare un ridimensionamento del linguaggio gotico. Egli era un separatista: avrebbe voluto che la regione fosse autonoma, e affonda le sue radici nell’architettura catalana. Utilizza tecniche locali tipiche della catalana. Egli ebbe molto successo in spagna ma non fuori dalla spagna, viene considerato infatti neobarocco per le sue decorazioni. - Il suo linguaggio architettonico è molto particolare e astratto: va ad utilizzare le tecniche tradizionali ma va a modernizzarle e rinnovarle completamente. Opere - Attuato cantiere per la residenza estiva di Don Antonio Lopez, primo marchese di Camilla. Si tratta di una residenza neogotica dove il figlio per la realizzazione induce un concorso dove chiama molti artisti all’avanguardia, tra cui Gaudì. La casa si rifà molto all’architettura gotica locale. - Gaudì incontra il genero di Don Antonio Lopez, Maximo Diaz de Quijano, che gli commissiona una villa per lui → el capricho: prima opera interamente progettata da Gaudì. Si tratta di un’abitazione molto particolare che si ispira allo stile mudéjar stile architettonico di ispirazione islamica realizzato nella penisola iberica dopo la riconquista cristiana. Nella terrazza usa il ferro battuto che è un elemento moderna. Rivestimento di piastrelle colorate. 23 - Esempio di mudéjar → chiesa e monastero de mediavilla: elementi colorati, piastrelle, smalti che influenzano molto il linguaggio architettonico di Gaudì. - Casa Vicens, Barcellona: 1878, villa rivestita di mattonelle smaltate poiché il committente era un produttore di mattonelle → le piastrelle 15 cm x 15xm sono il modulo della costruzione. Le nicchie presenti negli angoli e le loggette provengono dallo stile gotico, ma vengono ridisegnati con motivi unici e particolari. Cancello in ferro battuto con quadrati che hanno delle figure che evocano creature particolari. All’interno di questo edificio Gaudì utilizza per la prima volta la volta alla catalana → volta rivestita di pianelle (mattoni sottili) che viene costruita senza centine. Si vanno a fare diversi strati di pianelle legati con una malta a presa rapida; gli strati di mattonelle sono direzionati tutti in direzioni diverse, per avere i giunti non sovrapposti, per dare così più resistenza. Non si sa dove sia nato questo tipo di volta, ma si chiama in questo modo perché ha avuto una grande diffusione in Catalogna nel XIX e XX secolo. Diventa famosa anche in America → Rafael Gustavino utilizza strutture con questa tecnica, ma ci aggiunge il ferro per rinforzare. - 1882 Gaudí incontra Eusebi Guell (conte, progressista molto influente, con industrie tessili e navali). Guell è un convinto separatista molto appassionato di arte e scienza (collezionista di arte). Guell è impegnato politicamente per l’indipendenza della Catalogna: è consigliere comunale, poi deputato provinciale e quindi senatore. L’incontro con Guell segna molto la carriera architettonica di gaudi → gli commissiona molte opere. Prima opera → Finca Guell (azienda agricola): forme particolari, tetti con lanterne, molto decorate, non ci sono le piastrelle ma vi sono comunque dei mosaici che caratterizzano le decorazioni. Gli elementi verticali sono rivestiti da una decorazione fatta con frammenti di piastrella di ceramica di scarto, si usa infatti la tecnica trencadis. L’interno è scandito da una serie di atti con profilo iperbolico. Nella parte alta vi sono le finestre → Gaudì apprezza la luce a 45 gradi, perché dice che è la luce ideale dei paesi mediterranei e riesce ad enfatizzare i valori scultorei degli edifici. La luce orizzontale dei paesi nordici, o quella dei paesi arabi va ad appiattire la decorazione. Gli archi hanno una forma di iperbole, perché è una forma che staticamente è molto resistente → elemento molto presente nelle opere di Gaudì. Iperbole: sezione di un cono con un piano verticale (tipo di parabola: sezione di cono con piano obliquo). Si tratta di una forma conosciuta da secoli, ma conosciuta con catenaria, tecnica rinascimentale. Il cancello della finca è molto famoso, si tratta di un cancello in ferro battuto con una forma particolare di un drago che ha le fauci spalancate. Questa forma viene scelta da Gaudí perché in tutta la fattoria viene usato un programma iconografico basato sul poema epico la Atlantide, scritta da un sacerdote che era la guida del committente. Si tratta di un poema che trattava la nascita/fondazione 24 della città di Barcellona → fondata da ercole; la figura del drago porta all’episodio del furto delle mele d’oro difese da un drago del giardino degli esperi. - Guell gli commissiona anche il suo palazzo che si trova nel centro storico di Barcellona, molto vicino alla rambla → palazzo evoca forme gotiche rivisitate fortemente. Guell voleva che il suo palazzo coinvolgesse completamente il visitatore. Si tratta di un palazzo con carattere quasi sacro, perché è tutto impaginato intorno ad una sala centrale, che corrisponde alla sala musica. Si tratta di un palazzo ricchissimo che doveva rappresentare le aspirazioni politiche, economiche e religiose del committente. Sulla facciata utilizza archi iperbolici, che si ripropongono in infinite varianti all’interno del palazzo. In origine vi era una loggetta sporgente che ora è diventata una sequenza di finestre rettangolari; i coronamenti e i timpani di questa loggia vogliono ricordare elementi antichi, ma in stile Mudéjar. Il palazzo propone una serie di motivi, che si ripetono all’infinito → archi parabolici riproposti all’infinito come con le colonne. I pilastri evocano la forma di alberi/funghi: hanno infatti sia la funzione di resistenza strutturale, ma contemporaneamente evocano elementi naturali. Dall’ingresso si accede direttamente alla scala in cui troviamo il motivo della colonna che si ripete per tutto il palazzo. Il fatto di dare continuità all’architettura e a diversi elementi singoli → si collega all’idea di melodia e musica di Richard Wagner, il quale va a tagliare suoni e melodie che tagliano la canzone per creare una continuità. Sul tetto del palazzo, troviamo un’altra caratteristica del linguaggio di Gaudì, ovvero il fatto che va a riempire la superficie con molte guglie, che spesso hanno funzione di camino, ma altre volte vengono usate solo come decorazione → vengono rivestite con mosaici e con elementi di ferro. - Guell è un imprenditore progressista che voleva realizzare un villaggio, colonia per gli operai delle sue industrie tessili. Villaggio che si trova vicino a Barcellona, e viene solo in parte realizzato. Guell vuole che ci siano tutti i servizi principali che potessero essere utili ai suoi dipendenti. La chiesa viene realizzata solo in parte, si realizza la cripta che doveva al di sopra avere l’edificio principale. I pilastri di questa struttura sono inclinati, come se volessero rappresentare lo sforzo a cui sono sottoposti; si crede anche che possano evocare ragni o altri animale. La riproduzione di questi elementi naturali e animali è importante soprattutto per l’aspetto onirico: creare delle forme che lo spettatore può interpretare in modo soggettivo. Si ispira al linguaggio artistico del Marocco e delle popolazioni Berbere → costruzioni di fango che si ispirano a forme naturali. Gaudì si ispira anche alla morfologia delle colline dell’entroterra, in particolare alle grotte e alle guglie del sito scaro di Montserrat, dove aveva lavorato nel 1866 (all’interno dovrebbe essere stato conservato il sacro Graal). 25 - Parc Guell → si tratta di una città giardino che doveva essere situata sulla montagna che sovrasta la città di Barcellona. Doveva costituire un quartiere residenziale per la classe media, che avesse all’interno tutti i servizi necessari, anche se si trovava in una posizione molto vicina rispetto al centro. Oltre ai servizi dovevano esserci anche punti di ritrovo e doveva essere popolato da sessanta case di cui vengono costruire solo due, che vengono abitate da Gaudì durante il cantiere e dal custode del complesso. Quando è stato costruito si trovava in una posizione periferica, ora invece tutta la città è cresciuta e si è espansa anche attorno a questo quartiere/giardino. Oggi questo luogo è diventato un’attrazione turistica e quindi non ha più il significato che aveva in origine. Sorge in una collina, quindi su un pendio e Gaudì distribuisce i vari edifici su terrazzamenti, ricavati spianando aree. È stato costruito solo in parte, lo scalone di accesso che ha una sorta di colonnata che sorregge una piattaforma che doveva poi essere adibita ad area di spettacoli o punto di ritrovo. Gaudì prende ispirazione dalle grotte → si può vedere infatti il portico che riprende le forme naturali. Vi è anche un riferimento ai castelli, ovvero dei merli variopinti. Gaudì utilizza tecniche come quella del mosaico e raffigura in molti elementi della struttura creature zoomorfe, in generale fantastici che evocano animali reali ma hanno cromie e dettaglio che non sono naturali. La scalinata, paragonabile a quella dell’acropoli di Atene, qui si ha colonnato dorico, con elementi che però vanno a differire dallo stile antico, come per esempio un fusto scanalato a spigolo vivo, abachi che sembrano quasi molli, fregi a metope e triglifi e una serie di mondature superiori che vanno a costruire la corniche che richiama quella antica. Il colonnato antico non è così molle ma molto rettangolare e in questa opera Gaudì realizza una trionfata che aggetta sopra alle colonne e fa muovere insieme ad esse la trabeazione → va a giocare con il lessico dell’architettura antica. All’interno di molte colonne che sono cave abbiamo gli impianti, quindi tubi di scarico dell’acqua, i fili elettrici e l’impiantistica necessaria. La terrazza superiore doveva essere un’area per gli spettacoli e un luogo di ritrovo. Nella sala di sotto invece si doveva svolgere il mercato. Al si sopra della trabeazione trionfata abbiamo una serie di panche che hanno motivo decorativo con il solito trencadis. Le case costruite sono poche e rispecchiano quella impostazione favolistica. Il motivo della croce ricorre in molte opere di Gaudì, qualsiasi sia la destinazione di esse. Questo elemento va a simboleggiare il fatto che queste opere rispecchiano la creazione divina, non ponendosi come Dio, ma Gaudì va a plasmare la materia seguendo la volontà divina. 26 Dal parco si ha un panorama della città che arriva fino al mare. Salendo il pendio si ha una serie di percorsi e terrazzamenti in cui dovevano essere locate altre case. In questa area Gaudì fa mettere dei muri di contenimento per impedire alle rocce di scivolare; in altri casi ci sono dei camminamenti che si trovano appoggiati su dei piloni che a volte sono liberi e altre sono scolpiti nella montagna. La forma dei pilastri è sempre naturalistica → evoca in primo luogo alberi, ma comunque rimangono indefinite perché lo spettatore è libero di interpretare le forme secondo la sua sensibilità. - Gaudì a Barcellona non riceve commissioni solo di Guell, ma va a ristrutturare un blocco di appartamenti e va a dargli una configurazione aggiornata. La casa si chiama casa Battlò (dal nome del committente) e nonostante sia in pieno centro, lui non rinuncia al suo linguaggio favolistico, e ancora una volta utilizza elementi che riportano al mondo animale. Dall’alto abbiamo un camino con un croce, un tetto a squame che potrebbero essere di un pesce o di un drago; il drago è infatti un altro degli elementi ricorrenti nelle opere di Gaudì → era legato infatti alla tradizione cristiana di San Giorgio, patrono di Barcellona. Scendendo vediamo una parete che ha dei colori cangianti, utilizza dei mosaici a pasta vitrea, colori diversi e sfumature diverse, inserite anche in forme studiate. I terrazzini hanno delle aperture simmetriche che li fanno apparire quasi degli occhi, tutta la parte superiore aggettante sopra le logge sembra quasi composta di ossa. Qui ritroviamo tutto il mondo onirico che appartiene a Gaudì. Con questo trattamento delle superfici con forme irregolari morbide, vi è la sensazione della materia che non è stabile. Gli interni sono particolari con una serie di arcate a iperbole, ma l’aspetto onirico è lasciato all’esterno. Spesso in queste case di città gli affitti erano sempre di alto livello. Il cortile è molto ristretto e funge da pozzo di luce di questi ambienti. - una delle più famose opere di Gaudì è Casa Milà (1905.1910), detta la Pedrera, che ricorda una formazione rocciosa marina, in quanto i terrazzini in ferro battuto simulano spesso delle reti con attaccati animali non definiti che possono sembrare crostacei → tema del mare, altro tema ricorrente, in quanto collegato anche alla città di Barcellona. Si tratta di un grande edificio che ha attività commerciali al pian terreno e appartamenti da affittare ai piani superiori, la materia sembra quasi animata dall’energia delle forze divine che la plasmano. Le strutture di Gaudì sono difficili da riprodurre. Vi sono diversi motivi che ritornano, come gli schemi di casa Battlò in maniera semplificata, ma abbiamo ancora pilastri parzialmente inclinati, l’aggettare dei bow windows e molte guglie, alcuni camini e alcuni di questi che fungono da decorazione. 27 L’edificio è rivestito di arenarie e quindi molto dispendioso. Si tratta di una grande struttura che ha uno scheletro di acciaio. Vi è un grandissimo studio e lavoro artigianale per ottenere un effetto di elemento naturale in un edificio → Gaudì va a ottenere naturalità attraverso l’artificiosità. Tutta la Pedrera è una costruzione d’angolo, anche se non geometrico, perché molto plastico, si trova immaginata attorno a due cortili, anch’essi con forme plastiche, con contorni ondulati; vi è sempre la presenza di elementi sommitali. - Sagrada Familia → l’opera più celebre di Gaudì a cui cominciò a lavorare molto presto, ma che continuò anche per gli ultimi anni della sua vita, poiché si tratta dell’opera a cui tiene di più, anche perché si tratta di una chiesa. Quando è stata fondata si trovava in un quartiere periferico non molto costruito. Era gia stata fondata da un altro architetto, Francisco del Villar, che aveva progettato a partire dal 1881 una chiesa neogotica, elemento che si può rivedere dalla pianta. Nel 1883 viene affiancato da Gaudì che progetta una chiesa che ricorda il gotico per il suo slancio, ma lo reinterpreta in maniera del tutto personale. La prima realizzazione di Gaudì al fianco di del Villar sarà la conclusione della cripta in linguaggio neogotico. Poi Gaudì rimarrà l’unico gestore del cantiere e cambia la forma in cui era la chiesa dopo il viaggio in Marocco che fa nel 1891. Oltre alla cripta realizza soltanto la facciata di un transetto, la facciata della natività, perché ogni facciata è dedicata alla vita di Cristo. Egli prende in mano il cantiere già iniziato e si possono osservare le trasformazioni attraverso le sezioni; nella navata centrale vi è un arco parabolico mentre le navate laterali sono state lasciate neogotiche quindi tradizionali. Si tratta di una chiesa altissima come le classiche chiese gotiche → arriva a 45 metri. Quello che colpisce è il rapporto tra larghezza della navata e il soffitto. Il progetto cambia totalmente → va a cambiare la forma dei sostegni e il profilo della volta e rientra il motivo dello scheletro, il quale era la caratteristica del gotico francese. Ci sono una serie di pilastri, armature, contrafforti e vetri di riempimento → lo scheletro vuole alludere allo scheletro strutturale. Vediamo modificare anche le coperture, ricava una copertura interna abbassando la navata laterale mettendo un controsoffitto inclinato appoggiato su pilastri e riesce quindi a ricavare uno spazio minore. Nel 1918 non c'è più arco a sesto acuto ma una specie di arco rampante, c'è una maggiore complessità. L'elemento che spicca di più sono le alte guglie a cui dovevano corrispondere anche molte altre torri, infatti, tutto il circuito della chiesa doveva essere circondato da muri con torri e dovevano essere costruite una grande torri sulla crociera; quindi, doveva essere un trionfo di guglie, come se fossero fatte di terra e fango. Ciò lo cogliamo sulle facciate, sembra che ci sia sabbia o intonaco che cola verso il basso. Nella facciata della natività, viene ripreso anche il barocco, gli elementi sembrano quasi sciogliersi dalla facciata. E ci sono le statue e le figure che rappresentano la natività. 28 Per quanto riguarda la Facciata della Passione, molti disegni sono arrivati altri sono stati distrutti con la Seconda Guerra Mondiale, ma vediamo come c'è ancora la configurazione neogotica, con arco acuto al centro però rielaborato. C'è quindi una rilettura dell'architettura gotica nella sua chiave naturalistica e onirica. Se vediamo come è stata realizzata, l'impressione delle ossa che poi realizzata è un po' deludente, quindi a prescindere della cura del disegno è importante poi la realizzazione. Parti realizzate dell'interno hanno mantenuto il disegno di Gaudi con la sensazione di rami e dello scheletro. Lezione 6 marzo 2024 Nicholas La trasformazione di Parigi nell’Ottocento Separazione materializzata a fine Seicento dal muro Viene progettata una rete di edifici che hanno segni caratteristici. Antonine-laurent de lavoisier Dopo il periodo del primo impero, dopo l’assedio di parigi del 1814 abbiamo una prima restauration, dove si restaura i re luois XVII e charles XVI. Rivoluzione di luglio 1830 → tre giornate, e poi ritorna un altro re Luois Philippe che accetta una monarchia parlamentare di stampo inglese, e vi è una crescita economica e sviluppo industriale. In questa fase parigi conosce una forte espansione, legata all’espansione dell’industria. Progetti → legati alla costruzione di ferrovie. La prima linea ferroviaria è del 1837 e collega Saint- Lazare. Diventa possibile quindi per un abitante della campagna lavorare in città ma vivere in campagna. Parte dell’aristocrazia si sposta quindi in zone di villeggiatura che si accostano alla ferrovia. 1840 → cinta muraria di 10 km. Idea di realizzare un fort detaches, ovvero cittadelle fortificate oppure enceinte continue, mura continue che erano più costose. costruzione di un’enorme cinta fortificata costruita molto lontana come una linea ferroviaria → fossati con zone che non sono edificate perché in caso di assedio della città deve essere libera per consentire le azioni militari. Alcune zone di Parigi con questo processo vengono tagliate dalle cinta fortificata. Nel 1860 i comuni che venivano divisi dalle cinta si dividono e alcuni fanno parte della città di Parigi, altri sono fuori (Montmartre che entra a far parte del comune di Parigi). Alcune zone di Montmartre si sviluppano seguendo delle preesistenze Aumento significativo della popolazione velocissimo collegato all’espansione. Realizzazione di gallerie commerciali → via privata che viene chiusa alla sera. Spazi coperti illuminati da una vetrata e a Parigi vi sono ancora una quindici