Lombardo Radice: Pedagogia e Attivismo

Lombardo Radice: tra neoidealismo e attivismo

• Lombardo Radice, nato a Catania, si laurea a Bologna e diventa docente all'Università di Catania nel 1922.
• In seguito, diventa ministro della Pubblica Istruzione nel regime fascista.
• Radice, pur non condividendo pienamente l'ideologia fascista, si distacca dalla politica dopo il delitto Matteotti.
• La sua pedagogia, di stampo idealistico, si differenzia da quella di Gentile per la sua attenzione alle problematiche scolastiche concrete e per l'apertura verso nuove metodologie pedagogiche.
• Radice propone una visione di "Scuola Serena", ispirata all'eredità delle Scuole Nuove, che promuove la continuità tra famiglia e scuola, la valorizzazione dell'attività e dell'esperienza artistica e l'insegnamento basato su serenità, equilibrio e attività.
• Lombardo Radice, nelle sue prime esperienze pedagogiche, inizia ad insegnare nella scuola dei Barnabiti per poi applicare le sue idee presso il Collegio per gli orfani dei marinai.
• Un punto centrale del suo pensiero pedagogico è la risoluzione dell'antinomia tra maestro/scolaro e autorità/libertà.
• Radice, pur con un approccio fortemente teoretico, sottolinea l'importanza del contatto diretto con gli alunni e la costante messa in discussione delle proprie idee.
• Le sue innovative proposte testimoniano il suo grande interesse per la scuola, da lui definita "una rivoluzione in cammino".
• Per Radice, la conoscenza degli alunni è fondamentale, necessitando di comprendere il loro contesto familiare, sociale e culturale.
• La sua filosofia, di ispirazione idealista, si basa sull'utilizzo del proprio essere e della propria esperienza per raggiungere fini nobili ed assoluti, nell'interesse dell'uomo e del suo essere.