Platone: Vita, Influenze e Opere

Platone: Vita e Influenze

• Platone, nato ad Atene nel 427/8 a.C., il cui vero nome era Aristocle, soprannominato "Platone" per la sua corporatura robusta o la sua ampia fronte.
• Aristocratico di nascita, Platone aspirava alla vita politica prima di diventare discepolo di Socrate.
• Dopo una prima collaborazione con il governo dei Trenta Tiranni, si allontanò dalla politica attiva a causa delle loro violenze.
• La condanna a morte di Socrate nel 399 a.C. fu un evento traumatico che lo convinse che la democrazia non garantiva la giustizia.
• Viaggiò a Megara, Cirene, Egitto e Taranto, dove incontrò Archita, subendo l'influenza dei Pitagorici.
• A Siracusa tentò di influenzare il tiranno Dionigi il Vecchio, ma fu scacciato e venduto come schiavo.
• Nel 387 a.C. fondò l'Accademia ad Atene, una scuola e comunità per formare i futuri filosofi-politici.
• Morì ad Atene nel 348/347 a.C. all'età di 80 anni dopo ulteriori viaggi a Siracusa con Dionigi il Giovane.

Le Opere di Platone

• Platone scrisse 13 lettere, l'Apologia di Socrate e 34 dialoghi, ritenuti importanti fin dall'antichità.
• Ogni dialogo affronta un tema specifico (anima, amore, politica), con la rigenerazione delle poleis greche come obiettivo etico-politico di fondo.
• La teoria delle Idee è centrale e ricorrente in tutti i dialoghi.
• Le opere sono state suddivise in tre gruppi corrispondenti alle fasi del suo pensiero: - Scritti giovanili socratici: esposizione dei dialoghi reali di Socrate (Apologia di Socrate, Critone). - Dialoghi della maturità: esposizione del pensiero di Platone tramite dialoghi immaginari con Socrate (Gorgia, Fedone). - Dialoghi della vecchiaia: revisione e correzione delle teorie precedenti, con Socrate meno presente (Teeteto, Parmenide).

La Scelta del Dialogo

• Platone preferisce il dialogo perché la filosofia è una ricerca continua, e la parola scritta fissa solo i risultati.
• La parola scritta è impersonale e non si adatta all'interlocutore.
• Adotta il dialogo per mantenere il carattere aperto e dialogico del filosofare socratico, coinvolgendo il lettore.
• Esistono anche "dottrine non scritte" di Platone, il cui contenuto è oggetto di dibattito tra gli studiosi.
• Nei dialoghi, Platone parla attraverso i suoi personaggi, ponendo il problema di come attribuirgli le tesi corrette.
• La filosofia di Platone nasce in relazione con i sofisti e Socrate, che avevano mostrato come la verità sia legata alle persone che la sostengono.
• Nel dialogo, Platone tenta di coinvolgere il lettore nella dialettica, stimolandolo a formulare le proprie tesi.

Il Mito

• Platone utilizza i miti (racconti di fantasia) per: - Chiarire dottrine razionali complesse tramite immagini. - Andare oltre i limiti della ragione quando questa non riesce a risolvere un problema.
• I miti non sono dimostrazioni razionali né pura fantasia, ma contenuti verosimili e ragionevolmente plausibili.

Teoria delle Idee

• Platone ritiene che la crisi morale e politica di Atene derivi da una crisi conoscitiva (mancanza di conoscenza dei valori universali).
• Una convivenza giusta può fondarsi solo sulla conoscenza condivisa dei veri valori.
• L'obiettivo è arrivare a una conoscenza certa, stabile, oggettiva e universale dei valori, liberandosi dai "falsi saperi" della cultura tradizionale e dei sofisti.
• Critica la cultura tradizionale perché propone disvalori e non giustifica razionalmente i valori autentici.
• Critica i sofisti per il loro relativismo, che mette in discussione l'esistenza di valori universali.
• Il relativismo porta a imporre il proprio punto di vista con la forza, la retorica o la corruzione.
• Platone confuta il relativismo con due obiezioni: - Affermare che tutte le opinioni sono vere si auto-contraddice. - Chi afferma il relativismo non lo segue nella pratica.
• Serve quindi una scienza (episteme) stabile, oggettiva e universale.
• L'esperienza non può essere il fondamento della scienza, perché è mutevole e soggettiva.
• La Scienza deve fondarsi sulla conoscenza intellettuale di oggetti intelligibili chiamati Idee.
• Platone distingue quindi conoscenza intellettuale (oggetti intelligibili o Idee) ed esperienza (oggetti sensibili o materiali).
• Il dualismo platonico concilia Parmenide (immutabilità) ed Eraclito (divenire).
• Platone afferma l'esistenza di una realtà immateriale (le Idee), chiamando questa scoperta "seconda navigazione".

Mondo Idee vs Mondo Materiale

• Mondo Idee: intelligibili, immateriali, eterni, perfetti, unici.
• Mondo Materiale: sensibili, materiali, mutevoli, imperfetti, molteplici.

Rapporto tra i due Mondi

• Le cose sensibili derivano e dipendono dalle Idee, che sono principi gnoseologici, assiologici e ontologici.
• La conoscenza delle Idee permette di conoscere e valutare la realtà terrena, tramite imitazione (mimesis) e partecipazione (methexis).

Come si Dimostra l'Esistenza delle Idee

• L'esistenza delle Idee si dimostra tramite situazioni che possono essere spiegate solo ammettendone l'esistenza.
• Ex. giudizi di uguaglianza, confronto tra il cerchio perfetto e cerchi reali, bellezza (es. l'Idea del Bello).
• Le idee platoniche non sono concetti astratti ricavati dall'esperienza, ma hanno caratteri di perfezione e immutabilità.
• Esiste una gerarchia tra le Idee: Idee-valori > idee delle cose sensibili > idee matematiche, con l'Idea del Bene al vertice.
• Le Idee sono conosciute dall'intelletto umano (oggetti intelligibili), ma hanno un'esistenza propria nell'Iperuranio.

Uomo, Morte e Immortalità

• L'uomo è costituito da anima (ragione e coscienza) e corpo.
• Analogia tra dualismo Idee/cose sensibili e dualismo anima-corpo.
• Tra anima e corpo c'è un rapporto di opposizione (influenza orfico-pitagorica).
• Il corpo impedisce all'anima di dedicarsi alla ricerca della verità, quindi è una tomba per l'anima.
• L'anima deve sottrarsi ai condizionamenti del corpo per conoscere le idee intelligibili.
• Morte = inizio della vera vita per l'anima, perché solo separata dal corpo può conoscere le Idee.

Prove Razionali dell'Immortalità dell'Anima

• L'anima conosce le idee che sono eterne, dunque ha natura affine.
• L'anima è il principio di vita, dunque non può accogliere in sé la morte.
• L'anima possiede conoscenze fin dalla nascita (anamnesi o reminescenza).
• Mito: Anime soggiogate dal corpo si reincarnano, anime virtuose si uniscono alla divinità. Platone modifica poi la teoria affermando una durata limitata di mille anni. Carro Alato: L'anima è simile a un carro alato guidato da un auriga, con un cavallo docile e uno ribelle. Platone afferma che l'uomo è responsabile dell'esistenza che vive.

La Conoscenza Umana

• La vera conoscenza (episteme) è la conoscenza intellettuale delle Idee eterne, perfette e immateriali.
• Le Idee sono innate e la conoscenza consiste nel ricordare le Idee dimenticate (reminescenza o anamnesi).

Gradi della Conoscenza

• Scienza (Episteme): Noesis (filosofica), Dianoia (conoscenza mediana).
• Opinione (Doxa): Pistis (credenza), Eikasia (immaginazione).

Conoscere le Idee

• La Dialettica (procedimento razionale-discorsivo).
• Le idee sono soprasensibili e trascendenti.
• Nel sapere filosofico, la verità non si impone alla mente in forma immediata.
• Nel Simposio Platone insiste sulla differenza che c'è tra la sophìa (sapienza piena e completa) e la philo-sophìa (amore per la sapienza).

Eros Platonico

• La conoscenza delle Idee è l'esito di una ricerca razionale, lunga e difficile, praticabile da pochi, ma si può raggiungere le idee, accessibile a molti, basata sulla Bellezza e sull'EROS.
• Il “CONVITO” (o “SIMPOSIO” ):esprimono i caratteri subordinati e accessori dell'amore, caratteri che la dottrina esposta da Socrate unifica e giustifica.

Filosofia Politica

• Dialogo della maturità: “REPUBBLICA”.
• Tema: lo Stato ideale, che non esiste e non esisterà mai, ma deve costituire il termine di confronto per gli Stati reali. Analoga tra lo Stato e l'uomo: nell'uomo deve comandare la ragione, e l'anima animosa e quella appetitiva devono essere sottomesse.
• Filosofi governanti = sapienza;
• Guerrieri o custodi = forza;
• Produttori = temperanza. La giustizia è l'armonia tra le parti della città, è la virtù di tutti i cittadini: c'è giustizia quando i compiti sono assegnati ai cittadini secondo le loro attitudini, quando c'è equilibrio e collaborazione tra le tre parti della cittadinanza e quando tutti obbediscono ai Filosofi governanti.

Cosmologia nel Timeo

• Nel Mito del Demiurgo: - esistevano le Idee e la Chora. - Chora è la materia originaria, informe, caotica, in perenne divenire. - DEMIURGO (artefice), per amore del Bene, è intervenuto sulla Chora, per imprimere in essa ordine e stabilità.

Mito Della Caverna

Nel pensiero di Platone troviamo due tendenze che talvolta possono apparire divergenti e contradditorie: all'impegno etico-politico, ascetico - religiosa a liberarsi dal carcere del corpo il mito simboleggia i gradi della conoscenza nelle due specie visionando le ombre in relazione al significato.