Metodologia fisioterapica PNF

Storia del PNF

• Il metodo PNF (Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation) è stato ideato nel 1946 dal neurofisiologo Hermann Kabat e dalla fisioterapista Maggie Knott.
• Il primo corso di PNF è nato nel 1950 a Valley (CA).
• Nel 1956, la terapista Dorothy Voss scrisse un libro sul PNF.
• Nel 1954, Kabat si staccò dal gruppo, ma il metodo continuò ad evolversi.
• Nel 1990, nacque l'associazione internazionale PNF.

Sviluppo del metodo

• Lo studio dell'anatomia e biomeccanica è fondamentale per il metodo PNF.
• I muscoli muovono il segmento contemporaneamente su più piani.
• La mobilizzazione passiva articolare non è sufficiente per mobilizzare il muscolo, è necessario utilizzare movimenti diagonali.
• L'allungamento del pettorale è un esempio di allungamento in diagonale, che richiede anche una extrarotazione.

Scoperte della neurofisiologia

• La scoperta del riflesso da stiramento ha permesso di comprendere che stirando si facilita la contrazione.
• Ciò ha portato alla nascita di tecniche come lo stretch e l'irradiazione.
• Un muscolo debole, se non è allungato, non produce forza.

Osservazione del movimento normale

• L'osservazione del gesto sportivo è stata fondamentale per individuare gli schemi di movimento.
• Il gesto sportivo è caratterizzato da:
  • Automaticità: una volta appreso diventa automatico.
  • Finalizzazione: diretto a uno scopo.
  • Coordinazione e globalità: coinvolge più segmenti e tutto il corpo.
  • Traiettorie diagonali e spiraliformi: combinazione di piani e rotazione.
  • Elementi di inversione del movimento: cambiamento di direzione del movimento.

Il metodo PNF è una metodologia fisioterapica nota anche come metodo Kabat. Scopri perché è ancora valido oggi e quali sono le sue caratteristiche. Il PNF si basa sull'anatomia e la biomeccanica.