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Universitas Mercatorum

Serena Gennaro

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This document, from Università Mercatorum, discusses the structure and first page of publications. It details formatting, page layout designs (including the book, star, and screen models) and typography. Information on Italian newspapers is mainly analyzed.

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Serena Gennaro - La struttura e la prima pagina Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1...

Serena Gennaro - La struttura e la prima pagina Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 1 di 7 Serena Gennaro - La struttura e la prima pagina Indice 1 I FORMATI......................................................................................................................................................... 3 2 GLI SCHEMI DI IMPAGINAZIONE........................................................................................................................ 4 3 IL LETTERING..................................................................................................................................................... 6 BIBLIOGRAFIA............................................................................................................................................................. 7 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 2 di 7 Serena Gennaro - La struttura e la prima pagina 1 I formati Il formato, l’impaginazione, la scelta del lettering e delle immagini hanno precisi effetti di senso. Come suggerito da Lorusso e Violi (2004, p. 5): «Per organizzazione plastica la semiotica intende l'organizzazione di linea, colori, spazi di testo, ovvero la sua organizzazione topologica (relativa agli spazi), eidetica (relativa alle linee) e cromatica». È l'organizzazione plastica che determina l'aspetto grafico e l'impaginazione dei quotidiani. I giornali italiani si propongono al pubblico in due formati: il formato standard il formato tabloid. Il formato standard consente di includere nella pagina testo, immagini e inserzioni. Il risultato è un giornale ordinato e razionalmente organizzato. Come suggerito da Lorusso e Violi, allora: “L’effetto di senso di ordine e razionalità del formato standard, dunque, non è affatto accidentale, ma è dovuto alla strutturazione topologica, modulare, della pagina, che colloca le unità testuali (gli articoli) secondo assi cartesiani che tendono a non spezzare la continuità delle linee verticali e orizzontali. Viceversa, il formato tabloid è solitamente associato a un'organizzazione che spezza continuamente la linearità dei suoi moduli, incastrando, come in un puzzle, i suoi tasselli punto il risultato è un piano dell'espressione non continuo, che indurrà anche un ritmo di lettura diverso, sincopato.” Il formato tabloid è associato alla stampa anglosassone ed è tipico di un'informazione d’effetto che mira a colpire il lettore. Il formato tabloid è stato associato inoltre ad una fruizione maggiormente discontinua, date le sue caratteristiche di flessibilità, rapidità, agilità. Nel panorama italiano questo formato è stato assunto da quotidiani caratterizzati da una militanza politica maggiormente marcata. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 3 di 7 Serena Gennaro - La struttura e la prima pagina 2 Gli schemi di impaginazione Ciascun giornale deve definire quotidianamente lo schema che compone ogni singola pagina al fine di inserire i titoli, gli occhielli, gli articoli, le immagini, i box. Ogni testata ha un suo schema (gabbia di testo) standard nella quale vengono inserite le diverse componenti dell'informazione. Come suggerito da Lorusso e Violi (2004, p. 11) possono essere individuare “tre tipologie di schema di impaginazione: il modello a libro, il modello a stella e il modello a schermo”. Il modello a libro è quello maggiormente tradizionale, suddivide la pagina in moduli e organizza le notizie sulla base di un andamento verticale, come quello adottato da La Stampa. Il modello a stella ha lo scopo di rendere maggiormente fluida l’impaginazione e dispone accanto agli articoli principali altri più brevi o box riassuntivi, come il Corriere della Sera. Questo è il modello oggi più diffuso nella stampa italiana e produce (Violi e Lorusso, 2004, p. 11): Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 4 di 7 Serena Gennaro - La struttura e la prima pagina «un effetto di senso composito, a mosaico, a dire che l'informazione non è più opinione o sapere di un solo enunciatore, ma frutto di un mosaico di elementi, prisma delle diverse facciate». Il modello a schermo, come quello proposto da Repubblica, dispone una gabbia aperta su entrambe le pagine adiacenti, che supera l'unità della singola pagina. Come suggerito da Lorusso e Violi (2004, p. 11), questo modello consente: «alle unità informative di disporsi con più agio. Si tratta di un modello dall’impatto certamente più spettacolare, dove la cornice è data non dall'unità verticale della singola pagina con la sua precisa direzionalità di lettura, né da un nucleo informativo centrale, ma dall'unità orizzontale della doppia pagina, dove la notizia più importante, le immagini, i titoli si dispongono orizzontalmente - a disegnare quasi uno schermo televisivo, ignorando il taglio della foliazione e assumendo dimensioni ovviamente di maggiore impatto – e gli articoli minore importanza si dispongono, molto liberamente, nel resto dello spazio, per quadranti. Questa modalità di composizione della pagina, assolutamente asimmetrica, esprime in modo estremamente chiaro l’ibridazione, sempre più pronunciata nella stampa di quest'ultimo decennio, tra logiche informative e logiche spettacolari». Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 5 di 7 Serena Gennaro - La struttura e la prima pagina 3 Il lettering Le scelte che riguardano il carattere di stampa, tanto quello del corpo del testo tanto quello dei titoli, sono un aspetto fondamentale della grafica di ciascun quotidiano. Come ricordato (Lorusso e Violi, 2004, p. 16), infatti: “nei quotidiani, di fatto, non si pone una scelta sul piano del carattere (tutti i giornali usano un carattere che non per nulla si chiama Times) si fanno però scelte di stile e ogni stile, per ragioni relative all'organizzazione della sostanza espressiva, produce specifici effetti di senso”. Ciascuno stile scelto per il carattere produce specifici effetti e impatta sullo stile di lettura del quotidiano. Il corsivo, per esempio, rende il testo meno leggibile al lettore, mentre il tondo contribuisce un effetto di senso di maggiore normalità e leggibilità. Anche la dimensione del carattere si rivela una scelta importante ai fini della fruibilità del testo da parte del lettore. Come suggerito da Lorusso e Violi (2004, p. 17): «Quello che è semioticamente interessante notare e come tutti questi elementi (…) costituiscano una sostanza dell'espressione coerente con l'estetica della testata». Come suggerito da Lorusso e Violi (2004, p. 17): «Una testata come il Corriere della Sera, che vuole presentarsi ai lettori come la testata autorevole, tradizionale e seria per eccellenza, opera scelte sempre molto classiche: impaginazione verticale, numerose colonne, un carattere (…) estremamente impegnativo». Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 6 di 7 Serena Gennaro - La struttura e la prima pagina Bibliografia G. Fabris, La pubblicità. Teorie e prassi, FrancoAngeli, 1992 A. Abruzzese, F. Colombo, Dizionario della pubblicità, Zanichelli, 1994 G. Marrone, Corpi sociali. Processi comunicativi e semiotica del testo, Einaudi, Torino, 2001 V. Codeluppi, La pubblicità. Guida alla lettura dei messaggi, FrancoAngeli, 2002 A. Lorusso, P. Violi, Semiotica del testo giornalistico, Laterza, 2004 U. Volli, Semiotica della pubblicità, Laterza, Bari-Roma, 2005 A. Greimas, J.Courtés, Semiotica. Dizionario ragionato della teoria del linguaggio, Mondadori, 2007 P. Peverini, I media: strumenti di analisi semiotica, Carocci, Roma, 2012 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 7 di 7

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