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Il Sistema Finanziario Italiano

• Il sistema finanziario italiano si articola nel mercato bancario (o creditizio), mobiliare (o borsistico) e assicurativo.
• Il mercato bancario (o creditizio) è costituito da imprese che svolgono intermediazione nella circolazione del denaro.
• Il mercato mobiliare (o borsistico) è composto da imprese che svolgono intermediazione nella circolazione di prodotti finanziari.
• Il mercato assicurativo è formato da imprese che svolgono attività di copertura dei rischi.
• Mercati bancario, mobiliare e assicurativo sono strettamente interconnessi.
• Gli intermediari finanziari possono operare contemporaneamente in più settori.
• Esempi di intermediari finanziari che operano in più settori includono banche che prestano servizi di investimento, banche che collocano prodotti assicurativi e operatori assicurativi che gestiscono prodotti con contenuto finanziario.
• Esistono prodotti che fanno riferimento a più settori, come le polizze multiramo con contenuto assicurativo e legami a investimenti in fondi o indici.
• Le autorità di vigilanza del settore collaborano tra loro.
• Le autorità di vigilanza includono Banca d'Italia, CONSOB e IVASS.

Fonti del Diritto Bancario e Finanziario

• Il diritto bancario e finanziario è influenzato da mercati globali e richiede un intervento statale complesso e articolato.
• Gerarchia delle fonti, regolamento dei conflitti normativi ed efficacia sono elementi chiave.
• Si focalizza sul diritto bancario, che regola la costituzione, organizzazione ed esercizio dell'impresa bancaria, oltre ai rapporti relativi all'attività creditizia.
• Le norme del diritto bancario si dividono in norme di ordinamento bancario e norme di disciplina dei rapporti con la clientela.
• La Costituzione prevede un ruolo specifico dello Stato.
• L'articolo 47 della Costituzione incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme, disciplinando, coordinando e controllando l'esercizio del credito.
• Le norme di ordinamento bancario sono prevalentemente di diritto pubblico e regolamentano i rapporti tra Stato/Enti pubblici e privati in posizione di supremazia.
• Se La Repubblica disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito, occorre quindi normare vigilanti e vigilati, principi organizzativi, controllo, sanzioni e gestione della crisi.
• Il Testo Unico Bancario contiene disposizioni per vigilanti e vigilati, autorizzazione all'esercizio, principi organizzativi.
• Nel Testo Unico Bancario sono presenti elementi sui soggetti operanti nei mercati finanziari, il controllo e le sanzioni con la gestione della crisi.
• La disciplina dei rapporti con la clientela avviene con norme di diritto privato con l'obiettivo di regolamentare i contratti di cui sia parte la Banca.
• Le norme di diritto privato disciplinano i rapporti interindividuali sia dei singoli che degli enti privati lasciando all'iniziativa personale anche l'attuazione delle singole norme.
• Le norme di diritto privato si distinguono in imperative (la cui applicazione è imposta dall'ordinamento) e dispositive (la cui applicazione può essere evitata mediante un accordo).
• Le norme di diritto privato bancario sono dettagliate per argomenti principali al titolo V nel Testo Unico Bancario.
• Il diritto bancario si avvale di una pluralità di fonti, ordinate gerarchicamente: Costituzione e leggi costituzionali, trattati comunitari e Diritto Comunitario, leggi nazionali e regionali, regolamenti e consuetudini.
• La Costituzione detta principi generali di tutela attraverso articoli come il 47 e il 117.
• L'articolo 47 della Costituzione incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme e disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito, favorendo l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione e all'investimento azionario.
• La Costituzione tutela il risparmio perché esso è legato a scelte soggettive di non utilizzare le proprie risorse per acquisto a beni e servizi nel presente, posticipandone l'impiego.
• Il valore strategico del risparmio diffuso nel nuovo modello capitalistico e l'esperienza storica delle grandi crisi ne motivano la tutela.
• Lo Statuto Albertino non riconosceva la tutela dei risparmi dei cittadini tra i principi costituzionali, ma nei primi del Novecento erano già stati attuati provvedimenti per regolare il credito.
• Con la crisi del 1929, l'Italia, come la maggior parte dei Paesi Occidentali, fu investita dalla Grande Depressione e sperimentò gli effetti devastanti delle crisi finanziarie.
• Nel 1936-38 si arrivò quindi alla Legge bancaria, che stabiliva il dovere, per lo Stato, di attuare la difesa del risparmio ed il controllo dell'esercizio del credito con l'istituzione di un Ispettorato.
• I principi fondamentali della Legge Bancaria del 36 sono: specializzazione del credito, separatezza della banca dall'industria e vigilanza sul sistema bancario ad opera della Banca d'Italia che diviene a tutti gli effetti Banca Centrale.
• Nel 1946 l'importanza della funzione di vigilanza sul sistema creditizio e sul mercato finanziario venne confermata dalla creazione di un Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio.
• La possibilità di inserire la tutela del risparmio in Costituzione animò il dibattito dei padri costituenti anche se la preoccupazione maggiore era di tutelare i risparmi dall'inflazione.
• Tra il 1922 e il 1938 il potere d'acquisto era crollato del 97,1%, e dal 1939 al 1946 del 78,5%.
• I Costituenti intendevano inoltre porre le basi per una nuova politica economica, incentivando nuove forme di risparmio.
• Il risparmio privato divenne un elemento di interesse pubblico, tutelato dalla Costituzione nei principi fondamentali.
• Quali organismi hanno potestà legislativa? La costituzione nella parte II e titolo V e articolo 117.
• Lo Stato ha legislazione esclusiva in moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie.
• Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a..casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.
• Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
• Lo Stato è destinatario del potere legislativo salvo in alcuni ambiti di organizzazione del credito a carattere regionale riservata alle Regioni.
• La delega alle Regioni si è ristretta con l'evoluzione del mercato creditizio e della normativa comunitaria.

Il sistema finanziario italiano comprende i mercati bancario, mobiliare e assicurativo, strettamente interconnessi. Gli intermediari finanziari possono operare in più settori, come le banche che offrono servizi di investimento e prodotti assicurativi. Esistono prodotti che fanno riferimento a più settori, come le polizze multiramo con contenuto.