Nozione di Impresa e Disciplina

Un'impresa è un'attività economica che comporta la professionalità, l'organizzazione e l'economicità, ovvero la creazione di profitto o la copertura dei costi. Questa definizione è stata introdotta nel 1942 come un tentativo di applicare un insieme di regole comuni a tutte le iniziative produttive.

Le norme corporative, in vigore in Italia dal 1926 al 1943, miravano a controllare l'economia nazionale attraverso un sistema di regolamentazioni, organizzazioni sindacali e organi statali. Queste norme influenzavano la produzione e lo sviluppo dell'economia.

L'istituto dell'impresa è stato introdotto per la prima volta nel Codice Civile Italiano nel 1942, e la sua definizione si basa su tre elementi chiave: professionalità, organizzazione ed economicità. L'impresa è vista come un'attività svolta in modo professionale, organizzata con un sistema di regole e finalizzata a generare profitto o a coprire i costi.

Le norme corporative, che regolamentavano l'economia in Italia durante l'era fascista, sono state abolite nel 1943. Ciò ha portato alla perdita di importanza degli articoli 2084-2093 del Codice Civile, che erano legati alle norme corporative.

Dopo l'abolizione delle norme corporative, l'impresa italiana non è più soggetta a un insieme unificato di regole. La sua regolamentazione si basa su una serie di disposizioni disperse nel Codice Civile e in altre leggi.

Il cosiddetto 'statuto generale dell'impresa' è composto da alcune parti del Codice Civile che si applicano alla maggior parte delle imprese italiane. Queste includono le leggi sull'azienda, la concorrenza, i consorzi, i segni distintivi e altre disposizioni.

L'azienda è un complesso di beni organizzati per l'esercizio dell'impresa. Questo include beni materiali, beni immateriali e risorse umane organizzate per raggiungere gli obiettivi aziendali.

La concorrenza è un meccanismo fondamentale del mercato economico che spinge le imprese a migliorare la qualità dei prodotti, i servizi e i prezzi. La concorrenza sana è fondamentale per l'equilibrio di mercato e per il benessere dei consumatori.

Il diritto commerciale italiano, essendo stato originariamente concepito per regolare le imprese commerciali (non piccole), non prevede un'unica disciplina unitaria per tutte le tipologie di imprese. Le sotto-fattispecie come l'impresa agricola e la piccola impresa sono state escluse da alcune delle norme che sono state considerate troppo onerose o non necessarie.

La nozione di "impresa" nel diritto commerciale italiano è ampia ed include diverse tipologie di attività produttive. Tuttavia, il codice italiano distingue tra l'impresa commerciale (non piccola), l'impresa agricola e la piccola impresa, applicando a ciascuna di esse un insieme di norme specifico.

Il legislatore italiano ha scelto di non applicare tutte le norme del diritto commerciale (come la pubblicità d'impresa, la tenuta delle scritture contabili e le procedure concorsuali) alle piccole imprese e alle imprese agricole, ritenendo che tali regole fossero eccessive per queste tipologie di attività.

Le norme che disciplinano la pubblicità d'impresa, le scritture contabili, le procedure concorsuali e altre regole simili sono state considerate più necessarie per le imprese commerciali (non piccole), dove il rischio di impresa è maggiore e il finanziamento è più rilevante.

L'evoluzione legislativa nel diritto commerciale italiano ha portato ad un progressivo avvicinamento tra le diverse tipologie di impresa. Ad esempio, sia l'impresa agricola che la piccola impresa sono state gradualmente assoggettate a norme simili a quelle che regolano l'impresa commerciale.

Le regole relative alla pubblicità dell'impresa, come la pubblicità legale e la pubblicità informativa, sono state estese anche all'impresa agricola e alla piccola impresa, anche se con alcune specificità.

L'impresa agricola e le piccole imprese, anche se non sono soggette alle stesse procedure concorsuali delle imprese commerciali (non piccole), hanno accesso a procedure specifiche per la risoluzione della crisi aziendale, che sono tuttavia basate su principi simili.

Le norme che disciplinano la pubblicità d'impresa, le scritture contabili e le procedure concorsuali sono esempi di disposizioni che, originariamente, erano destinate solo alle imprese commerciali (non piccole), ma che oggi trovano applicazione in diverse forme anche per le piccole imprese e le imprese agricole.

Il diritto commerciale italiano è in continua evoluzione, con norme che vengono adattate per rispondere alle nuove esigenze e al contesto economico in continua trasformazione. Questo processo interessa anche le diverse tipologie di impresa e le relative norme specifiche.

Nonostante l'evoluzione del diritto dell'impresa, la discriminazione tra le diverse sotto-tipologie di impresa persistente. Questo dimostra che la differenziazione nella disciplina dell'impresa è una realtà che, seppur in mutamento, è ancora molto presente nel panorama italiano.