Riforme e Guerra Napoleonica

Un evento che cambia radicalmente la storia, segnando un punto di non ritorno. Spesso descritto come una "frattura" nell'ordine precedente.

Il periodo storico che precedeva la rivoluzione francese, caratterizzato da un sistema feudale e monarchico.

La presa della Bastiglia da parte del popolo di Parigi il 14 luglio 1789, segnando l'inizio della rivoluzione francese.

Il documento che sanciva la creazione della Repubblica Francese e gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità.

Il periodo di governo napoleonico in Francia, dal 1799 al 1815.

La diffusione degli ideali della Rivoluzione Francese, come libertà, uguaglianza e fraternità, attraverso l'Europa.

Il concetto di civiltà che emerse nel XVIII secolo, descrivendo il progresso intellettuale e sociale di una società.

L'idea che la Francia, grazie alla Rivoluzione Francese, fosse diventata un modello di civiltà per il resto d'Europa.

Il sistema amministrativo di Napoleone che ha diviso il territorio imperiale in dipartimenti gestiti da prefetti, responsabili dell'intermediazione con il potere centrale.

L'adozione del modello amministrativo francese da parte dello zar Alessandro I, introducendo un Consiglio di Stato ispirato a quello francese.

La separazione tra finanza e amministrazione, l'utilizzo della statistica nella governance, la mappatura catastale e l'accentramento dell'amministrazione sono state alcune delle riforme di Napoleone.

Il trattato di Campoformio del 1797 ha segnato la fine della Repubblica di Venezia. I territori orientali e la capitale sono stati annessi all'Impero Austriaco.

La Repubblica Cisalpina, creata nell'Italia settentrionale sotto la protezione francese, comprendeva regioni come Lombardia, Bologna e Modena.

La conquista di Roma nel 1798 ha portato all'istituzione di una repubblica e all'esilio di Papa Pio VI in Toscana.

Il Congresso di Vienna del 1815 ha riunito le principali potenze europee per riorganizzare l'ordine mondiale, dopo le guerre napoleoniche.

L'invasione della Russia, la sconfitta a Lipsia e l'occupazione di Parigi hanno portato alla abdicazione di Napoleone nel 1814, seguito dal suo esilio ad Elba.

Un nuovo sistema di cooperazione tra le principali potenze europee, creato dal Congresso di Vienna per mantenere la pace e l'equilibrio.

Un'organizzazione di 34 stati e 4 città libere creata dal Congresso di Vienna, che mirava ad unificare i territori tedeschi.

Il periodo tra il 1815 e il 1830 che seguì il Congresso di Vienna, caratterizzato da politiche autoritarie e repressive e da un tentativo di restaurare l'ordine sociale pre-rivoluzionario.

Un'ideologia politica e sociale che enfatizza la libertà individuale, i diritti umani, il governo rappresentativo e la separazione dei poteri.

Movimenti politici che miravano a promuovere cambiamenti radicali nella società, spesso attraverso la rivoluzione, ispirati dai principi di uguaglianza sociale ed economica.

Un sistema di pensiero e un movimento politico che si basava sul principio di uguaglianza sociale ed economica e sulla redistribuzione della ricchezza.

Un movimento artistico e culturale che si concentrava sull'emozione, l'intuizione, l'immaginazione e l'individualismo, in contrasto con il razionalismo e l'illuminismo.

Il concetto di nazione basato su tratti culturali unici, come lingua e tradizioni.

Il concetto di nazione come un processo attivo e continuo di mantenimento dell'identità nazionale, come un voto quotidiano.

Un approccio al socialismo che mirava a cambiare la società attraverso il progresso e la riorganizzazione sociale.

Un approccio radical al socialismo che prevedeva la presa del potere attraverso la rivoluzione per stabilire una società socialista.

L'insieme delle problematiche legate a lavoratori e classi operaie, diventando un tema centrale durante il 19° secolo.

Un gruppo che si opponeva a una maggiore partecipazione politica, favorendo il mantenimento del vecchio ordine.

Un gruppo che desiderava un ritorno al passato, all'antico regime.

L'idea di nazione come concetto politico si è affermata nel XIX secolo ed è stata associata alla formazione di nuovi stati nazionali. Questo processo ha portato alla creazione di un'identità nazionale unificante, spesso attraverso l'enfasi su una lingua, cultura e storia comuni.

Il sistema millet dell'Impero Ottomano garantiva diritti specifici a diversi gruppi religiosi e etnici all'interno dell'impero, promuovendo così un'idea di tolleranza e pluralismo.

La Russia nel XIX secolo era un impero multietnico, unito dalla leadership dello zar e da un'ideologia basata sulla tradizione bizantina. L'estensione territoriale dell'impero contribuiva alla varietà di culture al suo interno.

L'Impero Austro-Ungarico era caratterizzato da una complessa struttura etnica e linguistica. Dopo la caduta del Sacro Romano Impero, la dinastia degli Asburgo cercò di mantenere l'unità dell'impero, affrontando però costanti sfide di frammentazione.

La Francia rivoluzionaria tentò di sostituire la religione cattolica con un nuovo culto politico, il Culto dell'Essere Supremo, promosso da Robespierre. Questo tentativo di creare una nuova religione politica rappresentò un momento cruciale nella storia della separazione tra Stato e Chiesa.

Il processo di secolarizzazione implica un allontanamento della religione dalla vita pubblica. Nel XIX secolo, si assistette alla separazione tra religione e Stato, con la progressiva emancipazione del diritto civile dalla legge religiosa, promuovendo una società laica.

Il concetto di

Il diritto civile è un sistema giuridico che si basa su principi razionali e laici, separati dalla religione. Il suo sviluppo nel XIX secolo fu importante per l'affermazione di uno Stato moderno basato su regole universali.

La crescita dello stato nazionale e la conseguente introduzione di registri civili e diritti di cittadinanza hanno portato al riconoscimento della libertà religiosa.

Le religioni si sono adattate alla modernizzazione e ai cambiamenti sociali, come si evince dalla nascita di nuovi movimenti all'interno delle religioni, come il Sikhismo nell'Induismo, il Wahabismo nell'Islam e la rinascita di esperienze spirituali fervide e una più ampia diffusione di credenze religiose all'interno del Cristianesimo durante il periodo del "Risveglio".

Le attività missionarie, in particolare quelle islamiche, sono aumentate. Contemporaneamente, è emersa la diversità nei movimenti religiosi, in risposta ai cambiamenti nei valori culturali e al mondo in modernizzazione.

Religioni principali come l'Ebraismo, l'Induismo, il Cristianesimo e il Confucianesimo hanno subito rivalutazioni e trasformazioni in risposta al pensiero moderno e ad altre sfide espresse all'interno delle loro comunità.

Le strutture religiose si sono evolute e organizzate, in parte come risposta alle tendenze politiche e agli sforzi di unificazione o alle sfide.

L'India ha dovuto affrontare il declino dell'impero Moghul e l'ascesa dell'influenza britannica. L'Asia orientale è stata dominata dalla Cina, che, nonostante le sue dimensioni, le istituzioni forti e il grande commercio, ha dovuto affrontare pressioni, tra cui la pressione dalla Gran Bretagna e da altre potenze europee.

Il movimento chassidico è emerso in risposta all'Illuminismo, enfatizzando la connessione spirituale e l'esperienza religiosa personale.

Il movimento noto come "Risveglio" nel Cristianesimo è stato importante durante questo periodo.

Il sistema sino-centrico era una visione del mondo che vedeva la Cina come il centro dell'universo, con altre nazioni considerate inferiori a lei.

Il sistema sino-centrico era spesso messo in discussione dalla realtà, come i trattati con la Russia, che mostravano un'interazione pragmatica.

Il commercio attraverso Canton era il principale mezzo di contatto tra la Cina e le potenze europee. Questo dimostrava un livello limitato di interazione.

L'aumento del consumo del tè in Gran Bretagna ha aumentato la domanda di tè cinese, portando alla necessità di nuove rotte commerciali.

Il commercio di oppio dell'India è stato dirottato in Cina durante la rivoluzione industriale, creando un complesso triangolo commerciale.

La missione Macartney ha dimostrato le differenze culturali e le incomprensioni diplomatiche tra Cina e Gran Bretagna, il che ha portato a tensioni nelle loro relazioni.

L'ascesa delle Americhe ha segnato un cambiamento nelle relazioni tra Cina ed Europa, con le Americhe sempre più indipendenti e interconnesse politicamente.

La dottrina Monroe del 1822 ha affermato che le Americhe non erano più aperte alla colonizzazione europea, segnando un punto di svolta nelle relazioni tra America ed Europa.

Il periodo storico che precede la Rivoluzione del 1848 in Europa, caratterizzato da una crescente instabilità politica, crisi economica e tensioni sociali.

Lo stato di povertà diffusa che caratterizzava le società europee in seguito all'industrializzazione.

Il manifesto che enunciava i principi del comunismo, sottolineando le contraddizioni del capitalismo e il conflitto di classe tra borghesia e proletariato.

La rivolta del 1848 a Parigi che ha scatenato una ondata di rivoluzioni in Europa.

Un movimento che ha portato al cambiamento politico e sociale nelle regioni della Francia, Germania, Austria e Italia.

L'idea secondo cui la legittimità di uno stato moderno si basa sul concetto di sovranità nazionale.

L'idea che le rivoluzioni del 1848 siano state come un laboratorio per idee e progetti politici futuri.

L'impatto significativo delle rivoluzioni del 1848 sull'Europa orientale, caratterizzato da cambiamenti geopolitici significativi.

La abdicazione di Carlo X nel 1830 segna un cambiamento politico in Francia. Viene sostituito da Luigi-Filippo, che si impegna a rispettare le revisioni costituzionali e ad inaugurare un periodo di liberalismo nel paese.

Nonostante il tentativo di Luigi-Filippo di instaurare un periodo liberale, il suo regno è caratterizzato da una lotta per la legittimità, la lotta per la leadership e la lotta per un ruolo reale per la monarchia.

Le richieste di riforma elettorale, che contrastavano con il sistema politico esistente, creano un'atmosfera tesa in Francia. Una dimostrazione il 22 febbraio 1848 diventa la scintilla che incendia la rivoluzione.

Gli scontri a Parigi tra manifestanti e forze governative durano due giorni, culminando nell'abdicazione di Luigi-Filippo e nell'ascesa della Seconda Repubblica Francese.

La notizia degli eventi a Parigi innesca una serie di rivolte in tutta Europa, soprattutto in Austria, in Italia e in Germania. I movimenti liberali e nazionalisti prendono piede in questi paesi.

Con la caduta di Metternich, l'Austria concede alcune concessioni alle richieste ungheresi. Anche Praga vede manifestazioni liberali, ma vengono rapidamente represse.

Gli stati italiani vedono movimenti per l'indipendenza e l'unificazione. Milano si ribella al dominio austriaco in cinque giorni di combattimenti, Venezia dichiara la sua repubblica e il re Carlo Alberto di Sardegna dichiara guerra all'Austria.

Negli stati tedeschi, le richieste di riforme costituzionali diventano sempre più forti. A Francoforte si riunisce un parlamento provvisorio, mettendo in luce l'aspirazione a un'unione tedesca.

L'ondata di rivoluzioni del 1848 è in gran parte guidata da un crescente senso di nazionalismo. Le persone lottano per la loro autonomia e per l'unificazione nazionale.

La Seconda Repubblica Francese, con il suo suffragio universale, introduce riforme sociali ed economiche significative, ma le sfide sono numerose. I tentativi di risolvere la disoccupazione e la scarsità di cibo provocano proteste e una reazione conservatrice.