Summary

This document is a biography of Charlie Chaplin, focusing on his early life and career in the entertainment industry. It details his development as a performer, his role in the Keystone, Essanay, and Mutual studios, and his transition to producing and directing. The document highlights his iconic character, Charlot, and his exploration of social themes in his films.

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CHARLES CHAPLIN 1 BIOGRAFIA 2 1889-1906 INFANZIA - Charles Chaplin nasce in un sobborgo povero di Londra da Charles Spencer senior esordiente di music-hall con problemi con alcool, e Hannah Harriette Hill, cantante. I due si separano presto. La mad...

CHARLES CHAPLIN 1 BIOGRAFIA 2 1889-1906 INFANZIA - Charles Chaplin nasce in un sobborgo povero di Londra da Charles Spencer senior esordiente di music-hall con problemi con alcool, e Hannah Harriette Hill, cantante. I due si separano presto. La madre e i due figli vivono nella povertà. La madre ha crescenti problemi psichici e viene ricoverata, mentre i due ragazzi vanno e vengono da orfanotrofi e cominciano presto a lavorare nello spettacolo. N 68_CIN 3 1907-1912 GLI INIZI NELLO SPETTACOLO - Lavora in ruoli comici nello spettacolo di Fred Karno (c’è anche Stan Laurel) che è a metà tra il circo e il varietà. - Qui impara l’arte della pantomima e le gag comiche. Cominciano le tournée all’estero. - In una di queste Charles viene notato dal produttore USA di corti comici Mack Sennett. N 68 4 1913-1917 I CORTOMETRAGGI - Nel 1913 Mack Sennett lo mette sotto contratto per la Keystone con cui realizza 34 cortometraggi. - Il genere è quello delle slapstick (comicità fisica, basata sul ritmo, parodie dei film seri, torte in faccia e inseguimenti). - In pochi mesi dà vita al personaggio dell’omino con il bastone, povero, ma che cerca di mantenere la propria dignità, ribelle e che vive di espedienti. Il successo del pubblico arriva rapidamente. - Poi passa, disponendo di sempre maggior potere di contrattazione, alla Essenay (1915, 14 cortometraggi) e poi alla Mutual (1916-17, 12 cortometraggi), dove accentua la polemica sociale. La sua fama è mondiale. 5 1918-1936 I CAPOLAVORI - Nel 1918 passa alla First National con un contratto di un milione di dollari, il più alto mai pagato, con la quale realizza 12 cortometraggi e “The Kid” nel 1921, che ha un enorme successo. - Nel 1919 fonda una casa di produzione indipendente con delle star dell’epoca (Douglas Fairbanks e Mary Pickford, Griffith): la United Artists. - Seguono una serie di capolavori: “A Woman of Paris”, 1923 (che non ebbe successo di pubblico, ma fu un punto di riferimento per i registi per molto tempo), “The Gold Rush”,1925, “The Circus”, 1928. Rifiutò di adeguarsi all’invenzione del sonoro (1927) e realizzò nel 1931 “Citylights”, muto, e “Modern Times” con limitati effetti sonori (1936). 6 IL TALENTO POLIEDRICO DI CHAPLIN: ATTORE, REGISTA, PRODUTTORE Attore Regista Produttore Chaplin era un maestro della Oltre ad essere un brillante attore, Chaplin ha prodotto molti dei suoi mimica e dell'espressività fisica, Chaplin era anche un talentuoso film, dimostrando un'acutezza capace di trasmettere un'ampia regista. Ha diretto molti dei suoi imprenditoriale e una visione gamma di emozioni senza film, mostrando una profonda artistica. La sua capacità di bisogno di parole. La sua comprensione della narrazione gestire tutti gli aspetti della gestualità e il suo linguaggio cinematografica e della regia. Il produzione cinematografica, corporeo sono diventati iconici, suo stile unico, che combinava dalla sceneggiatura alla contribuendo a creare un commedia, dramma e satira distribuzione, ha contribuito a personaggio universale e sociale, ha influenzato in modo consolidare il suo successo riconoscibile in tutto il mondo. significativo l'industria come figura di spicco cinematografica. dell'industria cinematografica. 7 LA MASCHERA: CHARLOTTE 8 CHAPLIN E LA SUA VISIONE DEL MONDO La società e l'individuo L'importanza dell'amore e L'ironia come strumento di critica della speranza L'ironia era per Chaplin un'arma Nei suoi film, la società è spesso Nonostante la critica sociale, Chaplin potentissima. La utilizzava per rappresentata come un sistema non era pessimista. Credeva criticare i potenti e i loro vizi, per spietato e ingiusto, dove i potenti nell'amore, nella speranza e nella denunciare le ingiustizie e le sfruttano i deboli. Charlot, con la sua capacità umana di riscatto. I suoi film, ipocrisie del mondo. La sua fragilità e la sua semplicità, incarna pur mostrando le brutture del mondo, comicità, spesso surreale e amara, l'uomo comune, vittima delle offrivano sempre una nota di aveva lo scopo di far riflettere, di ingiustizie sociali e dei mali del ottimismo, una speranza per un smascherare le falsità e di invitare il mondo. futuro migliore, basato sulla solidarietà pubblico a guardare la realtà con e sulla giustizia. occhi diversi. 9 LA NASCITA DEL PERSONAGGIO DI CHARLOT - Charlot, con il suo celebre cappello a bombetta, i baffi finti e il bastone, nasce nel 1914 nel cortometraggio Charlot ingombrante. Inizialmente, il personaggio si chiamava "The Little Tramp", ma poi è diventato conosciuto come Charlot, un nome che richiama la sua semplicità e la sua natura di vagabondo. - Il termine “charlot” significa buffone, pagliaccio (dal francese) - Il personaggio di Charlot nacque dall'unione di diverse influenze: l'esperienza personale di Chaplin, il suo background nella commedia inglese, le tendenze del cinema muto e l'osservazione della società del suo tempo. N 67 10 EVOLUZIONE DEL PERSONAGGIO DI CHARLOT - L'evoluzione di Charlot riflette i cambiamenti 1 Il primo Charlot 2 L’evoluzione di Charlot 3 Un simbolo universale sociali e politici del suo Il personaggio di Charlot si Charlot diventa un simbolo Nasce nel 1914 con il tempo. - Da clown burlesco, diventa simbolo di cortometraggio Charlot ingombrante, l’ubriaco evolve nel tempo, passando da un clown universale dell'uomo comune, combattendo molesto semplice a un uomo più contro le ingiustizie e la un'umanità fragile e complesso e tragico. povertà. vulnerabile. - In un periodo di conflitti e incertezze, Chaplin esplora i lati più 4 Charlot 5 Charlot maturo sentimentale profondi del personaggio, offrendo Con l'avvento della Prima Nel periodo del cinema sonoro, un'immagine di Charlot Guerra Mondiale, Charlot Charlot cambia, perché cambia la non solo comica, ma diventa più sensibile e maschera e assume un ruolo più anche umana e compassionevole. riflessivo e introspettivo. universale. 11 CHARLIE CHAPLIN: PUNTI FONDAMENTALI Con Charlot si evidenzia Lo scarto tra i modi del personaggio e l’ambiente da cui proviene Ironica critica della società borghese e capitalista Il corpo acrobatico - Charlot è il non integrato, l'estraneo, lo straniero, alla ricerca dell'accettazione sociale. - Incarna l’aspirazione alla dignità di ogni essere umano. - Si serve dei panni dell'emarginato per scagliare la sua satira contro l'altro lato del sogno americano - Con Chaplin si va oltre lo slapstick: la maschera si fa personaggio, la risata non è più fine a se stessa. N 68_CIN 12 LA MASCHERA DI CHARLOT La maschera di Charlot è diventata una delle icone più riconoscibili del cinema mondiale. Il suo aspetto distintivo è un mix di elementi comici e tragici: I baffi finti Il cappello a bombetta Il bastone Le scarpe grandi Il vestito troppo largo 13 TRATTI DISTINTIVI DEL PERSONAGGIO DI CHARLOT Il cappello Il bastone I baffi Espressione buffa a bombetta Uno degli elementi più Non solo un Un segno distintivo Gli sguardi, i sorrisi, i iconici di Charlot, accessorio, ma inconfondibile, simbolo gesti, tutti simbolo del suo status un'estensione del corpo del suo carattere buffo, contribuiscono a creare sociale di operaio e di Charlot, strumento di malizioso e romantico. I un personaggio della sua povertà, ma difesa, di scherma e di baffi di Charlot sono immediatamente anche della sua comicità. Il suo utilizzo diventati un'icona riconoscibile e capace individualità e varia da momenti di universale di comicità. di trasmettere emozioni originalità. fragilità a quelli di VANITA’ universali. audacia. 14 PSICOLOGIA DEL VAGABONDO Sensibilità e fragilità Sogni e aspirazioni Solidarietà e altruismo Il Vagabondo è un Il Vagabondo è un sognatore, Il Vagabondo non è egoista. personaggio profondamente anche in situazioni difficili. Spesso si preoccupa per gli sensibile e vulnerabile. La Sogna una vita migliore, un altri e li aiuta, anche se è lui sua mimica esprime una mondo più giusto, e cerca di stesso in difficoltà. È un gamma di emozioni, dalla trovare la sua strada tra le personaggio che incarna i tristezza alla rabbia, dalla difficoltà della vita. La sua valori di solidarietà e speranza al dolore, perseveranza e il suo altruismo, rendendolo un rendendolo un personaggio ottimismo, nonostante tutto, simbolo di speranza e di complesso e umano. ispirano il pubblico. umanità. 15 CHARLOT E IL SUO RAPPORTO CON LA SOCIETÀ La solitudine di un uomo fuori dal tempo Un'analisi del potere e dell'ingiustizia Charlot vive in un mondo di follia e caos, ma lui è Attraverso le sue buffonate e le situazioni diverso. È un uomo semplice, un po' goffo e comiche, Chaplin criticava con intelligenza e spesso maldestro, ma con un cuore d'oro e una ironia i mali della società: la povertà, la profonda sensibilità. La sua solitudine è guerra, la corruzione, l'oppressione e la evidente, ma è anche una scelta consapevole disuguaglianza sociale. I suoi film riflettevano il per non conformarsi alle regole e alle suo impegno politico e la sua profonda convenzioni sociali. convinzione nella dignità di ogni essere umano. 16 TECNICA 17 REGIA E MESSA IN SCENA - cinepresa in modo da riprendere la scena come se gli attori agissero su un palcoscenico teatrale - la cinepresa non manifesta mai la sua presenza, non si sposta per seguire i personaggi. - Il suo cinema non mette al centro né la regia, né il montaggio, ma l'attore. N 68 18 REGIA E MESSA IN SCENA Visione Unica Chaplin ha portato una visione unica alla regia e alla messa in scena. Combinazione di Commedia e Dramma Ha saputo combinare la commedia con il dramma, creando un effetto potente. Elementi Visivi Ha utilizzato elementi visivi innovativi, come i primi piani e gli effetti speciali. N 68 CIN 19 MESSA IN SCENA - Nonostante quasi sempre i suoi film avessero intenzionalità comiche, le sue ambientazioni erano realistiche sino alla maniacalità (la trincea in “Shoulder Arms” o l’interno della casa di Charlie di “The Kid”). 20 FOTOGRAFIA - Nei film di Chaplin la macchina da presa è al servizio della recitazione e non vuole farsi notare dal pubblico. - Per questo Chaplin usa pochissimo i movimenti di camera. - La distanza apparente privilegia la figura intera e si avvicina sul PP solo per sottolineare un’emozione forte o una gag. 21 INQUADRATURE - Nel suo lavoro, si concentra sulle inquadrature dettagliate, sui primi piani e sull'uso strategico degli angoli di ripresa. - In questo modo, riesce a catturare le espressioni facciali e i movimenti di Charlot con grande precisione, trasmettendo le sue emozioni al pubblico. 22 MONTAGGIO - Chaplin, maestro del cinema muto, sfruttava il montaggio per costruire la narrazione e accentuare l'umorismo. - Il montaggio alternato, con cui si alternavano scene di azione e di commedia, era un elemento chiave della sua tecnica. 23 TEMI 24 IDEOLOGIA - UMANISMO Chaplin credeva nella bontà intrinseca dell'umanità, in un ideale di solidarietà e fratellanza che sfidava le gerarchie sociali e le divisioni. Ma non pensa che gli oppressi possano, unendosi tra loro, sconfiggere chi li affligge. Spera in un cambiamento dell’animo umano che favorisca la fratellanza e l’altruismo. In questo senso la sua ideologia è radicale nella critica e “umanitaria” nelle soluzioni. - ANTI CAPITALISTA Criticava il sistema capitalistico e le sue disuguaglianze, evidenziando le difficoltà dei lavoratori e la spietatezza del potere economico. - PACIFISTA Un fervente pacifista, Chaplin si oppose alla guerra e all'oppressione, promuovendo la pace e la giustizia sociale. 25 I TEMI RICORRENTI NEI FILM DI CHAPLIN La solitudine e l'isolamento La disuguaglianza sociale Charlot, spesso rappresentato come un Chaplin evidenzia le disuguaglianze sociali uomo solo emarginato dalla società, lotta del suo tempo, mostrando il divario tra contro la solitudine e l'isolamento. La sua ricchi e poveri, e la difficoltà per i meno ricerca di amore e accettazione è un tema abbienti di avere un'esistenza dignitosa. centrale in molti film di Chaplin. L'amore e la speranza La bontà e l'umanità Nonostante le avversità, Charlot conserva Malgrado le difficoltà, Charlot si distingue per sempre la speranza di un futuro migliore e di la sua bontà e la sua compassione per gli trovare l'amore. La sua ricerca di altri. I suoi sforzi per aiutare i bisognosi un'esistenza più appagante alimenta la sua dimostrano la sua natura umana e la sua determinazione. ricerca di un mondo migliore. 26 IL SOGNO AMERICANO - Dal 1840 al 1920 arrivarono negli USA una quantità senza precedenti di emigranti: circa 37 milioni di individui (tra i quali quasi 5 dall’Italia). Erano assunti nei settori di più bassa manovalanza con salari molto bassi e senza alcun diritto. L’ideologia statunitense favoriva la speranza che con un duro lavoro l’individuo potesse emergere dalla massa. - The Immigrant, 1917 - The Gold Rush, 1925 27 POVERTÀ - Dalla seconda metà del XIX sec. gli USA si industrializzarono a ritmi vertiginosi. La politica protezionista favorì la formazione di potenti monopoli. A questo aumento di ricchezza nelle mani di pochi si contrapponeva l’esistenza di una massa di diseredati e di lavoratori senza diritti, spesso immigrati, che abitavano nelle immense periferie urbane. - The Kid, 1921 - The Circus, 1928 - City Lights, 1931 28 POVERTÀ La povertà come contesto sociale Chaplin utilizza la povertà per evidenziare le disuguaglianze sociali dell'epoca. La povertà come esperienza umana Esplora la povertà come esperienza umana, mostrando la dignità e la resistenza di coloro che ne sono colpiti. 29 DISOCCUPAZIONE - Subito dopo la Grande Guerra fino al 1920 anche negli USA si ebbero fortissime proteste sociali, duramente represse, di disoccupati, operai e gente di colore. Gli anni ‘20 furono di relativo benessere fino alla crisi che cominciò nel ‘29 e che produsse milioni di disoccupati. All’inizio degli anni ‘30 le lotte dei lavoratori riuscirono ad imporre qualche diritto. - A Dog’s Life, 1918 - Modern Times, 1936 30 DISOCCUPAZIONE La crisi economica La disoccupazione è un tema centrale nei film di Chaplin, che riflette la crisi economica degli anni '20 e '30. Charlot come simbolo Il suo personaggio di Charlot diventa una metafora della vulnerabilità dell'uomo di fronte alla società capitalista. 31 TAYLORISMO E FORDISMO - Lo statunitense Taylor sviluppò tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 un metodo di organizzazione del lavoro basato sull’estrema specializzazione delle mansioni lavorative. Il metodo fu applicato su grande scala negli anni ‘20 da Ford nella produzione di automobili attraverso l’attivazione di enormi catene di montaggio. - Modern Times, 1936 32 TAYLORISMO E FORDISMO Chaplin criticava il sistema di produzione di massa e la sua deumanizzazione del lavoro. Chaplin evidenzia le conseguenze negative del taylorismo e del fordismo sulla dignità umana. I suoi film mostrano lavoratori ridotti a macchine, perdendo la loro individualità. 33 GUERRA La guerra come simbolo di caos e follia Il suo personaggio di Charlot, con la sua fragilità e la sua ingenua fiducia nella vita, divenne un simbolo di speranza in un mondo dilaniato dalla guerra. La sua comicità, spesso assurda e surreale, rappresentava una sorta di protesta contro la brutalità della guerra e un invito a ritrovare la ragione e l'umanità. L'influenza della guerra sui suoi film Chaplin aveva ricevuto critiche molto aspre per non aver preso parte alla guerra. Nel 1918 decise quindi di parteciparvi con le sue armi personali, l'ironia e la recitazione, e scrisse Shoulder Arms, secondo film per la First National e prima feroce satira antimilitaristica della sua carriera. - Shoulder Arms, 1918 34 GUERRA - Nel 1940, Chaplin pubblicò "Il Grande Dittatore", un film che rappresentava una sferzata di critica contro il nazismo e la figura di Adolf Hitler. Il film è una satira politica che mette in luce gli aspetti più oscuri del regime nazista, mostrando l'assurdità e la brutalità del totalitarismo. - The Great Dictator, 1940 - Monsieur Verdoux, 1947 35 FASCISMO E NAZISMO - Il fascismo è l’ideologia del movimento che prese il potere in Italia nel 1922 con l’appoggio dei grandi proprietari agricoli e degli industriali. Ispirò il nazismo che prese il potere in Germania nel 1933. Ambedue sono ideologie dichiaratamente imperialiste, sostengono cioè la necessità dei popoli ariani di dominarne altri. L’Austria fu invasa nel ‘38. - The Great Dictator, 1940 36 MACCARTISMO - Negli USA tra la fine degli anni ‘40 e la metà degli anni ‘50, anche a seguito delle tensioni della Guerra Fredda, si scatenò una campagna anticomunista che aveva per emblema il senatore McCarthy. Una serie di processi e di persecuzioni colpirono anche molti intellettuali e artisti del cinema, accusati per le loro idee di essere agenti del nemico. - A King in New York, 1957 37 AMORE L'amore è un tema ricorrente nei film di Chaplin. Il Vagabondo è spesso alla ricerca dell'amore, ma le sue relazioni sono spesso complicate dalle sue difficoltà economiche e dalla sua natura eccentrica. Chaplin affronta l'amore in tutte le sue sfaccettature, mostrando la sua bellezza e il suo potere, ma anche il dolore e la delusione che può portare. 38 LA DONNA NEI FILM DI CHAPLIN Rapporto complesso e Simbolo di purezza e Sfruttamento e ambivalente innocenza discriminazione Chaplin rappresenta la donna in Le attrici che Chaplin ha scelto, Chaplin non si limita a ritrarre la modo complesso e ambivalente, come Edna Purviance, donna come un angelo, ma oscillando tra idealizzazione e incarnano spesso il ruolo di denuncia anche lo critica sociale. Spesso le figure angeliche e idealizzate, sfruttamento e la donne nei suoi film sono figure ma anche di donne che discriminazione che le donne fragili e vulnerabili, ma al lottano contro le difficoltà subiscono in una società contempo forti e capaci di della vita. patriarcale. autonomia. 39 INFANZIA Chaplin rievoca la sua infanzia difficile e segnata dalla povertà, trasmettendo un senso di vulnerabilità e malinconia che risuona nel pubblico. Il Vagabondo incarna la nostalgia di un'infanzia perduta, un'epoca di innocenza e spensieratezza contrastata dalla dura realtà. 40 STILE E RECITAZIONE 41 TRAGICO - Chaplin è conosciuto come un comico, ma nella realtà fu sempre attratto dalla tragedia shakespeariana. Può esprimerla compiutamente solo in “A Woman of Paris”, ma se ne sente l’eco in altri suoi film, dove l’happy end non è scontato (ad esempio in “The Circus”). 42 GAG - Le trovate che puntano a far ridere sono costantemente in bilico tra il comico e il dramma (l’allucinazione per fame di Big Joe che scambia Charlie per un pollo in “The Gold Rush”). 43 ESPRESSIVITÀ FISICA E MIMICA Il corpo come strumento Un linguaggio universale Chaplin padroneggiava l'arte della mimica e Attraverso l'espressività fisica, Chaplin riusciva a dell'espressività fisica, usando il suo corpo superare le barriere linguistiche, rendendo i come strumento di comunicazione. La sua suoi film comprensibili a un pubblico postura, i suoi movimenti, i suoi sguardi e i suoi internazionale. La sua mimica era un linguaggio gesti erano carichi di significato, riuscendo a universale, capace di far ridere e commuovere trasmettere emozioni e stati d'animo in modo spettatori di ogni cultura ed epoca. potente e immediato. 44 IL RUOLO DELLA MUSICA NEI FILM DI CHAPLIN Sottolineatura Emotiva La musica di Chaplin non è mai un semplice accompagnamento, ma un elemento fondamentale per trasmettere l'emozione, amplificare il pathos e rendere più incisive le scene. Creazione dell'Atmosfera Le sue melodie spesso oscillano tra la comicità e il dramma, creando un'atmosfera unica e coinvolgente che fa riflettere lo spettatore sulla complessità della vita. Un tocco universale Il linguaggio universale della musica rende le opere di Chaplin accessibili a chiunque, indipendentemente dalla lingua o dalla cultura. 45 LE PERSECUZIONI POLITICHE 46 1936-1957 LE PERSECUZIONI POLITICHE - “Modern Times” era un film fortemente critico dal punto di vista sociale e ciò cominciò ad attirargli le antipatie della stampa che già lo aveva attaccato per le sue vicende sentimentali e il rifiuto di chiedere la cittadinanza statunitense. - Suscitò polemiche anche il suo film “The Great Dictator” in un momento in cui gli USA non avevano intenzione di entrare in guerra. - Anche “Monsieur Verdoux” suscitò proteste: la tesi del film era che gli assassinii di un serial killer erano poca cosa di fronte ai crimini di chi promuove le guerre. Così Chaplin divenne una delle principali vittime del maccartismo, accusato di essere comunista. - Nel 1952, durante una tournée in Europa, seppe che le autorità USA non avevano intenzione di farlo rientrare, così decise di restare nel vecchio continente e si stabilì in Svizzera. 47 L'ESILIO DI CHAPLIN E IL SUO RITORNO IN PATRIA Accuse di comunismo Nel 1952, Chaplin fu accusato di essere un simpatizzante comunista e gli fu negato il rientro negli Stati Uniti. L'esilio in Europa Chaplin si trasferì in Svizzera, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Il ritorno negli Stati Uniti Nel 1972, Chaplin ricevette un premio onorario dell'Academy Award, e tornò negli Stati Uniti dopo oltre vent'anni di esilio. 48 FILMOGRAFIA DI CHARLES CHAPLIN 49 34 CORTOMETRAGGI 1914 CON LA KEYSTONE 50 14 CORTOMETRAGGI 1915/16 CON LA ESSANAY 51 12 CORTOMETRAGGI 1916/17 CON LA MUTUAL 52 9 CORTOMETRAGGI 1918/23 CON LA FIRST NATIONAL 53 Una ragazza madre in preda alla disperazione abbandona il figlio neonato sul sedile di un’auto di lusso. Si pente e torna sul posto, ma è troppo tardi: due ladri l’hanno rubata. Costoro, accortisi del bambino, lo lasciano tra i rifiuti. Charlie si accorge di lui e, dopo qualche riluttanza, lo adotta. Cinque anni dopo lo vediamo impegnato a rompere i vetri del quartiere che il padre poi si offre di riparare. La madre è diventata un’attrice di successo, e dedica le sue energie in opere di carità nei quartieri poveri; così si imbatte senza saperlo anche in suo figlio. Intanto le autorità si sono accorte che il bambino non è figlio di Charlie e glielo portano via. Lui riesce a riprenderselo e 1921 THE KID (“IL scappano insieme. Nel dormitorio però il guardiano gli sottrae il bambino e lo porta alla stazione di polizia. Là però la madre, che è venuta a sapere tutto, riprende suo figlio e il giorno successivo invita anche Charlie. MONELLO”) 54 Marie e Jean si amano, ma una serie di circostanze li separano. Marie, a Parigi, diventa l’amante del ricco Pierre. Jean si trasferisce a Parigi con la madre, incontra Marie, e si rimettono insieme. Ma una serie di incomprensioni li separano di nuovo. Jean si suicida. Marie lascia il mondo dorato ma ipocrita di Pierre e con la madre di Jean si impegna in un orfanotrofio fuori dalla 1923 A WOMAN OF PARIS capitale. 55 Nell’Alaska del 1898 tre cercatori d’oro, Charlie, Big Jim e Black Larsen, si ritrovano nella stessa capanna a causa di una bufera. Larsen si allontana, e i due, rimasti soli, soffrono la fame. Dopo che, grazie alla carne di un orso, si sono rifocillati, si lasciano. Big Jim incontra Larsen che intanto ha trovato una miniera d’oro, lottano, e Big Jim ha la meglio, ma perde la memoria. Intanto Charlie nel villaggio minerario si innamora della soubrette Georgia, che però si prende gioco di lui. Big Jim incontra Charlie nel villaggio e insieme ritrovano la miniera d’oro: diventano milionari. Sulla nave che li riporta in patria, Charlie incontra in abiti da vagabondo, Georgia che ricambia il suo amore. 1925 THE GOLD RUSH 56 1928 THE CIRCUS 57 Charlie salva dal suicidio un milionario che gli è riconoscente solo quando è ubriaco, ma lo caccia via quando è sobrio. Con i soldi avuti dal milionario Charlie regala la possibilità ad una fioraia cieca di sottoporsi ad una operazione per recuperare la vista. Il milionario, da sobrio, lo denuncia per furto e Charlie finisce in prigione. Uscito qualche tempo dopo incontra la ragazza che intanto ha aperto un bel negozio di fiori. Lei, mettendogli una moneta in mano, lo riconosce. 1931 CITY LIGHTS 58 L'AVVENTO DEL SONORO E L'ULTIMO FILM MUTO DI CHAPLIN: "LUCI DELLA CITTÀ" Rivoluzione del suono Chaplin scelse di rimanere fedele al cinema muto e Il cinema muto stava per essere soppiantato dall'avvento del sonoro. realizzò "Luci della città", un film che celebrava la bellezza e la potenza del linguaggio non verbale. Il film racconta la storia di un vagabondo innamorato L'ultimo muto di una fioraia cieca, con un'intensità e un'emozione Chaplin si trovò a dover scegliere: adattare il suo stile al sonoro o rimanere fedele al che solo il cinema muto poteva esprimere. muto. Luci della città Il suo ultimo film muto, "Luci della città" (1931), divenne un capolavoro. 59 TEMPI MODERNI 1936 60 FEBBRAIO 1936 - Febbraio 1936: dopo le anteprime di New York e Los Angeles, esce nei cinema americani Tempi Moderni. - Il cinema sonoro è ormai realtà da quasi dieci anni, ma Charlie Chaplin rimane fedele al suo credo: il mimo. Che per definizione non parla. Proprio come il suo personaggio per eccellenza: Charlot. Che in Tempi Moderni fa la sua ultima apparizione. 61 SPUNTI SUL FILM - Il primo spunto per il film risale al 1923, quando Charlie Chaplin si reca in visita agli stabilimenti industriali della Ford di Highland Park, Detroit, Michigan. - Per l’occasione, durante un’intervista, un cronista di New York gli parla delle catene di montaggio adottate dalle fabbriche locali e di giovani strappati alle fattorie che dopo quattro o cinque anni di massacrante lavoro in fabbrica diventano rottami umani sull’orlo di una crisi di nervi. 62 PRODUCTION N. 5 - Nel settembre 1933, Chaplin inizia a lavorare al soggetto del film. Il titolo provvisorio, per proteggere l’opera da occhi indiscreti, è Production n. 5, in quanto quinto film prodotto da Chaplin per la United Artists. - La prima bozza della sceneggiatura s’intitola Commonwealth, poi The Masses (Le masse). Solo nel luglio 1935 si arriva al titolo definitivo, Tempi moderni. 63 DALLO SLAPSTICK AL CINEMA DI GENERE - Nel passaggio da una bozza all’altra, tra le scene eliminate c’è una lunga sequenza slapstick in cui Charlot trova lavoro come operatore di spalatrici meccaniche, con risultati comicamente catastrofici. - La sceneggiatura viene rimaneggiata più volte, tanto che la fabbrica produce prima giocattoli, poi munizioni. 64 CIAK E PRODUZIONE - Il primo giorno sul set è datato 11 ottobre 1934, l’ultimo 30 agosto 1935. Undici mesi di riprese, per lo più in studio. - Per realizzare il film, furono impiegati 2.378 metri di pellicola, corrispondenti a circa 40 ore di girato. - Dal 18 novembre al 17 dicembre 1935, la colonna sonora di 83 minuti prende forma tra le mura degli studi di registrazione della Fox, affittati per l’occasione dalla United Artists per ospitare un’orchestra sinfonica di 64 elementi. 65 1936 MODERN TIMES - Charlie è operaio meccanico in una grossa fabbrica, dove è addetto alla catena di montaggio con ritmi disumani. - Perde così il contatto con la realtà e comincia a girare viti in tutta la fabbrica seminando confusione e incidenti. 66 1936 MODERN TIMES - FILONI NARRATIVI - Il film è composto da due blocchi narrativi e da un finale aperto. - Due infatti sono le tematiche principali che rispondono ai bisogni primari dell’uomo: lavoro e amore. 67 1936 MODERN TIMES - FILONI NARRATIVI - Se il lavoro, soprattutto quello legato alla catena di montaggio, mette a dura prova la resistenza dell’uomo e ne amplifica la fragilità, l’amore può venire in suo soccorso. In fabbrica la macchina è dominante, detta i ritmi, inghiotte, fa smarrire la ragione. 68 1936 MODERN TIMES - FILONI NARRATIVI - Quando la realtà sembra troppo dura per essere affrontata, l’amore rappresenta un’opportunità, una possibilità di salvezza che il vagabondo coglie per dare un senso al suo fare e per restituire il sorriso alla sua giovane compagna che, quanto lui, appartiene alla classe sociale degli “affamati”, ma che possiede una sorta di spensieratezza, di coraggio che la portano a ribellarsi al suo destino. Il cinema di Chaplin è, per eccellenza, arte visiva. 69 1936 MODERN TIMES - FILONI NARRATIVI - Il padrone, attraverso un monitor, incombe con la sua presenza ingombrante e fa sentire tutti controllati, anticipando di vent’anni l’occhio del grande fratello di Orwell. 70 CHARLOT NON HA VOCE - Come per Luci della città, in un primo momento anche per Tempi Moderni Chaplin accarezza da vicino l’idea di un film parlato. Effettua test per il sonoro e scrive i dialoghi per quasi tutte le scene. Poi alla fine opterà per il muto poichè “il parlato impoverisce il film”. - Non c’è parlato. L’eccezione più significativa è costituita dalla celebre canzone non-sense interpretata da Chaplin verso la fine del film. E’ la prima testimonianza sonora della sua voce, definita “piacevole e profonda” da Graham Greene sulle colonne del giornale The Spectator il 14 febbraio 1936. - Tempi Moderni è la meravigliosa e magica uscita di scena di Charlot, personaggio nato nel lontano 1914 e irrimediabilmente legato al mimo, quindi destinato a rimanere muto. Chaplin si congedò da lui dicendo: “Non potrebbe parlare, non saprei che voce usare. Come riuscirebbe a mettere insieme una frase? Per questo motivo Charlot ha dovuto darsela a gambe…”. 71 1936 MODERN TIMES - CHARLOT HA UNA VOCE - E’ un film ibrido, muto per quanto riguarda i dialoghi, ma ricco di rumori (sirene della polizia e dell’ambulanza, borborigmi, apparecchi radio...) dove per la prima e ultima volta sentiamo la voce di Charlot nella canzone Je cherche après Titina, cantata dallo stesso Chaplin mentre balla. - Canzone senza un vero testo (Nonsense song), miscuglio di parole prive di nesso logico e addirittura prese in prestito da diverse lingue straniere, quasi a indicare la confusione e l’inutilità di una comunicazione verbale. 72 METAFORA IL PRANZO DEL VAGABONDO La macchina Chaplin, come simbolo del lavoro alienante e deumanizzante. Il cibo La difficoltà di nutrirsi in un mondo industrializzato. Il panino Metafora della ricerca di una dignità perduta. 73 1936 MODERN TIMES: METAFORE - Charlot pattina spensierato nel reparto giocattoli di un grande magazzino e rischia più volte un salto nel vuoto e, mentre lo spettatore trepida davanti alle sue volute, comprende la precarietà e i pericoli della vita condotta dal vagabondo. 74 https://media.giphy.com/media/26gYKwanMho05SouY/giphy.gif 75 https://media.giphy.com/media/d1HhCYzbvht3unKw/giphy.gif 76 1936 MODERN TIMES: METAFORE - Chaplin affida a Charlot, prima di abbandonare il suo personaggio un po’ folle in quanto portatore di verità, un messaggio di speranza nel futuro. - Camminare insieme, tenendosi per mano e seguendo la riga spartitraffico, fa sembrare la strada meno ardua e pericolosa. - In fondo Charlot è un piccolo “ragazzo selvaggio” appartenente a una classe sofferente dal punto di vista economico, un signor nessuno ingenuo e sprovveduto, ma ricco di intelligenza emotiva che, in quest’ultima apparizione, trova nell’amore il suo possibile riscatto. - Non lo vedremo più, ma lo ricorderemo, in cammino, verso “l’alba”. 77 L'EVOLUZIONE DELLA FIGURA DEL VAGABONDO: DA TEMPI MODERNI A "IL GRANDE DITTATORE" Tempi moderni (1936) In "Tempi moderni", il Vagabondo assume un ruolo più consapevole e critico verso la società industriale. L'umorismo diventa più amaro e pungente, riflettendo la crescente alienazione dell'uomo nella società moderna. Il grande dittatore (1940) Con "Il grande dittatore", Chaplin abbandona il ruolo del Vagabondo per assumere quello di un barbiere ebreo che si ritrova a combattere contro un regime totalitario. Il film segna un passaggio importante nella carriera di Chaplin: l'umorismo lascia spazio a una forte critica sociale e politica. 78 IL GRANDE DITTATORE 1940 79 1940 THE GREAT DICTATOR - Un barbiere ebreo, sosia del dittatore Hynkel, è perseguitato dalle “camicie grigie”. Reagendo ad uno dei loro soprusi, si guadagna la simpatia di una ragazza del ghetto, Hanna. - Hynkel invade l’Ostria, dopo aver trovato un accordo con un altro dittatore, Benzino Napaloni. Hanna e la sua famiglia, che vi avevano trovato rifugio, si trovano di nuovo in pericolo. Intanto il barbiere, scappato da un campo di concentramento, fugge e si imbatte nelle colonne militari dell’invasore. - Viene scambiato per Hynkel e portato su un palco per pronunciare il discorso della vittoria. Il barbiere ne approfitta per lanciare un appello di fratellanza e amore. 80 LA NASCITA DEL FILM - Charlie Chaplin e Adolf Hitler nacquero esattamente nello stesso anno, il 1889, nello stesso mese, aprile, e persino nella stessa settimana, il primo il 16 ed il secondo il 20. - All’epoca dell’ascesa del dittatore, molti quotidiani e riviste ironizzarono a più riprese sulla somiglianza tra Charlot e il Führer, in particolare a partire dal 1936, quando Hitler mise al bando il film Tempi moderni in quanto film di ispirazione comunista interpretato da un comico dall’aspetto troppo simile al suo 81 IL GRANDE DITTATORE - L’idea del lm Il grande dittatore venne a Chaplin proprio a partire da questo, ed anzi il regista dovette ribadirlo nel corso di una deposizione per difendersi da un’accusa di plagio. - Trattandosi del primo lm parlato della sua carriera, Chaplin dovette ripensare il proprio metodo di lavoro per portare a compimento Il grande dittatore. Dovette infatti scrivere l’intera sceneggiatura e de nire con meticolosità il piano di lavorazione, rinunciando all’improvvisazione e alla consuetudine di procedere alternando fasi di preparazione e riprese. 82 fi fi fi CHARLIE CHAPLIN E ALBERT EINSTEIN (QUANDO DUE GENI SI INCONTRANO) - Sulla pagina u ciale del Comitato del Premio Nobel ha condiviso una celebre chiacchierata - rimasta nella storia - fatta da Albert Einstein e Charlie Chaplin, il risultato di quello che accade quando due geni si incontrano. - Einstein era l'"unica persona" che Chaplin voleva incontrare alla premiere del suo lm "Luci della città" a Los Angeles. I due, infatti, si incontrarono proprio durante quel giorno per la prima volta e una delle loro conversazioni più suggestive. - Il sico aveva già vinto l'ambito premio Nobel per la sica nel 1921 e si trovava all'apice della sua fama in quel momento. Ecco quello che si sono dette le due geniali menti al loro incontro: 83 fi fi ffi fi "QUELLO CHE AMMIRO DI PIÙ DELLA TUA ARTE, È LA TUA UNIVERSALITÀ. NON DICI UNA PAROLA, EPPURE IL MONDO TI CAPISCE!" EINSTEIN "VERO. MA LA TUA GLORIA È ANCORA PIÙ GRANDE! IL MONDO INTERO TI AMMIRA, ANCHE SE NON CAPISCE UNA PAROLA DI QUELLO CHE DICI". CHAPLIN 84 IL GRANDE DITTATORE - Per la stesura del discorso nale del barbiere, Chaplin trasse invece spunto da quanto aveva letto e ascoltato da Albert Einstein, con il quale aveva avuto occasione di confrontarsi personalmente durante un lungo viaggio in Europa. - “Nell’appello nale del Dittatore riecheggiano gli scritti, le lettere pubbliche e i discorsi pronunciati da Einstein durante la prima metà degli anni Trenta: la sua esortazione all’uomo a riappropriarsi delle proprie sorti e ad ostacolare in ogni modo l’asservimento del progresso al nazionalismo distruttivo” 85 fi fi IL PROGETTO CORAGGIOSO - Pochi lm hanno saputo imporsi nell’immaginario collettivo con tanta forza e profondità quanto il capolavoro di Charlie Chaplin Il grande dittatore; un’opera che, attraverso un uso dissacrante della parodia, ha saputo analizzare, con grande lucidità, una delle pagine più tragiche della Storia. 86 fi IL GRANDE DITTATORE: IL TEMA DEL DOPPIO - Chaplin, regista e protagonista del lm, utilizza la gura del “doppio” per dare vita a una situazione paradossale, in cui attraverso il sovvertimento dei ruoli e la rottura dell’ordine costituito, colui che è vittima del sistema acquista improvvisamente potere mentre il grande dittatore di cui è sosia, viene arrestato e imprigionato. - Siamo nel 1940 e il grande dittatore e il suo sostituto hanno le fattezze di Adolf Hitler. - Il grande dittatore è a tutti gli e etti una ‘dichiarazione di guerra’ al dittatore tedesco (e a tutte le dittature) attraverso il grande schermo, nonché uno dei più grandi capolavori paci sti del cinema mondiale. 87 fi ff fi fi IL GRANDE DITTATORE - Nonostante Chaplin fosse perfettamente cosciente di quanto ardita fosse l’impresa di girare il lm, decise ugualmente di portare avanti la lavorazione ignorando le crescenti pressioni da parte dei governi di mezzo mondo e della sua stessa casa di produzione che riteneva impossibile l’eventuale uscita in sala. - Pronto ad investire i propri soldi nel progetto e a sfruttare canali di distribuzione indipendenti se fosse stato necessario, il regista diede avvio alle riprese il 9 settembre 1939, otto giorni dopo lo scoppio del secondo con itto mondiale. 88 fi fl ‘IL GRANDE DITTATORE’ E LA CENSURA - A causa del potere nazifascista in Europa, la distribuzione del lm fu vietata in molti Paesi no al 1945. In Inghilterra, il lm fu inizialmente censurato per paura di incrinare ulteriormente i rapporti con la Germania. La pellicola vide la sua prima proiezione a Londra nel 1941. - In Italia, non fu possibile vedere il lm no al 1949, quando fu distribuito con il titolo Il dittatore. La pellicola subì grossi tagli, ben 25 minuti. Fra le parti tagliate anche il discorso nale che venne quasi dimezzato perché considerato troppo lungo. - Altre modi che rispetto all’opera originale riguardarono il personaggio ispirato alla gura di Benito Mussolini. Nella prima versione italiana, si chiamava Benzino Napaloni invece che Bonito Napoloni ed era dittatore di Bacteria. Nel 1972, in una nuova edizione, il lm venne intitolato Il grande dittatore, Napoloni riprese il nome originale di Bonito e divenne dittatore di Batalia. 89 fi fi fi fi fi fi fi fi fi Il discorso tenuto nel finale del film dal barbiere sosia del dittatore Hynkel, è ancor oggi riconosciuto come uno dei più potenti inni alla democrazia e alla pace mai pronunciati. Fu però anche un grande punto di svolta nella carriera di Chaplin: per la prima volta infatti il più noto interprete del cinema muto mondiale scandiva delle parole attraverso la propria voce IL DISCORSO ALL’UMANITÀ 90 IL DISCORSO ALL’UMANITÀ - Così, dopo mesi di riscrittura, Chaplin terminò la stesura del discorso ed in ne lo recitò, dando così voce all’uomo comune in grado nalmente di lanciare il proprio grido contro la guerra e contro ogni forma di totalitarismo. - Il discorso all’umanità è un appello appassionato e vibrante di emozione, un invito, rivolto a tutti i popoli del mondo, a riscoprire l’amore per l’Altro, la ricerca della felicità individuale e universale, la condivisione delle ricchezze e dei beni materiali. 91 fi fi IL DISCORSO FINALE Parola alla speranza Chaplin parla di un mondo migliore, di pace e fratellanza, un messaggio universale di speranza e unità. Denuncia contro l'intolleranza Il discorso è un atto di denuncia contro il nazismo, contro l'intolleranza, la guerra e la discriminazione. Rifiuto del nazismo Chaplin condanna il regime nazista con un'ironia tagliente, ma anche con un forte pathos. Forza del cinema Il film è un esempio di come il cinema possa essere uno strumento di denuncia e di impegno sociale. 92 IL DISCORSO ALL’UMANITÀ: TEMI - Come già in Tempi moderni, le straordinarie scoperte della tecnica, piuttosto che segnare passi in avanti per il progresso della civiltà, rappresentano una minaccia per l’umanità stessa, sempre più propensa a trasformare in macchina da guerra e distruzione quegli strumenti moderni che avrebbero invece potuto “accorciare” le distanze fra gli uomini e renderli più vicini. - Tale condizione è determinata anche dal fatto che il potere e la gestione dei suoi strumenti è concentrata nelle mani di pochi mentre il popolo è schiacciato in una condizione di sudditanza. 93 1947 MONSIEUR VERDOUX 94 1952 LUCI DELLA RIBALTA 95 1957 A KING IN NEW YORK 96 THE COUNTESS FROM 1966 HONG KON 97 SIR CHARLES SPENCER LONDRA, 16 APRILE 1889 CORSIER-SUR-VEVEY, 25 DICEMBRE 1977 "CHARLIE" CHAPLIN 98 CURIOSITÀ 99 NEL 1915 CHARLIE CHAPLIN, HA PARTECIPATO AD UN CONCORSO DEI SUOI SOSIA SOTTO FALSO NOME ED È ARRIVATO SOLAMENTE TERZO 100 E’ STATO IL PRIMO ATTORE A CAMPEGGIARE SULLA COPERTINA DEL TIME NEL NUMERO DEL 6 LUGLIO 1925 101 CHAPLIN HA GIOCATO UN RUOLO IMPORTANTE NELLA DIFFUSIONE DEL NOME DISNEY. FU PROPRIO L’ATTORE INGLESE A INCORAGGIARE WALT DISNEY A COMPLETARE E DISTRIBUIRE BIANCANEVE E I SETTE NANI, IL SUO PRIMO LUNGO METRAGGIO. 102 CHAPLIN ERA CONOSCIUTO PER ESSERE UN PERFEZIONISTA. PER IL SUO CORTO THE IMMIGRANT HA GIRATO PER VENTI MINUTI PIÙ DI UN CHILOMETRO DI PELLICOLA. L’ATTRICE VIRGINIA CHERRILL IN LUCI DELLA CITTÀ HA DOVUTO RIPETERE LE DUE PAROLE “FLOWER, SIR” PER 342 RIPRESE. 103 BIBLIOGRAFIA E FILMOGRAFIA ESSENZIALE Libri Film Per approfondire la vita e l'opera di Charlie Chaplin, si consiglia di consultare Per apprezzare appieno il genio di Chaplin, è fondamentale guardare i suoi film. alcuni testi fondamentali. Tra i più importanti: Tra i più rappresentativi: La mia autobiografia di Charlie Chaplin (1964) - Un'opera di memorie Il monello (1921) - Una delle prime opere di Chaplin, che presenta il suo scritta dallo stesso Chaplin, ricca di aneddoti e riflessioni sulla sua vita e iconico personaggio del Vagabondo. Tempi moderni (1936) - Un film satirico che affronta i temi della società carriera. Charlie Chaplin di David Robinson (1985) - Un'approfondita biografia di industriale e del lavoro alienante. Il grande dittatore (1940) - Un film anti-nazista che ha segnato un punto di Chaplin, che analizza la sua vita e le sue opere. svolta nella carriera di Chaplin. Charlie Chaplin: La vita e le opere di Paolo Mereghetti (2003) - Un'analisi critica delle opere di Chaplin, che mette in luce la sua complessità artistica. 104 RICONOSCIMENTI E PREMI OTTENUTI DA CHAPLIN - 1929 Oscar onorario - 1941 Candidature per Il grande dittatore: - miglior attore - migliore sceneggiatura originale - miglior colonna sonora - 1948 Candidatura alla migliore sceneggiatura originale per Monsieur Verdoux - 1972 Oscar onorario - Nel 1973 ha vinto l'Oscar alla migliore colonna sonora (drammatica) per Luci della ribalta. Come mai l’ha vinto soltanto nel 1973? Il lm venne sì realizzato vent'anni prima ma rimase inedito sul suolo americano a causa del boicottaggio politico. Quello fu il primo e a oggi unico caso di Oscar retroattivo. Dei tre premiati, allora Chaplin era l'unico ancora in vita tuttavia non si presentò alla cerimonia. Le statuette di Raymond Rasch e Larry Russell vennero ritirate dai gli. 105 fi fi LEZIONI DI VITA E INSEGNAMENTI DA CHAPLIN 1 Resistenza e ottimismo 2 Compassione e empatia 3 La forza della sogni Chaplin ci insegna a non I film di Chaplin sono pieni I film di Chaplin ci ricordano arrenderci di fronte alle di personaggi vulnerabili e l'importanza di coltivare i nostri sogni, avversità, a mantenere la bisognosi, verso i quali il di lottare per realizzarli, anche se il speranza anche nei suo Charlot mostra sempre cammino può essere difficile. momenti più bui. Il suo grande compassione e Charlot, con la sua semplicità e la Charlot, nonostante le empatia. Ci insegna ad sua determinazione, dimostra che la difficoltà, affronta la vita aprirci agli altri, a perseveranza e l'ottimismo possono con un sorriso e una dose riconoscere le difficoltà portare al successo, anche quando di ingenua spensieratezza, altrui e a prestare aiuto a le probabilità sono contro di noi. dimostrando che la risata chi ne ha bisogno. può essere un'arma potente contro le disgrazie. 106 107 https://www.primevideo.com/detail/amzn1.dv.gti.4164c0d1-6e6b-42d8-8882-12891272d7c7 the tramp Charlie Chaplin - Il grande comico L'iconico personaggio Tramp rese Charlie Chaplin la persona più famosa al mondo, ma chi era THE REAL CHARLIE CHAPLIN? Il pluripremiato team creativo di NOTES ON BLINDNESS e ASCOLTAMI MARLON ci offre un'interpretazione contemporanea della figura più iconica del cinema. 108

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