Le Architetture dei Testi Mediati PDF

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Universitas Mercatorum

Serena Gennaro

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media analysis communication studies media theory textual analysis

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These notes detail the analysis of media texts. The document explores the characteristics and analysis of different media types, like a talk show or advertisement. It emphasizes the semiotic approach for understanding media.

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Serena Gennaro - Le architetture dei testi mediali Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04...

Serena Gennaro - Le architetture dei testi mediali Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 1 di 8 Serena Gennaro - Le architetture dei testi mediali Indice 1 STUDIARE I TESTI MEDIALI................................................................................................................................. 3 2 LE CARATTERISTICHE DEI TESTI MEDIALI............................................................................................................ 4 3 SCOMPORRE UN TESTO MEDIALE...................................................................................................................... 6 BIBLIOGRAFIA............................................................................................................................................................. 8 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 2 di 8 Serena Gennaro - Le architetture dei testi mediali 1 Studiare i testi mediali Per studiare i testi mediali è necessario adottare una prospettiva che tenga conto dell’ambiente nel quale i prodotti culturali si formano e delle peculiarità dei singoli testi. La semiotica adotta uno sguardo analitico che considera il testo come fenomeno che deve essere scomposto in elementi più piccoli e ricorrenti, al fine della sua analisi e comprensione. Studiare l'identità di un prodotto culturale significa identificarne i livelli di pertinenza attraverso una metodologia che prevede la scomposizione e l'analisi. Come suggerito da Peverini (2012, p, 16): «Studiare attraverso questa ottica un telegiornale, un talk show, uno spot pubblicitario significa innanzitutto procedere a ritroso rispetto al processo di ideazione e produzione del testo, individuando i singoli elementi e le relazioni che intercorrono tra di essi» Il metodo semiotico non si limita a scomporre i singoli elementi ma è necessario, come suggerito da Peverini (2012, p. 16) «riaprire l'insieme dei processi che ne determinano il funzionamento e la riconoscibilità». L’esigenza sarà allora quella di comprendere come gli autori del testo hanno compiuto delle scelte nella sua composizione: le scelte in termini di musiche, scene, inquadrature, luci e sceneggiatura, per esempio, hanno un peso fondamentale sulla forma che prenderà il testo che i professionisti compongono e articolano, proprio attraverso queste scelte. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 3 di 8 Serena Gennaro - Le architetture dei testi mediali 2 Le caratteristiche dei testi mediali I testi mediali possono essere studiati attraverso tre diverse dimensioni interpretative: il linguaggio, il genere e il formato. Il metodo semiotico ha come punto di partenza la ricerca di elementi minimi che consentono allo spettatore di identificare quello che vede attraverso un media, ovvero di identificare le categorie che permettono l’orientamento allo spettatore. Queste categorie, come suggerito da Peverini (2012, p. 16): «Consentono ognuno di noi di formulare rapidamente in maniera sufficientemente attendibile una serie di ipotesi sulla natura complessiva dei fenomeni comunicativi». I testi mediali sono il risultato di una specifica strategia produttiva e di una serie di scelte introdotte dall'autore del testo. Le scelte compiute da coloro che lavorano la creazione del testo ne definiscono l'identità e la strategia comunicativa complessiva e danno al testo l’aspetto con il quale questo si propone allo spettatore. Al fine di comprendere meglio questo concetto, pensiamo, per esempio, a quante volte la storia di Peter Pan è stata trasposta in film, cartoni animati, testi teatrali, fumetti. La storia alla base dei diversi testi è la stessa, ma le molte trasposizioni hanno potuto contare di volta in volta su linguaggi differenti, al fine di mettere in luce un aspetto particolare della storia originaria e ottenendo così dei prodotti culturali molto diversi tra loro. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 4 di 8 Serena Gennaro - Le architetture dei testi mediali Si crea dunque l’esigenza, come suggerito da Peverini (2012, p. 15) di «riflettere in maniera sistematica sulle caratteristiche che identificano i testi, ne assicurano la riconoscibilità, contribuiscono a orientare il consumo da parte del pubblico. Se infatti le forme testuali sono soggette a una serie di trasformazioni, è altrettanto vero che la mutazione si innesta su uno scenario preesistente, una ossatura di base, una sorta di impalcatura che assicura ai testi mediali una notevole stabilità». Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 5 di 8 Serena Gennaro - Le architetture dei testi mediali 3 Scomporre un testo mediale Il piano dell'espressione del testo si realizza attraverso il linguaggio e ne condiziona le potenzialità comunicative. In ogni testo possono coesistere più linguaggi diversi, come accade, per esempio, nell’opera teatrale o nel musical. Al fine di studiare i testi mediali in modo completo, diventa centrale il concetto di sincretismo, ovvero la concentrazione in una unica forma espressiva di linguaggi dotati di specificità diverse. Come suggerito da Peverini (2012, p. 17): «Si pensi alle forme molteplici della testualità audiovisiva in cui suoni immagini convergono in combinazioni in grado di produrre specifici effetti di senso, tanto sul piano narrativo quanto sul versante delle soluzioni ritmiche». Uno degli elementi chiave al fine di analizzare i testi mediali è il concetto di genere, inteso come categoria classificatoria in continua evoluzione che organizza i diversi tipi di testo. Anche individuare il formato del testo e fondamentale ai fini dell'analisi semiotica, tanto che, come suggerito da Peverini (2012, p. 17): «La durata di un audiovisivo, il formato di una pagina di una affissione pubblicitaria, la scansione in episodi di una fiction non solo rispondono a una serie di logiche funzionali all'economia del prodotto ma incidono profondamente sulle istruzioni di lettura attraverso cui il testo si offre al suo pubblico». Pensiamo, per esempio, a quanto il formato delle serie televisive o dei podcast radiofonici abbia influito sui testi stessi e sulla fruizione da parte del pubblico che ha accesso a quei prodotti mediali. La nostra capacità identificare un prodotto culturale è strettamente connessa con l'esperienza di fruizione che ciascuno di noi ha accumulato nel corso della propria vita. Come suggerito da Peverini (2012, p. 17): Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 6 di 8 Serena Gennaro - Le architetture dei testi mediali «Linguaggi, generi e formati dei testi mediali consentono dunque di definire una cornice minima di riferimento che è utile per iniziare a orientarsi all'interno di uno scenario decisamente vasto e non facilmente circoscrivibile. Il livello variabile di confidenza che sperimentiamo ogni giorno nei confronti dei prodotti mediali e infatti in primo luogo il prodotto della nostra capacità di posizionare l'insieme delle nostre competenze e delle nostre attese di consumo rispetto a un sistema regolato in cui si intersecano linguaggi, generi e formati molteplici». Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 7 di 8 Serena Gennaro - Le architetture dei testi mediali Bibliografia G. Marrone, Corpi sociali. Processi comunicativi e semiotica del testo, Einaudi, Torino, 2001 P. Peverini, I media: strumenti di analisi semiotica, Carocci, Roma, 2012 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 8 di 8

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