Lezione 69 (Il regime sanzionatorio per i licenziamenti (Jobs Act)) - Slide
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Questions and Answers

Qual è la principale conseguenza della tutela reintegratoria attenuata?

  • Il lavoratore deve rinunciare alla sua ultima retribuzione.
  • Il lavoratore può essere rimosso senza alcun risarcimento.
  • Il lavoratore è reintegrato nel posto di lavoro. (correct)
  • Il lavoratore riceve un risarcimento a prescindere dal licenziamento.
  • Fino a quante mensilità può ammontare l'indennità per il risarcimento del danno nella tutela reintegratoria attenuata?

  • 12 mensilità (correct)
  • 6 mensilità
  • 9 mensilità
  • 15 mensilità
  • In quali situazioni si applica la tutela reintegratoria attenuata?

  • Licenziamento per motivi personali.
  • Licenziamento per giustificato motivo oggettivo.
  • Licenziamento per giustificato motivo soggettivo o giusta causa. (correct)
  • Licenziamento senza giusta causa.
  • Cosa deve essere dedotto dalle mensilità risarcibili nel caso di reintegro attenuato?

    <p>Quanto il lavoratore ha percepito da altre attività lavorative.</p> Signup and view all the answers

    Qual è il parametro utilizzato per calcolare l'indennità in caso di reintegrazione attenuata?

    <p>L'ultima retribuzione del lavoratore.</p> Signup and view all the answers

    Quale delle seguenti affermazioni descrive correttamente la reintegrazione del lavoratore?

    <p>La reintegrazione deve avvenire entro 30 giorni dall'invito del datore di lavoro.</p> Signup and view all the answers

    Che cosa può richiedere un lavoratore invece della reintegrazione nel posto di lavoro?

    <p>Un'indennità pari a 15 mensilità dell'ultima retribuzione.</p> Signup and view all the answers

    Quale situazione determina la nullità del licenziamento del lavoratore?

    <p>Un licenziamento discriminatorio ai sensi dell'articolo 15.</p> Signup and view all the answers

    Quali sono le conseguenze del mancato ritorno al lavoro del lavoratore dopo l'invito di reintegrazione?

    <p>Il rapporto di lavoro si intende risolto.</p> Signup and view all the answers

    Qual è il periodo entro il quale il lavoratore deve richiedere l'indennità in sostituzione della reintegrazione?

    <p>Entro 30 giorni dalla comunicazione del deposito della sentenza.</p> Signup and view all the answers

    L'indennità per il risarcimento del danno è commisurata a cosa?

    <p>All'ultima retribuzione globale del lavoratore.</p> Signup and view all the answers

    Quale opzione descrive correttamente il risarcimento dovuto al lavoratore in caso di licenziamento nullo?

    <p>Un'indennità commisurata all'ultima retribuzione, dedotto quanto percepito in altri lavori.</p> Signup and view all the answers

    In quali casi si verifica un difetto di giustificazione per un licenziamento?

    <p>Quando il licenziamento è dovuto a disabilità fisica o psichica del lavoratore.</p> Signup and view all the answers

    Dove deve avvenire la reintegrazione del lavoratore dopo il licenziamento?

    <p>Nel stesso posto occupato al momento del licenziamento</p> Signup and view all the answers

    Qual è l'elemento utilizzato per il calcolo dell'indennità risarcitoria secondo il d.lgs. n. 23/2015?

    <p>L'ultima retribuzione</p> Signup and view all the answers

    Quali mansioni può essere adibito a svolgere un lavoratore reintegrato?

    <p>Diversi tipi di mansioni</p> Signup and view all the answers

    Quale legge disciplina la tutela reintegratoria piena?

    <p>Art. 2, d.lgs. 23/2015</p> Signup and view all the answers

    Per calcolare l'indennità risarcitoria, quali regole devono essere considerate?

    <p>Le regole relative al trattamento di fine rapporto</p> Signup and view all the answers

    Cosa succede se un lavoratore è reintegrato in una posizione già assegnata ad un altro?

    <p>Il lavoratore deve essere reintegrato nella stessa posizione</p> Signup and view all the answers

    Quale delle seguenti affermazioni riguardo al licenziamento giustificato è vera?

    <p>Il datore di lavoro deve sempre fornire una giustificazione valida.</p> Signup and view all the answers

    Qual è il riferimento normativo per il trattamento di fine rapporto?

    <p>Art. 2120 c.c.</p> Signup and view all the answers

    Study Notes

    Introduzione al Regime Sanzionatorio per i Licenziamenti (D.Lgs. n. 23/2015)

    • Il regime sanzionatorio per i licenziamenti è differenziato in base alle dimensioni dell'azienda e alla data di assunzione del lavoratore.
    • Il D.Lgs. n. 23/2015 si applica a lavoratori con qualifica di operai, impiegati o quadri, assunti con contratto a tempo indeterminato a partire dal 7 marzo 2015.
    • Si applica anche a lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015, ma con contratti convertiti in tempo indeterminato dopo quella data.
    • Si applica anche a chi era dipendente da un datore di lavoro che ha superato i 15 dipendenti in seguito ad assunzioni successive.
    • Sono esclusi i dipendenti pubblici e i dirigenti.

    Campo di Applicazione

    • Il regime sanzionatorio differenziato si basa sulle dimensioni aziendali e sulla data di assunzione.
    • Il D.Lgs. n. 23/2015 si applica a:
      • lavoratori con qualifica di operai, impiegati o quadri, assunti con contratto a tempo indeterminato a decorrere dal 7 marzo 2015;
      • lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015, ma con un contratto a tempo determinato o di apprendistato convertito in tempo indeterminato dopo il 7 marzo 2015;
      • lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015, ma dipendenti da un datore di lavoro che, in seguito ad assunzioni, ha superato il requisito dei 15 dipendenti.
    • Restano esclusi i dipendenti pubblici e i dirigenti.

    Tutele

    • Il D.Lgs. n. 23/2015 conferma l'impianto dell'articolo 18, legge n. 300/1970, riformato, prevedendo quattro tipologie di tutela in caso di licenziamento illegittimo:
      • Tutela reintegratoria piena
      • Tutela reintegratoria attenuata
      • Tutela indennitaria forte
      • Tutela indennitaria ridotta

    Tutela Reintegratoria

    • Il dovere di reintegra si adempie mediante invito al lavoratore a riprendere servizio.
    • L'invito costituisce un atto unilaterale recettizio che produce effetto dal momento in cui il lavoratore ne viene a conoscenza.
    • Se il lavoratore non riprende servizio entro 30 giorni, il rapporto si intende risolto, salvo giustificato motivo di assenza.
    • Per la reintegrazione è necessario uno specifico invito del datore di lavoro.
    • La reintegrazione deve avvenire nello stesso posto occupato al momento del licenziamento.
    • È possibile adibire il lavoratore a mansioni diverse o trasferirlo, nel rispetto della previsione dell'art. 2103 c.c.

    Tutela Indennitaria

    • Il d.lgs. n. 23/2015, a differenza dell'art. 18, legge n. 300/1970, individua nell'ultima retribuzione per il calcolo del trattamento di fine rapporto il parametro per calcolare l'indennità risarcitoria.
    • Per il calcolo dell'indennità, si applica l'art. 2120 c.c., considerando gli emolumenti retributivi.

    Tutela Reintegratoria Piena

    • È disciplinata dall'art. 2, d.lgs. n. 23/2015.
    • Comporta reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, risarcimento del danno, con un'indennità calcolata sull'ultima retribuzione (TFR) dal giorno del licenziamento alla reintegrazione, deducendo quanto percepito per altre attività lavorative, e versamento di contributi assistenziali e previdenziali.
    • Si applica in casi di licenziamento discriminatorio, o con requisiti di nullità previsti dalla legge, o per disabilità fisica/psichica del lavoratore, o licenziamento dichiarato inefficace per causa orale.
    • Il lavoratore può chiedere un'indennità pari a 15 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto non assoggettata a contribuzioni previdenziali, entro 30 giorni dalla comunicazione del deposito della sentenza o dell'invito del datore di lavoro.
    • Tale richiesta determina la risoluzione del rapporto e l'indennità è aggiuntiva rispetto al risarcimento del danno (almeno 5 mensilità).

    Tutela Reintegratoria Attenuata

    • È disciplinata dall'art. 3, comma 2, d.lgs. n. 23/2015.
    • Comporta reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, risarcimento del danno, calcolato fino a 12 mensilità dell'ultima retribuzione (TFR) dal giorno del licenziamento alla reintegrazione, decurtando quanto percepito per altre attività lavorative, e versamento di contributi assistenziali e previdenziali.
    • Si applica in caso di licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa, dimostrando l'insussistenza del fatto materiale contestato.

    Tutela Indennitaria Forte

    • È disciplinata dall'art. 3, comma 1, d.lgs. n. 23/2015.
    • Si applica quando il giudice accerta l'assenza di giustificato motivo oggettivo o soggettivo o giusta causa per il licenziamento.
    • Prevede una condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata a un minimo di 6 e un massimo di 36 mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR, considerando il numero dei dipendenti, dimensione dell'impresa e anzianità del lavoratore.

    Tutela Indennitaria Attenuata

    • È disciplinata dall'art. 4, d.lgs. n. 23/2015.
    • Si applica in casi di violazioni del requisito di motivazione o della procedura di licenziamento, senza previo tentativo di conciliazione.
    • Prevede una condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata entro un minimo di 2 e un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.
    • Qualora ci sia una violazione procedurale del licenziamento, si applicano le tutele previste per quest'ultima ipotesi.

    Offerta di Conciliazione

    • Al fine di evitare il giudizio, il datore di lavoro può offrire al lavoratore un importo, entro i termini di impugnazione stragiudiziale, non costituente reddito imponibile, pari a una mensilità della retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, con un minimo di 3 e un massimo di 27 mensilità, sotto forma di assegno circolare.

    Giurisprudenza Costituzionale (Corte Cost. 183/2022)

    • Il Tribunale di Roma, con ordinanza, sollevava questioni di legittimità costituzionale dell'art. 9, d.lgs. n. 23/2015 in relazione al limite di indennizzo per le piccole imprese.
    • La Corte Costituzionale respingeva, dichiarando la questione inammissibile.

    Piccole Imprese

    • L'art. 9, d.lgs. n. 23/2015 disciplina la tutela per le piccole imprese per i licenziamenti illegittimi.
    • La tutela si applica alle piccole imprese con massimo 15 dipendenti in un'unica unità produttiva o in un comune.
    • Il regime delle piccole imprese si differenzia, per quanto riguarda l'indennità, a metà da quello delle grandi imprese (diminuendo il limite a 6 mensilità).
    • Sono escluse le tutele reintegratorie attuate

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