Storia dell'Autonomia Territoriale e Carlo Magno

Potere dei Comites e Autonomia Territoriale

• I comites esercitavano poteri di comando e giustizia sui feudi, mostrando un'autonomia che complicava la gerarchia del potere statale.
• I rapporti con il sovrano si basavano su convenienze e rapporti di forza.
• I missi dominici, inviati per attuare le direttive reali, spesso dovevano far valere le loro decisioni di fronte alla resistenza dei conti locali.

Espansione del Regno di Carlo Magno

• Carlo Magno raggiunse l’apice espansivo del suo regno durante l’incoronazione imperiale, comprendendo territori come Francia, Paesi Bassi, parte della Germania e Italia centro-settentrionale.
• Promosse una notevole produzione legislativa, raccogliendo norme in “capitolari” suddivisi per capitoli in base a applicazione territoriale e materia.

Capitularia e Ruolo del Notaio

• I capitularia si distinguevano in ecclesiastica (riguardanti la Chiesa) e mundana (materie laiche).
• Il notaio contribuì allo sviluppo della vita economica, con atti notarili come promesse di pagamento, riconosciuti come eseguibili.
• La prassi delle imbreviaturae consentiva una sintesi degli atti da registrare per la pubblica certificazione.

Influenza Romana sul Diritto Medievale

• L'influenza dell'impero romano si fece sentire nel progetto di rinascita imperiale della Chiesa e nel regno di Carlo Magno.
• Elementi di romanità presenti nei notai, nella cultura ecclesiastica e nel recupero delle fonti giustinianee.

Necessità di Un Diritto Universale

• Nel XI secolo aumentò la consapevolezza della limitatezza delle consuetudini tradizionali a causa della crescente complessità sociale.
• La convergenza dei poteri territoriali richiedeva un diritto meno frammentato in grado di superare le diversità patrimoniali locali.

Riforme Cattoliche e Innovations Normative

• Carlo Magno abbandonò l’arianesimo, avvicinandosi al cattolicesimo, e si proclamò protettore della Chiesa.
• Introdusse la manumissione dello schiavo davanti all’altare, il riconoscimento dell’asilo ecclesiastico e la valorizzazione del consenso nella cerimonia matrimoniale.

Integrazione delle Tradizioni Giuridiche

• Si riconobbe il valore delle prove testimoniali e della consuetudo loci nell’integrazione tra longobardi e latini.
• Liutprando autorizzò la redazione della cartula secondo le forme negoziali delle due culture, facilitando la fusione delle leggi.

Sviluppo del Diritto Canonico

• La Collectio Dyonisiana, una delle più antiche raccolte di diritto canonico, testimoniò la solidità normativa della Chiesa.
• Il papato contribuì con raccolte come la Collectio canonum Anselmi e la Lex romana canonica, evidenziando la necessità di una norma ecclesiastica in grado di integrarsi con il diritto romano.

Le Arti Liberali e la Cultura Giuridica

• Le arti liberali, indicate come non servili, fornivano un’educazione di libera conoscenza.
• Le sette arti liberali si dividevano in sermocinales (grammatica, retorica, dialettica) e reales (aritmetica, geometria, astronomia, musica).
• Le Etymologiae di Isidoro da Siviglia costituirono un testo fondamentale nell’educazione, presentando i diritti in 27 paragrafi, anche se non sufficienti per una solida competenza giuridica.

Questo quiz esplora il potere dei comites e l'autonomia territoriale durante l'epoca di Carlo Magno. Analizzeremo come i rapporti di forza influenzassero le dinamiche tra i conti locali e il sovrano. Inoltre, esamineremo l'importanza dei capitularia e il ruolo del notaio nel contesto storico.