Pedagogia Moderna e Scienze Umane

Il Rinnovamento Educativo nel XX Secolo

• Il XX secolo ha visto un profondo rinnovamento dell'educazione e della pedagogia, influenzato da diversi fattori come la massificazione della vita sociale, l'evoluzione dei ceti sociali, la nascita di un nuovo stile di vita e la crescita della democrazia.

• La pratica educativa si è adattata ad una nuova figura di soggetto umano, l'uomo-individuo e l'uomo-massa allo stesso tempo, introducendo nuovi protagonisti come il bambino, la donna e l'handicappato, e rinnovando le istituzioni formative, come la famiglia, la scuola e la fabbrica.

• La teoria pedagogica ha cercato di chiarire gli scopi e i mezzi dell'educazione, utilizzando diverse procedure epistemiche e dando un ruolo sempre più centrale alle scienze, in particolare quelle umane.

Il Rinnovamento della Scuola e la Pedagogia Attivistica

• Nel XX secolo la scuola si apre alle masse, si nutre di ideologia e si afferma come una istituzione cruciale della società.

• Il movimento attivistico ha visto la scuola come un'istituzione chiave per la società democratica, alimentando sperimentazioni scolastiche e didattiche basate sul primato del "fare", e teorizzazioni pedagogiche che si fondavano su filosofie e approcci scientifici innovativi.

• L'attivismo, movimento internazionale, ha avuto un forte impatto sulle pratiche quotidiane dell'educazione, in particolare nel campo scolastico.

• Il movimento attivistico ha proposto un rovesciamento radicale dell'educazione, mettendo al centro il bambino, i suoi bisogni e le sue capacità. L'apprendimento doveva avvenire attraverso il "fare" e non attraverso un sapere codificato e sistematico, ponendo al centro l'ambiente e non il sapere.

Le "Scuole Nuove" e l'Educazione Attiva

• Le "scuole nuove", esperimenti educativi di avanguardia, ebbero ampia diffusione nel mondo nel passaggio tra il XIX e il XX secolo.

• Le "scuole nuove" si ispirarono alle scoperte della psicologia, che enfatizzava la diversità psichica tra bambino e adulto, e al movimento di emancipazione popolare che riformulava il ruolo della scuola, abbandonando il suo carattere elitario.

• Il principio fondamentale delle "scuole nuove" era il richiamo all'attività del bambino, visto come un essere pre-intellettuale e pre-morale, per il quale i processi cognitivi si intrecciavano con l'operare e il dinamismo sia fisico che psichico.

• Le "scuole nuove" promuovevano un ambiente educativo libero dai vincoli della tradizione, permettendo al bambino di esprimere liberamente le sue inclinazioni primarie.

• L'apprendimento nelle "scuole nuove" doveva avvenire a contatto con l'ambiente esterno, attraverso attività non esclusivamente intellettuali, ma anche di manipolazione, rispettando la natura "globale" del bambino.

• Le "scuole nuove" si presentavano come un ideale educativo chiamato “scuola attiva”, di cui esse erano al tempo stesso i modelli e gli alfieri.

• Le "scuole nuove" rappresentavano anche una voce di protesta contro la società industriale e tecnologica, alimentate da un'ideologia democratica e progressista che promuoveva la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale e politica.

Esempi di "Scuole Nuove"

• Cecil Reddie, in Inghilterra, fondò la scuola di Abbotsholme, che promuoveva un insegnamento più idoneo alle esigenze della società moderna, in cui il ragazzo doveva diventare un uomo completo, sviluppando armonicamente tutte le sue facoltà umane.

• Haden Badley, seguace di Reddie, fondò la scuola di Bedales, che introduceva un sistema di autogoverno e il principio della coeducazione.

• Edmond Demolins, in Francia, fondò l'École des Roches, che si proponeva di attuare una formazione globale del fanciullo, sia intellettuale che fisica, morale e sociale, incentivando la socialità e la collaborazione.

• Hermann Lietz e Paul Geheeb, entrambi in Germania, avviarono esperimenti di "scuole nuove" in campagna, ispirandosi a Reddie e Demolins.

• Gustav Wyneken e Georg Kerschensteiner, in Germania, svilupparono modelli originali di rinnovamento educativo e scolastico.

• Gustav Wyneken elaborò un modello antiborghese e libertario che si ispirava all'anarchia e promuoveva un ambiente educativo non conformista.

• Georg Kerschensteiner elaborò un modello di "scuola del lavoro" che proponeva di introdurre il lavoro come attività fondamentale nel curriculo tradizionale, specialmente nelle scuole elementari.

Le "Scuole Nuove" in Italia

• In Italia, le "scuole nuove" si svilupparono nel contesto della "scuola serena", ispirata a un ideale di continuità tra la scuola e la famiglia, alla valorizzazione delle attività artistiche e alla visione del fanciullo come artista spontaneo.

• I principali esponenti della "scuola serena" furono Maria Boschetti Alberti, Rosa Agazzi e Giuseppina Pizzigoni.

• Maria Boschetti Alberti, con la sua "scuola serena", promuoveva un ambiente educato e un'organizzazione scolastica che puntavano sulla libertà e sull'autonomia del bambino.

• Rosa Agazzi elaborò un metodo educativo per l'infanzia che si basava sulla continuità tra asilo infantile e ambiente familiare e che promuoveva il lavoro libero e attivo, con un forte senso di collaborazione tra i bambini.

• Giuseppina Pizzigoni, con la "Rinnovata", cercava di rinnovare la scuola tradizionale, introducendo l'esperienza diretta dei bambini e collegando la vita scolastica con quella sociale.

Le Scuole Nuove e l'Attivismo Pedagogico

• La Scuola Elementare Rinnovata:
  • Metodo "sperimentale" introdotto nel 1914 da una scuola elementare italiana
  • Enfatizza il lavoro degli studenti e la loro esperienza rispetto alle istruzioni degli insegnanti
• Scuola-Città Pestalozzi:
  • Fondata a Firenze nel 1945 da Ernesto e Anna Maria Codignola
  • Obiettivo di formare cittadini consapevoli dei propri doveri e diritti
  • Organizzata in modo simile alla comunità adulta, con ruoli come sindaci e tribunali gestiti dagli studenti
  • Insegnamento basato su esperienze personali e problemi della vita reale, con attività intellettuali e manuali
  • Metodo didattico libero e non predefinito, con biblioteche e laboratori
• Boy-Scouts:
  • Un'iniziativa educativa globale nata nel 1908 da Robert Baden Powell
  • Ispirato al colonialismo, con uniforme e spirito di avventura
  • Organizzazione gerarchica con ragazzi divisi in classi di età ("lupetti", "esploratori", "pionieri")
  • Enfatizza il lavoro di gruppo, l'iniziativa personale e le capacità manuali, con un'enfasi sull'ambiente naturale
  • Principi basati sulla lealtà, amicizia, amore del prossimo e etica virile
  • Oggi, alcuni aspetti del movimento sono considerati superati
• Metodi Attivistici negli Stati Uniti:
  • Dewey e l'Attivismo Pragmatista:
    • Il più famoso esperimento attivistico negli Stati Uniti
    • L'attivismo pragmatista di Dewey ha influenzato la pedagogia moderna
  • William H. Kilpatrick e il Metodo dei Progetti:
    • Un metodo che mira ad incoraggiare la motivazione pratica nell'apprendimento intellettuale
    • Si focalizza sull'interesse degli studenti e sulle esperienze concrete
    • I progetti possono essere di produzione, consumo, problem-solving o addestramento
    • Il metodo richiede una riorganizzazione completa della scuola, mantenendo l'organizzazione dei contenuti disciplinari
  • Helen Parkhurst e il Dalton Plan:
    • Un metodo basato sull'individualizzazione dell'insegnamento e sulla libera scelta del lavoro scolastico
    • Il programma è diviso in unità minime di studio con tempi e ritmi individuali
    • Le aule sono dedicate a specifiche materie, con insegnanti specializzati
    • I compiti mensili sono svolti in autonomia, con supporto e controllo degli insegnanti
    • Il metodo prevede attività di laboratorio, organizzazione del lavoro e conferenze (lezioni)
  • Carleton W. Washburne e le Scuole di Winnetka:
    • Un insegnamento individualizzato basato sul libero raggruppamento degli studenti
    • La scuola è un luogo di "felicità", libertà di creare e esprimersi, e preparazione alla vita adulta
    • Il programma è diviso in una parte comune e una parte creativa, con materiali autocorrettivi
    • Le attività creative includono musica, arte, gioco, laboratorio e stampa
    • Le scuole di Winnetka erano un laboratorio continuo di ricerca educativa
• Il Movimento Europeo delle Scuole Nuove:
  • Roger Cousinet:
    • Un metodo didattico basato sul lavoro di gruppo per permettere agli studenti di "agire, istruirsi e educarsi da soli"
    • Creazione di gruppi liberi di studenti per attività di apprendimento e creazione
    • Enfasi sul "lavoro storico" che collega gli studenti alla storia della civiltà
    • Tutto il lavoro scolastico si svolge in un contesto sociale e comunicativo
  • Célestin Freinet:
    • Metodo basato sulla cooperazione e l'uso della stamperia nella scuola
    • L'esperienza infantile è vista come ricerca e apprendimento attraverso le tecniche conoscitive umane
    • La scuola è un "cantiere" di lavoro umanizzato e collaborativo
    • Al centro del lavoro scolastico ci sono il "testo libero" e la "stamperia", che permettono la comunicazione e l'apprendimento
    • Il pedagogista ha un forte impegno politico e sociale
• Teorici dell'Attivismo:
  • Ovide Decroly:
    • Medico belga che ha applicato i suoi metodi pedagogici per i disabili anche ai ragazzi normali
    • Ha aperto la "École dell'Ermitage" a Bruxelles, un centro di sperimentazione educativa
    • È stato professore di pedagogia e psicologia infantile
    • Ha sviluppato un metodo di "globalizzazione" dell'insegnamento
  • Dewey:
    • Il più celebre teorico dell'educazione nuova
  • Édouard Claparède:
    • Psicologo svizzero che ha sviluppato la "pedagogia attiva"
    • Il suo metodo poneva al centro il "gioco" come strumento pedagogico
    • Ha fondato l'Institut Rousseau a Ginevra
  • Adolfo Ferrière:
    • Pedagogista svizzero che ha contribuito all'affermazione delle scuole nuove
    • Ha sostenuto una scuola basata sulla "cooperazione" tra studenti e insegnanti
  • Maria Montessori:
    • Medico e pedagogista italiana che ha sviluppato un metodo educativo per i bambini
    • Ha proposto l'uso di materiali didattici specifici e un ambiente di apprendimento strutturato
    • I suoi metodi sono tuttora utilizzati in molte scuole in tutto il mondo
• Caratteristiche dell'Attivismo:
  • Puerocentrismo: il ruolo centrale del bambino nell'apprendimento
  • Valorizzazione del fare: attività manuali, gioco e lavoro
  • Motivazione: apprendimento collegato all'interesse degli studenti
  • Studio dell'ambiente: apprendimento dalla realtà circostante
  • Socializzazione: soddisfare e incrementare il bisogno sociale
  • Antiautoritarismo: superare la supremazia dell' adulto
  • Antintellettualismo: svalutazione di programmi formativi rigidi e valorizzazione dell'autonomia nella conoscenza
• L'Attivismo e le sue implicazioni:
  • Influenza su diverse ideologie pedagogiche: pedagogia cattolica e marxista
  • Associazioni internazionali: Lega Internazionale per l'Educazione Nuova, CEMEA, MCE
  • Riviste: The New Era, Pour l'Ere Nouvelle
  • Congressi: per sostenere i principi dell'educazione nuova.

Ovide Decroly

• Decroly, uno psicologo interessato a un'elaborazione "quantitativa" della pedagogia, studiò la psiche infantile iniziando dall'analisi dei bambini con disabilità
• Decroly pensava che i bambini con disabilità fossero particolarmente interessanti per l'educazione e che la loro analisi potesse fornire informazioni fondamentali sulla mente del bambino in generale
• Decroly riteneva che l'individualizzazione fosse un processo fondamentale in educazione, in contrasto con la scuola tradizionale troppo uniforme nei programmi
• Decroly sosteneva che il carattere principale della psiche infantile fosse la "globalizzazione", ovvero la tendenza a percepire la realtà come un tutto integrato
• Decroly riteneva che ogni processo di apprendimento dovesse muovere dal concreto all'astratto, dal semplice al composto, dal noto all'ignoto
• Decroly evidenziava il ruolo dei "centri d'interesse" nell'apprendimento, connessi ai bisogni fondamentali dell'uomo come la nutrizione, la difesa dai pericoli e la socializzazione
• Decroly riteneva che l'insegnamento dovesse coinvolgere il bambino in modo attivo e coinvolgente, con attenzione particolare all'osservazione e alla manipolazione di oggetti concreti
• Decroly, pur con i suoi limiti, sottolineava l'importanza della psicologia infantile per l'apprendimento e la necessità di una partecipazione attiva del bambino
• Decroly contribuì a un metodo globale di apprendimento con un focus su "osservazione", "associazione" ed "espressione" come fasi fondamentali del processo educativo

Edouard Claparède

• Claparède, fondatore dell'Istituto J.-J.Rousseau a Ginevra nel 1912, si focalizzò sulle nozioni di "educazione funzionale" e "scuola su misura"
• Claparède sosteneva che l'educazione dovesse essere sostenuta da un bisogno e che i programmi scolastici tradizionali fossero inefficaci perché non coinvolgevano il bambino
• Claparède riteneva che la scuola dovesse essere "su misura" del bambino, rispettando la sua natura e i suoi bisogni, offrendo un'ampia gamma di attività da scegliere liberamente

Adolphe Ferrière

• Adolphe Ferrière, influenzato da principi evoluzionistici, divenne un sostenitore di "scuole nuove"
• Ferrière si ispirò alla filosofia di Bergson e al concetto di "élan vital"
• Ferrière si concentrò sui "diritti" del bambino e suoi "bisogni" connessi all'esercizio della libera attività
• Ferrière valorizzava il gioco e il lavoro come elementi centrali nell'apprendimento in un'ottica di "scuola attiva"
• Ferrière riconosceva l'importanza dell'autonomia individuale e promuoveva l'autogoverno all'interno della scuola
• Ferrière si ispirava a figure chiave dell'attivismo pedagogico come Decroly, Montessori, Dewey e Lombardo Radice
• Ferrière credeva in una visione progressiva e aperta dei metodi dell'attivismo, con uno studio approfondito sui fondamenti comuni delle diverse esperienze educative

Maria Montessori

• Montessori si formò a Roma laureandosi in medicina e dedicandosi alla cura dei bambini con disabilità
• Montessori fondò la prima "Casa dei bambini" nel 1907 e diffuse il suo metodo in tutto il mondo, incontrando però resistenze in Italia
• Montessori, inizialmente influenzata dal Positivismo, si concentrò poi sui diritti dell'infanzia e sull'attività intrinseca di questa fase dello sviluppo
• Montessori sviluppava un "metodo" basato su uno studio sperimentale della natura del bambino, dando valore alle attività senso-motorie
• Montessori riteneva che l'ambiente fosse cruciale per la crescita del bambino ma che non fosse il fattore determinante nella creazione di nuove capacità
• Montessori credeva che il bambino dovesse essere libero di agire per sviluppare le proprie capacità e un comportamento responsabile
• Montessori vedeva la mente infantile come una "mente assorbente" dotata di un potere di apprendimento inconscio
• Montessori cercò di superare le rigidità del suo "metodo" per promuovere un approccio più ampio al rapporto tra scuola e società
• Montessori coniugò l'indagine scientifica con la "liberazione" del bambino, cercando di conciliare due aspetti spesso conflittuali nell'ambito della pedagogia contemporanea

Scuola e Città

• Un gruppo di pedagogisti italiani, guidati dalla rivista "Scuola e città" si dedicò alla diffusione dell'attivismo in Italia
• I pedagogisti di "Scuola e Città" si ispirarono a Dewey e si concentrarono sul collegamento tra educazione e democrazia
• Questo gruppo promuoveva una rilettura del rapporto tra scuola e società in un'ottica antropologica

Critiche all'attivismo

• Dall'inizio degli anni Cinquanta, l'attivismo iniziò a ricevere critiche negli Stati Uniti e in Europa
• L'attivismo fu accusato di una formazione insufficiente in ambito scientifico e di eccessivo permissivismo
• L'attivismo fu criticato per il suo focus sulla manualità a scapito delle finalità culturali e cognitive della scuola
• Alcuni psicologi-pedagoghi si concentrarono sullo studio delle strutture cognitive e dei processi di apprendimento in contrasto con l'attivismo
• Molte critiche all'attivismo sottolineavano dei limiti ma ignoravano l'importanza della psicologia infantile e il legame tra educazione e società nel pensiero attivista

Declino dell'attivismo

• L'attivismo declinò negli anni Sessanta, sostituito da un approccio cognitivo e tecnologico alla pedagogia
• L'attivismo, pur con i suoi punti deboli, aveva contribuito a un'analisi profonda del rapporto tra educazione, società e politica

Nuovo dibattito pedagogico: Idealismo

• All'inizio del Novecento, si verificò un rinnovamento del dibattito pedagogico in risposta a nuove sfide sociali e culturali
• Si svilupparono nuove teorie pedagogiche che ripensavano il ruolo dell'educazione in una società in continua evoluzione
• Il dibattito pedagogico si concentrò sull'identità e il ruolo della pedagogia all'interno di un contesto sociale e politico in continua trasformazione
• Gentile, in Italia, riattivò il dibattito sull'identità della pedagogia come "scienza dello spirito"
• Gentile riprese una prospettiva idealistica, contrastando il Positivismo e promuovendo l'autorità e la tradizione
• Gentile propose un nuovo modello di pedagogia incentrato sull'identità spirituale dell'essere umano

Il pensiero pedagogico di Gentile

• Giovanni Gentile (1875-1944) fu un filosofo italiano, noto per l'attualismo, una filosofia che si basa sull'atto di pensiero come principio fondamentale della realtà.
• Gentile fu ministro della Pubblica Istruzione tra il 1922 e il 1924, durante il quale varò la Riforma della scuola del 1923.
• Secondo Gentile, la pedagogia diventa scienza solo quando si unisce alla filosofia, poiché il processo di sviluppo spirituale è comprensibile solo al di fuori del dualismo e del meccanicismo.
• Gentile si oppone alle concezioni pedagogiche naturalistiche che non riconoscono la natura spirituale dell'uomo, come l'herbartismo e il positivismo.
• Gentile sostiene l'idea di autoeducazione e rifiuta l'immagine meccanicistica dell'uomo.
• Gentile teorizza una specifica concezione dell'infanzia, distinguendo tra "fanciullo eterno", "fanciullo fantoccio" e "fanciullo reale".
• Il "fanciullo reale" è considerato un artista, un sognatore, un soggetto morale autonomo e una sintesi di "soggetto" e "oggetto".
• Gentile propone un ripensamento della scuola tradizionale, in cui il maestro assume un ruolo centrale.
• Gentile sostiene un concetto positivo di laicità, in cui la religione fornisce un orientamento ideale all'educazione.

La pedagogia del neoidealismo italiano

• L'attualismo pedagogico, elaborato da Gentile, ebbe una profonda influenza sulla tradizione pedagogica italiana, promuovendo uno spiritualismo e un rifiuto della tradizione scientifica e laica.
• L'attualismo fu un riferimento importante nella pedagogia italiana tra il 1910 e il 1930, ma al suo interno si svilupparono diverse posizioni.
• Lombardo Radice e Codignola introdussero un elemento di revisione nell'attualismo, aprendo la strada a una maggiore attenzione all'esperienza educativa.
• Spirito e Calogero approfondirono la problematicità dell' "atto" e del suo carattere etico.
• Calogero, nel suo saggio "La scuola dell'uomo", ribadì l'importanza del dialogo tra maestro e scolaro come processo etico di unificazione.
• Ferretti e Capitini criticarono l'attualismo, proponendo nuove prospettive legate al positivismo, al materialismo storico, al neopositivismo e all'esperienza religiosa.
• L'attualismo, nonostante le critiche, ebbe un ruolo centrale nella pedagogia italiana, ma presentò anche delle limitazioni e dei paradossi.

Giuseppe Lombardo Radice

• Giuseppe Lombardo Radice (1879-1938) nacque a Catania e fu un importante promotore di cultura pedagogica, pubblicando articoli su diverse riviste, tra cui "L'educazione nazionale" (1919-33).
• Fu professore di pedagogia a Catania e poi a Roma, impegnato in battaglie per il movimento della scuola, collaborando con Gentile nella riforma scolastica del 1923.
• Le sue posizioni antifasciste lo portarono ad allontanarsi dal regime fascista e a ritirarsi dalla vita pubblica dopo il 1924.
• Tra i suoi scritti si ricordano le "Lezioni di didattica" (1912), "Lezioni di pedagogia generale" e "Saggi di propaganda politica e pedagogica" (1910).
• Lombardo Radice era un idealista gentiliano, sostenendo il ruolo dello spirito come processo attivo e dinamico.
• Tuttavia, si distaccò da Gentile su alcuni punti, come il rapporto tra individuo e universale, dando più spazio ai "diritti del me".
• Lombardo Radice riteneva che lo "spirito" fosse "comunione di spiriti" e "vita di relazione", e che per il soggetto umano l'educazione fosse un compito, non un dato.
• Sul piano politico, Lombardo Radice diede maggior importanza ai problemi sociali e al ruolo educatore dello Stato, non come espressione di una classe, ma di un "pensiero totale".
• Il suo nazionalismo era diverso da quello dei gruppi fascisti, essendo legato ad un "sottofondo socialista" e sensibile alle esigenze del popolo.
• Il cuore della sua riflessione era la didattica, in particolare della scuola primaria e pre-elementare, caratterizzata da una "didattica viva", creativa e immanente al processo educativo.
• La sua didattica si basava su un'analisi critica dell'opera educativa, cercando di "ripensare il fare educativo", secondo un "esame autocritico" della scuola in atto.
• I principi alla base della sua didattica includevano la collaborazione tra maestro e fanciullo, l'intesa tra maestro e scolaro, la lezione come unità organica e la concezione dell'infanzia come un'età creativa e attiva.
• Lombardo Radice riteneva che l'espressione artistica, in particolare il disegno e il canto, avesse un importante ruolo educativo, e che l'educazione linguistica fosse il baricentro dell'insegnamento.
• Il modello di scuola da lui teorizzato, tra cui la "Scuola serena", era di tipo attivistico, con al centro l'espressione artistica e la collaborazione tra maestro e scolaro.
• Questa scuola, come quella di Gentile, non poteva essere laica, ma doveva essere permeata da valori religiosi, in Italia legati alla tradizione cristiano-cattolica.
• Lombardo Radice credeva nella formazione professionale dei maestri, che doveva includere psicologia e didattica, per la realizzazione della "scuola serena".

Ernesto Codignola

• Ernesto Codignola (1885-1965) fu un collaboratore di Gentile, professore di pedagogia a Firenze, e un organizzatore culturale attraverso riviste come "Levana", "Civiltà moderna" e "Scuola e città".
• Si interessò di teoria pedagogica, storia della pedagogia e storia del pensiero religioso.
• Tra le sue opere si ricordano "La pedagogia rivoluzionaria" (1919), "Problemi didattici" (1919), "Le scuole nuove e i loro problemi" (1946) e "Educazione liberatrice" (1946).
• Nel 1945 fondò la "Scuola-città Pestalozzi" a Firenze, ispirata ai principi dell'attivismo, in particolare a Dewey.
• Codignola si distaccò dall'attualismo (e dal fascismo) dopo il 1929, soprattutto dopo l'accordo Lateranense, che rafforzò la sua vocazione laica e il suo sospetto per la riduzione della pedagogia a filosofia.
• La guerra e la fondazione della "Scuola-città Pestalozzi" lo avvicinarono al pragmatismo deweyano, per la centralità data all'aspetto sociale nell'educazione.

Questo quiz esplora i concetti chiave dell'evoluzione della pedagogia secondo il testo. Analizza il ruolo delle scienze umane nell'educazione e i nuovi protagonisti nella pratica educativa. Inoltre, discute le conseguenze della massificazione della vita sociale sull'educazione e il rinnovamento pedagogico.