Sociologia e Marx: Teorie e Conflitti

La prospettiva sociologica si focalizza sullo studio dei fenomeni sociali non immediatamente visibili cercando di comprenderne le cause e il significato.

Il senso comune è un insieme di idee e convinzioni diffuse nella società, basate sull'esperienza e spesso considerate come verità assolute.

Lo stereotipo è un'etichetta preconcetta, spesso negativa, che si applica a un gruppo di persone o a una situazione.

Gli interessi personali del soggetto conoscente possono influenzare la sua interpretazione della realtà.

Il buon senso, a differenza del senso comune, si basa su una riflessione critica e razionale delle esperienze, mentre il senso comune è un insieme di impressioni precostituite.

La diffusione del senso comune può essere manipolata a fini politici o sociali, perché spesso non viene verificata con dati reali.

La pseudoscienza è una combinazione di senso comune ed elementi scientifici che non rispetta i rigorosi metodi sperimentali e scientifici.

La sociologia si distingue dal senso comune attraverso un linguaggio rigoroso e un approccio logico che analizza i fenomeni sociali in un contesto storico.

Il concetto di alienazione del lavoro descrive la separazione tra il lavoratore e il prodotto del suo lavoro nel sistema capitalistico. Il lavoratore non ha il controllo sul processo di produzione, né sul prodotto finale, e quindi si sente estraneo al suo lavoro.

I capitalisti, secondo Marx, sono i proprietari dei mezzi di produzione, ovvero le fabbriche, gli strumenti e le risorse necessarie per creare prodotti.

Il proletariato è la classe sociale che non possiede i mezzi di produzione e sopravvive vendendo la propria forza lavoro ai capitalisti.

Secondo Marx, il conflitto tra capitalisti e lavoratori è un processo necessario e inevitabile del capitalismo. I capitalisti cercano di aumentare i profitti riducendo i salari, mentre i lavoratori lottano per migliorarli.

Marx prevedeva che il capitalismo avrebbe collassato a causa delle sue stesse contraddizioni, portando alla nascita di una società socialista dove i mezzi di produzione sarebbero stati di proprietà pubblica e non privata.

Il socialismo è un sistema socioeconomico in cui i mezzi di produzione sono di proprietà collettiva e non di privati. In teoria, il socialismo mira a creare una società più equa e senza disuguaglianze.

Il capitalismo, secondo Marx, è un sistema basato sullo sfruttamento del lavoro da parte dei capitalisti. I lavoratori sono costretti a vendere la propria forza lavoro per un salario inferiore al valore del prodotto che creano.

Marx vedeva la proprietà privata dei mezzi di produzione come la radice delle disuguaglianze sociali. I capitalisti hanno il controllo dei mezzi di produzione e sfruttano i lavoratori per accumulare ricchezza.

Le teorie sociologiche possono essere classificate in base alla loro prospettiva su come si genera il consenso e il conflitto nella società. Ad esempio, alcuni sociologi credono che il consenso sia il risultato di valori condivisi, mentre altri sostengono che il conflitto nasce dalla disuguaglianza di risorse.

Questa dimensione definisce due prospettive chiave nella sociologia: quella oggettiva, che si concentra sugli aspetti materiali della società, e quella soggettiva, che si concentra sul mondo delle idee e dei valori.

La microsociologia si concentra sull'interazione faccia a faccia tra individui, mentre la macrosociologia studia i sistemi sociali su larga scala come l'economia o la politica.

Il funzionalismo si centra sul mantenimento dell'ordine e dell'equilibrio sociale. Spiega come il consenso si crea tra le diverse parti di una società per mantenerla stabile.

Questa teoria riconosce la presenza di potere e conflitto nella società. Si concentra su come i gruppi con più potere mantengono il loro dominio.

Questa teoria si concentra sul ruolo delle interpretazioni individuali nella costruzione della realtà sociale. Le persone attribuiscono significato alle situazioni e agiscono in base a queste interpretazioni.

Questa teoria si concentra sulla struttura e l'organizzazione della società. Analizza i gruppi sociali, le istituzioni e le norme che influenzano il comportamento individuale.

Questa teoria si concentra sulla comunicazione e l'influenza dei media sulla società. Spiega come i media creano e trasmettono messaggi che influenzano il comportamento e le opinioni.

Il processo di diminuzione dell'influenza della religione nella vita pubblica, che porta a una separazione tra religione e Stato.

Il ritorno di un ruolo pubblico più importante per la religione, in contrasto con il secolarismo.

Un movimento religioso che interpreta letteralmente i suoi testi sacri e cerca di applicare i suoi insegnamenti a tutti gli aspetti della vita, spesso con un'intensa spinta al controllo sociale e politico.

La posizione che un individuo occupa all'interno di un sistema sociale, che può essere assegnata alla nascita o conquistata nel tempo.

L'insieme dei comportamenti che ci si aspetta da una persona che occupa un determinato status.

Gli schemi di comportamento ricorrenti, che contribuiscono a dare forma alla vita quotidiana e alle interazioni tra le persone.

Regola che invita le persone a trattare gli altri come vorrebbero essere trattate. Presente in diverse religioni, come cristianesimo, Islam e induismo.

La posizione all'interno di un sistema sociale che viene assegnata a una persona dalla nascita, indipendentemente dalle sue scelte.

Valori condivisi di una società, rappresentati da simboli e credenze che la uniscono.

La posizione all'interno di un sistema sociale che una persona conquista attraverso le sue azioni e le sue scelte.

La visione secondo cui la religione offre un falso conforto alle persone, non affrontando le cause delle loro sofferenze.

La religione viene manipolata dai potenti per mantenere il controllo e la sottomissione degli oppressi.

L'influenza della religione sul mondo diminuisce, mentre aumenta la razionalità e la scienza nelle decisioni.

Secondo Weber, i calvinisti vedevano il successo economico come un segno di salvezza divina.

Processo di razionalizzazione che ha portato a un declino dell'influenza della religione nella vita sociale.

La libertà totale in assenza di Dio comporta responsabilità e sfide enormi.

L'individuo contemporaneo, a causa delle incertezze legate al mercato del lavoro e alle relazioni sentimentali, si trova a dover risolvere da solo tutti i problemi. La responsabilità personale aumenta, mentre le certezze tradizionali sul futuro svaniscono.

L'economia globale domina il mondo, influenzando tutti gli altri aspetti, come l'ambiente, la cultura e la politica, che diventano marginali.

La globalizzazione è un processo complesso che coinvolge il mondo intero: ogni evento o cambiamento ha un impatto a livello globale.

L'egemonia del mercato globale e dell'ideologia neoliberale indebolisce l'azione politica dei singoli Stati, che perdono potere.

Il punto di vista cosmopolita considera il mondo intero come un sistema di riferimento, anziché il singolo Stato-nazione.

La sociologia di Touraine si concentra sull'individuo e sul suo ruolo nelle trasformazioni sociali, come i movimenti sociali e i conflitti.

Touraine ha studiato il cambiamento del lavoro industriale e il movimento operaio in Francia, con particolare attenzione al conflitto.