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Questions and Answers
Quale di queste affermazioni rappresenta un limite legittimo alla pubblicità?
Quale di queste affermazioni rappresenta un limite legittimo alla pubblicità?
In quale contesto è vietato il product placement?
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Qual è il limite massimo di affollamento pubblicitario in un'ora di trasmissione?
Qual è il limite massimo di affollamento pubblicitario in un'ora di trasmissione?
Quale principio non è incluso nella legge Mammì?
Quale principio non è incluso nella legge Mammì?
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Quale criterio deve rispettare la pubblicità sulla sua forma?
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Chi valuta l'ammissibilità delle pubblicità in Italia?
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Secondo la normativa, in quali momenti è consentita la pubblicità?
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Quale affermazione è corretta riguardo alla legge Mammì?
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Quale tecnologia viene utilizzata per la trasmissione satellitare in fase di convergenza digitale?
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Quale fu la prima tv satellitare italiana, attiva dal 1990?
Quale fu la prima tv satellitare italiana, attiva dal 1990?
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Cosa è stato introdotto nel 1991 dalla tv satellitare Telepiù?
Cosa è stato introdotto nel 1991 dalla tv satellitare Telepiù?
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Qual è l'obiettivo principale della RAI secondo l'idea di servizio pubblico radiotelevisivo?
Qual è l'obiettivo principale della RAI secondo l'idea di servizio pubblico radiotelevisivo?
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Quale vantaggio offre la trasmissione digitale rispetto all'etere?
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Cosa rappresenta la fusione tra Telepiù e Stream TV nel 2003?
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Quale affermazione meglio descrive il diritto a essere informati in relazione alla messa in chiaro di eventi a pagamento?
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Qual è una caratteristica della visione satellitare rispetto ai canali tradizionali?
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Quale evento non può mai essere oggetto di commercializzazione in Italia?
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Qual è una delle conseguenze della competenza dell'UE sulla politica monetaria?
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Quale affermazione riguardo le direttive europee è corretta?
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Qual è il limite di pubblicità per un singolo operatore nel mercato delle frequenze secondo la disciplina antitrust?
Qual è il limite di pubblicità per un singolo operatore nel mercato delle frequenze secondo la disciplina antitrust?
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Cosa stabilisce la legge Maccanico rispetto alle disposizioni precedenti sul numero di canali?
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Quale affermazione è vera riguardo ai regolamenti europei?
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Qual è uno degli obiettivi principali delle norme antitrust riguardo al mercato delle frequenze?
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Che cosa sono i trattati istitutivi nell'Unione Europea?
Che cosa sono i trattati istitutivi nell'Unione Europea?
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Quale sentenza della corte costituzionale sancisce la par condicio nelle campagne elettorali in Italia?
Quale sentenza della corte costituzionale sancisce la par condicio nelle campagne elettorali in Italia?
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Che cosa decide la sentenza 284 riguardo al canone RAI?
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Quale legge è stata dichiarata incostituzionale dalla sentenza 466?
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Che conseguenze ha avuto la sentenza 466 sul mercato delle comunicazioni?
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Cosa stabilisce il decreto-legge approvato dal governo il 23 dicembre?
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Entro quale data il governo ha stabilito che le frequenze possono passare in digitale?
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Qual è stato uno degli effetti della sentenza 466 sul governo?
Qual è stato uno degli effetti della sentenza 466 sul governo?
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Quale problematicità è emersa in relazione all'introduzione del digitale secondo le sentenze?
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Quale delle seguenti affermazioni descrive correttamente il product placement secondo le direttive?
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Qual è la principale differenza tra servizi di tipo lineare e non lineare?
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In quali circostanze è possibile limitare la ritrasmissione dei programmi?
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Cosa determina la responsabilità editoriale per i fornitori di servizi di media?
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Cosa distingue i servizi di media audiovisivi da quelli non audiovisivi secondo il TUSMAR?
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Qual è il ruolo degli SMA nel contesto europeo secondo le direttive?
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Cosa si intende per 'attività non economiche' secondo le direttive?
Cosa si intende per 'attività non economiche' secondo le direttive?
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L'unica frequenza televisiva nazionale disponibili nel 1954 era di Rai 1.
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La corte costituzionale ha stabilito che il monopolio della Rai è incostituzionale per motivi di pluralismo.
La corte costituzionale ha stabilito che il monopolio della Rai è incostituzionale per motivi di pluralismo.
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Il finanziamento della Rai si basa esclusivamente sui proventi pubblicitari.
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L'occupazione dell'etere è vista come una proprietà privata.
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La tecnologia attuale permette di avere più frequenze televisive contemporaneamente.
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Lo stato non ha alcun ruolo nella costruzione della tecnologia necessaria per la radiotelevisione.
Lo stato non ha alcun ruolo nella costruzione della tecnologia necessaria per la radiotelevisione.
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La radiotelevisione in Europa è stata possibile grazie agli investimenti privati per le infrastrutture.
La radiotelevisione in Europa è stata possibile grazie agli investimenti privati per le infrastrutture.
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Marconi ha scoperto le onde radio permettendo la trasmissione di segnali vocali.
Marconi ha scoperto le onde radio permettendo la trasmissione di segnali vocali.
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Lo stato è solo un regolatore del servizio radiotelevisivo e non un erogatore dello stesso.
Lo stato è solo un regolatore del servizio radiotelevisivo e non un erogatore dello stesso.
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Le reti statali non sono necessarie per il funzionamento della radiotelevisione.
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Le onde radio si muovono attraverso uno spazio visibile chiamato etere.
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Il compito dello stato nella radiotelevisione è limitato solo a soddisfare le esigenze individuali.
Il compito dello stato nella radiotelevisione è limitato solo a soddisfare le esigenze individuali.
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In Europa, le trasmissioni radiotelevisive possono essere effettuate senza alcuna codificazione o decodificazione.
In Europa, le trasmissioni radiotelevisive possono essere effettuate senza alcuna codificazione o decodificazione.
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Il diritto d'autore si applica solo alle opere create internamente.
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Il diritto morale dell'autore è vendibile.
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I fornitori di SMA devono garantire i diritti secondari ai produttori indipendenti.
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Dopo un certo periodo, le opere artistiche diventano di pubblico dominio per il diritto economico.
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L'evoluzione del digitale non influisce sul problema delle frequenze.
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Il Ministero aggiorna la ripartizione delle frequenze ogni 10 anni.
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Il diritto economico dell'autore si riferisce alla tutela della paternità dell'opera.
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Le opere d'arte nei musei mantengono diritti economici illimitati.
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Il monopolio Rai è stato completamente abolito nella riforma del 1975.
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La scoperta dei coni d'ombra ha portato alla creazione di televisioni e radio locali.
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Le trasmissioni straniere non sono autorizzate in Italia.
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Il diritto di accesso alla radio tv non richiede alcuna disciplina specifica.
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La riserva pubblica a livello locale è considerata costituzionale nei coni d'ombra.
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La riforma del 1975 ha previsto un coinvolgimento del parlamento nella definizione delle direttive generali.
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Le bande di frequenza sono considerate risorse illimitate.
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La televisione svizzera utilizza le frequenze italiane per trasmettere in Italia.
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Il fornitore gestisce lo spazio che consente di raggiungere il pubblico.
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L'AGCOM può intervenire in tutti i casi riguardanti le piattaforme.
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Nel 2018, il nuovo consiglio della RAI è composto da 8 membri.
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L'obiettivo principale dell'AGCOM è garantire il pluralismo delle fonti di informazione.
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Il presidente della RAI deve essere scelto con il consenso della maggioranza semplice dei membri.
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Il divieto di diffusione di materiale volto all'istigazione alla violenza è previsto per tutti i fornitori di servizi di media italiani.
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I fornitori di piattaforme devono rendere più accessibili i servizi per le persone anziane.
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I membri del consiglio della RAI possono essere scelti anche dai dipendenti con meno di 3 anni di servizio.
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Study Notes
La nascita della radiotelevisione
la differenza fondamentale è che per fare televisione occorre una tecnologia che fa girare il segnale, cioè costruire dei ripetitori, poi dei satelliti e infine la rete internet, e in Italia i soldi per fare questa tecnologia li aveva solo lo Stato, che ha costruito le strutture essenziali per permettere la nascita della radio prima e della televisione poi. Radio e televisione, infatti, senza le reti dello stato non ci sarebbero. Ma, oltre a detenerle, producono i prodotti che vengono diffusi su essi.
Il ruolo dello stato
Non solo regolatore ma soprattutto soggetto che direttamente assume il compito di soddisfare le esigenze individuali e collettive legate al sistema radiotelevisivo (diverso da ruolo svolto per stampa, cinema e teatro). Il rapporto tra autorità e libertà ha quindi connotati peculiari.
Occorre infatti definire:
- La linea di confine per l'interferenza dei poteri pubblici
- Se e come l'esercizio della libertà possa realizzarsi attraverso un intervento diretto dello stato
Diverse fasi
Questa situazione in Europa accomuna tutti gli stati e ci sono diversi stadi:
- Fase del monopolio pubblico (tra le due guerre)
- Fase di innovazione della legislazione fra anni ‘60 e ‘70
- Fase del superamento del monopolio pubblico radiotelevisivo dagli inizi degli anni 80
- Fase della televisione digitale
Storia
Il primo atto è del 1910 e il Regno d'Italia riserva a sé stesso la costruzione degli impianti e il loro uso. Il fascismo, poi, fa un passo avanti e, oltre a confermare che l'uso di quelle frequenze è in mano sua, istituisce un'azienda URI, a cui dà in concessione l'uso degli impianti di diffusione. La società e le azioni devono essere in maggioranza italiane e ha il controllo su ciò che viene trasmesso. Viene anche aperta l'agenzia di stampa Stefani.
La concessione: atto dell'amministrazione pubblica con cui un soggetto espande la sua capacità giuridica, ciò che può fare rispetto ad altri soggetti (es: balneari).
L'etere è uno spazio fisico di proprietà dello stato che dà in concessione a qualcuno, concede l'uso a qualcuno.
Invece, quando un privato decide di trasmettere sul satellite, l'atto con cui inizia le trasmissioni non è una concessione, perché il satellite non fa parte del territorio statale. Quindi non si parla di concessione, ma di autorizzazione.
In seguito, URI diventa EIAR e infine RAI. Dopo il fascismo questa situazione approda nelle mani del governo della repubblica italiana. Il ministero delle poste e telecomunicazioni vigilava sugli impianti, approvava lo statuto della concessionaria e ne controllava l'assetto contabile.
In parlamento nasce anche una commissione parlamentare di vigilanza (presieduta dall'opposizione). La radio ha una forza politica ed è per questo che è nelle mani della commissione di vigilanza.
Si comincia a profilare il fatto che il governo fa le nomine della rai e autorizza la programmazione. Nel 1952 la rai raccoglie denaro per il servizio che fa dalla riscossione di un canone. Ci sono quattro novità di rilievo:
- Proprietà pubblica della maggioranza assoluta delle azioni e autorizzazione ministeriale delle acquisizioni da parte della rai di compartecipazioni in altre società
- 6 membri del CDA di nomina governativa. Allo stesso governo spettava la nomina del presidente, dell'amministratore delegato e del direttore generale, e presenza nel collegio sindacale di un funzionario della Ragioneria generale dello Stato
- Sulla programmazione: autorizzazione ministeriale al piano triennale con possibilità d’intervento del Min. Interni per motivi di ordine pubblico
- Finanziamento: doppio regime consistente in canone e introiti pubblicitari (max 5% delle ore complessivi)
Problemi visibili:
- occupazione dell'etere visto come proprietà fisica dello stato
- Pubblicità, unica fonte di reddito per chi passa per l'etere
Gli elementi di concorrenza sono quindi la disponibilità di frequenze e la pubblicità.
Nel 1954 iniziano le trasmissioni e c'è un solo canale, ovvero Rai 1. Ci si pone subito un problema giuridico: l'unica frequenza a disposizione è della rai, in contrasto con l'art. 21 della costituzione.
La questione va davanti alla corte costituzionale: Essendo l'attività radiotelevisiva di "preminente interesse nazionale" non si può permettere che quest'unica frequenza sia nelle mani di un privato. È migliore la garanzia che dà un emittente pubblico. Giustifica il monopolio della rai per un presupposto tecnologico. Però, dentro alla rai devono poter parlare tutti. Questa è la prima volta in cui si parla di pluralismo interno.
1974: due sentenze (sentenza 225 e 226) che cambiano la situazione, pur giustificando ancora il monopolio rai, affermano che il nostro etere può ospitare la ritrasmissione di trasmissioni straniere: arriva la televisione svizzera e della Jugoslavia. Non usano le nostre frequenze, sono solo delle ritrasmissioni e quindi vanno bene. Inoltre, affermano che lo stato non può riservarsi la trasmissione via cavo (possono usarli i privati). Negli stati uniti girava questa tecnologia come alternativa all'etere. Si aprono delle crepe nel monopolio rai. Iniziano ad arrivare delle altre forme possibili di segnale radiotelevisivo.
Riforma del 1975: i “7 comandamenti”.
- Sottrazione dei vertici della concessionaria all'influenza del governo
- Garanzia di pluralità con apertura a tutte le diverse correnti culturali e politiche presenti nel paese
- Coinvolgimento del parlamento nella definizione delle direttive generali che dovranno assicurare detto pluralismo
- Tutela dell'autonomia degli operatori dell'informazione all'interno della concessionaria
- Limiti quantitativi alla pubblicità per consentire lo sviluppo di altri mezzi
- Necessità di disciplinare il diritto di accesso alla radio tv
- Necessitò di disciplinare il diritto di rettifica
La scoperta tecnologica del 1976 è che all'interno dell'etere ci sono dei coni d'ombra, in cui non passa la frequenza nazionale, e lì ci sono delle frequenze per trasmettere a livello locale. ---> nascono le televisioni e le radio locali.
Berlusconi compra delle emittenti nei coni d'ombra e soap opera e film che non sarebbero state trasmesse in rai. Tutte le sue televisioni trasmettono lo stesso programma alla stessa ora (manda delle cassette). Simula di avere un'emittente nazionale. I giornali iniziano a mettere a fianco al palinsesto rai quello Mediaset.
Ha due limiti:
- Non ha la diretta nazionale
- Non ha il telegiornale perché il servizio di informazione fa parte del servizio pubblico.
Quando iniziano ad esserci realtà private, la televisione commerciale, la rai usa il suo mezzo non per attività commerciale ma per istruzioni, aggiornamento dei cittadini. La rai ha qualcosa in più, è più pedagogica e questo giustifica il permanere del canone
Berlusconi, continuando a registrare, porta via molti nomi della rai e si afferma sempre di più.
La situazione nell'81 torna davanti alla corte costituzionale. Specie Berlusconi comincia a spingere perché l'etere permette di ospitare tante altre frequenze. La corte costituzionale non può più giustificare la componente tecnica, ma mantiene il monopolio rai perché bisogna far accrescere il mercato dei potenziali privati, c'è bisogno di una normativa antitrust.
Qui si arriva ad un'altra idea di pluralismo con questa sentenza. La corte chiede un pluralismo esterno: bisogna garantire che sul mercato della radiotelevisione possano arrivare molti imprenditori a concorrere.
Afferma poi il pluralismo complessivo, cioè la concreta possibilità per il cittadino di scegliere tra una molteplicità di fonti informative, corrispondente al diritto di essere informati. In questa fase si ha piena consapevolezza del fatto che la tv ha un ruolo politico fondamentale, percependo l’importanza dei media nel formare la coscienza della società. Nasce quindi la coscienza del ruolo politico della televisione.
Direttive dell'UE
Intanto, entra per la prima volta in campo l’UE nel 1989 con la direttiva 552/1989 - televisione senza frontiera. Questo riguarda dei temi difficili, perciò la direttiva comunitaria si rivolge al Parlamento, non entrando subito in vigore nei vari paesi ma dando un punto a cui arrivare ai paesi membri (sistema universitario).
La prima direttiva rilevante in materia di radiotelevisiva arriva appunto solo nel 1989 e mette in campo dei principi generali ma molto importanti:
- Libera circolazione dei programmi tra i paesi europei, tranne per i programmi che violano la tutela dei minori
- Coordinamento di disposizioni legislative, regolamentari e amministrative dei diversi paesi in maniera di attività televisive
- Obbligo di dedicare maggior tempo ai programmi di produzione europea e di promuovere la produzione indipendente, andando così a contrastare il fenomeno per cui le tv private non producevano ma compravano dall’estero, doppiavano e mandavano in onda senza far lavorare l’industria italiana/europea => creatività a livello europeo per sfidare a produzione americana
- Obbligo di tutelare l’industria cinematografica, perché mandare i film in televisione è un potenziale danno, soprattutto pensando che anche il periodo dell’home video, altre entrate per il cinema messe a rischio dalla registrazione a seguito della messa in onda in tv
Regolamentazione della Pubblicità
- La pubblicità è soggetta a limiti sia sul contenuto che sulla forma.
- Limiti sul contenuto: offesa alla dignità umana, discriminazione, offesa a convinzioni politiche e religiose, pregiudizio a salute, sicurezza o ambiente, crudeltà sui minori, divieto di pubblicità di tabacchi o medicinali su ricetta, restrizioni sulle bevande alcoliche.
- Limiti sulla forma: riconoscibilità come pubblicità, divieto di pubblicità subliminale o clandestina, divieto di product placement, pubblicità solo tra le trasmissioni, limite massimo di affollamento (18% del tempo totale giornaliero, 20% del tempo orario).
- Autoregolamentazione: esiste una commissione di pubblicisti che valuta l'ammissibilità delle pubblicità e ha scritto un codice deontologico.
Legge Mammì (1990)
- Prima grande legge di regolamentazione della radiotelevisione italiana.
- Stabilisce 9 frequenze nazionali: 3 RAI, 3 Mediaset, 3 libere.
- Approvata durante il governo Prodi, avversario politico di Berlusconi, quindi timida in termini di riforme.
Convergenza Digitale
- Il passaggio dall'analogico al digitale ha rappresentato una rivoluzione significativa nel modo in cui i segnali televisivi vengono trasmessi e ricevuti. La codifica perfetta del segnale digitale permette una qualità di immagine e suono nettamente superiore rispetto ai tradizionali segnali analogici, eliminando problemi di interferenza e degradazione nel segnale.
- Questa tecnologia è stata inizialmente applicata alle trasmissioni satellitari e via cavo, introducendo un nuovo standard per la ricezione dei contenuti televisivi che ha migliorato notevolmente l'esperienza degli spettatori.
- Telepiù, lanciata nel 1990, è stata la prima rete di televisione satellitare italiana e ha offerto ai suoi abbonati tre canali tematici distintivi, ampliando le opzioni di visione e segnando l'inizio di una nuova era nella televisione italiana.
- Nel 2003, Telepiù e Stream TV si sono fuse per dare vita a Sky, un colosso della pay TV che ha ulteriormente ampliato l'offerta di contenuti e servizi per i propri abbonati.
- Sky, che affitta le celle del satellite per la trasmissione dei segnali, subaffitta gran parte di queste celle ad altri canali, consentendo così la visione di una vasta gamma di programmi e film, rendendo la piattaforma una destinazione centrale per gli amanti della televisione.
- La tecnologia digitale offre ai telespettatori la possibilità di accedere a un'enorme quantità di informazioni aggiuntive, inclusi sottotitoli, lingue originali e contenuti interattivi, arricchendo l'esperienza televisiva e facilitando l'accesso a diverse culture e lingue.
- Con l'avvento della televisione digitale, non esiste più il limite tradizionale di 9 canali, ma sono disponibili centinaia di opzioni per gli utenti, rendendo possibile una personalizzazione senza precedenti della visione televisiva.
Servizio Pubblico Radiotelevisivo
- L'aumento dei canali crea l'esigenza di distinguere il servizio pubblico.
- Servizio pubblico legato alla percezione del mezzo come informatore, educatore, ecc.
- La RAI continua ad assumersi il ruolo di servizio pubblico, giustificando il pagamento del canone.
- L'UE riconosce l'esigenza di una televisione pubblica in ogni paese.
Normativa Europea
- I trattati istitutivi sono come la Costituzione europea, definiscono le competenze dell'UE.
- Le direttive sono norme rivolte ai Parlamenti, che devono approvare una legge comunitaria entro un tempo stabilito.
- I regolamenti entrano in vigore subito e sono superiori alle norme interne degli Stati.
L'Illegittimità della Disciplina Antitrust
- Il mercato delle frequenze si era esteso grazie alla liberalizzazione e all'introduzione di nuove tecnologie, rendendo obsoleta l'idea di un monopolio nel settore televisivo. Ciò ha permesso a più attori di entrare nel mercato, promuovendo una maggiore competitività e diversità di contenuti.
- Le regole antitrust sono state istituite per garantire che la concorrenza rimanesse equa. Secondo queste normative, nessun operatore può possedere più di 3 canali televisivi e avere il controllo su oltre il 30% della pubblicità totale, per evitare un eccessivo potere di mercato e garantire che ci sia spazio anche per i piccoli fornitori.
- Tuttavia, la Corte Costituzionale ha sollevato obiezioni riguardo a questa situazione, poiché tre canali sono attualmente di proprietà della RAI, mentre altri tre sono sotto l'egida di Mediaset, creando una concentrazione significativa che potrebbe compromettere la pluralità dell'informazione.
Legge Maccanico
- Seconda legge di sistema.
- Non cambia le disposizioni principali (3 canali, 30% di pubblicità).
Sentenza Corte Costituzionale (2002)
Momento di svolta: tre sentenze della corte costituzionale
- Sentenza 155: sistema italiano di propaganda politica a par condicio è giusto, durante le campagne elettorali tutte le forze politiche hanno diritto alle stesse condizioni di accesso ai media.
- Sentenza 284: legittimità del canone RAI, giustificato dal servizio pubblico fornito dalla RAI.
- Sentenza 466: illegittimità della legge Maccanico, che non prevedeva un termine finale certo per l'applicazione dei limiti.
- Il termine fissato dalla Corte: 31 dicembre 2003.
Switch Off
- Il satellite non era ancora diffuso, quindi la rete 4 avrebbe perso spettatori e pubblicità.
- Il governo reagiva alla sentenza della Corte Costituzionale dicendo che era possibile passare al digitale entro il 31 dicembre 2006.
- Lo Switch Off: passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale.
Legge Gasparri
- Riforma che non prevedeva lo spostamento di rete 4.
- Il Capo dello Stato non promulga la legge per questioni costituzionali.
Decreto Legge (23 Dicembre)
- Approvato per risolvere il problema della mancanza di decoder per la visione digitale da parte degli italiani.
Nuove Forme di Pubblicità
- Pubblicità a schermo diviso (split screen), pubblicità virtuale, pubblicità interattiva e product placement (se chiaramente identificato all'inizio della trasmissione).
Direttive Televisione Senza Frontiere
- Scambio di ritrasmissione di programmi televisivi tra Stati europei.
- Mercato libero dell'offerta.
- Limiti: ritrasmissione limitabile per motivi di ordine pubblico, salute pubblica, sicurezza pubblica, tutela dei consumatori, incitamento all'odio, sesso, razzismo.
TUSMAR (2010)
- Testo Unico in materia di servizi media, audiovisivi e audiofonici.
- Aggiorna la legge Gasparri.
- Distinzione tra servizi lineari (visione simultanea) e servizi non lineari (visione su richiesta).
Fornitori di Servizi di Media
- Sostituzione di "fornitore di contenuti" con "fornitori di servizi di media".
- Definizione di "fornitori di servizi di media": persone responsabili della scelta dei contenuti, organizzazione del palinsesto o del catalogo.
- Escluse le persone che si occupano unicamente della trasmissione di programmi.
La Radiotelevisione: Storia e Normativa
- La radiotelevisione è nata grazie all'investimento dello stato nella tecnologia necessaria per le trasmissioni.
- Lo stato è proprietario della tecnologia fisica e controlla le trasmissioni.
- Il rapporto tra stato e libertà nell'ambito radiotelevisivo è complesso, con questioni riguardo ai confini dell'interferenza dei poteri pubblici e al ruolo dello stato nell'esercizio della libertà.
- La radiotelevisione ha un'influenza significativa sull'esercizio dei diritti pubblici.
Il Monopolio RAI
- La Rai era l'unico canale televisivo in Italia dal 1954.
- La Corte Costituzionale ha riconosciuto la riserva dello stato per le trasmissioni radiofoniche e televisive, giustificando il monopolio della Rai a causa del presupposto tecnologico dell'unica frequenza nazionale.
- La Corte ha introdotto il concetto di "pluralismo interno" affermando che la Rai doveva garantire la rappresentanza di tutte le componenti politico, sociali ed economiche del paese.
- La Corte ha respinto il monopolio della Rai per diversi motivi: l'etere è una risorsa limitata, è necessario evitare il rischio di monopoli privati per garantire il pluralismo informativo e la possibilità di accesso al sistema monopolistico è limitata ma costituzionalmente consentita.
L'Arrivo delle Televisioni Locali e la Riforma del 1975
- Nel 1974, la Corte ha riconosciuto la possibilità di ritrasmissione di canali stranieri e l'uso di trasmissioni via cavo da parte di privati.
- La riforma del 1975 ha introdotto la sottrazione dei vertici RAI dall' influenza del governo, la garanzia di pluralismo, il coinvolgimento del parlamento nella definizione delle direttive e la tutela dell'autonomia degli operatori dell'informazione all'interno della concessionaria.
L'Era di Berlusconi e le Televisioni Locali
- La scoperta dei "coni d'ombra" nell'etere ha permesso la nascita delle televisioni locali.
- Si è ritenuto incostituzionale la riserva pubblica a livello locale nei coni d'ombra, invalidando l'argomento tecnico del monopolio per la scarsità di frequenze.
Il Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi (TUSMAR)
- Il TUSMAR, acronimo di Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici, stabilisce che i fornitori di servizi media audiovisivi hanno l'obbligo di garantire e tutelare i diritti di autore e la proprietà intellettuale. Questo è fondamentale per il corretto funzionamento dell'industria dei media, in quanto la protezione della creatività e delle opere degli autori è essenziale per promuovere l'innovazione e il progresso culturale.
- Il diritto di autore si compone di diversi aspetti, tra cui il diritto morale, che si riferisce al riconoscimento dell'identità dell'autore e alla possibilità di rifiutare l'uso delle proprie opere in contesti non desiderati, e il diritto economico, che permette all'autore di beneficiare finanziariamente dalle opere che crea e distribuisce, attraverso royalties e diritti collegati.
- I fornitori di servizi media audiovisivi, dunque, sono tenuti a riconoscere e rispettare i diritti secondari degli autori, in particolare dei produttori indipendenti, il cui contributo alla creazione e alla realizzazione di contenuti è fondamentale per la diversità e la qualità dell’offerta audiovisiva. Questo riconoscimento non solo garantisce la giusta compensazione, ma promuove anche un ecosistema creativo più sano e sostenibile.
Il Problema degli OTT
- Gli Over The Top (OTT) sono imprese che forniscono servizi, contenuti e applicazioni tramite internet al grande pubblico, senza la necessità di un'infrastruttura tradizionale di telecomunicazioni. Questi servizi possono includere streaming video, audio, social media e giochi online. La loro popolarità è esplosa negli ultimi anni, grazie all'aumento dell'accesso a Internet ad alta velocità e alla diffusione di dispositivi mobili.
- Gli OTT rappresentano una sfida per la regolamentazione tradizionale dell'etere, poiché operano al di fuori delle leggi e dei regolamenti applicabili ai fornitori di telecomunicazioni, creando interrogativi sulla protezione dei dati, la privacy e la concorrenza.
L'intervento dell'UE
Nel 2018 arriva una direttiva dell'UE.
Nel 2021 arriva un decreto legislativo in cui si vanno a regolamentare i servizi media audiovisivi regolari e di palinsesto. Regola anche la fornitura dei servizi interattivi associati e servizi di accesso condizionato su qualsiasi piattaforma di diffusione, comprese le comunicazioni commerciali audiovisive ed i servizi di piattaforme per la condivisione di video. Si regolamenta chi gestisce le piattaforme.
Questa direttiva introduce dei principi generali anche per loro:
- La tutela della libertà di espressione di ogni individuo
- Obiettività, completezza, lealtà e imparzialità dell'informazione
- Il contrasto alle strategie di informazione
- Tutela dei diritti d'autore e di proprietà intellettuale (non si può trasmettere contenuti coperti da copyright)
- L'apertura alle diverse opinione e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose
- Salvaguardia delle diversità etniche e del patrimonio culturale, artistico e ambientale,
- tutela del benessere, della salute e dell'armonico sviluppo fisico, psichico e morale del minore
L'UE mette questa regola. Sono soggetti alla legge italiana tutte le aziende che:
- Hanno sede principale in Italia e le decisioni sono prese in Italia
- Hanno sede principale in Italia se sul territorio italiano hanno una struttura forte di produzione. Se sul territorio italiano opera una parte significativa degli addetti allo svolgimento dell'attività di servizio di media audiovisivo o radiofonico collegata ai programmi
- Pur avendo sede in un altro stato membro o in un paese terzo, le decisioni editoriali sono prese in Italia e sul territorio italiano opera una parte significativa...
- Se opera sia in Italia sia nell'altro stato membro
- Ha iniziato in Italia e ha mantenuto nel tempo un legame stabile ed effettivo con l'economia italiana
Il DUSMA e l'AGCOM
- Il DUSMA (Decreto Unico Servizi Media Audiovisivi) rappresenta una regolamentazione chiave nel panorama delle comunicazioni e dei servizi media. Esso prevede l'applicazione di principi fondamentali che riguardano la trasparenza, la responsabilità e la qualità dei contenuti, estendendosi anche ai servizi di piattaforma per la condivisione di video, come YouTube e simili. Questi principi sono necessari per garantire un ambiente digitale più sicuro e responsabile per tutti gli utenti.
- L'AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), quale ente di regolamentazione, ha l'autorità di intervenire su queste piattaforme principalmente in situazioni ben definite. Tra le sue prerogative vi è la tutela dei minori dall'esposizione a contenuti inadatti, l'impegno nella lotta contro la discriminazione per garantire un'informazione equa e inclusiva, e la salvaguardia dei diritti dei consumatori, assicurando che vi siano pratiche commerciali corrette e trasparenti.
L'Ultima Riforma RAI (2018)
- Il nuovo consiglio RAI è composto da 7 componenti: un presidente, l'amministratore delegato e il consiglio di amministrazione, i quali hanno il compito di supervisionare e dirigere le attività della Rai, la principale emittente radiotelevisiva italiana. Ogni membro del consiglio porta con sé competenze specifiche che contribuiscono alla gestione strategica e operativa dell'azienda, affrontando questioni quali produzione di contenuti, programmazione e gestione delle risorse.
- I sette componenti sono scelti attraverso un processo di nomina che coinvolge la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica e il governo. Questa modalità di selezione si traduce in una composizione che riflette le diverse istanze politiche, con una maggioranza di membri nominati dal governo, il quale detiene i diritti di proprietà come unico azionista della Rai. Questa struttura mira a garantire un equilibrio tra le diverse forze politiche e a promuovere la responsabilità istituzionale.
- Il presidente è eletto dai sette membri con il voto dei due terzi, un meccanismo che favorisce l'inclusività e cerca di garantire un consenso anche all'opposizione. Questo metodo di elezione è progettato per rafforzare la legittimità della direzione del consiglio, assicurando che le decisioni importanti siano supportate da un'ampia maggioranza e non siano influenzate da singoli interessi o ideologie, promuovendo così un'azione collettiva a favore di un servizio pubblico di qualità.
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