Appunti Anatomia II - Lezione 65 - 30/04/2021 PDF
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Università di Ferrara
Arianna Gonelli
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Gli appunti dettagliano i muscoli dell'arto superiore, soffermandosi in particolare sulla muscolatura della spalla e descrivendo muscoli come il deltoide, sovraspinato, sottoscapolare e infraspinato. Le immagini allegate aiutano a comprendere le posizioni e le forme dei muscoli.
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Anatomia II, Lezione 65, 30/04/2021 Professoressa Arianna Gonelli **[I MUSCOLI DELL'ARTO SUPERIORE]** I muscoli dell'arto superiore possono essere distinti in muscoli estrinseci ed intrinseci. I muscoli estrinseci, per definizione, originano dal tronco e si inseriscono al livello della cintura pe...
Anatomia II, Lezione 65, 30/04/2021 Professoressa Arianna Gonelli **[I MUSCOLI DELL'ARTO SUPERIORE]** I muscoli dell'arto superiore possono essere distinti in muscoli estrinseci ed intrinseci. I muscoli estrinseci, per definizione, originano dal tronco e si inseriscono al livello della cintura pettorale o all'omero. A questa categoria appartengono i muscoli spino-appendicolari, che sono i muscoli del dorso, e i muscoli toraco-appendicolari, che appartengono al gruppo dei muscoli del torace. I muscoli intrinseci invece hanno origine e inserzione a livello dell'arto superiore. Possiamo distinguere poi i muscoli della spalla, del braccio, dell'avambraccio e quelli della mano. ![](media/image2.png)**Muscoli della spalla** A questa categoria appartengono i muscoli che originano dalla cintura pettorale e si inseriscono nell'omero. I muscoli della spalla sono: il deltoide, il sovra-spinato, il sottospinato (o infra-spinato), il piccolo e grande rotondo e il sotto scapolare (tutti in figura qui a lato). I quattro muscoli evidenziati in azzurro (in questa figura di sinistra) formano con i tendini terminali una struttura chiamata [cuffia dei rotatori]: questa è una struttura funzionale per la capsula e in generale per la stabilizzazione dell'articolazione scapolo-omerale. **Muscolo Deltoide** Si può subito notare (immagine 3) come sia un muscolo indubbiamente voluminoso, con una forma triangolare la cui base è posta superiormente in corrispondenza della scapola e della clavicola, mentre l'apice inferiormente in corrispondenza del corpo dell'omero. Questo muscolo va ricoprire la porzione laterale dell'articolazione scapolo-omerale e determina la rotondità della spalla. Il muscolo deltoide è innervato dal nervo ascellare. Per quanto concerne invece le origini di questo muscolo se ne possono notare tre (in figura 4 sopra a sinistra): ![](media/image4.jpeg) 1. la prima è definita come la parte clavicolare, perché corrisponde al terzo laterale del margine anteriore della clavicola; 2. la seconda è definita acromiale, perché parte dall'apice e dal margine laterale dell'acromion; 3. la terza invece parte dal margine dal margine posteriore della spina della scapola, definita quindi parte spinosa o spinale. Nell'immagine sopra (immagine 4, prime due figure in alto) si possono notare tutte e tre queste inserzioni, mentre nelle due sottostanti si può osservare che tutti questi fasci muscolari si dirigono verso il basso e vanno a convergere in un robusto tendine che si inserisce sul corpo dell'omero, in particolare si inseriscono al livello della tuberosità deltoidea del corpo dell'omero. Le azioni di questo muscolo (immagine 5) dipendono dai tre fasci muscolari che vengono contratti: in generale la contrazione dell'intero muscolo determina l'abduzione dell'omero fino ai novanta gradi, mentre se si contrae solo la parte clavicolare si avrà la intra-rotazione, quindi la rotazione interna del braccio e la flessione dell'omero. Se si contrae solo parte spinosa o spinale avremo l'extra-rotazione e quindi l'estensione dell'omero; viceversa se ho il punto fisso sull'omero avrò una contrazione del deltoide che produce il sollevamento del tronco. ![](media/image6.jpeg) In questa ulteriore immagine (immagine 6) invece si può osservare la morfologia del deltoide e la sua voluminosità, che garantisce appunto la voluminosità della spalla. **Muscolo sottoscapolare** Anche questo muscolo ha una forma triangolare; si porta dalla faccia anteriore della scapola fino all'estremità prossimale dell'omero ed è innervato dal nervo sottoscapolare. Ha origine dalla fossa sottoscapolare della scapola, le sue fibre di portano in alto passando sotto al processo coracoideo della scapola e davanti all'articolazione scapolo omerale; questi fasci vanno poi ad inserirsi tramite un tendine sul tubercolo minore dell'omero. Il tendine terminale del muscolo va a rinforzare la capsula articolare e vi aderisce. Le sue funzioni sono quelle di addurre e di ruotare internamente l'omero, oltre che stabilizzare l'articolazione della spalla ![](media/image8.png) **Muscolo sopra-spinato** Ha una forma piramidale, parte dalla faccia posteriore della scapola e si porta all'estremità prossimale dell'omero, è innervato dal nervo sopra scapolare. Ha origine dai due terzi mediali della fossa sopra-spinata (quindi siamo nella faccia posteriore della scapola) e si dirige lateralmente passando sotto all'acromion, all'articolazione acromion-clavicolare. Passa poi sopra alla capsula dell'articolazione della spalla. Si inserisce a livello della faccetta superiore del tubercolo maggiore dell'omero. La principale azione che viene attribuita a questo muscolo, oltre a quella di abduzione, è quella di consentire la rotazione verso l'esterno, ovvero l'extra rotazione, dell'omero. Come il sottoscapolare, anche questo muscolo stabilizza l'articolazione della spalla. ![](media/image10.png) **Muscolo infra-spinato o sottospinato** È un muscolo che ha una forma triangolare, parte dalla faccia posteriore della scapola e prosegue verso l'estremità prossimale dell'omero, è innervato dal nervo soprascapolare. ![](media/image12.jpeg) Parte dalla fossa infra-spinata, da qui i fasci muscolari si dirigono in alto, lateralmente e procedono in continuità con un tendine che passa sotto l'acromion dietro l'articolazione della spalla aderendo però ad essa al livello di capsula fibrosa. Si vanno ad inserire al livello di faccetta media del tubercolo maggiore dell'omero. Come il sopra-spinato anche questo muscolo (insieme anche al muscolo infra-spinato) garantisce la rotazione verso l'esterno dell'omero e contribuisce alla stabilizzazione dell'articolazione della spalla. ![](media/image14.jpeg) ![](media/image16.png) **Muscolo piccolo rotondo** Ha una forma pressoché cilindrica, parte dalla faccia posteriore della scapola, si trova sotto al muscolo infra-spinato e queste fibre si portano verso l'estremità prossimale dell'omero. Questo muscolo è innervato dal nervo ascellare. ![](media/image18.png)Ha origine dalla porzione superiore della porzione ossea che viene a trovarsi tra la fossa infra-spinata e il margine laterale della scapola; queste fibre si portano in alto, risalgono e si vanno ad inserire a livello della faccetta inferiore del tubercolo maggiore dell'omero. Questo fa sì che tale muscolo consenta la rotazione verso l'esterno, oltre che all'estensione e all'abduzione dell'omero. Questo muscolo stabilizza l'articolazione della spalla e il suo tendine aderisce alla faccia posteriore della capsula articolare della spalla **Muscolo grande rotondo** È un muscolo appiattito, allungato, posto in posizione inferiore rispetto al piccolo rotondo. Parte dalla faccia posteriore della scapola e si porta al corpo dell'omero. È innervato dal nervo toraco-dorsale. ![](media/image20.png)Ha origine dall'angolo inferiore della scapola e dalla metà inferiore della struttura ossea che si pone tra la fossa infra-spinata e il margine laterale della scapola, quindi ci si trova sotto all'origine del piccolo rotondo. Queste fibre risalgono, si pongono lateralmente e vanno ad inserirsi a livello del corpo dell'omero, più precisamente a livello della cresta del tubercolo minore e del solco intertubercolare. Tra il margine inferiore del piccolo rotondo e il margine superiore del grande rotondo e anche l'omero, si viene a creare quello che viene indicato come triangolo dei muscoli rotondi, il quale è diviso dal capo lungo del muscolo tricipite in due porzioni chiamate spazio omero-tricipitale laterale e spazio omero-tricipitale mediale. Questo muscolo garantisce l'intra-rotazione dell'omero e l'estensione dello stesso muscolo. *Finora sono stati descritti tutti i muscoli che concorrono ai movimenti della spalla. Ci si concentra ora sulla cuffia dei rotatori.* **Cuffia dei rotatori** Solo il muscolo sottoscapolare si porta al livello del piccolo tubercolo dell'omero, gli altri tre (infra-spinato, sovra-spinato e piccolo rotondo) sono tutti orientati verso il grande tubercolo. I tendini di questi muscoli sviluppano una cuffia a ridosso dell'articolazione, questa stabilizza l'articolazione stessa. Inoltre questi sono muscoli che nel complesso agiscono (intra o extra) ruotando l'omero. La cuffia dei rotatori si definisce come un apparato di quattro unità muscolo tendinee che sono finalizzate a mantenere adesa la testa dell'omero alla glinoide, così formando un fulcro per la rotazione del braccio. Ogni muscolo, oltre a questa azione comune, è in grado di svolgere un'azione singolare e specifica. I muscoli della cuffia dei rotatori possono essere divisi in tre gruppi: 1. Il primo gruppo è costituito dal soprascapolare e dal grande rotondo; 2. ![](media/image22.jpeg)Il secondo gruppo è dato dal sopra-spinato e dall'infra-spinato; 3. Il terzo gruppo invece è dato unicamente dal piccolo rotondo. Questa suddivisione si basa sull'innervazione di questi muscoli; il sotto scapolare e il grande rotondo sono innervati dai nervi sottoscapolari, le cui fibre nervose provengono da C5, C6 e C7 (derivano dalla corda posteriore). ![](media/image24.jpeg)Per quanto riguarda il secondo gruppo invece (sopra-spinato e l'infra-spinato) questo è innervato dal nervo soprascapolare le cui fibre provengono da C5 e C6 quindi appartengono al cosiddetto tronco superiore. Il terzo gruppo, quindi il muscolo piccolo rotondo, è innervato dal nervo ascellare (quindi abbiamo ancora C5 e C6 che sono della corda posteriore). Quindi possiamo dedurre che questi muscoli hanno un'origine comune e perciò si viene a creare una forza di compressione generalizzata. Dal punto di vista funzionale inoltre abbiamo che il muscolo sopra-spinato e l'infra-spinato si possono considerare come un unico muscolo perché hanno stessa innervazione e vascolarizzazione nel momento in cui vanno ad inserirsi sulla scapola. Questa inserzione è continua, viene interrotta solo dalla spina della scapola nel punto in cui va ad inserirsi il trapezio, quindi le azioni di questi due muscoli vengono definite come azioni di tipo complementare. ![](media/image26.jpeg) **Muscoli del braccio** I muscoli del braccio sono distinti in muscoli anteriori e posteriori: i primi sono quelli presenti nella loggia anteriore mentre gli altri sono presenti nella loggia posteriore. Quindi nella loggia anteriore si trovano: -Muscolo bicipite brachiale -Muscolo coracobrachiale -Muscolo brachiale Mentre in quella posteriore si trovano: -Muscolo tricipite brachiale -Muscolo anconeo In figura 8 si possono appunto vedere il tricipite brachiale posteriormente mentre anteriormente si notano il brachiale e il bicipite brachiale Nell'immagine a lato (immagine 9) possiamo notare in verde i muscoli anteriori mentre in azzurro quelli posteriori (sopra elencati). **Muscolo bicipite brachiale** ![](media/image28.jpeg)![](media/image30.png)Questo è un muscolo lungo che origina dalla scapola con due capi, uno lungo e uno corto, che vanno ad inserirsi a livello del radio. Il muscolo bicipite è innervato dal nervo muscolo cutaneo. Nello specifico il capo lungo origina dal tubercolo sopra-gleonideo della scapola e con un lungo tendine si mette in rapporto con la testa dell'omero, andando di fatto a scorrere all'intero dell'articolazione scapolo-omerale, tutto avvolto dalla guaina sinoviale; decorre poi nel solco inter-tubercolare. Il capo corto origina medialmente rispetto al lungo, parte dall'apice del processo coracoideo della scapola e si unisce al capo lungo a metà del braccio, in un unico ventre che poi si continuerà con un tendine; a livello del gomito questo tendine si pone tra il muscolo supinatore e quello brachiale, andando poi ad inserirsi a livello di tuberosità del radio. L'azione attribuita a questo muscolo è di tipo bi-articolare perché agisce su due articolazioni, quella scapolo-omerale e su quella del gomito. Quindi se considero la sua azione a livello dell'articolazione scapolo-omerale questo muscolo, oltre a contribuire a stabilizzare i rapporti tra la testa dell'omero e la cavità glenoindea della scapola, permette flessione, abduzione e adduzione del braccio. Considerando invece l'articolazione del gomito si vede come il muscolo bicipite consenta la flessione dell'avambraccio sul braccio (a braccio prono) e viene quindi considerato un muscolo supinatore. **Muscolo coraco-brachiale** Questo muscolo è posto in profondità medialmente al capo breve del bicipite. Parte dalla scapola e si porta all'omero, è innervato dal nervo muscolo-cutaneo. Origina dal processo coracoideo della scapola, scende in profondità e va ad inserirsi al livello del terzo medio della faccia antero-mediale del corpo dell'omero. L'azione attribuita a questa struttura è quella di flettere e addurre l'omero. page25image577426144 **Muscolo brachiale** ![](media/image32.jpeg)page26image859579456 Si trova profondamente al bicipite, è un muscolo piatto e largo e unisce l'omero all'ulna; è innervato dal nervo muscolo-cutaneo. L'origine è situata dalla faccia antero-mediale e antero-laterale dell'omero, sotto alla tuberosità deltoidea e arriva fino all'articolazione del gomito dove continua con un tendine, il quale si andrà ad inserire nella tuberosità dell'ulna. Date le caratteristiche delle sue fibre muscolari permette la flessione dell'avambraccio. Sotto (immagine 10) si ha una buona rappresentazione dei tre diversi tratti muscolari della regione anteriore del braccio: muscolo bicipite brachiale del braccio, brachiale e coraco-brachiale (si possono apprezzare anche i punti di origine e inserzione di tutti e tre). ![](media/image34.jpeg) Sotto invece è presente una tabella riassuntiva di quanto descritto sopra. ![](media/image36.png) ***Si passa ora ad analizzare i muscoli posteriori del braccio. A questa categoria appartengono il muscolo tricipite e il muscolo anconeo.*** **Muscolo tricipite brachiale** È un muscolo robusto in cui si possono individuare tre capi di origine, uno lungo, uno laterale e uno mediale, che originano dalla scapola e dall'omero e si portano verso l'ulna. È innervato dal nervo radiale. Il capo lungo origina dal tubercolo sottoglenoideo della scapola, il capo laterale origina a livello della faccia posteriore dell'omero, sopra proprio al solco del nervo radiale, il capo mediale invece origina dalla stessa faccia dell'omero proprio sotto al solco radiale. Tutti e tre i capi si uniscono in un solo voluminoso ventre che si continua in basso con un tendine, il quale va ad inserirsi a livello dell'olecrano dell'ulna. Questo muscolo quindi agisce sia a livello dell'articolazione scapolo-omerale sia a livello dell'articolazione del gomito. A livello della prima consentirà l'adduzione e l'estensione dell'omero; a livello del gomito invece garantirà l'estensione dell'avambraccio sul braccio. **Muscolo anconeo** Muscolo piccolo, piatto, di forma triangolare, è in continuità con la porzione infero-laterale del capo mediale del tricipite brachiale. Si pone tra l'epicondilo laterale dell'omero e l'estremità prossimale dell'ulna; questo muscolo è innervato dal nervo radiale. Precisamente origina dalla superficie posteriore dell'epicondilo laterale dell'omero, le fibre si portano in basso medialmente e si vanno ad inserire sul margine laterale dell'olecrano. L'azione consentita dal muscolo anconeo è una modesta estensione dell'avambraccio sul braccio ![](media/image38.png) Come si era visto per i muscoli posti nella loggia anteriore del braccio, anche per quelli posteriori viene presentato uno schema (immagine 11) che illustra la loro posizione. Sotto invece viene presentata la tabella riassuntiva per i muscoli posteriori. ![](media/image40.jpeg)![](media/image42.png)