Summary

This document provides an overview of the human integumentary system, including the layers of skin, glands, and functions. It also covers the different regions of the body with variations in skin characteristics.

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e canale vertebrale), contenente organi interni o visceri (cavi o pieni) o Una parete contenente muscoli, ossa, articolazioni Gli organi si distinguono in cavi o pieni: gli organi cavi sono quelli che hanno una cavità con un contenuto, costituiti al loro esterno da una parete a più strati (inte...

e canale vertebrale), contenente organi interni o visceri (cavi o pieni) o Una parete contenente muscoli, ossa, articolazioni Gli organi si distinguono in cavi o pieni: gli organi cavi sono quelli che hanno una cavità con un contenuto, costituiti al loro esterno da una parete a più strati (intestino, stomaco, trachea, bronchi, vescica, ecc.); gli organi pieni all’esterno hanno una capsula e all’interno sono costituiti da parenchima (polmoni, reni, ecc.) APPARATO TEGUMENTARIO (o cute) L’apparato tegumentario è costituito da cute e annessi cutanei. La parete del corpo è ricoperta interamente dalla cute, che riveste le strutture muscolari sottostanti. Gli annessi cutanei comprendono: − Unghie − Peli/capelli − Ghiandole sebacee − Ghiandole sudoripare − Ghiandole mammarie (all’interno di un organo pari, la mammella). Funzioni dell’apparato tegumentario: - Protezione dagli insulti meccanici e chimici; - Assorbimento ed escrezione (tramite il sudore); - Termoregolazione: regola gli scambi termici tra ambiente esterno e corpo (gestita principalmente dal sistema nervoso); - Secrezione (produzione del latte della ghiandola mammaria, oppure sudore ad opera delle ghiandole sudoripare); - Sensibilità somatica (la cute è il più grande organo di senso grazie alle tantissime terminazioni nervose) sensibilità per dolore, calore, freddo, ecc.; - Sintesi (produzione) di cheratina, melanina, vitamina D; - Barriera nei confronti dei microrganismi La cute è l’organo più esteso e pesante del corpo umano: ha una superficie di 1,5/2 metri quadrati e pesa circa 15kg, il 17% del totale dell’individuo (in base al sesso e allo sviluppo individuale). Breve richiamo di istologia: è formata da un epitelio pavimentoso stratificato, l’epidermide, che poggia sopra una lamina di connettivo denso a fasci intrecciati, il derma, uniti per mezzo di un’interfaccia Irregolare per la presenza di rilievi connettivali (papille dermiche). Tra l’epidermide e il derma è presente un tipo complesso di membrana basale, costituito da cheratinociti e fibroblasti. Il derma aderisce a sua volta ai piani sottostanti per mezzo dell’ipoderma, uno strato di connettivo lasso che in alcune regioni costituisce il pannicolo adiposo. La cute si presenta diversa nelle differenti regioni del corpo per spessore, colore, quantità di peli e ghiandole, per l'innervazione e per la vascolarizzazione. Presenta anche differenze nell’ambito di una stessa regione tra diversi individui e in rapporto al sesso e all'età. La cute ha notevole elasticità e resistenza, variabili con l'età, la regione corporea e il grado di idratazione. Può subire, infatti, distensioni reversibili di breve durata fino al 50% della sua lunghezza. Nelle diverse regioni esistono traiettorie (Linee di Langer) lungo i quali l’estensibilità e la resistenza della cute risultano minime. Questo, è dovuto al numero, alle dimensioni e soprattutto alla disposizione dei fasci di fibre di collagene del derma. Per quanto riguarda il PH, possiamo dire che è acido compreso tra 4,2 e 5,6, lo troviamo più elevato nel sesso femminile ma varia in rapporto allo stato di salute, alla dieta e all’età. Per quanto riguarda il colore, invece, varia con la razza, l'età, la regione corporea, l'esposizione alla radiazione solare e allo stato fisiologico come, ad esempio, una gravidanza. Ciò dipende dalle melanine cioè pigmenti bruni o giallastri prodotti da particolari cellule epidermiche (melanociti) E dalla presenza di carotene, un pigmento di origine esogena di colore giallo-arancione, dalla ricchezza della rete vascolare superficiale che lascia trasparire il colore del sangue. Nella razza bianca le regioni più scure sono quelle genitali e areola mammaria e in genere quelle maggiormente esposte alla luce solare. Per quanto riguarda la superficie esterna, possiamo osservare come la cute presenta irregolarità: Vi sono infatti solchi profondi caratteristici della cute glabra delle ginocchia e dei gomiti: a livello della faccia dei polpastrelli delle dita, per esempio, si formano i dermatoglifi (le impronte digitali), disegni determinati geneticamente a partire dal terzo mese di vita fetale, la cui disposizione rimane immutata per tutta la vita (impronte digitali). Le pieghe invece sono solchi che si determinano per azione dei movimenti muscolari e articolari e con l'età si accentuano per le persistenti sollecitazioni meccaniche, come le linee del palmo della mano, per la riduzione dello strato adiposo e della muscolatura e per la perdita di elasticità della cute come nel caso delle rughe. STRUTTURA DELLA CUTE Vi sono tre strati: 1. Epidermide -> L'epidermide è una lamina costituita da epitelio pavimentoso stratificato cornificato, altamente protettivo e ad elevata capacità di rigenerazione, in cui sono presenti cellule epiteliali, i cheratinociti e altri tipi cellulari come melanociti, cellule di Merkel e cellule di LANGERHANS, che appartengono alla linea monocito-macrofagica e partecipano ai processi difensivi della cute. I cheratinociti hanno un ciclo vitale di circa 14 giorni, si modificano e producono le cheratine, che sono scleroproteine filamentose di peso molecolare man mano maggiore e permangono alla superficie dell'epitelio come cellule morte appiattite ripiene di cheratina, che vanno a costituire lo strato corneo. Questo processo differenziativo dei cheratinociti viene chiamato cito-morfosi cornea, grazie al quale vi è un continuo rimpiazzo degli elementi man mano eliminati a opera delle cellule dello strato basale, quindi, abbiamo rinnovo cellulare continuo. Nell’epidermide, dalla base alla superficie esterna, si distinguono i seguenti strati, differenti per morfologia e funzione: strato basale o germinativo, stato spinoso, strato granuloso, strato corneo. Come vedremo più avanti, l’epidermide provvede anche alla produzione degli annessi cutanei. L'epidermide confina con il sottostante derma con la giunzione dermoepidermica. 2. Derma -> formato da strato connettivale + fibre elastiche. Qui, infatti vi troviamo i fibroblasti. È diviso in più strati: strato superficiale e strato profondo. 3. Ipoderma o tessuto sottocutaneo -> connettivo lasso + adipociti + nervi. È lo strato più profondo della cute, dove troviamo principalmente tessuto adiposo, e ha uno spessore variabile, da 0,5 a 2 cm, perché in alcune zone come il naso o le palpebre è quasi assente, mentre in alte zone come i glutei il suo sviluppo è massimo. Vi troviamo il pannicolo adiposo sottocutaneo, con fasci fibrosi ( retinacula ) che lo attraversano. Nell'epidermide distinguiamo una fascia superficiale (detta strato membranoso dell’ipoderma) che divide il grasso sottocutaneo in due strati (strato superficiale – SAT - e strato profondo -DAT- ) e una fascia profonda. I retinacoli collegano la fascia superficiale sia al derma che alla fascia profonda. Si viene così a creare una rete tridimensionale intercalata tra i lobuli adiposi. La fascia profonda è disposta in maniera tale da avvolgere e separare i muscoli, in modo da creare delle vere e proprie loggie, forma delle guaine per vasi e nervi e rafforza i tendini attorno alle articolazioni, legando tutte le strutture in maniera armonica. Quindi il SISTEMA FASCIALE è un insieme di membrane connettivali che avvolge in maniera continua e uniforme il corpo umano. Assolve a diverse funzioni: - Assicura continuità strutturale ai tessuti costituendone l’impalcatura stessa; - Dissipa su una superficie più estesa gli stress meccanici applicati in un punto; - Permette la propriocezione (Senso dell’equilibrio); - Elicita una sensazione di dolore in caso di eccessivo stress meccanico. Il sistema vascolare è in tutti gli organi, compresa la cute, rappresentato dal sistema arterioso e dal sistema venoso, e provvede alla nutrizione dell’organo cute. Le arterie formano la rete basale profonda, da qui si dirama a formare la rete basale sub-papillare e per finire le arteriole terminali che vanno ancora più in profondità. Le vene invece, originano a livello delle papille del derma e dirigendosi verso il sottocutaneo, con un percorso inverso a quello delle arterie; formano anch’esse una rete vascolare superficiale, e una rete profonda. Un sistema a parte è il sistema linfatico, il quale raccoglie la linfa che si forma negli spazi interstiziali. Segue il percorso del sistema nervoso, perché anche il linfatico è un sistema di raccolta di sostanze di rifiuto. Nell'organo cute è rappresentato anche il sistema nervoso, come già accennato, perché con i recettori cutanei, l’organo cute rappresenta il primo step della via tattile-termico-dolorifica. Infatti, gli elementi nervosi hanno origine nella cute. La via nervosa è la via sensitiva, che trasporta gli impulsi sensitivi dai recettori cutanei. Bisogna dire che se questi segnali non vengano elaborati a livello corticale, rimarrebbero segnali anomali e sconosciuti senza comprendere le sensazioni. Quali sono gli organi di senso della cute? Nel sottocutaneo troviamo i corpuscoli del Pacini che servono per la sensibilità tattile e pressoria (riusciamo a quantificare la pressione che esercita un oggetto sul nostro corpo grazie a questi), e i corpuscoli di Ruffini che servono per la sensibilità termica, in particolare il calore. Questi due tipi di corpuscoli sono molto sviluppati nelle mani e nei piedi. Nel derma abbiamo i corpuscoli di Krause per la sensibilità termica, in particolare per il freddo, situati principalmente nella congiuntiva e nella lingua. Poi vi sono i corpuscoli di Meissner, per la sensibilità tattile, anch’essi particolarmente presenti a livello di mani e piedi. Sull’organo cute possiamo trovare delle situazioni anomale, tra cui il neo. Il neo è un accumulo di pigmenti che può essere presente già alla nascita o svilupparsi dopo. È una formazione assolutamente benigna, diversa dal melanoma (formazione maligna altamente metastatizzante). Nella cute inoltre possono esserci anche eruzioni cutanee, il virus varicella, e molto altro. ANNESSI CUTANEI Gli annessi cutanei sono rappresentati da: 1. Unghie 2. Peli/Capelli 3. Ghiandole sebacee 4. Ghiandole sudoripare 5. Ghiandola mammaria (all’interno di un organo pari, la mammella) Queste tre ghiandole sono esocrine (riversano il secreto all’esterno) Unghie --> Le unghie sono lamine cornee semitrasparenti presenti sulla superficie dorsale delle falangi distali delle dita. Sono organi ridotti nella specie umana, dove conservano una qualche funzione di supporto rigido per il polpastrello. La lamina corrisponde allo strato corneo dell'epidermide dorsale della falange ed è piena di cheratina più dura di quella dell'epidermide. La parte distale dell'unghia è libera (si chiama margine libero, ed è la parte di unghia che cresce e tagliamo) mentre la parte prossimale, o radice, e i due margini laterali sono in un solco cutaneo dove la cute forma una piega, detto Vallo ungueale. Questo, a livello della radice, copre parzialmente un'area chiara dal margine convesso, la lunula (la radice), spesso nascosta sotto il vallo. La superficie sottostante l'unghia è detta letto ungueale, ed è a stretto contatto con la falangetta. Qui, il derma è sollevato in papille la cui ricca vascolarizzazione è responsabile del colore roseo dell'unghia. Solo a livello della radice le papille dermiche sono ridotte e meno vascolarizzate, per cui la lunula appare biancastra. Il corpo dell’unghia ha uno spessore di 0,1.0,2 mm ed è rivestito dalla lamina ungueale. L’unghia viene prodotta esclusivamente dall' epitelio della radice. L’accrescimento di quest'ultima è continuo, mediamente circa 0,1-1 mm al giorno, ed è quattro volte più rapido nella mano che nel piede. Peli --> I peli sono annessi cutanei conformati come piccoli filamenti sottili cornei e sono presenti in tutta la superficie del corpo tranne sulla pianta dei piedi e palme delle mani, labbra, faccia interna del prepuzio e glande, superficie interna delle piccole labbra e sul clitoride delle donne. Sono particolarmente forti in corrispondenza di cuoio capelluto, pube e mascella. Hanno una lunghezza e diametro variabile in base alla sede. Vengono chiamati capelli, nel caso del cranio, barba nella mascella e guance, ciglia nella parte libera della palpebra, sopracciglia sul contorno superiore dell’orbita, vibrisse nel vestibolo del naso e tragi quelli dell’orecchio. Il colore del pelo varia in base alla razza e all’età ed è dovuto alla melanina trasferita alle cellule della matrice dai melanociti situati presso la papilla dermica. Anatomicamente distinguiamo un segmento esterno chiamato fusto che è un sottile bastoncello di cheratina, e una parte profonda chiamata radice. In una sezione trasversale del fusto troviamo dall’esterno verso l’interno la cuticola, la corteccia e la midolla. Nell’ estremità profonda della radice troviamo il bulbo pilifero, incavato alla base per accogliere la papilla dermica. La radice è contenuta in una formazione sacciforme che si chiama follicolo pilifero, dove sono connesse una o più ghiandole sebacee o talvolta ghiandole sudoripare, il muscolo erettore del pelo, oltre a vasi e nervi. Tutto questo va a costituire il complesso pilosebaceo. Il follicolo, e di conseguenza il pelo, è sempre inclinato rispetto alla superficie cutanea e può ereggersi per la contrazione di un piccolo muscolo liscio, appunto il muscolo pilo erettore, che durante la sua contrazione, provoca l'erezione del pelo contribuendo la fuoriuscita del sebo. A livello del bulbo, le cellule epiteliali che rivestono la papilla matrice sono dotate di intensa attività proliferativa e, moltiplicandosi attivamente, costruiscono il pelo, che si accresce all'interno del follicolo fino a sporgere in superficie. Il pelo non ha una crescita continua perché l’accrescimento è caratterizzato dall’alternanza di attività e riposo (ciclo del pelo). Quest’attività proliferativa quindi non è continua, ma ci sono fasi di crescita ( anagen ), fasi di transizione (catagen) e fase di riposo (talogen ). Ghiandola sebacea --> è una ghiandola tubulo alveolare che è contenuta nel derma (appartiene al complesso pilosebaceo) e il suo sbocco ha luogo nella parte superiore del follicolo. Sono localizzate con una densità di circa 100 per cm2 su tutto l’ambito cutaneo, eccetto nel palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Nel meato acustico esterno e nelle palpebre prendono il nome di ghiandole tarsali (di Meibomio). In alcuni distretti, quali labbra, aureola mammaria, capezzolo, ano, piccole labbra e glande, si aprono direttamente sulla superficie cutanea e prendono il nome di ghiandole di Tisone. Presso la superficie cutanea, nel follicolo pilifero, si apre il condotto escretore di una o più ghiandole sebacee formate da due o più alveoli. Le ghiandole più voluminose e numerose le troviamo nel cuoio capelluto, nel viso, e nelle aree anogenitali. Servono a produrre sebo (che ha un PH3-4, quindi acido) e l’unico componente caratteristico è lo squalene. Il sebo si miscela con i lipidi di origine epidermica e il sudore, formando il film idro-lipidico cutaneo, una sottile pellicola protettiva, che ha un ruolo importante di protezione e di idratazione della cute; inoltre, con il suo PH lievemente acido, ha azione antibatterica e fungistatica. Il sebo sembra avere funzione lubrificante per i peli e l’epidermide, e di protezione dall'umidità e dalla siccità. La produzione di sebo varia con l'età ed è soggetta a controllo ormonale. L’eliminazione del sebo nel follicolo pilifero è continua e può essere aiutata dalla contrazione del muscolo pilo erettore. Ghiandole sudoripare --> Sono delle ghiandole tubulari semplici di tipo glomerulare, estese dall’epidermide fino al derma e ipoderma. Sono in numero di 2-3 milioni sulla cute, mancano solo al livello del glande e prepuzio, clitoride e piccole labbra sulla donna, e padiglione auricolare. La densità massima è nel palmo delle mani, piedi e ascelle. Comunicano con la superficie esterna tramite un dotto escretore che va ad aprirsi con un orifizio in corrispondenza di una cresta epidermica. Il sudore è un liquido incolore, contenente 98/99% dio acqua e 1% di soluti (NaCl, urea, acido urico, creatinina, acido lattico, caratteristici dell’odore sgradevole del sudore), con un ph da 5 a 7,5. La secrezione di sudore è discontinua, regolata da vari tipi di stimoli sensoriali ed emozionali (controllati dai centri nervosi dell’ipotalamo). A temperatura ambiente l’attività delle ghiandole sudoripare spesso continua in modo inapparente. Si distinguono due varietà di ghiandole sudoripare: eccrine e apocrine: le eccrine sono ubiquitarie e molto numerose e il loro secreto è debolmente acido, limpido e incolore; le apocrine, il loro secreto è leggermente alcalino, odoroso per la decomposizione a opera dei batteri della cute e contiene sostanze organiche come proteine, glucidi, acidi grassi esterificati oltre a feromoni che in piccolissima quantità costituiscono un forte richiamo sessuale. Particolari ghiandole apocrine modificate sono le ghiandole ceruminose del condotto uditivo esterno e le ghiandole mammarie. Inoltre, il numero delle ghiandole apocrine è ridotto, sono presenti nelle regioni ascellari, perineali, a livello dell'areola mammaria e nelle palpebre e parliamo di ghiandole di maggiori dimensioni rispetto a quelle eccrine. L'attività delle ghiandole sudoripare è regolata da fattori ormonali, inizia a partire dalla pubertà e si modifica nella donna in rapporto al ciclo mestruale. La sudorazione è un fenomeno che interessa diversamente le ghiandole che troviamo nelle diverse regioni corporee: l’attività fisica, ad esempio, è un forte stimolo per la sudorazione eccrina che interessa tutta la superficie corporea, a causa dell’aumento di calore causato dell'attività muscolare. Ghiandola mammaria --> Le troviamo nel sesso femminile nella quale, alla pubertà, si sviluppa la mammella, ovvero un rilievo cutaneo pari e simmetrico, sella superficie anteriore del torace, separata dalla parete del solco sottomammario, e sono costituite da tessuto adiposo che ospita al suo interno le ghiandole mammarie, sostenute da uno scheletro connettivale fibroso. La ghiandola mammaria occupa, all’interno delle mammelle, lo spazio compreso tra la terza e settima costa. Si dispone al di sopra della fascia pettorale che ricopre il muscolo grande pettorale. Il volume, la forma e lo sviluppo della ghiandola mammaria varia in rapporto: Al sesso (nell’uomo è rudimentale; Alla razza (le donne africane hanno mammelle più sviluppate); All'età: le mammelle si sviluppano alla pubertà, in menopausa la componente ghiandolare va in atrofia; Ad alcune condizioni fisiologiche: aumentano di dimensioni durante il periodo premestruale, all’inizio della gravidanza e durante la gravidanza. Esternamente le mammelle si presentano come rilievi emisferici, le cui dimensioni variano in dipendenza della quantità di tessuto adiposo presente. La cute della parte centrale presenta un'area circolare pigmentata rotondeggiante e ricca di ghiandole sebacee, detta areola mammaria (diametro 3-5 cm) da cui centro sporge più o meno il rilievo del capezzolo (altezza di 10 mm, diametro 10-12 mm), che rappresenta la zona di convergenza dei dotti escretori delle ghiandole mammarie. Nell’areola si trovano 10-15 ghiandole areolari di Montgomery (ghiandole mammarie rudimentali), la cui secrezione oleosa ha una protezione lubrificante durante l’allattamento. La superficie del capezzolo è rugosa per la presenza di papille e fossette, tra i quali si aprono i dotti galattofori, oltre a ghiandole sebacee e ai corpuscoli di Winkelman (organi nervosi). Il capezzolo sotto l’influsso di stimoli diretti o riflessi va in erezione allungandosi e aumentando di volume (telotismo). La mammella è costituita dalla cute, delicata e distendibile: l’ipoderma è formato da tessuto adiposo (nelle donne giovani molto rappresentato) suddiviso in lobuli dai tralci connettivali (retinacula); e dalla ghiandola mammaria. La fascia superficiale forma a livello della regione sotto-claveare, il legamento sospensore della mammella. La cute dell'areola e del capezzolo è provvista di cellule muscolari lisce e permette la spremitura dei seni e del capezzolo, in modo che il lattante possa meglio succhiare il latte. Nel maschio rimangono solo l'areola e il capezzolo mentre nella donna, prima della pubertà sono rudimentali e formate solo da dotti escretori con cellule indifferenziate, mentre con la pubertà quest'ultima, sotto

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