Tessuto Nervoso PDF
Document Details
Uploaded by DaringCommonsense8927
Università di Milano
Tags
Related
- Histology of the Nervous System (King Saud University 2023-24) PDF
- Fundamentals Of The Nervous System And Nervous Tissue PDF
- Chapter 11: Fundamentals of the Nervous System and Nervous Tissue PDF
- Fundamentals of the Nervous System and Nervous Tissue PDF
- Principles of Anatomy and Physiology: Nervous Tissue PDF
- Nervous System Tissue Notes PDF
Summary
This document provides a detailed overview of the nervous tissue. It describes the general organization of the nervous system, including its components and functions. Key structures such as neurons, dendrites, axons, and supporting cells are discussed, along with the role of nervous tissue in the body.
Full Transcript
TESSUTO NERVOSO INTRODUZIONE E COMPONENTI GENERALI DEL TESSUTO Il sistema nervoso è di gran lunga il sistema più complesso dell’organismo umano. Esso è costituito da una rete di molti miliardi di cellule nervose dette neuroni, i quali hanno precise ca...
TESSUTO NERVOSO INTRODUZIONE E COMPONENTI GENERALI DEL TESSUTO Il sistema nervoso è di gran lunga il sistema più complesso dell’organismo umano. Esso è costituito da una rete di molti miliardi di cellule nervose dette neuroni, i quali hanno precise caratteristiche: una capacità di reagire agli stimoli attraverso irritabilità, conducibilità e secrezione di neurotrasmettitori o ormoni ipotalamici. I neuroni sono in rapporto con un numero ancor maggiore di cellule di nevroglia o cellule gliali, le quali hanno nei loro confronti attività di sostegno, protezione, rivestimento e nutrimento. Insieme compongono l’unità morfo funzionale degli organi nervosi. Le componenti generali del sistema nervoso sono: - Cervello - Midollo spinale - Nervi - Recettori sensoriali E grazie a tali elementi il sistema nervoso riesce a compiere le funzioni di percezioni sensoriali, attività mentali, movimento muscolare e controllo della secrezione ghiandolare, nonché il controllo degli altri sistemi del corpo, conferendo coscienza dell’ambiente esterno all’organismo. Il tessuto nervoso è distribuito in tutto l’organismo come una rete integrata di comunicazioni e dal punto di vista anatomico l’organizzazione generale del sistema nervoso prevede due principali suddivisioni: - Sistema nervoso centrale -> formato da cervello e midollo spinale - Sistema nervoso periferico -> formato dai tessuti nervosi al di fuori del SNC come, ad esempio, nervi cranici (12 paia), nervi spinali (n paia) e gangli sensitivi. Entrambi i sistemi lavorano e scambiano informazioni con altri sistemi presenti nel nostro organismo: - Sistema neuromotore - Sistema esterocettivo - Sistema introcettivo - Sistema propriocettivo - Sistema neuroendocrino IL NEURONE Il neurone, come abbiamo già detto, è l’unità funzionale sia del SNC che del SNP e sono le cellule nervose responsabili della ricezione e trasmissione degli impulsi nervosi da e verso il SNC. Hanno un diametro di 5-150 !" e possono essere sia le più piccole che le più grandi cellule dell’organismo. Nel neurone sono riconoscibili tre strutture principali: - Il corpo cellulare definito come pirenoforo o soma, che contiene il nucleo e il pericario (il citoplasma), è il centro trofico dell’intera cellula nervosa. - I dendriti sono dei prolungamenti brevi e numerosi che si dipartono dal pericario e sono specializzati nel ricevere stimoli da altri neuroni in sede specifiche chiamate sinapsi. - L’assone o neurite, che consiste in un singolo e lungo prolungamento che si estende fino alla sinapsi, specializzato nel generare e propagare impulsi nervosi ad altre cellule. Gli assoni possono ricevere informazioni anche da altri neuroni modificano la trasmissione dei potenziali di azione ad altri neuroni. Dall’assone possono dipartirsi anche rami collaterali. Tutte e tre le strutture sono ricoperte da una guaina mielinica, capace di far saltare l’impulso da un nodo assonico all’altro e renderlo più veloce. Gli spazi tra una cellula mielinica e l’altra prendono infatti il nome di nodi di Ranvier. Il neurone è diviso in tre zone dal punto di vista funzionale: - Zona dendritica -> riceve la stimolazione - Zona assonica -> deputata alla conduzione dell’impulso dal corpo alla periferia - Zona telodendritica -> deputata alla trasmissione dell’impulso vero o un altro neurone o una cellula muscolare o un vaso sanguigno. Citoplasma: Il citoplasma del neurone contiene molti poliribosomi liberi ed è ricco di RER, sviluppato in cisterne a decorso parallelo nei grossi motoneuroni. Queste regioni ricche di RER e poliribosomi sono basofile e appaiono al microscopio ottico come ammassi granulari che prendono il nome di Corpi di Nissl, i quali possono avere dimensioni, numero e forma variabili soprattutto in base a cambiamenti fisiologici e patologici. Anche il REL è molto abbondante e sviluppato, tanto che si estende anche ai dendriti e agli assoni. L’apparato di Golgi è localizzato soltanto nel soma ma è abbondante, perinucleare e ha un ruolo importante nella sintesi dei neurotrasmettitori o degli enzimi per produrli. Infine, i mitocondri, possiamo trovarli sia nel soma che nell’assone e dendriti, sono sottili con creste longitudinali e si muovono lungo il sistema di microtubuli in base a dove è necessaria l’energia all’interno del neurone. Corpo cellulare: Ha un diametro di 4-135 !" con un nucleo centrale provvisto di un voluminoso nucleolo. Nel neuroplasma sono visibili i corpi di Nissl (grumi azzurri nella foto) che, come abbiamo già detto, corrispondono ad un apparato funzionale per la produzione proteica. Dal corpo cellulare o soma si sviluppa una regione piramidale, che corrisponde al punto di origine degli assoni, detto cono di emergenza. Il nucleo è centrale e voluminoso, con forma sferica ed ovoidale ma scarsamente colorabile. Al suo interno la cromatina è dispersa, in quanto in questo modo i cromosomi sono facilmente accessibili e avviene una continua trascrizione e quindi sintesi proteica. Come già detto il nucleolo è molto evidente. Il citoplasma presenta un sviluppato centriolo che funge da MTOC, cioè da centro organizzatore dei microtubuli. Presenta al suo interno dei granuli di melanina, evidenti per lo più in alcune regioni del SNC e nei gangli simpatici nel SNP, la cui funzione non è chiara ma potrebbe semplicemente essere un prodotto intermedio della sintesi dei neurotrasmettitori. Nel citoplasma sono presenti anche granuli di lipofuscina che aumentano con l’età del neurone e sono di forma irregolare presenti come residui lisosomiali. Sono presenti, inoltre, anche granuli secretori (dei neurotrasmettitori sintetizzati) e gocce lipidiche come riserva energetica o difetto metabolico. Citoscheletro: Nel corpo cellulare abbondano i microtubuli, i microfilamenti di actina e i filamenti intermedi, che hanno il ruolo fondamentale di presiedere il movimento dei costituenti citoplasmatici. Nel neurone sono specializzati in: - Neurotubuli -> hanno funzione di dare forma al neurone e ne consentono il movimento. Hanno un diametro di 25 nm e sono identici sia a livello molecolare che strutturale ai microtubuli. - Neurofilamenti -> hanno un diametro di 10 nm e sono formati da subunità globulari specializzate di 3 nm e si organizzano in fasci a formare delle neurofibrille. Garantiscono l’impalcatura interna di sostegno del neurone e hanno delle piccole sporgenze laterali che li connettono ai neurotubuli. - Microfilamenti actino-simili -> hanno un diametro di 6 nm e sono localizzati in periferia in corrispondenza della superficie interna della membrana. Dendriti: Dentrita dal greco significa albero. I dendriti sono solitamente piccoli e brevi processi che si originano dal soma, ramificandosi proprio come un albero. Sono normalmente multipli e sono ricoperti da sinapsi in quanto sono le sedi terminali sensoriali (o afferenti) dei neuroni. Le ramificazioni possono essere caratteristiche in base al tipo di neurone. Sulla porzione basale dei dendriti troviamo i vari organuli del neurone tranne, come abbiamo già visto, l’apparato di Golgi. Nella porzione distale gli organuli sono radi o assenti e troviamo prevalentemente solo la componente citoscheletrica. La maggior parte delle sinapsi che raggiungono i dendriti si instaurano in corrispondenza di spine dendritiche: piccole protrusioni dinamiche della membrana plasmatica localizzate lungo la diramazione dendritica che fungono da primo sito di processazione dei segnali sinaptici che pervengano al neurone. Le spine dendritiche sono formate da un asse di actina che cambia continuamente a seconda delle modificazioni delle connessioni sinaptiche ricevute dal neurone; le modificazioni delle spine dendritiche hanno un ruolo fondamentale nelle costanti modificazioni responsabili della plasticità neuronale, che dopo alla nascita, è alla base dell’adattamento, apprendimento e memoria. Le spine dendritiche diminuiscono con l’età o la scarsa nutrizione e sono solite a ricevere sinapsi a trasmissione centripeta che si espandono dai bottoni sinaptici. Assone: Mentre il numero dei dendriti è variabile, tutti i neuroni possiedono tendenzialmente un singolo assone, di solito più lungo dei dendriti e dal punto di vista istologico, con un decorso molto più difficile da seguire. L’assone è quindi un prolungamento liscio e uniforme in diametro, con una lunghezza variabile in base a seconda del tipo di neurone: può essere anche centinaia di volte più voluminoso rispetto al corpo cellulare del neurone. La membrana plasmatica dell’assone è detta assolemma e i suoi contenuti sono noti come assoplasma. L’assone si origina da una regione del soma a forma piramidale che abbiamo già chiamato come cono di emergenza, mentre invece all’estremità apposta termina in una sinapsi. Nell’assoplasma non sono presenti copri di Nissl a differenza del corpo centrale, ma vi è un imponente componente citoscheletrica formata da: neurotubuli (tubulina), neurofilamenti (light, medium e heavy) e microfilamenti (di actina). I neurotubuli svolgono un ruolo fondamentale nel trasporto assonico: chinesina e dineina praticano una tecnica di trasporto sia anterogrado che retrogrado, entrambe con capacità ATPasica. Possiamo classificare i movimenti dell’assone in base alla sua velocità o direzione: - Flusso assoplasmatico = è unidirezionale anterogrado (chinesina) e può essere di due tipi A. Lentissimo (0,3-3/dì) e avviene attraverso le proteine dei neurofilamenti e microtubuli. B. Lento (2-8 mm/dì) e avviene attraverso le proteine dei microfilamenti e componenti delle vescicole citoplasmatiche ed enzimi mitocondriali necessari per garantire il metabolismo energetico. - Trasporto assonico = è veloce e multidirezionale e può essere A. Anterogrado (200-400 mm/dì) dove le vescicole del Golgi e del reticolo endoplasmatico sono importanti per il trasporto delle vescicole secrete di neurotrasmettitori alle sinapsi nonché anche per il ricambio dei costituenti della membrana come i fosfolipidi e le glicoproteine. B. Retrogrado (200-300 mm/dì) è un trasporto di sostanze che possono essere riutilizzate come, ad esempio, dei recettori di membrana. C. Bidirezionale (50-100 mm/dì) mitocondri. All’estremità opposta del cono di emergenza, come abbiamo già detto, l’assone termina in corrispondenza delle sinapsi sui dendriti. La sua estremità terminale prende il nome di telodendro o arborizzazione terminale: è una ramificazione che presenta bulbi o piedi detti bottoni terminali che aderiscono alle giunzioni che corrispondono alle sinapsi. FIBRA NERVOSA La fibra nervosa è composta dall’insieme dell’assone e dei suoi involucri. Possiamo trovare due tipi di fibre: la fibra mielinica e la fibra amielinica. Le fibre nervose mieliniche: Nelle fibre nervose mieliniche gli assoni vengono avvolti lungo tutta la loro lunghezza da una guaina mielinica, che nel SNC è formata dalle cellule di oligodendroglia, mentre nel SNP è formata dalle cellule di Schwann. La guaina mielinica inizia subito dopo il cono di emergenza e, come abbiamo già detto, è interrotta dai nodi di Ranvier per garantire una conduzione saltatoria più veloce ed efficiente. Come avviene l’origine della mielina? Nel SNP la formazione della guaina mielinica inizia con più cellule gliali di Schwann che avvolgono un assone con il loro citoplasma, finché non si formano multipli avvolgimenti concentrici di plasmalemma intorno all’assone ed un’espulsione progressiva del citoplasma: lo stretto accollamento di membrane spiega la rifrangenza bianca della mielina. Le diverse cellule di Schwann che formano la guaina mielinica di una fibra nervosa periferica formano dei segmenti internodali di 5000-1000 !" interrotti dai nodi di Ranvier. Tutte queste strutture sono sempre circondate da una membrana basale composta da una lamina basale glicoproteica (interna) e una lamina reticolare detta di Key e Retzius (esterna). Nel SNC gli oligodendrociti formano la guaina mielinica di più di un assone ma anche in questo caso abbiamo i nodi di Ranvier. La mielina ha un preciso significato funzionale: garantisce un isolamento elettrico, un aumento della velocità di conduzione dell’impulso (per la teoria della conduzione saltatoria), la regolazione degli scambi metabolici e per quanto riguarda la cellula di Schwann questa ha un ruolo nella rigenerazione delle fibre. Le fibre nervose amieliniche: In queste fibre gli assoni di diversi neuroni occupano recessi scavati alla superficie di un’unica cellula di Schwann. Ovviamente non essendoci una guaina mielinica non abbiamo nodi di Ranvier. L’impulso nervoso: nel neurone a riposo esiste una differenza di potenziale tra la superficie interna ed esterna della membrana pari a -70/-80 mV e viene detto potenziale di riposo. In seguito a stimolazione parte un’onda di depolarizzazione che attiva i canali di Na+ ed inverte la polarità di membrana in un potenziale di azione (impulso nervoso). Velocità di propagazione: la velocità di propagazione della conduzione del potenziale è proporzionale al diametro della fibra. Nelle fibre mieliniche, come già detto, la velocità è molto maggiore poiché i canali voltaggio-dipendenti del Na+ sono concentrati ai Nodi di Ranvier, mentre il resto della membrana è elettricamente isolato dalla guaina mielinica -> conduzione saltatoria. DEGENERAZIONE E RIGENERAZIONE All’inizio della vita postnatale, i neuroni perdono rapidamente e definitivamente gran parte della capacità di replicarsi; il tessuto nervoso, pertanto, non è in grado di rigenerare neuroni in seguito a lesioni gravi del corpo cellulare. In seguito alla lesione di un assone invece il soma è in grado di rigenerare il moncone periferico grazie al flusso assoplasmatico. Cosa succede quando avviene una lesione/taglio di un assone? Avviene una degenerazione Walleriana, cioè una completa degenerazione del moncone distale dell’assone e della guaina mielinica. Altre conseguenze della lesione dell’assone sono una degenerazione transinaptica o detta anche transneuronale, cioè la degenerazione non si arresta alla sinapsi ma si estende fino al neurone successivo; infine, si può avere anche una degenerazione retrograda, cioè anche la porzione prossimale del neurone danneggiato rivela segni di lesione. Come avviene la rigenerazione? Innanzitutto, i detriti cellulari causati dalla lesione sono rimossi grazie all’attività fagocitaria di macrofagi, mentre, nello stesso momento, le cellule di Schwann iniziano a formare un tubo cellulare per dirigere la rigenerazione. Uno dei primi processi che caratterizza la rigenerazione è anche il processo di cromatolisi: il corpo cellulare si rigonfia, i corpi di Nissl si riducono e svaniscono, il nucleo migra in posizione periferica del soma e l’apparato di Golgi si frammenta. L’assone inizia così ad emettere delle gemme che si allungano distalmente il cui accrescimento dei prolungamenti è guidato dal tubo formato dalla rete di cellule di Schwann. I prolungamenti si allungano verso il bersaglio periferico crescendo di circa 3-4 mm al giorno. Il ristabilimento della funzione può avvenire anche dopo mesi e si possono verificare errori nelle riconnessioni. SOSTANZA BIANCA E SOSTANZA GRIGIA La sostanza grigia è una sostanza scarsamente mielinizzata formata da tutte le componenti dei neuroni, mentre invece la sostanza bianca è quella parte del sistema nervoso composta solo da assoni mielinizzati. In entrambe vi sono cellule gliali. CLASSIFICAZIONE DEI NEURONI I neuroni sono classificabili in base a diverse caratteristiche: forma, compartimento dell’assone, situazione topografica, funzione, tipo di secreto, tipo di sinapsi. Classificazione secondo la forma dei neuroni: - Neuroni bipolari -> sono formati da un singolo assone e da un singolo dendrite. Degli esempi sono il ganglio vestibolare dell’equilibrio e cocleare dell’udito e nell’epitelio olfattivo della mucosa nasale. - Neuroni pseudo-unipolari -> un solo prolungamento diparte dal soma e si biforca in un ramo periferico (porzione terminale ramificata tipo un dendrite e ha funzione recettoriale) e un ramo centripeto (entra nel SNC riceve uno stimolo dal periferico). Un esempio sono i gangli delle radici dorsali dei nervi spinali e alcuni gangli di nervi cranici. - Neuroni multipolari -> sono il tipo più comune caratterizzato dall’avere numerosi dendriti in tutto il sistema nervoso. Principalmente sono motoneuroni e prendono nomi dovuti alla forma (come le cellule piramoidali) o dall’autore che li ha descritti (come le cellule del Purkinje). Esistono molti tipo di neuroni diversi nel sistema nervoso: Classificazione dei neuroni in base al comportamento dell’assone: - Neuroni di proiezione o di tipo I di Golgi -> hanno un assone con lunghezza considerevole e si origina nella sostanza grigia e termina nella sostanza bianca o in un nervo. - Interneuroni o di tipo II di Golgi -> hanno un assone più breve, non entrano nella sostanza bianca o in un nervo, si ramificano ripetutamente nell’ambito della sostanza grigia. Classificazione in base alla posizione del neurone: - Intranervassiale - Extranervassiale Classificazione in base alla funzione: - Neuroni afferenti o sensitivi - Neuroni efferenti o motori (muscoli, ghiandole, visceri, vasi) - Neuroni intercalari o internuciali o di associazione Classificazione dei neuroni in basi al tipo di sinapsi: immagine - Neuroni di trasmissione - Neuroni secernenti SINAPSI Le sinapsi sono i siti in cui gli impulsi nervosi vengono trasmessi da un neurone all’altro o da un neurone ad un’altra cellula effettrice. La struttura della sinapsi garantisce che tale trasmissione sia unidirezionale. Le sinapsi convertono il segnale elettrico proveniente dalla cellula presinaptico in un segnale chimico che agisca sulla cellula postsinaptica. Le sinapsi trasmettono le informazioni grazie al rilascio di neurotrasmettitori, che sono piccole molecole che si legano a specifiche proteine recettoriali che aprono o chiudono canali ionici o danno inizio a cascate di secondi messaggeri. La sinapsi è composta dai seguenti elementi: - Terminazione assonica presinaptica, detta bottone terminale che contiene mitocondri e numerose vescicole sinaptiche che rilasciano i neurotrasmettitori mediante esocitosi. - Membrana cellulare postsinaptica dotata di recettori per il neurotrasmettitore e di canali ionici o di altri meccanismi destinati a generare un nuovo impulso nervoso. - Spazio intercellulare denominato fessura sinaptica che separa le membrane presinaptica e postsinaptica. Il neurorecettore viene importato nelle vescicole sinaptiche, le quali si spostano verso la membrana presinaptica. Si agganciano delle proteine specifiche alla vescicola e l’aumento di Calcio determina la fusione della vescicola e la liberazione del neuromediatore. La membrana della vescicola viene rivestita di clatrina e recuperata all’interno del neurone in modo che la vescicola possa essere riutilizzata nuovamente o riportata verso il corpo cellulare. I neurotrasmettitori si legano così ai recettori della regione postsinaptica promuovendo un effetto eccitatorio o inibitorio a livello della membrana postsinaptica. - Le sinapsi eccitatorie hanno dei neurotrasmettitori che determinano l’apertura dei canali Na+ sulla membrana postsinaptica causando l’afflusso di Na+ che promuove la formazione dell’onda di depolarizzazione nel neurone postsinaptico o nella cellula effettrice. - Nelle sinapsi inibitorie il neurotrasmettitore apre i canali del Cl- o altri canali anionici causando l’afflusso di anioni e quindi l’iperpolarizzazione della membrana della cellula postsinaptica, rendendo il suo potenziale di membrana ancora più negativo e meno suscettibile alla depolarizzazione. CELLULE GLIALI Le cellule gliali o neuroglia (dal greco ‘colla’) sono cellule molto più numerose dei neuroni (10:1- 50:1) che sono necessarie per la sopravvivenza e le attività neuronali. Costituiscono una trama di sostegno ed il mezzo interno per gli scambi nutritivi e gassosi tra gli elementi nervosi ed il sangue (sostituiscono in qualche modo il tessuto connettivo); intervengono anche nei processi di riparazione ed hanno funzione protettiva. La maggior parte delle cellule gliali si originano nell’embrione da progenitori localizzati nella placca neurale, hanno quindi origine mesodermica dai monociti e macrofagi che migrano nel SNC alla nascita. Nel SNC le cellule gliali circondano sia i corpi cellulari dei neuroni sia i loro processi assonici e dendritici, occupando gli spazi tra i neuroni. Le cellule della neuroglia possono essere classificate in: - Oligodendrociti: sono dotati di molti processi citoplasmatici, ognuno dei quali si appiattisce e avvolge ripetutamente una porzione di un assone nelle vicinanze all’interno del SNC. Durante l’avvolgimento a spirale la maggior parte del citoplasma dell’oligodendrocita viene spinto gradualmente alla superficie di tale avvolgimento, lasciando numerosi strati compatti costituiti dalla sua membrana plasmatica, che prendono il nome di mielina. L’intera lunghezza dell’assone viene ricoperta in questo modo da numerosi oligodendrociti e si forma così la guaina mielinica che isola l’assone e permette la conduzione rapida degli impulsi nervosi. - Astrociti: gli astrociti emettono numerosi processi che si irradiano e si ramificano e sono presenti unicamente nel SNC. Sono le cellule più numerose dell’encefalo, ma allo stesso tempo quelle con più differenze strutturali. Distinguiamo gli astrociti fibrosi (lunghi e sottili processi, presenti nella sostanza bianca, immagine a sx) e gli astrociti protoplasmatici (numerosi ma brevi processi che si rinvengono nella sostanza grigia, immagine a dx). - Cellule epindimali: sono cellule cilindriche o cubiche che rivestono i ventricoli cerebrali e il canale centrale del midollo spinale, ripieni di liquido. In alcune aree del SNC queste cellule sono dotate di ciglia che facilitano il movimento del liquido cerebrospinale e di lunghi microvilli coinvolti in processi di riassorbimento. Le cellule epindimali sono collegate fra loro apicalmente da complessi giunzionali simili a quelli delle cellule epiteliali. - Microglia: sono meno numerose di oligodendrociti e astrociti, ma abbondanti sui neuroni di alcune aree del SNC. Sono piccole cellule munite di processi mobili distribuite in tutta la sostanza grigia e nella sostanza bianca. A differenza delle altre cellule gliali le microglia sono cellule che migrano utilizzando i loro processi per ricercare e rimuovere eventuali cellule danneggiate, sinapsi esaurite o altri componenti fibrosi. - Cellula di Schwann: si rinvengono esclusivamente nel SNP e hanno il ruolo equivalente a quello degli oligodendrociti nel SNC, in quanto hanno interazioni trofiche con gli assoni, e, soprattutto ne formano la guaina mielinica. Tuttavia, a differenza degli oligodendrociti una cellula di Schwann forma la guaina mielinica intorno ad un segmento di un singolo assone. - Cellule satelliti: costituiscono un sottile rivestimento gliale che circonda ogni corpo cellulare dei neuroni localizzati nei gangli del SNP. Svolgono anch’essi un ruolo trofico o strutturale sui neuroni con cui sono in rapporto, isolandoli, nutrendoli e regolando il loro microambiente. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO Le componenti principali del sistema nervoso periferico sono principalmente i nervi, i gangli e le terminazioni nervose. Nervi: Nel SNP le fibre nervose si raggruppano in fasci per formare strutture dette nervi. Istologicamente sono costituiti da assoni, cellule di Schwann, fibroblasti e si trovano nei rivestimenti e nei vasi sanguigni. Esternamente alle cellule di Schwann, in modo da circondare gli assoni si trova un sottile strato di tessuto connettivo detto endonevrio, costituito da fibre reticolari, scarsi fibroblasti e capillari. Gruppi di assoni circondati dalle cellule di Schwann e dall’endonevrio sono raggruppati in fascicoli grazie ad un tessuto connettivo detto perinevrio. Esternamente i nervi periferici presentano un tessuto connettivo denso fibroso detto epinevrio che corrisponde alla guaina esterna. Gangli: i gangli sono solitamente delle strutture ovoidali contenenti i corpi cellulari dei neuroni (raggruppamenti pirenofori) e le cellule gliali che li circondano (cioè le cellule satelliti), sostenuti da un delicato tessuto connettivo e rivestiti da una capsula più densa. I gangli si trovano fuori dal SNC, ma se si trovassero al loro interno prenderebbero il nome di nuclei. Terminazioni periferiche: Possono essere classificate in terminazioni sensitive libere (poste nell’epidermide e nel derma, abbondanti anche nelle strutture connettivali e dei visceri, composte da dei corpuscoli di Merkel), o in terminazioni sensitive capsulate.