Nutrizione in Gravidanza

Il modello tradizionale che vede la disabilità come un deficit intrinseco e immutabile, che rende le persone con disabilità incapaci di partecipare pienamente alla società.

La nuova prospettiva che considera la disabilità non come un tratto intrinseco, ma come un risultato delle barriere sociali, culturali e fisiche che impediscono l'inclusione.

Uno dei principali obiettivi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che punta a rimuovere gli ostacoli che impediscono alle persone con disabilità di partecipare alla vita socio-economica.

Le situazioni che ostacolano la piena partecipazione delle persone con disabilità, come barriere architettoniche, discriminazioni sociali, mancanza di accesso all'informazione e carenze di infrastrutture.

La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, il primo trattato internazionale che riconosce e tutela i diritti delle persone con disabilità.

L'approccio che si concentra sulla riduzione della fragilità delle persone disabili, cercando di renderle più simili alle persone considerate 'normali'.

L'approccio che punta a fornire strumenti compensativi per le difficoltà delle persone disabili, permettendo loro di raggiungere obiettivi che potrebbero essere difficili da raggiungere autonomamente.

La capacità di partecipare alla vita sociale e politica con dignità e autonomia, godendo dei diritti fondamentali e della libertà.

L'attuazione della Convenzione ONU sulle persone con disabilità richiede tempo, sforzi e risorse da parte di diversi attori.

È fondamentale comprendere il contenuto della Convenzione e promuovere una migliore comprensione dell'importanza dei diritti umani delle persone con disabilità.

La Convenzione ONU è un punto di svolta nella storia dei diritti umani, ponendo l'accento sulla disabilità dal punto di vista dei diritti umani, non come un problema assistenziale.

La sensibilizzazione e l'educazione sono essenziali per promuovere la comprensione dei diritti delle persone con disabilità.

Il passaggio da un approccio assistenziale a uno basato sui diritti umani è un processo fondamentale per l'attuazione della Convenzione.

La Convenzione ONU promuove il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità, rivedendo politiche e programmi esistenti.

È importante riconoscere le persone con disabilità come individui pienamente capaci di godere dei propri diritti umani e della propria dignità.

Gli operatori devono creare uno spazio sicuro dove tutti possono condividere le proprie opinioni e sentirsi ascoltati.

Contribuisce a far sentire le persone capaci e in controllo della situazione.

Riconoscere e valorizzare le risorse della famiglia per affrontare le sfide.

Collaborazione e lavoro di squadra tra familiari e operatori.

La diagnosi di disabilità può mettere in discussione i ruoli tradizionali all'interno della famiglia.

La diagnosi di disabilità può far emergere le dinamiche relazionali e le strategie di gestione dei conflitti all'interno della famiglia.

Il coinvolgimento di tutte le parti interessate per un supporto positivo alla persona con disabilità.

La diagnosi di disabilità può essere un momento di crisi per il progetto di vita dei genitori.

Il principio di uguaglianza formale tra le persone, ovvero che tutti hanno gli stessi diritti indipendentemente dalle loro caratteristiche.

Il diritto di tutti i cittadini ad accedere all'istruzione e alla scuola, senza discriminazioni.

Il processo di integrazione di alunni con disabilità nelle classi comuni, fornendo supporto specifico per raggiungere l'autonomia e la socializzazione.

Un approccio pedagogico che mira a superare le barriere all'apprendimento e alla partecipazione, creando un ambiente inclusivo per tutti gli alunni.

La partecipazione attiva di tutti i membri della comunità scolastica (insegnanti, genitori, alunni) per creare un contesto inclusivo e accessibile a tutti.

Un approccio che riconosce la diversità e cerca di includere tutti gli studenti in un progetto educativo che valorizza il potenziale di ciascuno.

La legge 104 del 1992, che fornisce assistenza sociale e diritti alle persone con disabilità, è un punto di riferimento fondamentale per l'inclusione in Italia.

La legge 104 del 1992 è una legge italiana che promuove il rispetto dei diritti e la libertà delle persone con disabilità, favorendone l'integrazione in famiglia, a scuola, sul lavoro e nella società.

Il piano educativo individualizzato (PEI) è uno strumento chiave per rispondere ai bisogni educativi speciali degli studenti con disabilità certificata. Include anche un progetto di vita che accompagna lo studente durante e dopo il periodo scolastico.

Il fascicolo personale dell'alunno con disabilità contiene informazioni essenziali come la certificazione ai sensi della legge 104 e la diagnosi funzionale, che descrive il funzionamento globale dello studente.

Il profilo dinamico funzionale (PDF) identifica i bisogni specifici dello studente e serve come base per la creazione del piano educativo individualizzato. Viene redatto dall'équipe scolastica e socio-sanitaria.

La relazione finale e le verifiche periodiche coinvolgono la famiglia, assicurando una collaborazione continua e un monitoraggio accurato del percorso educativo dello studente.

Il dirigente scolastico assume un ruolo di leadership inclusiva, garantendo che il piano dell'offerta formativa (POF) preveda risposte specifiche ai bisogni degli studenti, inclusi quelli con disabilità.

Il decreto ministeriale 1888 del 2021 fornisce linee guida per la formazione obbligatoria del personale docente impegnato con alunni con disabilità.

La formazione obbligatoria del personale docente, prevista dal decreto ministeriale 1888 del 2021, è stata criticata perché considerata extra-curricolare e non retribuita.

La sola diagnosi di disabilità intellettiva o autismo può portare i professionisti a nutrire aspettative più basse per il futuro dei giovani.

L'autodeterminazione e l'inclusione sociale sono fondamentali per la qualità di vita di una persona con disabilità, ma i professionisti spesso danno meno importanza a questi aspetti.

La scuola può essere vista come un ambiente protetto, ma il passaggio alla vita adulta può essere difficile per i giovani con disabilità, portando ad incertezza e frustrazione per le famiglie.

Spesso mancano i servizi e le opportunità per le persone con disabilità che si affacciano alla vita adulta, rendendo difficile la creazione di una traiettoria esistenziale positiva.

L'assenza di prospettive chiare per il futuro può portare a sentimenti di sfiducia, rassegnazione e atteggiamenti iperprotettivi o rivendicativi nelle famiglie dei giovani con disabilità.

Le famiglie dei ragazzi con disabilità possono sentirsi frustrate e incerte sul futuro, limitando la loro capacità di supportare al meglio i propri figli.