(72) Il giudizio di primo grado: la sentenza di condanna, la sentenza di assoluzione, le questioni c...

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Questions and Answers

In quali casi il giudice deve pronunciare sentenza di non luogo a procedere?

  • Quando non è stata presentata querela per un reato che la richiede.
  • Tutte le precedenti. (correct)
  • Quando ha un ragionevole dubbio sull'esistenza della condizione di procedibilità.
  • Quando l'imputato ha già subito una condanna per lo stesso fatto in un altro processo.

Quale tipo di accertamento è precluso al giudice in una sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato?

  • L'accertamento dell'esistenza del nesso causale tra condotta e evento.
  • L'accertamento dell'esistenza del reato e della responsabilità dell'imputato. (correct)
  • L'accertamento dell'esistenza del danno causato dal reato.
  • L'accertamento della volontarietà dell'azione.

In una sentenza di assoluzione, quale criterio utilizza il codice nel seguire una vera e propria gerarchia nell'enunciare le formule assolutorie?

  • L'entità della pena prevista per il reato in questione.
  • Il pregiudizio morale che può derivare dall'ammettere che l'imputato ha commesso un determinato fatto. (correct)
  • La gravità intrinseca del reato contestato.
  • L'interesse sociale alla repressione di determinate condotte.

In quale dei seguenti casi deve essere adottata la formula di assoluzione 'il fatto non sussiste'?

<p>Quando il fatto addebitato nell'imputazione, non trova riscontro probatorio. (A)</p> Signup and view all the answers

Quale standard probatorio è richiesto al giudice per pronunciare una sentenza penale di condanna?

<p>La colpevolezza dell'imputato deve essere provata al di là di ogni ragionevole dubbio. (B)</p> Signup and view all the answers

Flashcards

Sentenza di non doversi procedere

È una sentenza che non contiene un accertamento del fatto storico, ma si limita a statuire su aspetti processuali che impediscono il procedimento.

Formula terminativa

È la formula che riassume la motivazione della decisione del giudice, specificando il motivo dell'assoluzione o del non doversi procedere.

Assoluzione perché il fatto non sussiste

Si ha quando il fatto di reato non trova riscontro nelle prove presentate durante il processo.

Sentenza penale di condanna

Si ha quando il giudice ritiene che l'imputato sia colpevole del reato contestatogli "al di là di ogni ragionevole dubbio".

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Provvisionale immediatamente esecutiva

È la richiesta di una somma specifica avanzata dalla parte civile durante il processo penale, che il giudice può concedere immediatamente esecutiva.

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Study Notes

Sentenza di non doversi procedere e formule terminative

  • Il codice distingue tra sentenza di non doversi procedere e sentenza di assoluzione nelle sentenze di proscioglimento.
  • Solo le sentenze di assoluzione possono contenere un "accertamento" basato su prove e sono valide nei processi civili, amministrativi e disciplinari.
  • Le sentenze di non doversi procedere si limitano ad aspetti processuali e sono considerate pronunce "meramente processuali".
  • Il giudice deve specificare la causa della decisione sia per l'assoluzione sia per la sentenza di non doversi procedere, usando la formula terminativa.
  • Le formule terminative sono elencate in modo tassativo negli articoli 529-531 c.p.p.
  • Il codice richiede che il giudice specifichi le formule nel dispositivo per determinarne gli effetti e per una maggiore comprensibilità.

Sentenza di non doversi procedere: perché l'azione penale non doveva essere iniziata o non deve essere proseguita

  • La sentenza utilizza questa formula quando manca una condizione di procedibilità prevista dalla legge per quel reato specifico, come mancanza di querela, istanza, richiesta o autorizzazione a procedere.
  • Questa formula è usata anche per altre cause di improcedibilità non menzionate nell'art. 529 c.p.p, come un errore sull'identità dell'imputato, un processo contro la stessa persona per un fatto già giudicato (ne bis in idem), o la conferma di segreto di Stato su prove essenziali.
  • L'assenza di prova della condizione di procedibilità è considerata equivalente alla sua mancanza.
  • Si applica il principio in dubio pro reo: se il giudice ha un ragionevole dubbio sulla condizione di procedibilità, deve pronunciare sentenza di non luogo a procedere, valido sia per sentenze di non doversi procedere che di assoluzione.

Sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato

  • Il codice penale prevede cause di estinzione del reato, tra cui morte del reo prima della condanna, amnistia, remissione di querela, prescrizione, oblazione nelle contravvenzioni e perdono giudiziale per i minorenni.
  • Ulteriori cause di estinzione possono essere specifiche per singoli reati.
  • Il riconoscimento di queste cause non impedisce al giudice civile di accertare il fatto.
  • In tal caso, si producono effetti civili, come l'obbligo di risarcimento del danno.
  • Se durante il processo penale emerge una causa di estinzione del reato, il giudice deve dichiararla immediatamente e il processo si interrompe.
  • La causa di estinzione si dichiara con sentenza di non doversi procedere, impedendo al giudice di accertare l'esistenza del reato e la responsabilità dell'imputato.
  • La sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato è una "sentenza in ipotesi" che valuta la punibilità del fatto in astratto.
  • Non essendoci un "accertamento", la sentenza non pregiudica processi civili, amministrativi e disciplinari sullo stesso fatto e non incrina la presunzione di innocenza.

La sentenza di assoluzione

  • Stabilisce l'esistenza o meno del fatto storico addebitato all'imputato.
  • Il codice impone l'uso di formule tipiche che riassumono i motivi della decisione.
  • Queste formule, previste dall'art. 530 c.p.p., sono tassative e servono a precisare gli effetti del giudicato in altri processi.
  • Le formule seguono una gerarchia: partono dalle più favorevoli all'imputato e terminano con le meno favorevoli, basandosi sul pregiudizio morale derivante dall'ammissione del fatto, anche se non illecito o non punibile.
  • Se sono applicabili più formule, si usa quella più liberatoria.
  • L'accoglimento della presunzione d'innocenza impone all'accusa di eliminare ogni ragionevole dubbio sulla colpevolezza.

Assoluzione perché "il fatto non sussiste"

  • Questa formula è usata quando il fatto di reato imputato non trova riscontro processuale.
  • Il fatto storico ricostruito non corrisponde alla fattispecie incriminatrice dal punto di vista degli elementi oggettivi, mancando la condotta, l'evento o il rapporto di causalità.

Assoluzione perché "l'imputato non ha commesso il fatto"

  • Si usa quando il fatto sussiste oggettivamente, ma non è stato commesso dall'imputato, bensì da altri.

Assoluzione perché "il fatto non costituisce reato"

  • Il fatto è commesso dall'imputato, sussiste nei suoi elementi oggettivi previsti dalla fattispecie incriminatrice, ma non è illecito penalmente per mancanza dell'elemento soggettivo.
  • La formula è usata anche se sono presenti sia l'elemento oggettivo che soggettivo, ma il fatto è commesso in presenza di cause di giustificazione.

Assoluzione perché "il fatto non è previsto dalla legge come reato"

  • Il fatto storico indicato nell'imputazione non rientra in alcuna fattispecie incriminatrice, né oggettivamente né soggettivamente.
  • È un'assoluzione di diritto.
  • Il fatto contestato è estraneo a qualsiasi norma incriminatrice, essendo stato attribuito all'imputato per errore di valutazione giuridica.
  • Questa formula si usa anche se il fatto non è più reato perché la norma è stata abrogata, dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, o se una legge ha depenalizzato il reato trasformandolo in illecito amministrativo.

Assoluzione perché "il reato è stato commesso da una persona non imputabile o non punibile per un'altra ragione"

  • Utilizzata quando il fatto è penalmente illecito ma l'imputato non è punibile.
  • L'imputato può essere non imputabile (minore di 14 anni o totalmente infermo di mente), coperto da una causa di non punibilità o penalmente immune (agenti diplomatici).
  • Questa formula è la più sfavorevole.
  • Il giudice riconosce che l'imputato ha commesso un fatto illecito penalmente, generando un giudizio di disvalore sociale.
  • Se l'autore del reato è non imputabile ma pericoloso socialmente, il giudice applica la misura di sicurezza prevista dalla legge è disposta il ricovero presso un ospedale psichiatrico giudiziario).

La sentenza penale di condanna

  • Ai sensi dell'art. 533, co. 1 c.p.p., il giudice pronuncia sentenza di condanna se l'imputato è colpevole "al di là di ogni ragionevole dubbio".
  • Lo standard probatorio richiede certezza processuale sulla fondatezza dell'accusa oltre ogni ragionevole dubbio.
  • I punti essenziali della sentenza di condanna sono: accertamento del fatto storico, qualificazione come illecito penale, affermazione che l'imputato lo ha commesso, determinazione della pena.
  • Questo è il contenuto minimo della sentenza.
  • Ulteriori punti riguardano aspetti penali e civili.
  • Tra gli aspetti penali rientrano pene accessorie, misure di sicurezza, sospensione condizionale, non menzione della condanna nel casellario giudiziale, dichiarazione di falsità di documenti.
  • Tra gli aspetti civili, la pronuncia sulla domanda di risarcimento del danno formulata dalla parte civile.

I "capi" della sentenza penale

  • Vengono in rilievo in caso di imputazioni multiple.
  • Il codice stabilisce la pena per ciascun reato in caso di condanna per più reati, determinando la misura in base alle norme sul concorso di reati o sulla continuazione.
  • Il giudice accerta il reato, ne afferma l'illiceità e la commissione da parte dell'imputato.
  • Il giudice determina la pena base entro i limiti previsti dalla fattispecie incriminatrice, valuta aggravanti o attenuanti e, in caso di presenza contemporanea, ne determina la prevalenza o l'equivalenza.
  • Definisce la pena da applicare.
  • La sostituzione della pena detentiva con una misura alternativa potrà essere valutata in fase esecutiva dal Tribunale di sorveglianza nel caso in cui che non sia disposta sospensione condizionale.

Le statuizioni sulle questioni civili

  • Quando viene emessa una sentenza di condanna e vi è stata costituzione di parte civile, il giudice deve decidere sulla restituzione e sul risarcimento del danno.
  • Questo è possibile solo nella sentenza penale di condanna, con un "capo" specifico sulle questioni civili.
  • La domanda risarcitoria non è accolta automaticamente.
  • Il giudice deve valutare se il danneggiato era legittimato a costituirsi parte civile e se ha subito un danno derivante direttamente dal reato.
  • Se la parte civile ha subito un danno, il giudice condanna l'imputato a risarcirlo.
  • Di regola, il giudice quantifica l'ammontare del risarcimento.
  • La provvisoria esecutività del danno non è automatica ma è dichiarata solo su richiesta di parte "quando ricorrono giustificati motivi".
  • Nella prassi giudiziaria, la liquidazione del quantum è rara.
  • Le prove sulla quantificazione del danno richiedono tempo e perizie, inadatte al processo penale.
  • Se le prove acquisite non consentono la liquidazione, il giudice "pronuncia condanna generica e rimette le parti davanti al giudice civile".

La provvisionale immediatamente esecutiva

  • L'azione civile può essere esercitata nel processo penale tramite la costituzione di parte civile da parte del danneggiato: la causa petendi deriva dal fatto-reato attribuito all'imputato, il petitum mostra l'oggetto concreto della richiesta.
  • Il giudice penale deve pronunciarsi sulla domanda della parte civile se accerta la responsabilità dell'imputato (l'obbligo sussiste solo in caso di sentenza di condanna, mentre una sentenza di proscioglimento, ad esempio per amnistia o prescrizione, non lo consente).
  • Se il petitum è il risarcimento del danno, questo potrebbe non essere liquidabile per mancanza di prove o perché esula dalla competenza del giudice adito.
  • In previsione di ciò, il difensore della parte civile chiede una provvisionale, limitata al danno per cui si ritiene già raggiunta la prova. Se il giudice accoglie la richiesta, la condanna al pagamento della provvisionale è immediatamente esecutiva.

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